A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

STORIA CRONOLOGICA DEI PAPI COME NON L'AVETE MAI LETTA PRIMA

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2009 01:50
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

 Ma che cosa hanno fatto questi Pontefici? Breve storia del primo Millennio.

Amici....di storie cattive di Papi cattivi, a quanto pare ne abbiamo parecchie fonti.... , anzi sembra che non esista altra cultura che quella di trovare esclusivamente i peccati dei Pontefici....ma quel che manca è l'obiettività....e per capire un pò la nostra storia di CRISTIANI CATTOLICI, è necessario che conosciamo la NOSTRA FAMIGLIA fin dalle sue origini..ne scopriremo delle belle..

Il 3D resterà chiuso solo per poter rispettare la cronologia dei Papi, chi fosse interessato a porre domande o approfondimenti, suggeriamo di aprire un 3D in un altra sezione copiando questo collegamento....
Inoltre sono ben accolte eventuali correzioni, nessuno è perfetto, ed anche se per questo lavoro mi sono servita di due enciclopedie dei Papi, qualcosa potrebbe sempre sfuggire.

Naturalmente è necessario che io sottolinei che questo lavoro è frutto delle mie personali ricerche,  e pertanto soggetto a correzioni
 
pertanto, chiunque fosse interessato a ricopiare quanto segue, lo tenga presente, CITI LA FONTE con l'avviso  E  citi LE FONTI ALLE QUALI HO ATTINTO...


Non parleremo di Colui che per onestà EVANGELICA è conosciuto come il primo Papa....PIETRO.....semplicemente perchè la sua storia la conosciamo ed è riportata nel Nuovo Testamento e ripresa dai Padri della Chiesa....Poichè mi sono trovata spesso a discuterne con i protestanti i quali alla domanda: ma cosa è accaduto dopo la morte degli Apostoli? Nessuno degli evangelici ha saputo mai rispondere con serenità....proseguiamo allora dalle conoscenze che abbiamo.....non per dimostrarvi che "abbiamo ragione" (la Chiesa NON ha bisogno di questo da noi......) ma semplicemente per TESTIMONIARE LE RAGIONI DELLA NOSTRA fede nella Chiesa....procediamo dunque con il Successore di San Pietro:

LINO, di Volterra (67-76)

San Lino di Tuscia ( 0067-0076) Considerato il primo vero Papa (essendo Pietro il propulsore sulle fondamenta del Cristo che conobbe personalmente e che ebbe diretto mandato da Lui) della comunità Cristiana fondata su basi ad organizzazione piramidale, ovvero eletto dal proprio cenacolo e quindi dalla comunità, a differenza di Pietro che derivò direttamente dal "Verbo di Cristo".
Di san Lino, come di molti altri Papi ancora, non si ebbero, così come non si possono avere, molte notizie oggettive e certe sulla loro vita. Qualche volta nemmeno sulla loro morte; per il semplice fatto che, a quel tempo, quegli uomini professarono la loro fede più alta, con una conseguente grandissima contrapposizione ambientale : l'ostilità degli usi, dei costumi, di vita stessa ma sopprattutto, delle identificazioni religiose e quindi ideologiche.

Anche la sua nascita è molto approssimativa. La "TUSCIA romana " potrebbe essere considerata come la parte nord occidentale del Lazio compresa tra l'attuale confine toscano, il mar Tirreno ed il corso medio basso del fiume Tevere. Oppure, molto più prossima al "Foro", quale potrebbe essere la zona dell' attuale via "Tuscolana" ( n.d.a.: dei tusci, ovvero degli etruschi). Considerate le conformazioni orogeografiche, i mezzi di comunicazione dell'epoca, e le difficoltà di spostamento attraverso zone in preda a tutte le possibili azioni banditesche, si può sicuramente propendere per la seconda ipotesi. Così come la sua morte non propriamente in certa ma povera di documenti, e celebrata come un "martirio"... probabilmente in qualche arena.


Ovviamente poche notizie.......se non ci fossero state le Lettere Apostoliche probabilmente non avremmo saputo nemmeno di Pietro e gli altri....o peggio nulla di Gesù.....Perciò un ringraziamento comunque sia a QUESTA Chiesa è doveroso se non altro il mantenimento della Tradizione agli insegnamenti apostolici trascritti, appunto e fatti girare nelle comunità.

Di san Lino, dunque, si sa solo che mantenne fedele la divulgazione delle Lettere Apostoliche che circolavano e la Tradizione orale raccomandata da Paolo, il chè non ci sembra una cosa di poco conto.



ANACLETO,(o Cleto) romano (76-88)

Sant' Anacleto Martire (0076-0088) Si festeggia il 13 luglio. In Brasile si festeggia il 27 aprile. Una seconda ipotesi avrebbe voluto "Cleto" papa con una sovrapposizione ed intersecazione di date annuarie. La tradizione comunque, annovera Anacleto di origine romana e discendente di "pretoriani". Convertito al cristianesimo offrì tutti i suoi averi e la sua massima disponibilità alla causa cristiana, fino al martirio, voluto da Domiziano per sopprimere una nuova fede religiosa ed una filosofia di vita contrastanti con il modo di vivere dell'epoca. Durante il suo pontificato ordinò 25 sacerdoti ed il suo nome figura nelle orazioni del canone messale.

Bene cominciano le prime informazioni......
è importante questa notizia:

Durante il suo pontificato ordinò 25 sacerdoti ed il suo nome figura nelle orazioni del canone messale.....

Avete letto?? ordinazione di sacerdoti......è la Tradizione che si mantiene già DOPO LA MORTE degli Apostoli...senza mettere in mezzo la Chiesa Ortodossa (Orientale) che all'epoca agiva alla stessa maniera, quale altra Chiesa può darci notizie così antiche? I gesti sono i medesimi che leggiamo nelle Lettere Apostoliche...la CONFERMAZIONE, L'IMPOSIZIONE DELLE MANI....IL MANDATO, nulla di questo può tramandare una qualsiasi moderna formazione cristiana se non per mezzo della Chiesa Cattolica.....


CLEMENTE I, romano (88-97)

Fu eletto negli anni del terrore più forte dell' anticristianesimo. Appartenente alla Gens romana , nonostante le sue origini ebraiche. La tradizione lo vuole quale figlio del senatore Faustino parente dell'Imperatore Domiziano. La storia lo vuole allevato nella cultura ellenistica. Seguace di San Paolo, e nominato vescovo da Pietro e Paolo,è probabilmente il fondatore della gerarchia eclesiastica,dal momento che era forte sostenitori del messaggio di Paolo che il quale imprimeva con forza il senso di una gerarchia fra i vescovi, e la reale consapevolezza che per essere uniti occorre ubbidire ed essere sottomessi al proprio vescovo, così come ancor oggi viene intesa e speculare alla gerarchia sociale dell'epoca. Un Papa, qualche vescovo, pochi sacerdoti e ... possibilmente molti seguaci con il solo diritto di acclamazione o di proclamazione della "fides" .


Nel 96 scoppiò l'antagonismo con le gerarchie di Corinto dove Clemente si trovava in conseguenza all'attività apostolica verso oriente

 

La tradizione vuole che il Soglio o Cattedra di Pietro sia passata a Evaristo nel 97, mentre la morte di Clemente I avvenne circa nell'anno 100 quando, il pontefice si trovò in una qualche località del "Mar Nero" e,quando dopo aver rifiutato un ordine perentorio di eseguire un sacrificio alle divinità politeistiche romane, gli fu legata al collo un' ancora navale romana e gettato in mare.


I santi Cirillo e Metodio riuscirono a recuperare alcune reliquie che furono tumulate nella basilica di San Clemente, fondata a Roma tre secoli dopo la sua morte ed eretta, sempre secondo la tradizione, sulle fondamenta della casa paterna. (nda: oggi a pochi passi dal Colosseo).


***********



E siamo giunti ad un vescovo speciale....speciale perchè ci ha lasciato una lettera IMPORTANTISSIMA, l'unica di quel periodo di un vescovo......e se vogliamo la prima di un "papa"... ..la Lettera famosa ai Corinti dove, dopo la morte di s.Paolo accaddero tentativi di DIVISIONI E SCISMI....lui previene, cura e ristabilisce l'unità in quella Chiesa. Clemente è un vescovo che ha ancora DENTRO DI SE le parole di Paolo e di Pietro, infatti leggiamo che:

Seguace di San Paolo, e nominato vescovo da Pietro e Paolo,è probabilmente il fondatore della gerarchia eclesiastica,dal momento che era forte sostenitori del messaggio di Paolo che il quale imprimeva con forza il senso di una gerarchia fra i vescovi, e la reale consapevolezza che per essere uniti occorre ubbidire ed essere sottomessi al proprio vescovo........questo concetto dell'obbedienza AI VESCOVI verrà ripreso trent'anni circa più avanti da s.Policarpo (o s. Ippolito. mi confondo sempre fra i due)

Vi è un particolare nella storia di Clemente....a quanto pare sembra che Everisto gli sia succeduto prima che morisse, ma c'è un motivo, Clemente non si trovava a Roma era in giro nella predicazione quando fu colto dalle persecuzioni, è importante constatare che scatta LA PREOCCUPAZIONE DI NON LASCIARE LA SEDE DI ROMA SENZA IL SUO VESCOVO.....Secondo fonti più o meno contrastanti, sembra che Clemente abbia dato lui stesso l'autorizzazione comprendendo la realtà che a Roma non sarebbe più rientrato. Vero o presunto che sia che Clemente l'abbia detto (sempre dando ascolto anche ai contrari della Tradizione Petrina), ci interessa contemplare l'attività frenetica della giovane Chiesa in un periodo macchiato di sangue CRISTIANO.



EVARISTO, greco (97-105)


Sant'Evaristo ( 0097-0105) Di questo Papa non si conosce quasi nulla. La tradizione lo vuole al soglio pontificio prima della morte del suo predecessore, per il semplice fatto che Clemente I si risolse a ritrovare l 'apostolato mediorientale, che stava distaccandosi da Roma (famosa la sua Lettera ai Corinzi, il testo più antico pervenutoci e il più autorevole che confermi questa supremazia di Roma), lasciando gli incarichi romani ad Evaristo, per evitare che rimanesse scoperta la sede di vescovo. Nato probabilmente in Giudea da genitori appartenenti alla "Gens romana" fu istruito in Grecia.
A questo Papa si deve una ulteriore organizzazione eclesiastica: la costituzione delle parrocchie dopo i vescovadi... ovvero la diramazione capillare dell'evangelismo.



Le parrocchie nacquero come " Tituli" , ovvero i luoghi dove i "leader" cristiani trovarono il martirio, ove venne da prima eretta una croce e poi una chiesa. E, sempre per volontà di questo papa, la celebrazione del matrimonio diviene un atto pubblico. L' "Annuario Pontificio" lo considera martire, ma il suo sacrificio non è oggettivamente dato per certo....


Se pur di Everisto sappiamo poco....abbiamo un paio di notizie a dir poco strabilianti.....


1) A questo Papa si deve una ulteriore organizzazione ecclesiastica: la costituzione delle parrocchie dopo i vescovadi... ovvero la diramazione capillare dell'evangelismo.

2) Le parrocchie nacquero come " Tituli" , ovvero i luoghi dove i "leader" cristiani trovarono il martirio, ove venne da prima eretta una croce e poi una chiesa.

3) E, sempre per volontà di questo papa, la celebrazione del matrimonio diviene un atto pubblico.


........

Occorrono commenti?


Chiedo a chi si sente in cuore di parlare della SUA PARROCCHIA....di dare prima uno sguardo a questi fatti......di contemplare le proprie radici che come dice al punto (2) esse nacquero come TITULI in onore dei MARTIRI...i nostri fratelli nella fede.....Pensino i giovani sposi che a loro fu pensato fin dal primo secolo....Amici...non possiamo distogliere lo sguardo dalle nostre radici cristiane....
E proprio a cavallo di questi anni gli Ebrei davano il loro Canone definitivo su quella che avremmo chiamato BIBBIA......i Protestanti RINNEGANO queste radici comuni, ma NON spiegano quali siano le loro.....e non spiegano perchè dovremmo dare credito al Canone Ebraico e non a quello stabilito dalla nostra Chiesa.....ma questo è un altro capitolo....




continua................
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

LE FONTI......."Grande Dizionario dei Papi" Oxford University Press, di John N.D. Kelly, II Ed. 1999 (la prima 1989), 812 pagine...
Altre fonti provengono da singole opere che parlano specificatamente di alcuni pontefici, come anche citazioni di sant'Agostino o di altri Padri della Chiesa.


ALESSANDRO I, romano (109-116)


Probabilmente il primo papa ad essere eletto dal un conclave dei vescovi, diaconi e persino con la partecipazione dei fedeli
. Antecedentemente il pontefice veniva nominato in maniera quasi dinastica, con un atto testamentario, sulla scia di come facevano gli Apostoli anche con la nomina di un vescovo, la differenza sta nel fatto che il numero dei vescovi era quadruplicato e più, di conseguenza difficile raggiungerli tutti per stabilire una successione, il che avveniva, probabilmente, fra i più vicini o i più noti fra tutti. Salì al soglio pontificio ancora giovanissimo, tra i venti ed i trenta'anni. Proveniente da nobile famiglia romana con buone introduzioni presso il Senato romano quali il tribuno Quirino ed il prefetto Ermete. Ad Adriano si attribuisce l'uso dell' introduzione dell'acqua nella celebrazione del rito eucaristico e dell'acqua santa per le abluzioni, ma non si hanno notizie certe dal momento che si da a questi elementi una nascita naturale e spontanea. La tradizione cristiana lo vuole martire, a seguito delle persecuzioni traiane. Decapitato assieme ai suoi tutori e sepolto al settimo miglio della via Nomentana. Ma secondo Eusebio ed Ireneo, papa Alessandro I avrebbe "regnato" tra il 109/110 .


