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L'anima sopravvive alla morte?

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2009 22:29
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17/10/2009 22:21
 
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Da: cristianoInviato: 05/01/2003 3.27
Carissimo Teofilo,
ti ringrazio per questi tuoi commenti. Per quanto riguarda i significati di "psychè" indicati alla lettera (a) sono assolutamente d'accordo. Questo collima con quanto dicono autorevoli testi cattolici e protestanti.
Il già citato Miegge dice:
"Il NT, ad eccezione di pochissime sfumature greche, prolunga sostanzialmente il pensiero ebraico in quest'argomento....Il termine anima esprime nel NT la totalità della vita umana, nella sua realtà creata, nella sua umanità e carnalità, contrapposte alla potenza dello Spirito di Dio; l'uomo è anima vivente, solo lo Spirito è potenza vivificante".
Il Dizionario Biblico a cura di Minissale dice:
" L'a[nima] non costituisce un proncipio di vita a sè stante, che potrebbe dividersi dal corpo. La morte non è la separazione dell'
a[nima] dal corpo.... E' il pensiero greco che per la prima volta contrappone l'anima al corpo mortale (Sap 3,1ss; 15,8). Nel NT si riprende la concezione propria dell'AT. A[nima](gr.psychè) significa <<vita>> o <<uomo vivente>> (Mr 3,4; Mt 16,26), equivale a << persona>> (At 27,37) e ai pronomi personali << io, tu, noi>> (Eb 10,38 : << la mia anima= io>>). Raramente ricorre la contrapposizione dell'anima con il corpo". A questo punto il Minissale cita Mt 10,28 per dimostrare che "l'anima è immortale e sarà giudicata da Dio".
Secondo il Minissale il significato di <<psychè>> sarebbe identico a quello del NT tranne in MT 10,28 dove, senza che spiega come, il brano indicherebbe che l'anima è immortale.
Il "Lessico dei Termini Biblici" di Bernard Gillièron commentando Mt 10,28 dice:" In Mt 10,28, l'anima sembra essere in opposizione al corpo, cosiì come erano prsso i Greci i due principi, immateriale e materiale, che componevano l'uomo...; in realtà l'anima, di cui Gesù dice che può essere uccisa, indica qui l'intera persona a cui viene promessa la salvezza, la vita eterna, in opp[osizione] al corpo= l'esistenza terrestre condannata a sparire, come ha ben compreso Luca, che nella sua versione del detto (Lc 12,4) ha soppresso la menzione dell'anima per evitare ogni malinteso".
Il testo greco usa un verbo ("apollymi") che significa:" mandare in rovina, distruggere, uccidere". (cfr. l'uso del verbo apollymi in Mat 2,13 ;5,13; 5,30 ;8,25; 9,17; 10,39; 16,25; 21,41; 12,14; 27,20;Mc 9,22; Lc 6,9;Gv 10,10)
Quindi usare Mt 10,28 per dimostrare l'immortalità dell'anima è fuori luogo.
Voglio commentare anche gli altri brani che citi:
Atti 2,27 : Non abbandonerai l'anima mia negli inferi nè permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.
In questo caso non si parla di un'anima distinta dal corpo come si può evincere dal parallelismo tra anima negli inferi e corruzione. La corruzione è evidentemente messa in parallelo con la morte.(At 13,35-36) Perciò in questo caso il brano (che è una citazione di Sal 16,10) indica semplicemente che la persona che Davide prefigurava, Gesù, non sarebbe rimasto morto nella tomba. Anima ha il senso di persona. - At 2,29-32
Apocalisse 6,9: Vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono uccisi a causa della parola di Dio e della testimonianza da loro data
Letto superficialmente il brano sembra dire che le anime vivono una vita cosciente in cielo separata dal corpo.
Ma il contesto è evidentemente simbolico.A meno che non si debba concludere che in cielo ci sia un altare letterale sotto il quale stanno le anime dei defunti.
La menzione dell'altare e del fatto che furono "sgozzate" (greco "esfagmenon") richiama l'idea dei sacrifici animali sotto la nazione di Israele.(Num 4,7) Tenendo conto dell'insegnamento  generale della Scrittura sull'anima è evidente che lo scrittore ricorra ad una figura di linguaggio per indicare che i santi sono stati scannati come animali sacrificali e richiedono vendetta. - Lev 17,11 ; cfr Ebr 12,24; Gn 4,10
Luca 12,20: Ma Dio gli disse: Stolto, questa stessa notte dovrai morire". - Nuovissima versione della Bibbia
Il testo greco dice:"l'anima di te viene richiesta da te". E' evidente, dal modo in cui traduce questa versione cattolica, che in questo brano per "anima" si intende la "vita" della persona. Infatti il traduttore della NVB traduce nel modo sopra indicato, rendendo molto bene il senso della parola "anima" che in questo caso è quello di vita, uno dei significati possibili di "psychè".
