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"PIENA DI GRAZIA": ...dal greco

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2010 21:17
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09/04/2010 21:12
 
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Da: Soprannome MSNChisolm3

Inviato: 03/04/2003 13.23

 

Caro Jesus,

non posso darti tutte le risposte. Non per mancanza di volontà, ma per la complessità dei temi che di volta in volta emergono. Io non ho accostato Hermes alla Bibbia: ho detto che esiste una disciplina biblica che da Hermes prende il nome. Hermes non ha nulla a che vedere con la Bibbia. Ma non ti deve meravigliare la coincidenza tra paganesimo e cristianesimo. Pensa che la festa del Natale sostituisce nei primi secoli il culto del "Sol invictus" dedicato al dio Mitra, persiano importato a Roma. Che so, potrei parlarti di archeologia cristiana e mostrarti affreschi nei quali Cristo presenta tratti del Dio Apollo e così via. Si tratta delle prime rappresentazioni cristiane, che si servono del modello classico che i romani impararono dai greci. Ti spaventa?

Dio ha permesso che si creassero delle confusioni tra noi?

Dipende, amico mio. Se parliamo dell'onnipotenza di Dio è vero, se parliamo della nostra capacità d'esseri razionali capaci di discernere tra il bene e il male, è vero anche questo. Allora, chi ha creato le divisioni: Dio o noi? Diciamo che la fede si impianta in una storia umana che non possiede la linearità del progetto di Dio. Ecco allora che nella storia nascono divisioni e conflitti, diatribe ed eresie, chiese e sette.

Ora, che tu mi chieda di risponderti alla domanda chiave, "favorita o piena" crea in me un certo disagio. Nelle rare volte in cui mi capita di far lezione o tenere un seminario, io propongo agli studenti fatti criticamente valutati, dogmaticamente supportati, insomma, come si dice, presento i fatti.

Trattandosi di cattolici, non mi pongo nella situazione di presentare verità assodate, ma nel tuo caso, non posso in piena coscienza darti una risposta. Perché? Perché rispetto la tua fede e il tuo cammino. Se io ti dicessi "Jesus, la risposta è piena di grazia" sarei un buon apologeta ma un mediocre insegnante perché tu non sei nella mia Chiesa. Violerei, insomma, il tuo ruolo di ricercatore di verità e il mio di insegnante, perché ti imporrei una verità a cui io aderisco col cuore e la mente, presumendo che tu possa fare altrettanto. La tua sete di verità troverà piena coincidenza con la scoperta della libertà e la libertà la si cerca col cuore. Hai detto di confrontarti con un amico sacerdote: bene. Se è un buon sacerdote come penso, saprà indicarti degli spunti di riflessione senza intaccare la tua libertà.

Sai, Edith Stein (una nostra santa che passò dall'ebraismo al cattolicesimo) ci arrivò dopo una lettura particolare: la "Vita di S. Teresa d'Avila". In realtà, già covava il suo desiderio. Diceva infati, "Chi cerca la verità cerca Dio, lo sappia o meno".

Poi, comprò un Catechismo della Chiesa Cattolica, lo studiò e andò da un sacerdote dicendo "Padre, mi interroghi! Voglio il Battesimo...".

Insomma, quello che ti consiglio, è di leggere il Catechismo, confrontarti con il tuo amico, e ringraziare Dio in ogni momento per il dono che ti ha fatto nel crearti libero di scegliere quale sentiero percorrere per arrivare a Lui.

Per quanto riguarda il fatto di "essere controllati", ti prego di considerare questa affermazione come una becera stupidata. Se tu sei vero, se io sono vero che importa chi guarda dal buco della serratura?

C'era un autore romano, Svetonio, che scrisse una vita di dodici imperatori spiandoli nelle cose più intime, con una certa pruderie, fissando la sua storiografia sulla carta dopo aver spiato, appunto, dal buco della chiave...

Potrei suggerirti il sottotitolo de L'Osservatore Romano che dice: non prevalebunt, non vinceranno. Preferisco lasciarti con l'augurio di crescere nella fede che sceglierai liberamente, senza spinte o spintoni, faide familiari o emarginazioni.

In una parola, lasciati plasmare dalla Grazia: vedrai, sarà come passare dalla fatica di remare al dolce essere sospinti dal vento che soffia nella vela.

