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La Quaresima e la Pasqua 2010 qui, con Benedetto XVI

Ultimo Aggiornamento: 05/04/2010 12:37
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17/02/2010 19:00
 
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Amici, come abbiamo fatto l'anno scorso:
La Quaresima e la Pasqua 2009 qui, con Benedetto XVI (pagine:1 2 )

anche quest'anno apriamo un nuovo Thread per seguire le Celebrazioni Liturgiche del Santo Padre in questo Tempo particolare....
condividendo qui le Omelie e quant'altro tornerà utile alla nostra formazione...



All'udienza generale Benedetto XVI parla del cammino di conversione quaresimale che inizierà oggi, Mercoledì delle Ceneri.
 
                                            Pope Benedict XVI, followed by Bishops James Harvey, right, and by his personal secretary Monsignor Georg Gaenswein, greets the faithful upon his arrival in the Paul VI hall for the weekly general audience at the Vatican, Wednesday, Feb. 17, 2010.

Quella polvere preziosa
agli occhi di Dio



Convertirsi significa "andare controcorrente", liberandosi dallo "stile di vita superficiale, incoerente ed illusorio" che rende gli uomini "schiavi del male" o "prigionieri della mediocrità morale". Lo ha detto il Papa parlando della Quaresima all'udienza generale di mercoledì 17 febbraio, nell'Aula Paolo vi.

Cari fratelli e sorelle!
iniziamo oggi, Mercoledì delle Ceneri, il cammino quaresimale:  un cammino che si snoda per quaranta giorni e che ci porta alla gioia della Pasqua del Signore. In questo itinerario spirituale non siamo soli, perché la Chiesa ci accompagna e ci sostiene sin dall'inizio con la Parola di Dio, che racchiude un programma di vita spirituale e di impegno penitenziale, e con la grazia dei Sacramenti.

Sono le parole dell'apostolo Paolo ad offrirci una precisa consegna:  "Vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio... Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!" (2 Cor 6, 1-2). In verità, nella visione cristiana della vita ogni momento deve dirsi favorevole e ogni giorno deve dirsi giorno di salvezza, ma la liturgia della Chiesa riferisce queste parole in un modo del tutto particolare al tempo della Quaresima. E che i quaranta giorni in preparazione della Pasqua siano tempo favorevole e di grazia lo possiamo capire proprio nell'appello che l'austero rito dell'imposizione delle ceneri ci rivolge e che si esprime, nella liturgia, con due formule:  "Convertitevi e credete al vangelo!", "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai".

 Il primo richiamo è alla conversione, parola da prendersi nella sua straordinaria serietà, cogliendo la sorprendente novità che essa sprigiona. L'appello alla conversione, infatti, mette a nudo e denuncia la facile superficialità che caratterizza molto spesso il nostro vivere. Convertirsi significa cambiare direzione nel cammino della vita:  non, però, con un piccolo aggiustamento, ma con una vera e propria inversione di marcia. Conversione è andare controcorrente, dove la "corrente" è lo stile di vita superficiale, incoerente ed illusorio, che spesso ci trascina, ci domina e ci rende schiavi del male o comunque prigionieri della mediocrità morale. Con la conversione, invece, si punta alla misura alta della vita cristiana, ci si affida al Vangelo vivente e personale, che è Cristo Gesù.

È la sua persona la meta finale e il senso profondo della conversione, è lui la via sulla quale tutti sono chiamati a camminare nella vita, lasciandosi illuminare dalla sua luce e sostenere dalla sua forza che muove i nostri passi. In tal modo la conversione manifesta il suo volto più splendido e affascinante:  non è una semplice decisione morale, che rettifica la nostra condotta di vita, ma è una scelta di fede, che ci coinvolge interamente nella comunione intima con la persona viva e concreta di Gesù. Convertirsi e credere al Vangelo non sono due cose diverse o in qualche modo soltanto accostate tra loro, ma esprimono la medesima realtà. La conversione è il "sì" totale di chi consegna la propria esistenza al Vangelo, rispondendo liberamente a Cristo che per primo si offre all'uomo come via, verità e vita, come colui che solo lo libera e lo salva. Proprio questo è il senso delle prime parole con cui, secondo l'evangelista Marco, Gesù apre la predicazione del "Vangelo di Dio":  "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo" (Mc 1, 15).

