A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Approfondiamo il Sacramento della Riconciliazione

Ultimo Aggiornamento: 10/10/2009 22:51
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 4.551
Sesso: Maschile
10/10/2009 22:51
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 28 di 33 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°RaptorInviato: 30/04/2004 18.32
Ma che fai, centellini?
No, lavoro.

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 29 di 33 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°RaptorInviato: 30/04/2004 18.34
Carolina, mi hai sconvolto tutto il programma che mi ero preparato! Davvero, non so più come riprednere il filo del discorso.OK la seconda parte è stata anche l'ultima! ( per quello che mi concerne, almeno)

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 30 di 33 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 30/04/2004 18.42
.....e nun sta a fa er jurassico tignoso.....mo pure con la tigna te devo sopportà???
Rimettiamo le due parti di raptor...effettivamente due interventisti ANONIMI hanno interrotto i testi....... se li becco.....vedete che je faccio......
Messggio 20 e 21 di raptor....(pure er vigile me tocca fa....)
 
Bene, visto che ora abbiamo risolto ( spostandolo) il problema dell' Eucarestia ai divorziati, possimao tornare al tema del sacramento della Riconciliazione.
Facciamo un breve riepilogo di questo e dei forum già aperti in precedenza sull'argomento. Cominciamo con quello che ci dice il Catechismo della Chiesa Cattolica:
VI. Il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione 1439

1440 Il peccato è anzitutto offesa a Dio, rottura della comunione con lui. Nello stesso tempo esso attenta alla comunione con la Chiesa. Per questo motivo la conversione arreca ad un tempo il perdono di Dio e la riconciliazione con la Chiesa, ciò che il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione esprime e realizza liturgicamente [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11].

 
Dio solo perdona il peccato

1441 Dio solo perdona i peccati [Cf Mc 2,7 ]. Poiché Gesù è il Figlio di Dio, egli dice di se stesso: "Il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati" ( Mc 2,10 ) ed esercita questo potere divino: "Ti sono rimessi i tuoi peccati!" ( Mc 2,5; Lc 7,48 ). Ancor di più: in virtù della sua autorità divina dona tale potere agli uomini [Cf Gv 20,21-23 ] affinché lo esercitino nel suo nome.


 Da questo primo paragrafo si capisce una verità fondamentale. Dio e solo Dio può perdonare il peccato. Gli anti cattolici dicono che sono i sacerdoti a perdonare i peccati ma questo non è vero. E' scritto a chiare lettere: Dio solo perdona il peccato.
(fine prima parte)
 
(Seconda parte)
Gesù, durante il Suo ministero sulla terra, perdonava i peccati. Riprendiamo ancora il CCC.
1441 Dio solo perdona i peccati [Cf Mc 2,7 ]. Poiché Gesù è il Figlio di Dio, egli dice di se stesso: "Il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati" ( Mc 2,10 ) ed esercita questo potere divino: "Ti sono rimessi i tuoi peccati!" ( Mc 2,5; Lc 7,48 ).
Gesù di se stesso dice: Come il Padre ha mandato me.. ( Gv 20,21). poichè Gesù Cristo è il mediatore fra il Padre e l'uomo.
Nessuno può dubitare che Gesù Cristo abbia il potere di perdonare i peccati. Siamo d'accordo su questo?
(fine seconda parte)
(e tenete a mente anche i messaggi 24.25.26-27)

