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L' ESAME DI COSCIENZA.......e la preparazione per una buona Confessione dei peccati!

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2013 03:16
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Sesso: Femminile
29/01/2011 19:06
 
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I castighi di Dio

 

Da Cordialiter:

Una studentessa liceale mi ha scritto per dirmi che in parrocchia ha sentito dire che "Dio non castiga". Adesso si sente confusa e vorrebbe delucidazioni al riguardo. Pubblico la mia risposta nella speranza che possa essere utile anche ad altre persone.
 
Carissima in Cristo,
                                  non preoccuparti del "disturbo", poiché per me non è un fastidio, ma è una gioia poter aiutare le persone che hanno dei dubbi su questioni religiose.

Purtroppo, viviamo in un'epoca in cui vige la dittatura del “politicamente corretto”, e questa mentalità ha contagiato anche parecchi cristiani. Oggi dunque è considerato “politicamente scorretto” parlare di castighi divini. In realtà i santi non avevano timore di affermare che Dio castiga le sue creature. Anche la Sacra Scrittura narra di castighi esemplari come la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, il pane guadagnato col sudore, le doglie del parto, il diluvio universale, la distruzione di Sodoma e Gomorra, la morte di Onan, lo sterminio di tutti i primogeniti degli egiziani, lo sterminio di alcuni popoli che abitavano in precedenza nella Terra Promessa, la morte dei primi sette mariti di Sara (i quali si erano sposati solo per attrazione fisica), la distruzione di Gerusalemme da parte dei Babilonesi, e tanti altri esempi.

Dio è rimuneratore, premia il bene e castiga il male. Egli è il nostro Padrone, Lui ci ha dato la vita e i beni materiali, Lui può toglierceli quando lo ritiene opportuno. Ovviamente non bisogna farsi un'idea sbagliata di Dio. Il Signore è infinitamente buono, ed è incapace di fare del male. Quando ci castiga, lo fa solo per nostro amore, ossia per trarne un bene maggiore. Ad esempio, secondo Don Dolindo Ruotolo (il mio esegeta preferito), le persone che vennero uccise dal diluvio universale, prima di morire si pentirono del male che avevano commesso e si salvarono.

Anche le mamme e i papà della terra, quando castigano i figli, non lo fanno per odio, ma per amore. Immagina un bambino che gioca a lanciare i sassi o a incendiare fogli di carta coi fiammiferi. Quando i genitori se ne accorgono provvedono subito a rimproverarlo, ma se lui continua sono costretti ad alzare le mani. Non danno le botte perché odiano il bambino, ma perché lo amano e non vogliono che lanciando i sassi o bruciando la carta, possa fare del male ad altri o a sé stesso. Anche Dio ci castiga per correggerci, perché ci vuole santi.

Non bisogna pensare che Dio castighi solo i cattivi. Dicevano i santi che Dio castiga quelli che ama. Giobbe era un uomo santo, eppure il Signore permise che fosse tormentato da lutti, malattie, furti e soprusi. Ovviamente il Signore non voleva che i ladri gli rubassero il bestiame, ma permise che ciò accadesse per trarne un bene maggiore, infatti Giobbe si rassegnò serenamente alle avversità e guadagnò enormi meriti per il Paradiso. Un conto è salvarsi coi meriti di un Giobbe, di un San Francesco o di una Santa Teresa, altro conto è il salvarsi per un soffio con pochissimi meriti.

Purtroppo, è difficile spiegare queste cose a coloro che hanno ceduto alla mentalità “politicamente corretta”. Se ti capita di avere discussioni con persone di questo genere è bene utilizzare un linguaggio molto prudente per non creare litigi inutili. Invece di utilizzare il termine “castigo”, potresti semplicemente limitarti ad esprimere il concetto evitando di pronunciare quel vocabolo, oppure utilizzando un altro termine più soft come “correzione paterna”.

In Corde Matris

Cordialiter

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 a quanto detto dall'amico di Cordialiter e con il quale condividiamo le bellissime riflessioni, va aggiunto che si attribuisce al Concilio Vaticano II una sorta di RIPENSAMENTO sull'antica Dottrina a riguardo del "concetto" del castigo di Dio....e approfittando di quel periodo assai confuso... di fatto è stata cambiata molta dottrina...

In realtà dal Concilio si è soltanto voluto SPIEGARE CON PAROLE PIU' OPPORTUNE AL NOSTRO TEMPO il concetto di "CASTIGO DI DIO"..... poichè neppure la Chiesa ha il potere di modificare la Sacra Scrittura....

Gesù, spiega ai Farisei di non essere venuto a cambiare la Legge, ma di portarla a COMPIMENTO....
caricandosi della Croce non ci ha tolto la responsabilità della personale condotta e di conseguenza,  facendosi carico della nostra stessa croce, NON CI HA TOLTI LA PUNIZIONE=CASTIGO ma ci ha dato la forza, gli strumenti(=Sacramenti) per COMBATTERE il male....
Lo stesso contesto Gesù lo spiega quando da agli Apostoli il potere di RIMETTERE I PECCATI,
: “Ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”» (Gv. 20, 19-23).

terribili le sue parole: "A CHI NON LI RIMETTERETE RESTERANNO NON RIMESSI....." è certamente un castigo, ma questo è l'estremo e purtroppo non dipende da Dio ma dall'Uomo.... perchè il peccato sia rimesso è necessario CONVERTIRSI E PENTIRSI... meno si va al Confessionale, meno ci sentiremo in coscienza di andarci, per questo è indispensabile ALLENARSI e confessarsi spesso...
 guardiamo all'atleta.... cosa non farebbe per VINCERE IL PREMIO?  si allena OGNI GIORNO, affronta mille rinuncie e mille sacrifici... VUOLE RAGGIUNGERE QUELLA META....
La vita eterna E' IL PREMIO CHE CRISTO CI HA ACQUISTATO MA PER MERITARLO OCCORRE IL NOSTRO SFORZO E LA VOLONTA'...

certe punizioni o castighi che Dio ci manda, sono spesso LE PROVE.... DIO CI METTE ALLA PROVA... non lo fa per divertirsi o perchè non ha altro di meglio da fare...ma lo fa perchè ci conosce meglio di noi stessi e sa ciò di cui abbiamo veramente bisogno per completare questa gara che è la VITA....

FIDIAMOCI DI DIO CHE E' PADRE.... e che al Figlio ha dato la Croce più pesante PER NOI, al Figlio che era veramente innocente e senza peccato mentre noi non potremmo mai dire "sono perfetto".... e che con lo Spirito Santo suscita in noi sentimenti di pudore, senso del peccato, desiderio di salvezza.....

Infine:

Pertanto la Comunione fatta senza essere confessati è mal fatta, per quanto uno pensi di essere perdonato.
Hai sentito le parole di Giovanni Paolo II che riprende quelle di San Giovanni Cristostomo: “Un tale accostamento, infatti, non potrà mai chiamarsi comunione, anche se tocchiamo mille volte il corpo del Signore, ma condanna, tormento e aumento di castighi”.
Può sembrare duro san Giovanni Crisostomo, ma non fa altro che riprendere le parole severe di san Paolo in  1 Cor 11,27-30: “Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.
È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti”.
L’autorevole Bibbia di Gerusalemme commenta quest’ultimo versetto con le seguenti parole: “Paolo interpreta un’epidemia come una punizione divina per la mancanza di carità che ha reso l’eucaristia impossibile”.

[SM=g1740733]

[Modificato da Caterina63 16/01/2013 11:36]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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