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BASTA con lo strumentalizzare Giovanni Paolo II: i danni di certa pubblicità

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2011 11:18
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Inserisco un ottima riflessione che invita a FRENARE certi scoop e strumentalizzazioni della vita di un Pontefice, tra l'altro, non in grado ovviamente di rispondere e al quale NON farebbe neppure piacere questo genere di propaganda...

Non a caso il recente libro uscito pieno di "spettegulezz" a quanto pare non sarebbe piaciuto neppure all'OR che di fatto non l'ha recensito nè ha pubblicato l'uscita....

[SM=g1740733]

Fonte: Petrus

Wojtyla che si flagellava e credeva alle apparizioni di Medjugorje? Il biografo Svidercoschi, del libro "Dono e Mistero" scritto proprio con Giovanni Paolo II (che potete trovare integrale sul sito del Vaticano) stigmatizza le tesi del postulatore Monsignor Oder: “No agli scoop a tutti i costi”

CITTA’ DEL VATICANO - "Non credo che Giovanni Paolo II si flagellasse". Lo afferma all'Agi il biografo di Papa Wojtyla ed ex vice direttore dell'Osservatore Romano, Gianfranco Svidercoschi, che con Giovanni Paolo II ha scritto il libro "Dono e Mistero". La sua ipotesi e' che la religiosa la cui testimonianza al processo di beatificazione e' all'origine di questa 'rivelazione', abbia invece equivocato e che il lamento che puo' aver percepito come proveniente dalla stanza del Papa fosse dovuto a un qualche fastidio fisico.

"Non dimentichiamoci - dice - che dopo l'attentato del 13 maggio 1981 ci sono stati strascichi pesantissimi per la salute di quest'uomo che pure era forte e amava e praticava lo sport, tanto da sostenere che aveva bisogno almeno ogni tanto di nuotare, sciare e camminare in montagna per stare bene".

Nelle migliaia di pagine degli atti del processo - del resto - ci sono tantissimi dettagli e particolari che se isolati ed enfatizzati possono far perdere il quadro d'insieme del carattere - e della spiritualita' - di questo Papa.

Ad esempio, la frase sul desiderio di andare a Medjugorje non puo' essere interpretata come un'approvazione delle apparizioni, mariane ai veggenti bosniaci: se Giovanni Paolo II ne fosse stato convinto le avrebbe approvate, non e' che non ne abbia avuto il tempo, avendo regnato per piu' di venti anni dopo l'inizio dei fenomeni, ne' che non fosse proprio del suo carattere assumersi responsabilita' anche in materie cosi' delicate: basta pensare alla decisione di pubblicare il segreto di Fatima.

"Gli episodi citati in questi giorni dalla stampa - spiega Svidercoschi - venendo talvolta dalla testimonianza di una sola persona, finiscono pero' per essere assolutizzati e, pur senza volerlo, piegati a una certa interpretazione. Cosi' - elenca lo scrittore cattolico - per l'atteggiamento di Giovanni Paolo II su Medjugorje (che era molto piu' cauto di come appaia nel libro), per i rapporti con padre Pio (Karol Wojtyla li aveva spiegati molto chiaramente in 'Dono e mistero'), per il particolare della autoflagellazione (chi l'ha raccontata l'ha vista o solo ascoltata?).

E cosi' anche per l'ipotesi di un sequestro del Papa da parte delle Brigate Rosse (in Vaticano, tra i dirigenti di allora, nessuno ne aveva mai sentito parlare), o per il racconto che il generale Jaruzelski ha fatto dell'incontro con Giovanni Paolo II al Wawel nel giugno del 1983 (racconto che dovrebbe essere quanto meno contestualizzato, ricordando che per due volte, in quel viaggio, il Papa minaccio' di tornare a Roma)".

Insomma, rileva Svidercoschi, "un conto e' il processo, durante il quale ciascuno, in perfetta buona fede, racconta quello che ricorda, che ha capito, e talvolta anche quello che gli e' sembrato di vedere e intuire o ha semplicemente dedotto. E un conto, invece, e' trasferire tutto questo in un libro, per il rischio di dover fare necessariamente delle scelte, e quindi di incorrere in interpretazioni che possono finire col falsare la figura e l'opera, come in questo caso, di un grande Papa".

