Vorrei cercare di riconsiderare un po' meglio il tema dell' Eucarestia inserito da Alfonso.
Credo che il punto cruciale sia quello intitolato "IL SENSO DELLE PAROLE DI CRISTO" e quindi mi atterrò esclusivamente ai rilievi in esso contenuti. Se per caso trascurassi qualcosa, fatemelo notare. Allo stesso modo correggetemi se ho mal interpretato qualche affermazione.
Primo rilievo:
Quando Gesù dice "Queto è il mio corpo" e "Questo è il mio sangue" sta usando un'allegoria esattamente come quando diceva" Io sono la porta" oppure "Io sono la via" o anche "Io sono la vite".
RISPOSTA
Il linguaggio usato da Gesù non consente nessuna intrepretazione simbolica. In ogni caso o il testo viene preso letteralmente ( e in questo caso il verbo usato da Gesù è senza alcun dubbio il verbo essere) o deve essere interpretato da un' autorità che spieghi il senso reale delle parole. Se i protestanti accettano la prima possibilità, allora devono necessariamente ammettere che Gesù ha parlato in termini reali e non simbolici. Se invece accettano la seconda, allora devono dire qual è l'autorità alla quale fanno riferimento. Non basta, in questo caso, cercare di cavarsela dicendo che l' autorità è lo Spirito Santo perchè lo Spirito Santo deve necessariamente parlare per bocca di qualcuno sia esso una persona o un' organizzazione ( cfr 1 Tim 3,15 e 2 Pt 3,15-16).
Un'altro motivo che non consente di paragonare le frasi del tipo "Io sono la porta" a "Questo è il mio corpo" è data dal fatto che nel primo caso i Giudei non si sono mai posti il dubbio che Gesù parlasse metaforicamente perchè era evidente. Infatti non hanno mai detto "Come fa costui ad essere una pianta, oppure una porta di legno o una strada della Galilea?".
Quando Gesù dice "Perchè la mia carne è VERO cibo e il mio sangue VERA bevanda" i Giudei capiscono che parla in senso letterale.
Obiezione:
(Gesù) Preso un calice, rese grazie e disse: Pretendete questo e distribuitelo fra voi, perchè io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finchè sia venuto il regno di Dio" Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: "Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato pert voi. (Luca 22:17,20
E' Evidente che Gesù ha preso il pane ed il vino affinchè i suoi apostoli potessero commemorare la morte e la resurrezione di Gesù Cristo e il suo ritorno.
Sappiamo che da lì a poco Gesù fu condannato alla morte in croce dove dette il suo corpo e verso il suo sangue per noi.
Il significato questo è il mio corpo, questo è il mio sangue hanno un senso allegorigo.
Ti faccio un esempio la Bibbia è Parola di Dio giusto? Ora sappiamo che la Bibbia sono una raccolta di libri che ci rivelano Dio, quindi Dio è al di sopra della Bibbia.
Un'altro esempio se io ho la foto di mio figlio in mano e dico questo è mio figlio, è chiaro che la foto rappresenta mia figlio, ma mio figlio non è una foto, è in carne e ossa. Gesù non ha detto che il pane ed il vino si trasformano, ma ha dato un significato allegorico come quando diciamo Gesù è la via, Gesù è la verità, Gesù è la porta ecc.
N. B. Gesù ha preso il calice, perciò è necessario ritornare anche all'uso del calice e non amministrarlo solo in casi particolari, ma sempre.
Secondo rilievo
I Giudei e parte dei discepoli si sbagliano sul significato delle parole di Gesù e, a causa di questo equivoco, se ne vanno.
RISPOSTA
In realtà coloro che se ne vanno hanno capito perfettamente ciò che Gesù stava dicendo ma non riescono ad accettarlo perchè ragionano secondo la carne e non secondo lo Spirito Santo, come Gesù dice in Gv 6,63 e come ribadisce in Gv 6,65.
