Ciao a tutti. La lingua greca offre questa forma di "passivo perfetto" che indica, aldilà del "favorita" (protestante) o "piena di grazia" (cattolico) una realtà che deve essere considerata oltre il valore puramente etimologico. Indica cioè un'azione (di Dio) passata il cui effetto (su Maria) dura ancora al momento dell'annuncio. Il problema, a questo punto si chiama "teologia". Sappiamo che i fratelli evangelici considerano attendibile una verità che abbia pieno riscontro biblico: a loro si deve una certa riscoperta del testo e un capillare studio dello stesso. Quello che li lascia perplessi, in coerenza con la loro fede, è l'uso strumentale della scienza teologica dei cattolici. Il cattolico si interroga, oltreché sull'etimo di una singola parola, anche sul senso nascosto, per così dire, che dorme nella Rivelazione in attesa d'essere svegliato. Allora, se si riflette sulla forma verbale in oggetto, possono nascere le seguenti deduzioni: l'azione che perdura ma che ha avuto il suo incipit nel passato, indica certamente un favore da parte di Dio verso Maria. Ora, tutti siamo stati favoriti dalla grazia nel momento che tutti siamo stati giustificati in Cristo. Questo strano sillogismo ci porterebbe alla conclusione che tutti potevamo in virtù di questo favore essere generatori di Cristo. Dobbiamo limare il sillogismo: rendere giustizia cioé alla capacità che appartiene per natura alle donne. Quindi, ogni donna favorita dalla grazia può essere Madre di Cristo. Così non è stato. Le candidate sarebbero state troppe, tutte: pensate che nell'Israele d'oggi ogni donna incinta ha la speranza di divenir madre del Messia... Quindi, l'elezione di Maria deve possedere qualcosa di quantitativo oltreché di qualitativo se tutti, qualitativamente, riceviamo la medesima grazia di Dio. Questa quantità di grazia è in Maria traboccante, fino all'orlo, piena, degna dell'opera che si va concretizzando in lei. E' una scelta che per opera trinitaria ha avuto un'inizio prima ancora del saluto dell'angelo che riconosce in Maria una pienezza di grazia addirittura superiore alla sua natura angelica. Insomma, dire a Maria "piena di grazia" è onorare implicitamente Cristo che in lei si incarna, Cristo vera grazia di Dio. Se Maria fosse stata un recipiente da 3\4 anziché da un litro, per es., sarebbe sorto il legittimo dubbio di una possibile dignità maggiore della sua. Ergo, si sarebbe innescato un ennesimo problema di natura cristologica: quello che è nato da una donna mediamente graziata è il figlio di Dio? O dobbiamo aspettare una donna totalmente gratificata per avere il messia? Insomma, quando l'evangelista riporta la salutazione angelica, credo abbia voluto sottolineare la sovrabbondanza piuttosto che il favore, la pienezza piuttosto che la medietà oggettiva di una grazia umanamente condivisa. Credo abbia voluto dire che tutti abbiamo la stessa grazia qualitativamente intesa, ma in Maria doveva essercene tanta da riempirla. Dire questo, ritengo sia l'ammissione più gratificante per Suo Figlio, celato nel fiat, manifestato al mondo, morto, risorto e assiso al cielo, laddove, prima di tutti i tempi, la pienezza di grazia fu stabilita per la piccola figlia di Sion... Chisolm |