È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Pretesti "evangelici" per eliminare i libri deuterocanonici dalla Bibbia

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2010 09:10
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 4.551
Sesso: Maschile
09/01/2010 09:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 16 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/04/2003 9.25
Caro Ireneo.....tu dici:
Ho scritto ciò che io sapevo e fatto una domanda (quella sugli ebrei) su un punto che non capivo; e ora mi ritrovo un messaggio in cui quasi difendi la tua posizione dai miei "attacchi".
Boh, io non capisco tutto questo desiderio di fare quadrato intorno a posizioni, o di difesa ad oltranza di alcune pseudocertezze storiche che, sia che fossero vere che se fossero false non potrebbero comunque influire in alcun modo in riguardo ad un giudizio "teologico" sulla Chiesa e la Rivelazione.
...........
Perdonami amico ma quando ho scritto che presumevo che ormai comprendi come la penso....forse allora ho fatto il passo più lungo della gamba..............io non faccio "quadrato attorno a delle posizioni".......tuttavia quando mi dice di biasimare la Chiesa per questo e quell'altro anche se certe affermazioni vanno consolidate storicamente e leggerle NEL LORO CONTESTO storico.......non faccio quadrato, ma le porto come prove....di stralci di vite vissute e poco o per nulla conosciute....come sono i particolari di talune vite dei santi di quel periodo.......anzi...ti ho riportato l'angustia e il dolore di Caterina da Siena CONTRO proprio una certa corruzione della Chiesa...quindi non puoi accusarmi di fare un "quadrato" tanto per difendere...chiedo solo che si vedano i fatti da diverse angolature..........TUTTO influisce, caro Ireneo, quando parliamo di Chiesa........tutto.....anche la polmonite di un cardinale potrebbe aver cambiato dei piani......è un modo di dire e spero che faccia comprendere l'intento......
Erasmo era un umanista......ed è vero in un certo senso quanto affermi......perchè venne UTILIZZATO dalla Riforma Protestante....il che vuol dire che su molti aspetti era contro la Chiesa......diversamente i protestanti non l'avrebbero utilizzato.....è vero pure che 1502 se non erro scrisse....Enchidion militis christiani.........facendosi portavoce DELLA  CORRENTE  della RIFORMA CATTOLICA quella più tollerante...e nella famosa Elogio della pazzia, che non ricordo in che anno la scrisse, polemizzò contro anche il misticismo cattolico, contro il dogmatismo, contro appunto le evasioni mistiche...facendo però l'elogio di quella "forma superiore di follia", che E' LA FEDE.....la quale sola spinge il cristiano ad atti eroici nella sua vita.....All'inizio fu favorevole ai principi della Riforma Protestante, ma poi SI DISCOSTO'.....e se non erro sulla questione proprio del "libero arbitrio"........fra l'altro forse pochi sanno pure che era un "canonico agostiniano" e che prese i voti............che abbandonerà successivamente....Avrà modo di conoscere anche Tommaso Moro.......fu talmente AFFAMATO di sapere e di cultura che finì anche con il dominare intellettualmente l'Europa.......Di Erasmo ho parlato soltanto della questione biblica......la sua fu la prima traduzione vera e propria tuttavia mancante di diversi manoscritti....tanto è vero che lo stesso Lutero all'inizio la prende per buona, ma subito dopo la riprende a modo suo......Ireneo....la verità è che ci fu un gran subbuglio su questa storia delle traduzioni.....infatti se rileggi bene...io l'ho scritto che la sua stesura FU MOLTO APPREZZATA...aapunto da notare anche però la mancanza di manoscritti........e NON definire Ersamo comunque sia un PROTESTANTE...... è, dal mio punto di vista, INCOMPLETO...dal momento che scrivendo nella sua opera  "l'Antibarbari"....PONE LA SUA DOTTRINA.....spostata ad una ricerca spirituale e NON dogmatica della religione....se vogliamo soffermarci sul modo di essere più o meno protestanti......allora apriamo un altro forum....
TUTTAVIA.....se vai alla sezione dove vi è inserita la biografia....vi è anche riportato che......Erasmo SI OPPOSE AD UNA ROTTURA CON LA CHIESA DI ROMA....auspicando una nuova Riforma nella Chiesa stessa partendo e ristabilendo i principi morali e spirituali che caratterizzò la Chiesa primitiva........
Tuttavia..ciò che NON possiamo sottovalutare è il perchè la Chiesa NON lo abbia preso a testimone di una Riforma incoraggiante??....non solo..."Elogio della follia".....fu un libro che preparò l'Europa ad una rivoluzione morale.....e religiosa che però....appunto......fu LA RIFORMA PROTESTANTE.....
Spero di aver chiarito il punto........vi invito però a consultare gli altri indici....perchè certe informazioni ci sono......diversamente poi si fa capire che quello che scriviamo o è falso o non ha basi storiche........Di certo è che NON sappiamo ovviamente TUTTO...ma in questi casi l'abbiamo sempre detto con molta serenità........
Io chiedo ancora una volta scusa a te Ireneo.....con te pensavo di potermi esprimere in modo più conciso.....non credevo di dover puntualizzare ogni storia di un nome che riporto......è ovvio che da adesso in poi farò più attenzione.......
2)....chiedere perdono come ha fatto il Papa...caro Ireneo NON vuol dire affatto BIASIMARE la Chiesa....tanto è vero che sono dispiaciuta del fatto che non riporti, di quel che disse il Papa..... che "perdonava a nome della Chiesa....anche coloro che ancora non hanno chiesto perdono alla Chiesa...per le ingiustizie STORICHE avanzate"..... chiedere perdono per gli errori commessi DAGLI UOMINI DI CHIESA....è un conto...."biasimare, cioè rimproverare LA CHIESA" è un altra faccenda Ireneo che tu dovresti comprendere al volo.....
Il Concilio Vaticano II che anche tu citi......infatti NON BIASIMA la Chiesa.....ma prova ovviamente a guardare AVANTI.......CONSERVANDO il patrimonio della Tradizione............da dopo il Concilio...visto che lo leggi....Giovanni Paolo II ha scritto anche un documento "Difendere la fede".........dove leggiamo testualmente:

