È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Cari Sacerdoti...riscoprite il ROSARIO! mons. Piacenza Prefetto della Congregazione per il Clero

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2013 12:14
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
06/11/2012 14:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

[SM=g1740766] Maria e i sacerdoti
   

«Sia la Madre di Gesù che il sacerdozio ministeriale portano Cristo nella nostra storia, ma...».
 

Il prete è uomo dell’essere con Cristo e con i "suoi", avendo Maria come guida e modello.

Scorrendo i sedici volumi degli Insegnamenti di Paolo VI, si scopre che la tematica Maria e i sacerdoti è molto presente ed articolata, a partire da alcune necessarie chiarificazioni di ordine dottrinale, pastorale, formativo, riguardanti, ad esempio, il rapporto tra Maria e il sacerdozio.

Nel discorso ai seminaristi romani il Pontefice afferma: «Non già che noi possiamo attribuire alla Madonna le prerogative del sacerdozio, e al sacerdozio quelle proprie della Madonna, ma esistono analogie e rapporti fra l’ineffabile somma di carismi, di cui è ricolma Maria, e l’ufficio sacerdotale, che faremo sempre bene a studiare e a goderne la corrispondenza. È di questa armonia, che può edificarsi la nostra formazione, sempre in via di perfezionamento […]. È questa armonia, innanzitutto, che ci trasporta, per via esistenziale, quasi per incanto, nel quadro evangelico, dove visse la Madonna e da lei Gesù: così ella ci è subito maestra di questo ritorno alle fonti» (8.10.1971).

Asti, 27.4.2010: 34ª Giornata dei seminaristi del Piemonte e della Valle d'Aosta.
Asti, 27.4.2010: 34ª Giornata dei seminaristi del Piemonte e della Valle d’Aosta (foto Paolo Siccardi).

Il Pontefice, approfondendo le relazioni che intercorrono tra la Madre di Gesù e il sacerdozio nella Chiesa, stabilisce un confronto che si giustifica nel fatto che la Vergine è stata da Dio intimamente inserita nel mistero della salvezza, mentre la Chiesa è in Cristo come un sacramento universale di salvezza.

Infatti il Papa ricerca e segnala «quali relazioni o quali distinzioni vi sono fra la maternità di Maria, resa universale dalla dignità e dalla carità della posizione assegnatale da Dio nel piano della redenzione, e il sacerdozio apostolico, costituito dal Signore per essere strumento di comunicazione salvifica tra Dio e gli uomini» (7.10.1964). Queste relazioni, evidentemente, non sono su un piano di identità, ma di analogia: sia la Madre di Cristo che il sacerdozio ministeriale, nell’economia della salvezza, portano Cristo nella nostra storia, ma diverso è il modo di comunicarlo e di realizzarlo, come diversa è la posizione della Vergine da quella del presbitero nel piano della redenzione.

Infatti, asserisce Paolo VI: «Maria dà Cristo all’umanità: ed anche il sacerdozio dà Cristo all’umanità, ma in modo diverso, com’è chiaro; Maria mediante l’incarnazione e mediante l’effusione della grazia, di cui Dio l’ha riempita; il sacerdozio mediante i poteri dell’Ordine sacro: ministero che genera Cristo nella carne il primo, e lo comunica poi per le misteriose vie della carità alle anime chiamate alla salvezza; ministero sacramentale il secondo ed esteriore, il quale dispensa quei doni di verità e di grazia, quello Spirito che porta e forma il Cristo mistico nelle anime, che accettano il salutare servizio della gerarchia sacerdotale.

"Il Sassoferrato", Madonna in preghiera (sec. XVII), Pinacoteca civica, Budrio (Bologna).
"Il Sassoferrato", Madonna in preghiera (sec. XVII), Pinacoteca civica, Budrio (Bologna – foto Bonotto).

Maria è, dopo Cristo ed in virtù di Cristo, al vertice di questa economia di salvezza; precede e supera il sacerdozio; ella è ad un piano di eccellenza superiore e di efficacia differente rispetto ad esso; e se il sacerdozio al suo grado sommo possiede le chiavi del Regno dei cieli, la Regina dei cieli è lei, la Madonna, che è perciò, anche rispetto alla gerarchia, la Regina degli apostoli» (ivi).

Tematica questa che sarà sviluppata ulteriormente dal suo successore Giovanni Paolo II specialmente nella lettera apostolica Mulieris dignitatem, grazie anche agli input teologici di Hans Urs von Balthasar (+1988) col noto tema della dimensione petrino­apostolica e carismatico­mariana dell’unica Chiesa di Cristo.

