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Radici Cristiane

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2010 12:53
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12/03/2010 12:27
 
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Da: Davidone58  (Messaggio originale) Inviato: 12/10/2003 11.06
Gentili amici,
Il mancato riconoscimento delle radici cristiane
d'Europa da parte del Parlamento europeo, costituisce
una manifestazione di odio verso Gesù Cristo, un
insulto fatto ad ogni cattolico ed un singolare atto
di spregio delle reiterate raccomandazioni del Santo
Padre.
Assieme ad altri cattolici operanti in internet,
abbiamo perciò deciso di dar vita a una "campagna" in
internet e sulla stampa, intesa a sensibilizzare il
mondo cattolico e chi sostiene di esserne il
rappresentante in politica, affinchè nel preambolo
della redigenda Costituzione europea venga data
adeguata menzione alle radici cristiane del Continente
in cui viviamo.
 
La formula scelta è l'adesione al 'Manifesto di
Bruxelles', un Manifesto presentato il 3 aprile 2003,
grazie all'iniziativa di 11 eurodeputati di diversi
paesi, della Convenzione Cristiani per l'Europa, e de
'La Fondation de Service Politique'.
In tale manifesto viene chiesto che siano
riconosciuti, nel trattato fondatore dell'Europa
riunificata, l'eredità comune e le radici alle quali i
cittadini attingono i valori che hanno contribuito
alla costruzione della Comunità europea.
Pochi giorni fa, l'8 ottobre, nell'ambito di un
incontro promosso dalle due associazioni di cui sopra
presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, in presenza
di deputati europei e parlamentari dei diversi stati
membri e di quelli del prossimo allargamento, si è
deciso di presentare il testo del Manifesto di
Bruxelles al Presidente in carica dell'Unione Europea,
on. Silvio Berlusconi, chiedendogli un incontro per
illustrare la posizione e presentare firme di
adesione, raccolte in campagne promosse in tutta
Europa.
 
PROPONIAMO PERCIO' A TUTTI VOI DI SOSTENERE
L'INIZIATIVA ADERENDO AL MANIFESTO DI BRUXELLES,
INVIANDO UNA E-MAIL ATTRAVERSO IL SISTEMA
OPPORTUNAMENTO PREDISPOSTO:
http://fattisentire.totustuus.info/
Nella videata ivi proposta, dovrete solo inserire il
vostro indirizzo di posta elettronica e cliccare sul
pulsante 'invia il messaggio': il messaggio arriverà a
Silvio Berlusconi, e agli 87 eurodeputati italiani.
 
Alla stessa pagina potete trovare il testo completo
del Manifesto, l'elenco degli 11 eurodeputati che lo
hanno presentato il 3 aprile a Bruxelles, il testo
dell'intervento di ieri a Bruxelles di Giorgio Salina,
esperto della Nunziatura Apostolica presso la Comunità
Europea di Bruxelles, che ha parlato in qualità di
Vice Presidente della Convenzione Cristiani per
l'Europa.
 
Questa campagna è - al momento - sostenuta da:
http://www.stranocristiano.it; http://giona.cjb.net ;
'Newsgroup politica e cattolici',
http://politicacattolici.totustuus.info/
Altri siti o entità che volessero aderire alla
campagna FATTISENTIRE possono comunicarlo
semplicemente scrivendo un breve messaggio a :
stranocristiano@libero.it
 
Periodicamente vi informeremo sulle nuove adesioni e
sul numero di lettere inviate all'On. Berlusconi e
agli europdeputati.
 
VI RACCOMANDIAMO DI INOLTRARE QUESTO MESSAGGIO A TUTTI
I VOSTRI CONOSCENTI POSSESSORI DI UNA E-MAIL
 
iGpM
Totus tuus network


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Consiglia Elimina    Messaggio 2 di 64 nella discussione 
Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 12/10/2003 22.28
Carissimo Gruppo,            La Pace di Cristo!
 
Per non ridurre la quesione del ricordo delle radici giudeo-cristiane dell'Europa nel preambolo della Costituzione Europea ad un semplice scontro tra concezioni opposte di laicità delle istituzioni, vorrei intervenire qui partendo dalle prime righe dell'Editoriale dell'ultimo numero della rivista Il Mulino.
 
La discussione che si ripresenta quasi ogni giorno, sull'assenza del riferimento alle "radici cristiane" nella bozza della Convenzione europea, nasce da una serie di motivazioni non sempre facili da districare. Per provare a riflettere su questo aspetto, forse non conviene prendere di petto la questione considerandola un elemento da rifiutare o da accettare, quasi un aut aut fra la laicità delle istituzioni e la religiosità intrinseca in una storia comune e una tradizione culturale. Detto in modo molto sommario, si può pensare che la futura Costituzione europea possa incorporare nella sua tessitura idee, valori, paradigmi che attingono dalla matrice cristiana. Larghi tratti della vienda europea dopo la seconda guerra mondiale, in campo economico e sociale, si iscrivono in una concezione prossima alle visioni di fondo ispirate dal cristianesimo. Tra i padri politici dell'Europa unita, l'appartenenza cattolica fu ben visibile. Anche uno dei principi fondamentali su cui si incardina il modello dell'Unione, la cosiddetta sussidiarietà, è un criterio formulato per la prima volta nell'enciclica Quadragesimo anno.
 