Chisolm

 

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena

Inviato: 03/04/2003 14.11

 

Si!! so ficcanasa..............e allora vorrei aggiungere due parole a jesus.......

 

PICCOLI PASSI.......a Stefano tempo fa suggerivo di "guardarsi allospecchio e di interrogarsi"...........non so se ha mai seguito questo suggerimento......tuttavia a qualcosa deve aver pensato......e se ben ricordi....i nostri messaggi erano anche piuttosto animati..............

 

Vorrei riprendere questo pensiero di chisolm che fa riflettere......

 

Ora, che tu mi chieda di risponderti alla domanda chiave, "favorita o piena" crea in me un certo disagio. Nelle rare volte in cui mi capita di far lezione o tenere un seminario, io propongo agli studenti fatti criticamente valutati, dogmaticamente supportati, insomma, come si dice, presento i fatti.

Trattandosi di cattolici, non mi pongo nella situazione di presentare verità assodate, ma nel tuo caso, non posso in piena coscienza darti una risposta. Perché? Perché rispetto la tua fede e il tuo cammino. Se io ti dicessi "Jesus, la risposta è piena di grazia" sarei un buon apologeta ma un mediocre insegnante perché tu non sei nella mia Chiesa. Violerei, insomma, il tuo ruolo di ricercatore di verità e il mio di insegnante, perché ti imporrei una verità a cui io aderisco col cuore e la mente, presumendo che tu possa fare altrettanto. La tua sete di verità troverà piena coincidenza con la scoperta della libertà e la libertà la si cerca col cuore. Hai detto di confrontarti con un amico sacerdote: bene. Se è un buon sacerdote come penso, saprà indicarti degli spunti di riflessione senza intaccare la tua libertà...........

 

La libertà, jesus....anche francesco lo ricordava..."e la libertà ci farà LIBERI"........libero NON perchè qualcuno ti ha convinto, ma perchè TU SOLO LO SENTI NEL CUORE....perchè il tuo cuore ti dice che è così, perchè ti senti bene, perchè ti fa STAR BENE.....sereno.....non più in una lotta "ma è vero o falso??".........Quando due si sposano ci sentiamo dire "VUOI TU...???"....è Dio che ancora una volta ripete...."VUOI TU CREDERE NELLA MIA ONNIPOTENZA????"....e così via.....

 

Riflettiamo tutti, amici....ma NON sarebbe stato più semplice a Dio ispirare tutti termini chiari e precisi senza OMBRE DI DUBBI?? Ma dove sarebbe stata la nostra libertà??

 

Ci stiamo avvicinando alla Settimana Santa.......fra qualche giorno apriremo forum di meditazioni.....nel Processo Pilato chiede a Gesù "Cos'è la VERITA'??".......Gesù TACE.....eppure già una volta aveva detto "Io sono la verità"...perchè NON soddisfare Pilato? Perchè Gesù conosceva il SUO CUORE.......sapeva che Pilato aveva capito MA NON AVEVA IL CORAGGIO DI AFFONDARE ciò che aveva capito........e preferisce LAVARSI LE MANI.......aveva la verità davanti......ma NON ha il coraggio di affrontarla......ed usa una scappatoia......fa scegliere al popolo: Chi volete che vi liberi??.......

Ecco.....Pilato pensa così di aver fatto una cosa giusta....eppure sapeva che avrebbero richiesto libero Barabba, ma sarà il popolo a scegliere NON lui......

 

E così siamo anche noi nella stessa situazione quando sappiamo che qualcosa nella nostra fede non va.......cerchiamo le SCAPPATOIE.....per ritenerci "puliti"......è un problema di tutti jesus.....non soltanto tuo, anche i cattolici professanti devono ogni giorno confrontarsi con la loro professione di Fede alla Chiesa.......ed ogni giorno si presentano ghiotte occasioni per .......trovare le scorciatoie, le scappatoie.....ecco il discernimento....ed ecco LA LIBERTA' DELLO SCEGLIERE........

 

Gesù chiede un cuore PURO....e non la denominazione d'appartenenza...quella è un altra cosa.......

 

Per ora fraternamente C.

 

 

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Da: Crociato2

Inviato: 03/04/2003 21.14

 

Buona sera a tutti.

