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L'anima sopravvive alla morte?

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2009 22:29
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17/10/2009 22:17
 
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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 30/12/2002 18.45

Sia l'Ades che il paradiso sono due luoghi d'attesa, due sale d'aspetto. Non sono le destinazioni finali, ma provvisori è logico domandarci: "Per quanto tempo"? Il tempo d'attesa varia per ciascun comparto. Infatti i giusti che riposano in paradiso, saranno richiamati fuori al ritorno di Cristo. I morti in Cristo al suono della tromba di Dio, lasceranno quel luogo provvisorio, scenderanno in terra, prenderanno il corpo glorificato e così con i viventi trasformati incontreranno il Signore nell'aria e saranno con Lui per l'eternità: "Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. Poiché vi diciamo questo fondandoci sulla parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore" (1Tessalonicesi 4:13-17).
Il tempo di attesa per i perduti è un po' più lungo di circa mille e sette anni: "Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione" (Apocalisse 20:5).
Le anime dei ribelli dell'inferno risusciteranno dopo il millennio e compariranno di fronte al "Trono Bianco" e, dopo la sentenza, saranno gettati nel "lago di fuoco" insieme a Satana, all'anticristo, al falso profeta e i loro seguaci. Questa è la morte seconda definita: "La morte della morte".
Lo Sceòl o Ades non è dunque la dimora definitiva dei peccatori, ma essi saranno gettato nel "lago di fuoco" alla fine, dopo il giudizio, insieme con tutti gli impenitenti peccatori e con tutti i demoni dell'inferno e degli angeli caduti. Questo è il vero inferno, la Geenna, la morte seconda: "Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e il soggiorno dei morti restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Poi la morte e il soggiorno dei morti furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco" (Apocalisse 20:11-15).

   

Tratto dal sito    http://www.cristianievangelici.com/index1.htm


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Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 30/12/2002 19.01

Studio Biblico sulla sopravvivenza dell'anima

Introduzione:

La Bibbia è una rivelazione progressiva.

<DIR>
  • 1. Avevano i santi dell'A.T. la stessa conoscenza dei santi di oggi? Da 12.4

    2. Che cosa è venuto per mezzo di Gesù, dopo che Mosè aveva dato la Legge a Israele ? (Gv 1.17 vedi pure Mt 5.21)

  • 3. Ha potuto Gesù rivelare tutta la verità ai suoi discepoli mentre era con loro? (Gv. 16.12-13)

    4. Quale incarico fu affidato all'apostolo Paolo? (Col 1.25)

    </DIR>

    L'uso svariato del termine anima.

    <DIR>
  • 5. Che cosa è l'uomo secondo Ge 2.7?

    6. Che cosa è l'uomo secondo Mt 10:28?

    7. Che cosa è l'uomo secondo 1Tess. 5.23?

    8. Con quale parole esprimeva Maria la sua lode a Dio? (Lc.1 46-47)

    9. Con quali parole esprimeva Gesù il suo stato d'animo (Mt 26.38)? Che cosa era oppresso il corpo o l'anima?

    </DIR>

    Secondo la Bibbia l'uomo è un anima e ha un anima. Perfino Dio che è spirito, parla dell'anima sua (Mt 12.18).

    <DIR>
  • 10. In che senso viene usato il termine anima </DIR>

    in Matteo 20.28 ...........................................................................

    in 1Pietro 3:20 ............................................................................

    <DIR>
  • 11. Che cosa vuol dire: L'anima che pecca morrà (Ez 18.4)? (Non rispondere prima d'aver letto tutto il capitolo, considerando bene il versetto 13. </DIR>

    La sopravvivenza dell'anima alla morte.

    <DIR>
  • 12. Che cosa vide Giovanni sotto l'altare di Dio nel cielo? (Apocalisse 6.9-11)

    13. Che cosa possono e che cosa non possono fare gli uomini? (Mt 10.28)

    14. Perciò quando viene ucciso una persona non viene uccisa l'......................

    </DIR>

    Dio non ucciderà l'anima nella geenna, ma fa perire (apòlumi) l'anima e il corpo nelle geenna. Vedi studio inerente.

    <DIR>
  • 15. Che cosa succede quando uno muore? (Ge 35.18; Lc 12.20; Atti 20.10). </DIR>

    Per esprimere la stessa verità viene usata anche la parola "spirito". Vedi: Lc 8.55; Atti 7.59; Gv 19.30. Ecclesiaste 12.9
    Quando Gesù rese lo spirito, egli ha deposto la sua anima (Gv 10.17; Mt 20.28).