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 31 di 33 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 30/04/2004 22.42
Alfonso in CE dice:
Gli apostoli non hanno mai praticato la confessione auricolare, e nemmeno detto "Io ti rimetto i tuoi peccati, ma bensì Gesù ti rimette i tuoi peccati;
.........
MI PUO' RIPORTARE DOOVE STA SCRITTO CHE IL PRETE DICE CIO' CHE LUI HA SCRITTO???
Ma amici vedete dove sta l'assurdità?
NON conoscono le cose, ma pretendono di spacciarle come insegnamento......
La formula che il Sacerdote dice è questa:
< Con l'autorità conferitami dalla Chiesa, IO TI ASSOLVO DAI TUOI PECCATI NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO......>
Io ti assolvo..non il sacerdote in quanto uomo, ma PER MEZZO DELLA CHIESA NEL NOME ecc......è come per il Battesimo, è nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.......
Scommettiamo che Alfonso NON CHIEDERA' SCUSA E NON CORREGGERA' CIO' CHE HA SCRITTO??
La correzione fraterna è un altra cosa caro Alfonso.....qui escludi un comando preciso del Cristo:  “a chi rimetterete i peccati saranno rimessi; e saranno ritenuti a chi li riterrete».” (Giov. XX, 21-23),  
Fraternamente Caterina