Il "convertitevi e credete al vangelo" non sta solo all'inizio della vita cristiana, ma ne accompagna tutti i passi, permane rinnovandosi e si diffonde ramificandosi in tutte le sue espressioni. Ogni giorno è momento favorevole e di grazia, perché ogni giorno ci sollecita a consegnarci a Gesù, ad avere fiducia in Lui, a rimanere in Lui, a condividerne lo stile di vita, a imparare da Lui l'amore vero, a seguirlo nel compimento quotidiano della volontà del Padre, l'unica grande legge di vita. Ogni giorno, anche quando non mancano le difficoltà e le fatiche, le stanchezze e le cadute, anche quando siamo tentati di abbandonare la strada della sequela di Cristo e di chiuderci in noi stessi, nel nostro egoismo, senza renderci conto della necessità che abbiamo di aprirci all'amore di Dio in Cristo, per vivere la stessa logica di giustizia e di amore. Nel recente Messaggio per la Quaresima ho voluto ricordare che "Occorre umiltà per accettare di aver bisogno che un Altro mi liberi del "mio", per darmi gratuitamente il "suo". Ciò avviene particolarmente nei sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia. Grazie all'amore di Cristo, noi possiamo entrare nella giustizia "più grande", che è quella dell'amore (cfr. Rm 13, 8-10), la giustizia di chi si sente in ogni caso sempre più debitore che creditore, perché ha ricevuto più di quanto si possa aspettare" (L'Oss. Rom. 5 febbraio 2010)

Il momento favorevole e di grazia della Quaresima ci mostra il proprio significato spirituale anche attraverso l'antica formula:  Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai, che il sacerdote pronuncia quando impone sul nostro capo un po' di cenere. Veniamo così rimandati agli inizi della storia umana, quando il Signore disse ad Adamo dopo la colpa delle origini:  "Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto:  polvere tu sei e in polvere ritornerai!" (Gen 3, 19). Qui, la parola di Dio ci richiama alla nostra fragilità, anzi alla nostra morte, che ne è la forma estrema. Di fronte all'innata paura della fine, e ancor più nel contesto di una cultura che in tanti modi tende a censurare la realtà e l'esperienza umana del morire, la liturgia quaresimale, da un lato, ci ricorda la morte invitandoci al realismo e alla saggezza, ma, dall'altro lato, ci spinge soprattutto a cogliere e a vivere la novità inattesa che la fede cristiana sprigiona nella realtà della stessa morte.
L'uomo è polvere e in polvere ritornerà, ma è polvere preziosa agli occhi di Dio, perché Dio ha creato l'uomo destinandolo all'immortalità.

 Così la formula liturgica "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai" trova la pienezza del suo significato in riferimento al nuovo Adamo, Cristo. Anche il Signore Gesù ha liberamente voluto condividere con ogni uomo la sorte della fragilità, in particolare attraverso la sua morte in croce; ma proprio questa morte, colma del suo amore per il Padre e per l'umanità, è stata la via per la gloriosa risurrezione, attraverso la quale Cristo è diventato sorgente di una grazia donata a quanti credono in Lui e vengono resi partecipi della stessa vita divina. Questa vita che non avrà fine è già in atto nella fase terrena della nostra esistenza, ma sarà portata a compimento dopo "la risurrezione della carne". Il piccolo gesto dell'imposizione delle ceneri ci svela la singolare ricchezza del suo significato:  è un invito a percorrere il tempo quaresimale come un'immersione più consapevole e più intensa nel mistero pasquale di Cristo, nella sua morte e risurrezione, mediante la partecipazione all'Eucaristia e alla vita di carità, che dall'Eucaristia nasce e nella quale trova il suo compimento. Con l'imposizione delle ceneri noi rinnoviamo il nostro impegno di seguire Gesù, di lasciarci trasformare dal suo mistero pasquale, per vincere il male e fare il bene, per far morire il nostro "uomo vecchio" legato al peccato e far nascere l'"uomo nuovo" trasformato dalla grazia di Dio.