Lettera Apostolica data Motu Proprio
AD TUENDAM FIDEM,
con la quale vengono inserite alcune norme nel
Codice di Diritto Canonico
e nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali
.


PER DIFENDERE LA FEDE della Chiesa Cattolica contro gli errori che insorgono da parte di alcuni fedeli, soprattutto di quelli che si dedicano di proposito alle discipline della sacra teologia, è sembrato assolutamente necessario a Noi, il cui compito precipuo è confermare i fratelli nella fede (cf Lc 22, 32), che nei testi vigenti del Codice di Diritto Canonico e del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali vengano aggiunte norme con le quali espressamente sia imposto il dovere di osservare le verità proposte in modo definitivo dal Magistero della Chiesa, facendo anche menzione delle sanzioni canoniche riguardanti la stessa materia.

qui potrai leggere il seguito: Difendere la Fede

.........
Poi dici:
Abbiamo paura di dire che la Chiesa (e non gli uomini di Chiesa) possa sbagliare! Ma perchè? Noi abbiamo la certezza dell'infallibilità della Chiesa in materia di fede, e qeusto è indiscutibile, ma in materia di prassi e scelte concrete essa può incorrere in miopie ed errori... e lo possiamo ammettere con umiltà.........
.............
perfettamente d'accordo.....solo CONTRARIA AD UN PARTICOLARE......cioè è tutto il contrario...NON è la Chiesa a sbagliare, ma gli uomini che ivi operano che possono sbagliare  e non nella questione della dottrina quanto NELLA FORMA E GESTIONE......tanto è vero che tu stessto dici: Noi abbiamo la certezza dell'infallibilità della Chiesa in materia di fede, e qeusto è indiscutibile, ma in materia di prassi e scelte concrete essa può incorrere in miopie ed errori... e lo possiamo ammettere con umiltà .......Infatti......come vedi diciamo la stessa cosa..........
Mettiamola così Ireneo....poichè di gente che accusa la Chiesa di ogni crimine ce nè in abbondanza....io ho la vocazione di mettermi, forse un pò provocatoriamente e presuntuosamente......di fronte alla sfida non tanto della "difesa" che sarebbe fra l'altro un diritto ed un dovere del cristiano.....quanto della rimozione di certe falsità storiche che hanno indotto ad una campagna DIFFAMATORIA contro la Chiesa....che gli stessi Riformati hanno ammesso......un esempio lampante è anche la questione del culto mariano.....o della stessa Eucarestia.....o della questione omosessuale..e così via.....i temi sono tanti e vasti.....per carità....non ci siamo certo imposti di RISOLVERE le questioni......ma di parlarne per tentare di portarli alla luce.......e provare a vedere insieme come da certi sbagli....possiamo ricominciare a camminare INSIEME.....senza PREGIUDIZI.......
Naturalmente questo non è un invito a farti tacere, anzi.....è un invito a continuare a suscitare in me domande...e riflessioni....perchè di imparare e di crescere non è mai abbastanza.........
Per ora fraternamente C.
P.S. per ora non mi dilungo perchè come vedi le risposte necessitano di approfondimenti.....al limite, un suggerimento, poniamo brevi domande, così che anche le risposte possano essere soddisfatte più largamente.......

Prima  Precedente  17-31 di 32  Successiva  Ultima  Elimina risposte 
