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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Giovanni XXIII racconta la sua Prima Comunione e incoraggia i giovani e i seminaristi

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2010 22:59
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ALLOCUTIONES
I
Iis qui Coetui primo interfuerunt, ex universa italia Romae habito, de
studio a Clero adhibendo in eligendis iuvandisque adulescentibus qui ad
sacra ineunda munera vocantur.

(aprile 1961)

Venerabili Fratelli, diletti figli.

È grande la gioia che proviamo nell'accogliervi al termine dei lavori
del primo Congresso nazionale Italiano per le vocazioni ecclesiastiche.
Quando il progetto di questo incontro si avviava a determinazione,
Ce ne ha parlato con giovanile entusiasmo e sacerdotale fervore il venerabile
e carissimo Cardinale Giuseppe Pizzardo, che si è tutto consacrato,
con 1 suoi preziosi collaboratori della Congregazione dei Seminari
e delle Università degli Studi, alla santa causa delle vocazioni, della solida
formazione dei futuri sacerdoti, come pure della presenza della Chiesa
in ogni settore delle scienze, sacre e profane, e delle lettere.

L'opportuna intrapresa ha visto adunata per la prima volta a Roma
nella Domus Mariae — titolo e auspicio di letizia e di grazie celesti —
una eletta accolta di venerabili Vescovi e di distinti ecclesiastici di tutte
le regioni, per lo studio dei problemi riguardanti « la scelta e la cura
delle vocazioni ecclesiastiche nell'attività pastorale di oggi ». Il convegno
è stato in realtà una nuova testimonianza della sollecitudine con
cui la Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi
considera e affronta una questione di essenziale importanza per l'avvenire
religioso delle diocesi Italiane. Ce ne compiacciamo vivamente con
voi, Signor Cardinale, come Ci rallegriamo coi Vescovi relatori, che
hanno portato un prezioso contributo di dottrina ed esperienza, e con
quanti sono accorsi ad un incontro di così alto significato e valore.

L'argomento prescelto ha posto l'accento sulla insostituibile opera
del Clero per la preparazione e la cura delle vocazioni, al fine di incoraggiare
sempre più i sacerdoti a dare a tale problema un posto preminente
nell'esercizio del ministero pastorale.

Il punto saliente della questione sta proprio qui : la vita dei santi
sacerdoti lo conclama con ogni efficacia-, e l'esperienza di ciascuno di voi
può darne aperta testimonianza. Anche il Papa che vi parla conserva su
questo punto uno dei Suoi ricordi più cari e toccanti.
Il ricordo del giorno della Sua prima Comunione : quando, a funzione
finita, il Suo venerato parroco, ritenuto da tutti i ragazzi in concetto come di santo, scelse lui all'onore di scrivere alla presenza di ciascuno l'aggregazione all'apostolato della preghiera, primo impegno di onore
per l'avviamento di una innocenza benedetta e felice
.

Così come successivamente la familiarità rispettosa e pia del fanciullo,sotto l'attrazione amabile della persona e degli esempi, sbocciava
in una vocazione sacerdotale così spontanea e tranquilla da non fargli
mai dubitare di essere stato chiamato alla vita per altro scopo. Oh ! la grande efficacia degli esempi ammirati nella infanzia come strumento
della Provvidenza per aprire innanzi agli occhi del fanciullo il grande
ideale del sacerdozio. Modo di pregare, modo di insegnare, modo di parlare,
modo di vivere. Sempre amabilità e saggezza, dignitosa e serena.
Così è sempre l'esempio di un sacerdote, veramente tutto di Dio e delle
anime !

L'esperienza di ogni vocazione conferma l'importanza del ministero
pastorale per la formazione dei giovani chiamati al sacerdozio, e ricorda
ad ogni sacerdote in cura d'anime la sua responsabilità ed i suoi compiti
in un campo così delicato e promettente. Per questo intendiamo affidarvi
alcune considerazioni, che siano come suggello alle conclusioni e ai propositi
di questo Congresso.
I - Innanzitutto : il rispetto e la stima per la grande dignità sacerdotale.
II sacerdote in cura d'anime deve proporsi di infondere nell'animo
dei fedeli, particolarmente dei più sensibili e generosi, un altissimo concetto
della dignità e della missione sacerdotale.

