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Visita Apostolica della Santa Sede presso gli Ordini religiosi Femminili in America

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2009 14:31
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17/10/2009 14:15
 
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A che punto siamo? Occhiolino

domenica 9 agosto 2009
La visitazione apostolica alle suore americane si fa interessante
 
commento da Messainlatino

Gli artritici ordini femminili statunitensi sono in buona misura una riserva del moribondo cattoprogressismo americano Sixties & Seventies. Qualcosa da cui le nostre care suore in Italia sono state maggiormente preservate. Non v'era dubbio che la visita apostolica decisa dal Vaticano avesse in vista proprio un 'richiamo all'ordine' di certe pasionarie settuagenarie, rimaste mentalmente alla generazione hippy e beat (come nella foto qui sopra). Quelle sempre arrabbiate, specie col Papa (quale che sia, beninteso), troppo retrogrado e "romano", con la politica, con la società, col maschilismo imperante e con l'oppressione femminile (di cui l'odiato velo è, chiaramente, un emblema: ma allora perché si son fatte suore? Mah: forse per il gusto di poterselo togliere come fosse un atto di sfida). Damian Thompson definisce salacemente questo genere di suore le "Sisters of perpetual Indignation". Ed ecco un articolo sulla visitazione apostolica in corso.


(a tal proposito vi rammentiamo il therad aperto da Daniele: PRIMA E DOPO )



Era stata presentata come una indagine sugli "stili di vita" delle suore degli Stati Uniti, ma la visitazione apostolica decisa dal Vaticano a fine 2008 ricomprende, via via che si definisce meglio, anche il tema della disobbedienza dottrinale e della fedeltà al magistero conciliare e post-conciliare della Chiesa cattolica. Partita in sordina, l'inchiesta ha attratto sempre più l'attenzione dei giornali americani, delle televisioni radiofoniche e dei forum su internet.
Gli ambienti progressisti del cattolicesimo Usa temono un giro di vite nei confronti delle congregazioni religiose più aperturiste. Ha dato la stura al dibattito, in particolare, quella che doveva essere una e-mail privata di suor Sandra M. Schneiders, docente di Nuovo Testamento e Spiritualità cristiana alla Scuola di teologia dei gesuiti di Berkeley (California).
"Non attribuisco assolutamente alcuna credibilità all'affermazione che si tratti di una visitazione amichevole, trasparente, tesa ad aiutarci, eccetera. E' una mossa ostile e le conclusioni sono già scritte", ha affermato la religiosa. "Non possiamo impedirgli di indagare. Ma possiamo riceverli, cortesemente e gentilmente, per quello che sono, ospiti non invitati che vanno ricevuti nell'anticamera e non vanno lasciati girare per casa", ha aggiunto nella mail divenuta pubblica.
Nei mesi scorsi la Santa Sede ha lanciato, oltre alla visitazione delle 59 mila suore impegnate nell'apostolato (sono esclusi, quindi, i monasteri di clausura), anche un 'accertamento dottrinale' sulla Leadership Conference of Women Religious, un'organizzazione progressista di religiose. Se il decreto approvato dal Papa e promosso dal card. Franc Rodé e da mons. Gianfranco A. Gardin, rispettivamente prefetto e segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, stabiliva che l'iniziativa della Santa Sede "indaga la qualità di vita delle donne religiose negli Stati Uniti", ora si va delineando un campo di applicazione ben più ampio.
L'inviata vaticana, suor Clare Millea, ha pubblicato in questi giorni sul sito della visitazione (
http://www.apostolicvisitation.org/) le linee guida dell'indagine (in latino, 'Instrumentum laboris').
"Particolare attenzione - vi si legge - verrà data alla significativa testimonianza del voto di ogni religiosa all'interno dell'eredità del carisma di ogni istituto e fedelmente agli insegnamenti della Chiesa e al rinnovo indicato dal Concilio vaticano II e dai documenti post-conciliari".
La bozza vaticana prevede poi una serie di domande su sei argomenti diversi (identità, governo, promozione della vocazione, vita spirituale, missione e ministero, amministrazione finanziaria). Tra le domande, non mancano riferimenti all'obbedienza al magistero ecclesiastico.
"Qual è il processo per rispondere alle sorelle che dissentono pubblicamente o privatamente dall'insegnamento autoritativo della Chiesa? Qual è il processo per rispondere alle sorelle che non concordano pubblicamente o privatamente con le decisioni della congregazione, soprattutto per quanto riguarda le questioni di autorità della Chiesa?".




Fonte: Apcom, via Papa Ratzinger blog
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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