Interessante constatare quanto segue:


1) sulla scia di come facevano gli Apostoli anche con la nomina di un vescovo, la differenza sta nel fatto che il numero dei vescovi era quadruplicato e più, di conseguenza difficile raggiungerli tutti per stabilire una successione, il che avveniva, probabilmente, fra i più vicini o i più noti fra tutti....

.....


Questa annotazione è importante e sapete perchè? perchè sarà anche una nota di gelosia della Chiesa d'Oriente...la quale arrivò ad accusare Roma di fare vescovi soltanto della sua cerchia....se ciò fosse vero potremmo anche commprenderlo.....la vita di allora non era facile ed era anche giusto inserire a GUIDA della Chiesa un vescovo di cui si potesse aver fiducia nella gestione della Tradizione Apostolica......se tale notizia fosse falsa, ne saremmo contenti....


2) Ad Adriano si attribuisce l'uso dell' introduzione dell'acqua nella celebrazione del rito eucaristico e dell'acqua santa per le abluzioni, ma non si hanno notizie certe dal momento che si da a questi elementi una nascita naturale e spontanea.....

......


Interessante vero? Nel testo si legge anche che a lui si deve l'inserimento di un'aggiunta nel CANONE DELLA MESSA, ma quale questa sia, non sono riusciti a stabilirlo, dal momento che non esistevano libri come oggi intendiamo noi e in più la maggior parte delle Messe venivano celebrate nella clandestinità, quindi parliamo di fogli scritti e ritrascritti....


SISTO I , romano (116/7-125)


Verso la fine del suo regno anche l' Imperatore Traiano ritenne di dover mitigare la propria politica persecutoria nei confronti dei cristiani, anche perchè l' "infamia" di essere cristiano serviva più spesso a risolvere faide politiche e famigliari che non a dirimere questioni religiose. Questo clima di pseudo tolleranza, che non cambiò comunque i metodi e le persecuzioni, proseguì anche sotto l'imperatore Adriano il quale scrisse al proconsole d'Asia : "Se uno fa le sue accuse e dimostra che i cristiani operano contro le leggi, allora la colpa deve essere punita secondo la sua gravità. Ma se qualcuno si avvale di questo pretesto per calunniare allora è quest'ultimo che deve essere punito".


In questa realtà nacque Sisto I, figlio di pastori romani, si presume sia assurto al soglio intorno al 116/7 A Sisto primo si deve l'introduzione di molte norme di culto, tra le quali il divieto ai laici di toccare il il sacro calice e la patena (n.d.a : piattino di metallo dorato, argentato o di metallo nobile usato per la deposizione dell'Ostia consacrata) lasciando agli uomini di culto il privilegio di questi atti.


A Sisto I venne fatta risalire anche l'introduzione del triplice cantico durante la celebrazione della messa (nda: tratto dal tardo latino mìttere, mandare, inviare ...) e soprattutto dalla formula finale del rito cristiano fondamentale della celebrazione eucaristica: ite missa est "andate, sei inviato.


Viene celebrato come santo, ma dal Calendario Universale della Chiesa è stato depennato, perchè probabilmente non subì alcun martirio. L'unica cattedrale dove ancora viene celebrato come santo è quella di Alatri (nda: cittadina in provincia di Frosinone).

.....ci interessa farvi presente che la funzione della Messa quale Culto a Dio, era una realtà viva dei primi cristiani...a differenza di ciò che dicono alcuni che hanno il dente avvelenato contro la Chiesa.....che negano la Messa nelle prime comunità cristiane come insegnano oggi molti Protestanti storici quanto moderni come i Pentecostali.... di quale altre chiese abbiamo queste notizie?

Una volta un tale disse che i primi papi erano tutti principi patrizi....ma davvero? Eccolo Sisto I....figlio di pastori romani......

altra notizia interessante è questa: A Sisto primo si deve l'introduzione di molte norme di culto, tra le quali il divieto ai laici di toccare il il sacro calice e la patena .........come leggiamo il CALICE era già in uso.....e per porre un "divieto" a che tutti potessero toccare è segno evidente che si credeva già allora (100/120) alla SACRALITA' dell'Eucarestia.....


Vorrei finire con una nota di meditazione alle parole dell'Imperatore Adriano che dice: "Se uno fa le sue accuse e dimostra che i cristiani operano contro le leggi, allora la colpa deve essere punita secondo la sua gravità. Ma se qualcuno si avvale di questo pretesto per calunniare allora è quest'ultimo che deve essere punito".......e questo proprio a dispetto di quanti invece ancora PERSEGUITANO OGGI LA CHIESA CATTOLICA........


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

TELESFORO, greco (125-136)


San Telesforo papa non sarebbe stato martirizzato, mentre il martirio di un altro Telesforo sarebbe annotato nel "Martiriologio romano", durante l'impero di Adriano. Le sue origini vengono ricondotte a Terranuova di Calabria da famiglia greca.

A Telesforo furono ricondotte alcune altre norme nella celebrazione della messa quali il canto del "Gloria in excelsis Deo" da egli stesso composto e l'introduzione della messa di mezzanotte alla vigilia di natale e il digiuno di sette settimane prima della Pasqua.

Viene festeggiato il 5 di gennaio, anche se il suo nome non figura più nel Calendario ufficiale poichè confuso con l'altro Telesforo, Ireneo nel 180 da notizia del suo martirio, ma la storia della Chiesa non è mai riuscita a stabilire a quali dei due si riferisse, confermato da Eusebio (260-340 circa) che comunque un Telesforo vescovo venne messo a morte nel primo anno del regno di Antonino Pio imperatore (138-139). Tuttavia gli storici concordano che di questo vescovo di Roma le fonti del martirio sono fra le più attendibili, il problema è che in passato si è fatta confusione con un altro Telesforo, ma del quale di uno non si hanno certezze.

..........

Amici....andando la Domenica alla Messa e pregando il Gloria a Dio nell'alto dei Cieli....lasciamoci avvolgere dai secoli che ci separano da questo vescovo di Roma che l'ha composto.....e che la Tradizione ci ha tramandato... ...e vediamo come la vigilia di una Natale esisteva già dal 125 d.C.

I nostri fratelli cristiani della prima ora, del primo secolo, festeggiavano un Natale di Gesù Bambino......con Dio fattosi Bambino e non certo con la frenesia babbesca di oggi.....
Eccole le nostre radici, ecco le "ragioni della nostra fede" OGGI.....


**********


IGINO, greco (136/7-140)


Iginio (0136-0140) Filosofo di origine ateniese, poco o nulla del suo apostolasto è a conoscenza. La tradizione, pervenutaci dalle fonti di s.Ireneo, vuole che la sua preparazione sia stata di conforto nel contrastare una delle tante eresie imperversanti fin dalla nascita del cristianesimo stesso: lo "gnosticismo"


(nda: gnòsi = conoscenza; vocabolo di etimologia greca; lo gnosticismo praticato negava l'insegnamento della dottrina da parte di maestri, ovvero dal "clero", facendo derivare la conoscenza e la sapienza direttamente da Dio, prassi nettamente contraria all'insegnamento degli apostoli che istruivano per diffondere la dottrina)


Ad Iginio fu ricondotta una sorta di piccola riforma clericale mediante la quale iniziò la prima organizzazione gerarchica di tipo piramidale, visto l'aumentare del numero dei vescovi e del clero. Durante il suo pontificato l'imperatore Adriano fece erigere il suo mausoleo che diventerà poi, Castel Sant'Angelo.

...........


Riforma.....sembra che nella Chiesa la Riforma non sia mai stata una novità......, effettivamente il lato positivo della fede cristiana è quel continuo RINNOVARSI che ci dovrebbe caratterizzare.....

Segue poi:

PIO I, di Aquileia (140/2-155)

Secondo la tradizione cristiana fu considerato tra i papi più rigorosi, sia verso i costumi delle popolazioni, sia verso i costumi di vescovi e presuli, non ancora completamente mondati dalle prosperità della vita.

Ma a Pio I venne ricondotta l'introduzione della "confessione" , ovvero "riconciliazione" pur nella ripetizione delle infrazioni dogmatiche o morali.

(nda: probabilmente le persecuzioni, anche se durante l'impero di Antonino Pio si erano abbastanza affievolite ed il troppo rigore morale imposto, portò la Chiesa a più miti consigli con l'introduzione, appunto, della confessione privata, l' "equa penitenza" ed il prosieguo nel cammino cristiano, per vescovi, prelati e semplici fedeli).

Il famoso "Canone Mauritiano" ci trasmette che era fratello di Erma, famoso per le sue raccolte "Il Pastore", che esortavano al pentimento, da qui è probabile l'iniziativa di Pio I a mettere a frutto l'insegnamento di Gesù sulla Riconciliazione.

A Pio I venne anche ricondotta l'introduzione della "Pasqua di Ressurrezione" alla prima domenica dopo il primo plenilunio di marzo, dopo un carteggio di scritti con gli altri vescovi di cui si hanno dei frammenti.

Compiendo così una prima distinzione tra la "Pasqua ebraica" , celebrata il giorno del plenilunio,e la Pasqua cristiana, ma creando una forte frattura con la chiesa d'oriente (nda: la futura Chiesa Ortodossa) che intendeva invece mantenere la tradizione della Pasqua ebraica.

E sempre a Pio I si fanno risalire i primi forti contrasti con le "eresie" organizzate dell'epoca, quali quella di Cerdone (gnostico) e quella di Carpocrate di Alessandria
(gnostico. nda: la cui dottrina si incentrava sul bene ed il male - il primo impersonato da Dio e la sua spiritualità, il secondo fondato sulle figure retoriche di angeli demòni creatori della materia - La Carpocrasofia in buona sostanza rinnegava il Dio "militare" ebraico" ma non sposava il cristianesimo in quanto fruitore della materia).

A lui si deve la decisione di cacciare Marcione dalla comunità ecclesiale, dopo diversi incontri e consultazioni con i vescovi e il clero sulla questione dei Testi Sacri dell'A.T. che lo stesso Marcione voleva eliminare propagandando che soltanto la "Buona Novella" dovesse essere evangelizzata e letta nelle assemblee.

A Lui si deve anche la consuetudine "per un vescovo di Roma" di mettere al primo posto non sè stesso, ma PIETRO, questa Tradizione è ancora vigente oggi.

Sembra non sia stato martirizzato, ma reso santo per le sue doti morali. La sua festa si celebra l'11 Luglio

**************

Dunque come stiamo avendo modo di approfondire, troviamo in questo primo secolo ciò che noi vivendo oggi chiamiamo dire essere la TRADIZIONE DELLA CHIESA , un esempio anche in questo vescovo di Roma è la questione della Pasqua e la questione del Canone. Qui leggiamo che la questione e l'uso della confessione privata ha origine appunto dal lontano anno 142-155 circa seppur non pienamente ufficializzata.......tale informazione ci sembra veramente illuminante....

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

ANICETO I, siro (155-166)

Figura apparentemente controversa, per quel poco che si possa sapere di Lui. Nativo delle terre siriane, non si sa come sia approdato presso la "Caput Mundi". Sembra fosse stato da prima allontanato dalla Chiesa d'oriente, quale eretico egli stesso, nel mentre stava combattendo le eresie gnostiche derivanti dagli insegnamenti di Cerdone.

Dopo essere stato proclamato papa Aniceto ricevette visita da San Giustino (filosofo platoniano, convertito al cristiniasemo fondò una scuola di pensiero,durante l'mpero di Antonino Pio, per finire martirizzato.), alla quale scuola finì per aderire. Ma incontrò anche Egesippo, San Policarpo e gli stessi gnostici Valentino,Cerdone e Marcione. Comunque durante il suo papato le eresie furono piuttosto contrastate, sempre in difesa della fede derivante dalla tradizione apostolica.


Con Marco Aurelio, divenuto imperatore nel 161, le cose cambiarono nuovamete per la sopravvivenza dei cristiani. Moltissimi vescovi furono condannati a morte e le persecuzioni ripresero a ritmi accelerati. Lo stesso San Policarpo e San Giustino trovarono il martirio. Ma non si ha notizia del martirio di Aniceto, il quale non figura nel Calendario Universale.

Con Policarpo tentò di riappianare la questione della Pasqua, e ciò che appare emergere fra i diversi vescovi che parteciparono alle discussioni è che TUTTI sostenevano l'importanza di ascoltare cosa "avessero detto i loro predecessori"; con Policarpo si ha la bellissima testimonianza di aver celebrato insieme l'Eucarestia prima della sua partenza, dopo la quale venne arrestato e morì, appunto martire.

La tradizione cristiana vuole che le sue spoglie siano state deposte nelle catacombe di San Callisto in Roma ed in seguito, intorno al 1600, traslate nel sepolcro di Alessandro Severo.

Secondo fonti storiche ben informate fu Aniceto (questo vescovo) e non Anacleto ad erigere il primo monumento di memoria storica sul Colle Vaticano in onore dell'Apostolo Pietro, divenuto meta di pellegrinaggi specialmente nell'anno 200 e ben riportati da fonti storiche, fonti storiche confermate dai recenti scavi di inizio secolo scorso.

