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Importante iniziativa di don Alfredo Morselli su Messainlatino seguiamola!!!

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2010 12:26
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11/07/2010 20:51
 
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Salmo 9 (1)

Ave Maria!

Carissimi, alcuni avvisi circa questa traduzione: ho ricevuto già numerosi suggerimenti e domande: ringrazio e provo a rispondere sinteticamente.

1) Si tratta di una parafrasi, la più elementare possibile, con le parole scelte pensando a chi non sa il latino: lo scopo di questo lavoro è facilitare la recita del Breviarium Romanum a chi non ha potuto frequentare un liceo.

2) Mi baso soprattutto sempre più su due traduzioni; per la sostanza, quella di Mons. Antonio Martini riveduta da P. Marco Sales O.P. (Torino 1934). Per la forma, quando è possibile, mi baso sulla traduzione più moderna (direttamente dal testo greco dei LXX) di Luciana Mortari (Torino 1984).

3) Quando un termine latino può essere tradotto in più modi in italiano, in primo luogo esamino il testo greco e quello ebraico scegliendo la traduzione più fedele al presunto testo originale (quando ciò è possibile): come secondo criterio, rimanendo fedele al primo, scelgo la parola italiana più simile al testo latino, per facilitare la comprensione dei principianti.
Non si tratta né di latino classico, né di latino tardo, ma di una parafrasi latina di un testo greco, a sua volta parafrasi di un testo ebraico.

4) L'ordine dei salmi segue la disposizione del Breviario: siamo ancora al Mattutino della domenica.

5) Se la Madonna mi concederà di proseguire in questo lavoro, proveremo a realizzare delle pagine WEB dedicate e facilmente consultabili, con la possibilità di aggiungere note: una sorta di wiki-breviarium (perdonatemi l'espressione), che possa servire tanto ai principianti quanto ai più eruditi.

6) Ribadisco che sono un parroco di campagna, e realizzo il proverbio "Quando mancano i cavalli, corrono i somari": da un lato il lavoro si potrebbe fare molto meglio, ma, in mancanza di questo meglio, posso dire che non bestemmio neanche. Tutte le osservazioni, domande, suggerimenti, correzioni etc. sono più che bene accette. Se vedete che non rispondo nei commenti ai post, scrivetemi all'indirizzo totustuusATtotustuus.org.

7) Dopo l'invasione barbarica neo-modernista, che ha quasi distrutto l'arte sacra, la musica sacra, e il collegamento con le radici latine, bisogna cominciare a ricostruire e a produrre qualcosa di positivo. Questo blog è letto anche da persone purtroppo critiche con Benedetto XVI: anziché criticare il Papa, facciamo qualcosa di positivo sulle rovine lasciate dai modernisti. Traffichiamo i talenti ricevuti per il bene!

8) Ad esempio, se ci fosse qualcuno in grado di scansionare la traduzione del Sales e rendere disponibile il pdf...

Don A.M.M., Stiatico di San Giorgio di piano, 14 giugno 2010.



Salmo 9 (i)

