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Bellissima iniziativa del Parroco: Cari fedeli....

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2010 20:54
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17/12/2009 00:45
 
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[SM=g1740733] quanto segue viene dal blog:

groups.google.it/group/it.cultura.cattolica/msg/fe000afdec5c03cd?hl=it&&q=%22sempre+oro+%C3%A8%22+%...


vi invito a leggerla in "ginocchio" davanti al Tabernacolo, MEDITANDO... [SM=g1740722]


LETTERA APERTA D’UN PARROCO


IL documento che segue è una testimonianza importante. Il prete che lo ha
scritto è un parroco, ancora regolarmente incardinato nella sua diocesi.
Alcuni mesi fa ha deciso, caso raro in Italia ma non infrequente all’estero,
di TORNARE A CELEBRARE SEMPRE E SOLO LA S. MESSA ROMANA CLASSICA
(impropriamente detta di "SAN PIO V" e/o "Tridentina"). Approfittando delle
benedizioni quaresimali per le case, è uno dei pochi preti che le ha sempre
fatte, distribuisce il testo seguente tra i suoi parrocchiani. Prega che sia
diffuso largamente, in particolare tra il clero.


Vi chiederete: perché ritornare alla Messa di San Pio V?


Il motivo decisivo che mi ha spinto, dopo tanti anni, a questa scelta è
stato il vedere come il senso del sacro si è affievolito. Conseguenza di ciò
è la scarsa (per usare un eufemismo) cura in cui sono tenuti, in primis da
tanto clero i Frammenti Consacrati. La loro profanazione è continua ed
avviene in tanti modi:


1.. Alla distribuzione della Comunione. C’è poco da fare: senza il
piattino i Frammenti cadono a terra e sono calpestati, spezzati, dispersi.
In un’occasione, in cattedrale, ne ho raccolto personalmente 13, bei grandi
pure. Se, come fanno tanti preti, in fregola di modernità, si IMPONE di
ricevere l’Ostia in mano, cosa ne è dei Frammenti che restano attaccati alle
mani dei comunicandi? Perché mai ciò che era gravissimo sacrilegio fino al
1985 oggi è reputato atto di devozione? Volutamente stendo un pietoso velo
sul modo con cui tanti tengono la Sacra Particola o, peggio ancora la
portano via per farne usi nefandi.


2.. Dopo la Comunione, il sacerdote o non si purifica più le mani,
oppure se le lava, ma, quando tutto va bene, butta l’acqua sulle piante. Non
avete idea, poi, di, con quanta trascurata leggerezza si è soliti purificare
pisside o patena, con i Frammenti che restano attaccati ala stoffa e
dispersi.


A me, tutti questi modi di fare mi ricordano il buttare i bimbi concepiti
nell’immondizia. Sarà un caso, ma il caso non esiste, avete notato che gli
aborti si sono diffusi simultaneamente a queste prassi liturgiche?


Tutto ciò, lo ripeto, fino a poco tempo fa era considerato gravissimo
sacrilegio. Perché non più?


I casi sono due: o non si crede che in ogni Frammento è presente Gesù Cristo
intero, e quindi coloro che si comportano così sono eretici o ci si crede e
allora sono sacrileghi.


Noi cattolici crediamo nella "TRANSUSTANZIAZIONE", termine che significa che
una sostanza passa ad essere un’altra. Fenomeno, quest’ultimo, che deve
necessariamente avvenire a livello dell’infinitamente piccolo Tutti sanno
che una tonnellata d’oro, o un milligrammo d’oro, sempre oro è. NON è QUESTA
LA SEDE PER PARLARE DI RICERCHE SCIENTIFICHE, CHE PURE ESISTONO, che ci
potrebbero FORSE dire qualche cosa al RIGUARDO. Del resto le spiegazioni
scientifiche sono superflue per chi già ci crede e saranno sempre inutili ed
insufficienti per chi ha deciso di non crederci. Quello che interessa è che
è DOGMA DI FEDE, SEMPRE RITENUTO TALE DALLA CHIESA CATTOLICA, MAI CAMBIATO E
CHE MAI SI POTRA’ CAMBIARE, FINCHE’ DIO SARA’ DIO, CHE NELLA CONSACRAZIONE
DELLA MESSA TUTTA LA SOSTANZA DEL PANE PASSA AD ESSERE SOSTANZA DEL CORPO DI
CRISTO!