Matteo 16,26: Infatti, che giovamento avrà l'uomo se, avendo conquistato tutto il mondo, è danneggiato poi nella sua vita ? O che cosa potrà dare l'uomo quale prezzo della sua vita ?
Anche qui nessun senso di distinzione e opposizione al corpo bensì il senso di vita, come rende questa traduzione cattolica.
Luca 9,56 : Poi si avviarono verso un altro villaggio
???? Non capisco cosa c'entri questo versetto ???
Giacomo 1,21; Perciò deponendo ogni immondezza e ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la parola seminata in voi che può portarvi alla salvezza - Nuovissima Versione della Bibbia
Anche in questo caso nel brano non c'è indicata alcuna dicotomia tra corpo e anima. Il greco " sosai tas psykas umòn" (salvare le vostre anime) è reso, giustamente,dalla traduzione cattolica citata sopra "può portarvi alla salvezza" in quanto, come spiegano i lessici le espressioni bibliche "la mia anima" o " la vostra anima" significano semplicemente " io" e "voi".
1 Pietro 1:9; Giovanni 12:25 : stesse considerazioni per Mt 16,26 e Giacomo 1,21
2 Corinti 12,15: Ed io volentieri prodigherò e consumerò me stesso per le vostre anime
"le vostre anime" = voi
Paolo si spese per i corinti, per i suoi fratelli.Li amava e non risparmiò se stesso per loro. Nessuna opposizione "anima-corpo" in questo brano
Ebrei 13:17: Lasciatevi persuadere dai vostri capi e siate sottomessi perchè essi vegliano sulle vostre anime"
"vostre anime=voi
Dal Lessico dei termini biblici di Bernard Gillièron:
Anima: NT (gr.psychè) soffio della vita (At 20,20); vita fisica di qualcuno (Mt 2,20; 10,39; 16,25; Mc 8,35; Lc 9,24; 17,33; Gv 10,11ss; 15:13; Rm 11,3); di qui esistenza umana (Mt 6,25; 12,22; 14,26; Lc 14,26); essere vivente si usa per un animale (Ap 16,3) e per l'uomo; persona vivente (Mc 3,4; Lc 6,9; St 2,41; 3,23;7,14;27,10;Rm 13,1; 1 Pt 3,20; Ap 18,13) si usa sovente per esprimere l'io, la completezza della persona, soggetto o oggetto dell'azione (Mt 11,29; 12,18;26,38;Lc 2,35;At 14,22; 2 Cor 12,15; Eb 13,17; ecc)...la salvezza delle vostre anime=la vostra salvezza personale (1 Pt 1,9)"
Come puoi vedere i brani che hai indicato alla lettera (b) non parlano in alcun modo di un'anima che è opposto e distinta dal corpo.
Per quanto riguarda i termini ebraici e greci per spirito questi indicano primariamente "vento","soffio", "spirito" (riferito a Dio e gli angeli). In senso traslato può indicare, nel NT, "la sua persona, la sua vita interiore...il suo stesso essere, il suo io...in contrapposizione al proprio corpo = la propria persona limitata nel tempo e nello spazio...oppure alla propria carne considerata come ciò che nell'uomo è debole...l'uomo unito al Signore forma con lui un solo spirito=una sola persona...spirito=ciò che nell'uono determina ciò che si è, da cui spirito pieno di ardore, in contrapposizione alla debolezza della carne...pieno di gioia...turbamento...irritato...fervente..di torpore...spirito di fede...di intelligenza...di timore o di forza...dolce, calmo...spirito in preghiera" - Lessico dei termini biblici di B.Gillieròn
Nell'uso di "pneuma" riferito all'uomo non è possibile determinare l'esistenza di una parte immateriale dell'uomo, visto che il modo in cui la Scrittura usa "pneuma" ha il senso di persona, vita interiore, l'io, o l'inclinazione di una persona.
Qoelet 12,7 (9 nelle versioni protestanti) non intende in alcun modo che lo spirito sia una entità immateriale dell'uomo. Il testo biblico dice:" lo spirito torni a Dio che l'ha dato". Cosa ha dato Dio all'uomo ? Isaia 42,5 dice che Dio "dà respiro al popolo che v'è sopra [la terra] e lo spirito a quelli che vi camminano".Giobbe 27,3 dice:"Finchè avrò fiato e il soffio [ebraico ruach] di Dio sarà nelle mie nari"
E' evidente che in tutti questi brani lo "spirito di Dio" dato all'uomo altro non è che la forza vitale, il soffio della vita, che alla morte cessa di operare. Se Dio dà spirito, la forza della vita, gli uomini vivono. (Zac 12,1) Se toglie lo spirito, la forza della vita, gli uomini muoiono. Lo spirito torna a Dio nel senso che le
speranze di vita dell'uomo sono nelle mani di Dio.Miegge scrive:" Nell'AT il termine ruach= spirito, soffio,respiro, è ben distinto da nefes=anima, in quanto ruach viene da Dio e torna a Dio.(Eccl.12:9), mentre nefes non è di natura divina. Nell'AT lo Spirito è il principio animatore"
Cristiano

