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A proposito di prostituzione

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2010 23:04
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Sesso: Maschile
07/05/2010 22:57
 
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Consiglia Elimina    Messaggio 41 di 52 nella discussione 
Da: Soprannome MSNdanymarka Inviato: 16/11/2004 17.09
Hai letto la mia risposta ?
Non ho trovato un rigo di conferma!
Il dialogo non puo' essere monologo...
 
 
Vivo a kopenaghen , e ti dico che hanno gonfiato la notizia come leggi dai ti´toni del giornalista , che si meraviglia perche' qui la prostituzione e' legale...
 
Nessuno ha detto che non c'e' la prostituzione qui, cosa vuoi dimostrare con questo? Dei cittadini che denunciano quando queste regole vengono infrante, e lo fanno per ogni reato , usano spesso fotografare non e' una novita' per me.
 
 
Scene come quelle della foto non si vedono comunemente nelle strade , sono rare , ecco perche' c'e' stata una denuncia .
 
Ma mi sembra che tu stai cercando uno scontro , che io non voglio...
io vivo qui , e sai benissimo come i giornalisti gonfiano le notizie...
 
Ti pregherei dal canto tuo Caterina , di cercare di non uscire dal dialogo al fine costruttrivo, senza cadere in frasi ( che mi sembra usi di frequeste) che ledono un dialogo positivo .
 
ciao Vale
 

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Consiglia Elimina    Messaggio 42 di 52 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 16/11/2004 18.08
Ti pregherei dal canto tuo Caterina , di cercare di non uscire dal dialogo al fine costruttrivo, senza cadere in frasi ( che mi sembra usi di frequeste) che ledono un dialogo positivo .
........
 
concordo.......ti ho voluto solo dimostrare...... che DIFENDENDO LE SORTI DI UN PAESE, UNO STATO UNA NAZIONE UNA CITTA'.....non andiamo da nessuna parte...........ti ho voluto dimostrare che non è tutto oro ciò che luccica.....e che fino a quando vivremmo su questa terra NON ESISTE NESSUN PARADISO......
 
La mia risposta alle tue righe era nell'articolo......
 
Ora però....se vogliamo VERAMENTE RITORNARE AL DIALOGO E NON AL MONOLOGO...dal momento che monologo lo è stato anche il tuo......come ti ho dimostrato nelle risposte che non erano alla fine risposte ma testi......
dobbiamo seriamente ripartire dal concetto della prostituzione come PECCATO....nell'altro forum lo lasciamo per l'identificazione di reato...qui se vogliamo possiamo concentraci sul COMUNE SENSO DEL PUDORE....e sul danno della prostituzione che sia o meno legalizzata.....cosa ne pensi??
senza riportare tutto concentro un riepilogo dai messaggi 30 e 31.....
 
 
Messaggio 26 di Vale:
 
migliorato e' gia' un risultato positivo.
Non ci sono sfruttatori ne'benefattori .
...........
 
Mi porti nel Vangelo dove Gesù definisce di LEGALIZZARE LA PROSTITUZIONE  definendola un...RISULTATO POSITIVO???
Insisti sugli sfruttatori...
Vale....SE IO NON SFRUTTO PIU' UNA PROSTITUTA...MA LA PAGO PROFUMATAMENTE....E LA TENGO ANZICHè SUL MARCIAPIEDE IN UNA CASA CON IL RISCALDAMENTO E CON LE LUCE OFFUSCATE....PER AUMENTARE L'INDICE DI GRADIMENTO (questo è legalizzare) COME LO DEFINISCI COLUI CHE CI SI ARRICCHISCE?
........
 
Lo stato non  nasconde niente qui .
Si e' legalizzato come ho gia' detto per poter intervenire arginando il problema , non per nasconderlo o favorirlo.
..........
 
PAOLO DICE: di FUGGIRE IL MALE...e non di arginarlo.....non dice di legalizzarlo ma di FUGGIRLO.....legalizzando la prostituzione essa E' STATA FAVORITA.......cosa cambia in Danimarca? che non è più un reato......ma che prostituirsi è legale....COME ACCADEVA NEL MONDO PAGANO......in questo contesto....cosa cambia??
........
 
vogliamo parlare anche del PUDORE??
 