*********************

Nuova tappa e siamo giunti alla metà del primo secolo attraverso il quale queste piccole ricostruzioni storiche ci fanno percepire come l'attuale Tradizione che VIVIAMO nella Chiesa abbia radici ben consolidate.. ..Bellissima la scena che invito TUTTI a meditare:
con Policarpo si ha la bellissima testimonianza di aver celebrato insieme l'Eucarestia prima della sua partenza, dopo la quale venne arrestato e morì, appunto martire....
.....

Così come invito a meditare su questo:

erigere il primo monumento di memoria storica sul Colle Vaticano in onore dell'Apostolo Pietro, divenuto meta di pellegrinaggi specialmente nell'anno 200 e ben riportati da fonti storiche, fonti storiche confermate dai recenti scavi di inizio secolo scorso...
......


Sotero, campano (166-175)


Nato a Fondi, nell'attuale Campania, da famiglia di origine greca, fu sempre molto attento nel mantenere stretti rapporti con i cristiani residenti al di la del mare Adriatico (nda : già considerata Chiesa Cristiana d'Oriente), anche attraverso opere caritatevoli. Non è escluso che già all'epoca si fosse presentata la possibilità di una opinione diversa circa l'interprettazione del pensiero teologico di Cristo, ovvero l'embrione di uno scisma.... che purtroppo accadrà successivamente.

Sotero, cercò comunque di mantenere unita la comunione della fede cristiana, nonostante il tallone di un imperatore come Marco Aurelio.

Sotto il suo pontificato emersero idee eretiche "montaniste" (nda: eresia frigia, di radice gallica che ricondussero il pensiero al suo precursore - Montano- di origine ebraica ... e quindi alla nuova Gerusalemme che discesa dal cielo si sarebbe dovuta insediare ad oriente di "filadelfia" ... -palestina - . Prime predicatrici di questo pensiero furono Masimilla e Priscilla/Prisca).


Il pontefice costituì per contro un gruppo diaconale femminile (ma attenzione, da NON confondersi con il sacerdozio, il Papa non lo definì "ordine" ), anche per rispettare riti greci di più antica memoria e con essi salvaguardare il pensiero cristiano.

Ebbe un significativo carteggio con il vescovo Dionigi di Corinto, attraverso le quali si promisero entrambi di leggere queste epistole nelle rispettive assemblee per rinforzare il cuore dei fedeli, affranti dalle persecuzioni e per rassicurarli della comunione di tutte le Chiese e aiutando quella Chiesa con aiuti e sostegni materiali (Eusebio ci da notizia).

A lui si deve la festa della Pasqua come celebrazione massima una sola volta all'anno. Le sue spoglie sembra siano state dapprima sepolte accanto alle spoglie di Pietro, poi trasportate nelle catacombe di San Callisto, sotto il papato di Sergio II traslate nella chiesa di San Silvestro a Roma. Successivamente da San Silvestro alla chiesa di San Sisto e... poi... in parte disperse fino a finire a Toledo.



************

Volevo farvi meditare su questa questione della Pasqua.. ..se avete avuto la pazienza di leggere, la questione inizia dunque fin dal primo secolo...celebrarla come Pasqua Ebraica o come evento Cristiano? Festeggiarla nello stesso giorno della Pasqua Ebraica o no? Come leggiamo il PROCEDIMENTO DI MATURAZIONE non è stato immediato.....ma ci sono voluti anni e diverse successioni di vescovi prima di stabilire UNA VERITA' DI FEDE.....questo ci dimostra come abbia lavorato da sempre la Chiesa maturando, con il sostegno dello Spirito Santo, Papa dopo Papa, ciò che doveva essere fatto....e così fu per la Pasqua che questo vescovo rese UFFICIALE COME FESTA CRISTIANA.....dopo un periodo di MATURAZIONE....



...........

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:14
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Eleuterio, dell'Epiro (175-189)

Ricevette la visita di Ireneo di Lione il quale gli portò una lettera da parte della sua Chiesa, che in quel periodo stava affrontando dure persecuzioni, nella lettera oltre alla consolidata unità con il vescovo di Roma, si davano suggerimenti per la questione montanista, oggetto appunto d'interesse di tutta la Chiesa. Morì certamente martire, sotto l'Imperatore Commodo, secondo fonti risalente nell'anno 858.
Eluterio è l'ultimo vescovo della successione romana riportata negli elenchi fatti da Ireneo.



Una certa storia narrata da più fonti( Beda, Agbar IX, e scrittori successivi) ci tramandano che egli fu il tramite di cui la Provvidenza si servì per convertire Lui, re di Edessa(Urfa in Turchia, nella Mesopotamia) il quale aderì effettivamente al cristianesimo dopo anche un breve carteggio fra i due, e sembra che fu proprio il re a chiedere al vescovo di Roma di poter diventare cristiano
.


****************************


Vittore I, africano (189-199)

Riaffiora il problema della data in cui celebrarsi la Pasqua, con l'aiuto di altri vescovi d'Oriente, tentò di far accettare la data che già era in uso nella Chiesa di Roma, cioè prima domenica successiva al 14° giorno del mese ebraico di nisan.
A lui si devono molti sinodi fra Roma Gallia e Mesopotamia, attraverso i quali per maggioranza dei vescovi, vennero accettate le sue disposizioni. Ma ad alcune Chiese dell'Asia che vi si opposero, li escluse dalla comunione con tutta la Chiesa. Interviene allora Ireneo, che pur essendo stato a favore del Papa, lo invita ad essere indulgente come i suoi predecessori.

Ci viene tramandato ufficialmente il primo atto che rivendica a sè (al vescovo di Roma) il diritto di interferire nelle scelte delle altre chiese se queste si dissociavano dall'insegnamento APOSTOLICO, la Pasqua effettivamente venne mantenuta come il suo predecessore aveva stabilito.

Uomo energico non si risparmiò con le prime scomuniche fuori del suo vescovado di Roma, inflitte al conciatore di pelli Teodoto di Bisanzio che evangelizzava un Gesù soltanto uomo, e sospese dal sacerdozio lo scrittore gnostico Florino.

************

Avrete notato l'importanza del ministero esercitato da questi due vescovi di Roma... ...entrambi adoperano come i loro predecessori, una sorta di AUTORITA' APOSTOLICA che TUTTI gli riconoscono....Sempre a Vittore ad esempio, abbiamo la documentazione che scrisse a Marcia (favorita dell'imperatore Commodo) ma che era una credente, una lista di cristiani prigionieri condannati alle miniere della Sardegna, riuscendo con suppliche a nome DELLA CHIESA, ad ottenere la loro liberazione. Insieme a loro fu liberato un certo cristiano dal nome di Callisto, quel Callisto I che diventerà futuro Papa.

****************



ED ENTRIAMO QUI NELL'ANNO 200

Zefirino, romano (199-217)

Sotto questo pontificato si accendono le dispute più serie sulla cristologia: l'adozionismo, secondo cui Gesù era stato semplice uomo fino al Battesimo e dopo divenne "divino", continuava a propagarsi malgrado la severa condanna già di Papa Vittore I. Singolare la clemenza del Papa che perdona un certo Natale, prete scismatico adozionista fatto vescovo, ma che si pentì e che accettò la penitenza che il Papa gli diede.

Più gravemente si propagò il "modalismo" insegnato da Noeto, Prassea e Sabellio, che eliminava ogni distinzione fra le Persone della Trinità, mentre la Chiesa insegnava già che è proprio attraverso la Trinità che le Tre Persone sono distinte pur mantenendo un unica natura comune.

Ippolito mandò una lettera severa a Zeferino per non aver agito in modo molto più incisivo e severo contro queste forme di eresie, chiedendo a nome dei vescovi una scomunica immediata.

La risposta di Zeferino non si fece attendere, ammettendo pubblicamente che non vi era nella Chiesa, infatti, una dottrina che parlasse esplicitamente delle Tre Persone nella Trinità e che a scanso di confusione aveva preferito aspettare un giro di consultazioni. Non c'era di fatto una terminologia che potesse aiutare a comprendere la questione. Sarà questa conversazione, di fatto, a far maturare l'idea di un Concilio, nel quale poi si definirà per sempre tale dottrina!

****************

Questo episodio è molto importante, perchè fa emergere come ancora nell'anno 200, non si a vesse un concetto UNANIME, quale insegnamento, della Dottrina Trinitaria , e ci si rese conto come il semplice insegnamento apostolico NON fosse più sufficiente, ma di come occorresse determinare questo argomento in maniera incisiva.

Emerge da questo pontificato o ministero petrino se preferite......UNA AUTORITA' INDISCUTIBILE ED INDISCUSSA del vescovo di Roma...coloro che sostengono che la Chiesa Romana sia nata nell'anno 400....devono allora dimostrare che cosa era questa Chiesa che vi abbiamo presentato in questi messaggi, a partire da Pietro ed arrivando, per ora, a cavallo dell'anno 200.......e devono dimostrare, gli accustaori della Chiesa Cattolica, se c'era in atto un altra Chiesa che emanava una autorità così diffusamente APOSTOLICA.....ACCETTATA DA TUTTA la Chiesa di allora se pur con le dovute riserve dall'Oriente come per la questione della Pasqua......

Anche per la Trinità come per la Pasqua il PROCESSO DI MATURAZIONE come leggiamo è lento, ma non privo di PREDICAZIONE AUTORITARIA APOSTOLICA.....la Chiesa da 200 anni predicava già la Trinità, ma da qui appare appunto che la Scrittura NON E' SUFFICIENTE A TRATTENERE LE ERESIE. OCCORRE DUNQUE UNA AUTORITA' CHE SOSTENGA L'AUTORITA' DELLA SCRITTURA STESSA...

...Se i Pentecostali oggi, come i Protestanti del 1500 NON si riconoscono in questa Chiesa, allora devono dimostrare la loro provenienza e per onestà dovrebbero dirci quali vescovi del passato possono oggi sostenere le loro eresie.......



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Dunque....vi ho lasciato meditare che cosa accadeva nella Chiesa primitiva dalla sua prima espansione apostolica...fino all'anno 217 d.C.
Anzi, vi rammento anche di tenere unito a questo thread anche la questione del Culto mariano:
Dalla Verità al Dogma; dal Dogma la Verità (Culto mariano nei primi secoli)

perchè è importante capire come lavorava la Chiesa in quei tempi fin dal primo secolo...


Negare in tutto questa storia la presenza ATTUALE della Chiesa Romana.....vuol dire negare la realtà dei fatti...e pur rispettando quanti NON credono, abbiamo però il dovere di chiedere, a coloro che negano, se essi hanno prove contrarie a queste.....e prove che ci possano dimostrare la NON evangelica istituzione della SUCCESSIONE APOSTOLICA.....

Certo è che se si tenta di trasmettere una storia legata esclusivamente alle abitudini PERSONALI di ogni singolo "Pietro"....va da se che chi va con lo zoppo impara a zoppicare ossia, va da se che la Verità sarà offuscata.....al contrario, se ci concetriamo SUI FATTI DOTTRINALI E DELLA GESTIONE DELLA CHIESA, non avremo altro che un unico filo conduttore dal primo secolo ad oggi.....

Proseguiamo.......


CALLISTO I, 217-222

Callisto fu, onestamente parlando....il primo vescovo della Chiesa ad essere contestato per i suoi trascorsi tramandataci da Ippolito (ATTENZIONE NON IPPOLITO IL VESCOVO martire...).

Una leggenda narra che da giovane gli venne affidata una ingente somma, qui le notizie si dipartono, alcune fonti dicono che avrebbe dovuto con quela somma aprire una banca, altre fonti diconono che avrebbe dovuto gestirle per i bisognosi, sta di fatto che questo patrimonio svanì nel nulla.....

Come ci finì nelle miniere in Sardegna come accennato nel racconto della storia del vescovo Vittore come già accenato ?

Secondo Ippolito ci finì a causa di una rissa che Callisto fece in una Sinagoga in giorno di sabato, e il prefetto lo condannò ai lavori forzati. Ma a quanto sembra proprio Vittore I tralasciò il nome di Callisto fra coloro della lista che potevano essere liberati poichè non si fidava di lui, ma alla fine lo accolse, mandandolo ad Anzio....

Fu il vescovo Zefirino a riporre fiducia in questo uomo dall'inquietitudine facile; Papa Zefirino gli affidò incarichi delicati e lo nominò amministratore del cimitero ufficiale della chiesa sulla Via Appia, da qui il nome che tutti oggi conoscete: "Catacombe di san Callisto"

A seguito di questa fiducia, Callisto iniziò a cambiare diventando sempre più un buon cristiano, e tuttavia la sua fama trascorsa non lo lasciava.
Quando fu scelto a succedere a Zefferino, Ippolito (non il nostro vescovo conosciuto per le sue opere) divenne il suo più accanito accusatore, tanto da essere considerato, Ippolito, IL PRIMO ANTIPAPA DELLA STORIA DELLA CHIESA.

Ippolito era un presbitero più ortodosso dell'ortodossia stessa che si accanì contro Callisto ripetutamente tanto da amareggiare profondamente ogni giorno la sua vita. Callisto veniva accusato di : modalismo e lassismo.
Ma sul modalismo Callisto scomunicò Sabellio, che era alla guida spirituale di questo movimento.