Bellissimo l'intervento 11, è proprio quanto ho sperimentato di persona.

Tante volte, jesus, a me succedeva il contrario, cioè più  si tentatava di farmi capire, più io m'irrigidivo. E' vero tu qui chiedi aiuto, ma non devi procedere con le prove. Te lo dice uno che ha ricevuto il Battesimo da adulto e che ha combattuto la Chiesa fino all'estremo delle forze, reduce dagli insegnamenti contro di essa del famoso 1968, ma forse sei più giovane di me?

 

Esiste la conosciuta < prova d'amore > e che invece ha fregato centinaia di donne, qui è Dio l'artefice di questa prova di fiducia e di fede quindi non delude e non ci può fregare, perchè Lui solo è fedele e (se come leggo insistentemente e di come molti fanno finta di non leggere), in Genesi Lui ha fatto una promessa contro Satana, ha posto una inimicia perenne fra lui e la donna, Maria la Vergine che avrebbe partorito Gesù. Ora Gesù è nato? Perchè allora questa profezia dovrebbe essersi rivelata per metà? Quali altre prove cerchiamo?

Interroga il tuo cuore e lasciati trasportare dallo Spirito, dal Suo amore, dalla sua potenza. Più diventerai impotente, più Dio si farà potente in te, te lo dice uno che ha pianto molto per la propria  conversione!

 

Buona serata e procediamo per una santa Quaresima di conversione, con fraternità a tutti voi e famiglia da Luca

 

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Da: serafino

Inviato: 03/04/2003 23.25

 

Mi è totalmente piaciuto il messaggio numero 5 di Chisolm in questo forum, e posso aggiungere che davvero il termine “Favorita” o “Piena di Grazia”, Son termini minimi e per essere paragonati al grandioso progetto ed opera di Dio; cui manda la sua Parola, il suo Verbo sulla terra per la nostra redenzione dal peccato e dal regno di Satana, per accomodarci nelle delizie del suo Paradiso.  È davvero qualcosa aldilà e aldisopra della nostra umana comprenzione.

È un favore benevole della misericordia di Dio che se accettato benefica l’intera umanità. Perciò, a Maria non gli vogliamo togliere proprio nulla di quello che Dio gli ha dato; anzi ne siamo lieti e gli portiamo rispetto ed onore, e non è mai da noi evangelici bestemmiata. Purtroppo ci siamo qui ormai addentrati nel dizionario greco che secondo Caterina ed altri, il termine greco “Kekaritomène” si traduce “Piena di Grazia”.  Io nella mia misera conoscenza, non riesco a vedere la parola “Piena”, nel termine Kekaritomène.  Ho indagato una decina di Bibbie di diverse versioni e di diverse lingue, Cattoliche ed Evangeliche, italiane, inglese, spagnole, e per fino francese, e non arrivo a capire perché la parola greca in Luca 1:28, Kekaritomène, è stata tradotta “Piena di grazia”, nelle versioni Cattoliche, mentre tutte le versioni non cattoliche dicono “Favorita dalla grazia”.   Oltre che la versione francese che dice: “toi à qui une gràce a èté faite”; secondo me che non sò il francese, traduco: una grazia ti è stata fatta.    <o:p></o:p>

Dunque ho investigato tre nuovi Testamenti di lingua greco-inglese, (interlineari) tradotti parola per parola, e in Kekaritomène, non vedo il termine “Piena”.... Risulta però ben chiaro in Giovanni 1:14, dove si parla del Verbo/Parola divenuta carne piena di grazia e di verità.  In greco “Pleres charitas”. quindi Pleres si traduce Piena, e Charitas si traduce, di grazia ; e questo verso (Gv.1:14) che si applica al Verbo divenuto carne, tutte le versioni lo traducono: Pieno/a di Grazia ..  Precisamente lostesso si trova pure Atti 6:8, che si applica a Stefano, primo martire. Mentre nel termine “Kekaritomène” (Ke Karito mène) troviamo ‘grazia’, che vuol dire anche: “favore”, ma non si trova “pleres” = piena, o un equivalente sostituto. Ci sarà forse qualche sottinteso? O dobbiamo veramente tirarlo fuori dal nascosto? Avrei piacere che qualcuno dei teologi ce lo spiega senza string attached, cioè senza riserve.