 
Gli storici dei costumi sessuali dimostrano che ogni società ha una sua forma di pudore: possono essere i piedi, le orecchie, ma ogni uomo, anche il più selvaggio, conserva la consapevolezza, seppur confusa, di una dignità
spirituale che deve essere salvaguardata dalle strumentalizzazioni degli altri.
Il pudore, comunque si manifesti, testimonia l'esigenza dell'essere umano di difendere la sua "persona", di non essere ridotto ad un oggetto di cui ci si può servire senza amarlo. Il pudore è una difesa naturale dell'essere umano
il cui scopo è di fare in modo che l'attenzione degli altri uomini sia sempre rivolta alla persona, impedendo che essa venga assorbita solo dal corpo: in caso contrario la persona verrebbe ridotta ad un oggetto di cui ci si può
servire senza amarlo.
L'eccesso di pudore,al contrario, può essere dovuto ad un disprezzo della propria corporeità ( è il caso tipico dell'eresia càtara, ma anche dei puritani): questo disprezzo è diverso dalla "prudenza" della castità ( che è la definizione della giusta forma di pudore) e porta, non ad una integrazione del sesso con l'amore per la persona, ma ad un conflitto e ad un'ossessione sessuale che dà lugo ad esplosioni di raptus sessuali tipici delle sette citate.
PROVIAMO A RIPARTIRE DA QUESTE DOMANDE?
 
Fraternamente Caterina

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 43 di 52 nella discussione 
Da: Soprannome MSNdanymarka Inviato: 16/11/2004 18.52
...... che DIFENDENDO LE SORTI DI UN PAESE, UNO STATO UNA NAZIONE UNA CITTA'.....non andiamo da nessuna parte...........ti ho voluto dimostrare che non è tutto oro ciò che luccica.....
 
Ho voluto riportare la mia testimonianza riguardo questo paese, si poteva discutere nello specifico, ma ti ricordo Caterina che Crociato ha aperto un forum trattando dell'Aids per mettere in cattiva luce il paese .
Io non ho detto che e' tutto oro quel che luccica, ma che si possono confrontare le questioni alla luce sia del Vangelo che della realta', anche perche' alcune soluzioni anche sotto forma di leggi potrebbero avvicinarsi (anche se non completamente ) al maggior bene , quindi anche al Vangelo . E' un'opinione e' va discussa certamente , con criterio , calma e al fine di trarre davvero dei risultati..
 
Mi porti nel Vangelo dove Gesù definisce di LEGALIZZARE LA PROSTITUZIONE  definendola un...RISULTATO POSITIVO???
 
Quello che c'e' di positivo e' il miglioramento avvenuto sotto certi aspetti .
"Dio ci lascia liberi di credere e di agire" , e cosi' noi non possiamo obbligare a fare proprio il nostro stesso  concetto di morale a tutti gli altri, con delle leggi che proibiscono e limitano quello che rientra  nello stretto personale di ognuno , anche li' dove non ci sono danni a terzi. 
 
Insisti sugli sfruttatori...
Vale....SE IO NON SFRUTTO PIU' UNA PROSTITUTA...MA LA PAGO PROFUMATAMENTE....E LA TENGO ANZICHè SUL MARCIAPIEDE IN UNA CASA CON IL RISCALDAMENTO E CON LE LUCE OFFUSCATE....PER AUMENTARE L'INDICE DI GRADIMENTO (questo è legalizzare) COME LO DEFINISCI COLUI CHE CI SI ARRICCHISCE?
 
 
Se ti riferisci all'affitto dei locali , si tratta cmq di un fisso  e non di guadagno in percentuale sugli incassi .
I locali sono gestiti dalle stesse prostitute . Quando hanno cercato di approfittare di loro , si sono rivolte sia alla polizia pubblica che privata . Un ditta privata la conosco personalmente , la quale  oltre a proteggere politici , o grossi criminali nelle cause , hanno dovuto proteggere in alcuni casi anche questi posti da qualcuno che voleva approfittare.
 
 
Ora però....se vogliamo VERAMENTE RITORNARE AL DIALOGO E NON AL MONOLOGO...dal momento che monologo lo è stato anche il tuo......come ti ho dimostrato nelle risposte che non erano alla fine risposte ma testi......
 
ho sempre risposto , le ultime tue erano troppo lunghe e con troppi riferimenti , e anche poca voglia di dialogare pacificamente...per questo ho sintetizzato.
 
