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STORIA CRONOLOGICA DEI PAPI COME NON L'AVETE MAI LETTA PRIMA

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2009 01:50
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19/12/2009 01:14
 
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Eleuterio, dell'Epiro (175-189)

Ricevette la visita di Ireneo di Lione il quale gli portò una lettera da parte della sua Chiesa, che in quel periodo stava affrontando dure persecuzioni, nella lettera oltre alla consolidata unità con il vescovo di Roma, si davano suggerimenti per la questione montanista, oggetto appunto d'interesse di tutta la Chiesa. Morì certamente martire, sotto l'Imperatore Commodo, secondo fonti risalente nell'anno 858.
Eluterio è l'ultimo vescovo della successione romana riportata negli elenchi fatti da Ireneo.



Una certa storia narrata da più fonti( Beda, Agbar IX, e scrittori successivi) ci tramandano che egli fu il tramite di cui la Provvidenza si servì per convertire Lui, re di Edessa(Urfa in Turchia, nella Mesopotamia) il quale aderì effettivamente al cristianesimo dopo anche un breve carteggio fra i due, e sembra che fu proprio il re a chiedere al vescovo di Roma di poter diventare cristiano
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Vittore I, africano (189-199)

Riaffiora il problema della data in cui celebrarsi la Pasqua, con l'aiuto di altri vescovi d'Oriente, tentò di far accettare la data che già era in uso nella Chiesa di Roma, cioè prima domenica successiva al 14° giorno del mese ebraico di nisan.
A lui si devono molti sinodi fra Roma Gallia e Mesopotamia, attraverso i quali per maggioranza dei vescovi, vennero accettate le sue disposizioni. Ma ad alcune Chiese dell'Asia che vi si opposero, li escluse dalla comunione con tutta la Chiesa. Interviene allora Ireneo, che pur essendo stato a favore del Papa, lo invita ad essere indulgente come i suoi predecessori.

Ci viene tramandato ufficialmente il primo atto che rivendica a sè (al vescovo di Roma) il diritto di interferire nelle scelte delle altre chiese se queste si dissociavano dall'insegnamento APOSTOLICO, la Pasqua effettivamente venne mantenuta come il suo predecessore aveva stabilito.

Uomo energico non si risparmiò con le prime scomuniche fuori del suo vescovado di Roma, inflitte al conciatore di pelli Teodoto di Bisanzio che evangelizzava un Gesù soltanto uomo, e sospese dal sacerdozio lo scrittore gnostico Florino.

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Avrete notato l'importanza del ministero esercitato da questi due vescovi di Roma... ...entrambi adoperano come i loro predecessori, una sorta di AUTORITA' APOSTOLICA che TUTTI gli riconoscono....Sempre a Vittore ad esempio, abbiamo la documentazione che scrisse a Marcia (favorita dell'imperatore Commodo) ma che era una credente, una lista di cristiani prigionieri condannati alle miniere della Sardegna, riuscendo con suppliche a nome DELLA CHIESA, ad ottenere la loro liberazione. Insieme a loro fu liberato un certo cristiano dal nome di Callisto, quel Callisto I che diventerà futuro Papa.

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ED ENTRIAMO QUI NELL'ANNO 200

Zefirino, romano (199-217)

Sotto questo pontificato si accendono le dispute più serie sulla cristologia: l'adozionismo, secondo cui Gesù era stato semplice uomo fino al Battesimo e dopo divenne "divino", continuava a propagarsi malgrado la severa condanna già di Papa Vittore I. Singolare la clemenza del Papa che perdona un certo Natale, prete scismatico adozionista fatto vescovo, ma che si pentì e che accettò la penitenza che il Papa gli diede.

Più gravemente si propagò il "modalismo" insegnato da Noeto, Prassea e Sabellio, che eliminava ogni distinzione fra le Persone della Trinità, mentre la Chiesa insegnava già che è proprio attraverso la Trinità che le Tre Persone sono distinte pur mantenendo un unica natura comune.

Ippolito mandò una lettera severa a Zeferino per non aver agito in modo molto più incisivo e severo contro queste forme di eresie, chiedendo a nome dei vescovi una scomunica immediata.

La risposta di Zeferino non si fece attendere, ammettendo pubblicamente che non vi era nella Chiesa, infatti, una dottrina che parlasse esplicitamente delle Tre Persone nella Trinità e che a scanso di confusione aveva preferito aspettare un giro di consultazioni. Non c'era di fatto una terminologia che potesse aiutare a comprendere la questione. Sarà questa conversazione, di fatto, a far maturare l'idea di un Concilio, nel quale poi si definirà per sempre tale dottrina!

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Questo episodio è molto importante, perchè fa emergere come ancora nell'anno 200, non si a vesse un concetto UNANIME, quale insegnamento, della Dottrina Trinitaria , e ci si rese conto come il semplice insegnamento apostolico NON fosse più sufficiente, ma di come occorresse determinare questo argomento in maniera incisiva.

Emerge da questo pontificato o ministero petrino se preferite......UNA AUTORITA' INDISCUTIBILE ED INDISCUSSA del vescovo di Roma...coloro che sostengono che la Chiesa Romana sia nata nell'anno 400....devono allora dimostrare che cosa era questa Chiesa che vi abbiamo presentato in questi messaggi, a partire da Pietro ed arrivando, per ora, a cavallo dell'anno 200.......e devono dimostrare, gli accustaori della Chiesa Cattolica, se c'era in atto un altra Chiesa che emanava una autorità così diffusamente APOSTOLICA.....ACCETTATA DA TUTTA la Chiesa di allora se pur con le dovute riserve dall'Oriente come per la questione della Pasqua......

Anche per la Trinità come per la Pasqua il PROCESSO DI MATURAZIONE come leggiamo è lento, ma non privo di PREDICAZIONE AUTORITARIA APOSTOLICA.....la Chiesa da 200 anni predicava già la Trinità, ma da qui appare appunto che la Scrittura NON E' SUFFICIENTE A TRATTENERE LE ERESIE. OCCORRE DUNQUE UNA AUTORITA' CHE SOSTENGA L'AUTORITA' DELLA SCRITTURA STESSA...

...Se i Pentecostali oggi, come i Protestanti del 1500 NON si riconoscono in questa Chiesa, allora devono dimostrare la loro provenienza e per onestà dovrebbero dirci quali vescovi del passato possono oggi sostenere le loro eresie.......



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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