Il modalismo affermava che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono Tre Persone, ma soltanto "successivi modi dell'autorivelazione divina"....

Ippolito dunque, accusava ingiustamente Callisto. Altro tema di scontro era che Callisto avrebbe permesso ad alcuni vescovi di restare in carica...COLPEVOLI DI.....essersi sposati due o tre volte.....; addirittura Ippolito contesta a Callisto di NON condannare i sacerdoti che si erano sposati, ritenendo validi i loro matrimoni...infine di riprendere nella chiesa persone che, se pur convertite provenivano da sètte varie e senza dare loro alcuna penitenza.....

Famosa è la risposta che Tertulliano darà per appoggiare le accuse di Ippolito:

"De Pudicitia" recita: "...il pontefice massimo, il vescovo dei vescovi, perdona gli adulteri ed i fornicatori: E dove si affiggerà questo editto così liberale? Sulle porte dei postriboli?..."

...........

Questa frase, amici.....ci fa comprendere come già in questo secolo si avesse del vescovo di Roma un'alta considerazione di AUTORITA' E DI GUIDA DELLA CHIESA TUTTA......Coloro che dicono che il termine "papa, pontefice" è nato nell'anno 400, potrà con UMILTA' RICREDERSI.....


Ma che cosa possiamo dire di Callisto I in termini dottrinali tramandatici?

Innanzi tutta la lotta contro il modalismo e la scomunica del suo capo......a SALVAGUARDIA della Trinità, dottrina NON ancora promulgata e tuttavia molto chiara nell'insegnamento della Chiesa tanto da difenderla.....Callisto I fu grande sostenitore che la Chiesa doveva essere SEMPRE PIU' UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTA ED ACCOLTA proprio per evitare cataclismi dottrinali, che la Chiesa è "una casa che accoglie i peccatori pentiti, ma che deve sfornare Santi; e che per questo a TUTTI deve essere data la possibilità DELLA RICONCILIAZIONE, soprattutto una carità maggiore verso i cristiani dalle dottrine deviate...."

Infine si tramanda uno stralcio di lettera dove in risposta all'errore di coloro che dicevano che "Dio Padre era morto sulla croce", rispose con due sole righe:
" NON E' IL PADRE CHE E' MORTO... ma il Figlio! Questo è quanto ci è stato tramandato e che noi custodiamo ed insegnamo!"

........


Il martirio di Callisto I è più morale che reale a causa della morte. Egli fu perseguitato da Ippolito e calunniato, eppure tutta la Chiesa e i vescovi erano con lui. Tuttavia durante una sommossa popolare contro alcune diatribe con le leggi civili, intervenne per sedare gli animi, ma ne venne travolto e la tradizione ci riporta della sua morte. Non fu sepolto nelle Catacombe di cui porta il nome, ma in Trastevere dove nel 1960 è stata scoperta la sua tomba a confermarci le notizie che la Chiesa ha da secoli tramandato e dove vi è un affresco che racconta il suo martirio.
La sua festa è il 14 ottrobre.


Non aggiungo altri commenti.......


***************

Diciamo due parole anche su Ippolito dal momento che, vogliamo inserire anche le figure degli antipapi...ed Ippolito fu un VESCOVO della Chiesa......

IPPOLITO 217-235 (primo Antipapa)


Ippolito riceve l'ordinazione durante il pontificato di Vittore I. Era un uomo di grande conoscenza filosofica ed ecclesiale. In breve tempo divenne fra i più importanti e conosciuti apologetici per la sua grande cultura tanto da essere confuso più volte con il vescovo S.Ippolito, morto martire. Famosa fu la sua omelia che pronunciò davanti ad Origene nell'anno 212.

Tra le sue opere più importanti prima di degenerare (a differenza di Tertulliano Ippolito NON uscì dalla Chiesa) troviamo: il "Commentario su Daniele" (204 ca); scritti vari dogmatici a DIFESA DELLA DOTTRINA DELLA CHIESA (200 ca); "Confessione di tutte le eresie"(222) grazie al quale comunque non venne mai scomunicato dal momento che le sue lotte erano più personali che dottrinali.

Il suo peccato maggiore era l'ambizione e il prestigio, morto Zefirino, aveva chiesto esplicitamente che con lui, se l'avessero nominato Papa, la Chiesa sarebbe andata avanti più speditamente!

Ippolitò confessò il suo disprezzo per Callisto che riteneva indegno di una così alta carica di responsabilità. Questo suo discorso portò i vescovi alla convinzione che Callisto era il degno successore di Pietro.....

Ippolito divenne il primo Antipapa e si fece eleggere lui vescovo da alcuni vescovi scismatici.
Ippolito considerava la Chiesa come una comunità ESCLUSIOVAMENTE FORMATA DI SANTI.
Callisto I concordava con lui comunque sulla validità del ministero sacerdotele il quale doveva dipendere da una santità PERSONALE e testimoniata.
Ma ad Ippolito questo non bastava. Ogni peccatore, specialmente prete, doveva essere allontanato dalla Chiesa.

Una nota che vale la pena farvi conoscere è la seguente:

Ippolitò visse come antipapa fino all'anno 235. Durante questo periodo, si oppose anche al successore di Callisto I, Urbano I e Ponziano. Tuttavia con quest'ultimo la sua strada si riunì alla Chiesa attraverso un martirio comune.
Quando Massimo il Trace divenne imperatore e tornò la persecuzione ai cristiani, egli si accanì principalmente con TUTTI I VESCOVI, considerati "capi scomodi"...Ippolito e Ponziano, nell'anno 235 vennero arrestati e portati in Sardegna che all'epoca era conosciuta come "Isola della morte". Dopo mesi du dura prigionia e di crudeli condizioni, viene riportato dai superstiti che i due "ebbero tutto il tempo di confrontarsi e SI RICONCILIARONO". In segno di questa riconciliazione Ponziano ABDICO' dalla sede di Pietro anche perchè aveva capito che non avrebbe più fatto ritorno e al tempo stesso insieme a questa notizia giune la RINUNCIA di Ippolito di essere vescovo, e implorò i suoi seguaci di terminare con lo scisma (scisma mai ufficializzato) in nome dell'Unità del Corpo di Cristo.

I suoi seguaci commossi dall'appello, abbandonarono ogni pretesa.
Papa Fabiano (236) fece riportare egli stesso i due corpi martirizzati, a Roma dove furono enumati dopo una celebrazione funebre eucaristica il 13 agosto del 236/7.
Ippolito venne sepolto sulla Tiburtina , nella zona che ancora oggi porta il suo nome.
S.Eusebio e S.Gerolamo confusero Ippolito con il grande Vescovo Ippolito.
Ma dopo si resero conto che del primo non si seppe mai quale fu la sua diocesi.


ATTENZIONE, suggeriamo l'approfondimento anche di questo Thread:

Per leggere i Concili occorre capire cosa sono le ERESIE


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:24
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Siamo giunti così a cavallo fra l'anno 217 e 235 in cui ha regnato Ippolico come antipapa poi riconciliato prima del suo martirio....e prima di parlare di altri due Papi vissuti in questo periodo, parliamo un pò lontano da Roma...che cosa accadeva?......


Il patrono di Novara, S.Gaudenzio (327-418) nacque a Ivrea da famiglia pagana. Si convertì grazie a Eusebio da Vercelli, primo vescovo del Piemonte. Divenuto prete, questi lo mandò a Novara per predicare il Vangelo ai pagani. Un'ulteriore difficoltà era rappresentata dall'eresia ariana. Quando Eusebio - seguace di Atanasio d'Alessandria, nemico degli ariani - fu esiliato, Gaudenzio lo seguì. Tornato a Novara, il vescovo di Milano Ambrogio lo aiutò e il successore Simpliciano lo consacrò vescovo di Novara nel 398. A lui è dedicata la cattedrale, opera di Alessandro Antonelli, architetto della Mole torinese...

Lo scontro tra fede cristiana e antichi culti è poi complicato anche in Italia dall’aspro dissidio fraterno, tra i fedeli alla dottrina del Concilio di Nicea e i seguaci di Ario, che nega la natura divina “da sempre” di Cristo. L’imperatore Costanzo II (terzo figlio di Costantino il Grande) protegge gli ariani solo perché li trova più adatti alla sua politica di protezione dominio sulla Chiesa.

E nel 355 convoca a Milano un Concilio nel quale i vescovi ariani, in sintonia con la corte, condannano Atanasio vescovo di Alessandria d’Egitto: ossia il più energico sostenitore dell’ortodossia cattolica (Roma NON riconoscerà mai questo concilio e scende in campo in difesa di Atanasio sostenitore e ideatore della dottrina sullo Spirito Santo quale "Terza Persona della Trinità, Unico Dio", più tardi anche la Chiesa Ortodossa lo negherà questo concilio accusandolo di "non aver ricevuto alcuna autorità dalla Chiesa").

Costanzo II spedisce in esilio alcuni vescovi che hanno sostenuto Atanasio. Tra questi c’è Eusebio di Vercelli, relegato in Palestina, poi in Asia Minore e infine in Egitto.
Gaudenzio avrebbe trovato un posto a Pavia, tuttavia non si rassegna: vuole stare vicino a Eusebio, e lo raggiunge clandestinamente nell’esilio. Ma presto torna in Italia, perché Eusebio gli ha ordinato di riprendere la predicazione; specialmente a Novara, dove il sacerdote Lorenzo è stato assassinato.

Lui ne prende il posto, sostenuto ora da un nuovo amico: Ambrogio, vescovo di Milano  (Milano, che ora è capitale dell’Impero d’Occidente proprio per declassare l'autorità di Roma e del suo vescovo quale successore di Pietro, è anche sede del potere (tuttavia Ambrogio non riterrà mai Milano quale sede vescovile superiore a Roma come intendeva Costanzo), luogo di grandi eventi, di feste e spettacoli, per i quali arrivano anche belve dall’Africa).

Il successore di Ambrogio, Simpliciano, lo consacra vescovo di Novara nel 398. E lo sarà per vent’anni, con lapassione del predicare, con le grandi doti di formatore di nuovi sacerdoti, nello stile appreso al tempo di Eusebio. Lui, vescovo, vive in comunità con un gruppo di preti, soggetti tutti alla stessa regola. E con essi accoglie e forma igiovani aspiranti al sacerdozio. Vede crescere il popolo cristiano, mentre l’Impero è scosso da tragici preannunci di dissolvimento. Poco dopo la sua morte, si diffondono voci di prodigi da lui compiuti con la forza della preghiera. Intanto, altri vescovi fanno cercare e copiare le sue prediche, per ripeterle nelle loro chiese. Anche da morto, Gaudenzio continua a parlare.

.....


Questo breve ritratto ci da nomi importanti conosciuti dalla storia che si intrecciano:

1) S.Ambrogio vescovo....

2)S.Eusebio, difensore della dottrina della Chiesa contro Ario, prete scismatico che negava la Trinità.....

3)una MAPPA che ci dice la vita di quell'epoca che lontana da ROMA viveva comunque UNA COMUNIONE PIENA CON LA SEDE DI QUEL VESCOVO DI ROMA......

4) il lungo lavorio e di comunione FRA I VESCOVI per combattere le ersie....

5) il figlio di Costantino che aveva contribuito alla grandezza della Chiesa, cambia le "regole del gioco" e si proclama in questo modo "decisionale nelle questioni dottrinali", ma nessun vescovo a parte gli scismatici che poi rientreranno nella Chiesa, lo ritengono in grado di tanta autorità che "non gli compete"!

6) si evince da qui: Poco dopo la sua morte, si diffondono voci di prodigi da lui compiuti con la forza della preghiera. Intanto, altri vescovi fanno cercare e copiare le sue prediche, per ripeterle nelle loro chiese. Anche da morto, Gaudenzio continua a parlare.......il Culto dei Santi MAI INTERROTTO dalla Chiesa primitiva.....

Si evince pertanto che all'epoca NON esistevano "altre chiese di Cristo" come vogliono dire i protestanti di oggi, inutile per loro dunque negare queste RADICI STORICHE che abbiamo in comune..... ....Ritorna a noi alla mente l'avviso di Gesù "CHI NON E' CONTRO DI VOI E' CON VOI".....

A parte inserirò anche uno spaccato panoramico su quel fenomeno che furono le CATACOMBE, inserite anch'esse nel contesto che stiamo leggendo.....e la storia di Papa Liberio, il primo Papa PROCESSATO.......

Dopo aver parlato del primo Antipapa della storia, vediamo dopo la missione petrina di Callisto I (217-222) che cosa è avvenuto?

Mentre il vescovo scismatico Ippolito "regnava" (217-235), a Clemente succedeva in termini ufficiali:


URBANO I (222-230)

Il suo Pontificato fu relativamente tranquillo in quanto l'imperatore Alessandro Severo non indisse nessuna persecuzione...... Lo stesso scisma in corso con il vescovo Ippolito non ha lasciato tracce di incontri o dialoghi, francamente nulla si sa.

Urbano venne particolarmente ricordato per la sua tenacia nel rivendicare le proprietà appartenenti alla chiesa, in particolar modo una causa civile contro un'associazione di ostie quindi il "DIO BACCO" a proposito della prprietà di un edificio adibito al culto cristiano.