Prima  Precedente  32-33 di 33  Successiva  Ultima  Elimina risposte 
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 32 di 33 nella discussione 
Da: francesco2Inviato: 01/05/2004 0.05
Pace del Risorto.
Mi permetto di focalizzare alcuni aspetti che oggi molti fratelli evangelici non conoscono.
Partiamo da Lutero con il quale si ha la vera contestazione di alcune pratiche dottrinali.
Lutero ha conservato nella sua dottrina il valore sacramen­tale della assoluzione; nel suo De captivitate babylonica,  Lutero afferma esplicitamente che egli accetta tre sacramenti: il battesimo, la penitenza e il pane eucaristico!
Il problema di Lutero sorge quando prende avvio la dottrina della Sola Scriptura, dentro la quale non trovando un comando esplicito sulla penitenza da fare, inizierà a dubitare anche della Confessione.
Oggi in verità, non si riesce a stabilire una corretta conoscenza su questo tema nel mondo Evangelico e Protestante. Nel primo caso si sta rimarcando una netta contraposizione su tutto ciò che possa riavvicinare alla CCR, perciò si elude il dialogo e si preferisce alzare una netta barriera. Nel secondo caso la confusione è ampia e frazionata in più documenti che spesso si contraddicono. C'è da segnalare una rinascita della pratica della Confessione nel clima dei rapporti ecumenici.
Dice Lutero (da un testo del pastore evangelico francese Vittorino Joannes):
«Se chiamiamo sacramenti - egli dice - i riti che sono istituiti da Dio ed ai quali è connessa la promessa della grazia... allora sono sacramenti il battesimo, la cena del Signore, l'assoluzione che è sacramento di penitenza». La confessione augustana dichiara: «La penitenza consiste propriamente in queste due parti: una è la contrizione, e cioè il terrore che invade la coscienza per la conoscenza del peccato; l'altra è la fede che è concepita mediante il vangelo o l'assoluzione, e mediante la quale il peccatore crede che i suoi peccati gli siano rimessi a causa di Cristo, e che consola la sua coscienza e la libera dal suo terrore».<O:P></O:P>
Per Lutero non vi è un obbligo assoluto della confessione, ma tuttavia egli non esclude la pressante esortazione nella Chiesa in favore di una disciplina regolare della confessione. Ma nel 1529, nella formulazione di un catechismo, aggiunge altre clausole che pian piano si allontaneranno da questa prima affermazione. Lutero non vuole «lasciar godere della nostra libertà» coloro che, con il pretesto di essere evangelici, si dispensano da ogni disciplina e in modo particolare dalla confessione. E’ meglio essere costretti a confessarsi, a digiunare ecc... piuttosto «che disprezzare la disciplina volontaria e gioiosa della confessione, del digiuno, ecc... Come un cervo assetato anela a trovare una sorgente fresca, la mia anima ha sete della Parola di Dio, dell'assoluzione e del sacramento» .<O:P></O:P>
Calvino rigetta la penitenza come sacramento, e tuttavia conserva la confessione privata non obbligatoria!
Dal 1536 in cui Calvino scrive questo al 1560, trent'anni dopo, il suo pensiero sarà completamente rovesciato.
Prima scrive:
In un testo del 1539 nel quale dice che i pastori sono «Costituiti da Dio per istruirci come dobbiamo vincere il peccato e per renderci certi della bontà di Dio, per consolarci», Calvino ha inserito nel 1545 questa importantissima precisazione: «Sebbene l'ufficio di ammonirsi vicendevolmente gli uni gli altri sia comune a tutti i cristiani, tuttavia questo dovere spetta in modo particolare ai ministri. Poiché, come ognuno di noi siamo tenuti a consolarci gli uni gli altri, d'altra parte allo stesso modo i ministri sono ordinati da Dio come testimoni per rendere certe le coscienze della remissione dei peccati, come è appunto detto di essi che rimettono i peccati e liberano le anime (Mt. 16,19; 18, 18; Gv. 20,23).
qui Calvino interpreta la parola di Gesù agli apostoli dopo la sua risurrezione (Gv. 20,23) e il potere delle chiavi (Mt. 16,19; 18,18) nel senso tradizionale del sacramento dell'assoluzione: la Chiesa, mediante la parola dei suoi ministri fondata sulla promessa di Gesù Cristo, ha il potere di rimettere i peccati e di liberare le anime!
l'autentica tradizione cristiana non ha pensato mai diversamente; essa non ha mai separato il ministero del Cristo e quello del pastore, se non nei periodi teologicamente poveri
La reazione anti-cattolica avviene in nome della libertà della confessione e sotto l'influsso di una concezione non-sacerdotale del ministero
I riformatori avevano affermato questa libertà cristiana, ma erano ugualmente convinti della utilità di una disciplina liberamente accettata. 
Ma in seguito la forte insistenza sulla libertà mise in secondo piano la disciplina. D'altra parte, l'insistenza sulla trascendenza e sulla libertà di Dio attenuò la concezione del segno efficace in favore della Parola la quale non esige altro che la libera adesione del credente; in tale contesto l'idea di un segno sacramentale che compie ciò che significa diventava quasi scandalosa e venne presto accusata di magismo sacramentale. 
In questa reazione si sente qualcosa dello scandalo degli scribi di fronte a Cristo che perdona i peccati al paralitico (Mt. 9,1-8); di fatto la loro teologia voleva salvare ad ogni costo la trascendenza di Dio e i suoi diritti: perdonare i peccati significa usurpare un potere che appartiene soltanto a Dio. 
Come è possibile che un uomo o un altro, una qualsiasi creatura, abbia il diritto di liberare il suo prossimo dalla condizione di colpa nella quale si trova? 
Questa assoluzione non può essere altro che l'oggetto di una predicazione che bisogna assimilare mediante la fede e che soltanto dopo essere assimilata ed appropriata dall'uomo crea la certezza del perdono di Dio. 
Si può trovare a volte nel protestantesimo questa concezione; può sembrare che l’affermazione della trascendenza di Dio escluda la possibilità per la Chiesa di dichiarare il perdono dei peccati e di dare veramente l'assoluzione. 
Ma questa concezione di tinta giudaica è superata dall'evento dell'incarnazione: il Figlio dell'uomo ha veramente sulla terra il potere di perdonare i peccati
Nella sua umanità Cristo può assolvere, e ce ne dà il segno guarendo il paralitico: «Vedendo questo, la folla fu presa da timore, e rese gloria a Dio perché aveva dato un simile potere agli uomini» (Mt. 9,8). 
Ora, il potere di perdonare, come pure quello di guarire, poiché è un privilegio del Figlio dell'uomo, è conferito pure agli uomini in quanto essi sono uniti a Gesù Cristo nella Chiesa; e la Chiesa, corpo di Cristo che significa e l'umanità del Cristo presente e agente oggi in questo mondo, conserva questo potere di assolvere
Non si tratta dunque soltanto di predicare o di dichiarare il perdono, ma di accordarlo veramente. 
La Chiesa non ha soltanto il dovere di predicare la misericordia divina per suscitare la fede e la sicurezza del perdono, ma ha il potere di rimettere veramente i peccati mediante il segno efficace della assoluzione. 
Questo ministero della assoluzione fa parte della missione degli apostoli e della Chiesa: Gesù ha paragonato e significato questo perdono mediante la guarigione di un paralitico; e la Chiesa che dichiara l'assoluzione dei peccati, fa sorgere miracolosamente un uomo paralizzato dalle sue colpe; essa compie un'opera di risurrezione spirituale, poiché è il risuscitato che agisce in lei
E il
risuscitato che alla sera di pasqua ha conferito ai suoi apostoli, e attraverso di essi alla Chiesa,
il potere e la missione del perdono. 
Il Signore disse loro: «La pace sia con voi; come il Padre ha inviato me così io mando voi». 
Il Padre ha mandato il Figlio sulla terra con il potere di perdonare i peccati e allo stesso modo il Figlio manda la Chiesa( cioè gli Apostoli e chi dopo di loro) con questo stesso potere: «E quando ebbe detto quelle parole, soffiò su di loro dicendo: ricevete lo Spirito santo; a coloro ai quali rimetterete i peccati saranno loro rimessi; e a coloro ai quali voi li riterrete, saranno ritenuti» (Gv.
20, 22-23).<O:P></O:P>
A questa reazione anti-cattolica suscitata in nome della libertà cristiana e della trascendenza di Dio, venne ad aggiungersi lo svilupparsi dell’individualismo in seno al protestantesimo. 
In questa prospettiva, l'immagine della Chiesa come comunità dei peccatori perdonati viene affievolendosi in favore di una spiritualità della persona, sola davanti al suo Dio. La confessione è allora considerata come un rapporto tra Dio e l'individuo; perciò non si vede più la funzione specifica del ministero pastorale dell'assoluzione; il pastore ha soltanto il dovere di predicare la Parola oggettiva della misericordia divina, della quale ognuno riceve i frutti mediante la fede individuale, nella sua relazione personale con Dio
Le Chiese evangeliche hanno subito un grande influsso dal risveglio pietista; esso ha prodotto una riscoperta della responsabilità comunitaria e della pratica della cura delle anime, accompagnata anche dalla confessione e dall'assoluzione. 
Giovanni Cristoforo Blumhardt sperimentò questa riscoperta nel suo ministero; parlando di uno dei suoi primi penitenti egli dice: «Si pose in ginocchio e io gli diedi l'assoluzione imponendogli le mani. Quando si rialzò era trasformato: il suo volto splendeva di gioia e di gratitudine... L'afflusso alla casa parrocchiale è così grande, tanto che io sono occupato a ricevere le persone dalle sette del mattino sino a tarda ora della
notte... Più volte ho dato l'assoluzione; ed ho pensato di poter ripetere questo gesto, vedendo quei cuori così contriti. Inoltre ho chiesto a parecchie di quelle persone di ritornare...». 
Il risveglio spirituale della sua parrocchia coincide con la rinascita della pratica della confessione.<O:P></O:P>