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 17 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 14/04/2003 9.50
Raptor risponderà di suo alle risposte che hai dato....a me preme sottolineare questo aspetto quando dici:
2) Sul problema della Riforma e della stampa... qui il problema non è della praticità, ma è un problema teorico. La Chiesa cattolica riteneva diritto esclusivo del clero annunciare la sacra scrittura e possederne copie, mentre ai laici era una concessione che doveva essere esplicitamente richiesa.
La Riforma invece sosteneva il diritto di tutti i laici a poter leggere e predicare liberamente la Parola di Dio. In effetti, anche quando la stampa si diffuse in paesi cattolici come Spagna e Italia, non per questo si curarono delle buone traduzioni della bibbia in quelle lingue! E' un fatto storico innegabile: fu la riforma a togliere di mezzo tutti i problemi teorici (nonchè a trovare i mezzi pratici) affinchè si potesse realizzare la più capillare diffusione della Scrittura nelle case, naturalmente sempre in riferimento alla situazione dell'epoca.
.............
I problemi furono MOLTEPLICI......primo fra tutti il senso della Sola Scriptura che la Chiesa NON poteva accettare, nè ha accettato e che come infatti sta venendo meno oggi..........per questo la diffusione della Bibbia era rilegata a persone UTORIZZATE...del resto in questo senso è esplicito lo stesso s.Paolo.....e gli altri Apostoli quando parlano di MANDATO per esercitare appunto la predicazione....alla quale NON è vero che tutti possono adempiere......In questo sento del "tutti" s'intende naturalmente la previa PREPARAZIONE........e quindi il mandato......Quale  fu invece il DANNO della pretesa che "chiunque poteva insegnare interpretando la Bibbia da solo??"......lo abbiamo sotto gli occhi oggi...oltre 20.000 denominazioni protestanti...oltre alle sètte formatosi usandosi i principi del protestantesimo.......
Il fatto che anche tu dica che ANCHE i laici potevano predicare a seguito di una richiesta...fa comprendere dunque che non vi era poi tanto rigore......sempre pensando a Caterina da Siena...e siamo nel 1300.....200 anni prima.......anche lei insegnava...ed ebbe l'ardire di riportare il Papa a Roma da Avignone dopo 70 anni di assenza.......era laica.....era donna.........idem santa Chiara.......o s.Rosa da Lima.....non dimentichiamo poco più tardi Brigida di Svezia......
Io penso invece..... che sotto certi aspetti la Riforma Protestante fu PROFETICA.......ma che sbagliò i MODI......e che indirizzò male le intuizioni di Lutero........tanto è vero che lo stesso Lutero ebbe "nemici, cioè CONTESTATORI" fra i "SUOI"....prima ancora di morire......l'importanza della PRIORITA' DELLA BIBBIA è un conto....ma il concetto della Sola Scriptura è ben altra cosa che danneggiò concretamente l'essenza stessa della dottrina APOSTOLICA....in fondo se la Chiesa avesse ASCOLTATO gli appelli di Francesco d'Assisi, di Caterina da Siena, di Domenico di Guzman......molti errori si sarebbero evitati.....in 200 anni circa, in questo lasso di tempo del quale Caterina implorava anche di mollare il potere temporale al papa se questo minava la dottrina e la spiritualità della Chiesa.......in verità....gli uomini preposti NON fecero quasi NULLA......questo fu un grave errore.....
Fraternamente C.

