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Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano del Santo Padre Benedetto XVI

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2016 23:20
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24/04/2012 19:08
 
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Neocastri in Eucharistica celebratione.
Die 9 Octobris 2011. Acta Benedicti Pp. XVI 739
Segretario di Stato Cardinale Tarcio Bertone

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Cari fratelli e sorelle!
E `grande la mia gioia nel poter spezzare con voi il pane della Parola di Dio
e dell’Eucaristia. Sono lieto di essere per la prima volta qui in Calabria e di
trovarmi in questa Citta` di Lamezia Terme. Porgo il mio cordiale saluto a
tutti voi che siete accorsi cosı` numerosi e vi ringrazio per la vostra calorosa
accoglienza! Saluto in particolare il vostro Pastore, Mons. Luigi Antonio
Cantafora, e lo ringrazio per le cortesi espressioni di benvenuto che mi ha
rivolto a nome di tutti. Saluto anche gli Arcivescovi e i Vescovi presenti, i
Sacerdoti, i Religiosi e le Religiose, i rappresentanti delle Associazioni e dei
Movimenti ecclesiali. Rivolgo un deferente pensiero al Sindaco, Prof. Gianni
Speranza, grato per il cortese indirizzo di saluto, al Rappresentante del Governo
ed alle Autorita` civili e militari, che con la loro presenza hanno voluto
onorare questo nostro incontro. Un ringraziamento speciale a quanti hanno
generosamente collaborato alla realizzazione della mia Visita Pastorale.

La liturgia di questa domenica ci propone una parabola che parla di un
banchetto di nozze a cui molti sono invitati.

La prima lettura, tratta dal libro di Isaia, prepara questo tema,

perche´ parla del banchetto di Dio. E ` un’immagine
— quella del banchetto — usata spesso nelle Scritture per indicare la
gioia nella comunione e nell’abbondanza dei doni del Signore, e lascia intuire
qualcosa della festa di Dio con l’umanita`, come descrive Isaia: « Preparera` il
Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di
grasse vivande... di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati ».1 Il
profeta aggiunge che l’intenzione di Dio e` di porre fine alla tristezza e alla
vergogna; vuole che tutti gli uomini vivano felici nell’amore verso di Lui e
nella comunione reciproca; il suo progetto allora e` di eliminare la morte per
sempre, di asciugare le lacrime su ogni volto, di far scomparire la condizione
disonorevole del suo popolo, come abbiamo ascoltato.2

1 Is 25, 6.
2 vv. 7-8.

Tutto questo suscita profonda gratitudine e speranza: « Ecco il nostro Dio, in lui abbiamo sperato
perche´ ci salvasse; questi e` il Signore in cui abbiamo sperato; rallegriamoci,
esultiamo per la sua salvezza ».3


Gesu` nel Vangelo ci parla della risposta che viene data all’invito di Dio
— rappresentato da un re — a partecipare a questo suo banchetto.4 Gli
invitati sono molti, ma avviene qualcosa di inaspettato: si rifiutano di partecipare
alla festa, hanno altro da fare; anzi alcuni mostrano di disprezzare
l’invito. Dio e` generoso verso di noi, ci offre la sua amicizia, i suoi doni, la sua
gioia, ma spesso noi non accogliamo le sue parole, mostriamo piu` interesse per
altre cose, mettiamo al primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i
nostri interessi. L’invito del re incontra addirittura reazioni ostili, aggressive.
Ma cio` non frena la sua generosita`. Egli non si scoraggia, e manda i suoi servi
ad invitare molte altre persone. Il rifiuto dei primi invitati ha come effetto
l’estensione dell’invito a tutti, anche ai piu` poveri, abbandonati e diseredati.
I servi radunano tutti quelli che trovano, e la sala si riempie: la bonta` del re
non ha confini e a tutti e` data la possibilita` di rispondere alla sua chiamata.
Ma c’e` una condizione per restare a questo banchetto di nozze: indossare
l’abito nuziale. Ed entrando nella sala, il re scorge qualcuno che non l’ha
voluto indossare e, per questa ragione, viene escluso dalla festa. Vorrei fermarmi
un momento su questo punto con una domanda: come mai questo
commensale ha accettato l’invito del re, e` entrato nella sala del banchetto, gli
e` stata aperta la porta, ma non ha messo l’abito nuziale? Cos’e` quest’abito
nuziale? Nella Messa in Cena Domini di quest’anno ho fatto riferimento a un
bel commento di san Gregorio Magno a questa parabola. Egli spiega che quel
commensale ha risposto all’invito di Dio a partecipare al suo banchetto, ha,
in un certo modo, la fede che gli ha aperto la porta della sala, ma gli manca
qualcosa di essenziale: la veste nuziale, che e` la carita`, l’amore.