    <DIR>
  • 16. Quale potere ha la Parola di Dio? (Eb 4.12)

    17. Come descrive Gesù la morte di un incredulo? (Lc.16 19-31)

    18. Che cosa aveva promesso Gesù ai suoi fedeli (Gv 8.51-52)?

    19. Con quali parole esprime Gesù la stessa verità prima della risurrezione di Lazzaro (Gv 11:26)?

    20. Che cosa è la morte per il credente secondo l'apostolo Paolo? (2Co 5.1-8; Fi 1.21-24)

    </DIR>

    La costruzione grammaticale della frase indica una immediata presenza col Cristo dopo la partenza dal corpo.
    L'insegnamento di Paolo è una spiegazione dell'affermazione di Gesù.
    Il pensiero della morte suscita in te gioia, come nel caso dell'apostolo Paolo, o spavento?
    Ancora sei in tempo a rendere la tua partenza sia per te che per il Signore un avvenimento prezioso
    (Salmo 116.15).


  • Rispondi
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    Da: TizzyInviato: 31/12/2002 20.51
    Quale è il premio della tua vittoria?

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    Da: Soprannome MSNStefanoS79Inviato: 02/01/2003 14.02

    Nessuno mi paga per parlare della Parola di Dio in questo forum: sto solo mettendo in pratica quanto dicono le Scritture:

    predica la parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrinaVerrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie (2Timoteo 4:2)

    In questo forum non sono vincitore, è vincitore Dio ogni volta che qualcuno si converte a Gesù venendo rigenerato da lui, io non sono vincitore, ma più che vincitore (nel mondo spirituale) in virtù di Colui che mi ha amato (cfr.Romani 8:38) E' molto comodo e appagante pensare che l'inferno non esista, che non ci sia la possibilità di una rovina totale e definitiva per l'uomo, ma purtroppo questo non è l'insegnamento della Parola di Dio.

    Chiunque trasgredisce la legge di Mosé muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni.   Quale peggiore castigo  (della morte fisica) pensate voi merita colui che ha calpestato il Figlio di Dio e ha considerato profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e ha oltraggiato lo Spirito della grazia? Noi infatti conosciamo colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta, io darò la retribuzione», dice il Signore. E altrove: «Il Signore giudicherà il suo popolo». E' cosa spaventevole cadere nelle mani del Dio vivente.(Ebrei 10:26-29)

    guai a quell'uomo per mezzo del quale il Figlio dell'uomo è tradito. Sarebbe stato meglio per lui, se quell'uomo non fosse mai nato (Marco 14:21)

    Quale può essere un castigo maggiore della morte del corpo se chi non accetta Dio muore definitivamente e non va all'inferno? sarebbe un castigo semmai uguale alla morte fisica, la morte stessa, ma l'autore della lettera agli ebrei dice che sarà un castigo peggiore di essa. Che cosa c'è da spaventarsi se si muore? si smette semplicemente di esistere, non c'è nulla di cui aver timore, ma egli dice che è una cosa spaventevole!  Se infine l'anima smette semplicemente di esistere come mai sarebbe meglio per Giuda non essere mai nato? se Giuda è stato stroncato per sempre è la medesima cosa di come se non fosse mai nato. Ma Gesù dice che la condizione ultima di Giuda sarebbe migliore se egli non fosse mai nato, e non uguale a come essa sarebbe se egli non fosse mai nato.

    Un Caro Saluto




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    Consiglia Elimina    Messaggio 33 di 79 nella discussione 
    Da: cristianoInviato: 02/01/2003 15.41
    <<E' molto comodo e appagante pensare che l'inferno non esista, che non ci sia la possibilità di una rovina totale e definitiva per l'uomo, ma purtroppo questo non è l'insegnamento della Parola di Dio.>>
    Dal Dizionario Biblico di Miegge alla voce "Morte":
    " La concezione biblica della morte è diametralmente opposta a quella greca. La morte è nel pensiero dell'AT e del NT la grande nemica di Dio (1 Cor. 15:26), è una "maledizione", ed è intervenuta come castigo che colpisce la creatura colpevole:"Per certo morrai":Gen 2:17. Così quando Paolo nell'epistola ai Romani (6:23) parla della morte come del "salario del peccato" esprime in forma scultorea, il pensiero di tutta la Bibbia.
    E poichè, secondo la Bibbia, l'uomo tutto intero è creazione di Dio, la morte colpisce pure l'uomo intero "corpo ed anima". Dunque la morte, nella concezione biblica, non è, nè una "liberazione", nè un passaggio naturale ad una forma più elevata di vita, bensì una potenza ostile, un elemento radicalmente opposto a Dio".
    Cristiano

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 34 di 79 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 02/01/2003 23.16
    Caro Cristiano,
    per quanto riguarda il pensiero sulla morte espresso da un dizionario, per quanto possa essere autorevole e da tenere in conto, non credo possa essere ritenuto decisivo se confrontato con quanto dicono direttamente i testi sacri. Soprattutto quelli del NT che su questo argomento sono più illuminanti e a cui i cristiani di tutti i secoli hanno fatto riferimento e che vorrei ricordare:

    MATT.10,28       NON TEMETE COLORO CHE POSSONO UCCIDERE IL CORPO MA NON L’ANIMA.

