Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Viaggio Apostolico di Benedetto XVI nel Regno Unito - 16/19 settembre 2010

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2010 13:33
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
17/09/2010 08:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

All'inizio del viaggio nel Regno Unito il Papa sottolinea il contributo della fede allo sviluppo e alla pace nel mondo

Politica e religione, una comune responsabilità


Religione e politica hanno una responsabilità comune nel garantire la giustizia, la pace e la libertà in Europa e nel mondo. E in questo senso il Regno Unito ha una grande tradizione di impegno attivo nella lotta contro i mali del nostro tempo, quali la povertà, la miseria, la fame.

All'insegna del dialogo per ritrovare i valori dell'umanesimo che la società contemporanea sembra aver smarrito è iniziato il diciassettesimo viaggio internazionale di Benedetto XVI. Il Papa è stato esplicito nelle risposte alle cinque domande rivoltegli dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi, a nome dei settanta giornalisti presenti sul volo diretto a Edimburgo, prima tappa della sua visita in Gran Bretagna.

Per venti minuti ha ripetuto più volte le parole "tolleranza" e "apertura", e ha esortato in particolare i cristiani a testimoniare una fede viva in Gesù anche in società secolarizzate come quella britannica. Non preoccupano il Pontefice eventuali critiche e contestazioni, poiché anche i precedenti viaggi in Francia e nella Repubblica Ceca si preannunciavano a rischio per la presenza di tendenze anticlericali e areligiose, mentre si sono risolti poi in un grande successo. In entrambi quei Paesi è stata calorosa l'accoglienza da parte dei cattolici e anche di quanti, pur professandosi agnostici, sono alla ricerca della verità in spirito di tolleranza e di rispetto.

Secondo il Papa infatti nella maggior parte delle nazioni occidentali, europee soprattutto, con forti correnti anticattoliche, coesiste una radicata presenza di fede. E la Gran Bretagna che stamane lo ha accolto rappresenta un paradigma di questa realtà. Benedetto XVI ha affermato perciò di voler affrontare le sfide di questo viaggio con coraggio e con gioia.

Rispondendo a una domanda sui requisiti che deve avere la Chiesa per attirare le persone, Papa Ratzinger ha ribadito la convinzione che i numeri o il potere non sono la priorità. Una Chiesa che cerca di essere attrattiva, ha detto, è una Chiesa sbagliata. Essa, ha aggiunto, non deve lavorare per sé stessa ma per rendere visibile Cristo. Che tradotto in pratica significa essere testimone d'amore e di riconciliazione, aiutare a considerare l'altro, essere "trasparente" per poter diffondere senza interferenze la luce autentica del Vangelo. E in questo cattolici ed anglicani hanno la stessa direzione da prendere. Se infatti seguono la priorità di Cristo e non se stessi, non sono più concorrenti, ma amici nella verità. La personalità del cardinale John Henry Newman costituisce un modello per il superamento delle divisioni, in vista di una comune testimonianza.

Motivo di fondo di questo viaggio appena iniziato, la beatificazione di Newman costituisce per il Pontefice il riconoscimento del ruolo di quest'uomo di fede e di cultura che si è lasciato trasformare dalla verità. Un uomo che anzitutto ha vissuto il problema della modernità e dell'agnosticismo; per questo la sua non è una fede informe, appartenente al passato ma personalissima e attuale. Personalità di grande cultura, ha lottato contro lo scetticismo; sacerdote di grande spiritualità e di preghiera, ha vissuto in relazione profonda con Dio e con gli uomini.

Nella conferenza stampa il Papa ha rinnovato la sua fiducia nella Chiesa scossa dallo scandalo degli abusi su minori commessi da membri del clero. Anche in questo caso Benedetto XVI ha confessato senza remore che le rivelazioni sono state per lui uno shock, che gli ha provocato una grande tristezza. L'autorità della Chiesa - ha ammesso - non è stata in grado di vigilare, e ha auspicato pentimento, umiltà e grande sincerità da parte di tutti. Il Papa ha rivolto in particolare il suo pensiero alle vittime, che vanno aiutate a superare il trauma e a ritrovare fiducia, attraverso un sostegno materiale, psicologico e spirituale. Ha quindi invocato una giusta pena per i colpevoli - definiti senza mezzi termini inclini alla perversione - per i quali deve essere escluso ogni accesso ai giovani, perché chi commette tali atti è un malato, la cui libera volontà non funziona. Il Papa ha poi ribadito la necessità di vivere questo tempo come un momento di penitenza, di umiltà e di rinnovata sincerità, così come aveva scritto nella lettera inviata ai vescovi irlandesi. Da ultimo Benedetto XVI ha invocato un'opera di prevenzione, da esercitarsi soprattutto nel momento della scelta dei candidati al sacerdozio e alla vita religiosa. Ha ringraziato infine personalmente l'episcopato britannico per il grande lavoro compiuto e che continua a fare. (gianluca biccini)