Pace a voi tutti

    Serafino

 

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Da: Soprannome MSNChisolm3

Inviato: 04/04/2003 8.55

 

Dear Serafino,

non è cercando pleres che risolverai il mistero di questo participio passato in forma passiva. Il vocabolario greco che viene riportato (se non sbaglio è il mitico "Lorenzo Rocci" dei miei tempi liceali quando ero giovane e bello...), non ti dice una cosa importante. Il vocabolario ti presenta varie possibilità linguistiche di traduzione, tra cui kekaritomene = piena di grazia. Non ti spiega, però, la mutazione significativa che ha subito la lingua greca nel corso di qualche secolo. Cioé, il greco possiede due forme di perfetto: uno, arcaico (praticamente da Omero a tutto il V sec. aC), l'altro, detto perfetto "classico" (dal V sec. in poi) che è detto anche transitivo- resultativo differentemente dal primo che è detto intransitivo-stativo. Omettiamo le questioni grammaticali superflue e diciamo che dal V sec., il perfetto del nostro participio comincia la sua trasformazione: diviene transitivo da intransitivo che era e possiede, quindi, un complemento oggetto.

In soldoni, questo discorso dice che il perfetto diviene "resultativo", cioé incomincia a delineare lo stato attuale in cui ora l'oggetto si trova e, inoltre, contemporaneamente guarda all'azione precedente, quella che ha condotto l'oggetto nella sua situazione, attribuendole una grandissima importanza. "Che è stata gratificata", quindi è la traduzione pura più vicina all'originale greco: qui hai ragione. Tuttavia, il greco ha preferito tornare all'uso del primo tipo di participio, quello arcaico: insomma, si è tornati ad una forma che preferisce l'aspetto stativo che guarda più al tempo presente che non al passato, come il resultativo faceva unendo i due stadi della stessa azione (gratificare ed esser gratificata).

Ma, ahimé, dal primo secolo dell'era cristiana, il nostro perfetto resultativo (quello usato da Luca, per capirci) diviene rarissimo.

Ora, il greco nel quale gli autori sacri scrivono, è il greco della koiné, un greco essenziale, stringato, quasi come può esserlo per me l'inglese che non è la mia lingua madre. Perché Luca scieglie una forma verbale rara e inconsueta?

Posso supporre che Luca, avendo scelto una forma grammaticale arcaica, piuttosto che una più corrente, l'abbia volutamente fatto per far intendere l'inizio del nostro processo teologico di riflessione.

Cioè, l'azione gratificante di Maria da parte di Dio è coeva all'eternità di Dio stesso che è immutabile. Il beneficio di Maria, dunque rientra nell'immutabilità di Dio, immutabilità totale, piena, che non può subire aggiunte da chicchessia. Nessuno può aggiungere nulla a Dio, Dio può aggiungere tutto a chi vuole.

Questo tutto, questa pienezza dell'azione gratificante di Dio che collega l'eternità al tempo, in Maria si riversa nella sua forma più completa: ecco perché il latino tradurrà kekaritomene con gratia plena. Noi (cattolici) possiamo perdere la grazia, magari riacquistarla, ma possiamo perderla. In Maria, dal suo fiat, non c'è questo rischio: nell'annunciazione, le viene comunicata l'azione stativa (gratificata da sempre) che si realizza storicamente nell'azione resultativa: è gratificata.

Ora, eterno e storia si incontrano in una pienezza degli effetti di Dio alla quale non si può togliere o aggiunger nulla. Ne consegue una traduzione "piena di grazia" che non vuole offendere la traduzione protestante: vuole piuttosto riconoscere in quel perfetto tanto ricercato da Luca, un senso degno delle decisioni irrevocabili di Dio, quindi piene, e della pienezza insita nella realizzazione di esse.

Come vedi, dear Serafino, questo discorso presenta una parte biblica su basi grammaticali e una parte teologica su basi biblico grammaticali.

Questa è la teologia cattolica, imperfetta, piccola, limitata come tutte le cose umane ma che non ha paura di balbettare qualcosa su Dio che, differentemente da noi, ha espresso tutto e totalmente se stesso nel suo Logos.

Scusandomi per possibili imperfezioni, ti saluto...

Chisolm

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