    LUCA 20,38      DIO NON E’ UN DIO DI MORTI MA DI VIVENTI PERCHE’ TUTTI VIVONO PER LUI.

    1 PT.4,6    E’ STATA ANNUNZIATA LA BUONA NOVELLA ANCHE AI MORTI PERCHE’ PUR AVENDO PERSA LA VITA DEL CORPO, VIVANO SECONDO DIO NELLO SPIRITO.

    2 COR. 5,1-10      QUANDO SARA’DISFATTO QUESTO CORPO,,,RICEVEREMO DA DIO UNA DIMORA ETERNA NEI CIELI. QUANTI SIAMO IN QUESTO CORPO SOSPIRIAMO…

    APOC.6,9             VIDI SOTTO L’ALTARE LE ANIME DI QUELLI CHE SONO STATI UCCISI.

    EFES.4,8         (GESU’) ASCENDENDO IN ALTO CONDUSSE CON SE’ UNA FOLLA DI PRIGIONIERI.

    1 PT.3,18-20        CRISTO…MESSO A MORTE NELLA CARNE, MA RESO VIVO NELLO SPIRITO,…ANDO’ AD ANNUNZIARE LA SALVEZZA ANCHE AGLI SPIRITI CHE ATTENDEVANO …

    GIOV.11,26     CHI CREDE IN ME BENCHE’ MUOIA VIVRA’ E CHI VIVE E CREDE IN ME NON MORRA’ MAI.

    FILIP.1,21    PER ME VIVERE E’CRISTO E MORIRE UN GUADAGNO. SONO ALLE STRETTE TRA DUE COSE: IL DESIDERIO DI ESSERE SCIOLTO DAL CORPO…

    EB.12,23      VOI VI SIETE ACCOSTATI ALLA GERUSALEMME CELESTE… E AGLI SPIRITI DEI GIUSTI GIUNTI ALLA PERFEZIONE…

    Con affetto


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    Consiglia Elimina    Messaggio 35 di 79 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 03/01/2003 7.45
    Non ho avuto molto tempo per seguire il forum. Anzi, ad essere onesto, non l' ho seguito affatto.
    Poichè non ho il dizionario del teologo protestante Miegge, mi interesserebbe sapere se la citazione della definizione "MOrte " è completa o parziale.
    Nel fratetmpo inserisco la stessa definizione, tratta dal Dizionario Teologico del Catechismo della Chiesa Cattolica di Luis Martinez Fernandez che può costituire un ulteriore spunto di riflessione.
    MORTE
    La fine della vita terrena.
    La morte è il termine della vita terrena. Le nostre vite sono misurate dal tempo, nel corso del quale noi cambiamo, invecchiamo e, come per tutti gli esseri viventi della terra, la morte appare come la fine normale della vita [1007].
    La morte entrò nel mondo a causa del peccato, poiché, sebbene fosse di natura mortale, l'uomo era destinato, secondo il disegno del Creatore, a non morire, come insegna il Magistero della Chiesa basandosi sulla Scrittura e la Tradizione.
    La morte è conseguenza del peccato. Interprete autentico delle affermazioni della Sacra Scrittura (cf Gn 2,17; 3,3; 3,19; Sap 1,13; Rm 5,12; 6,23) e della Tradizione, il Magistero della Chiesa insegna che la morte è entrata nel mondo a causa del peccato dell'uomo (DS 1511; FCC 3.055). Sebbene l'uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai disegni di Dio Creatore ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato (Sap 2,23?24). « La morte corporale, dalla quale l'uomo sarebbe stato esentato se non avesse peccato » (GS 18), è pertanto « l'ultimo nemico » dell'uomo a dover essere vinto (cf 1 Cor 15,26) [1008].
    Gesù, con la sua obbedienza al Padre, trasformò in benedizione la maledizione della morte.
    La morte è trasformata da Cristo. Anche Gesù, il Figlio di Dio, ha subìto la morte, propria della condizione umana. Ma, malgrado la sua angoscia di fronte ad essa, egli la assunse in un atto di totale e libera sottomissione alla volontà del Padre suo. L'obbedienza di Gesù ha trasformato la maledizione della morte in benedizione (cf Rm 5,19-21) [1009].