Come dire che non ci si puo' fermare alle singole frasi contenute in testimonianze fatte al processo canonico, dove ciascuno riferisce cio' che ricorda, un altro conto e' la rilevanza delle testimonianze per ricostruire tanto la verita' storica quanto la reale personalita' del futuro beato e santo.

L'importante, ai fini della causa, e' infatti che dalle testimonianze non emergano delle ombre contenute negli scritti e negli atti del servi di Dio: quanto alle devozioni e convinzioni che gli si attribuiscono conta che siano in linea con la dottrina e se questo e' evidente non si approfondiscono i dettagli perche' farlo non porterebbe elementi di giudizio significativi.

Non tutte le singole righe di quelle deposizioni sono quindi ugualmente significative: il voto dei prelati e cardinali sulla 'positio' che raccoglie tutti gli atti e' formulato sul quadro d'insieme che ne emerge e che in questo caso prova indubitabilmente l'eroicita' delle sue virtu'.

L'Osservatore Romano non gli ha dedicato neppure una riga. Negli ambienti vaticani si raccolgono molte critiche. Dalla Polonia, e specialmente da Cracovia, arrivano gli echi di un malumore diffuso. Fa discutere il libro appena uscito su Giovanni Paolo II "Perche' e' santo?".

"Il primo motivo di sconcerto - spiega l'ex vicedirettore dell'Osservatore Romano, Gianfranco Svidercoschi - deriva sicuramente dal fatto che per la prima volta, per quanto si ricordi, il postulatore di una causa di beatificazione svela non poche delle testimonianze che sono state date sotto segreto da ecclesiastici e laici durante il processo canonico. E, questo soprattutto, le svela prima ancora che sia terminato il processo, visto che per la beatificazione di Giovanni Paolo II manca ancora l'ultima tappa, quella dell'esame e dell'approvazione del miracolo, nonche' la decisione finale di Benedetto XVI".

"Il postulatore, ripensandoci adesso - sottolinea Svidercoschi - ritiene che, se Giovanni Paolo II aveva voluto incontrarlo, era stato per una sorta di 'precognizione'. E cioe', scrive, 'forse voleva conoscere un po' piu' a fondo l'uomo che sarebbe diventato il suo 'rappresentante' dinanzi alla Congregazione delle cause dei santi'. Come dire, insomma, che Papa Wojtyla aveva gia' pensato che sarebbe stato proclamato beato, e quindi aveva voluto conoscere chi si sarebbe occupato della sua causa. E questo sarebbe il 'vero' Giovanni Paolo II?". [SM=g1740729]

Il libro contiene comunque alcuni documenti inediti. "Non si spiega pero' - rileva Svidercoschi - come alcuni testi fossero semplicemente di studio, preparatori. Cosi' che, non spiegandolo, sembra che Giovanni Paolo II abbia pensato realmente, in qualche momento, a dare le dimissioni. Lui, invece, si era limitato a chiedere agli esperti se, analogamente ai vescovi (che lasciano ai 75 anni) e ai cardinali ultraottantenni (esclusi dall'elezione pontificia), ne conseguissero automaticamente dei limiti anche per il papato.

E alla fine (pur avendo prestabilito una apposita procedura, che era quella di Paolo VI, in caso di gravi impedimenti) giunse alla convinzione di dover rimanere fino a quando Dio avrebbe voluto". "Forse che Cristo e' disceso dalla croce?", diceva infatti il Pontefice, come e' stato riferito in tutte le altre biografie.

Piu' in generale, peraltro, ci si potrebbe chiedere, e cio' anche riguardo alla bozza di lettera a Agca che Wojtyla aveva scritto e cassato di suo pugno, se e' giusto pubblicare fogli sui quali il Papa aveva forse fissato delle frasi e che ha gettato via perche' non si riconosceva in esse. Come possiamo ritenere significative quelle parole se egli stesso ha ritenuto che non esprimevano il suo pensiero? "Credo - conclude Svidercoschi - che cercando scoop ad ogni costo si finisca per falsare la personalita' di questo grande Papa".