militanti dei gruppi di Oxford insistevano sulla necessità dell'esame di coscienza, della confessione,privata e a volte della confessione pubblica, e ritenevano del tutto utile il sostegno di un direttore spirituale scelto liberamente. 
Molti pastori e fedeli hanno ritrovato sotto questo influsso i benefici effetti della confessione e della cura pastorale delle anime. 
Bisogna notare tuttavia un particolare: in questa riscoperta non si insisteva tanto su di una teologia sacramentale della assoluzione, quanto piuttosto sulla cura delle anime nel corso della quale poteva aver luogo la confessione, seguita poi dalla dichiarazione del perdono nel nome dell'Evangelo. Un altro fenomeno recente che ha molto favorito la riscoperta della confessione e dell'assoluzione nel protestantesimo, è il rinnovamento della concezione comunitaria della Chiesa, soprattutto sotto l'influsso del movimento ecumenico. 
Questa rinascita è particolarmente visibile nell'ambito del luteranesimo tedesco. Anche lo sviluppo che è andato assumendo il movimento dei ritiri spirituali  a contribuito ad una maggiore attività nella cura delle anime con la confessione e l'assoluzione; nelle comunità, come quella di Taizé in Francia o di Grandchamp in Svizzera, la pratica della confessione e dell'assoluzione è divenuta un fatto normale nel ministero esercitato per coloro che si recano presso quelle comunità per il ritiro spirituale.
 