 
 
PAOLO DICE: di FUGGIRE IL MALE...e non di arginarlo.....non dice di legalizzarlo ma di FUGGIRLO.....
 
fa parte delle scelte personali, io sono daccordo con te , ma altri non la vedono cosi'.
 
 
legalizzando la prostituzione essa E' STATA FAVORITA.......cosa cambia in Danimarca? che non è più un reato......ma che prostituirsi è legale....COME ACCADEVA NEL MONDO PAGANO......in questo contesto....cosa cambia??
 
 
non puoi impedire il libero arbitrio , cosi' non puoi fare un reato di quelle che sono scelte personali.  
Questo e' inteso come legalizzazzione , non e' favoreggiamento .
Oppure dimmi cosa intendi per favoreggiamento .
 
 
vogliamo parlare anche del PUDORE??
 
Questa non so quanto sia attinente .
Dovresti dirmi a cosa o a chi ti riferisci nello specifico .
 
Credo che sia meglio per ora  affrontare uno o pochi dettagli nello specifico.
 
ciao Vale
 

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 44 di 52 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 16/11/2004 22.33
Io non ho detto che e' tutto oro quel che luccica, ma che si possono confrontare le questioni alla luce sia del Vangelo che della realta'
........
 
bene un passo avanti lo stiamo facendo....la realtàl'abbiamo analizzata...vogliamo finalmente APRIRE IL VANGELO???...comincia tu.....
 
Io chiedevo:
 
Mi porti nel Vangelo dove Gesù definisce di LEGALIZZARE LA PROSTITUZIONE  definendola un...RISULTATO POSITIVO???
 
E TU RISPONDI:
 
Quello che c'e' di positivo e' il miglioramento avvenuto sotto certi aspetti .
"Dio ci lascia liberi di credere e di agire" , e cosi' noi non possiamo obbligare a fare proprio il nostro stesso  concetto di morale a tutti gli altri, con delle leggi che proibiscono e limitano quello che rientra  nello stretto personale di ognuno , anche li' dove non ci sono danni a terzi. 
..........
 
NON E' UNA RISPOSTA.......ripeto la domanda:
Mi porti nel Vangelo dove Gesù definisce di LEGALIZZARE LA PROSTITUZIONE  definendola un...RISULTATO POSITIVO???.......cerchiamo di vedere la questione dal Vangelo...e lascia perdere la questione del libero arbitrio...STIAMO PARLANDO FRA DI NOI CRISTIANI CHE SEGUONO CRISTO......
 
fa parte delle scelte personali, io sono daccordo con te , ma altri non la vedono cosi'.
.........
concordo........
 
non puoi impedire il libero arbitrio , cosi' non puoi fare un reato di quelle che sono scelte personali.  
 
..........
Vale non ricominciamo a fare confusione....QUI NON SI STA GIUDICANDO LE PERSONE CHE SI PROTITUISCONO SONO ANCH'ESSE DELLE VITTIME...il libero arbitrio qui non c'entra nulla...stiamo solo tentando di capire se legalizzare la prostituzione può incontrare l'applauso di Dio....IL RESTO A ME NON INTERESSA.....
 
il pudore c'azzecca proprio....SIAMO TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO....siccome tu mi dici di essere cristiana e cattolica...se non parliamo fra di noi di corpo quale tempio di Dio con chi ne devo parlare con un agnostico??
Comunque sono d'accordo a lasciarlo da parte fino a quando, magari, non rientra in argomento per mezzo delle Scritture.....
 
Fraternamente Caterina

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 45 di 52 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 17/11/2004 10.16
Vale ha mantenuto il dialogo fino a quando non si è arrivati ad un bivio....IL CONFRONTO CON IL VANGELO....come il messaggio 44 dimostra chiaramente......
 
Procediamo allora con le riflessioni sulla prostituzione e cerchiamo di comprendere PERCHE' UN CRISTIANO NON PUO' ASSOLUTAMENTE VEDERE IL PROBLEMA SOLO DAL VOLTO POLITICO.......leggiamo con molta attenzione quanto segue:
 
Il titolo rende l'idea: "Le gambe della libertà"
 

Per Wendy McElroy
lo Stato non si intrometta,
anche le gambe
devono avere la loro libertà