LASCIATE IN PACE GIOVANNI PAOLO II!!!
CHI NE VUOLE PARLARE LO FACCIA ATTRAVERSO IL GRANDE PATRIMONIO MAGISTERIALE CHE CI HA LASCIATO SULLA DIFESA DELLA VITA, SULLA DIFESA DELLA FAMIGLIA, CONTRO LE COPPIE OMOSESSUALI, CONTRO L'EUTANASIA, CONTRO LA GUERRA...egli era PACIFICO e non pafisita, egli ha combattuto ogni giorno la dura battaglia della cultura del nostro tempo che tende ad uccidere l'uomo fin dal suo concepimento e preclude la via della croce....una contro cultura che vuole rigettare il Crocefisso e la Chiesa con la sua Dottrina...

Chi ama davvero Giovanni Paolo II si prende cura del Magistero che ci ha lasciato E SI PRODIGA PER METTERLO IN ATTO...



[SM=g1740750]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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26/06/2010 11:36
 
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Dubbi sul miracolo di Wojtyla, da santo subito a santo mai

di Andrea Tornielli

Il processo di beatificazione non procede. Ora la parola d’ordine ai sacri palazzi è: "Non c’è fretta". Si cercano altri casi di guarigioni. A creare intoppi è il caso della suora guarita per una intercessione attribuita al Pontefice. Stanno emergendo sospetti su alcuni membri dell’entourage di quando il Papa era malato

Il processo di Papa Wojtyla non procede.

E anche l’ipotetica data per la beatificazione nella primavera 2011, ancora di per sé possibile, non è più certa. Dopo la proclamazione delle virtù eroiche del Pontefice po­lacco, avvenuta in tempi record lo scorso 19 dicembre, la nuova parola d’ordine nei sacri palazzi è diventa­ta: «Non c’è fretta». Santo subito, in­somma, ma non subitissimo. A crea­r­e difficoltà è il presunto miracolo at­tribuito all’intercessione di Giovan­ni Paolo II, presentato all’inizio del­l’anno dal postulatore del processo, monsignor Slawomir Oder: si tratta, com’è noto, della guarigione di suor Marie Simon-Pierre, una religiosa francese affetta da una forma aggres­siva di morbo di Parkinson.

La malat­tia, che l’aveva costretta ad abbando­n­are il suo servizio nel reparto mater­nità di un ospedale di Arles, era scomparsa istantaneamente e in­spiegabilmente dopo che le conso­relle, nel giugno 2005, si erano rivol­te a Papa Wojtyla appena scompar­s­o chiedendogli il miracolo della gua­rigione. La Congregazione per le cause dei santi ha ricevuto tutta la documenta­zione medica e le carte del processo diocesano, quindi ha incaricato due specialisti di malattie neurodegene­r­ative già membri della consulta me­dica del dicastero.

Si attendeva per aprile la convocazione della consul­ta – presieduta dal professor Patrizio Polisca, medico personale di Bene­detto XVI – chiamata a discutere il ca­so e a pronunciarsi sull’effettiva in­spiegabilità dal punto di vista scienti­fico della guarigione. Poi la pratica sarebbe passata ai teologi (devono verificare se il miracolo è avvenuto effettivamente dopo l’invocazione a Papa Wojtyla) e infine ai cardinali. La firma di Ratzinger avrebbe sanci­to la conclusione del processo sul mi­racolo e dunque il via libera definiti­vo per la beatificazione. Uno dei due specialisti consultati ha però preannunciato un parere de­cisamente negativo, sollevando dub­bi sulla diagnosi fatta in partenza dai medici francesi e dunque mettendo in dubbio che davvero la religiosa guarita fosse affetta dal Parkinson. La Congregazione ha dunque affida­to una terza perizia, ma a tutt’oggi due pareri non sono ancora stati con­segnati e per questo motivo non si è fissata la data della consulta che, sal­vo improbabili sorprese, slitterà a do­po l’estate.

«Ma c’è anche l’ipotesi concreta –spiegano al Giornale auto­­revoli fonti d’Oltretevere – che la con­sulta su questo presunto miracolo non si tenga proprio. E che si chieda dunque al postulatore della causa di cambiare miracolo e di presentare un altro caso di guarigione».

