Da Cordialiter:
L'abbé Claude Barthe ha rilasciato un'intervista alla combattiva associazione "Paix Liturgique", nella quale ha affermato che la Messa tradizionale non può sperare di reinserirsi massicciamente nelle parrocchie ordinarie senza la rinascita di un ambiente favorevole alimentato dal vitale sostegno della riforma della riforma.
A tal proposito auspica che il rito di Paolo VI venga celebrato nel modo più tradizionale possibile (versus Deum, Comunione in ginocchio, gregoriano, ecc.), creando in questo modo un ambiente favorevole al passaggio alla Messa tridentina.
Sono d'accordo con l'abbé Barthe, perché l'esperienza dimostra che coloro che in passato celebravano devotamente col Messale di Paolo VI, dopo il Motu Proprio "Summorum Pontificum" hanno aderito alla forma straordinaria del rito romano.
Pensiamo ai vari don Alfredo Morselli, don Nicola Bux, padre Stefano Manelli, e tanti altri. Insomma, se tutti i sacerdoti avessero celebrato la Messa nuova in modo tradizionale, oggi la Messa tridentina sarebbe la forma "ordinaria" del rito romano.
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)