La preminenza dei fattori tecnici e scientifici nell'orientamento della.,
civiltà moderna, e le variazioni capricciose di certo spirito mondano,
alimentato da una stampa e da uno spettacolo spesso vacui e superficiali,
quando non apertamente deleteri e corrompitori, offuscano forse in
troppe anime la suggestiva bellezza di un ideale superiore, al quale
310 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
donarsi negli anni più promettenti per una vita di apostolato e di
generosità.
Spetta principalmente al sacerdote, che è a contatto con la parte sana
e aperta del gregge cristiano, far balenare agli occhi dei suoi fedeli, specialmente degli adolescenti e dei giovani, la sublime bellezza dello stato
sacerdotale, superiore ad ogni altra pur nobile e ardua mansione. Come
infatti rileva il Nostro predecessore Pio X I I di v. m. nella Enciclica Mediator Dei, (( il Sacramento dell'Ordine distingue i sacerdoti da tutti
gli altri cristiani non consacrati, perchè essi soltanto, per vocazione
soprannaturale, sono stati introdotti all'augusto ministero che li destina
ai sacri altari, e li costituisce divini strumenti, per mezzo dei quali si
comunica la vita celeste e soprannaturale al mistico Corpo di Gesù
Cristo ... essi soltanto sono segnati col carattere indelebile che li configura
a Cristo sacerdote » .

x Oh quale splendore irraggia dalla figura
dell'umile sacerdote, ministro di salvezza e di grazia, largitore del perdono
celeste, divinamente assorbito nella missione stessa di Gesù fino
a prestargli la sua voce, le sue mani, i suoi gesti !
Più che lamentare la scarsità e insufficienza delle vocazioni in tante
parti del mondo, conviene illustrare ai giovani l'ampiezza del campo
che attende gii operai della messe, la bellezza dell'ideale sacerdotale,
affinchè sboccino numerose tra le cristiane famiglie le vocazioni al
sacerdozio.


II - II posto dei Seminari nella cura delle vocazioni ecclesiastiche.

Questo pensiero Ci riporta agli studi prediletti della Nostra giovinezza
sacerdotale, che, pur tra le gravi occupazioni di quegli anni fecondi, Ci
inclinarono ad approfondire alquanto la conoscenza della preminente
preoccupazione del Concilio di Trento in riferimento alla cura d'anime :
cioè quei Seminari diocesani, che furono il felice compimento del pro
getto di rifiorimento di vita cattolica. Facemmo uno studio in merito :
(( Gli inizi del Seminario di Bergamo e S. Carlo Borromeo », riguardante
— com'è ben naturale — l'applicazione dei decreti conciliari nell'ambito
della Nostra diocesi di origine.
In quel lavoro abbiamo trasfuso tutto il Nostro amore per questo,
che veramente può definirsi il giardino della diocesi : il Seminario, nel
quale si sviluppano e giungono a maturazione le giovani energie del
domani, le risorse del buon lavoro pastorale, le promesse di una perpetua
giovinezza di vita sacramentale e spirituale nella Santa Chiesa.

1 A. A. S., vol. XXXIX (1947), p. 539

Ci è di conforto il sapere che questo Congresso è stato preparato da
un anno di lavoro nelle 19 Regioni Conciliari Italiane, per mezzo di
appositi Convegni di Rettori di Seminari e Direttori Diocesani delle
Opere per le Vocazioni Ecclesiastiche. Le conclusioni di quegli incontri
sono là, a dimostrare con quanto impegno i Seminari d'Italia cerchino
di rendersi sempre più atti allo svolgimento della loro delicata e unica
missione.