(©L'Osservatore Romano - 17 settembre 2010)



 

Il cuore e la croce


Nei viaggi papali la più efficace e immediata chiave di comprensione è offerta dallo stesso Benedetto XVI durante l'incontro con i giornalisti poco dopo la partenza. E anche questa volta, in volo verso il Regno Unito, è stato così:  attraverso le parole del Papa, è possibile cogliere facilmente la sua intenzione, e quasi gettare uno sguardo nel suo cuore. Con una singolare attualizzazione del motto del cardinale Newman (che sarà beatificato eccezionalmente dal Pontefice a Birmingham) scelto per l'itinerario britannico:  cor ad cor loquitur, "il cuore parla al cuore", atteggiamento che da sempre è congeniale a Joseph Ratzinger.

"Vado avanti con grande coraggio e gioia" ha detto, dichiarando sull'aereo la sua fiducia nell'accoglienza subito impeccabile all'arrivo e molto cordiale nelle affollatissime strade a Edimburgo e nell'incontro con la regina a Holyroodhouse. Tra lo sventolare festoso di bandiere scozzesi con la croce di sant'Andrea, il party - quasi una festa di famiglia, a cui hanno partecipato la sovrana e il Pontefice -, e l'entusiasmo di migliaia di bambini e ragazzi di molte scuole.

Nonostante la presenza di correnti anticlericali e anticattoliche - del resto comuni a parte dell'occidente europeo - Papa Benedetto ha voluto ricordare ai giornalisti e nel discorso davanti a Elisabetta II le tradizioni di fede e le radici cristiane del Regno Unito. Insieme all'attenzione, alla tolleranza e al rispetto dimostrati da molti laici e agnostici che sono in ricerca, come già è avvenuto nelle visite, molto positive, in Francia e nella Repubblica Ceca.

La Chiesa non ha paura della modernità - ed è questo uno dei significati  della  beatificazione  di Newman, "eccezionale figura" e Dottore della Chiesa nella contemporaneità - soprattutto per un motivo:  non lavora per se stessa, per affermare il suo supposto potere, ma per un altro, e cioè per l'annuncio di Gesù Cristo. Sarebbe sulla strada sbagliata una Chiesa che cercasse di rendersi attraente, ha detto con nettezza Benedetto XVI. Piuttosto, la Chiesa deve essere trasparente, per lasciare splendere il Signore e farsi sua voce. E in questo i cattolici e gli altri cristiani hanno il medesimo compito, non concorrenti, ma servitori del primato e della verità di Cristo.

A prima vista l'atmosfera non sembrava facile, stando almeno all'atteggiamento non proprio benevolo presente in diversi media alla vigilia della visita, in particolare per la dolente e vergognosa questione degli abusi sessuali da parte di membri del clero. Anche su questo il Papa ha aperto di nuovo il suo cuore dicendosi scioccato ed esprimendo difficoltà a capire questa perversione del sacerdozio e tristezza per un'autorità ecclesiastica non abbastanza vigile e rapida di fronte allo scandalo.

Da riparare con la penitenza e l'umiltà, mentre alle vittime deve andare ogni aiuto, accompagnato da giuste pene per i colpevoli e dalla prevenzione, che nel Regno Unito è esemplare.

E la fiducia di un colloquio del cuore insieme allo sguardo alla croce - che è nell'antico nome della residenza reale di Holyroodhouse - sono i motivi che caratterizzano questa visita di Stato, davvero storica ma certo non politica, come ha spiegato Benedetto XVI sottolineando che essa è soltanto in funzione dell'annuncio di Cristo. Che in Gran Bretagna ha modellato un grande Paese secondo un'eredità, rilevata in consonanza da Elisabetta ii e dal Papa, a cui guardano miliardi di persone, credenti e non credenti, in tutto il mondo.

g. m. v.


(©L'Osservatore Romano - 17 settembre 2010)


Il discorso rivolto al Pontefice da Elisabetta II

Dialogare per superare vecchi sospetti


Pubblichiamo, in una nostra traduzione italiana, il discorso rivolto dalla regina Elisabetta II al Pontefice.

