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Notizie varie dalle diverse Diocesi in Italia

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2012 23:47
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17/07/2012 16:11
 
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Il nuovo arcivescovo di Gorizia, mons. Redaelli: vado a servire una Chiesa maestra di dialogo


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L’arcidiocesi di Gorizia vive in queste settimane la fase di passaggio in vista dell’arrivo del suo nuovo pastore, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, che succede a mons. Dino De Antoni, il quale lascia per raggiunti limiti di età. A mons. Redaelli, in precedenza vescovo ausiliare di Milano, Isabella Piro ha chiesto con quali sentimenti ha accolto la nomina al nuovo incarico:


R. – Innanzitutto, con sentimenti di riconoscenza verso il Signore e verso il Santo Padre che è interprete nei miei confronti della volontà di Dio. Poi, certo, anche con sentimenti di gioia per un incarico che mi permetterà di essere pastore in senso pieno di una Chiesa che per me è totalmente nuova.


D. – Nella lettera che ha indirizzato ai suoi nuovi fedeli ha fatto riferimento al suo motto episcopale tratto da un passo dell’Apocalisse…


R. – Sì mi ha colpito questa frase che c’è nel capitolo 21: “Vieni ti mostrerò la fidanzata la sposa dell’agnello”. E’ la frase che l’Angelo dice all’autore dell’Apocalisse, Giovanni, per presentargli la sposa dell’agnello, cioè la Città santa, la nuova Gerusalemme. L’intuizione era questa, che al vescovo fosse più che ad altri data un po’ questa grazia dello Spirito, di vedere l’azione dello Spirito Santo che sta preparando la Chiesa, pur in mezzo a tante fatiche e contraddizioni, a essere davvero la sposa dell’agnello. Questa è una grazia che vorrei chiedere al Signore anche in questa occasione: di vedere, anzitutto nella Chiesa di Gorizia, l’opera che sta facendo lo Spirito Santo.


D. - Gorizia è un’arcidiocesi di confine, italiana ma anche con un’anima nordeuropea…


R. - Il dialogo caratterizza questa Chiesa, il confronto tra diverse culture, diverse lingue. E’ certamente una Chiesa ben inserita nel cammino di tutte le Chiese del nordest proprio per mettersi in dialogo con le necessità di oggi, con il mondo di oggi: il Vangelo è quello di sempre ma diventa il Vangelo di oggi.


D. – Lei lascia l’incarico di vescovo ausiliare di Milano. Tra gli ultimi eventi che Lei ha avuto modo di seguire c’è sicuramente il settimo Incontro mondiale delle famiglie che si è tenuto a Milano i primi di giugno ,alla presenza di Benedetto XVI. Cosa Le ha lasciato questo evento e quali ricordi porterà con sé?


R. - Certamente, il fatto che le famiglie ci sono e hanno tanta voglia di vivere così con semplicità, pur con le loro fatiche, perché non bisogna nascondere anche le loro crisi. Hanno tanta voglia di vivere il Vangelo nel mondo di oggi, di cogliere poi nell’insegnamento del Vangelo - che il Santo Padre, quando è venuto, ci ha rappresentato con la sua semplicità ma anche con la sua chiarezza e limpidezza - e di cogliere in questo un segno di grande speranza, la possibilità di continuare, di non fermarsi e come cristiani, in questo momento di crisi generalizzata, testimoniare che c’è qualcosa di bello, si può andare avanti.


D. - Quali sono gli auspici e le speranze che serba nel suo cuore per il suo futuro?


R. – Questa grande speranza, per la Chiesa di Gorizia ma anche per la nostra Chiesa italiana, di vivere un po’ questo periodo di fatica e anche di transizione come un momento di purificazione e di rinnovamento evangelico. Quindi, confermando quanto di positivo ci viene da una tradizione secolare di fede molto viva, però anche sapendo aprirci allo Spirito Santo e alle strade che ci indicherà perché lo Spirito opera anche al di là di quello che noi vediamo. Mi pare bello, nella conclusione dell’Apocalisse, quello che lo Spirito insieme alla sposa dice: “Vieni Signore Gesù”. C’è questa attesa definitiva dello Sposo: alla fine c’è il Regno di Dio e questo deve riempirci di grande speranza.
 
 Radio Vaticana


[SM=g1740733] Augurando a mons. Radelli ogni bene per il suo ministero, ci viene da fare una riflessione importante:

Ma esiste ancora una chiesa che oltre al dialogo sappia essere anche MAESTRA PER DOTTRINA?

