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Convegno della Diocesi di Roma, intervento magisteriale del Santo Padre

Ultimo Aggiornamento: 12/06/2012 16:22
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10/06/2011 18:10
 
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A un anno di distanza......


A colloquio con il cardinale vicario Vallini alla vigilia del convegno diocesano

Per Roma
con fiducia e determinazione

 

di FABRIZIO CONTESSA

Fiducia e determinazione. Nel guardare alle sfide del presente. E nell'affrontare le difficoltà e le insidie che inevitabilmente riserva il futuro. Alla vigilia del convegno diocesano - tradizionale tappa pastorale prima della sosta estiva - che si aprirà la sera di lunedì 13 nella basilica di San Giovanni in Laterano con l'intervento di Benedetto XVI, il cardinale vicario Agostino Vallini anticipa in una conversazione con "L'Osservatore Romano" le linee portanti dell'assise ecclesiale. Facendosi anche interprete dei sentimenti dell'intera comunità diocesana che sarà chiamata a confrontarsi su un tema così fondamentale come quello dell'iniziazione cristiana.

Tema che è parte, certamente non secondaria, di quella emergenza educativa su cui tante volte si è soffermato il Papa. E, appunto, "fiducia" e "determinazione", secondo il porporato, sono in certo senso le parole d'ordine, la prospettiva ideale con la quale è bene porre mano al lavoro pastorale. Il cardinale Vallini sottolinea infatti come "anche Roma, anche la diocesi del Papa è partecipe di tutti quei mutamenti culturali che attraversano l'intera società occidentale. Con tutte le conseguenze apportate da fenomeni ben conosciuti come il secolarismo e la globalizzazione".

E le ricadute ovviamente riguardano la tenuta della famiglia e la pratica religiosa, ma anche i rapporti tra le persone, con una società che diventa sempre più violenta, l'emergere di nuove povertà, l'insicurezza economica, soprattutto un senso d'insicurezza e di paura nei riguardi del futuro.

In questo senso, Roma è diventata davvero, da tempo, terra di missione. "Il magistero di Benedetto XVI - come quello del beato Giovanni Paolo II - continuamente ci richiama all'impegno senza riserve. C'è bisogno di una continua revisione del nostro cammino pastorale. Per questo la nostra diocesi ormai da tre anni è impegnata in una verifica pastorale dell'ultimo decennio che mette a tema gli ambiti fondamentali della pastorale ordinaria: la celebrazione dell'Eucaristia domenicale, la testimonianza della carità, l'iniziazione cristiana, la pastorale familiare e quella giovanile". L'anno scorso sono stati esaminati i primi due ambiti, lunedì prossimo, con il convegno pastorale 2011, appunto alla presenza del Santo Padre, si aprirà la verifica - che si concluderà con il convegno del 2012 - sull'iniziazione cristiana: "La gioia di generare alla fede nella Chiesa di Roma".

Sarà l'occasione per interrogarsi su "come la nostra Chiesa e in particolare le parrocchie trasmettono la fede alle nuove generazioni. Ma lo faremo sulla base di esperienze, testimonianze che tengono conto di una realtà complessa, articolata. Insomma, le sfide del momento sono impegnative, ma la comunità ecclesiale le affronta con fiducia e determinazione".

Nel corso del convegno toccherà a monsignor Andrea Lonardo, direttore dell'Ufficio catechistico diocesano, presentare una "fotografia" della situazione dell'iniziazione cristiana a Roma, presentando una sintesi dei questionari fatti giungere dai parroci in Vicariato. Dati che metteranno in luce le difficoltà - per esempio per quanto riguarda i giovani che si accostano al sacramento della Confermazione - ma anche i motivi di conforto come il numero crescente di adulti che chiede il battesimo.

In proposito il cardinale vicario tiene a sottolineare come "la realtà non è tutta a tinte fosche. Certo, anche i ripetuti interventi del Santo Padre partono da questa constatazione, dalla difficoltà che oggi s'incontra nel processo di trasmissione e dell'educazione alla fede. Ma accanto a tutto ciò c'è anche una realtà viva fatta di parrocchie, associazioni, movimenti, come anche di singoli fedeli, che quotidianamente testimoniano la fede e raccolgono gli appelli del Santo Padre. E tutto questo quasi mai trova spazio nei giornali". In questo senso - ha scritto monsignor Lonardo presentando il convegno sul settimanale diocesano "Roma Sette" di domenica 5 giugno - "la domanda più importante non è quanti frequentano la Chiesa al termine di un cammino. La domanda decisiva è piuttosto se la fede è talmente bella e grande da avere il potere di rendere l'uomo migliore". Lo sguardo si sposta allora sull'efficacia del percorso educativo. Una proposta, rivolta ai ragazzi e alle loro famiglie, che deve saper coniugare l'aspetto dell'esperienza con quello della chiarezza espositiva. Si comprende così come il convegno, in realtà, non riguardi i soli addetti ai lavori (sacerdoti, religiosi e religiose, catechisti) bensì si rivolga anche all'intera società, alla famiglia, alla scuola. Perché ognuna di queste realtà contribuisce, per parte che le è propria, all'educazione delle nuove generazioni.

E perché la fede cristiana è anche uno straordinario fattore di crescita civile e sociale. "Basti pensare - afferma ancora il porporato - al ruolo decisivo delle parrocchie e degli oratori nei quartieri di periferia, che diventano dei veri punti di riferimento e di coesione sociale, oltre che religiosa. Affiancando le famiglie nell'educazione dei bambini e dei giovani, promuovendo iniziative di solidarietà, assistendo anziani, malati, poveri. Senza le parrocchie la città sarebbe peggiore".
Certo - sottolinea il cardinale - si è di fronte a una realtà che negli ultimi anni ha subito rapide e profonde trasformazioni. Anche a Roma è cambiata, per esempio rispetto ai primi anni Novanta, la connotazione del fenomeno migratorio. E tutto questo apre nuovi scenari anche sul fronte della pastorale. "Il numero degli immigrati, per esempio, era molto minore; l'immigrazione era interna, cioè prevalentemente dalle diverse regioni italiane. E gli immigrati di oggi, ovviamente, non sono tutti cattolici. Ci sono cristiani di altre confessioni, come gli ortodossi, arrivati dall'Est europeo dopo la caduta della cortina di ferro. O i musulmani, sbarcati dall'Africa e dell'Asia".

Ma cambiamenti profondi hanno riguardato anche il cosiddetto mercato del lavoro. E a farne le spese sono state le famiglie e soprattutto le giovani coppie, che in maniera sempre più numerosa rinviano o, addirittura, rinunciano al matrimonio. "Attendiamo da anni - ricorda il cardinale Vallini - politiche famigliari che sostengano le famiglie, soprattutto le nuove famiglie, e aprano ai giovani il mondo del lavoro. Chi non ha lavoro o ha un lavoro precario difficilmente rischia un passo così impegnativo come il mettere su famiglia. Pagare un affitto è oggi diventata quasi un'impresa impossibile". Discorso analogo per l'apertura alla vita, con il numero delle nascite in continuo calo. "Tutto questo avviene perché le persone hanno sempre meno fiducia nel futuro. Mancano i figli perché non si perseguono politiche adeguate che, per esempio, consentano alla madre di poter seguire la famiglia, di dedicarsi con serenità alla costruzione della propria famiglia. Visitando le parrocchie incontro giovani che me lo dicono chiaramente". Insomma, conclude il cardinale vicario, le sfide del momento sono certamente "impegnative", ma "la comunità ecclesiale le affronta con fiducia e determinazione".



(©L'Osservatore Romano 11 giugno 2011)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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