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Gesù può essere l'Arcangelo Michele?

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2009 15:53
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05/11/2009 15:52
 
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Da: Soprannome MSNgrtresara1Inviato: 12/03/2004 10.41
Ciao a tutti intervengo in questo post perchè nel forum dei tdg ho avuto essendo cattolico una lunghissima discussione proprio su questo tema, achille sa che sono iscritto nel suo forum , vi incollo le risposte piu precise che mi sono state date , proviamo ha ragionare anche su queste .
Questa è la posizione Ufficiale:

Libro Perspicacia volume 2 pag. 277-278

MICHELE

[chi è simile a Dio?].


1. L’unico santo angelo oltre a Gabriele menzionato per nome nella Bibbia, e il solo chiamato “arcangelo”. (Gda 9) Il nome ricorre per la prima volta nel decimo capitolo di Daniele, dove si legge che Michele, definito “uno dei primi principi”, viene in aiuto di un angelo inferiore a cui si opponeva “il principe del reame di Persia”. Nelle parole rivolte a Daniele, Michele è chiamato “il vostro principe”, “il gran principe che sta a favore dei figli del tuo popolo”. (Da 10:13, 20, 21; 12:1) Ciò indica che Michele era l’angelo che guidò gli israeliti nel deserto. (Eso 23:20, 21, 23; 32:34; 33:2) Questa conclusione è confermata dal fatto che “l’arcangelo Michele ebbe una controversia col Diavolo e disputava intorno al corpo di Mosè”. — Gda 9.
Le prove scritturali mostrano che Michele era il nome del Figlio di Dio prima che lasciasse il cielo per diventare Gesù Cristo e anche dopo che vi tornò. Michele è l’unico chiamato “arcangelo”, che significa “angelo capo” o “angelo principale”. Questo termine ricorre nella Bibbia solo al singolare. Ciò sembra indicare che Dio ha designato uno soltanto quale capo delle schiere angeliche. In 1 Tessalonicesi 4:16 la voce del risuscitato Signore Gesù Cristo viene definita “voce di arcangelo”, e ciò fa pensare che lui stesso sia in effetti l’arcangelo. Questo versetto lo descrive nell’atto di scendere dal cielo con “una chiamata di comando”. È solo logico dunque che la voce che esprime questa chiamata di comando sia definita con un termine che non sminuisca la grande autorità di cui ora è investito Cristo Gesù quale Re dei re e Signore dei signori. (Mt 28:18; Ri 17:14) Se il titolo “arcangelo” non si riferisse a Gesù Cristo, ma ad altri angeli, l’espressione “voce di arcangelo” non sarebbe appropriata: sarebbe una voce meno autorevole di quella del Figlio di Dio.
Ci sono anche altri elementi che permettono di affermare che Michele è effettivamente il Figlio di Dio. Daniele, dopo aver menzionato per la prima volta Michele (Da 10:13), mise per iscritto una profezia di grande portata che riguardava anche il “tempo della fine” (Da 11:40) e poi dichiarò: “E durante quel tempo sorgerà Michele, il gran principe che sta a favore dei figli del tuo popolo”. (Da 12:1) Il ‘sorgere’ di Michele doveva essere accompagnato da “un tempo di angustia come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo”. (Da 12:1) Nella profezia di Daniele spesso ‘sorgere’ si riferisce all’azione di un re che assume il potere regale o agisce effettivamente in quanto tale. (Da 11:2-4, 7, 16b, 20, 21) Ciò conferma la conclusione che Michele è Gesù Cristo, in quanto Gesù è il Re nominato da Geova, incaricato di distruggere tutte le nazioni ad Har-Maghedon. — Ri 11:15; 16:14-16.
Il libro di Rivelazione (12:7, 10, 12) menziona Michele in relazione all’istituzione del Regno di Dio e collega questo avvenimento con guai per la terra: “E scoppiò la guerra in cielo: Michele e i suoi angeli guerreggiarono contro il dragone, e il dragone e i suoi angeli guerreggiarono. E udii nel cielo un’alta voce dire: ‘Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli . . . Per questo motivo rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare’”. Gesù Cristo è poi descritto quale condottiero degli eserciti celesti che guerreggiano contro le nazioni della terra. (Ri 19:11-16) Ciò farebbe presagire un periodo d’angustia, incluso logicamente nel “tempo di angustia” che accompagna il ‘sorgere’ di Michele. (Da 12:1) Poiché il Figlio di Dio dovrà combattere contro le nazioni, è solo ragionevole che sia lo stesso che con i suoi angeli ha già combattuto contro il sovrumano dragone, Satana il Diavolo, e i suoi angeli.
Nella sua esistenza preumana Gesù era chiamato “la Parola”. (Gv 1:1) Aveva anche il nome proprio Michele. Conservando il nome Gesù dopo la risurrezione (At 9:5), “la Parola” si identifica col Figlio di Dio sulla terra. Riprendendo il suo nome celeste Michele e il suo titolo (o nome) “La Parola di Dio” (Ri 19:13) si ricollega con la sua esistenza preumana. Lo stesso nome Michele, che significa “chi è simile a Dio?”, fa notare che Geova Dio è senza uguali e che Michele, il suo arcangelo, è il suo grande Sostenitore o Vendicatore.
Malachia 3:1 CEI, Il Signore è chiamato angelo dell'alleanza, nella Versione Riveduta Luzzi addirittura "Angelo" è scritto con la "A" maiuscolo wink.gif