Allora, come si possono giustificare novità così negative? Da dove mai viene
un modo di fare tanto irriverente e grossolano? Solo da un rito che, quanto
meno implicitamente, apre la strada a tale triste esito!


Questo è il motivo per cui, in coscienza, mi sono GRAVEMENTE sentito
obbligato a prendere le distanze da tale rito. Un rito che, di fatto, di là
delle dichiarazioni formali, necessariamente porta con sé tante
profanazioni: comunioni in mano; Tabernacoli spostati e dimenticati,
Eucarestia in mano a tanti "ministri straordinari" (ormai divenuti i
"ministri ordinari"), riti inventati etc.


E’ assolutamente impossibile che tale anarchia possa rispecchiare la Fede
cattolica costante. Ripeto, in coscienza mi sono trovato nella tragica
necessità di una scelta. Per amore della verità, per amore dell’Eucarestia,
per amore della Chiesa, per amore del PAPA ("Rovesciamo l’abominevole messa
papista ed avremo rovesciato l’intero papato" scrive Martin Lutero, nel suo
trattato "CONTRA HENRICUM") PER AMORE DELLE VOSTRE ANIME, CHE HANNO TUTTO IL
DIRITTO ALLA SALVEZZA PER MEZZO DELLA GRAZIA ("SALUS ANIMARUM, SUPREMA LEX
"ci insegnavano una volta in seminario. All’epoca, quando nessuno studiava,
si capiva senza bisogno di tradurre, oggi che tutti studiano si dovrebbe
capire anche se fosse scritto in greco) mi sento in dovere di respingere
tutte queste novità.


Vi chiederete perché sono arrivato così tardi a queste conclusioni. Ho
cercato di comunicare la Fede cattolica attraverso i nuovi riti. Per anni ho
detto la Messa faccia al popolo, nella speranza di esprimere e comunicare
anche così la Fede. Mio malgrado ho dovuto prendere atto che la Messa verso
il popolo, diventa per forza Messa "offerta al popolo", non "PER" IL POPOLO!


Diventa un banchetto, un convivio di festa, un’adunanza calorosa, insomma
una cosa della terra. Ho assistito a riti così allegri e festosi, tanto da
essere simpatici, ma, nei quali non è possibile vedervi il Sacrificio del
Calvario, rinnovato nella sua tremenda drammaticità.


Abbiamo quindi a che fare con due realtà totalmente diverse:


1.. La "Messa" ufficiale attuale che assomiglia ad un banchetto tra i
presenti, per pregare insieme ricordando l’ultima cena di Gesù. Ne consegue
che la presenza di Gesù tra i fedeli è essenzialmente spirituale, come dice
la prima versione dell’Articolo 7 del messale moderno. Una definizione
talmente confusa che suscitò tante proteste, al punto che Paolo VI fu
costretto a riscriverlo diversamente, ma la Messa era stata scritta sulla
base della definizione primitiva non ancora corretta.


Essendo un rito indirizzato ai fedeli, è logico che si dica tutto ad alta
voce, in modo variabile secondo il luogo, l’ora, la stagione, l’età media
dei presenti, il loro lavoro, le loro qualità. Non parliamo poi della
musica!


Siete sicuri che in tutte queste variazioni, capricci, "evoluzioni" (si fa
per dire), improvvisazioni, fantasie, sia sempre espresso il dogma della
Fede, la Verità cattolica? Siete proprio sicuri che vi giungano sempre la
pienezza della Grazia che viene in modo certo e perfetto, come testimonia la
fioritura dei santi (in concreto tutti i santi canonizzati sono stati
edificati dal rito romano antico e/o dai santi e venerabili riti orientali)
dal rito definito in occasione del Concilio di Trento?


ATTENZIONE, definito e codificato, NON INVENTATO! Nelle linee essenziali
risale a SAN Gregorio Magno.