Atteggiamento del presbitero nei riguardi di Maria. «Il sacerdote può ricevere molto dal suo contatto con Maria. Non può nemmeno trascurare la risposta alla parola di Gesù che rimane sempre attuale per lui: "Ecco tua madre". Sull’esempio del discepolo prediletto, egli deve prendere Maria con sé, cioè farle un posto nel suo cuore e nella sua esistenza. Pregandola ed offrendole un affetto filiale, egli potrà realizzare maggiormente l’ideale del sacerdozio, essere un sacerdote che assomiglia sempre di più all’unico sommo Sacerdote, nato dalla Vergine Maria» (Jean Galot).

Salvatore M. Perrella

Invito all’approfondimento:C.M. Martini­F. Radaelli, Prove e consolazioni del prete, Àncora 2010, pp. 136, € 15,50; A. Amato, Il celibato di Gesù, Lev 2010, pp. 32, €H 5,00; U. Vanni, Il sacerdozio nell’Apocalisse e nella Prima Lettera di Pietro, Adp 2009, pp. 80, € 6,00.
  

Il sussidio

UNO SPAZIO PER L’ANIMA. PREGARE
(V. Morelli, Effatà 2010, pp. 142, € 9,00)
 

La prima di copertina del volume presentato in questa rubrica.Siamo immersi nel rumore, nel chiasso, nelle parole. Ma nella vita c’è anche bisogno di silenzio. Nel silenzio del cuore che prega o tace, che canta o piange, che teme o spera, puoi incontrare una luce che ti illumina dentro, ti fa capire meglio tante cose, ti fa incontrare Dio.

È davvero importante per ogni uomo, e ancor più per ogni cristiano, prendersi, di tanto in tanto, un tempo di riflessione, di silenzio e di preghiera. Senza silenzio e senza preghiera è difficile cogliere il senso profondo delle cose, è impossibile scoprire la paternità e bontà di Dio, capire il significato degli eventi della nostra vita.

Diceva un grande cristiano dei nostri tempi, Giuseppe Lazzati: «Nel mondo della fretta la preghiera esige tempo e calma, nel mondo dei rumori la preghiera domanda silenzio, nel mondo della distrazione la preghiera chiede capacità di raccoglimento».

«In questo nostro mondo frenetico e liquido – scrive Paolo Curtaz – in cui molte persone consumano tutto il proprio tempo e le proprie energie per sopravvivere, fra lavoro e quotidianità... conservare la fede e la speranza è diventato un compito molto impegnativo e logorante. Eppure il desiderio di Dio rimane, il bisogno di interiorità, di spazi dell’anima si fa impellente» (dalla Presentazione).

Incisione (di ignoto, sec. XIX) raffigurante Noè inginocchiato in atto di ringraziare Dio, civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli, Milano.
Incisione (di ignoto, sec. XIX) raffigurante Noè inginocchiato in atto di ringraziare Dio,
civica raccolta delle stampe Achille Bertarelli, Milano (foto Saporetti).

Sicuramente anche tu cerchi Dio e desideri pregarlo. Chi crede, infatti, sente il bisogno di pregare, sente il desiderio di comunicare con Dio. Ma pochi, oggi, sanno pregare perché nessuno li aiuta a farlo. La preghiera è un dialogo con Dio. L’uomo, per stare bene, ha bisogno di Dio come ha bisogno del calore del sole e del profumo dei fiori, del cibo per vivere e dell’aria per respirare. Pregare fa bene. Pregare è un voler capire qualcosa di più del mistero della vita, è il modo più vero e più profondo di vivere e di rapportarsi con gli altri e con il mondo.

Questo libretto, piccolo vademecum della preghiera, può rivelarsi un prezioso aiuto per ogni cristiano che sente il bisogno di pregare e desidera comunicare con Dio.

v.m.

**************************


Maria e i sacerdoti

«Il prete ha "bisogno" della Madre del suo Signore; dovrà accoglierla con affetto e gioia».

 

Il filo biblico conduttore su cui Giovanni Paolo II basa e intesse in modo privilegiato il suo pensiero sul rapporto Maria-sacerdoti, passa dal testamentum Domini trasmessoci da Gv 19,25-27 («Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre,Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé»), invitando a più riprese i presbiteri ad accogliere la Madre del Signore «nella "casa interiore" del nostro sacerdozio». Sostando particolarmente sulle sue tradizionali Lettere ai sacerdoti per il Giovedì santo, l'importanza della Vergine Maria nella vita e nel ministero dei presbiteri è persistente. A lei li affida affinché con la sua intercessione e il suo esempio li aiuti a conformarsi a Cristo sommo sacerdote. Il presbitero deve guardare a Maria, madre dei sacerdoti, e deve aderire profondamente a Cristo e alla Madre sua che ha il compito di maternamente condurlo al Figlio suo. Il prete ha "bisogno" della Madre del suo Signore, per cui egli dovrà accoglierla con affetto e gioia, come fanno peraltro tutti i credenti, nella propria "casa interiore"; tale accorata esortazione la si trova già nella prima Lettera ai sacerdoti scritta nel 1979: «Cari fratelli, al principio del mio ministero tutti vi affido alla Madre di Cristo, che in modo particolare è la nostra Madre: la Madre dei sacerdoti. Difatti il Discepolo prediletto, che essendo uno dei Dodici aveva udito nel Cenacolo le parole: "Fate questo in memoria di me" (Lc 22,19), fu da Cristo, dall'alto della croce, additato a sua Madre con le parole: "Ecco il tuo figlio" (Gv 19,26). L'uomo che il Giovedì santo aveva ricevuto la potestà di celebrare l'Eucaristia, con queste parole del Redentore agonizzante fu donato a sua Madre come "figlio". Noi tutti, quindi, che riceviamo la stessa potestà mediante l'Ordinazione sacerdotale, abbiamo in un certo senso per primi il diritto di vedere in lei la nostra Madre».

