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Che ci crediate o no, i "morti parlano"...NO ALL'EUTANASIA! senza se e senza ma!

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2018 21:51
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30/11/2011 20:43
 
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Magri, il vero volto dell'eutanasia



Dopo il suicidio dell'esponente comunista Lucio Magri un bell’articolo a commento della vicenda.
Il Padrone del Mondo di Benson è ormai tra noi.

Da
La Bussola di Mario Palmaro
30-11-2011

Di fronte al caso di Lucio Magri, che è andato a morire in Svizzera con un suicidio assistito, vorremmo dire tre cose.


Innanzitutto, questa è una tristissima vicenda umana, che suscita sentimenti di pietà. Attenzione: pietà per un uomo che dice di non voler più vivere e che purtroppo trova persone disposte ad aiutarlo nel suo proposito. Non certo pietà per la “categoria”, cioè per quelli che si vogliono togliere la vita e ci riescono; perché, altrimenti, bisognerebbe “per motivi pietosi” modificare tutti i protocolli di soccorso e di emergenza pacificamente accettatati dalla nostra società. Bisognerebbe lasciare in pace quelli che si vogliono gettare dal cornicione, bisognerebbe sostituire i teloni dei vigili del fuoco con un letto di chiodi per fachiri, bisognerebbe non soccorrere e non salvare quelli che hanno tentato di uccidersi e non sono ancora morti. Ciò che fa pena è l’immagine di un uomo, intellettuale vivace, stanco di vivere, oppresso – dicono alcuni – dall’insopportabile percezione del fallimento dell’ideologia marxista; o – dicono altri - dal dolore per la morte della carissima moglie. Chi conosce la fragilità dell’uomo sa che non c’è peccato di cui, potenzialmente, non saremmo capaci. Compreso un delitto terribile contro la propria vita, come il suicidio, azione con la quale, recita un paradosso di Chesterton, è come se l’uomo volesse uccidere tutti gli uomini.


Seconda osservazione: se è giusto provare pietà per le persone, non è affatto giusto provare pietà per le ideologie false e bugiarde. Magri è stato uno dei fondatori del Manifesto, e un colto rappresentante del pensiero marxista. E qui dobbiamo constatare che il comunismo, insieme a tutte le altre letture ideologiche del reale, scava nell’uomo un vuoto che diventa con il passare degli anni insopportabilmente pesante. Scenario viepiù aggravato dalla sconfitta clamorosa che la storia ha decretato per il socialismo realizzato. Si ha un bel dire, facendo gli spacconi, che Dio non serve. Può funzionare finchè la sorte ti sorride, ma arriva un giorno in cui le cose ti si rivoltano contro, e allora le pagine di Marx, o di Gramsci, o di Sartre, non riescono a dare conforto. E diventano, anzi, pistole armate nella tua mano. Dobbiamo dircelo e dobbiamo dirlo ai giovani: ci sono cattivi maestri e cattive dottrine, mentre la vita pretende una verità più grande, che la Chiesa insegna da duemila anni. Una verità che non rimuove le tragedie dall’esistenza, ma che le riempie di un senso che conforta perfino le persone disperate.


Terza, ma non ultima considerazione: la vicenda del povero Magri è un perfetto caso di scuola, che spiega che cosa intendiamo quando stiamo parlando di eutanasia. Il cosiddetto suicidio assistito, infatti, ha molto più a che fare con la fattispecie dell’eutanasia che con quella del suicidio: il suicida è uno che si ammazza con le sue mani; nel suicidio assistito ci sono altri che mettono la vittima in condizione di morire, e che quindi cooperano in modo decisivo a un atto che, forse, il poveretto non avrebbe la forza di compiere.


Ma c’è dell’altro: Lucio Magri non aveva, almeno secondo le notizie diffuse, una malattia mortale, o una patologia degenerativa che ne divorasse il corpo. Accusava invece un grave stato depressivo che lo ha spinto ad andare in Svizzera per ottenere la morte. Ora, da anni vogliono farci credere che l’eutanasia è una faccenda che riguarda solo i malati terminali oppure le persone con una sindrome progressiva inesorabile.