Coraggio, diletti figli, continuate senza intermissione nell'opera
santa che vi è affidata. Il giovane che entra in Seminario con buone disposizioni
e con purità di intenzione è un sacro deposito, che va seguito
con ogni sollecitudine. Egli trova nel suo Seminario l'ambiente più
adatto a formarne le virtù umane e cristiane, a temprarlo alle future
difficoltà e contraddizioni, a prepararlo al sacrificio. Trova dei Superiori
solleciti ed esemplari, paterni e comprensivi, severi quando occorre,
equilibrati, giusti, longanimi. Trova maestri di sapienza celeste, prima
che di erudizione umana, che ne formano la mente e il cuore, e lo rendono
sensibile alle esigenze delle anime più che alle vane curiosità di
una scienza fine a se stessa. Viene formato, specie negli anni decisivi,
alla scuola della carità e dell'apostolato, come abbiamo voluto esprimere
in un articolo del primo Sinodo Romano : « Extremis praesertim studiorum
annis doctrina et usus alumnis explanetur de catechismo tradendo,
de sacris orationibus habendis, de Poenitentiae sacramento ministrando
atque directione animarum ... de aegrotis ac pauperibus invisendis,
deque moribundis iuvandis » . 2

E ancora : « Qui sacrorum alumnos
ad sacerdotium instituunt, ad id in primis operam conferant, ut
eorundem iuvenum animi moresque ad pietatem cum primis probe conformentur;
quoniam si secus acciderit, vel exquisitissima doctrina, ob
superbiam et arrogantiam quae facile descenderet in animos, maximas
edere poterit ruinas ».3
Il giovane seminarista è inoltre sostenuto e difeso nella sua perseveranza
dalla paterna vigilanza dei parroci e dall'esempio del giovane
clero ; ed è aiutato nelle difficoltà economiche. Amiamo pensare che su
questo punto i sacerdoti di oggi sapranno emulare i confratelli del passato,
per offrire edificante esempio e sprone ai membri dell'Opera per le
Vocazioni, e del laicato sempre sensibile e generoso.
Oh quanto si può e si deve fare, perchè il dono di Dio, che è la
vocazione, opportunamente scelta, aiutata e circondata di cure, possa
giungere alla sua piena fioritura nel sacerdozio santo e santifìcatore !

Questo è dunque quanto Ci suggerisce l'opera dei Seminari nella scelta
e nella cura delle vocazioni ecclesiastiche.
I I I - Un terzo pensiero Ci è offerto infine dai dati statistici, che
abbiamo sempre nella mente e davanti agli occhi. Certo, le considerazioni
che scaturiscono dal numero dei sacerdoti, purtroppo impari alle
esigenze di una popolazione in continuo aumento e di un ministero
pastorale assai complesso, giustificano le ansietà dei Pastori. La parola
accorata di Gesù, che passa i millenni, rimane vera e ammonitrice : « La
messe è molta, e gli operai sono pochi » . 4 Tuttavia il numero dei novelli
sacerdoti e, specialmente, degli alunni dei Seminari Minori fanno presagire
un più lieto rifiorimento dei Seminari Maggiori per i prossimi
anni. Questo dà tanta consolazione.
Ma un sacerdote non si improvvisa, una vocazione non si fa da sè.
Bisogna dunque lavorare. Tutti concordi e in buona volontà : i sacerdoti
innanzitutto, e poi i buoni laici, i genitori, ciascuno secondo le indicazioni
delle proprie possibilità, ma senza esitazioni o timori.
Il lavoro del raccoglitore di spighe non è complicato.

Nella sua semplicità,
richiede soltanto cuore aperto e pronto, intuito e discrezione,
zelo sincero e amor di Dio. Basta seguire il solco, che è come dire la
traccia della Provvidenza : scoprire un segno, rispettare un segreto,
riscaldare un'idea, cogliendo il momento giusto per indirizzare, consigliare,
reggere con mano leggera e ferma nei momenti di crisi e di
tentazione.
E soprattutto pregare e far pregare, secondo l'invito suadente di
Gesù : « Pregate adunque il padrone della messe, che mandi operai nella
sua messe » .