Confitébor tibi, Dómine, in toto corde meo: * narrábo ómnia mirabília tua.Ti confesserò, Signore, con tutto il mio cuore, * narrerò tutte le tue meraviglie;
Lætábor et exsultábo in te: * psallam nómini tuo, Altíssime.Mi allieterò ed esulterò in Te: * salmeggerò al tuo nome, o Altissimo.
In converténdo inimícum meum retrórsum: * infirmabúntur, et períbunt a fácie tua.Quando avrai fatto voltare indietro il mio nemico, * saranno senza forza e periranno [lontano] dal tuo volto,
Quóniam fecísti iudícium meum et causam meam: * sedísti super thronum, qui iúdicas iustítiam.Poché tu hai sostenuto (lett: "hai fatto") il mio diritto e la mia causa, * ti sei assiso sul trono, Tu che (qui in questo caso = "tu che") giudichi con giustizia
Increpásti Gentes, et périit ímpius: * nomen eórum delésti in ætérnum, et in sæculum sæculi.Hai sconvolto (intimorito, rampognato) le genti, ed è perito l’empio: * il loro nome hai distrutto in eterno, e per tutti i secoli (lett.: "nel secolo del secolo")
Inimíci defecérunt frámeæ in finem: * et civitátes eórum destruxísti.Del nemico son venute meno le spade per sempre (lett.: fino alla fine): * e le loro città hai distrutto.
Périit memória eórum cum sónitu: * et Dóminus in ætérnum pérmanet.È perita la loro memoria con strepito: * ma il Signore rimane in eterno
Parávit in iudício thronum suum: * et ipse iudicábit orbem terræ in æquitáte, iudicábit pópulos in iustítia.Ha preparato per il giudizio il suo trono: * ed egli stesso giudicherà il globo della terra in equità, giudicherà i popoli in giustizia.
Et factus est Dóminus refúgium páuperi: * adiútor in opportunitátibus, in tribulatióne.Ed è divenuto il Signore rifugio al povero: * aiuto nei momenti opportuni, nella tribolazione.
Et sperent in te qui novérunt nomen tuum: * quóniam non dereliquísti quæréntes te, Dómine.E sperino in te coloro che hanno conosciuto il tuo nome: * poiché non hai abbandonato coloro che ti cercano, Signore.

Commento di Sant'Alfonso

Gli espositori vogliono che il senso letterale di questo salmo riguardi Davide, il quale ringrazia Dio di avergli data la vittoria del suo nemico; ma che il senso spirituale riguardi Gesù Cristo, che coll'opera della redenzione ha soggiogato il demonio, nemico del genere umano. Altri vogliono, ed anche probabilmente, che in questo salmo si descriva la fine infelice degli empj prosperati e la fine gloriosa de' giusti tribolati.

Confitebor tibi, Domine, in toto corde meo; narrabo omnia mirabilia tua.

Laetabor et exultabo in te; psallam nomini tuo, Altissime. Signore, vi loderò con tutto l'affetto del mio cuore e pubblicherò tutte le vostre opere ammirabili. Mi rallegrerò ed esulterò di gaudio in voi, o Dio altissimo, cantando sempre le glorie del vostro nome.

In convertendo inimicum meum retrorsum; infirmabuntur et peribunt a facie tua. Fate voi che il mio avversario torni indietro disfatto; disfatto ch'egli sarà, tutti gli altri suoi seguaci resteranno indeboliti e distrutti davanti al vostro cospetto.

Quoniam fecisti iudicium meum et causam meam; sedisti super thronum, qui iudicas iustitiam. Voi che giudicate secondo la giustizia siete già asceso a sedere sul trono ed avete fatto il giudizio sopra di me e decisa la mia causa.

Increpasti gentes, et periit impius; nomen eorum delesti in aeternum et in saeculum saeculi. Avete confuse le empie nazioni e le avete abbattute; e per sempre avete distrutto il loro nome, sì che resterà sepolto in eterno obblio.

Inimici defecerunt frameae in finem; et civitates eorum destruxisti.

Periit memoria eorum cum sonitu; et Dominus in aeternum permanet. Qui la parola inimici si prende in genitivo (come dicono Menochio e il Mattei); onde il testo si costruisce così: Frameae inimici defecerunt in finem: le spade del nemico sono mancate in finem, cioè in tutto; ed avete distrutte le loro città. Onde si è perduta la loro memoria insieme colla loro fama (come spiega monsig. Bossuet); ma il Signore persiste qual è in eterno.

Paravit in iudicio thronum suum, et ipse iudicabit orbem terrae in aequitate, iudicabit populos in iustitia: l'ebreo legge: paravit ad iudicium thronum suum. Egli ha stabilito e tiene aperto il suo tribunale per giudicare; e giudicherà i popoli di tutta la terra con equità e con giustizia.

Et factus est Dominus refugium pauperi; adiutor in opportunitatibus, in tribulatione.

