Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

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Figlio di Maria nella carne. Signore di Maria nella Maestà

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2009 15:59
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15/10/2009 15:59
 
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico  (Messaggio originale)Inviato: 22/08/2004 13.00
Perché, dunque [alle nozze di Cana], il figlio disse alla madre: Che c’è tra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta (Gv 2,4)? Nostro Signore Gesù Cristo era Dio e uomo; come Dio, non aveva madre; come uomo, sì. Era dunque madre della carne di lui, madre della sua umanità, madre della sua infermità che egli fece sua per noi. Ma il miracolo che egli stava per compiere era opera della sua divinità, non della sua infermità: in quanto era Dio, non in quanto era nato debole uomo. Ma il debole di Dio è più forte di tutta la potenza umana (1Cor 1,25). Sua madre gli chiede un miracolo: Gesù, nel momento di compiere un’opera divina, sembra non riconoscere le viscere umane, quasi dicesse: Quel che di me compie il miracolo non lo hai generato tu, tu non hai generato la mia natura divina; ma, poiché hai generato la mia infermità, allora ti riconoscerò quando questa mia infermità penderà sulla croce. Questo significa infatti: «L’ora mia non è ancora venuta». Allora riconoscerà sua madre, lui che certamente l’aveva sempre conosciuta.
 Prima ancora che nascesse da lei, nella predestinazione l’aveva conosciuta come madre sua; prima che, come Dio, creasse colei da cui come uomo avrebbe avuto l’essere. Ma in un certo momento, per un disegno misterioso, non la riconosce, e in un altro momento, quello che ancora non era venuto, la riconosce, sempre per quel disegno misterioso. La riconoscerà allora, quando ciò che ella aveva partorito, stava morendo. Moriva, infatti, non ciò che per mezzo di Maria era stato fatto, ma ciò che Maria aveva fatto: non l’eterna divinità moriva, bensì l’infermità della carne. Con quella risposta, dunque, il Signore vuole distinguere, nella fede dei credenti, chi egli è, e come è venuto. È venuto per mezzo di una donna, che gli è madre, lui che è Dio e Signore del cielo e della terra. In quanto Signore del mondo, Signore del cielo e della terra, egli è certamente Signore anche di Maria; in quanto creatore del cielo e della terra, è creatore anche di Maria; però in quanto - come è stato detto - fatto di donna, nato sotto la legge (Gal 4,4), è il figlio di Maria. Egli è, insieme, Signore di Maria e figlio di Maria, insieme creatore di Maria e fatto da Maria. Non ti meravigliare che egli è, insieme, figlio e Signore: è chiamato figlio di Maria come è chiamato anche figlio di Davide, ed è figlio di Davide, perché è figlio di Maria.
 Ascoltate la testimonianza chiara dell’Apostolo: Nato secondo la carne dalla stirpe di Davide (Rm 1,3). Ma egli è pure il Signore di Davide - è Davide stesso che lo dice; ascolta: Parla Dio al mio Signore: siedi alla mia destra (Sal 109,1). Gesù stesso invocò questa testimonianza di fronte ai giudei, e con essa li costrinse al silenzio. Come dunque egli è insieme Signore e figlio di Davide - figlio di Davide secondo la carne, Signore di Davide secondo la divinità -, così è figlio di Maria secondo la carne, e Signore di Maria secondo la sua maestà. E poiché ella non era madre della divinità, e il miracolo che ella chiedeva doveva essere opera della divinità, per questo le rispose: «Che c’è tra me e te, o donna?»; d’altra parte, affinché tu, Maria, non credessi che egli ti rinnegava come madre, aggiunse: «L’ora mia non è ancora venuta»; allora ti riconoscerò, quando l’infermità, di cui sei madre, penderà dalla croce.
 Vediamo se tutto ciò è vero. Narrando la passione del Signore, il medesimo evangelista, che conosceva la madre del Signore e che come tale ce l’ha presentata anche in queste nozze, così dice: Stava presso la croce la madre di Gesù, e Gesù dice alla madre: Donna, ecco il tuo figlio. E poi dice al discepolo: Ecco la madre tua (Gv 19,25-27). Affida la madre al discepolo; affida la madre, egli che stava per morire prima di lei, e che sarebbe risorto prima che ella morisse: egli, uomo, a un uomo raccomanda una creatura umana. Questa è la natura umana che Maria aveva partorito. Era già venuta l’ora della quale dianzi aveva detto: «L’ora mia non è ancora venuta».
 Agostino, Commento al Vangelo di san Giovanni, 8,9
Pace
Salvatore