Urbano fu fatto assassinare dal prefetto Almenio il 19 maggio 230 (?), le sue spoglie furono sepolte nel cimitero di San Callisto (Cappella o Cripta Pontificia). Tuttavia non si hanno documenti sufficienti per dire come sia morto questo vescovo, reale è invece la sua sepoltura nel Cimitero nel quale è stata ritrovata una pietra sepolcrale con il suo nome inciso in lettere greche. Nel 862 papa Nicolò I inviò parte delle reliquie a Carlo il Calvo in quel di Auxerre dove fu venerato quale protettore dei viticultori.

........

Passiamo a :

PONZIANO, romano (230-235)

Nato a Roma,
fu il primo papa ad avere una data certa del suo insediamento: il 21 luglio 230.
Dopo alcuni periodi di tolleranza, "Massimo il Trace" divenne invece uno dei più acerrimi nemici del cristianesimo ed assassinato Alessandro Severo proseguì nelle epurazioni.

Ad un certo punto Ponziano, vecchio e stanco preferì "abdicare" a favore di nuove energie e lasciare la Chiesa di Roma , piuttosto che farla sopprimere.
Morì in esilio in Sardegna ( nda: deportato) , probabilmente per le sofferenze inflittegli. (qui suggeriamo di rileggervi il messaggio 5, dove si parla della sua riconciliazione con Ippolito, anch'egli deportato e della fine dello scisma).... Le sue spoglie furono successivamente tumulate nella cripta papale di San Callisto in Roma da papa Fabiano.

Passiamo a:

ANTERO, romano ( 235-236)


Sostituì Ponziano per un brevissimo lasso di tempo, forse pochi mesi. Di origini greche, poco dopo la sua elezione al soglio pontificio fu messo a morte il 3 gennaio 236 (?) su ordine dell' imperatore "Massimo il Trace".
La storia vuole che le sue spoglie siano state scoperte nel 1854, dove riposavano nel cimitero di San Callisto. I resti di una pietra tombale con inciso il suo nome in lettere greche lo confermano.........


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Come abbiamo letto da questi ultimi tre Pontificati, le notizie sembrano poche... ...in effetti non è facile ricostruire un puzzle di 2000 anni di storia e non sempre i documenti sono completi o alla portata di tutti, almeno per noi piccolo gregge e gente comune.....ma quel poco che abbiamo ci aiutano comunque a conoscere le nostre radici cristiane......c'è anche da considerare che durante le persecuzioni, gran parte del materiale veniva distrutto ed ogni volta, grazie alla solerzia dei vescovi, si ricostruivano le vicende attraverso testimoni e che si riallacciavano poi alla documentazione in possesso.....
 

Veniamo a:

FABIANO, romano (236-250)



Fabiano fu autore della riorganizzazione del Clero locale dopo lo sbandamendo delle persecuzioni, dividendo la città in sette distretti ecclesiastici. A capo di ogni distretto aveva posto un diacono, aiutato da un suddiacono e da sei giovani assistenti laici. Questa scelta si rivelò immediatamente salutare e ben adatta a far fronte all'aumento dei suoi membri.
Come abbiamo letto nei messaggi precedenti, fu lui a prodigarsi a far seppellire dignitosamente i corpi dei due vescovi, uno Papa Ponziano e l'altro dell'antipapa riconciliatosi Ippolito.


Questo gesto è ritenuto importante dagli storici al di là del valore pontificale, perchè dimostra che egli avesse una forte influenza a corte dal momento che la richiesta dei corpi dei condannati andava richiesta direttamente all'Imperatore il quale raramente l'accordava.

Dopo l'elezione al soglio pontificio, durante l'impero di Filippo l'Arabo (244-249), Fabiano riuscì a riportare i cristiani sotto venti meno tumultuosi dal punto di vista delle persecuzioni, nel mentre dilagò la corruzione e la neo dissolutezza dei costumi.

A Fabiano si deve una rivoluzione gerarchica della chiesa ad evoluzione piramidale, ovvero stabilì una filtrazione delle varie problematiche che, da allora in poi, sarebbero passate attraverso "ministri" assegnati allo scopo, scelti tra i sacerdoti del clero che ne avessero più titolo e merito. Fu così che nacquero i "cardinali" (incardinati: ossia coloro i quali ne avevano titulus per essere tali).


Tuttavia altre fonti dicono diversamente e cosa c'è di vero in questo non si sa con precisione....i "cardinali", infatti, non nacquero in questo periodo, ma verso l'anno mille e ci ritorneremo su..... la chiesa quale evoluzione piramidale è suffragata dall'esigenza che si aveva di dare un ordine alle questioni che aumentavano.....e che come abbiamo letto il Papa creò questi nuovi dicasteri....
A lui si deve la nomina del vescovo Novaziano che però più tardi si pone come antipapa...


Di lui parlano molto profondamente Cipriano di Cartagine ed Eusebio.
A Fabiano si deve un certo ordine nelle nomine dei vescovi i quali venivano registrati per conservare un elenco unico con nomi, date ed informazioni specifiche.


Le sue attività si interruppero bruscamente durante una improvvisa persecuzione scatenata da Decio: Decio infatti, proclamò l'editto del libellus per il quale, ogni famiglia avrebbe dovuto "sacrificare" a favore delle "divinità pagane" in cambio di un certificato che attestava la propria appartenenza a Roma. I cristiani insorsero , molti si resero lapsi (nda: da lapsus= errore; e quindi si riconvertirono al paganesimo), altri fuggirono, altri ancora scelsero la strada del martirio. Le persecuzioni si diramorono velocemente, come sempre, in tutto l'impero: ...da Roma ad Antiochia... da Antiochia a Cartagine .

Fabiano venne arrestato e fu tra i primi a morire, non si sa come, tuttavia la tradizione ci tramanda "a causa di maltrattamenti subiti durante la prigionia".

Nel 1854 nelle Catacombe di s.Callisto fu scoperta la sua tomba e sulla lapide inciso oltre al suo nome, la parola "martire", ma nel 1915 nella cripta di s.Sebastiano un sarcofago venne ritrovato con il suo nome. Gli storici sostengono che il corpo probabilmente fu portato a s.Sebastiano, mentre nella cripta di s.Callisto che non era solo sepolcrale, venne fatta di lui Memoria dagli altri cristiani che li si riunivano per pregare i martiri.

**************************

Faccio notare che già nell'anno 200 d.C. SI RICONOSCONO AI LAICI COMPITI SPECIFICI NELLA CHIESA...


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:37
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

ERRATA CORRIGE

mi scrive un forumista e giustamente riporto:

Citazione:
Ciao,
ho riscontrato un errore di "ESTREMA" Ghigno gravità nel 3d sulla vita dei Papi:
quando dici che Papa Sotero è nato a Fondi, poi aggiungi attuale Campania, in realtà attualmente fondi è nel Lazio
.

***********************

Come ho spiegato all'inizio, nel riportare i fatti che traggo da una enciclpoedia sui Papi e da diversi libri storici che narrano nello specifico la vita di alcuni Pontefici, è possibile che faccia degli errori.... ergo, vi ringrazio per le eventuali correzioni......

Papa CORNELIO, romano (251-253)

Le persecuzioni violentissime di Decio impedirono l'immediata successione al soglio di Pietro, anche perchè molti vescovi e presbiteri che partecipavano alla nomina erano in carcere, pertanto ci fu più di un anno di vacatio.

Per 14 mesi la Chiesa sconvolta dalla confusione creata dalle persecuzioni, venne collegialmente governata in questo periodo dai presbiteri e diaconi : il presbitero = termine che deriva da PRESBITERIO cioè la parte dell'altare dove il sacerdote rende il culto; presbitero perciò= primo gradino del sacerdozio mediante il Sacramento dell'Ordine impartito dal vescovo. Diacono = colui che può impartire tutti i sacramenti ma, non può svolgere le funzioni eucaristiche della messa, nè raccogliere le confessioni.

Cornelio fu eletto pontefice sotto gravissimi e duri colpi inferti al cristianesimo sia dall'esterno che dall'interno della Chiesa.

I primi dovuti al clima persecutorio di Decio imperatore, i secondi da San Cipriano (vescovo di Cartagine), il quale accusava Cornelio di essere troppo "tiepido e troppo indulgente" e poco ambizioso per ricoprire quella carica.
Le vertenze di s.Cipriano non devono però trarre in inganno , in quell'epoca in cui le persecuzioni erano forti e l'antipapa Novaziano apportava modifiche DOTTRINALI, occorreva un uomo e un vescovo dal polso duro e risolutorio, caratteristiche che Cornelio non dimostrava.

Infatti Cornelio si rivelerà invece, un uomo "pieno di Spirito Santo" e di profonda saggezza ed umiltà.

Il nocciolo della discussione più forte fra Novaziano e Cornelio fu la questione dei LAPSI.....che cosa era?

Riguardava il comportamento da tenersi verso i numerosi cristiani che durante le persecuzioni AVEVANO abiurato la fede cristiana, ed ora desideravano essere riammessi nella Chiesa.

Il nocciolo dunque riguardava LA PENITENZA DA DARSI DOPO UNA CONFESSIONE maturata da pentimento...

Perchè NOI sosteniamo la benedizione di Dio sulla scelta di Cornelio? Perchè Novaziano era furibondo SULLA CLEMENZA che Cornelio impartiva a questi cristiani, mentre per l'antipapa, ogni cristiano che aveva abiurato DOVEVA ESSERSE espulso per sempre dalla Chiesa.

Papa Cornelio fu dunque clemente....la questione fece riemergere, perchè già sperimentato in passato durante le prime persecuzioni, la questione della CONFESSIONE PRIVATA.


Dal canto suo Novaziano lavorò senza risparmiarsi per portare altri vescovi dalla sua parte accusando Cornelio di essere troppo clemente.....e dando origine ad un grave scisma.....

A sbrogliare questa situazione che affliggeva Cornelio e quanti (la maggioranza) erano devoti a lui, fu il vescovo di Alessandria, Dionigi, che si schierò attraverso delle missive in suo favore insieme allo stesso san Cipriano che, nonostante le sue riserve sull'abilità di Papa Cornelio, ne rispettò sempre il primato.

Cornelio apportò nel ministero petrino la virtù dell'umiltà e dell'obbedienza al mandato e della testimonianza di come si patiscono ingiurie per il bene della Chiesa. Non prendeva decisioni se prima non si consultava con gli altri vescovi.

Questa sua umiltà fu la sua vera vittoria, tanto è vero che alla fine lo stesso s.Cipriano, che prima lo criticava, lo aiuterà e lo sosterrà nella prova iniziando un lavoro di consultazioni con i vescovi in Africa per appoggiare il suo ministero petrino e per mettere a tacere Novaziano al quale giunse, non sofferta, la scomunica nell'autunno dell'anno 251: avvenne in un sinodo romano alla presenza di sessanta vescovi, alcuni delegati da altri vescovi africani e da membri del clero. In questo stesso sinodo, con approvazione del lavoro svolto da s.Cipriano, vengono riammessi alla Chiesa tutti i cristiani che per terrore avevano abiurato, apostati (=lapsi).

Sono note, ma non sono integre, le lettere che Cornelio inviò a tutte le Chiese per spiegare le decisioni della scomunica a Novaziano, ci sono pervenute quelle scritte a Cipriano (49 e 50). Attraverso Eusebio (260-340) ci sono pervenuti brani di dialogo intercorso fra Papa Cornelio e il vescovo di Antiochia, per esortarlo a non appoggiare la posizione di Novaziano "per evitare di far cadere i fedeli nell'errore". Altri brani dimostrano la sua attenzione verso il clero verso il quale si premuniva di consigli per concorrere alla personale santità.

Questo dimostra a noi oggi l'autorità che aveva il vescovo di Roma.

Nel 252 Cornelio fu esiliato dal nuovo imperatore Treboniasno Gallo che indisse una nuova persecuzione. Qui (oggi porto di Civitavecchia) ricevette una lettera di san Cipriano che lo sosteneva nella lotta della prigionia e si esprimeva in termini calorosi.
Morì di morte naturale anziano, stanco e malato e le sue spoglie furono trasportate nel cimitero di San Callisto solo successivamente, dalla matrona Lucina e dove venne tumulato appunto nella cripta che porta il suo nome.
Non a caso la Chiesa li festeggia insieme: San Cipriano e Cornelio il 16 settembre.


***************************



Occorre per la verità della cronaca, dare voce alla presentazione di Novaziano, vescovo, elettosi come secondo antipapa della storia della Chiesa di Cristo.

Novaziano (251-258 secondo antipapa)

Novaziano era dotato di grande ingegno e aveva ricevuto un'ottima educazione letteraria e filosofica. Dalle cronologie storiche pervenuteci appare per la prima volta nel 251 come presbitero, di prima non si sa praticamente nulla. Ma subito si distingue per aver compilato un TRATTATO SULLA TRINITA'.....e proprio in virtù di quest'opera venne subito riconosciuto quale prestigioso teologo della Chiesa. Fu nominato presbitero da Fabiano, Papa Fabiano predecessore di Cornelio, ed essendosi speso per la Chiesa, si aspettò da essa una sorta di riconoscenza credendo scontata la sua elezione a vescovo di Roma dopo Fabiano.

Questa sua presunzione gli costò cara!

Cornelio venne eletto a maggioranza schiacciante e Noviziano lo lesse come un affronto alla sua conoscenza nei confronti di un Cornelio apparentemente tiepido.

Stando in Italia meridionale, convince tre vescovi dei torti ricevuto per non essere stato eletto e si fa consacrare vescovo, e con un piccolo gruppo, indice lo scima autonominandosi Papa.