La popo­larità di Papa Wojtyla, l’emozione per la sua morte, il fiume ininterrotto di persone che visitano la sua tomba hanno fatto sì che moltissime segna­lazioni di grazie e presunte guarigio­ni miracolose siano state segnalate. Dunque monsignor Oder non avreb­be che l’imbarazzo della scelta nel ca­s­o la Congregazione dei santi respin­gesse il presunto miracolo presenta­to nei mesi scorsi. A tutt’oggi però nessuna comunicazione in questo senso è partita dagli uffici del dicaste­ro chiamato «la fabbrica dei santi». «Non c’è fretta, tutto procede se­condo le regole, senza corsie prefe­renziali », ripetono gli addetti ai lavo­ri. È innegabile però che proprio in questi mesi il processo del Papa «Santo subito» abbia subito un signi­­ficativo rallentamento, non spiegabi­le soltanto con i pur reali problemi tecnici sul miracolo.
L’impressione è che più di qualcuno nella Santa Se­de voglia andare avanti con calma, specie in un periodo nel quale emer­gono sospetti e ombre su alcuni im­portanti membri dell’entourage wojtyliano degli ultimi anni del pon­ti­ficato, quando Giovanni Paolo II era molto malato.

La gestione di alcu­ni clamorosi casi di abusi sessuali, fi­no alla vicenda che coinvolge Propa­ganda Fide in questi giorni, accom­pagnata da avvertimenti trasversali tra «vecchie» e «nuove» cordate, han­no aperto molte domande, anche se nessuno, dentro il Vaticano, ha mai manifestato dubbi sulla santità per­son­ale di Giovanni Paolo II e le even­tuali opacità dell’entourage non han­no a che fare con il processo. È però più che comprensibile che si proce­da con cautela, nonostante la spinta a far presto che arriva dall’arcivesco­vo di Cracovia, il cardinale Stanislaw Dziwisz.

Una cautela aumentata dal­l’attesa per le pr­ossime nomine inter­ne alla stessa Congregazione dei san­ti. L’attuale arcivescovo Segretario Michele Di Ruberto sta per lasciare, e ci sono due candidati alla succes­sione: il sottosegretario Marcello Bartolucci e il capo della task-force antipedofilia dell’ex Sant’Uffizio, il maltese Charles Scicluna. 

Il Giornale, 26 giugno 2010



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Oserei dire che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.... Occhiolino
fin dalle prime discussioni su questo argomento, ho sempre trattato la questione dell'anomalia nelle modalità usate per valutare non solo la guarigione, ma quella dannata e diabolica IMPOSIZIONE SUPERBA di affrettare le cose...gli eventi...un grazie a Ruini per questa situazione disastrosa....e un grazie alla Provvidenza per come sta suggerendo al Pontefice nella CALMA, NELL'ATTESA PAZIENTE, EVITANDO LA FRETTA...malconsigliera...
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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20/04/2011 11:51
 
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Ieri sera Matrix ha dedicato una puntata su Giovanni Paolo II e la beatificazione prossima....
dal Blog di Raffaella riporto queste interessanti riflessioni:


Anonimo ha detto...

tutti giubilanti davanti al papa polacco.
nessuna ombra tutto bello.
nessun accenno ai problemi.
secondo ferrara gp2 ha trovato una chiesa distrutta e l'ha salvata.
peccato che nessuno abbia fatto notare in che situazione l'ha consegnata al suo successore.
anche tornielli non ha ricordato che giorno era ieri.
benedetto pare non esistere.
chiara



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Anonimo ha detto...

Ho capito, Chiara. Ormai siamo all'idolatria più sfrenata spinta al ridicolo. La Chiesa lasciata dal grande Papa Paolo VI nel 1978, il Papa della Humanae Vitae, era tutt'altro che distrutta, al contrario della Chiesa minata da gravi scandali, ereditata nel 2005 dall'altrettanto grande Papa Benedetto. Il problema di Ferrara è che Papa Benedetto, a cui si proclama devoto, gli piace solo quando ciò che dice e scrive e fa corrisponde a quelle che sono le sue idee. Ultimamente deve essersi sentito deluso da alcune decisioni del nostro Papa. Quanto a Tornielli sono stupita, effettivamente ha mancato a non ricordare la data di ieri. Ma non importa, grazie a Dio ci sono i blog e tanta gente che ama il nostro Papa per il suo insegnamento e per il suo stile poco genuflesso ai media.
Alessia


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la mia riflessione:

Cara Alessia, condivido tutto il tuo rammarico....ho seguito il Matrix di ieri sera e non mi stupisce un Ruini che idolatra un Pontefice, quanto piuttosto continua ad alimentare in me una forte nausea quel parlare di un PAPA LAICO, SANTO....sic!!