Et sperent in te, qui noverunt nomen tuum; quoniam non dereliquisti quaerentes te, Domine. Il Signore si è fatto l'asilo de' poveri afflitti: egli è il lor protettore nelle loro necessità, in tempo di tribolazione. Pertanto quei che conoscono e adorano il vostro nome han molta ragione di confidare in voi, o Signore, che mai non abbandonaste coloro che vi cercano da vero.






Salmo 9 (2)

Salmo 9 (ii)
Psállite Dómino, qui hábitat in Sion: * annuntiáte inter Gentes stúdia eius:
Salmeggiate al Signore che abita in Sion, * annunciate fra le genti i suoi consigli:
Quóniam requírens sánguinem eórum recordátus est: * non est oblítus clamórem páuperum.Perché couli che chiede conto del sangue si è ricordato di essi: * non ha dimenticato il grido dei poveri.
Miserére mei, Dómine: * vide humilitátem meam de inimícis meis.

Abbi misericordia di me Signore, *
vedi la mia umiliazione
da parte dei miei nemici.
Qui exáltas me de portis mortis, * ut annúntiem omnes laudatiónes tuas in portis fíliæ Sion.Tu che mi innalzi dalle porte della morte,
* perché io annunci tutte le tue lodi alle porte della figlia di Sion.
Exsultábo in salutári tuo: * infíxæ sunt Gentes in intéritu, quem fecérunt.


Esulterò per la tua salvezza: * sono sprofondate le genti nella fossa (lett.: distruzione) che avevano fatto (lett.: fecero)
In láqueo isto, quem abscondérunt, * comprehénsus est pes eórum.
In quel laccio che avevano nascosto (lett.: nascosero) *è stato preso il loro piede.
Cognoscétur Dóminus iudícia fáciens: * in opéribus mánuum suárum comprehénsus est peccátor.Sarà conosciuto il Signore quando compie giudizi, * nelle opere delle sue mani è stato preso il peccatore.
Convertántur peccatóres in inférnum, * omnes Gentes quæ obliviscúntur Deum.Siano ricacciati i peccatori nell'inferno, * tutte le genti che dimenticano Dio.
Quóniam non in finem oblívio erit páuperis: * patiéntia páuperum non períbit in finem.

Perché non per sempre (lett.: fino alla fine) dimenticanza ci sarà del povero: * la pazienza dei poveri non perirà in eterno.
Exsúrge, Dómine, non confortétur homo: * iudicéntur Gentes in conspéctu tuoSorgi Signore, non si rafforzi l’uomo; *
siano giudicate le genti al tuo cospetto.
Constítue, Dómine, legislatórem super eos: * ut sciant Gentes quóniam hómines sunt.Costituisci, Signore, un legislatore su di loro, * affinché conoscano le genti che sono uomini.

Commento di S. Alfonso

Psallite Domino qui habitat in Sion; annuntiate inter gentes studia eius.

Quoniam requirens sanguinem eorum recordatus est; non est oblitus clamorem pauperum. Lodate dunque il Signore che abita in Sionne, ove è adorato come vero Dio, a differenza degl'idoli che abitano ne' templi de' gentili, e sino fra le genti più barbare predicate le sue opere ammirabili, acciocché esse ancora il lodino: poiché, investigando egli le ingiuste operazioni degli uomini, si è ricordato del sangue de' poveri e de' loro lamenti.

Miserere mei, Domine; vide humilitatem meam de inimicis meis.

Qui exaltas me de portis mortis; ut annuntiem omnes laudationes tuas in portis filiae Sion. Qui Davide si volta a Dio e lo prega dicendo: Signore, abbiate pietà di me: guardate la mia umiltà, cioè l'abbiezione a cui mi han ridotto i miei nemici. Voi mi caverete fuori dalle porte (cioè da' pericoli) della morte, acciocché io predichi tutte le lodi di cui siete degno nelle porte di Sionne, figlia, cioè parte di Gerusalemme.