Cari amici! Mentre ci apprestiamo ad intraprendere l'austero cammino quaresimale, vogliamo invocare con particolare fiducia la protezione e l'aiuto della Vergine Maria. Sia Lei, la prima credente in Cristo, ad accompagnarci in questi quaranta giorni di intensa preghiera e di sincera penitenza, per arrivare a celebrare, purificati e completamente rinnovati nella mente e nello spirito, il grande mistero della Pasqua del suo Figlio.

Buona Quaresima a tutti!


 


Sospese le udienze, compresa quella generale di mercoledì 24

Dal 21 al 27 febbraio
gli esercizi spirituali in Vaticano



Iniziano il 21 febbraio, prima domenica di Quaresima, nella cappella Redemptoris Mater in Vaticano, gli esercizi spirituali con la partecipazione di Benedetto XVI. Le meditazioni sono proposte quest'anno da don Enrico dal Covolo, sacerdote salesiano, sul tema ""Lezioni" di Dio e della Chiesa sulla vocazione sacerdotale".

Gli esercizi hanno il seguente svolgimento:  domenica 21 febbraio, alle ore 18, esposizione eucaristica, celebrazione dei Vespri, meditazione, adorazione, benedizione eucaristica; nei giorni successivi, alle ore 9, celebrazione delle Lodi, meditazione; alle ore 10.15, celebrazione dell'Ora terza, meditazione; alle ore 17, meditazione; alle ore 17.45, celebrazione dei Vespri, adorazione, benedizione eucaristica; sabato 27 febbraio, alle ore 9, celebrazione delle Lodi, meditazione conclusiva.

Diciassette in tutto le meditazioni. L'introduzione di domenica sera sarà sul tema "Dammi, o Signore, un cuore in ascolto" (cfr. 1 Re, 3, 9).

 Lunedì 22, festa della Cattedra di san Pietro, la giornata sarà dedicata alla preghiera per le vocazioni sacerdotali, con tre meditazioni:  ancora sul metodo dei nostri esercizi:  la lectio divina, ascoltando i padri della Chiesa; il primo atto delle storie bibliche di vocazione:  la chiamata di Dio (cfr. 1 Re, 19, 1-21); primo "medaglione sacerdotale":  alcuni padri, fino a sant'Agostino.

Martedì 23, memoria di san Policarpo e giornata di preghiera per i missionari, le tre meditazioni saranno:  il secondo atto delle storie bibliche di vocazione:  la risposta dell'uomo (cfr. Matteo, 7, 24-27); il terzo atto delle storie bibliche di vocazione:  la chiamata e la risposta sono per la missione (cfr. Matteo, 18); secondo "medaglione sacerdotale":  il santo curato d'Ar

Mercoledì 24, giornata penitenziale, si rifletterà su:  il quarto atto delle storie bibliche di vocazione:  anche la tentazione, il dubbio, le resistenze fanno parte della nostra storia (cfr. Marco, 1-8); sempre peccatori e sempre perdonati (cfr. Luca, 7, 36-50 e Galati, 5, 1.13-25); terzo "medaglione sacerdotale":  il Curato di campagna di Georges Bernanos.

Giovedì 25, giornata cristologica, i temi saranno:  storie di vocazione dei primi discepoli (cfr. Giovanni, 1, 35-51); quinto "medaglione sacerdotale":  il venerabile servo di Dio don Giuseppe Quadrio, s.d.b. (1921-1963).

 Venerdì 26, giornata mariana, le meditazioni si incentreranno su:  il Magnificat di Maria (cfr. Luca, 1, 46-55); il quinto atto delle storie bibliche di vocazione:  la conferma di Dio. Il racconto dell'Annunciazione (cfr. Luca, 1, 26-38); sesto "medaglione sacerdotale":  il venerabile servo di Dio Giovanni Paolo ii.

 Sabato 27, a conclusione degli esercizi, la meditazione sarà dedicata alla chiamata dei primi "diaconi" (cfr. Atti degli Apostoli, 6, 1-6).


Nella settimana degli esercizi spirituali vengono sospese tutte le udienze private e speciali, compresa l'udienza generale di mercoledì 24 febbraio.



(©L'Osservatore Romano - 18 febbraio 2010)




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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