E Ruini che pur tentando di chiarire la terminologia dell'essere LAICO, non si sforza tuttavia di dire che l'appellativo LAICO ad un Pontefice è errato!!

La gente voleva un Papa e vedeva in Giovanni Paolo II UN LAICO... questo è per loro il significato di avere un Papa VICINO ALLA GENTE, e così facendo il povero Benedetto XVI SCOMPARE dall'immaginario collettivo anche di molti cattolici cercando e trovando nel suo predecessore LA PROIEZIONE DELLA PROPRIA IMMAGINE DI COME DOVREBBE ESSERE UN PAPA...

Patetico è stato Lino Banfi....
che si è vantato di una lunga carriera cinematografica nelkla quale ben sappiamo certi film prodotti negli anni '70 a sfondo erotico-burlesco.... o come la recente saga in tv della figlia che va in spagna SI SPOSA CON UNA DONNA... lui scopre dunque l'omosessualità della figlia e alla fine l'accetta...
davvero un bell'esempio di CONVERSIONE nel seguire Giovanni Paolo II...

Matrix ha perso l'occasione di approfondire le problematiche legate all'evento... e deludente è stato Tornielli il quale, lo comprendo, che cosa poteva dire in quel menage del POLITICAMENTE CORRETTO?

Un conto è venerare l'immagine di un Papa che come Wojtyla è stato, a mio parere davvero MAGNO...altra cosa è il bombardamento mediatico atto a LAICIZZARE il ruolo del Pontefice perchè siamo sempre li, come il film di Moretti, in una DISTORSIONE del ruolo Petrino e della missione della Santa Sede...


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Io non definire Papa Benedetto "il povero Benedetto XVI" e neppure GP2 magno. Per me non lo è stato. Wojtyla celebrava se stesso, Ratzinger celebra Cristo. Inoltre, lo Spirito Santo è costantemente al lavoro e al buio segue la luce.
Alessia




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Perdonami Alessia, ma hai risposto proprio alla Moretti!!
il "povero Benedetto XVI" è proprio
il frutto di questa visione distorta del PAPATO che conduce ad idolatrare o ad affossare un Pontefice a seconda delle PERSONALI OPINIONI...

questo è il dramma, e la tua risposta mi conferma che ne siamo immersi fino al collo...

Il concetto di "Magno" è veritiero, è nei fatti che hanno solcato quei 25 anni di storia... vuoi per il supporto dei Media, vuoi per i papaboys oggi quasi nonni, forse...vuoi perchè ne sono stata coinvolta visto che è stato il Pontefice da quando avevo 16 anni ed è morto che ne avevo 42, sollecitando, essendo il Pastore Supremo della Chiesa, la mia vita di credente e di Catechista...e non mi ha fatto deragliare...il suo Magistero mi ha sempre tenuta in attesa vigilante, anche in forti DISCUSSIONI...

il titolo di Magno per altro, non obbliga il concetto di beatificazione o canonizzazione, copre, molto più semplicemente, OGGETTIVAMENTE, un quarto di secolo di vita reale e concreta dove il ruolo petrino ha senza dubbio riacceso le discussioni e dibattiti, ma ha anche portato attenzione ai temi scottanti SEMPRE DIFESI DALLA CHIESA COME LA VITA UMANA FIN DAL SUO CONCEPIMENTO E LA DIFESA DELLA FAMIGLIA COMPOSTA DA UN UOMO E UNA DONNA...