Dalla moderna anarchia scaturisce necessariamente la confusione spirituale
del popolo cristiano. Ormai, la media dei fedeli – e dei preti- si è creata
una religione di comodo. Si entra in Chiesa, gli uomini non meno delle
donne, in vesti sconce; si chiacchiera senza vergogna di fronte al
Santissimo; chi fa più la genuflessione? E prendere in mano ed in piedi l’
Ostia, lo ripeto, quale fosse un pezzo di pane qualunque. Anzi, di solito
con mani sporche, in modo anche igienicamente riprovevole, quale nessuna
persona di buon senso si sognerebbe di fare con il pane comune. Non
parliamo, poi, dell’igiene più importante: quella dell’anima. Le Comunioni
sono sempre molte, sembra quasi che tutti i presenti si sentano obbligati a
comunicarsi. Ma le confessioni sono sempre meno! Del resto, con tanti preti
che, indisturbati, predicano che il peccato mortale non esiste, perché
sorprendersi? Le sorprese arriveranno di fronte al tribunale di Dio. C’è di
che tremare. Non dimentichiamo, poi, questa messa è usata anche dai
protestanti. Già questo dovrebbe dar da pensare. Martin Lutero, oltre al
testo che ho trascritto, scrisse anche:" Affermo che tutti gli omicidi, i
furti, gli adulteri sono meno abominevoli che questa messa papista" (Sermone
della 1° domenica d’Avvento). Pensate che la confusione è giunta ad un punto
tale che Max Thurian di Taizé ha ricevuto il sacerdozio cattolico, senza
diventare "fedele" cattolico.


Come si può dimenticare cosa scrisse a Paolo VI il cardinale Ottaviani,
prefetto del Sant’Uffizio: "IL Novus Ordo Missae rappresenta, sia nel suo
insieme, che nei particolari, UN IMPRESSIONANTE ALLONTANAMENTO DALLA
TEOLOGIA DELLA SANTA MESSA, quale fu formulata nella XXII sessione del
Concilio Tridentino". Dopo oltre trenta anni, al suo Breve Esame critico,
ancora non sono arrivate risposte ufficiali.


B ) LA MESSA CATTOLICA, che è un rinnovarsi dell’unico sacrificio del
Calvario, dove Gesù, per mano di se stesso, presente nel sacerdote, si offre
a Dio Padre per ottenere il perdono dei peccati dei vivi e dei morti. E’ il
mistero terribile di questa Vittima divina ed eterna che rinnova l’
espressione della sua compassione verso l’umanità rovinata, corrotta,
attratta dal male più che dal bene, esclusa dal Paradiso, in preda alla
propria superbia ed agli influssi del demonio. La Messa cattolica è quindi
la supplica, l’offerta del Redentore a pro degli uomini, del Redentore che
si carica dei peccati del mondo, per lavarli nel proprio Sangue.


La Messa cattolica va seguita con rispetto, profondo silenzio,
contemplazione devota, partecipazione commossa del cuore che guarda e si
unisce all’azione del suo Redentore che si presenta al giusto Giudice che su
tutto fa un esame esatto ed intercede a nostro favore. Gesù dice al Padre
:"Padre, guarda questa perfetta adorazione, questa perfetta riparazione che
ti offro con il mio Sangue purissimo, affinché siano purificati i peccati di
tutto il mondo. Guardando al mio amore per Te e per loro, al mio dolore,
alla mia preghiera, al mio Sangue con cui li ho ricomprati, rendendoli
preziosi ai Tuoi occhi, DIMENTICA I LORO PECCATI!"


E noi, spettatori adoranti di questa supplica, dobbiamo unire i nostri cuori
al Cuore di Gesù. Gesù, che parla a nostro favore, con le parole ed i gesti
che Dio tramite la Chiesa ha definito e canonizzato nei secoli.


Il Concilio di Trento ha decretato circa la Messa: " (…) La Chiesa
cattolica, perché potesse essere offerto e ricevuto degnamente e con
rispetto ha stabilito da MOLTI SECOLI IL SACRO CANONE, talmente puro da ogni
errore, da non contenere niente che non profumi di grande santità e di
pietà, e non innalzi a Dio la mente di quelli che lo offrono."


Il culto dell’adorazione, l’offerta del Sacrificio è dunque una cosa
definita dalla Chiesa, da sempre, non può essere modificato, alterato,
proibito.