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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 05/01/2003 20.13
Dalla citazione completa del Dizionario Biblico Miegge si evince questo:
La morte è già stata sconfitta e questo è successo al momento della Resurrezione di Gesù che ha donato lo Spirito Santo. Per i credenti la morte ha quindi perso il suo carattere di maledizione per assumere quello di "momento preparatorio" per la Resurrezione finale.

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Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 06/01/2003 0.12

Caro Cristiano,

naturalmente, come supponevo, le interpretazioni che dai ad alcune citazioni del NT dove si lascia chiaramente  intendere (per cattolici e protestanti in genere) la sopravvivenza dopo la morte, sono state fatte in modo tale da considerarli o simbolici o con senso diverso da quello che dicono.

Quando Gesù dice: "non temete coloro che possono uccidere il corpo ma non possono uccidere l'anima"; per noi significa  che vi è una parte dell'uomo che sopravvive al corpo e che gli altri uomini non possono in alcun modo far perire insieme alla natura fisica.

Anima ha un numero notevole di significati: tra questi va annoverato anche quello che Gesù, verità somma, gli vuole dare. Il fatto che Luca riferisce la frase in modo differente, non vuol dire che quella di Matteo debba essere vanificata.

Vengo comunque ad un'altra considerazione:

troviamo in 2 CORINTI Capitolo 05

1Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.2Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: 3a condizione però di esser trovati gi vestiti, non nudi. 4In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché‚ ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. E` Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.

6Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché‚ abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore,7camminiamo nella fede e non ancora in visione. 8Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. 9Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi. 10Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché‚ era nel corpo, sia in bene che in male.

Come può vedere, chiunque abbia un senso di realismo, Paolo sostiene a più riprese il concetto della separazione dal corpo che muore, di un elemento della persona, che non viene menzionata ma che è realmente presupposta.

Con affetto


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Da: cristianoInviato: 06/01/2003 2.32

Carissimo Raptor,

la citazione completa da me riportata e che tu sottolinei non intende in alcun modo che l'anima sia immortale di per se e sopravviva alla morte.

Il Miegge rimanda dopo alla voce Risurrezione e Spirito Santo.

Da queste voci si evince che secondo il Miegge grazie all'azione dello Spirito Santo i credenti hanno un'anticipazione già ora della risurrezione futura e che questo "ha delle conseguenze anche per quelli che "dormono". Secondo il Miegge i credenti saranno "per mezzo dello Spirito, 'presso il Signore' già durante questo periodo intermedio". Significa questo che secondo il Miegge l'anima è immortale e va direttamente alla beatitudine eterna ? No.  Infatti alla voce "Risurrezione "scrive:" Questa è l'attesa generale del NT la quale si oppone non solamente alla credenza greca della immortalità dell'anima, ma anche all'opinione secondo la quale i morti vivrebbero già prima della Parusia, fuori del tempo e beneficerebbero, dunque, subito, del compimento finale".