E san Gregorio aggiunge: « Ognuno di voi, dunque, che nella Chiesa ha fede in Dio ha
gia` preso parte al banchetto di nozze, ma non puo` dire di avere la veste
nuziale se non custodisce la grazia della Carita` ».5 E questa veste e` intessuta
simbolicamente di due legni, uno in alto e l’altro in basso: l’amore di Dio e
l’amore del prossimo.6 Tutti noi siamo invitati ad essere commensali del
Signore, ad entrare con la fede al suo banchetto, ma dobbiamo indossare

3 v. 9.
4 Cfr Mt 22, 1-14.
5 Homilia 38, 9: PL 76, 1287.
6 Cfr ibid.,10: PL 76, 1288.

e custodire l’abito nuziale, la carita`, vivere un profondo amore a Dio e al prossimo.


Cari fratelli e sorelle! Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze,
fatiche e impegni, ideali e aspirazioni di questa comunita` diocesana. So
che vi siete preparati a questa Visita con un intenso cammino spirituale,
adottando come motto un versetto degli Atti degli Apostoli: « Nel nome di
Gesu` Cristo, il Nazareno, cammina! ».7 So che anche a Lamezia Terme, come
in tutta la Calabria, non mancano difficolta`, problemi e preoccupazioni. Se
osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non
solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale,
comportamentale e sociale; una terra, cioe`, dove i problemi si presentano in
forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione e` preoccupante,
dove una criminalita` spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in
cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza. All’emergenza, voi
calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilita` sorprendenti,
con una straordinaria capacita` di adattamento al disagio. Sono
certo che saprete superare le difficolta` di oggi per preparare un futuro migliore.


Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su
voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacita`
umane; sforzatevi di crescere nella capacita` di collaborare, di prendersi cura
dell’altro e di ogni bene pubblico, custodite l’abito nuziale dell’amore; perseverate
nella testimonianza dei valori umani e cristiani cosı` profondamente
radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione.
Cari amici! La mia visita si colloca quasi al termine del cammino avviato
da questa Chiesa locale con la redazione del progetto pastorale quinquennale.
Desidero ringraziare con voi il Signore per il proficuo cammino percorso e per
i tanti germi di bene seminati, che lasciano ben sperare per il futuro. Per fare
fronte alla nuova realta` sociale e religiosa, diversa dal passato, forse piu`
carica di difficolta`, ma anche piu` ricca di potenzialita`, e` necessario un lavoro
pastorale moderno e organico che impegni attorno al Vescovo tutte le forze
cristiane: sacerdoti, religiosi e laici, animati dal comune impegno di evangelizzazione.
A questo riguardo, ho appreso con favore dello sforzo in atto per
mettersi in ascolto attento e perseverante della Parola di Dio, attraverso la
promozione di incontri mensili in diversi centri della Diocesi e la diffusione
della pratica della Lectio divina. Altrettanto opportuna e` anche la Scuola di
Dottrina Sociale della Chiesa, sia per la qualita` articolata della proposta, sia
per la sua capillare divulgazione. Auspico vivamente che da tali iniziative
scaturisca una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere
non tanto interessi di parte, ma il bene comune. Desidero anche incoraggiare
e benedire gli sforzi di quanti, sacerdoti e laici, sono impegnati nella formazione
delle coppie cristiane al matrimonio e alla famiglia, al fine di dare una
risposta evangelica e competente alle tante sfide contemporanee nel campo
della famiglia e della vita.


Conosco, poi, lo zelo e la dedizione con cui i Sacerdoti svolgono il loro
servizio pastorale, come pure il sistematico ed incisivo lavoro di formazione a
loro rivolto, in particolare verso quelli piu` giovani. Cari Sacerdoti, vi esorto a
radicare sempre piu` la vostra vita spirituale nel Vangelo, coltivando la vita
interiore, un intenso rapporto con Dio e distaccandovi con decisione da una
certa mentalita` consumistica e mondana, che e` una tentazione ricorrente
nella realta` in cui viviamo. Imparate a crescere nella comunione tra di voi
e con il Vescovo, tra voi e i fedeli laici, favorendo la stima e la collaborazione
reciproche: da cio` ne verranno sicuramente molteplici benefici sia per la vita
delle parrocchie che per la stessa societa` civile. Sappiate valorizzare, con
discernimento, secondo i noti criteri di ecclesialita`, i gruppi e movimenti: essi
vanno bene integrati all’interno della pastorale ordinaria della diocesi e delle
parrocchie, in un profondo spirito di comunione.


A voi fedeli laici, giovani e famiglie, dico: non abbiate paura di vivere e
testimoniare la fede nei vari ambiti della societa`, nelle molteplici situazioni
dell’esistenza umana! Avete tutti i motivi per mostrarvi forti, fiduciosi e
coraggiosi, e questo grazie alla luce della fede e alla forza della carita`. E
quando doveste incontrare l’opposizione del mondo, fate vostre le parole
dell’Apostolo: « Tutto posso in colui che mi da` la forza ». Cosı` si sono comportati
i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, in tutta la Calabria.
Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di
proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e l’amore di Cristo. La
Madre di Dio, da voi tanta venerata, vi assista e vi conduca alla profonda
conoscenza del suo Figlio.

Amen!

740 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale


[SM=g1740733]

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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