Exultabo in salutari tuo; infixae sunt gentes in interitu quem fecerunt. Io mi rallegrerò nella salute che mi avete donata; poiché i miei nemici son caduti nella fossa di morte che aveano contra di me preparata. In interitu, legge l'ebreo in fovea; ed a ciò corrisponde la parola infixae che significa, come dice Menochio: Queste genti mie nemiche son cadute in una fossa di loto, da cui a chi vi cade è molto difficile il liberarsene.

In laqueo isto quem absconderunt, comprehensus est pes eorum. Sicché il loro piede è stato preso in quel laccio medesimo che di nascosto avean teso per prender me.

Cognoscetur Dominus iudicia faciens; in operibus manuum suarum comprehensus est peccator. Il Signore si farà conoscere per quel gran Dio qual è nell'esercitare sugli empj la giusta vendetta, facendo restar preso il peccatore nelle stesse reti ordite dalle sue mani contra degli altri.

Convertantur peccatores in infernum; omnes gentes quae obliviscuntur Deum. Scrive il Malvenna: Convertantur in infernum; quasi dicat: male peribunt. Menochio vuole che qui per inferno s'intenda propriamente l'inferno, luogo destinato alle pene de' malvagi: Nomen inferni significatur hoc loco poenarum locus; e così anche l'intende Gordone. Onde si spiega il testo così: Quei che in vita si dimenticano di Dio faranno una mala morte e saran mandati all'inferno.

Quoniam non in finem oblivio erit pauperis; patientia pauperum non peribit in finem. Poiché all'incontro finalmente il Signore non si scorderà del povero: la pazienza del povero finalmente non perirà, cioè non resterà senza premio.

Exurge, Domine; non confortetur homo; iudicentur gentes in conspectu tuo. Sorgete, Signore, e dimostrate la vostra potenza; non prevalga l'uomo iniquo; siano giudicate le genti nel vostro cospetto secondo il loro merito.

Constitue, Domine, legislatorem super eos; ut sciant gentes quoniam homines sunt. Date loro, Signore, un legislatore il quale colla severità delle pene li raffreni e domi; acciocché sappiano che sono uomini, cioè deboli e mortali, obbligati ad ubbidirvi.





Salmo 9 (3)

Salmo 9 (iii)

Ut quid, Dómine, recessísti longe, * déspicis in opportunitátibus, in tribulatióne?Perché, Signore, ti sei ritirato lontano, * non guardi nei tempi opportuni, nella tribolazione?
Dum supérbit ímpius, incénditur pauper: * comprehendúntur in consíliis quibus cógitant.Mentre l’empio insuperbisce, arde il povero: * sono presi nei progetti che escogitano.
Quóniam laudátur peccátor in desidériis ánimæ suæ: * et iníquus benedícitur.Poiché è lodato il peccatore nei desideri dell’anima sua *e l’iniquo è benedetto.
Exacerbávit Dóminum peccátor, * secúndum multitúdinem iræ suæ non quæret.




Il peccatore ha esasperato il Signore * nell’eccesso della sua ira [dicendo tra sé: "Dio] non chiederà conto".

oppure: * nell'eccesso del sua arroganza non se ne cura [di Dio] (sono state proposte anche altre traduzioni)