Scoglio più duro era legato comunque solo ai lapsi, cioè, al perdono dei cristiani che in tempo di persecuzione avevano abiurato. Novaziano fu inflessibile: "chi sbaglia paga, e se sei fuori della Chiesa lo sei per sempre!"

Questa sua inflessibilità tutto sommato, limitò i danni dello scisma, e la maggior parte dei vescovi avvisati sia da s.Cipriano che da Dionigi, vescovo di Alessandria, appoggeranno Papa Cornelio per far scattare la scomunica.

(come è doveroso anche dire che Cipriano in un primo tempo aveva appoggiato Novaziano criticando Cornelio, come potete leggere sopra!)

Dopo la scomunica il Vescovo Dionigi di Alessandria scrisse più volte a Novaziano di fare marcia indietro e di riconoscere una riconciliazione CON ROMA, ma inutilmente.

Tuttavia fu anche uno scisma grave. Dopo la scomunica la chiesa novaziana si ingrandì sullo stesso stampo della Chiesa Cattolica, e divenne di una ortodossia nell'osservanza che insinuava una condanna ai cristiani che sbagliavano: sosteneva, tale chiesa, che NON si doveva concedere alcun perdono ai cristiani che avessero fatto gravi peccati dopo il Battesimo.

Tale chiesa si estese a ovest fino in Spagna e ad est fino in Armenia ed in Mesopotamia. Resistette fino al V secolo, lasciando comunque una scia di piccole comunità.

Continuò comunque a scrivere cose interessanti che venivano accolte dalla stessa Chiesa di Roma; san Girolamo lo cita con nove opere molto ben fatte. Venne comunque influenzato molto da Tertulliano con il quale condivideva il severo rigore dei costumi e della moralità.

Della sua morte, durante nuove persecuzioni, ci sono diverse versioni, tuttavia la Chiesa lo ha sempre considerato "un martire confessore durante le persecuzioni dell'Imperatore Valeriano 253-260".
Una pietra tombale sulla via Tiburtina si legge "il beato martire Novaziano", ma non tutti gli storici sono concordi nel ritenerla sua.

Il Primo Concilio di Costantinopoli dell'anno 381, dirà dei Novaziani:


VII. Come bisogna accogliere coloro che si avvicinano all'ortodossia.

Coloro che dall'eresia passano alla retta fede nel novero dei salvati, devono essere ammessi come segue: gli Ariani, i Macedoniani, i Sabaziani, i Novaziani, quelli che si definiscono i Puri (Catari), i Sinistri, i Quattuordecimani o Tetraditi e gli Apollinaristi, con l'abiura scritta di ogni eresia, che non s'accorda con la santa chiesa di Dio, cattolica e apostolica. Essi siano segnati, ossia unti, col sacro crisma, sulla fronte, sugli occhi, sulle narici, sulla bocca, sulle orecchie e segnandoli, diciamo: Segno del dono dello Spirito Santo. Gli Eunomiani, battezzati con una sola immersione, i Montanisti, qui detti Frigi, i Sabelliani, che insegnano l'identità del Padre col Figlio e fanno altre cose gravi, e tutti gli altri eretici (qui ve ne sono molti, specie quelli che vengono dalle parti dei Galati); tutti quelli, dunque, che dall'eresia vogliono passare alla ortodossia, li riceviamo come dei gentili. E il primo giorno li facciamo cristiani, il secondo, catecumeni; poi il terzo, li esorcizziamo, soffiando per tre volte ad essi sul volto e nelle orecchie. E così li istruiamo, e facciamo che passino il loro tempo nella chiesa, e che ascoltino le Scritture; e allora li battezziamo.


http://www.totustuus.biz/users/concili/costant1.htm

.........

Questo elenco ci fa anche comprendere quante forme di eresie esistevano allora, QUANTE "CHIESE" ESISTEVANO e di come si proclamavano VERE... ...ma la Chiesa LE HA SEMPRE COMBATTUTE CON LA CARITA' NELLA VERITA'... ....




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Amici........ciò che abbiamo appena letto della situazione drammatica in cui viveva Roma....ce ne da voce anche san Giustino, martire nell'anno 165....che così descrive nella sua "Seconda Apologia", in difesa dei Cristiani perseguitati......

(Al Senato romano)

I. - 1. Gli avvenimenti accaduti nella vostra città, o Romani, sia ieri sia l'altro ieri, sotto Urbico, e simili assurdità commesse dovunque dai magistrati, mi hanno costretto a comporre questo discorso in nostra difesa, che siamo della vostra stessa natura e fratelli vostri, anche se non lo sapete e se non lo volete riconoscere per la gloria delle vostre supposte dignità.

2. In ogni luogo, infatti, quanti sono ripresi dal padre e da un vicino o dal figlio o da un amico o da un fratello o dal marito o dalla moglie, per una mancanza (eccetto coloro che sono convinti che gli ingiusti e gli intemperanti saranno puniti nel fuoco eterno, mentre i virtuosi, e quanti sono vissuti imitando Cristo, vivranno con Dio senza sofferenze - intendiamo parlare dei cristiani - ) questi per la loro ostinazione, l'amore dei piaceri e la riluttanza a seguire il bene, e d'altra parte anche i cattivi demoni, per odio contro noi, tenendo tali giudici come schiavi e sottomessi, cioè questi magistrati indemoniati, si apprestano ad ucciderci.

3. Ma, affinché vi sia chiaro anche la causa di tutto ciò che è accaduto sotto Urbico, vi esporrò i fatti.

..........

e qui seguono alcuni episodi che Giustino narra a difesa del comportamento dei cristiani.....


San Giustino dice ancora:

III. - 1. Ed anch'io mi aspetto che si ordiscano insidie da parte di qualcuno dei magistrati, e di essere confitto a un palo, quanto meno da Crescente, che si compiace di strepito e di pompa.

2. Non merita infatti l'appellativo di filosofo chi su di noi attesta pubblicamente ciò che non conosce, accusando i cristiani di essere atei ed empi, e fa questo per ingraziarsi e compiacere la moltitudine fatua.

3. Infatti, se costui ci perseguita senza aver letto le dottrine di Cristo, è uno scellerato, molto peggiore degli ignoranti, i quali spesso si guardano bene dal discorrere di ciò che non conoscono e dall'attestare il falso; se invece le ha lette, non ne ha compreso la magnificenza o, se l'ha compresa, si comporta così per non essere sospettato di essere cristiano: allora è ancora più ignobile e scellerato, dal momento che si lascia attrarre da un'opinione irragionevole e sciocca, nonché dalla paura.

...........

Vi prego di soffermarvi sulle parole di san Giustino per comprendere la grave situazione che vivevano i cristiani di allora COME OGGI....le accuse sono forse cambiate per qualcuno??

.........e ancora...leggiamo questo paragrafo che è un invito a quei cristiani che hanno una idea diversa dal cattolicesimo.......


A Dio non si può dare un nome


VI. - 1. Ma non esiste un nome che si possa imporre al Padre dell'universo, dato che è ingenerato. Infatti qualunque nome, con cui lo si chiami, richiede un essere più antico che gli abbia imposto tale nome.

2. Le parole "padre" e "Dio" e "creatore" e "signore" e "padrone" non sono nomi, ma denominazioni derivate dai Suoi benefici e dalle Sue opere.

3. Il Figlio di Lui, il solo a buon diritto chiamato "Figlio", il Logos coesistente e generato prima della creazione, quando all'inizio per mezzo di Lui creò ed ordinò ogni cosa, è chiamato Cristo, perché è stato unto e perché Dio ha ordinato ogni cosa per mezzo di Lui; tale nome contiene anch'esso un significato sconosciuto, così come la parola "Dio" non è un nome, ma un'opinione, innata nella natura umana, di una entità ineffabile.

4. Gesù invece è un nome che ha il significato sia di "Uomo" sia di "Salvatore".

5. Infatti, come dicemmo, Egli divenne uomo, concepito per volere di Dio e Padre, per il bene degli uomini che credono in Lui e per la distruzione dei demoni. Anche ora potete persuadervene da quanto accade sotto gli occhi.

6. Infatti molti dei nostri, cioè dei cristiani, hanno guarito, e tuttora guariscono, tanti indemoniati, in tutto il mondo e nella nostra stessa città, esorcizzandoli nel nome di Gesù Cristo, crocifisso sotto Ponzio Pilato, fiaccando e cacciando i demoni che li possiedono, mentre tutti gli altri esorcisti, incantatori e somministratori di filtri, non erano riusciti a guarirli.

............

Questo quadro storico di Giustino ci conferma la situazione drammatica che abbiamo letto nel messaggio precedente....





LUCIO I (253-254)

Questo vescovo poco potè fare perchè come venne eletto Papa, fu subito esiliato a causa delle persecuzioni dell'imperatore Gallo, ma appena gli successe Valeriano, ben disposto verso i cristiani, Lucio potè fare ritono a Roma insieme a molti cristiani esiliati con lui.

Di questo vescovo abbiamo una tenera testimonianza di una lettera scritta a Lucio da san Cipriano che al suo rientro si congratula di lui per aver TESTIMONIATO la fede con coraggio e senza timore, soffrendo per la fede in Cristo e per l'unità della Chiesa. San Cipriano fa emergere l'importanza di questo vescovo in esilio che tiene sotto la SUA PROTEZIONE I CRISTIANI ESILIATI anch'essi e fa trasparire la GUIDA VISIBILE DEL PASTORE che ha cura "delle pecore"......

A lui si deve comunque l'inizio di una questione che si discuterà in seguito con i suoi successori: il vescovo Dionigi di Alessandria gli scrive per comunicargli che sarebbe stato il caso di DARE UNA VOCE UNANIME sulla questione del Battesimo dato dagli eretici e se fosse valido o meno.....Notate amici come viene scritto al vescovo di Roma, egli è UN PUNTO DI RIFERIMENTO per preservare la vera fede in piena unità..
 

...Ancora nell'anno 253...si avevano DUBBI e c'è chi seminava confusioni sul Battesimo....se non vi fosse stata la Chiesa Cattolica (e Ortodossa insieme allora, cioè Oriente ed Occidente all'unanimità) chi avrebbe difeso l'insorgere di tante false dottrine??

E ancora si legge che a lui si deve una disposizione ecclesiale: che i presbiteri dovessero essere accompagnati da almeno due diaconi specialmente negli spostamenti isolati, onde evitare alle malelingue di parlare male di comportamenti non cristiani.......altro non sappiamo, è probabile che questa nota servisse per evitare le false testimonianze anche di coloro che accusavano altri di abiurare la fede nelle persecuzioni, oppure di comportamenti non cristiani......
Pensiamo un attimo a quale tipo di clima pesante, venivano sottoposti i cristiani di quel tempo, a testimoniare di come epoca, nella Chiesa, ha avuto i suoi gravi problemi da risolvere....

Durante il suo pontificato, non fece nulla per sedare lo scisma di Novaziano, ma probabilmente non ebbe nemmeno il tempo.
E' stato sepolto in san Callisto dove è ritrovata la sua lapide.



STEFANO I, romano (254-257)


Qui sappiamo che fu eletto "dopo 60 giorni" dalla morte di Lucio I.
Stefano si scontrò con san Cipriano a causa di due vescovi spagnoli che avevano abiurato alla fede durante le persecuzioni ed uno era giunto a Roma per CHIEDERE AL VESCOVO DI ROMA la riammissione all'episcopato......(importante questa richiesta....)...san Cipriano diceva che si doveva avere compassione per i fedeli che avevano abiurato per paura, ma che per un VESCOVO ERA UNA VERGOGNA....

In verità fu esattamente il contrario.....

che cosa accadde?

Che Stefano fu malamente informato su questi due vescovi.....passati per traditori, perciò era LUI ad opporsi, un vescovo allora si appella a san Cipriano che era molto ascoltato per chiedere UNA MEDIAZIONE A LORO FAVORE....e per questo fu addirittura aperto un concilio di vescovi dell'Africa il quale però...confermava la deposizione dei due vescovi...
E Stefano venne ingannato dal riferimento dei fatti.....
Questo creò una discrepanza fra san Cipriano e il vescovo Stefano....Roma predicava l'amore del Cristo e la sua benevolenza, Cartagine in questo, sui vescovi che avevano abiurato, non voleva fare nessuno sconto.....
Non si sa come andò a finire......ma indubbiamente il caso aprì nuove frontiere alla Chiesa che di certo comunque sia approfondì la questione di una OBBEDIENZA incondizionata da parte dei vescovi.....

Altro caso fu la discrepanza creata con il vescovo Marciano di Arles, il quale aveva aderito allo scisma di Novaziano e predicava il rifiuto DEL PERDONO anche in punto di morte a coloro che avevano abiurato alla fede.....

Di nuovo si muovono i vescovi VERSO ROMA, scrivono una lettera a Stefano PREGANDOLO DI INTERVENIRE......e per far deporre Marciano.
Anche qui non si sa come andarono le cose, sta di fatto che Stefano NON INTERVIENE.....e da ROMA la lettera viene girata da un vescovo, a san Cipriano.....il quale (ATTENZIONE) INTERCEDE PRESSO STEFANO.....e lo convince a rimuovere Marciano dal suo mandato.....al suo posto viene inviato un vescovo africano SCELTO da san Cipriano per il quale Stefano si trova d'accordo a patto che LO AVESSERO INFORMATO "con chi si potevano considerare in comunione".....