Basterebbero questi rapidissimi accenni per chiarire che la visione wojtyliana di un'Europa delle cattedrali cristiane, ricomposta idealmente e politicamente dopo la frattura inflitta dal socialismo reale, non è soltanto un'oleografia o una ricognizione paesaggistica. Ma proprio sulla base di simili presupposti, occorrerà riscontrare se il modello costituzionale proposto dalla Convenzione è congruente con questi motivi ispiratori; se sia necessario invece scolpire nelle premesse un richiamo esplicito appartiene alla discussione sulle procedure formali e retoriche: che sono certamente rilevanti, ma in questo caso vengono dopo la sostanza istituzionale, e sarebbe paradossale che portassero a scontri di parole e di convinzioni riprodotte meccanicamente.
 
dall'Editoriale de Il Mulino 5/2003, Il Mulino, Bologna 2003, 801
 
Mi sembra che in questo saggio di presentazione degli articoli del quinto fascicolo della rivista di quest'anno la Redazione de Il Mulino abbia perfettamente centrato il nocciolo della questione intorno al processo costituzionale europeo e al ruolo che in esso il cristianesimo deve giocare.
 
In particolare, mi sono permesso di evidenziare e sottolineare i punti conclusivi e a mio parere più significativi.
 
Dato che Cristo non ha cercato per se alcun riconoscimento personale, ma lo spendersi integralmente per il suo popolo (anche per coloro che lo rifiutavano e rigettavano), prima di ricercare il riconoscimento retorico è compito dei discepoli di Gesù spendersi per il servizio verso il Continente nel quale abitano, anche se rifiutati o rigettati, impengandosi perchè non solo nella forma, ma nella sostanza il lavoro della Convenzione sia informato ai principi cristiani di uguaglianza, fratellanza, libertà, solidarietà, comprensione, pace, dignità dell'uomo e rispetto del creato.
 
Se tali valori saranno presenti nel progetto costituzionale allora vorrà dire che il cristianesimo è riuscito in uno dei suoi obiettivi storici, e cioè quello di infondere la novità del Vangelo nei popoli del nostro continente tanto che quegli stessi popoli, un tempo pagani e ancor oggi divisi da diverse idelogie, si possano proprio ritrovare intorno a questi principi cristiani.
 
Ad esempio, l'assemblea costituente italiana, nel 1947 introdusse non tra gli obiettivi della Repubblica, ma tra i suoi valori, nei Principi Fondamentali, il rifiuto della guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (art. 11). In questo modo la Repubblica faceva proprio un fondamentale atteggiamento cristiano, che, pur giustificando con la teologia scolastica la guerra in casi estremi, l'ha sempre rifiutata come risoluzione dei problemi e come offesa agli altri popoli. Si recepisce anche tutto il filone degli obiettori di Coscienza, che (forse pochi lo sanno) non sono una classe di persone "comuniste": il primo obiettore della storia fu il martire africano Massimiliano, e i primi casi di obiezione di coscienza italiani erano motivato dal fatto che l'obiettore "riteneva in coscienza peccato uccidere, contro il volere di Dio".
 
L'attuale progetto di Costituzione non prevede la pace tra i valori comuni europei, ma come un obiettivo vago da raggiungere diplomaticamente; uno scivolone nazionalistico rispetto alla costituzione italiana, che su questo punto è invece molto più vicina al pensiero dell'attuale vescovo di Roma Giovanni Paolo II.
 
Allora, ciò che personalmente penso è che sarebbe una correttezza storica (ma non sostanziale) aggiungere nel Preambolo il riferimento alle radici giudeo-cristiane, ma che la vera lotta deve essere nella sostanza del testo, affinchè non si affermi una vaga provenienza dal cristianesimo in una costituzione che poi di cristiano non ha null'altro!
Facciamo attenzione più alla sostanza che alla forma.
 
Inoltre, dopo questo lato costruens, vorrei dire come postilla, qualcosa di destruens sul post che apre questo forum. Potrò sembrare cattivo e sarcastico (forse perchè in realtà lo sono)... ma sono provocanzioni anche queste per aiutarci a pensare con la nostra testa.
 
1. Carenza informativa: che centra il Parlamento europeo con la Convenzione, che è un organo a se stante?
2. Da quando la laicità ha il significato dispregiativo di odio verso Gesù Cristo? Per caso nella costituzione si fa un riferimento negativo verso la fede cristiana? Si impongono divieti al culto della Chiesa? Se ne limita la sua libertà di gestione?
3. Il Santo Padre è un'auorità morale, concordo, ma è anche il monarca di uno stato che fino ad oggi non è parte dell'Unione Europea, e che dunque non prende parte all'attuale processo costituzionale.
4. Se menzione si deve fare, non è alle radici cristiane soltanto, ma alle radici giudeo-cristiane quali importanti contributi spirituali, insieme alla filosofia greca e al movimento illuminista, verso la creazione dello spirito comune europeo.
5. Dovrebbe essere un insulto verso ogni cattolico l'aggiunta o meno di una parola in un progetto legislativo? E poi solo verso i cattolici? E gli altri cristiani dove li mettiamo? E poi Davidone,credi che non ci siano cristiani nella Convenzione che ha lavorato al progetto costituzionale?
 
Quando ci confrontiamo con il mondo contemporaneo, facciamolo nel dialogo, nella ricerca della comprensione e non facendo di ogni nostra parola una guerra santa! Perchè ogni battaglia, seppure per un buon motivo, è sempre battaglia e nasconde sotto di sé motivi bellicosi che certo non aiutano il reciproco confronto.
 
Vostro in Cristo,
 
Ireneo.
 
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