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 18 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 14/04/2003 12.00
Carissima CaterinaLa pace di Cristo!
Non ho molto tempo, ma non mi servirà.
Prima di tutto, Ad Tuendam Fide è un documento non dogmatico ma giuridico, e quindi non confondiamo fischi con fiaschi.
Troppo lungo sarebbe qui definire in che modo questa distinzione comporti anche una diversa valutazione del testo.
Ma visto che esso riguarda in modo preponderante i docenti di teologia, i diaconi, i presbiteri ed i vescovi, cioè coloro che devono prestare in modo solenne la Professio Fidei, lasciamo a loro la valutazione, che di certo hanno più chiavi di lettura di te e me per farlo.
Secondo; mi dispiace ammettere che la lettura di Erasmo da Rotterdam che fai sia davvero riduzionista (naturalmente posso solo parlare in rifermento alle mie conosenze dell'autore e della sua epoca).
L'unica cosa che ritengo esatta in ciò che affermi è che egli faceva parte della Riforma cattolica, che non era affatto "una riforma più moderata", ma un movimento a parte rispetto  a quella protestante, che inizia prima e perdura anche dopo lo strappo con i Riformatori Protestanti.
Da quello che affermi sembra quasi che tu non conosca il significato esatto e che gli storici affemano all'esperssione Riforma Cattolica.
Non sarò certo io capace di chiarire in poche righe un argomento tanto importante. Ti rimando a
Giacomo Martina sj, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni, Morcelliana, 1997, vol 1, pagg. 199 - 275.
Ti rimando a questo testo inquanto: è uno di quelli su cui ho studiato per l'esame, è stato scritto da un Gesuita, ordinario di Storia della Chiesa alla Pontifica Università Gregoriana, è molto chiaro e conciso, è corredato di un ottima bibliografia per approfondire i problemi.
Terzo. Per quanto riguarda il vero significato delle richieste di perdono di sua santità Giovanni Paolo II ti rimando a
Sergio Tanzarella, La purificazione della memoria: il compito della storia tra oblio e revisionismi, EDB, Bologna 2001.
ed ancora:
Sergio Tanzarella, "Memoria condivisa e purificazione della memoria", in Quadreni di Satyagraha 1(2002), pag. 83 - 101.
Sergio Tanzarella, "Storia e purificazione della memoria" in Rassegna di Teologia 41(2000), pagg. 825 - 843.
Motivazioni di questi testi: la brevità e chiarezza, la personale conoscenza dell'Autore, l'autorevolezza che gli proviene da essere ordinario di Storia della Chiesa Antica e Archeologia Cristiana nella Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, sez. san Luigi (ricordo, tenuta dai Gesuiti), e noto conferentista su problemi di storia e storiografica della Chiesa Italiana del XX secolo.
Per quanto riguarda il resto; scusate, ma forse il fatto che in Facoltà ci fanno fare tanta attenzione ai termini e ai distinguo, io non posso non fare caso a delle sfumature che invece alla stragrande maggioranza non significano nulla ed invece per me sono punti necessariamente da precisare.
Sulla storia non si fanno giudizi di merito, si può solo consatatare ed imparare da essa per non ripetere gli stessi errori. Non è mio desiderio dare un giudizio morale, e scusate se è sembrato che lo facessi, ma dire che ci sono stati atteggiamenti e decreti ecclesiastici non evangelici e che occorre denunciare tali errori perchè non si ripetino.
Non mi ritrovo proprio nei botta e risposta... ho difficoltà a seguirli.
Forse con quello che ho scritto ho sollevato nuovi problemi con i quali continuare il gioco del "Tu hai scritto... ma io volevo dire questo",e "tu affermi... ma vai a guardarti questo".
Mia intenzione è riferire cose per l'approfondimento, come la stessa Caterina afferma delle sue "provocazioni", e mi auguro che così siano presi i miei post.
Franternamente,
Ireneo.