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 36 di 79 nella discussione 
    Da: cristianoInviato: 03/01/2003 9.52
    Carissimo raptor,
    la citazione dal Miegge è pressocchè completa. Come ho mostrato dalle citazioni e come vedo che sostiene pure il catechismo della Chiesa Cattolica, la morte non faceva parte del piano originario di Dio per l'uomo che se non avesse peccato non sarebbe mai morto e la vittoria sulla morte avviene solo per mezzo di Cristo.
    Alla voce Risurrezione del Miegge leggo pure:
    <<I nostri corpi non risusciteranno immediatamente dopo la morte individuale di ciascuno, ma solamente alla fine dei tempi. Questa è l'attesa generale del NT la quale si oppone non solamente alla credenza greca della immortalità dell'anima ma anche all'opinione secondo la quale i morti vivrebbero già prima della Parusia, fuori del tempo e beneficerebbero subito del compimento finale. I passi Lc 23:43; Lc 16:22; Fil 1:23 e II Cor. 5:1 non affermano che quelli che muoiono in Cristo, prima della parusia, siano immediatamente rivestiti di un corpo di risurrezione. Questi passi affermano unicamente che il fatto di appartenere a Cristo ha delle conseguenze anche per quelli che "dormono"...In realtà non v'è un solo corpo che sia già risuscitato e che esista fin d'ora come "corpo soprannaturale":quello del Cristo, il quale appunto è chiamato il "primogenito dai morti"".-il corsivo è dell'autore
    Cristo ha realizzato la vittoria sulla morte - prima impossibile - che secondo questo dizionario - e a dire il vero pure autorevoli dizionari biblici anche cattolici - si realizzerà pienamente alla parusia.(1 Cor 15,20-23) Cosa avviene nel periodo tra la morte fisica e la risurrezione alla parusia ?
    Secondo la teologia cattolica la parte spirituale chiamata "anima" riceve immediatamente il premio o la punizione. Se ho capito bene l'opuscolo che Stefano pubblica per intero, secondo questa chiesa evangelica ci sarebbe uno stadio intermedio, una destinazione provvisoria. Leggo infatti:
    <<Sia l'Ades che il paradiso sono due luoghi d'attesa, due sale d'aspetto. Non sono le destinazioni finali, ma provvisori>>
    E ancora leggo: <<l'anima continua a vivere. Perciò dall'insieme di questi dati, possiamo concludere che dopo la morte, mentre il corpo attende la resurrezione, l'anima e lo spirito rimangono perfettamente coscienti. I credenti godono perfettamente della presenza del Signore.>>
    A parte il dato comune della sopravvivenza di questa entità spirituale chiamata impropriamente "anima" (che invece come riconoscono in maniera pressocchè unanime tutti i dizionari biblici nel linguaggio biblico non significa una parte spirituale e immateriale che vive separata dal corpo ma la persona stessa, la creatura vivente o la vita che vive come persona vivente) mi sembra che la concezione di Stefano differisca non poco da quella cattolica.
    Secondo il condizionalismo - creduto non solo dai Testimoni di Geova ma anche dagli avventisti del settimo giorno - l'anima, la persona vivente, muore e la risurrezione è legata ad un intervento di Dio per mezzo di Cristo che realizzerà tale speranza durante la parusia.Nel periodo che intercorre tra la morte e la risurrezione secondo il condizionalismo i morti sono inconsci.(Qoelet 9,5) I malvagi subiranno la punizione giudiziaria della morte eterna, simboleggiata dalla geenna.Il dato che si ricava da Apocalisse 20 sembra sostenere l'idea che lo "stagno di fuoco" non sia un inferno dove le anime soffrono nei tormenti ma simboleggi la totale distruzione. Infatti nello "stagno di fuoco" vengono gettati la morte e l'Ades. Ciò starebbe a simboleggiare la totale vittoria di Cristo sulla morte che cesserà di colpire con il suo pungiglione gli uomini.
    Dove in concreto le persone risuscitate godranno della beatitudine eterna credo che sia oggetto di differenze tra i diversi sostenitori del condizionalismo.
    Sto ultimando una ricerca sull'idea ultramondana degli avventisti del settimo giorno e se di vostro interesse appena la avrò pronta posso postarne i risultati. Oppure se qualche avventista è iscritto alla comunità potrebbe lui stesso dirci dove secondo l'insegnamento della sua chiesa si realizzerà la risurrezione alla parusia.
    Ho invece completa la ricerca sulle speranze ultramondane dei testimoni di Geova. Se lo desiderate posso postarne i risultati.
    Sperando di aver contribuito in maniera significativa al dialogo su questo soggetto vi saluto tutti.
    Cristiano
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