La terza questione fu più drammatica....come accennavamo al mandato di Lucio I uscì la questione del Battesimo dato dagli ereteci...e se fosse valido o meno....

1) Secondo san Cipriano e tutta la Chiesa dell'Africa, tranne in casi estremi e accertati, il Battesimo dato dagli eretici NON ERA CONSIDERATO VALIDO....(i casi estremi intendevano i casi in punto di morte e accertata la NON volontà all'eresia), e che gli eretici che facevano ritorno dovevano essere ribattezzati....

2) Papa Stefano invece, seguendo la TRADIZIONE della Palestina e di Alessandria, riteneva che il Battesimo fosse valido comunque purchè vi fosse l'intenzione insegnata dagli apostoli e la formula trinitaria "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" e fosse fatto con acqua secondo LA VOLONTA' DELLA CHIESA......(attenzione a questo aspetto perchè è stato ribadito dal Vaticano II ed è inciso nel nostro attuale Catechismo)...e che dunque un battezzato diventato eretico e che ritornava nella Chiesa NON aveva bisogno del ribattesimo perchè una volta dato, valeva per sempre.....

Cipriano CHIESE ed ottenne la convocazione di due sinodi (nel 255 e nel 256) i quali ribadirono, da parte della Chiesa in Africa, la sua posizione...
Dal canto suo Stefano si attiva e scrive a TUTTE le Chiese dell'Asia ribadendo l'insegnamento APOSTOLICO il quale NON prevedeva un ribattesimo, e sosteneva che per gli eretici in passato battezzati e ritornati alla Chiesa era sufficiente la richiesta di perdono e l'imposizione delle mani quale segno di PERDONO, invocando per questo, le parole di Gesù "a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete restaeranno non rimessi".

Stefano legge in questo comando del Cristo la possibilità di riammettere perciò gli eretici semplicemente attraverso la VOLONTA' DEL PERDONO, OSSIA DEL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE e non di un ribattesimo.

Si rischiò un grave scisma quando Cipriano mandò due messaggeri con le risoluzioni sinodali, ma il Papa avendole sapute prime si rifiutò di ricevere i due inviati perchè diceva: "se li ascolto dovrò rompere la comunione con loro; se non li ascolto le possibilità di intenderci resteranno una speranza per l'unità della Chiesa!" (faccio notare la preoccupazione di Stefano e lo stratagemma di non accogliere i due mandati da Cipriano.....per salvaguardare l'unità della Chiesa)

Interviene così Dionigi di Alessandria, che se pur d'accordo con Roma, invita Stefano a trovare una strada più pacifica......e ribadisce a Cipriano " che è illegittimo l'idea del secondo Battesimo"......

Provvidenza o cosa? Stefano morì e Cipriano morì martire poco dopo.....
Una controversia è vero, ma due martiri....

Stefano stava CELEBRANDO LA MESSA IL 2 AGOSTO DELL'ANNO 257 e mentre sollevava il Calice con l'Ostia durante la consacrazione, i pretoriani irruppero e senza convenevoli LO DECAPITARONO SULL'ALTARE, aveva ancora in mano la santa Eucarestia.....

Anche Cipriano subiva poco dopo una morte violenta a causa delle persecuzioni.....

Queste controversie, che approfondiremo più avanti, fanno comunque emergere un quadro inequivocabile......Roma era la sede di Pietro....e il vescovo di Roma aveva potere DECISIONALE in materia dottrinale....negarlo, vuol dire negare la storia della Chiesa e dunque negare l'opera dello Spirito Santo....



P.S. ricordo che sto lavorando sia dal sito:
cronologia dei Papi...(con approfondimenti di più fonti)...sia dal libro (one) "Grande Dizionario dei Papi" edito da EP "Oxford University Press" di J. N.D. Kelly (con la collaborazione di fonti cattoliche in alcuni testi come Il Primato di Pietro e alcuni testi protestanti dei quali mi servo per confutare le accuse )


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

La situazione giuridica di Roma e dell'Impero decadente....

Mi sia concesso ora di fare un altra pausa importante....Amici qui stiamo leggendo che cosa faceva la Chiesa dentro il "suo essere chiesa nel mondo"...ma questo MONDO esterno alle Leggi dottrinali della Chiesa, come viveva, che cosa faceva?

Davvero tutto ciò che è stato insegnato falsamente contro la Chiesa era colpa dei vescovi...specialmente di Roma? Come dovevano campare i cristiani?

Uniamo allora la storia di questo inizio terzo secolo, parlandovi della situazione generale del momento.....tanto da comprendere in QUALI ACQUE AGITATE LA CHIESA DOVEVA SOPRAVVIVERE, VIVERE ED INSEGNARE E PRESERVARE......

Un ringraziamento al sito:
http://www.cronologia.it/storia/anno201.htm

Pe ora parliamo solo dell'anno 201 tanto per avere un quadro della situazione....il Papa in questione era .... Zefirino, romano (199-217) .....e lo trovate 9 messaggi dietro a questo....

Buona meditazione fraternamente Caterina

Dopo due secoli dalla fondazione dell'impero cominciò a venir meno l'equilibrio del potere instaurato da Augusto. Centro del governo era sempre quella corte lasciata da Augusto, e solo apparentemente l'amministrazione era divisa con il Senato, la cui funzione si ridusse ad approvare i provvedimenti legislativi dei vari imperatori. Una diarchia apparente che si estendeva a tutte le forme di amministrazione. Ma soprattutto nelle province, dove il senato mandava i suoi rappresentanti ma solo quelli graditi all'imperatore e senza poteri militari; infatti il comando degli eserciti stanziati era affidato a un delegato dell'imperatore, ovviamente da lui scelto..
In sostanza una esautorazione che aveva ridotto i senatori ad essere dei semplici funzionari.
Questo come abbiamo visto durò fino a quando sul trono si succedettero uomini capaci di ottenere - in un modo o in un altro- questa deferenza.


Alla morte di Augusto, nel 14 d.C. divenne imperatore il suo figliastro, Tiberio, che appoggiandosi ancora al senato, all'inizio fu ottimo amministratore ma poi per le ostilità e le trame concluse la sua vita con molti errori. Per i contrasti che ebbe con i senatori - che iniziò perfino a disprezzare- non li volle nemmeno più vedere, si ritirò nella sua splendida villa a Capri. Affidò il governo nelle mani del capo pretoriani Seiano e solo per lettera continuò a fare l'assolutista. La scelta si dimostrò fatale, e quando corse ai ripari era ormai troppo tardi. Nel 37 Tiberio lasciò l'impero nelle mani del sorpreso Caligola, più dispotico di lui anche a causa di uno squilibrio mentale. Volendo instaurare una monarchia ancora più assoluta, nel delirio di potenza, impose il culto dell'imperatore, pretese trionfi di guerre mai fatte, umiliò il senato, fin quando dopo aver superato eccessi di ogni genere in una congiura fu ucciso. Nel 41 fu nominato imperatore Claudio zio di Caligola. Si dimostrò in tredici anni un buon politico e un buon amministratore, ma prima evitò una congiura dell'ambiziosa Messalina, la prima moglie, poi non riuscì a evitare di essere avvelenato dalla seconda, Agrippina per far salire sul trono suo figlio Nerone.
Nel 54 troviamo il giovane diciassettenne al governo sotto l'influenza della madre ma soprattutto di Seneca suo maestro, che ambiva a una paritaria divisione di poteri fra imperatore e senato; ma ambizioso come molti suoi colleghi, presto Nerone si accorse che il suo maestro era anche lui un traditore, come tanti suoi amici, compresa l'ambiziosa madre, la prima moglie Ottavia e anche la seconda. Furono tutti condannati a morte.
Nerone; dapprima pur essendo giovane, amato moltissimo dal popolo, saggio e capace, con una politica moderata finì per inimicarsi il senato per le sue follie (ma questa è la versione tramandataci - forse arbitraria). Non altero ma aperto, piuttosto democratico, accusato forse proprio per questo di essere un dispotico finì nel mirino di una congiura senatorile: Organizzata una sollevazione popolare per non cadere nelle loro mani Nerone finì suicida nel 68 d.C.


Eliminato colui che era ritenuto il responsabili di tutti i mali, le cose non è che migliorarono, anzi peggiorarono; si scatenò e seguì un periodo di anarchia militare fino alla fine de 69, quando salì al potere Vespasiano.
D'origine plebea, uomo d'armi, Vespasiano seppe amministrare con fermezza l'impero ed estendere i confini con nuove conquiste, non rinunciando ad essere un monarca assoluto fino al punto che la sua monarchia la fa diventare di diritto ereditaria. Così gli succedettero prima Tito (che morì dopo due anni, nel '81) poi suo fratello Domiziano. Ma diventato anche lui autoritario e sempre nemico del senato, Domiziano fu ucciso in un'altra congiura nel 96.
Morto Domiziano, sembrò ritornare il potere nuovamente al Senato quando fu eletto a guidare l'impero proprio un anziano senatore, Nerva. Il senato era dunque riuscito così nuovamente a riprendersi il potere, a imporsi come elettore dell'imperatore, a eliminare la successione ereditaria, riservandosi perfino di approvare l'adozione del successore fatta dall'imperatore in carica.
Ma nel breve impero di Nerva (96-98) proprio lui nominò e fece approvare la sua successione inaugurando un nuovo sistema per designare il successore non più per via ereditaria, ma per adozione, favorendo l'assunzione al trono dei migliori cittadini che per un certo periodo di tempo vivevano accanto all'imperatore.
Ma la sua scelta provocò un altro cambiamento epocale - infatti per la prima volta l'imperatore era uno straniero, veniva dalla provincia, ed era lo spagnolo Traiano.
Si rivelò uomo di altissimo valore ma anche molto abile. Pur abbandonando la politica assolutistica dei predecessori, tenne in alta considerazione i senatori, ma ogni decisione fu presa sempre da lui. Del resto con lui l'impero raggiunse la massima estensione, l'amministrazione seppe gestirla bene, e come generale le sue conquiste in Dacia riuscirono a riempire le casse dello stato come nessuno aveva mai fatto prima. Il suo assolutismo insomma rendeva.



Nel 117 imperatore un altro generale, della provincia, anche lui spagnolo, Adriano, con il quale finirono le guerre di espansione romana e riuscì a creare una più solida organizzazione dell'impero. Una singolare pace poi continuò con Antonino, di origine gallica, che fece leggi per la difesa degli schiavi e tollerò abbastanza i cristiani. Più che governare un Impero, Antonino guidò paternalisticamente una "fattoria" un po' più grande di quelle che possedeva. Da dove non si mosse mai.
Dopo di lui, nel 161, salì al trono Marco Aurelio, grandissimo imperatore, distaccato filosofo prima, poi piuttosto realista e cinico dopo; piu che imperatore un generale assolutista ma anche poco coerente con i suoi personali progetti politici; ambiva a una grande confederazione europea ma continuava a fare il "bellico" monarca assoluto. Mentre il figlio Commodo, meno monarca e rigido di lui, gli successe, ma anche lui più che ignorare i senatori li derise, fu assassinato in una congiura per la sua (scrissero) sfrenata tirannia, o forse perchè stava diventando troppo democratico, e questo non era gradito al conservatorismo senatorile aristocratico.
Finita la dinastia degli Antonini, comincia a delinearsi la crisi che presto travolgerà l'impero. Dopo un breve periodo di anarchia arriviamo a questi ultimi anni con il ritorno al potere di un uomo forte, un altro generale, questa volta africano d'origine, Settimio Severo.
Seguirà fra breve il figlio Caracalla; che concederà la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero. Putroppo queste aperture come quelle di Nerone e di Commodo gli attirarono l'odio e il disprezzo del senato, che lo fece assassinare. Intanto i nemici esterni di Roma - soprattutto a nord - stanno organizzandosi e premono ai confini.
Davanti a noi sta iniziando il terzo secolo con tutti quei mali che poi nel quarto andranno a concludere il leggendario Impero Romano.


Il cristianesimo


La storia della vita di Gesu', tramandataci dal Vangelo, si inquadra nella storia di Roma tra gli ultimi anni dell'impero di Augusto e larga parte dell'impero di Tiberio. Gesu' visse fino a trent'anni a Nazareth, poi, seguito da un gruppo di discepoli, cominciò a percorrere tutta la Palestina predicando l'amore verso Dio e verso il prossimo, ovunque accolto con favore dal popolo.
Dopo la sua morte, gli apostoli e soprattutto Paolo di Tarso ne diffusero la dottrina fuori della Palestina e a Roma. Qui soprattutto gli umili ne raccolsero il messaggio e uno spirito nuovo pervase il mondo romano proprio mentre la religione pagana si svuotava sempre più di contenuti idolatri; quello che mancava era una profonda spiritualità interiore.
Dapprima i cristiani furono tollerati e poterono moltiplicarsi indisturbati. Ma poi la loro fede sembro' potesse turbare l'ordine su cui era fondata la società romana e iniziarono le persecuzioni. La prima fu quella ordinata da Nerone dopo l'incendio di Roma, avvenuto nel 64 d.C. A questa ne seguirono altre, sempre più gravi, via via che l'importanza del cristianesimo andava crescendo.