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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 22/08/2004 13.05
A qualcuno sembra indegno che una tale divina maestà sia passata per il varco genitale di una donna: anche se non vi fu disdoro per il contagio del contatto virile, vi fu tuttavia per la lordura stessa del parto. Rispondiamo perciò brevemente secondo le loro stesse idee. Se uno, vedendo un bimbo morire in una fossa di fango, pur essendo grande e potente entrasse, per così dire, nel sommo del sudiciume per liberare dalla morte quel fanciullo, lo accuserai di essersi macchiato per aver pestato un po’ di fango, o lo loderai per aver salvato la vita a chi altrimenti moriva? Ma ciò si riferisce a un uomo comune. Ritorniamo perciò a considerare la natura di colui che è nato. Quanto pensi che la natura del sole sia a lui inferiore? Senza dubbio quanto lo è la creatura di fronte al suo Creatore. Bada ora: se un raggio di sole cade in una fossa di fango, ne resta forse per ciò macchiato? O illuminare il sudiciume è disdicevole al sole? E il fuoco, quanto inferiore è, per la sua natura, a colui di cui parliamo? Ma nessuna materia, per quanto lurida e oscena, pensiamo che possa macchiare il fuoco.
 Così dunque stanno le cose tra le realtà materiali: e tu credi che in quella natura, elevatissima e incorporea, che è ben sopra al fuoco e sopra ogni luce, possa inserirsi qualche macchia o luridume? E bada anche a quanto segue: noi diciamo che l’uomo è stato creato da Dio con il fango della terra. Ritenendo che Dio si macchi nel ricercare la sua opera, quanto più si dovrà asserirlo per averla all’inizio creata? Ed è superfluo chiedersi perché sia passato per un varco osceno quando non ti è lecito chiederti perché abbia creato realtà oscene. E perciò ci ha insegnato che esse sono oscene non per natura, ma per l’uso che se ne fa. Del resto, tutto ciò che appartiene al corpo è stato formato con lo stesso fango e si distingue solo per le diverse attività e funzioni naturali.
 Rufino di Aquileia, Commento al simbolo apostolico, 12

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 22/08/2004 13.07
L’unità della persona di Cristo si è costituita e perfezionata non certo dopo il parto della Vergine, ma nello stesso utero verginale; dobbiamo infatti stare attenti, con massima cura, di professare che Cristo non solo è uno, ma è sempre stato uno: è una bestemmia insopportabile se tu, pur concedendo che egli è uno, sostieni tuttavia che vi fu un tempo in cui non fu uno, ma due: cioè uno dopo il battesimo, due al tempo della nascita. E non potremo evitare altrimenti questo sacrilegio immenso, se non ammettendo che in lui Dio fu unito all’uomo, e di unità personale, non dall’ascensione o dalla risurrezione o dal battesimo in poi, ma già nella madre, già nell’utero, già al momento stesso della concezione verginale. E per questa unità personale le proprietà di Dio si attribuiscono all’uomo, indifferentemente e promiscuamente, e le proprietà della carne si attribuiscono a Dio. Per questo sta divinamente scritto che il figlio dell’uomo discese dal cielo (cf. Gv 3,13), e che il Signore della maestà fu crocifisso in terra (cf. 1Cor 2,8). Perciò si dice che quando la carne del Signore fu fatta, fu creata, lo stesso Verbo di Dio fu fatto, la sapienza di Dio si compì, la scienza fu creata; proprio come si predice che le sue mani e i suoi piedi furono trafitti. Per questa unità personale, soggiungo, a motivo dell’identico mistero, è avvenuto che quando la carne del Verbo è nata dalla Vergine integra, lo stesso Dio Verbo è nato dalla Vergine; questo si crede secondo la vera e retta fede cattolica, e negarlo è somma empietà.
 Stando così le cose, non vi sia nessuno che cerchi di privare la santa vergine Maria dei suoi privilegi di grazia divina e della sua speciale gloria. Dobbiamo infatti professare con somma verità e gioia che essa è genitrice di Dio, per dono del Signore Dio nostro, che è suo figlio; ma non lo è nel senso ammesso da una certa eresia empia [quella di Nestorio], sostenendo doversi chiamare madre di Dio per puro titolo, per aver cioè partorito un uomo che poi divenne Dio; in tal modo chiamiamo madre di un sacerdote o madre di un vescovo non colei che mise alla luce un sacerdote o un vescovo, ma colei che generò un uomo, il quale in seguito divenne sacerdote o vescovo. Non così, ripeto, è genitrice di Dio la beata Vergine, ma nel senso asserito sopra; nel suo sacro utero si è compiuto questo mistero sacrosanto: per l’unione personale unica e singolare, come il Verbo nella carne è carne, così l’uomo in Dio è Dio.
 Vincenzo di Lérins, Commonitorio, 15