Santità,
accoglierla nel Regno Unito e, in particolare, in Scozia, in occasione della sua prima visita in veste di Papa, mi colma di gioia. Ricordo con piacere la memorabile visita pastorale del compianto Papa Giovanni Paolo II in questo Paese, nel 1982.
Ho anche ricordi vividi delle mie quattro visite in Vaticano e degli incontri con i suoi predecessori in altre occasioni. Sono loro molto grata per aver ricevuto, nel corso degli anni, numerosi membri della mia famiglia con tale calorosa ospitalità.
Nel mondo sono cambiate molte cose nei trent'anni trascorsi dalla visita di Giovanni Paolo II. In questo Paese apprezziamo profondamente l'impegno della Santa Sede per migliorare in maniera straordinaria la situazione nell'Irlanda del Nord.

Ovunque, la caduta dei regimi totalitari nell'Europa centrale e orientale ha permesso una maggiore libertà a centinaia di milioni di persone. La Santa Sede continua a svolgere un ruolo importante nelle questioni internazionali, a sostegno della pace e dello sviluppo, e nell'affrontare problemi comuni quali povertà e cambiamento climatico.
Santità, la sua presenza qui oggi ci ricorda la nostra eredità comune e il contributo cristiano all'incoraggiamento della pace nel mondo e allo sviluppo economico e sociale dei Paesi meno prosperi del mondo.

Siamo tutti consapevoli dell'apporto speciale della Chiesa cattolica romana, in particolare grazie al suo ministero per i poveri e per i più deboli della società, alla sua sollecitudine per i senzatetto e all'educazione che offre attraverso la sua ampia rete di scuole.
La religione è sempre stata un elemento cruciale nell'identità nazionale e nella autoconsapevolezza storica. Ciò ha reso il rapporto fra differenti fedi un fattore fondamentale nella cooperazione necessaria negli stati nazione e fra di loro. Quindi, è di vitale importanza incoraggiare una comprensione reciproca e rispettosa.

Sappiamo per esperienza che attraverso il dialogo impegnato è possibile superare vecchi sospetti e instaurare una maggiore fiducia reciproca.
So che la riconciliazione ha costituito un tema centrale nella vita del cardinale John Henry Newman, per il quale lei, Santità, celebrerà una messa di beatificazione domenica prossima. Egli ha lottato contro dubbi e incertezze e il suo contributo alla comprensione del cristianesimo continua a influenzare molte persone.

Sono lieta per il fatto che la sua visita sarà anche un'opportunità per approfondire il rapporto fra la Chiesa cattolica romana, la Chiesa di Inghilterra e la Chiesa di Scozia.
Santità, in tempi recenti, ha affermato che "le religioni non possono mai divenire veicoli di odio, che la violenza e il male non possono mai essere giustificati invocando il nome di Dio". Oggi, in questo Paese, siamo uniti su questa posizione. La libertà di culto è il nucleo centrale della nostra società tollerante e democratica.

A nome del popolo del Regno Unito, le auguro una visita che sia il più possibile feconda e memorabile.



La cordiale accoglienza
in terra scozzese


dal nostro inviato Gianluca Biccini


Il vento che spinge veloci le nubi nel cielo di Edimburgo spazza via anche le polemiche che hanno accompagnato la vigilia del viaggio del Papa nel Regno Unito. È bastato il cordiale incontro con la regina Elisabetta II a convincere anche il più scettico tra i sudditi di Sua Maestà che valeva la pena invitare Benedetto XVI a visitare il Paese e ad accoglierlo con tutti gli onori, mettendo da parte qualsiasi riserva.

Del resto, le profonde radici cristiane, qui tuttora presenti in ogni strato della vita sociale, sono state richiamate da Benedetto XVI nel suo primo discorso nel Regno Unito. Rivolgendosi alla sovrana giovedì mattina, 16 settembre, nella residenza di Holyroodhouse a Edimburgo, il Papa ha affrontato anche i temi dell'autonomia scozzese, del processo di pace in Irlanda del Nord, dell'eroica opposizione britannica alla tirannia nazista, del ruolo avuto nella fondazione delle Nazioni Unite. Ma soprattutto ha posto l'accento sulle vicende storiche che hanno portato la monarchia, il governo e il popolo ad avere sempre un ruolo di primo piano nel contesto internazionale. E poiché oggi il Regno Unito si sforza di essere una società moderna e multiculturale, ha auspicato che in questo compito possa mantenere vivo - anche attraverso i mass media, esortati, specie quelli locali, a un maggior senso di responsabilità - il rispetto di quei valori tradizionali che gli attacchi del secolarismo sembrano voler porre in secondo piano.

