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La bellezza di essere sacerdote storie lontane e vicine

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2018 23:26
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Sesso: Femminile
03/02/2016 12:16
 
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  anche queste sono testimonianze sante.... da qualche giorno la Coop, che coinvolge migliaia di persone in quel simbolico "la Coop sei tu" dal momento che lo sei per come spendi e non certo perciò che guadagni.... ha deciso di uscire allo scoperto appoggiando le unioni fra persone dello stesso sesso e persino le adozioni, la compravendita di figli surrogati..... e non sono poche le persone che stanno ritornando alla Coop la propria tessera, quale segno civile e democratico di protesta verso questa presa di posizione.


"Coop non sono io", don Ricciarelli ridà tessera

Lunedì, 01 Febbraio 2016 

 

don francesco ricciarelli tagliataSi è presentato al box informazioni per riconsegnare la tessera e farsi cancellare dall'elenco dei soci. Perché la Coop sei tu ma solo fino ad un certo punto. Fino a quando la strategia comunicativa di Coop non finisce per cozzare con il proprio pensiero. È così che la pensa don Francesco Ricciarelli, parroco de La Serra e direttore dell'ufficio comunicazioni sociali della diocesi di San Miniato, che questa mattina ha scelto di dire addio per sempre a "mamma" Coop.

All'origine della decisione, il recente manifesto pubblicitario realizzato da Coop a sostegno delle unioni civili. Manifesto che vede protagoniste 6 mele divise in tre coppie: quella al centro formata da una mela verde e una rossa, più due laterali formate da mele dello stesso colore, a simboleggiare coppie gay e coppie etero. Il tutto corredato dello slogan: "Qualunque sia la tua famiglia la Coop sei tu". Una presa di posizione che non ha piaciuta a don Ricciarelli, come dichiarato quest'oggi in un post sulla propria pagina Facebook: "La Coop non sono io – ha scritto il parroco - Riconsegnata la tessera socio. Mi chiedo cosa spinga un supermercato a prendere posizione su questioni altamente divisive e perdere così una parte di clienti".

"Non sono andato a far polemica – spiega Ricciarelli –. Semplicemente mi sono presentato al box informazioni del punto vendita di San Miniato Basso e ho chiesto di essere cancellato dall'elenco dei soci. Trovo che certe prese di posizione siano del tutto fuori luogo da parte di un'impresa commerciale, oltrettutto su temi così delicati come quelli legati alla famiglia. E' una scelta imprenditoriale, però è chiaro che quando si fanno scelte ideologiche di un certo tipo si rischia di perdere una parte delle clientela. Poi, è chiaro, ci sarà chi non ci farà caso e preferirà continuare ad avere la tessera per beneficiare di sconti e promozione; dipende tutto dal valore che una persona dà alle proprie idee.".

Dagli uffici di Unicoop Firenze spiegano di non voler replicare a don Ricciarelli, anche se la cooperativa si definisce "dispiaciuta", precisando però che lo spot è stato scelto da Coop a livello nazionale, al di là delle competenze di Unicoop Firenze. (g.p.)






Ouellet: sacerdozio e celibato non sono un dogma ma un dono

Papa Francesco ordina un sacerdote a San Pietro, 26 aprile 2015  - AFP

Papa Francesco ordina un sacerdote a San Pietro, 26 aprile 2015 - AFP

05/02/2016

“La Chiesa non ha mai legato sacerdozio e celibato sul piano dogmatico”, ma ha riconosciuto il valore profondo di questo legame. Lo ha detto il prefetto della Congregazione dei Vescovi, il cardinale Marc Ouellet, durante il convegno “Il celibato sacerdotale, un cammino di libertà”, in corso all’università Gregoriana di Roma. Dopo quella che il porporato ha definito una “caduta vertiginosa di credibilità”, dovuta agli scandali della pedofilia, il tema del convegno diventa quanto mai importante, come ha spiegato al microfono di Eugenio Murrali:

R. – La Chiesa ha bisogno di rinnovare la sua testimonianza d’amore a Cristo e questa deve essere data anzitutto da quelli che sono chiamati a seguirlo da vicino e a proclamare la Parola. Quindi, è la Parola che fa sorgere il Regno di Dio nei cuori, cioè la fede. Quando la Parola è accompagnata dalla testimonianza di una vita tutta consacrata a Cristo ha un effetto più profondo. E il celibato dà questa testimonianza, soprattutto quando è ben vissuto, cioè nella preghiera, nell’unione a Cristo, nella coerenza anche della vita.

D. – La Chiesa latina e la Chiesa orientale, lei ha parlato di questo anche nel suo discorso. Come possiamo conciliare le due visioni?

R. – Sì, questo si può conciliare molto bene. C’è una tradizione di preti sposati nella Chiesa orientale cattolica che ci dice che non è perché il matrimonio è impuro che i preti non possono sposarsi. D’altronde, però, bisogna riconoscere che la scelta di rinunciare al matrimonio per essere tutti di Cristo, anche nello stile di vita identico al suo, è un valore irrinunciabile per la Chiesa cattolica latina, che ha questa lunga tradizione e che dovrebbe conservarla.

D. – La tradizione non è quindi un ripetersi sempre uguale delle cose, ma c’è un senso più profondo?

R. – Quando uno pensa alla “tradizione”, deve pensare allo Spirito Santo che spinge avanti la Chiesa, come dice il Papa spesso. E’ lo Spirito Santo che attualmente spinge la Chiesa, che la fa comunicare cioè, in fraternità, con il mistero eucaristico al centro della Chiesa e come suo fondamento. La Chiesa è un mistero nuziale e Cristo è lo sposo che dà il suo corpo eucaristico alla Chiesa. E così, vivere in intimità con la Chiesa è darle propriamente lo spirito d’amore che la Chiesa diffonde nel mondo con la sua testimonianza. Quindi, bisogna vedere questa armonia della vita della Chiesa con al centro delle persone consacrate che vivono dell’Eucaristia, cioè vivono del dono verginale di Cristo, si nutrono di questo dono: le persone consacrate, le famiglie e anche i preti che hanno come responsabilità per ordinazione di rendere presente a tutti questo dono nuziale di Cristo.

D. – Lei ha anche parlato del problema della pedofilia. C’è chi ha messo in rapporto il celibato e la pedofilia. Qual è la risposta che dà la Chiesa a questo?

R. – La risposta è stata data da mons. Anatrella, all’inizio, quando ha detto che non dipende dal celibato, perché la stragrande maggioranza dei problemi di pedofilia viene da maschi che sono anche padri di famiglia. Non è quindi il celibato il problema.








[Modificato da Caterina63 05/02/2016 16:07]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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