L'impero romano cristiano


I Severi avevano impostato sulla forza il proprio potere e questo segnò il loro destino: tutti finirono vittime di congiure militari. Dopo di loro un tragico periodo d'anarchia si aprì per l'impero: ogni esercito elesse il suo imperatore e gli scontri si moltiplicarono insanguinando l'Italia e le province. Inetti governatori o e altrettanto inetti generali approfittarono della situazione per ribellarsi al potere centrale di Roma; più che i veri e propri nemici furono queste guerre intestine con le loro devastazioni a dare origine a una grave crisi prima politica poi economica, e quest'ultima che accellerò ulteriormente la prima..
Questa situazione durò per quasi cinquant'anni, fino a quando divenne imperatore Diocleziano, che modifico l'impero non seguendo nè il modello augusteo nè quello che aveva solo teorizzato Marco Aurelio; quella di Diocleziano era una monarchia più vicina a quella orientale. Per riorganizzare l'impero, ormai in disfacimento, invece di cercare di unirlo Diocleziano lo divise in due. Nominò Massimiano suo collaboratore e gli affidò la parte occidentale dell'impero con capitale Milano e tenne per sè l'oriente con capitale Nicomedia. Era il primo passo verso la distruzione.

Infatti, l'impero fu poi ulteriormente suddiviso in altre due parti, con a capo Costanzo e Galerio, ma subordinati ai due imperatori. Se da un lato questa suddivisione rendeva più controllabili i confini e i popoli vinti, dall'altro preparava di fatto la divisione dell'impero e quindi la sua rovina.
Diocleziano fece inoltre importanti riforme agrarie e civili che andranno a stravolgere l'intera società: legò i contadini alla terra e costrinse i discendenti (figli e nipoti) a continuare il mestiere paterno, nasceva così la plebe vita natural durante. Infine scatenò una violenta campagna contro i cristiani proprio nel momento in cui Roma aveva tanta necessità di religioni spirituali.

Ritiratisi Diocleziano e Massimiano, seguirono lunghi contrasti tra i nuovi sovrani, finchè arriveremo a alla fine di questo secolo, quando appare Costantino e nel 312 arrivò al potere. Non solo fece cessare le persecuzioni contro i cristiani ma anzi con un preciso progetto politico cercò di unire stato e religione. Il cristianesimo pote' quindi uscire dalla clandestinità per andare a iniziare il suo secolare cammino. L'estrema reazione dell'imperatore Giuliano, che cercò di restaurare il paganesimo, naufragò rapidamente. Nulle poteva più impedire alla Chiesa di assumere nella storia il ruolo a cui era destinata.



LA DELINQUENZA A ROMA e in Italia -


Se la situazione politica dava ai cittadini gli esempi che abbiamo visto sopra, non c'è da meravigliarsi che nascessero delle cellule impazzite in ogni strato sociale della vita romana sia sul proprio territorio che nelle varie province.
Chi aveva in mano le amministrazioni e il governo delle varie città si arricchiva spesso alle spalle dell'imperatore (magari ottimo generale ma pessimo amministratore) e riusciva a rubare o a farsi dare compensi sottobanco, promettendo favori e cariche pubbliche, come abbiamo letto ultimamente quel funzionario che era riuscito a vendere una carica pubblica addirittura 25 volte.
Chi non aveva questi grandi poteri, ma ne aveva inferiori come quello di riscuotere le tasse, allora opprimeva i cittadini o con un fiscalismo eccessivo per ricavarsi la sua parte o li vessava in altri modi. Se i malcapitati non avevano proprio piu' nulla da dare per tanti motivi, di carestia, di disgrazie, i funzionari di questo tipo andavano a creare una condizione tale di disagio e di rabbia, tanto da ritrovarsi subito dopo alle prese con dei briganti prodotti dal loro stesso operato. Perchè perfino gli onesti dovevano rubare per andare a pari di quanto veniva a loro rubato.

Sembrava in questi anni che nessuno volesse piu' lavorare, darsi da fare, produrre, ma che tutti mirassero all'occasione per fare con sotterfugi e la disonestà il colpo gobbo; l'arrampicata sociale o economica con il minimo dispendio di energie. Tutti volevano avere soldi in tasca ma nessuno faceva qualcosa per ottenerli. Questi rampanti senza scrupoli che vestivano bene e conducevano apparentemente una vita perbene pensavano solo alla corruzione. Poi ad aggiungersi a loro c'erano i diseredati, i disertori di certe guerre stupide dove non ne capivano l'utilita'; e questi possono ricorrere a una sola tecnica organizzarsi in piccole bande di scippatori, di rapinatori, di ladri, e di banditi che ormai a Roma e dintorni aumentavano ogni giorno.

Roma in questi anni e in quelli che seguiranno è ormai una capitale abbandonata a se stessa, con certi quartieri in ginocchio. La delinquenza inizia prima a dilagare col singolo, poi va a formare grosse bande. La piu' famosa quest'anno è quella di un certo Felix Bulla (di cui parleremo ancora nell'anno 207). Ha una banda di 600 uomini, 600 briganti che bloccano nelle strade che conducono i viaggiatori a Roma; assaltano i carri merci, svuotano le isolate ville dei signori
Si spostano da un posto all'altro con rapidità, e semineranno il terrore per ben due anni, diventando inafferrabili. E non sono solo loro, anche se in gruppi meno numerosi, ci sono quelli formati dai disertori, quelli formati dai profughi arrivati a Roma senza un mestiere, senza una attività, un tetto; provengono da ogni parte, e per sopravvivere prima si adattano a fare lavori umili poi conosciuto il benessere opulento, entrano nella malavita che diventa sempre più organizzata, che conosce i ricchi, i benestanti, l'ambiente, sa dove ci sono magazzini dove rubare, dove sono i gioiellieri, i mercanti di seta, o gli strozzini che prestano soldi a chi vive al di sopra dei propri mezzi mentre loro si arricchiscono

Tutto questo, in questo inizio del terzo secolo, poi ancora un altro passo, e via verso la decadenza.

La situazione era densa di pericoli e il pericolo era "dentro e fuori", era rappresentato quest'ultimo dalle irruzione dall'est, dal nord, dal sud, dagli stranieri; delle forze estranee per cultura, idee e per differenti forme e stili di vita. E i primi fra tutti che iniziarono a essere estraneo erano i nuovi imperatore, poi gli altri, i loro funzionari, i loro generali e perfino i loro servi.
Dall'altro invece - il male che stava covando dal di dentro - era la città . Una città che non reagiva. La minaccia più grossa era proprio questa, il ristagno, le tendenze all'individualismo. Che divenne endemico fino a quando ogni cura fu vana.


**********


(apro solo una parentesi per poterci poi più avanti ricollegare alla Chiesa. ..la situazione che avete appena letto COSTRINSE... la Chiesa, più avanti con Costantino, a PRENDERE IN MANO LE REDINI DELLA GIUSTIZIA.....la Chiesa, come vedremo avanti, pazienterà per trovare LEGITTIMI GIUDICI, soprattutto per Roma, città in completo abbandono e dove gli unici quartieri che funzionavano erano quelli CRISTIANI che si davano evangelicamente un ordine ed una disciplina per vivere senza daneggiare gli altri....Come abbiamo letto la situazione GIURIDICA era una catastrofe...e non certo per colpa della Chiesa...
Va dunque inserito in tutto il contesto storico l'opera stessa di ogni singolo Pontefice.... )



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
OFFLINE
Post: 39.987
Sesso: Femminile
19/12/2009 01:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Siamo così giunti a

SISTO II greco (257-258)

Pur se Papa per solo un anno....la sua storia ha veramente dell'incredibile circa la sua posizione a guida della Chiesa, per come seppe dare in un anno, una impronta forte alla Chiesa....

Nato in Grecia, fu definito dal biografo Cipriano " un buon sacerdote amante della pace", nonostante le persecuzioni dell'imperatore Valeriano continuassero ad imperversare. Fu eletto il 30 agosto 257. Nel 258 Valeriano, attraverso un editto, obbligò i cristiani ad abiurare la propria religione pena la confisca dei beni e la pena capitale mediante decapitazione.

Sisto II fu sorpreso mentre stava celebrando il rito della Santa Messa, il 6 agosto dello stesso anno. Trascinato in giudizio fu condannato al supplizio. La condanna fu eseguita il 10 agosto, seduto sulla sedia definita "soglio pontificio".
La sedia fu poi sistemata, in memoria, nella sepoltura della cripta papale di san Callisto.




Con lui riaffiora il problema del RIBATTESIMO e tentò così ogni mediazione per rimediare alla rigidità del suo predecessore Stefano I con la Chiesa in Africa...e dal momento che ertici e scismatici, proprio in questo periodo...SPINGEVANO IL DESIDERIO DI RIVEDERSI RICONCILIATI CON ROMA.....

Papa Sisto II sostenne con forza le affermazioni di Stefano I secondo cui il Battesimo dato dagli eretici nella FORMA STABILITA DALLA CHIESA aveva comunque una validità incontestabile...e tentò così di ammorbire i toni con le chiese asiatiche.....intervenendo semplicemente SUI MODI dell'applicazione del Battesimo.....cioè, facilitò la controversia DEGLI USI DIVERSI, pur rimanendo inflessibile sulla DOTTRINA.....

Riuscì in questa impresa anche grazie all'aiuto dei presbiteri.....dai quali venne sostenuto ed appoggiato.

L'unica opera che ci è pervenuta è un frammento tradotto IN LINGUA ARMENA, inviata a Dionigi di Alessandria, in cui difendeva IL BATTESIMO e la sua validità nel caso fosse stato somministrato dagli eretici, purchè, si evince dallo scritto, "esso fosse dato in nome della SS Trinità, con le stesse modalità ed intenzioni descritte nel Vangelo e TRAMANDATE DALLA CHIESA".


Della sua cattura si sa che stava predicando dal pulpito, dentro le catacombe di Pretestato. Fu decapitato insieme a 4 diaconi che lo assistevano nella funzione Liturgica. Fra questi Diaconi....c'era LORENZO.....san Lorenzo del quale ne riparlemo e che venne giustiziato in maniera più violenta quattro giorni dopo.

Infine Sisto II dovette combattere contro un'ulteriore recrudescenza dell' eresia monarchianistica : quella di "Sabellio", già scomunicato da papa Callisto.......


*********

Dionigi (o Dionisio) forse greco (259/60- 268)

Circa la sua elezione ci sono delle controversie in quanto si dovette attendere un pò di serenità nella Roma perseguitata da Valeriano per eleggere il nuovo successore. Nel frattempo la Chiesa rimase in mano ai presbiteri-vescovi.
Venne eletto anche su suggerimento di Dionigi di Alessandria con il quale ai tempi di Papa Stefano I e Sisto II, Dionigi era stato incaricato di frae da tramite, perciò i due si conoscevano e Dionigi di Alessandria aveva di lui molta stima.

Fra i due comincia un carteggio definitivo sulla questione del Battesimo.....condannando ufficialmente il RIBATTESIMO.. ..e subito dopo inizia una nuova questione eretica.....

Alcuni cristiani di Alessandria avevano denunciato al vescovo Dionigi E CONTEMPORANEAMENTE SCRIVENDO A PAPA DIONIGI a Roma... che taluni vescovi e presbiteri insegnavano LA SEPARAZIONE TRA IL PADRE E IL FIGLIO E DI ASSERIRE CHE GESU' ERA UNA CREATURA NON CONSUSTANZIALE......

Papa Dionigi apre subito un sinodo per condannare le espressioni in questione....ed invia il materiale al vescovo di Alessandria per far girare nelle comunità le decisioni prese, attraverso appunto una incisiva esposizione sulla Trinità correttamente intesa DALLA TRADIZIONE....con molto tatto Papa Dionigi scrisse anche privatamente al Vescovo Dionigi PREGANDOLO di non tralasciare la cosa, insistendo sull'UNITA' DOTTRINALE....

Con lui affrontò appunto la questione di Paolo di Samosata, vescovo ad Antiochia, il quale predicava l'eresia di un " Cristo divenuto DIO progressivamente e per adozione". Contro Paolo Samosata si mosse, due anni dopo, l'impero di Roma con l'imperatore Aureliano che sconfisse la regina Zenobia ed il clero di Antiochia ....

Altre notizie qui si ebbero poi al Concilio di Costantinopoli...

A Papa Dionigi si deve inoltre il ripristino della Chiesa, la creazione di altre parrocchie che segnò ai vari presbiteri con la custodia dei cimiteri...PER PROTEGGERE ANCHE LA VENERAZIONE DEI MARTIRI...e delimitò nuove sedi vescovili sotto le quali assegnava le giurisdizioni parrocchiali soprattutto per far fronte al problema dilagante della fame e della miseria. In questo modo ogni sede vescovile aveva un'area ristretta e più controllabile per provvedere ai bisogni dei più poveri....

Del lavoro di questo Papa rimane come ultima traccia di una lettera circa nell'anno 268/69 inviata sia a lui che al Vescovo nuovo di Alessandria, Massimo, DAL sinodo di Antiochia nella quale si comunicava LA DESTITUZIONE di Paolo Samosata fino a quando non avesse abbracciato la Dottrina della Trinità insegnata DALLA CHIESA....e nella quale si richiedeva LA CONFERMA DA PARTE DI PAPA DIONIGI alla decisione presa dal sinodo....Non sappiamo se Dionigi ricevette la Lettera......perchè morì.

E' sepolto nella cripta del cimitero di s.Callisto, nella cripta dei Papi.

*************

Per il momento ci fermiamo qui....a Dio piacendo dopo le Feste di Natale e con l'Anno Nuovo, riprenderemo l'elenco...


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:06. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com