Il velivolo con a bordo il Papa era atterrato all'aeroporto internazionale della capitale scozzese alle 10.15 locali (corrispondenti alle 11.30 italiane). Nella piazzola 203 il nunzio apostolico, l'arcivescovo Sainz Muñoz, è salito a bordo per dare il benvenuto a Benedetto XVI e al suo seguito. Sceso dalla scaletta dell'aereo il Pontefice ha ricevuto l'accoglienza ufficiale da parte di Sua Altezza Reale Filippo di Mountbatten. La presenza del duca di Edimburgo è un gesto di grande cortesia da parte della famiglia reale.

Con il consorte della regina erano tra gli altri il primo Ministro scozzese Alex Salmond, il cardinale O'Brien, l'arcivescovo Nichols, il cardinale Murphy-O'Connor, monsignor Summersgill, alcuni vescovi cattolici e anglicani, l'ambasciatore del Regno Unito presso la Santa Sede, Francis Martin-Xavier Campbell, e numerose autorità civili e politiche. Significativa la dichiarazione che Salmond ha rilasciato al termine dell'incontro:  "Io penso - ha detto - che molti scettici, soprattutto fra gli operatori dei media, oggi saranno smentiti. Si tratta di un avvenimento che riguarda non solo la comunità cattolica scozzese ma l'intera nazione".

Dopo la presentazione delle personalità presenti, il Pontefice e il duca di Edimburgo si sono diretti al Royal Pavilion per un breve colloquio. Percorsi in auto quindici chilometri il Papa è giunto al Palazzo di Holyroodhouse - vicino alle rovine dell'antica abbazia della Santa Croce - per la cerimonia di benvenuto. All'ingresso è stato accolto dai reali. Dopo gli onori militari, l'esecuzione degli inni nazionali e la guardia d'onore, si è svolta la visita di cortesia a Elisabetta II. Sul trono dal 1952, è l'unico sovrano con territori in tutti i continenti. In pratica è la regina di oltre due miliardi di persone, se si considerano i Paesi membri del Commonwealth.

All'interno del palazzo, nella morning room al primo piano, è avvenuto l'incontro privato e lo scambio dei doni. Il Papa ha offerto una riproduzione dell'antico evangeliario di Lorsch - attualmente smembrato in due unità - che contiene i quattro vangeli con prologo ed epistola di san Girolamo a Papa Damaso e altri testi. La regina ha ricambiato con le copie di alcune stampe del pittore tedesco Hans Holbein, fra le quali un disegno raffigurante san Tommaso Moro. Contemporaneamente, in un'altra sala, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, si intratteneva con il primo Ministro scozzese Salmond.

Al termine, nel grande gazebo allestito nel parco sul retro del palazzo, Benedetto XVI ha parlato alle quattrocento autorità invitate, tra le quali anche rappresentanti del Parlamento scozzese. Prima di lasciare il palazzo reale, è stato salutato dalle cornamuse e dai tamburi suonati da un gruppo di giovani studenti in abiti tradizionali. Lo stesso Pontefice ha indossato sulle spalle al momento del congedo una sciarpa tipica scozzese con sfondo verde. Ricorre infatti oggi la festa di san Niniano di Galloway, apostolo della Scozia. Così, mentre Benedetto XVI incontrava la regina, nel centro di Edimburgo si svolgeva una parata folcloristica con la partecipazione di bambini provenienti dalle scuole di tutta la Scozia:  uno spettacolo teatrale storico all'aperto ha fatto rivivere i momenti più significativi dello sviluppo del territorio.

Al termine della mattinata, in automobile il Papa ha percorso Princes street - parallela alla più nota Royal Mile, il "miglio reale", un lungo rettilineo che collega il palazzo e l'abbazia in rovina di Holyrood con il castello di Edimburgo - diretto alla residenza arcivescovile. Lungo il percorso ha potuto ammirare le bellezze della storica capitale scozzese. La città più visitata del Regno Unito dopo Londra si sviluppa su una serie di colline che le conferiscono un aspetto grazioso, tanto da averle fatto guadagnare l'appellativo di "Atene del Nord". Due suoi quartieri - Old e New Town - nel 1995 sono stati dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'umanità.

La vettura papale ha percorso cinque chilometri passando tra due ali di folla, nella quale si distinguevano gruppi di ragazzi e bambini che hanno sventolato bandierine, applaudito e cantato, coinvolgendo gli altri presenti in un clima di grande festa e gioia.
Giunto nella residenza arcivescovile, prima di entrare, con un fuori programma, il Papa ha voluto salutare personalmente le persone che da ore erano in attesa all'esterno. Sceso dalla vettura ha percorso a piedi il viale ed è uscito dal cancello per stringere le mani ai presenti, soffermandosi in particolare con i più piccoli e con gli ammalati in carrozzella.


(©L'Osservatore Romano - 17 settembre 2010)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:09. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com