Qualche altro mi può dire :" Va bene, perché non chiedi il permesso, ai
sensi dell’indulto del 1984"?


Mi sembra assurdo dover chiedere il permesso per ciò che è mio preciso
diritto, già riconosciuto dalla Chiesa. Ho l’Indulto perpetuo della Bolla
"Quo Primum tempore" di SAN Pio V, del 14 luglio 1570. Testualmente dice:"
In virtù dell’Autorità Apostolica, noi concediamo a tutti i sacerdoti, a
tenore della presente, l’INDULTO PERPETUO di poter seguire, in modo
generale, in qualunque chiesa, SENZA SCRUPOLO VERUNO di coscienza, o
PERICOLO DI INCORRERE IN ALCUNA PENA, GIUDIZIO O CENSURA, questo messale, di
cui avranno piena facoltà di servirsi liberamente e lecitamente prelati,
amministratori, Canonici, Cappellani, e tutti i Sacerdoti secolari,
qualunque sia il loro grado, o i Regolari, a qualunque Ordine appartengono
NON SIANO TENUTI A CELEBRARE LA MESSA IN MODO DIFFERENTE DA QUELLO CHE NOI
ABBIAMO PRESCRITTO, NE’, D’ALTRA PARTE, POSSANO VENIRE COSTRETTI E SPINTI DA
ALCUNO A CAMBIARE QUESTO MESSALE. SIMILMENTE DECRETIAMO E DICHIARIAMO CHE LE
PRESENTI LETTERE IN NESSUN TEMPO POTRANNO VENIR REVOCATE O DIMINUITE, MA
STABILI SEMPRE E VALIDE DOVRANNO PERSEVERARE NEL LORO VIGORE.


Nessuno dunque, ed in nessun modo, si permetta con temerario ardimento di
violare e trasgredire questo nostro documento: FACOLTA’, STATUTO,
ORDINAMENTO, DECRETO, MANDATO, PRECETTO, CONCESSIONE, INDULTO, DICHIARAZIONE
VOLONTA’ ed INIBIZIONE. Che se qualcuno avrà l’audacia di attentarvi, sappia
che incorrerà nell’indignazione di DIO PADRE ONNIPOTENTE E DEI SUOI BEATI
APOSTOLI PIETRO E PAOLO"


Indulto che non è mai stato abrogato. La conferenza episcopale inglese,
chiese esplicitamente a Paolo VI se l’Indulto perpetuo di San Pio V era da
ritenersi abolito. Fu risposto di no. Per ulteriore dimostrazione di tale
concetto, ricordo che, nell’ottobre del 1998, il cardinale Ratzinger ha
dichiarato che NESSUNO ha il potere di proibire un rito liturgico, una volta
approvato.


E’ certamente con grande difficoltà che ho fatto questa scelta. So già che
mi troverò solo contro tutti. Ma potevo continuare a far finta di non sapere
e di non vedere? Potevo continuare a permettere che il SANTISSIMO FOSSE
PROFANATO IN QUESTO MODO? In coscienza, non me la sono sentita di continuare
a non aprir bocca. Non crediate che la mia sia superbia. Sappiate che, all’
unico scopo di dissociarmi da questi assurdi sacrilegi, rischio tutto ciò
che ho e che sono su questa terra. Però, mi sembra poco, di fronte al più
grande tesoro del mio sacerdozio, l’unica cosa che non voglio perdere: la
Santissima Eucarestia.


D’altronde, come avete letto, il rito celebrato non è mia invenzione. Molti
di voi ricordano ancora questo capolavoro di Dio e della Chiesa, nato da
immemorabile consuetudine e canonizzato dal Concilio di Trento.


Per quanto riguarda le conseguenze di tale mio passo, non posso che ripetere
le parole dette da un giovane seminarista di fronte al tribunale popolare
delle guardie rosse maoiste nel ’68: "La verità vale la pena che si muoia
per essa"


Si compia in tutto la volontà di Dio


SIA LODATO GESU’ CRISTO



[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740721] [SM=g1740722]

[SM=g1740738]
[Modificato da Caterina63 17/12/2009 00:46]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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