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 19 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81Inviato: 14/04/2003 12.03

Carissimo Gruppo, La Pace di Cristo!

Allora come annunciavo nel mio ultimo post, eccovi qui di seguito il paragrafo riferentesi alla formazione del Canone delle Scritture del Primo Testamento.

E’ tratto dal documento Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana, della Pontifica Commissione Biblica, pubblicato nel 2001.

Molto interessanti sono le note, che ho riportato con la loro numerazione originale nel testo, alla fine del paragrafo, in corsivo.

Buona lettura e buono studio!


Ireneo




E. L'estensione del canone delle Scritture

16.
Si chiama « canone » (dal greco kanōn, « regola ») la lista dei libri riconosciuti come ispirati da Dio e aventi un valore di regola per la fede e i costumi. L'argomento di cui ci occupiamo qui è quello della formazione del canone dell'Antico Testamento.

1. Situazione nel giudaismo

Tra il canone ebraico delle Scritture (30) e il canone cristiano dell'Antico Testamento (31) esistono delle differenze. Queste venivano spiegate ammettendo generalmente che all'inizio dell'era cristiana esistessero nel giudaismo due canoni: un canone palestinese in ebraico, l'unico accettato in seguito dagli ebrei, e un canone alessandrino in greco, più esteso - chiamato i Settanta -, adottato dai cristiani.

Recenti ricerche e alcune scoperte hanno messo in dubbio questa opinione. Oggi sembra più probabile che al tempo della nascita del cristianesimo, le raccolte chiuse dei libri della Legge e dei profeti esistessero in una forma testuale sostanzialmente identica a quella del nostro Antico Testamento attuale. La raccolta degli « Scritti », invece, non era così ben definita, in Palestina e nella diaspora ebraica, sia nel numero dei libri che nella forma del loro testo. Verso la fine del I secolo sembra che 22/24 libri fossero generalmente accettati come sacri,(32) ma solo molto più tardi la lista diventerà esclusiva.(33) Quando si fissarono i limiti del canone ebraico, i libri deuterocanonici non vi furono inclusi.

Molti libri che facevano parte del terzo gruppo, mal definito, di testi religiosi, furono letti regolarmente da alcune comunità ebraiche nel corso dei primi secoli d.C. Tradotti in greco, essi circolavano tra i Giudei ellenisti, sia in Palestina che nella diaspora.