Il Dialogo NON è mai mancato nella Chiesa, ciò che manca invece oggi è la sana Dottrina... il Papa ha indetto un Anno della fede e di nuova evangelizzazione, non un anno del dialogo!!
Dialoghiamo pure, ci mancherebbe altro, ma vogliamo cominciare a parlare anche di Chiese di santa Dottrina Cattolica?


[SM=g1740750] [SM=g1740752]


[SM=g1740758] e giusto per far comprendere meglio anche agli altri che leggono, posto qui una domanda che Pontifex ha fatto in una intervista al Vescovo di Frascati mons. Martinelli, che ha accolto il Papa e che come sappiamo è stato collaboratore dell'allora card, Ratzinger....  
 
Nel suo video messaggio Lei ci ha parlato di 3 cose fondamentali per il cattolico. Quello che fa Lei ed invita tutti i fedeli della Sua diocesi a fare lo stesso. Vuol ricordarli al grande pubblico di internet?  
 
Ho ricordato che la nostra diocesi da più di un anno si è data tre obbiettivi in particolare, su cui impegnarsi a livello personale e comunitario:  
- formare i formatori nell’ambito catechistico, liturgico, caritativo, oratoriano, così che siano ben preparati a svolgere ciascuno il compito che Dio gli chiede a servizio della crescita di tutti;  
- impegnarsi nella pastorale vocazionale, affinchè quanto prima dalla nostra terra tuscolana, dalle nostre famiglie, si sviluppino numerose e sante vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, a servizio della nostra Diocesi e della Chiesa intera;  
- dedicarsi alla pastorale familiare, in modo che sempre più coppie di sposi vivano con gioia e fedeltà il proprio sacramento del matrimonio, finchè morte non li separi. Con la grazia di Dio e con l’impegno generoso di tutti e di ciascuno, è possibile realizzare questi e anche altri obbiettivi, nel presente e nel futuro.  
 
******  
ecco le risposte che un cattolico desidera poter ascoltare, soprattutto FORMARE I FORMATORI...CATECHESI E VOCAZIONE....  
Grazie Eccellenza!!!! [SM=g1740721] [SM=g1740722]

Esclusiva: intervista al Vescovo Martinelli sulla visita del Papa a Frascati

 

 

Stamane abbiamo il piacere di intervistare sua Eccellenza Mons. Raffaello Martinelli, Vescovo di Frascati; gentile e disponibile, sua Eccellenza ci parla della recente importante visita di Papa Benedetto XVI proprio a Frascati.

 

Eccellenza abbiamo avuto modo di apprezzare e di diffondere il Suo recente video, breve e conciso, con il quale ha annunciato la visita del Pontefice a Frascati. Dal Suo video messaggio traspariva grande attesa e molto entusiasmo, quasi gioia di figlio che attende il padre. Ci conferma?

 

Certamente! E’ per me, Pastore di questa Diocesi, e anche per i miei fedeli tuscolani, motivo di grande gioia poter accogliere il Pastore della Chiesa universale, che viene tra noi:- per santificare il giorno del Signore insieme a noi;- per confermarci e rafforzarci nella Fede;- per benedire tutti gli abitanti della nostra Diocesi, invocando su ciascuno di noi la benevolenza del Signore;- per pregare per tutti i fedeli della nostra Diocesi, per tutte le nostre famiglie, in particolare per i nostri ragazzi, i nostri giovani, tutti i nostri sofferenti nel corpo e nello spirito;- per invocare il dono di tante e sante vocazioni religiose e sacerdotali, provenienti dalle nostre famiglie tuscolane. E il Papa è venuto tra noi, a celebrare l’Eucaristia, dopo 32 anni. Non dimentichiamo infatti che l’ultima visita ufficiale di un Papa nella nostra Diocesi è stata quella del Beato Giovanni Paolo II, avvenuta l’8 settembre 1980, e prima ancora, nel settembre 1963, quella di Papa Paolo VI.

 

La cittadina di Frascati, a dispetto di una realtà molto secolarizzata e panteista, ha risposto con grande partecipazione ed anche con un pizzico di apprensione. Quali le Sue considerazioni su questa situazione che potrebbe apparire controcorrente? E’ stato molto positivo secondo noi?

 

Effettivamente i fedeli della Diocesi hanno risposto con molto entusiasmo e con grande partecipazione, superiore alle attese. Non dimentichiamo che siamo a metà luglio, il che vuol dire per molti vacanze, mare…E invece tantissimi sono accorsi per pregare con il Papa e per il Papa, che ha celebrato tra noi e per noi l’Eucaristia, che è la preghiera pìù bella, più completa, più profonda per i cristiani, fonte e culmine di tutta la vita ecclesiale.

