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Castelgandolfo e le vacanze dei Pontefici

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2016 15:34
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18/07/2010 07:35
 
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Castelgandolfo e i Papi

Il Castello e le Ville Pontificie dall'imperatore Domiziano a Benedetto XVI. Aneddoti e curiosità, fino alla tragedia della seconda guerra mondiale. Le foto esclusive.

Il mantra dei romani: "Il Papa è a Castello"

16/07/2010

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Benedetto XVI nel giardino della Villa

 

 

A Roma avvisano: “Il Papa è a Castello”. Lo dicono da sempre, come un matra ordinario e regolare. O almeno lo dicevano finché Giovanni Paolo II cominciò a fare la vacanze anche altrove sulle Alpi. E anche Benedetto XVI per qualche anno ha seguito la tradizione recente di Karol Wojtyla. Ma quest’anno ha deciso di tornare alla tradizione antica quando i Papi raggiungevano la Villa affacciata sul lago di Castelgandolfo.

 

 

    
Perché abbia deciso così Joseph Ratzinger non è dato saperlo, almeno ufficialmente. Qualcuno ha detto che voleva dare un segnale di sobrietà per via della crisi economica. Altri hanno fatto sapere che Benedetto XVI voleva stare in assoluta tranquillità, per scrivere le pagine del nuovo libro a cui sta lavorando, un testo che completa la trilogia su Gesù di Nazareth, questa volta sulla infanzia di Gesù. E poi che avrebbe anche messo mano alla bozza della nuova enciclica, anche questa per completare la trilogia sulle virtù teologali: dopo la carità e la speranza ecco la fede.


     Il Papa ama passeggiare nell’immenso giardino della Villa, può leggere, pregare in assoluta tranquillità.

Alla fine di settembre incontrerà alla Villa, come di consueto i suoi compagni di scuola e i suoi studenti del periodo in cui era professore in Germania. E’ un colloquio importante, una sorta di seminario che serve per fare il punto sulla teologia attuale. La gente di Castelgandolfo è contenta che il Papa stia lì per tutta l’estate accanto a loro. Alla domenica il cortile della Villa si riempie per la recita dell’Angelus. La presenza del Papa ha anche un ritorno economico per l’economia della zona.

 

 

     Il 15 agosto il Papa esce dalla Villa e va a celebrare la messa nella piccola chiesa sulla piazza principale del Paese. Una volta i Papi passeggiavano per il borgo.

Pio IX andava per i vicoli e entrava anche nelle case
e spesso sollevava il coperchio della pentola sui fornelli per saggiare la consistenza del brodo. E se vedeva che il cibo non era sufficiente lasciava un po’ di denaro alla famiglia. In questo dossier raccontiamo il Castello, la Villa e i suoi speciali inquilini.


Il Castello e le Ville Pontificie dall'imperatore Domiziano a Benedetto XVI. Aneddoti e curiosità, fino alla tragedia della seconda guerra mondiale.

La villa di Domiziano

16/07/2010


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Anche Giovanni Paolo II sulla terrazza sul lago di Castelgandolfo


Era la grandiosa residenza di campagna dell’Imperatore Domiziano
che si estendeva attorno al lago di Albano. Le due sponde erano occupate dalla sue ville. C’erano palazzo portici e teatri. Le Ville Pontificie del complesso di Castelgandolfo sono state costruite sui resti della parte centrale della residenza dell’Imperatore. Secondo alcuni studiosi dove si trova ora il Palazzo papale era il centro dell’antica Albalonga.


La Villa dominava il mar Tirreno e la collina era stata tagliata in tre grandi terrazze che finivano sul mare. Il criptoportico dove oggi il Papa passeggia al coperto  era lungo in origine oltre 300 metri. Adesso ne rimangono solo circa 120. Gli altri imperatori non si interessarono però alla grandiosa villa e preferirono scegliersene altre. Adriano si fece costruire la Villa di Tivoli. La storia tace fino al 1200 quando sulle rovine di Albalonga la famiglia genovese dei Gandofi (da cui il nome di Castegandolfo) eresse appunto una rocca quadrata con in piccolo cortile interno, che c’è ancora.

    Nel 1596 papa Clemente VIII con la Bolla dei Baroni prese possesso del castello, togliendolo ai Savelli che l’avevano presa ai Galdolfi. Insomma quella Rocca passò in molte mani in tre secoli finché il Papa con un decreto del Concistori dei cardinali e nel 1604 lo dichiarò “patrimonio inalienabile della Santa Sede”. Paolo V portò l’acqua con l’acquedotto che le attingeva dal Malafitto, una sorgente sulle montagne intorno e bonificò la zona prosciugando un laghetto.

Urbano VIII, Papa Barberini, eletto nel 1623 fu il primo Papa che decise di villeggiare stabilmente a Castelgandolfo.
Fece restaurare la Rocca e costruire l’ala del palazzo che guarda il lago, a sinistra dell’attuale facciata. E si cominciò ad ampliare il giardino e ad affrescare gli interni. Alessandro VII, Papa Chigi, costruì l’altra ala a destra del portone quello che guarda verso il mare.


Ma fu Clemente XIV ad acquistare la villa accanto, Villa Cybo, e il parco di tre ettari. Nel 1870 con la presa di Porta Pia e la fine dello Stato Pontificio la residenza papale di Castelgandolfo finì dimenticata, perché, nonostante la “Legge delle Guarentigie” l’aveva inclusa tra le pertinenze del Papa, i Pontefici non uscirono più dal Vaticano, nemmeno per andare in vacanza a Castelgandolfo.

 

[Modificato da Caterina63 14/07/2013 16:27]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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