2. Situazione nella Chiesa primitiva

17. Essendo i primi cristiani per la maggior parte giudei della Palestina, « ebrei » o « ellenisti » (cf At 6,1), la loro visione della Scrittura doveva riflettere quella del loro ambiente, ma le nostre informazioni al riguardo sono scarse. In seguito, gli scritti del Nuovo Testamento fanno ritenere che nelle comunità cristiane circolasse una letteratura sacra più ampia del canone ebraico. Presi globalmente, gli autori del Nuovo Testamento manifestano una conoscenza dei libri deuterocanonici e di alcuni non canonici, perché il numero dei libri citati nel Nuovo Testamento oltrepassa non solo quello del canone ebraico, ma anche quello che si ipotizza fosse il canone alessandrino.(34) Quando il cristianesimo si diffuse nel mondo ellenistico continuò a servirsi dei libri sacri che aveva ricevuto dal giudaismo ellenizzato.(35) Sebbene i cristiani di espressione greca avessero ricevuto dagli ebrei le loro Scritture sotto la forma dei Settanta, non conosciamo questa forma con precisione, perché essa ci è pervenuta solo in manoscritti cristiani. Ciò che la Chiesa sembra aver ricevuto è un corpus di Scritture sacre, che erano, all'interno del giudaismo, sulla strada per diventare canoniche. Quando il giudaismo arrivò alla chiusura del proprio canone, la Chiesa cristiana era sufficientemente autonoma in rapporto al giudaismo da non esserne immediatamente influenzata. Fu solo in epoca posteriore che un canone ebraico ormai chiuso cominciò ad esercitare una sua influenza sul modo di vedere dei cristiani.


3. Formazione del canone cristiano

18. L'Antico Testamento della Chiesa antica assunse forme differenti nelle diverse regioni, come mostrano le varie liste dell'epoca patristica. La maggior parte degli autori cristiani a partire dal II secolo, così come i manoscritti della Bibbia del IV e dei secoli successivi, utilizzano o contengono un gran numero di libri sacri del giudaismo, compresi libri che non sono stati accettatati nel canone ebraico. Solo dopo che gli ebrei ebbero definito il loro canone la Chiesa pensò a chiudere il proprio canone dell'Antico Testamento. Non abbiamo informazioni sul modo in cui si procedette e sulle ragioni addotte per includere o meno un determinato libro nel canone. È tuttavia possibile abbozzare ad ampi tratti la sua evoluzione nella Chiesa, sia in Oriente che in Occidente.

In Oriente, a partire dal tempo di Origene (ca. 185-253), si cercò di conformare l'uso cristiano al canone ebraico di 22/24 libri, utilizzando per questo diverse combinazioni e stratagemmi. Origene stesso era inoltre consapevole dell'esistenza di numerose differenze testuali, talvolta considerevoli, tra la Bibbia in ebraico e quella in greco. Questo problema si aggiungeva a quello della differenza delle liste di libri. Gli sforzi compiuti allo scopo di conformarsi al canone e al testo ebraico non impedirono agli autori cristiani d'Oriente di utilizzare nei loro scritti libri che non erano stati ammessi nel canone ebraico, né di seguire per gli altri il testo dei Settanta. L'idea che il canone ebraico dovesse essere preferito dai cristiani non sembra aver prodotto sulla Chiesa d'Oriente un'impressione profonda, né duratura.

In Occidente, si mantenne ugualmente un'utilizzazione più ampia dei libri sacri ed essa trovò in Agostino il suo difensore. Quando si trattò di selezionare i libri da includere nel canone, Agostino (354-430) basò il suo giudizio sulla prassi costante della Chiesa. All'inizio del V secolo, alcuni concili adottarono la sua posizione per compilare il canone dell'Antico Testamento. Sebbene questi concili fossero solo regionali, l'unanimità espressa nelle loro liste li rende rappresentativi dell'uso ecclesiale in Occidente.

Per quanto riguarda le differenze testuali tra la Bibbia in greco e quella in ebraico, Girolamo basò la sua traduzione sul testo ebraico. Per i libri deuterocanonici egli si limitò generalmente a correggere la Vecchia [traduzione] Latina. A partire da allora la Chiesa in Occidente riconosce una duplice tradizione biblica: quella del testo ebraico per i libri del canone ebraico, quella della Bibbia greca per gli altri libri, il tutto in una traduzione latina.