La tua risposta, Alessia, per quanto la rispetti, è troppo soggettiva...e continua in quell'errore di giudicare un Pontefice a seconda DELLE PROPRIE EMOZIONI...

dire che un Papa è POVERO, in certi casi è azzeccatissimo, come lo fu quel POVERO CRISTO che nella Domenica delle Palme veniva osannato, tre giorni dopo veniva tradito, processato e condannato...
per questo suggerisco nuovamente di imparare ad apprendere come si deve parlare di un Pontefice, attraverso l'insegnamento di santa Caterina da Siena dal suo Dialogo...

Buona Settimana Santa!

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Andrea Tornielli ha detto...

Non posso che abbozzare e non so che cosa rispondere alle critiche che mi vengono rivolte, dato che nessuna è specifica.

Posso solo dire una cosa piccola piccola: la trasmissione di Matrix è stata registrata lunedì e ci avevano detto che sarebbe stata messa in onda il Giovedì santo. Poi ieri mattina, a sorpresa, siamo stati avvisati che invece veniva anticipata a ieri sera.

Forse questo particolare può aiutare coloro che stanno postando i loro giudizi.

Aggiungo un nota bene piccolo piccolo: dovete farvene una ragione, Giovanni Paolo II diventa beato in tempi record per volere di Benedetto XVI, suo successore. Mi spiace davvero che si consideri l'attenzione per Papa Wojtyla - specie in questo momento - come una disattenzione verso il suo successore. E' Wojtyla a essere elevato agli altari. Io non ricordo trasmissioni Tv con critiche verso nuovi beati o santi (forse ho la memoria corta, voi ricorderete meglio).
In ogni caso, in quelle trasmissioni, si viene interpellati rispondendo a domande precise. Ho fatto del mio meglio, apprendo di aver fatto brutta figura, pazienza...

andrea tornielli




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Rispondo

Leggo ora l'intervento di Tornielli...

Rispondo ovviamento per la mia critica...

Ho visto appunto Matrix e ho citato il suo stare lì con un punto interrogativo: cos'altro poteva dire?


Questa è la sensazione che ho avuto io ben conoscendo i suoi interventi in rete...mi è sembrato, come pare che sia, che davanti a certe trasmissioni vince la politica corretta...
non so, forse poteva suggerire al cardinale Ruini che non è possibile giustificare l'uso del termine LAICO per parlare di un Pontefice...

Comprendo anche che non era il caso di dire quanto fosse stato patetico Lino Banfi per la tipologia di film da lui vantati come carriera e per nulla moralmente accettabili per un cattolico come il Medico in Famiglia arrivato ora ad una famiglia allargata di tradimenti divorzi e adulteri a non finire...
situazioni naturalmente accettate e promosse...

Questo è l'insegnamento di Giovanni Paolo II?
ovvio che no!
l'altra giornalista, di recente convertita, ha parlato un tantino meglio...
deludente Ruini...ma si sapeva...

Ora mi chiedo e chiedo a lei, Tornielli e al cardinale Ruini:
fra cento anni, quando morirà Benedetto XVI, si sforzerà lo stesso Ruini (che sembra eterno) a raccogliere firme immediate per avanzare una immediata beatificazione dello stesso Pontefice che sta portando avanti un altrettanto grande Pontificato?

E perchè non dire che Santo subito lo è anche Paolo VI che nonostante i suoi errori ha saputo conservare la propria fede ed ha scritto l'Humanae vitae?

La Beatificazione l'ha voluta Benedetto XVI, questo senza dubbio, e per me Wojtyla è già santo...
io personalmente non discuto questo, ma come si era detto proprio da lei, si discute l'opportunità o meno e molti problemi irrisolti come per esempio il MODO DI CELEBRARE LA MESSA che con Benedetto XVI ha cambiato volto rispetto al suo predecessore...
e mentre egli vuole, giustamente, che i vescovi e i parroci lo imitino, questi si vantano di imitare Giovanni Paolo II beato...

Queste erano e sono le discussioni da portare avanti, non la solita IDOLATRIA della persona nel livello mediatico e che è questa non altro a scatenare le divisioni, le antipatie o le simpatie...
Non crede anche lei?

Cordiali saluti!