IL FOGLIO, 18 gennaio 2002

. Come la libertà della Casa, o del Polo, ma questa volta riferita alla parte inferiore del corpo delle prostitute. "Le gambe della libertà" è un agile libretto appena pubblicato dalla Leonardo Facco editore e scritto da Wendy McElroy, una donna pugnace che può essere definita femminista ma anche antifemminista.
La tesi del saggio è molto più che anticonformista, è semplicemente diversa dalle due opposte soluzioni che da sempre, e anche in questi giorni, si fronteggiano stancamente sul tema: e cioè da una parte chi vuole proibire la prostituzione (o l'adescamento e il favoreggiamento) e dall'altra chi vuole legalizzare la professione.
Wendy McElroy è una libertaria americana che si definisce "femminista individualista", crede cioè che l'unica funzione della legge debba essere quella di proteggere la scelta della donna e quindi anche della prostituta. Lo Stato non solo non dovrebbe imporre comportamenti virtuosi (come facevo osservare dunque...Cesare a Dio NON dovrebbe dare a Dio ciò che Gli compete?), ma sarebbe preferibile che non si intromettesse per niente nella scelta di chi vuole vendere il proprio corpo. Non dovrebbe cioè avventurarsi in una regolamentazione, né tenere registri delle prostitute o imporre controlli sanitari. Niente. Zero. (chi pensasse che la sifilide non esista più se lo scordi....abbiamo inoltre l'HIV....ma lo Stato non dovrebbe fare nulla)
L'obiettivo delle femministe come la McElroy è la decriminalizzazione totale, assoluta. Tutte le leggi sulla prostituzione vanno abolite perché qualsiasi norma restrittiva è sempre lesiva delle libertà civili. Alla base dell'ardito ragionamento libertario c'è l'assunto che la prostituzione è semplicemente lo scambio di servizi sessuali in cambio di denaro o di altre remunerazioni materiali. E questo dovrebbe bastare a giudicarla come una qualsiasi prestazione professionale (va...e non peccare più....dice Gesù...), dove il solo obbligo è svolgere in modo competente e onesto il servizio promesso. Come scrive nella corposa prefazione al libro, Roberta Tatafiore, ex direttore del mensile femminista di sinistra Noidonne, "quello tra la prostituta e il cliente è il contratto perfetto" perché entrambi esercitano il massimo del diritto di proprietà sul proprio corpo (NON SAPETE CHE IL VOSTRO CORPO E' TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO?). E' "un modello di scambio pacifico, privato e consensuale che si basa sulla reciprocità e si sottrae al controllo dello Stato".
Il principio de "Il corpo è mio e me lo gestisco io" deve valere sempre e non solo per il nubilato, il lesbismo e la maternità.
Wendy McElroy scrive che questo è il vero punto di scontro con il tradizionale e maggioritario movimento femminista di sinistra che in America viene definito "gender feminism", femminismo di genere (o radicale) perché considera il genere maschile l'oppressore di quello femminile. Per combatterlo, le gender feminist chiedono allo Stato di introdurre leggi che garantiscano e tutelino le donne. Le femministe libertarie non sono d'accordo, e per usare una frase riportata nella postfazione da Marco Faraci "non vogliono passare dalla tutela patriarcale del marito alla più politicamente corretta tutela dello Stato: e cioè dal marito Sam allo zio Sam".
Pare che la maggioranza delle prostitute americane la pensi proprio così, tanto che chi esercita la professione nei due bordelli legalizzati di Las Vegas si lamenta per le condizioni di lavoro, gli orari e le imposizioni della legge e la perdita dell'autonomia. La pulsione libertaria della McElroy si spinge fino a contestare le leggi (americane) contro i ruffiani perché non puniscono chi picchia, violenta o deruba (per quei reati ci sono già altre leggi) ma colpiscono coloro che ricevono denaro dalle prostitute. Questo vieta alle prostitute di associarsi economicamente con qualcuno, cosa che qualunque altra donna ha il diritto di fare.
Di fatto queste leggi impediscono a una prostituta di sposarsi e di uscire dal mestiere, perché il marito diventa immediatamente accusabile di ruffianeria, anche solo se condivide le spese familiari con la moglie. Il concetto è spiegato con un esempio: "Se un marito di una impiegata di banca picchia la moglie, lui è accusato di aggressione, non di essere il marito di un'impiegata di banca". Perché la prostituta viene trattata diversamente?
Roberta Tatafiore si sforza di rendere utili e applicabili in Italia le idee del libro, e scrive: "Tra leggi vecchie ed etiche (come la Merlin) e leggi moderne neoregolamentatrici, possono esserci soluzioni elastiche, leggere, sperimentabili. Con le quali cominciare a sottrarre allo Stato onnipresente e onnivoro il controllo sui comportamenti dei singoli e sui loro scambi". Più o meno l'idea di riforma che ha in mente il ministro per le Pari opportunità Stefania Prestigiacomo....la nuova Venere e dèa della sinistra italiana!
 
 
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