Ma in questa rinascita è necessario notare che vi sono anche delle difficoltà. 
La diffusione e la volgarizzazione delle dottrine psicanalitiche e della psicoterapia, rendono di frequente difficile una nozione chiara di peccato; si è tanto parlato di complesso di colpa, che a volte il cristiano non sa più in che cosa egli sia veramente peccatore. 
E d'altra parte è pur vero che si è tanto insistito sul peccato personale così da far perdere il senso della responsabilità sociale del cristiano; oggi è necessario ritrovare questa dimensione sociale del peccato verso la umanità, per uscire da un pietismo troppo individualista della confessione.<O:P></O:P>
La gioventù attuale diffida dell'istituzione e delle forme; essa ha sete di autenticità e di interiorizzazione. 
E questa critica dell'istituzione non favorisce l'uso delle forme sacramentali tradizionali. Pur conservando l'oggettività del segno efficace dell'assoluzione e senza cadere in una problematica puramente morale, forse oggi è necessario trovare delle forme più libere e spontanee di confessione, nelle quali confessore e fedele vengano a trovarsi più in una situazione di fraternità molto semplice, che nella solennità di una relazione liturgica che per molti oggi è certo una difficoltà. 
Ma dicendo questo noi solleviamo un problema più generale: la Chiesa posta al servizio dell'uomo contemporaneo deve esercitare il suo ministero sacramentale oggettivo e allo stesso tempo deve mettersi con estrema semplicità alla portata delle necessità attuali di autenticità fraterna: il termine 'potere' deve oggi fare posto costantemente al termine 'servizio'; è necessario che il potere evangelico di perdonare divenga sempre meglio per la Chiesa un servizio fraterno e semplice, in forme autentiche e umane.

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 33 di 33 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 01/05/2004 14.59
Leggo che altrove si continua a vedere questo Sacramento solo da un punto di vista.......perdonatemi se sarò ripetitiva...in apertura forum mettevo questo pensiero che ho maturato dalla dottrina EVANGELICAMENTE PERLANDO sul senso della remissione dei peccati e scrivevo:

Una famiglia di 4 persone....un figlio sbaglia, infrange le "regole della famiglia"......A CHI CHIEDERA' PERDONO? CON CHI SI CONFRONTERA'?? Attenzione al secondo aspetto che precede la richiesta di perdono.....Quando un figlio ha sbagliato, infrangendo le regole..non ci rimette da solo, e non ci rimette solo lui, MA TUTTA LA FAMIGLIA NE RISENTIRA'......il confronto (cioè la Confessione nel nostro caso) servirà a far comprendere a chi ha sbagliato CHE ANCHE TUTTA LA FAMIGLIA COMUNQUE SOFFRE PER LUI E CON LUI....inoltre se la persona NON confessasse pienamente..il colloquio LO AIUTEREBBE IN QUEGLI ASPETTI CHE FORSE INVOLONTARIAMENTE SI ANDREBBERO AD OCCULTARE....ritenendoli "poco importanti".....infine da colui che ASCOLTA LA CONFESSIONE, partono consigli e suggerimenti.....Dopo essersi tolto questo peso...allora si che TUTTA la Famiglia può GIOIRE INSIEME.....

E così è il Sacramento della Confessione....se non partiamo dal fatto che infrangere le promesse Battesimali significa FAR SOFFRIRE TUTTA LA CHIESA, come dice Paolo, di cui noi siamo le membra.....non capiremo mai il perchè si debba andare da un sacerdote a raccontare i "fatti nostri"...