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@caterina
premetto che mi rapporto a te sempre con grande stima, anche nella diversità delle nostre idee, siccome ho visto la trasmissione, hai dimenticato anche che oltre che laico è stato definito con sommo gaudio anche anticlericale, con buona pace di Ruini. Io non sarò sicuramente in grado di capire le dinamiche della chiesa (probabile, vista la mia incredulità, per la quale però non vorrei essere considerato privo di raziocinio, almeno quello), ma, ripeto, non dovete prendervela più di tanto con gli increduli, visto come da parte clericale vengono spesso presentate le figure dei papi. Era bello, alto, atletico, con gli occhi azzurri, amava le donne, era femminista ne ha fatta entrare una sua grande amica nel palazzo, (alla faccia della solitudine dei preti cui si impone il celibato...ce lo vedete un pretino di periferia con l'amica di infanzia coetanea in casa, uscirne immune???), arringava le folle, attirava i giovani (ma nessuno dice cosa gli raccomandava ai giovani), era geopolitico ma guai a dire che si interessava della politica italiana, era anche laico ed anticlericale, ha cambiato il mondo, ha viaggiato e trovato anche il tempo per scrivere tutte quelle encicliche (tutte da solo??? Pure la fides et ratio??? mi si permetta qualche dubbio dell'incredulo), era anticomunista ma ora lo si dà anche per comunista, ha fatto un pezzo di strada con Reagan ma è assolutamente anticapitalista. D'accordo, per voi è un santo uno così, per me, che sopra l'uomo se ci credessi verrei solo Dio, è umanamente troppo. E ben venga Moretti che si inventa un papa umano per davvero




****************

caterina risponde:

Caro "passante".... tu giri il dito nella piaga ^__^

per questo ho parlato di delusione nel vedere li Tornielli e non sentirgli dire nulla a riguardo di certi filmati che sono ora riportati egregiamente dalle tue parole...

Un papa, Wojtyla, contraddittorio, tutto e il contrario di tutto...
ma questa però è l'immagine che ne hanno dato quei servizi postati da Matrix ieri sera ed anche altrove...
se noi estrapoliamo dai viaggi, per esempio, esclusivamente alcune visite, ne facciamo uno scempio...
così se estrapolassimo singole frasi dal suo ricco Magistero...

Insomma, diventerebbe un giudizio SOGGETTIVO come stanno facendo i Media da molti anni...per questo noi dobbiamo avere il coraggio di andare oltre... non spetta a noi giudicare la persona, e il suo Successore ha fatto una scelta, giusta o sbagliata che sia, sta a noi cercare di prendere il meglio di questa beatificazione per riproporre una immagine meno idolatrica di quel Pontefice...e sostenere quel Magistero scritto come l'Evangelium Vitae, la Divina Misericordia, La Centesimus Annos, la Ecclesia de Eucharestia, la Redemptoris Sacramentum, ecc...

Per carità poi ^__^ condannare l'idolatria mediatica con la promozione del film di Moretti sarebbe come cadere dalla padella nella brace...
^__^

Un caro saluto!
e Buona Settimana Santa!


*****************
 

[Modificato da Caterina63 20/04/2011 13:37]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Wojtyla sacro show. Così l’ex maestro delle cerimonie (Marini Piero) svela che era il Papa polacco a volere tutte quelle novità (Rodari)




di Paolo Rodari


Nella curia romana di Karol Wojtyla monsignor Piero Marini non è stato semplicemente il maestro delle cerimonie pontificie. E’ stato il continuatore di una scuola che negli anni del post Concilio ha riformato al liturgia spingendola oltre i canoni e le regole dell’antica tradizione. In sostanza quanto iniziò il padre lazzarista Annibale Bugnini sotto Paolo VI, Marini continuò nell’era del Papa polacco.