Non est Deus in conspéctu eius: * inquinátæ sunt viæ illíus in omni témpore.Non c’è Dio dinanzi al suo sguardo:* sono contaminate le sue vie in ogni tempo.
Auferúntur iudícia tua a fácie eius: * ómnium inimicórum suórum dominábitur.Sono rimossi i tuoi giudizi dalla sua faccia, * di tutti i suoi nemici sarà dominatore.
Dixit enim in corde suo: * Non movébor a generatióne in generatiónem sine malo.Ha detto infatti nel suo cuore: * "Non sarò scosso di generazione in generazione senza [alcun] male".
Cuius maledictióne os plenum est, et amaritúdine, et dolo: * sub lingua eius labor et dolor.E la di lui bocca è piena di maledizione, e di amarezza, e di inganno, * sotto la sua lingua affanno e dolore.
Sedet in insídiis cum divítibus in occúltis: * ut interfíciat innocéntem.Se ne sta in agguato con i ricchi nei nascondigli: * per uccidere l’innocente.
Óculi eius in páuperem respíciunt: * insidiátur in abscóndito, quasi leo in spelúnca sua.I suoi occhi spiano il povero: * sta in agguato in un nascondiglio come un leone nella sua tana.
Insidiátur ut rápiat páuperem: * rápere páuperem, dum áttrahit eum.Sta in agguato per rapire il povero: * rapire il povero trascinandolo.
In láqueo suo humiliábit eum: * inclinábit se, et cadet, cum dominátus fúerit páuperum.nel suo laccio lo umilierà: *si chinerà e cadrà quando si sarà reso dominatore dei poveri.
Dixit enim in corde suo: Oblítus est Deus, * avértit fáciem suam ne vídeat in finem.Ha detto infatti nel suo cuore: Dio ha dimenticato, * ha volto altrove la sua faccia, per non vedere mai.



Commento di S. Alfonso

Ut quid, Domine, recessisti longe? despicis in opportunitatibus, in tribulatione? Perché Signore, vi siete allontanato da me e sembrate disprezzarmi col non consolarmi in tempo opportuno, in cui sono tribolato?

Dum superbit impius, incenditur pauper; comprehenduntur in consiliis quibus cogitant. Mentre l'empio s'insuperbisce, il povero si affligge: ma e l'uno e l'altro s'ingannano ne' loro pensamenti; poiché il superbo invano si gloria della sua temerità, e il povero invano si lagna della sua povertà.

Quoniam laudatur peccator in desideriis animae suae; et iniquus benedicitur. Poiché il peccatore si gloria e si vanta de' suoi iniqui desiderj.

Exacerbavit Dominum peccator; secundum multitudinem irae suae non quaeret. Il peccatore ha sdegnato Dio, e dovendo cercare di riconciliarsi col Signore, secondo la moltitudine dell'ira sua (cioè secondo la grandezza della sua superbia) che l'acceca, non quaeret, non cerca di placarlo.

Non est Deus in conspectu eius; inquinatae sunt viae illius in omni tempore. Non vi è Dio avanti gli occhi suoi; e perciò tutte le azioni della sua vita sono sempre imbrattate di colpe.

Auferuntur iudicia tua a facie eius; omnium inimicorum suorum dominabitur. Egli non pensa più, o Signore, ai vostri giudizj, cioè a' vostri precetti ed alle pene che minacciate, e perciò cerca di dominare, cioè d'opprimere, tutti i suoi nemici.

Dixit enim in corde suo: Non movebor a generatione sine malo. Dice intanto l'empio: Io non mai cadrò dal mio felice stato e sarò sempre esente da ogni male.

Cuius os maledictione plenum est et amaritudine et dolo; sub lingua eius labor et dolor. La sua bocca è piena di maledicenza, di amarezza contro il prossimo e di inganni; in modo che la lingua non gli serve se non a recar dolore ed angustia agli altri.

Sedet in insidiis cum divitibus in occultis, ut interficiat innocentem. Si associa coi ricchi e potenti a tramare occulte insidie per mandare in ruina l'innocente.

Oculi eius in pauperem respiciunt; insidiatur in abscondito, quasi leo in spelunca sua. Tiene gli occhi sovra il povero: l'insidia in segreto, a guisa di un lione che sta nascosto nella sua spelonca per divorare chi passa.

Insidiatur, ut rapiat pauperem: rapere pauperem dum attrahit eum. Insidia il povero per rapirlo, cioè per opprimerlo: e lo rapisce quando lo trae nella sua rete.

In laqueo suo humiliabit eum; inclinabit se et cadet cum dominatus fuerit pauperem. Dopo averlo preso nel suo laccio cercherà d'affliggerlo; gli sarà sopra e ne farà quel che vuole, avendolo in suo potere.

Dixit enim in corde suo: Oblitus est Deus, avertit faciem suam ne videat in finem. Poiché disse fra sé: Iddio non ha cura delle sue creature e se ne dimentica dopo averle create e volta la sua faccia per non mai vederle.