La nota in calce a Malachia 3:1 della CEI, dice:


L'angelo dell'alleanza è il Signore (Esodo 3:2; 23:20-21) Inteso da Matteo 11:10 di Cristo.

Ciao Rino



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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 12/03/2004 11.09
La nota in calce a Malachia 3:1 della CEI, dice:


L'angelo dell'alleanza è il Signore (Esodo 3:2; 23:20-21) Inteso da Matteo 11:10 di Cristo.....
.........
Caro Rino non ho sottomano la versione della CEI, ma ho l'Istituto Biblico di Gerusalemme che affronta le Traduzioni insieme a TUTTI i cristiani, sia cattolici che protestanti e la nota di Malachia 3,1 dice letteralmente questo:
" 3,1: "il mio messaggero": gli evengelisti e Gesù stesso applicano queste parole a Giovanni Battista, precursore del Messia (Malachia 3,1: Ecco, invio il mio messaggero; egli preparerà la via davnti a me.....Mt.11,10: "di lui sta scritto: ecco, io mando avantoi a te il mio messaggero, egli preparerà dinnanzi a te la tua via". 11.In verità vi dico: fra i nati di donna non è mai sorto uno più grande di Giovanni il Battista.")"
Anche la Bibbia che ho sulla "Traduzuione CONCORDATA e su quella dai Testi originali", vi è riportata la stessa nota....
Una cosa è certa......l'affinità fra Matteo e Malachia è inconfondibile.....quel messaggero o angelo per i T. di G. NON E' IL CRISTO....
Fraternamente Caterina

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Consiglia Elimina    Messaggio 10 di 17 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 12/03/2004 17.56

I tdg scrivono:


Nella sua esistenza preumana Gesù era chiamato "la Parola". (Gv 1:1) Aveva anche il nome proprio Michele. Conservando il nome Gesù dopo la risurrezione (At 9:5), "la Parola" si identifica col Figlio di Dio sulla terra. Riprendendo il suo nome celeste Michele e il suo titolo (o nome) "La Parola di Dio" (Ri 19:13) si ricollega con la sua esistenza preumana.


Possiamo senz’atro dire che Gesù era la Parola, e che la Parola al principio già era perché era Dio, ma non possiamo neanche lontanamente pensare che Gesù aveva il nome proprio di Michele.

Non vi è assolutamente nulla nella Scrittura che autorizzi a fare un simile deviante accostamento.

Né nel VT, né nel NT troviamo che Gesù "Aveva anche il nome proprio Michele".


Cosa c’entra Michele, che è solo uno tra i principali arcangeli e quindi nemmeno il principale in assoluto, con il Re dei re e Signore dei signori che è appunto Gesù, il solo che è detto Parola di Dio, Unigenito Figlio di Dio, generato ma non creato, che tutti gli esseri creati devono adorare?


Dove viene detto tutto questo di Michele?


Se vi fosse stato qualche fondamento a tale dottrina sulla Bibbia, certamente sarebbe stato espresso in modo esplicito o almeno implicito. Mentre qui si tratta invece di una dottrina tdg che è antitetica rispetto alle verità esplicite espresse nella Scrittura.


Il fatto che Gesù ritornerà con voce di arcangelo non autorizza neppure lontanemente a pensare che Egli sia un arcangelo, e il caro Achille, nel suo lavoro lo ha messo bene in evidenza.

E poi il fatto che il precursore venga chiamato "angelo" o "messaggero", non significa che egli sia un arcangelo. Anche Dio stesso viene chiamato "vignaiolo" da Gesù. Significa forse che Dio è un agricoltore nel vero senso della parola? Come si fa ad attaccarsi a simili cose per portare avanti una dottrina di tale portata?