5
Le Nostre parole vogliono appunto concludersi con una supplicazione
ardente e fiduciosa al Padre celeste, ex quo omnis paternitas in
caelis et in terra nominatur,6 aftinché mandi sacerdoti numerosi e santi ;
Ci rivolgiamo alla Madre di Gesù e nostra, che è stata a fianco degli Apostoli
nel Cenacolo con la sua presenza orante e silenziosa ; ai Santi Apostoli,
i primi Dodici, e a tutti gli altri che li seguirono, aftinché continuino
ad effondere i tesori del loro esempio e della loro intercessione
validissima.

4 Lue. 10, 2.
5 Lue. 10, 2.
6 Eph. 3, 15.

Ma poi vogliamo estendere la supplicazione al clero Nostro dilettissimo,
perchè risplenda di quelle virtù, che divengono attrazione delle
anime giovanette e ardimento e incoraggiamento dei giovani; determinando
così una continua fioritura di vocazioni, che sono l'onore e la salvezza
del nostro popolo cristiano.

E ancora Ci rivolgiamo alle famiglie fedeli e generose, affinchè considerino
come il più alto onore, che possa toccare loro su la terra, quando
possono offrire al Signore un sacerdote, che sarà loro corona di gioia e
di consolazione in vita e in morte, e specialmente nel Paradiso. Sappiano
conservare nel loro seno un'atmosfera serena e gioiosa, laboriosa e pura,
ove le tempeste minacciose si avvertono, ma come in eco lontana ; abbiano
la forza di compiere lietamente il distacco, quando il Signore lo chiede ;
siano la riserva preziosa di cuori ardenti, pronti a rispondere alle
superne Chiamate a lavorare per il Regno di Dio.
Venerabili Fratelli, diletti figli : non volete voi concedere al Papa
che vi parla di confidarvi una pena che Gli sta sempre sul cuore? Sì, è
naturale e giusto che Noi ci occupiamo e preoccupiamo della formazione
e del numero adeguato dei futuri sacerdoti per le diocesi d'Italia e di
Europa. Ma gli occhi ansiosi vanno a cercare tutte le nazioni del mondo
e particolarmente quelle dell'America Latina, dove la vastità dei territori,
l'incremento rapido della popolazione, gli assestamenti politici ed
economici hanno contribuito, con altre cause, a ritardare, a rendere
diffìcile la soluzione del grave problema delle vocazioni e degli aspetti
singolari della azione pastorale secondo le esigenze accresciute dei tempi.

Noi amiamo guardare avanti con la fiducia che anima la Pontifìcia
Commissione per l'America Latina, che ha saputo puntualizzare la situazione
e suggerire rimedi adatti.

La coscienza del Papa è ansiosa su questo punto.
Lasciateci formulare il voto che le diocesi d'Italia non solo provvedano
presto e largamente alle loro necessità, ma siano in grado — specialmente
quelle del Nord — di offrire alla Chiesa le preziose energie
dei loro figliuoli, invitati a volgersi con amore verso i campi immensi
delle diocesi doppiamente sorelle della America Latina.
Signor Cardinale Prefetto della Congregazione dei Seminari, prendiamo
coraggio e conforto da questa cooperazione pronta, alta e generosa
dei Dicasteri Romani che sentono, vivono e diffondono in tutta l'ampiezza
il comando del Signore Gesù, che è sempre in atto di affrettare i
suoi passi verso altre città e villaggi che attendono la sua parola.

Venerabili Fratelli e diletti figli!

Queste le Nostre sollecitudini, questi i Nostri voti paterni. Vogliate
r ender ven e interpreti nel lavoro che compite al servizio di un ideale tanto
alto e prezioso. E aftinché le vostre attività portino i frutti più larghi e
consolanti, siamo lieti di accompagnarvi con la Nostra Apostolica Benedizione,
che di cuore effondiamo su di voi, sui vostri seminaristi, sui
vostri collaboratori nell'Opera per le Vocazioni Ecclesiastiche, e su
quanti hanno a cuore questa missione di incomparabile merito davanti
a Dio e alla Chiesa sua.


Acta Ioannis Pp. XXIII 309

www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS%2053%20%5B1961%5D%20-%2...


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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