 

Padre Giuseppe Pierantoni, missionario dehoniano nelle Filippine, vittima nel 2001 di un rapimento da parte di un gruppo fondamentalista islamico.
Padre Giuseppe Pierantoni, missionario dehoniano nelle Filippine,
vittima nel 2001 di un rapimento da parte di un gruppo fondamentalista islamico.

 

Mosso da questa riflessione teologico- esistenziale, Papa Wojtyla desidera che il sacerdote ritrovi nella Madre di Gesù la "madre del sacerdozio" ricevuto da Cristo e dalla Chiesa; per cui è importante che il presbitero si affidi a colei che è figura e madre nella Chiesa, e che viva con e come Maria per poter realizzare nella fede e nel servizio il suo essere sacerdote. A tal riguardo ricorda l'insegnamento del Concilio vaticano II: «Il Concilio insegna che Maria, avanzando nella peregrinazione della fede mediante la sua perfetta unione col Figlio alla croce, va innanzi presentandosi in modo eminente e singolare a tutto il popolo di Dio, che procede lungo la stessa via, seguendo il Cristo nello Spirito Santo. Non dovremmo unirci in modo speciale a lei noi sacerdoti, che come pastori della Chiesa, dobbiamo anche condurre le comunità, a noi affidate, sulla via che dal Cenacolo della Pentecoste segue il Cristo lungo tutta la storia dell'uomo?» (Lettera ai sacerdoti per il Giovedì santo, 1988).

 

Fr. Carlo Carretto (1910-1988), dei Piccoli Fratelli del Vangelo: un innamorato dell'Eucaristia.
Fr. Carlo Carretto (1910-1988), dei Piccoli Fratelli
del Vangelo: un innamorato dell'Eucaristia.

 

Nella penultima lettera scritta ai sacerdoti, con accenti accorati e commoventi il Papa ricorda come essi, oltre ad essere veri «amici di Cristo» e credibili comunicatori ai giovani dello «stupore eucaristico», alla scuola di Maria santissima possono affinare l'arte della contemplazione del volto di Cristo. Inoltre, aggiunge, nella «recita del rosario, il quinto mistero della luce ci conduce a contemplare con gli occhi di Maria il dono dell'Eucaristia, a stupirci per l'amore "sino alla fine" (Gv 13,1) che Gesù ha manifestato nel Cenacolo e per l'umiltà della sua presenza in ogni Tabernacolo. Vi ottenga la Vergine santa di non abituarvi mai al Mistero posto nelle vostre mani» (Lettera ai sacerdoti per il Giovedì santo, 2004). In questa missiva non si può non sottolineare la funzione di Maria nel non rendere i preti asettici burocrati del grande mistero dell'amore di Cristo.

 

Dal policlinico Gemelli (13.3.2005). «Insistendo, in questi anni, specie nella Novo millennio ineunte e nella Rosarium Virginis Mariae, sulla contemplazione del volto di Cristo, ho additato Maria come la grande maestra. Nell'Enciclica sull'Eucaristia l'ho poi presentata come "Donna eucaristica". Chi più di Maria può farci gustare la grandezza del Mistero eucaristico? Nessuno come lei può insegnarci con quale fervore si debbano celebrare i santi Misteri e ci si debba intrattenere in compagnia del suo Figlio nascosto sotto i veli eucaristici. La imploro, dunque, per tutti voi; le affido specialmente i più anziani, gli ammalati, quanti si trovano in difficoltà. In questa Pasqua dell'Anno dell'Eucaristia mi piace riecheggiare per ciascuno di voi la dolce e rassicurante parola di Gesù: "Ecco tua madre!" » (Lettera ai sacerdoti per il Giovedì santo, 2005).

 

Invito all'approfondimento: G. Costantini, Sacerdos in aeternum, Ares 2010, pp. 152, € 13,50; G. Scarvaglieri, La fragilità vocazionale. Problemi e prospettive della perseveranza, Ldc 2010, pp. 208, € 14,90.

 

Salvatore M. Perrella, osm




[SM=g1740750]

[Modificato da Caterina63 06/11/2012 15:32]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:15. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com