Gesù calca molto sul fatto di come le sue parole siano reali: "Perchè la mia carne è VERO cibo e il mio sangue VERA bevanda"
UN attimo prima, quando i Giudei si sono scandalizzati e dicevano "Come può costui darci la sua carne da mangiare?" Gesù aveva iniziato la sua risposta con la formula solenne "Amen, amen" che significa "Attenzione a quello che sto per dirvi perchè è una verità assoluta."
Anche i verbi usati da Giovanni ci aiutano a comprendere il vero senso della frase. Al versetto 56 e in quelli seguenti il remine greco usato per "mangiare" non è il classico "fagomai" bensì "trogo" che letteralmente significa "rodere, masticare, mangiare con voracità". Mentre fagomai potrebbe anche essere usato metaforicamente, trogo non può essere inteso che in senso letetrale. Questo vale per la Bibbia e per tutta la letteratura greca.
Obiezione
Gesù prima di dire questo specifica che Egli è il pane della vita, in quando la sua parola dà vita. E' Chiaro che Gesù quando dice che dobbiamo mangiare la sua carne e bere il suo sangue, si riferisce che dobbiamo nutrirci spiritualmente di Gesù come l'esempio della manna nel deserto. Quando un credente crede alla sua morte e mangia il pane si nutre della sua carne, quando crede e prende il calice beve il suo sangue. Il nutrimento è spirituale perchè le parole di Gesù sono spirito e vita.
Terzo rilievo
Gesù avverte quelli che se stanno andando che sta parlando metaforicamente.
RISPOSTA
E' esattamente il contrario: Gesù invece rincara la dose invitando anche quelli che sono rimasti ad andarsene se il discorso che hanno sentito è troppo difficile da accettare. Non dice che sta parlando in senso metaforico nè spiega ai suoi discepoli il senso di quello che stava dicendo, come invece aveva fatto in altre occasioni.
Non c'è nella Bibbia alcun esempio nel quale il termine "Spirito" significhi che si sta usando una metafora.
Quindi, nel caso in questione, cosa significa per un protestante la frase "E' lo Spirito che da la vita, la carne non giova a nulla?"
Obiezione
Gesù l'aveva spiegato in precedenza quando ha parlato del pane della vita vedi Giovanni 6:22 e seg.) è chiaro che quando diceva che dovevano nutrirsi dellla sua carne e bere il suo sangue dovevano nutrirsi di lui che è vero cibo e vera bevanda. Mise alla prova anche i discepoli più intimi
e disse che le parole che aveva detto sono spirito e vita (Giovanni 6:63)
Gli elementi della cena ( pane e vino) rimangono gli stessi.
RISPOSTA
L'apparenza è sempre quella del pane e del vino ma sono diventati realmente corpo e sangue di Gesù. Questa non è una cosa nuova nella Bibbia. Se vogliamo fare un paragone con l'esperienza del Battesimo nello Spirito dei pentecostali possiamo dire che un fedele "nasce di nuovo" nello Spirito ( e quindi è realmente una persona trasformata dallo Spirito Santo) ma fisicamente rimane sempre uguale a prima.
Obiezione: Il corpo e il sangue Gesù l'ha dato sulla croce, il pane ed il vino sono solo elementi che ci mettono in comunione con Gesù: Egli è morto e risorto e quindi siede alla destra del Padre, il sacrificio di Gesù si può solo rammemorare, e non rinnovare, è assurdo pensare che dalle mani del prete con una semplice parola il pane ed il vino si trasforma in Gesù Cristo in carne ed ossa è assurdo pensare a un Gesù creato dagli uomini.
Credo di aver dato alcune risposte ma naturalmente non pretendo di essere stato chiarissimo. Comunque quanto ho scritto sopra può servire per alimentare il dibattito.
Solo ora mi accorgo che Alfonso ha inserito il collegamento alle Omelie di S.Agostino. Mi riservo di rileggerle ( l'ho già fatto qualche anno fa) ma nel frattempo ( visto che cita la 26) magari potrebbe inserire i punti che ritiene più interessanti.
I punti più salienti sonodal 12 al 20 dell'Omelia di S. Agostino.
Sia lodato Gesù Cristo.
Alfonso