Carissimo Ondablu, sono rimasto veramente stupefatto nel sentire che appartieni al popolo dell’elezione di Dio; che meraviglia, che grande gioia mi hai dato nel sapere che posso dialogare con una persona della stessa stirpe di Gesù.
Sono sincero, non mi era mai capitato ed è grazie ad internet se ora posso farlo.
Ti ringrazio di cuore anche per aver voluto partecipare finora ai diversi argomenti aperti su questo modesto sito, che ho voluto solo unicamente per scambiare con qualche altro ciò che credo di aver ricevuto come dono dal Signore: quello della fede in Cristo. Innanzitutto Lui, che io ritengo Signore e figlio di Dio; Paolo non è altro che un messaggero, un annunciatore. Anch’egli ebreo, dice: "tutto io ritengo come spazzatura di fronte alla sublimità della conoscenza di Gesù, mio Signore".
Mi rallegra che tu ti ponga questi grandi interrogativi della vita e che osservi argutamente l'evolversi dei "semi" che la fede ebraica derivata dai patriarchi onviati dal vero Dio, ha portato nel mondo.
Il papa giustamente ha definito questo popolo "i fratelli maggiori" nonostante nel passato, a partire dai primi cristiani, gli ebrei siano stati considerati reprobi, rinunciatari, delle promesse divine.
Paolo dice che il ramo che è stato tolto per far posto all'ulivo selvatico un giorno potrà essere innestato di nuovo, e sarà un grande giorno io credo.
Preghiamo perchè questo si avveri presto e venga l'atteso, il Messia a dare pace a questa terra dilaniata.
Ora, appena potrò, devo rivolgerti alcune domande per conoscere alcuni dettagli della religione ebraica che mi potranno illuminare meglio su determinati aspetti della religione cristiana. Forse mi potrai aiutare.
Per ora concludo perchè il mio computer spesso si blocca e non riesco a portare avanti il discorso con facilità.
Un abbraccio fraterno. Teofilo