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Benedetto XVI a Malta sulle orme di san Paolo 17 e 18 Aprile 2010

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2010 19:36
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17/04/2010 21:48
 
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Visita alla Grotta di San Paolo

Caro Arcivescovo Cremona,
Cari fratelli e sorelle
,

il mio pellegrinaggio a Malta è iniziato con un momento di preghiera silenziosa nella grotta di san Paolo, che per primo portò la fede in queste isole. Sono venuto sulle orme di quegli innumerevoli pellegrini lungo i secoli, che in questo santo luogo hanno pregato, affidando se stessi, le loro famiglie e la prosperità di questa Nazione all’intercessione dell’Apostolo dei Gentili. Mi rallegro di essere finalmente tra di voi e vi saluto tutti con grande affetto nel Signore.

Il naufragio di Paolo e la sua sosta per tre mesi a Malta hanno lasciato un segno indelebile nella storia del vostro Paese.

Le sue parole ai compagni prima di giungere a Malta sono ricordate per noi negli Atti degli Apostoli e sono state un tema speciale nella vostra preparazione alla mia visita. Queste parole - “Jeħtieg iżda li naslu fi gżira” [“Dovremo però andare a finire su qualche isola”] (At 27,26) – nel contesto originale sono un invito al coraggio di fronte all’ignoto e alla fiducia incrollabile nella misteriosa provvidenza di Dio. I naufraghi, infatti, furono calorosamente accolti dalla gente di Malta, a seguito dell’esempio dato da san Publio. Nel piano di Dio, san Paolo divenne perciò il vostro padre nella fede cristiana. Grazie alla sua presenza tra voi, il Vangelo di Gesù Cristo si radicò saldamente e portò molto frutto non soltanto nella vita degli individui, delle famiglie e delle comunità, ma anche nella formazione dell’identità nazionale di Malta, come pure nella sua vibrante e particolare cultura.

Le fatiche apostoliche di Paolo portarono pure una ricca messe nella generazione di predicatori che seguirono le sue orme, e particolarmente nel gran numero di sacerdoti e religiosi che imitarono il suo zelo missionario lasciando Malta per andare a portare il Vangelo in lidi lontani.

Sono lieto di aver avuto l’opportunità di incontrarne oggi così tanti in questa Chiesa di san Paolo, e di incoraggiarli nella loro vocazione piena di sfide e spesso eroica. Cari missionari: ringrazio ciascuno di voi, a nome di tutta la Chiesa, per la vostra testimonianza al Signore Risorto e per le vite spese al servizio degli altri. La vostra presenza ed attività in così tanti Paesi del mondo fa onore alla vostra Patria e testimonia la spinta evangelica innestata nella Chiesa a Malta. Preghiamo il Signore affinché susciti ancor più uomini e donne, che continuino la nobile missione di proclamare il Vangelo e di operare per il progresso del Regno di Dio in ogni terra e in tutti i popoli!

L’arrivo di san Paolo a Malta non era programmato. Come sappiamo, si stava recando a Roma quando sopraggiunse un violento temporale e la sua nave fu scaraventata su quest’isola. I marinai possono tracciare una rotta, ma Dio, nella sua sapienza e provvidenza, dispiega il proprio itinerario. Paolo, che aveva incontrato in maniera drammatica il Signore Risorto sulla via di Damasco, lo sapeva molto bene.

Il corso della sua vita cambiò improvvisamente; per lui, pertanto, vivere era Cristo (cfr Fil 1,21); ogni sua azione ed ogni suo pensiero erano diretti ad annunciare il mistero della croce ed il suo messaggio d’amore di Dio che riconcilia.

Quella stessa parola, la parola del Vangelo, ha tutt’oggi il potere di irrompere nelle nostre vite e di cambiarne il corso. Oggi lo stesso Vangelo che Paolo predicò continua a esortare il popolo di queste isole alla conversione, ad una nuova vita e ad un futuro di speranza. Mentre mi trovo fra voi come Successore dell’apostolo Pietro, vi invito ad ascoltare la parola di Dio con animo nuovo, come fecero i vostri antenati, e di lasciare che essa sfidi i vostri modi di pensare e la maniera in cui trascorrete la vostra vita.

Da questo luogo santo dove la predicazione apostolica si diffuse per prima in queste isole, invito ciascuno di voi a far propria la sfida esaltante della nuova evangelizzazione. Vivete la vostra fede in maniera ancor più piena assieme ai membri delle vostre famiglie, ai vostri amici, nei vostri quartieri, nei luoghi di lavoro e nell’intero tessuto della società maltese. In modo particolare esorto genitori, insegnanti e catechisti a parlare agli altri del vostro stesso incontro vivo con Gesù risorto, specialmente ai giovani che sono il futuro di Malta. “La fede si rafforza quando viene offerta agli altri” (cfr Redemptoris missio, 2). Sappiate che i vostri momenti di fede assicurano un incontro con Dio, il quale nella sua onnipotenza tocca il cuore dell’uomo. Così, introdurrete i giovani alla bellezza e alla ricchezza della fede cattolica, offrendo loro una solida catechesi ed invitandoli ad una partecipazione sempre più attiva alla vita sacramentale della Chiesa.