Questo  assurdo e incompatibile accostamento, che non si inquadra per nulla con tutto il complesso degli altri dati biblici, fa innalzare ai tdg, una costruzione del tutto erronea, che porta inevitabilmente con se una serie di altri errori.


Con affetto


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Da: Soprannome MSNPelide55Inviato: 12/03/2004 19.18

Penso che Rino si riferisse al Messaggero (o Angelo) menzionato nella seconda parte del versetto.

Cito dalla TNM:

«"Ecco, io mando il mio messaggero, ed egli deve preparare la via davanti a me. E all’improvviso verrà al Suo tempio il [vero] Signore, che voi cercate, e il messaggero del patto di cui vi dilettate. Ecco, verrà certamente", ha detto Geova degli eserciti».

Il primo messaggero (o angelo, ebr. mal´akhì; lat. angelum) qui menzionato è Giovanni Battista, precursore di Gesù. Questa profezia viene citata dall'evangelista Matteo che la applicò appunto al Battista (Mt. 11:10).

Malachia profetizzò però anche l'arrivo di un altro Messaggero che sarebbe venuto nel Suo tempio. A Chi si riferiva il profeta? Niente meno che a Dio stesso.

Lo si comprende dal fatto che il "vero Signore" doveva appunto venire nel Suo tempio; ed il tempio apparteneva solo a YHWH. Anche la Società Torre di Guardia è consapevole che il "vero Signore" qui menzionato è l'Iddio Onnipotente. Nella nota in calce della TNM si legge infatti: «Il [vero] Signore": ebr. ha´Adhòhn; gr. Kyrios; lat. Dominator». Ora il titolo ha´Adhòhn, come si legge nell'Appendice della stessa TNM, si riferisce esclusivamente a Dio: «Il titolo ´Adhòhn, "Signore; Padrone", quando è preceduto dall’articolo determinativo ha, "il", forma l’espressione ha´Adhòhn, "il [vero] Signore". Nel M[asoretico] l’uso dell’articolo determinativo ha davanti al titolo ´Adhòhn limita l’applicazione di questo titolo esclusivamente a Geova Dio» (p. 1570, il grassetto è aggiunto).

La Watch Tower vuole comunque far credere che il "vero Signore" e "il messaggero del patto", menzionati nello stesso versetto, siano due Persone diverse. Ecco cosa si legge, per esempio, in una sua pubblicazione: «Dopo aver menzionato un primo messaggero, Malachia indicò che "il vero Signore" sarebbe venuto al "Suo tempio" in compagnia di un altro messaggero, diverso dal primo, "il messaggero del patto". Chi sarebbe stato? Ebbene, da come sono andate le cose è ragionevole concludere che "il messaggero del patto" sia Gesù Cristo, colui che Giovanni il Battezzatore presentò ai suoi discepoli quale "Agnello di Dio"» (w87 15/6 p. 12, il grassetto è mio).

Tuttavia, la semplice lettura di questo versetto rende evidente che è invece "ragionevole concludere" che qui si sta parlando di una sola Persona, definita sia Signore che Messaggero (o Angelo) del Patto*.

La profezia si realizzò con l'incarnazione del Figlio di Dio - che è Dio Egli stesso - il quale venne nel Suo Tempio ed agì anche in veste di "Messaggero del patto", istituendo la Nuova Alleanza basata sul Suo sacrificio.

In questo passo abbiamo una chiara indicazione che il Signore Gesù è Dio, come il Padre, in quanto viene chiamato ha´Adhòhn, titolo che secondo gli stessi TdG si applica esclusivamente a YHWH. Solo essendo nello stesso tempo Dio e uomo Gesù Cristo poté venire nel Suo Tempio ed agire anche in qualità di Angelo o Messaggero inviato del Padre, adempiendo così pienamente la profezia di Malachia.

In ogni modo il fatto che in questo passo di Malachia il Signoire Gesù venga anche chiamato "angelo" non ha nulla a che vedere con l'identificazione datta dai TdG di Gesù con l'arcangelo Michele.

Saluti

Achille

* Si può osservare che se si parlasse di due persone non si direbbe; "Ecco, verrà certamente", usando un verbo al singolare, ma: "Ecco, verranno certamente".


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Da: Soprannome MSN°RaptorInviato: 12/03/2004 20.31
Scusate questa piccola riflessione: i TdG sono come i vigili urbani. Quando si ha bisogno di loro non ci sono mai!
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