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 31/08/2004 18.01
La figura di Maria non può e non deve essere separata da Gesù Cristo, ecco uno stralcio della bellissima testimonianza di Frère Ephraim, ex pastore protestante approdato al cattolicesimo.
“Celebrava spesso la santa cena e in questa condivisione provavo una pienezza: <<Vedete come è buono, come è dolce vivere insieme da fratelli>>. In verità non m’ero mai sentito protestante come in quei momenti. Bisogna riconoscere che gli Stati Uniti ci offrivano l’esperienza di un protestantesimo forte e vero, che viveva a fondo i valori evangelici. Fu proprio in questo momento, in cui il cattolicesimo non mi attirava affatto, che ricevetti una luce inalterabile.
Mi svegliai nella luminosità dell’alba e sentii la pace delle cose. Dormivamo tutti in una grande stanza divisa da paraventi. E all’improvviso la visione, il sogno, non so e non è importante: il Signore in piedi e a sinistra la Vergine. Io non la guardavo, qualcosa in me si rifiutava. Il Signore, che distinguevo perfettamente, non diceva niente. Allora egli si mosse, alzò il braccio, io lo seguivo con gli occhi, la sua mano indicò la santa Vergine e disse: << E’ la mia mamma>>. Avendo seguito il movimento della mano, guardai la Vergine e ricevetti allora un’effusione di tenerezza. Mi sentii partire in un sonno profondo. L’indomani questa dolcezza accompagnò il mio risveglio, una tenerezza mista d’un non sono che di forte e di materno. Una presenza che non mi avrebbe più abbandonato e che mi imbarazzava. Secondo la mia <<sana teologia>>, una tale esperienza non poteva venire che dal demonio. Il mio ragionamento era come paralizzato, forse per  riflessi acquisiti, perché in ultima analisi il contenuto della visione era del tutto scritturistici. Non richiamava forse la parola di Giovanni <<Figlio, ecco tua madre>>? Il riflesso veniva da lontano, e credo, tocca il realismo dell’incarnazione, questo modo di agire inaudito e folle di un Dio che ha scelto sua madre. Se Gesù è Dio e vero Dio, Maria, madre di Gesù, è perciò madre di Dio; è la scelta di Dio di consegnarsi nelle mani della sua creatura. Non è porre la creatura al di sopra di Dio, né divinizzarla; è affermare che Dio ha dato a una creatura, Maria, un posto di onore vicino a lui e che questo posto lei l’occupa per sempre.”
Ora mi chiedo, a prescindere dalla visione del fratello Frère non c’è dubbio che Maria è la madre di Gesù, ma Egli si trova in cielo, e nessun cristiano si sognerebbe mai di affermare che Gesù sia Dio, il Verbo incarnato risorto con il suo corpo glorioso. Se Gesù un giorno ci dirà “questa è la mia mamma” chi oserà rispondergli che non è vero?
Dio Figlio, la Parola si è incarnata ed è entrata nella storia assumendo un corpo umano, corpo che poi è stato glorificato dalla resurrezione, resta però il fatto che da quel momento Dio Figlio ha acquisito un corpo da Maria, dicendo quindi “E’ la mia mamma” ha pienamente ragione, sta dicendo la verità, e non dimentichiamo che colui che dice “E’ la mia mamma” è Dio quindi non voler chiamre Maria madre di Dio è una forzatura, un grosso errore e molti fratelli protestanti mischiano zelo e fanatismo non chiamando Maria madre di Dio.
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolicoInviato: 31/08/2004 18.12
Gesù quindi in cielo ci dice "Io sono Dio, e questa è la mia mamma" quindi la mamma di Dio, il Verbo di Dio.
Quando un giorno saremo tutti in cielo, che cosa diranno a Gesù i fratelli protestanti quando questi gli dirà questa è la mia mamma?
Gli diranno forse "No maestro sbagli, perchè Maria è solo madre della tua carne.... quindi dal momento che sei risorto non puoi chiamarla più mamma, perchè non lo è più...."
Gesù dopo essere asceso al cielo è rimasto con il suo corpo glorioso, non l'ha buttato via, la Bibbia ce lo attesta, come potranno dirgli "Tu sei Dio, ma Maria non è tua madre, perchè ella è solo madre di Gesù uomo....?"
Ma Gesù era uomo Dio come in terra così è in cielo, volerne ora separare le due nature significa bestemmiare.
Pace
Salvatore

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 01/09/2004 13.25
La visione di Frère Ephraim, ex pastore protestante ricorda molto da vicino l'esperienza di Bruno Cornacchiola, un militante protestante che ebbe una visione a Roma mentre il nipote aveva smarrito la palla presso una grotta.
Quel fatto segnò per sempre la sua vita e fece cambiare completamente rotta a Bruno che diventò un militante cattolico innamorato di Maria.
Nella sezione TESTIMONIANZE abbiamo inserito anche la sua storia.
Con affetto
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