Riassumento il pensiero esposto dal Miegge:

1- La Bibbia non parla di anima immortale - voce "Anima"

2- "Il termine anima esprime nel NT la totalità della vita umana creata, nella sua umanità e carnalità, contrapposte alla potenza dello Spirito di Dio; l'uomo è anima vivente, solo lo Spirito è potenza vivificante" - voce "Anima"

3-"La morte colpisce pure l'uomo intero "corpo e anima" - voce "Morte"

4- Il termine immortalità è applicato alle Scritture solo a Dio - voce "Immortalità"

5- "Se la creatura vive dopo la morte, ciò è l'effetto di un nuovo atto creativo di Dio, che la risuscita" - Voce "Immortalità"

6- Questa risurrezione è anticipata già ora nella vita del cristiano grazie alla potenza dello Spirito Santo - Voce "Risurrezione" e "Spirito Santo"

7- L'operato dello Spirito ha delle conseguenze sia immediate nella vita del cristiano che nel periodo intermedio che precede la risurrezione dei morti - Voce "Risurrezione" e "Spirito Santo"

8- Questa attesa generale della risurrezione " si oppone non solamente alla credenza greca della immortalità dell'anima, ma anche all'opinione secondo la quale i morti vivrebbero già prima della Parusia, fuori del tempo e beneficerebbero, dunque, subito, del compimento finale" - Voce "Risurrezione"

Secondo questo e altri dizionari biblici è pacifico che la speranza del NT è unicamente la risurrezione dei morti. E' altrettanto pacifico che il giudizio avverrà solo alla risurrezione,durante la parusia.

Cosa succeda ai credenti, nel periodo intermedio, è piuttosto vago. Miegge e altri (ad esempio Karl Rahner e Oscar Cullmann) pur negando recisamente l'immortalità dell'anima alla maniera greca sembrano propendere per una sorta di sopravvivenza in "spirito" e per mezzo dello "Spirito Santo". Non sono condizionalisti in senso stretto ma neppure immortalisti. Ma questo non è affatto il dualismo - corpo e anima - creduto dalla maggior parte dei credenti di oggi. Miegge spiega:" In Paolo non troviamo la concezione dualistica dell'uomo: corpo, prigione dell'anima; e la speranza che l'uomo aspetta di poter realizzare non è quella di far uscire l'anima dal carcere del corpo, bensì la "risurrezione del corpo", o piuttosto la trasformazione del corpo soggetto alla carne in un corpo spirituale cioè governato dallo spirito". - Voce "Corpo"

Come dicevo nel mio precedente post questo periodo intermedio tra la morte e la risurrezione alla parusia è oggetto di differenze sostanziali tra le varie chiese.

Per riassumere le posizioni:

Secondo la Chiesa Cattolica nel periodo intermedio si riceve immediatamente un giudizio e si va a godere della beatitudine eterna, della purgazione o della dannazione.

Secondo la concezione di Stefano nel periodo intermedio i rigenerati vanno nel "Seno di Abraamo" a godere della beatitudine con il Signore. I reprobi, se ho compreso bene, vanno subito nell'Ade (che Stefano chiama anche inferno), dove ricevono subito il giudizio.

Secondo i condizionalisti nel periodo intermedio si dorme inconsci in attesa di risurrezione.(Qoelet 9,5) La risurrezione si realizza per la potenza dello Spirito Santo alla Parusia e in quel periodo i morti uniti a Cristo risusciteranno per primi. (1 Cor 15,20-23) I reprobi ricevono la condanna della morte eterna, la totale cessazione dell'esistenza senza alcuna possibilità di risurrezione. Apocalisse 20,14-15 sembra confermare che lo "stagno di fuoco" (che altri dicono sia l'inferno in cui si soffre per la separazione con Dio e per altre pene) sia in realtà il simbolo della totale distruzione. Lo si evincerebbe dal fatto che oltre ai malvagi vi vengano gettati l'Ade e la Morte. L'Ade e la Morte non possono certo essere torturati o provare dolore per la privazione dalla beatitudine celeste, visto che non sono persone. Lo stesso vale per le persone ivi scagliate.

Quanto sopra dovrebbe contribuire utilmente alla riflessione su quanto rivela la Bibbia sull'anima e la condizione dei morti.

Cristiano


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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_RaptorInviato: 06/01/2003 10.37
Rileggi bene la mia lettera.
Non mi pare di aver parlato di immortalità dell' anima. Ho semplicemente fatto notare che da quello che si leggeva dal contesto completo dell' accezione "Morte" di Miegge , la visione della morte non era negativa come traspariva dalla lettura del brano che tu avevi inserito solo in parte.
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