Basandosi su una tradizione secolare, il concilio di Firenze, nel 1442, e poi quello di Trento, nel 1564, hanno fugato, per i cattolici, dubbi e incertezze. La loro lista si compone di 73 libri, ricevuti come sacri e canonici, perché ispirati dallo Spirito Santo, 46 per l'Antico Testamento, 27 per il Nuovo Testamento.(36) In questo modo la Chiesa cattolica ha ricevuto il suo canone definitivo, per la cui determinazione il Concilio si era basato sull'uso costante nella Chiesa. Adottando questo canone, più ampio di quello ebraico, esso ha preservato una memoria autentica delle origini cristiane, poiché, come abbiamo visto, il canone ebraico, più limitato, è posteriore all'epoca della formazione del Nuovo Testamento.


Note al paragrafo E.

(30) Gli ebrei annoverano 24 libri nella loro Bibbia, che essi chiamano Tanak, termine formato dalle iniziali di Tôrāh, « Legge », Nebi'im, « profeti », e Ketubim, altri « scritti ». La cifra di 24 è spesso ridotta a 22, numero delle lettere dell'alfabeto ebraico. Nel canone cristiano, a questi 24 o 22 libri corrispondono 39 libri, detti « protocanonici ». La differenza si spiega col fatto che gli ebrei considerano come un solo libro molti scritti che sono invece distinti nel canone cristiano, ad esempio gli scritti dei dodici profeti « minori ».

(31) La Chiesa cattolica annovera 46 libri nel suo canone dell'Antico Testamento, 39 protocanonici e 7 deuterocanonici, così chiamati perché i primi furono accettati nel canone senza grande discussione o senza alcuna discussione, mentre i secondi (Siracide, Baruc, Tobia, Giuditta, Sapienza, 1 e 2 Maccabei e alcune parti di Ester e di Daniele) furono accettati definitivamente solo dopo vari secoli di esitazione (da parte di alcuni padri della Chiesa come pure di Girolamo); le Chiese della Riforma li chiamano « apocrifi ».

(32) Nel suo Contro Apione (1.8), scritto tra il 93 e il 95, Giuseppe Flavio è molto vicino all'idea di un canone delle Scritture, ma il suo vago riferimento a dei libri ai quali non è stato ancora dato un nome (designati più tardi come « Scritti ») fa pensare che nel giudaismo non si fosse ancora arrivati allo stadio di una collezione di libri nettamente definita.

(33) Quella che viene chiamata l'Assemblea di Jamnia aveva piuttosto la natura di una scuola o di un'accademia, installata ad Jamnia tra l'anno 75 e l'anno 117. Non abbiamo attestazioni di una decisione di stilare una lista di libri. C'è motivo di ritenere che il canone delle Scritture ebraiche non sia stato fissato in modo rigido prima della fine del II secolo. Le discussioni tra scuole sullo status di alcuni libri si sono protratte fino al III secolo.

(34) Se la Chiesa primitiva avesse ricevuto da Alessandria un canone chiuso o una lista chiusa, ci si aspetterebbe che i manoscritti dei Settanta ancora esistenti e le liste cristiane dei libri dell'Antico Testamento avessero entrambi un'estensione virtualmente identica a questo canone. Ma non è così. Le liste veterotestamentarie dei padri della Chiesa e dei primi concili non mostrano questo tipo di unanimità. Non furono gli ebrei di Alessandria a stabilire un canone esclusivo delle Scritture, ma la Chiesa, a partire dai Settanta.

(35) Questi libri comprendevano scritti composti originariamente in ebraico e tradotti in greco, ma anche scritti composti direttamente in greco.

(36) Cf Denzinger-Hünermann,Enchiridion symbolorum, 36a ed., Freiburg i.B., Basel, Roma, Vienna 1991, nn. 1334-1336,1501-1504.

Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:14. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com