 

Eccellenza, a vederlo in tv o, a distanza, durante le Udienze, il Papa ci sembra un poco stanco, affaticato. Lei che sicuramente ha avuto modo di incontrarLo personalmente che ci dice?

 

Io l’ho trovato in buona forma, sereno, contento di poter condividere con i fedeli di una diocesi, la celebrazione eucaristica domenicale, nel giorno del Signore. Certamente l’età e il peso della fatica quotidiana, legata all’adempimento della sua non facile missione, incidono…ma il suo spirito e il suo cuore sono giovanili, come ha dimostrato anche durante tutta la celebrazione che è durata più di due ore…

 

L’Omelia del Papa a Frascati è stata esemplare, il Papa ha ricordato, commentando il Vangelo, quella che è la missione di ogni Cattolico. Eccellenza, Lei che è autore di testi catechetici molto importanti e chiarissimi, come ha visto questa grande limpidezza del Papa?

 

Non ne dubitavo, conoscendo da molto tempo il Santo Padre. Ancora una volta ho potuto sperimentare e ammirare la Sua capacità straordinaria di applicare la Parola di Dio che la liturgia della Parola domenicale propone, alle esigenze dei fedeli partecipanti alla celebrazione eucaristica. E lo sa fare con una chiarezza, con una serenità, con una fedeltà sia alla stessa Parola di Dio sia alle esigenze della gente,che senz’altro lascia un segno nel cuore di ciascuno. E il tutto, in linguaggio accessibile e comprensibile, profondo e insieme semplice.

 

Avete avuto occasione di pregare insieme con il Pontefice, oltre la Santa Messa? Tutti questi scandali in alcuni uomini di Chiesa, come ci insegna il 5° comandamento, sono peggiori di un omicidio, è necessario pregare per fermare le seduzioni del maligno. Giusto?

 

Era previsto che il Papa venisse tra noi per presiedere la solenne celebrazione eucaristica, e poi rientrasse subito a Castelgandolfo per la recita dell’Angelus a mezzogiorno. Per cui non c’è stato tempo per altro (anzi durante l’Angelus, il Papa si è scusato benevolmente per il leggero ritardo). Circa la sua domanda, giustamente dobbiamo pregare perchè il Signore ci liberi dal Male, come del resto preghiamo nel Padre nostro. E in particolare il male, che si manifesta in scandali compiuti da alcuni uomini di Chiesa, richiede a tutti noi un maggior impegno su vari fronti, quali ad esempio: l’invocare il perdono del Signore, chiedere scusa alle vittime innocenti degli abusi, donare loro premura e aiuto, migliorare la formazione dei futuri sacerdoti, impegnarci tutti in un cammino di permanente conversione…

 

Nel suo video messaggio Lei ci ha parlato di 3 cose fondamentali per il cattolico. Quello che fa Lei ed invita tutti i fedeli della Sua diocesi a fare lo stesso. Vuol ricordarli al grande pubblico di internet?

 

Ho ricordato che la nostra diocesi da più di un anno si è data tre obbiettivi in particolare, su cui impegnarsi a livello personale e comunitario: - formare i formatori nell’ambito catechistico, liturgico, caritativo, oratoriano, così che siano ben preparati a svolgere ciascuno il compito che Dio gli chiede a servizio della crescita di tutti; - impegnarsi nella pastorale vocazionale, affinchè quanto prima dalla nostra terra tuscolana, dalle nostre famiglie, si sviluppino numerose e sante vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, a servizio della nostra Diocesi e della Chiesa intera; - dedicarsi alla pastorale familiare, in modo che sempre più coppie di sposi vivano con gioia e fedeltà il proprio sacramento del matrimonio, finchè morte non li separi. Con la grazia di Dio e con l’impegno generoso di tutti e di ciascuno, è possibile realizzare questi e anche altri obbiettivi, nel presente e nel futuro.

 

Eccellenza La ringraziamo per l’intervista concessa, auspichiamo nella pubblicazione di qualche Suo nuovo testo e la affidiamo alla protezione dell’Arcangelo San Michele e di Maria Regina degli Angeli.

 

Carlo Di Pietro

MILIZIA DI SAN MICHELE ARCANGELO

 

da:

http://www.dentrosalerno.it/web/2012/07/17/esclusiva-intervista-al-vescovo-martinelli-sulla-visita-del-papa/

[SM=g1740733]

[Modificato da Caterina63 17/07/2012 19:09]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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