La Chiesa inoltre...E' LA FAMIGLIA DEI REDENTI IN CRISTO.....è dunque la Chiesa che deve PERDONARE, mediante l'autorità che il Cristo le ha concesso NON semplicemente....IN SUA VECE, MA VISIBILMENTE SUO TRAMITE......il chè è diverso.....Se io commetto un peccato, ho infranto qualcosa che andrà a discapito DELLA CHIESA la quale, non dimentichiamolo... E' IL CORPO DI CRISTO....e Lui ne è il Capo....se Gesù per essere Battezzata e per rendermi membro della Chiesa ha autorizzato i Suoi per farsi da tramite a maggior ragione....MI DONA IL PERDONO TRAMITE LA STESSA CHIESA CHE MI HA RIGENERATA NEL CORPO DI CRISTO.....

Io penso che il concetto sbagliato sia il come impostiamo il Sacramento della Confessione in una discussione...lo vediamo principalmente come un atto che viene a ledere la nostra vita privata, che viene a curiosare nei nostri fatti personali...dimenticandoci che il peccato non è più una questione PERSONALE, MA DIVENTA UNA CONSEGUENZA PER TUTTA LA CHIESA.......Dice Paolo che se un membro soffre, TUTTA LA CHIESA SOFFRE....il Sacramento della Riconciliazione DEVE PARTIRE DA QUESTA REALTA'......e se un membro gioisce TUTTA LA CHIESA GIOISCE.....non è il sacerdote che perdona IN NOME DI SE' STESSO, ma egli dice: "ED IO TI ASSOLVO NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO"....

"IO TI ASSOLVO"....non è padre Amorth, don Gino, don Alfonso, ecc....ma in quell'IO.....è la Chiesa che assolve mediante il ruolo sacramentale che il sacerdote ha ricevuto.... Giov. 20, 22s come le specifiche parole dell'istituzione del sacramento: "Ricevete lo Spirito Santo! A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi"

........fino a quando non avremo compreso questa UNIVERSALITA' che è racchiusa nei compiti che Gesù ha affidato alla Chiesa, inutile voler capire il resto......

..........

QUANDO COMMETTIAMO UN PECCATO NON SIAMO NOI SINGOLARMENTE A SOFFRIRE E A PAGARNE LE CONSEGUENZE MA E' L'INTERA CHIESA e questo lo dice Paolo "se un membro soffre, soffre tutta la Chiesa"......è sbagliato ed è PERICOLOSAMENTE FUORVIANTE relegare questo Sacramento solo ALL'INDIVIDUALISMO.....il concetto di SOFFERENZA ha così un duplice aspetto...è individuale ma è anche ECCLESIALE......quando un uomo della Chiesa SBAGLIA...INFATTI....NE VA DI MEZZO LA CREDIBILITA' DELLA CHIESA........

La Chiesa è stata ABILITATA A RIMETTERE UN PECCATO......per mezzo di chi? questo è quanto si voleva approfondire.....

NON è possibile per mezzo di tutti i fedeli, perchè quella è la correzione fraterna che è un altra cosa ed è un DOVERE.....la Confessione...forse il fratello Alfonso l'ha dimenticato.....quella auricolare...è nata alla fine del primo secolo quando i fedeli CONDANNAVANO QUANTI AVEVANO ABIURATO ALLA FEDE A CAUSA DELLA PAURA DELLE PERSECUZIONI.....TUTTA LA CHIESA RITENNE UNA ISPIRAZIONE DIVINA ED UN GRANDE BENEFICIO LA CONFESSIONE PRIVATA la quale invece evitata il vituperio della persona la quale pubblicamente NON AVEVA più il coraggio di dire il suo peccato...la discrizione è anche sancita dalla Bibbia....

A qualcuno è stato affidato l'incarico di RIMETTERE I PECCATI IN NOME DI DIO......e questo è indiscutibile...

Fraternamente Caterina

Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:01. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com