Ma si tratta di una truffa logica e concettuale: la vera posta in gioco è il potere di ciascuno sulla propria vita. Le motivazioni che spingono una persona a dichiarare che vuole la morte sono le più disparate: vanno dal dolore fisico assoluto al taedium vitae, cioè al disgusto per la vita che pure è priva di malattie del corpo. Se lo stato definisce che in alcuni casi si può ottenere la morte per mano di terzi, a quel punto stabilisce a quale altezza si deve collocare l’assicella delle vite senza qualità. E anche se in prima istanza respinge al mittente una richiesta come quella di Lucio Magri, con il tempo lo stato è costretto a rivedere il criterio e ad ammettere che, in fondo, se uno non vuole vivere è affar suo. Magri è purtroppo il simbolo di una tragedia più grande, che percorre la nostra società, la quale assomiglia sempre di più a una vera e propria civiltà dell’eutanasia. A un luogo, cioè, dove la vita è essenzialmente un non senso, e dove quindi chiedere e ottenere la morte è la cosa più normale del mondo.


Ovviamente, questa “cultura” avrà un suo effetto di “trascinamento” lungo il pendio scivoloso, e prima si legalizzerà la morte dei malati gravi con il loro consenso (reale o presunto); poi arriverà la morte di quelli che non l’hanno chiesta, ma poveretti quanto soffrono; e infine arriverà la morte di quelli che sono sani come un pesce, ma sono stufi di vivere. Il marxismo è morto, il liberalismo anche, e l’umanità sazia e disperatissima non si sente tanto bene. Solo un Dio ci può salvare.


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Concordo con l'articolo che solleva dei punti utilissimi all'approfondimento dell'argomento...  
 
da noi si dice: come è campato è morto!  
 
in questo caso il detto antico è azzeccatissimo! è campato senza Dio, è morto senza Dio.... è campato senza la fede, è morto perchè non aveva la fede....perchè il punto cruciale è, come si legge appunto, che non aveva alcuna malattia!  
E' vero che il suicidio è solitamente un raptus, un momento, lungo quanto si vuole per i preparativi, che comunque parte da un momento di depressione, ma qui c'è di più, non si è suicidato da solo, si è fatto "assistere" ed ha pagato dai tremila ai cinquemila euro per il suicidio assistito in una clinica di lusso in Svizzera....  
 
Se non fosse stato il fondatore di un noto giornale che contro Dio e contro il Pontefice non si è mai preoccupato di scagliarsi con veleni, nessuno ne avrebbe parlato.... oggi leggevo nelle statistiche che ci sono stati, in questa settimana, circa 30 suicidi registrati in Europa.... e una 20ntina di suicidi assistiti in Europa negli ospedali assistiti..... il suicidio è in aumento del 30%  è pertanto una grande truffa, come spiega l'articolo, che per eutanasia si intenda esclusivamente i malati terminali....  
 
Pietà senza dubbio per quest'anima che, a quanto detto dai familiari, è andato in Svizzera ridendo dicendo che NON RIMPIANGEVA NULLA delle scelte fatte, neppure per l'ultima scelta, quindi un totale e reale rifiuto di Dio, ma pietà soprattutto per quanti, affascinati dal soggetto in questione, ne vorranno imitare l'esempio, e questo peccato continuerà a ricadere sulla sua anima....  
 
Senza pietà, invece, per condannare l'ennesima pubblicità e come ne hanno dato la notizia, quasi fosse morto da eroe, condendo il tutto con il falso dolore della moglie morta! attenzione non sto giudicando o sminuendo il suo dolore per la moglie, questi sono affari loro e suoi, ma non possono diventare uno strumento di GIUSTIFICAZIONE al gesto sconsiderato e che persino pagando, ha trascinato altri nella medesima COLPA....  
 
Quest'uomo non è nè da ricordare nè da approfondire: come è campato è morto! ergo, non ha nulla da insegnare!




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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