Cercò a suo modo senza riuscire a non trascinarsi dietro una scia di feroci critiche mosse principalmente dall’area conservatrice della curia che vedeva nelle innovazioni “imposte” al Papa un tradimento della Tradizione.
Qui sta il punto. Piero Marini ha imposto la spettacolarizzazione della liturgia pontificia al suo protagonista principe, il Papa, oppure si è adeguato a un desiderio espresso dallo stesso capo della chiesa universale? A tre anni e mezzo dalle dimissioni da maestro delle cerimonie pontificie – al suo posto Benedetto XVI ha voluto un altro Marini, Guido, della nobile e rigorosa scuola siriana – è lo stesso monsignor Piero a prendere carta e penna e a scrivere in “Io sono un Papa amabile. Giovanni Paolo II”, un volume appena pubblicato per San Paolo e scritto assieme a Bruno Cescon, la sua versione dei fatti.
Marini dedica ampie pagine alla controversia che l’ha investito negli anni addietro fino a dire che le spinte in avanti delle liturgie papali erano volute da Wojtyla il quale, anzi, “avrebbe voluto qualcosa di più” nella strada che portava le sue celebrazioni a inglobare elementi appartenenti alle diverse culture del mondo ma estranei ai rigidi canoni romani. Questo, dice Marini, è stato Wojtyla: un Papa che ha spezzato la rigidità della liturgia romana introducendo nel suo recinto sacro nuove culture.
Ogni viaggio una nuova liturgia. Ogni viaggio i mugugni del seguito papale. E’ il 1991. A San Luis de Maranhao, in Brasile, il vescovo del luogo propone di introdurre nella messa papale una danza. Al momento del Vangelo escono due ballerine in abiti fini, forse di seta. Danzano. Il vento scompiglia i vestiti e scopre molte delle rispettive nudità.
In sagrestia i cardinali commentano: “Possibile che debbano accadere questi fatti?”. Dice Marini che così commentò il presidente dei vescovi brasiliani, Luciano Mendez de Almeida: “Ma io ho visto gli angeli della risurrezione”. E che più volte il Papa si girò dicendo: “Bello, bello”. Come a dire: il Papa sapeva delle novità e approvava. In molti mugugnavano. Tra questi, forse, anche Joseph Ratzinger che oggi, divenuto Papa ad altre liturgie sta abituando la sua chiesa.



  Il Foglio, 7 maggio 2011 consultabile online anche
qui, sul blog di Rodari.

Wojtyla sacro show...

che tristezza!!!! tutto ciò che è definito SHOW non può mai essere riletto in chiave sacra o liturgica!!
ma da un Piero Marini che ha DEVASTATO la Liturgia del Pontefice me l'aspettavo..... una LITURGIA SHOW..... che tristezza!!!

E' facile scrivere ora un libro per il quale il Papa non può rispondergli.... Giovanni Paolo II LO LASCIAVA FARE come ha lasiato fare per molte altre cose, ma questo non significa che fosse d'accordo altrimenti non avrebbe scritto la Redemptoris Sacramentum, NON AVREBBE FONDATO LA FSSP (san Pietro) che si occupa di allevare un Clero TRADIZIONALE, non avrebbe avviato la normalizzazione fatta da Benedetto XVI della Messa antica avviandola con l'indulto dell'Ecclesia Dei....

caro mons. Piero Marini, lei navigava verso altre rive, non addossi la responsabilità al defunto Pontefice che ha commesso l'errore di darle così tanta fiducia e quel consenso che il SUCCESSORE PONTEFICE VIVENTE LE HA TOLTO...
si metta l'anima in pace e faccia ammenda delle sue presunzioni...
e celebri la Messa COME CRISTO COMANDA attraverso il SUO VICARIO in terra...
Amen!

mai lette tante banalità tutte insieme!!
se mons Piero marini, arcivescovo e liturgista, è rimasto al suo posto è segno che andava bene, anzi benissimo. Di solito i Maestri non sono mai rimasti troppo a lungo, invece Mons. piero Marini, arcivescovo e dottore in liturgia e non amante di pizzi e trine, è rimasto a lungo.
L'unica incongruenza che ho sempre contestato è che un vescovo facesse da cerimoniere ad un altro Vescovo. Il resto sono gratuite affermazioni, mi stupisce tutta quella gente che ha affollato aule, ossequiato, salutato, corteggiato Mons. Marini, arcivescovo, improvvisamente hanno voltato le spalle...... era amore x la Liturgia, o captatio benevolentiae?
Chi decideva tutto era il potente segretario, e se qualcosa non gli piaceva, diceva: il Papa ama fare in questo modo!
Il nuovo marini, fosse meno ipocrita e dicesse chiaramente cosa ha fatto e cosa sta facendo....
Si è preso pure un bel titolo di "ignorante" in una pubblica circostanza.

don Marco
Il giochetto delle frasi estrapolate.....




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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