Salmo 9 (4)

Salmo 9 (iiii)

Exsúrge, † Dómine Deus, exaltétur manus tua: * ne obliviscáris páuperum.Sorgi, Signore Dio, sia esaltata la tua mano: * non ti scordare dei poveri.
Propter quid irritávit ímpius Deum? * dixit enim in corde suo: Non requíret.Perché l’empio ha esasperato Dio? * Ha detto infatti nel suo cuore: «Non chiederà conto».
Vides quóniam tu labórem et dolórem consíderas: * ut tradas eos in manus tuas.Tu vedi, perché consideri l’affanno e il dolore * per consegnarli nelle tue mani.
Tibi derelíctus est pauper: * órphano tu eris adiútor.A te è abbandonato il povero, * per l’orfano tu eri l’aiuto.
Cóntere bráchium peccatóris et malígni: * quærétur peccátum illíus, et non inveniétur.Spezza il braccio del peccatore e del malvagio; * si cerherà il suo peccato e non sarà trovato.
Dóminus regnábit in ætérnum, et in sæculum sæculi: * períbitis, Gentes, de terra illíus.Il Signore regnerà in eterno, e nei secoli dei secoli (lett.: nelsecolo del secolo); * perirete, genti, dalla sua terra.
Desidérium páuperum exaudívit Dóminus: * præparatiónem cordis eórum audívit auris tua.Il desiderio dei poveri ha esaudito il Signore; * la disposizione del loro cuore ha ascoltato il tuo orecchio,
Iudicáre pupíllo et húmili, * ut non appónat ultra magnificáre se homo super terram.per far giustizia all’orfano e all’umile, * perché non seguiti oltre a magnificarsi l’uomo sulla terra.

Commento di S. Alfonso

Exurge, Domine Deus, et exaltetur manus tua, ne obliviscaris pauperum. Sorgete voi, Signore, e sia esaltata la vostra potenza contra gli empj; né vi dimenticate de' poveri.

Propter quid irritavit impius Deum? Dixit enim in corde suo: Non requiret. Perché mai l'empio provoca Dio a sdegno? Lo provoca perché dice dentro il suo cuore: Iddio non ha cura delle cose umane né se n'impaccia.

Vides quoniam tu laborem et dolorem consideras; ut tradas eos in manus tuas. Signore, voi già guardate e considerate le angustie e le afflizioni de' poveri; sì che a suo tempo fate cadere gli empj nelle vostre mani per punirli.

Tibi derelictus est pauper, orphano tu eris adiutor. Il povero è lasciato alla cura di voi che siete il protettore degli orfani i quali sono destituti di ogni aiuto.

Contere brachium peccatoris et maligni; quaeretur peccatum illius, et non invenietur. Abbattete la potenza del peccatore e dell'iniquo. Quaeretur peccatum illius, et non invenietur. S. Agostino spiega così: Iudicabitur de peccato suo, et ipse peribit propter peccatum suum; questa spiegazione par che connetta col seguente verso, peribitis gentes de terra illius; sicché il peccatore sarà giudicato secondo il suo peccato, ed egli più non si troverà, poiché resterà perduto.

Dominus regnabit in aeternum et in saeculum saeculi; peribitis gentes de terra illius. Il Signore regnerà per sempre in tutta l'eternità: e voi, peccatori, sarete esterminati dalla terra a lui consacrata.

Desiderium pauperum exaudivit Dominus; praeparationem cordis eorum audivit auris tua. Il Signore sempre esaudirà il desiderio de' giusti afflitti; anzi voi, o Dio di bontà, ascolterete la preparazione (cioè la disposizione) del loro cuore, che precede alle loro preghiere.

Iudicare pupillo et humili; ut non apponat ultra magnificare se homo super terram. Giudicate, Signore, a favore de' pupilli e degli umili: acciocché gli uomini sulla terra non sieguano a magnificarsi, cioè ad insuperbirsi, contro di voi e contro il prossimo.

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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