Il mondo ha bisogno di tale testimonianza! Di fronte a così tante minacce alla sacralità della vita umana, alla dignità del matrimonio e della famiglia, non hanno forse bisogno i nostri contemporanei di essere costantemente richiamati alla grandezza della nostra dignità di figli di Dio e alla vocazione sublime che abbiamo ricevuto in Cristo? Non ha forse bisogno la società di riappropriarsi e di difendere quelle verità morali fondamentali che sono alla base dell’autentica libertà e del genuino progresso?

Proprio ora, mentre stavo davanti a questa grotta, riflettevo sul grande dono spirituale (cfr Rm 1,11) che Paolo diede a Malta, ed ho pregato che voi possiate mantenere integra l’eredità consegnatavi dal grande Apostolo. Possa il Signore conservare voi e le vostre famiglie nella fede che opera mediante l’amore (cfr Gal 5,6), e rendervi gioiosi testimoni di quella speranza che non delude (cfr Rm 5,5). Cristo è risorto! Egli è veramente risorto! Alleluia!

Pope Benedict XVI salutes faithful on April 17, 2010 outside St Paul church in Rabat. Pope Benedict XVI said Saturday the Roman Catholic Church had been wounded by sin as he flew to Malta on his first foreign trip since a wave of priest sex abuse scandals broke in Europe and the United States.

Pope Benedict XVI (L) arrives on April 17, 2010 at St Paul church in Rabat during his visit to Malta. Pope Benedict XVI said Saturday the Roman Catholic Church had been wounded by sin as he flew to Malta on his first foreign trip since a wave of priest sex abuse scandals broke in Europe and the United States.

Pope Benedict XVI salutes faithful on April 17, 2010 outside St Paul church in Rabat. Pope Benedict XVI said Saturday the Roman Catholic Church had been wounded by sin as he flew to Malta on his first foreign trip since a wave of priest sex abuse scandals broke in Europe and the United States.

Faithful greet Pope Benedict XVI (C) on April 17, 2010 at St Paul church in Rabat. Pope Benedict XVI said Saturday the Roman Catholic Church had been wounded by sin as he flew to Malta on his first foreign trip since a wave of priest sex abuse scandals broke in Europe and the United States.

Pope Benedict XVI (C) prays in front of faithful on April 17, 2010 outside St Paul church in Rabat. Pope Benedict XVI said Saturday the Roman Catholic Church had been wounded by sin as he flew to Malta on his first foreign trip since a wave of priest sex abuse scandals broke in Europe and the United States.

Pope Benedict XVI waves after visiting St. Paul's church in Rabat, outside Valletta April 17, 2010. Roman Catholicism has been "wounded by our sins", Pope Benedict said at the start of a two-day visit to Malta, but he avoided directly referring to the sexual abuse scandals sweeping the world's largest Church. The pope visited the grotto where Saint Paul is believed to have stayed when he came to Malta in 60 A.D. , converting the islanders to Christianity.

Pope Benedict XVI arrives in front of the Presidential Palace in Valletta April 17, 2010. Pope Benedict, starting a trip to Malta overshadowed by the sexual abuse scandal sweeping Roman Catholicism, said on Saturday that the Church had been "wounded by our sins." The pope is in Malta for the celebrations of the 1950th anniversary of the coming of Saint Paul to the island and its conversion to Christianity.



Breve riflessione:

Ho seguito la diretta da Malta, il Papa dalla Grotta di san Paolo ha tenuto una bellissima Catechesi dove ha chiesto ai Maltesi di essere: BALUARDO CATTOLICO!  (e lo potete leggere nel testo qui postato)
 
Può sembrare una annotazione superficiale questa, ma non lo è....infatti solitamente sentiamo catechesi che usano l'espressione "SIATE CRISTIANI" dimenticando che da 500 anni "cristiani" si dicono anche i Protestanti e che ancor più gravemente con un certo ecumenismo nostrano, si fa fatica a distinguere il cristiano CATTOLICO dal cristiano genericamente protestante...  
 
Parlare di FEDE CATTOLICA sembrava esser passato di moda...anzi, politicamente scorretto per certi conciliaristi... ma le parole scandite dal Papa sono state un ulteriore balsamo in mezzo a questa confusione perchè se è vero che siamo CRISTIANI è altrettanto vero che dobbiamo distinguere, ahimè, la fede Cattolica da quella notoriamente cristiana oggi comunemente intesa...  
 
Grazie Santo Padre!


CLICCATE QUI PER VEDERE E SEGUIRE NEL FILMATO LA VISITA DEL PAPA ALLA GROTTA DI SAN PAOLO






[Modificato da Caterina63 17/04/2010 23:03]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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