La Pace di Cristo! Ho bisogno di intervenire... soprattutto per Francesco che ho sconvolto! Infatti Caterina mi conosce a sufficienza per non farsi trarre di sorpresa da queste mie uscite. Comunque procedo con ordine. Non capisco perchè è come se si vedesse nello stato democratico un tacito nemico del cristianesimo, inquanto, essendo le leggi votate a maggioranza, tende ad un relativismo morale. Ciò che io dico al riguardo è che se fossimo stati così incisivi e convincenti da far capire alla maggioranza degli europei che le battaglie cristiane (se così le vogliamo chiamare) erano giuste, allora le leggi della maggioranza sarebbero state cristiane. E fin qui è pura logica... Inoltre, Caterina, mi dispiace ma non posso farci nulla. Io ritengo che pensare sia necessario che le leggi di uno stato debbano sostenere la morale cattolica è come pensare che essa sia fondata su basi non sufficientemente convincenti, tanto che l'unico modo per convincere la gente a non abortire fosse imporlo con la pacifica-forza della legge (anche se un passato non troppo remoto ci dimostra che gli aborti clandestini erano di più di quelli operati oggi alla luce del giorno). E su questo mi allaccio anche a Francesco. Caro Francesco, che lo stato lasci libertà di seguire o non seguire i dieci comandamenti non ti impedisce a te cristiano, se lo vuoi, di seguirli. Non è stata approvata nessuna legge che considera illegali i dieci comandamenti e la loro morale, solo non sono imposti dalla maggioranza a tutti. Se tu però sei convinto della loro verità, puoi seguirli senza che nessuno ti infastidisca. Così, l'esistenza di una legge che permette l'aborto, non ti obbliga a farlo! Cara Caterina... Nel controbattere i punti che ti avevo elencato noto tanto pregiudizio contro il sogno europeo, tutto è fatto solo per tornaconto, perchè fa odience. Ma tu pensi che una struttura come l'unione europea sarebbe durata 40 anni se fosse solo questo (certo è anche questo, ma non solo)? Ti ricordo le parole di Gesù: ogni regno diviso in sè stesso non può sostenersi. E così non ti dimostri sufficientemente calma e neutrale quando parli del riconoscimento della coppia omosessuale. Mi chiedo se hai letto qualcuno dei testi di legge approvati dagli stati europei e le proposte di patto sociale esistenti in Italia, non si parla mai di matrimonio ma di "registrazione delle coppie di fatto" e non si equipara la coppia omosessuale alla famiglia. Se poi si abbia più diritto alla casa popolare per il fatto di essere una coppia etero o una omo... beh, sai, per me tutti gli uomini sono detentori degli stessi diritti e mi è difficile distinguerli dal loro orientamento sessuale. Vedo che se in molti punti sei anche una brava "politica", e cioè sai mediare un messaggio, la stessa cosa non sai fare per l'aborto. E' una realtà che ti inorridisce così che diventa un criterio per riconoscere la giustezza o meno di ogni cosa. Io condivido pienamente con te la scandalosità dell'aborto. Volevo sottolineare nell'altro mio post come anche oggi esso non è considerato solo una pratica chirurgica, ma comunque un reato, anche se depenalizzato. Incorri però in un errore quando assolutizzi un criterio per valutare il tutto di un progetto di legge, e quando non valuti il bene realizzato dall'unione in questi suoi anni di vita. Citi i milioni per il viagra e non i miliardi per la cooperazione internzazionale. Citi lo stipendio di un eurodeputato (che poi è quanto quello di un deputato italiano) e ti dimentichi i miliardi di euro che ogni anno l'europa stanzia per le regioni più arretrate, per progetti sul territorio, per le case famiglia e le strutture di assistenza. E poi non citi il divieto alla manipolazione degli embrioni a qualunque scopo, in particolare eugenico, le leggi in favore della salute, i finanziamenti alle pubbicità progresso e alla ricerca, le leggi a salvaguardia del creato, e la Corte Europea dei Diritti dell'uomo, che più di una volta ha saputo portare giustizia a coloro che a lei si sono rivolti. Io non ho affermato che la costituzione europea è il cristianesimo fatto legge, ho solo detto che forse sarebbe più evangelico accettare la sfida di annunciare il Cristo in un Europa che non sa più di essere (anche inconsapevolmente) cristiana che voler imporre una societas christiana che in realtà non esiste. Per quanto riguarda il brano che conclude le beatitudini, ci voglio tornare, più per ragioni esegetiche che altro. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli. Cara Caterina, sei tu che non sei fedele al testo, e non io che lo stravolgo. Gesù lì in quel contesto, sapeva benissimo che cosa sarebbe spettato ai suoi diretti discepoli e la chiesa dei primi tre secoli sapeva bene rileggersi in essi. L'interpretazione che tu dai è quella sorta in una chiesa ormai organizzata, riconosciuta, che vive una vita, come dire, ormai ordinaria. E' un'interpretazione necessaria per poter comprendere quel testo in un contesto cambiato, quel contesto in cui la chiesa si è trovata dalla pax costantiniana in poi. Tanto è vero questo che tu sai benissimo che chi muore nelle sofferenze ma non martire non riceve questo titolo nella liturgia. E' poi è comodo dire che viviamo il martirio perchè la società si sta decristianizzando, ma vallo a dire ad Agata, Agnese, Felicita e Anastasia, vallo a dire a Lorenzo, a Sebastiano, a Pietro e a Paolo che martirio vuol dire soprattutto quello che tu dici... secondo me ti taccerebbero di lassismo. La Chiesa in Europa, per quanto riguarda libertà umane, quelle garantite dallo Stato, ne ha a sufficienza; forse troppe, tanto da poi confonderci e non farci ben vedere se possiede la pace che il mondo non può dare. In questo senso, un epoca di VERA persecuzione, dove vivere il cristianesimo voglia dire veramente rischiare la vita, anche nell'accezione letterale del termine, ci aiuterebbe a percepire quella pace intima in modo ancora più chiaro. Io non credo che il Regno e la Verità si imporranno grazie al riconoscimento o meno delle radici giudeocristiane dell'europa, non credo che la presenza o l'assenza di una legge possa smuovere chi è veramente convinto che Gesù è il Signore a vivere diversamente dalla massa. Io difendo Cristo, come vedi Francesco, ma non ritengo questo proposto da Davidone il modo adatto. Non è nell'ambito del diritto pubbico e civile che la fede può convincere, ma nell'annuncio umile e forte che Cristo è Risorto! Vostro nel Signore Gesù, Ireneo |