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Halloween? si, grazie, ma quello CATTOLICO, ossia LA FESTA DI TUTTI I SANTI!

Ultimo Aggiornamento: 18/10/2010 23:58
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Halloween: una visione cattolica della festa

Mentre gli studi più recenti continuano a non trovare collegamenti pagani verificati nella nascita e diffusione della festa di Halloween (tradotto letteralmente: vigilia di tutti i Santi), si moltiplicano gli studi storici e antropologici che dimostrano la provenienza cristiana della celebrazione all'apparenza così strana. L'anno scorso avevo postato due articoli su questa ricorrenza: uno è più generale (qui) e un altro (qui) che mostra le tradizioni di alcune regioni italiane per le feste dei santi e dei morti.
Vi traduco ora una riflessione con valenza anche teologica, scritta da Scott P. Richert, cattolico tradizionalista, direttore del mensile americano Chronicles e collaboratore del settimanale cattolico statunitense The Wanderer.

Uno dei nostri figli, quando aveva dieci anni, una volta ha stupito i suoi nonni (non cattolici), annunciando, come un fatto ovvio che: "Noi siamo cattolici, quindi dobbiamo credere ai vampiri e ai lupi mannari". Inutile dire che ho avuto un po' di spiegazioni da dare, sia ai suoi nonni che a lui.

Però su qualcosa aveva ragione. Affermare che noi crediamo in vampiri e lupi mannari era il suo modo di dire che, come cattolici, crediamo nella realtà del male. E dobbiamo credere nella realtà del male al fine di credere nella realtà del bene. Ci sono cristiani "moderni", tra cui molti cattolici, che cercano di minimizzare o cancellare la realtà dell'Inferno, di Satana e del Male, ma spesso non si rendono conto che così facendo stanno diminuendo anche l'importanza di ciò che significa essere un santo. Se l'uomo è intrinsecamente buono, e non ci sono "principati e potenze" impegnate attivamente a catturare la sua anima per l'eternità, allora qual è il motivo per cui fare i sacrifici [io parlerei della vera e propria "lotta spirituale" in inglese spiritual warfare. NdT] che fanno i santi?

Gran parte della moderna avversione per Halloween, ritengo derivi proprio dalla mancanza di volontà di riconoscere la realtà del male.
C'è, duqnue, una ragione per cui ci vestiamo come spettri e demoni la notte prima si celebrare la festa di Tutti i Santi, e nonostante le pretese di supposti satanisti, wiccan e cristiani e anti-Halloween, è in realtà una ragione cristiana: crediamo in un mondo che si estende al di là di quello che possiamo vedere, un mondo in cui angeli e demoni si contendono le anime degli uomini, e il Principe della Menzogna cresce in potenza quando convince la gente che lui non esiste.

Vale dunque la pena di festeggiare Halloween, se non per altro, almento perché ci ricorda, come Amleto dice al suo amico, che: "Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia" (Amleto, At 1, sc. 5)

PS. Sulle presunte origini pagane di Halloween: Nonostante le preoccupazioni tra alcuni cattolici ed altri cristiani in questi ultimi anni sulle “origini pagane” di Halloween, queste non sussistono. I primi tentativi di mostrare una qualche connessione tra la vigilia di Ognissanti e la festa del raccolto celtica di Samhain sono iniziati più di mille anni dopo che il giorno di Ognissanti è diventato una festa universale, e non c’è nessuna prova che Gregorio III e Gregorio IV fossero a conoscenza di Samhain. Nella cultura contadina celtica, tuttavia, gli elementi della festa del raccolto sono sopravvissuti, anche tra i cristiani, proprio come l’albero di Natale deve le sue origini alle pre-cristiane tradizioni germaniche, senza però rappresentare un rito pagano.
leggi in questo post il resto


Testo preso da: http://www.cantualeantonianum.com/#ixzz12kX4ym7f





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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18/10/2010 23:49
 
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Halloween la festa cattolica di cui non aver paura: Cristo ha fatto il grande "scherzetto" alla Morte.

Abbasso le streghe, evviva gli spiriti dei defunti!
Spunti per comprendere una festa di cui si sono dimenticate "le radici cristiane"


Fra pochi giorni la vigilia di Tutti i Santi riproporrà le solite diatribe sulla festa di "importazione" chiamata Halloween. Carnevalata autunnale piena lanterne scavate nelle zucche, dove giovani e bambini si vestono da fantasmi e zombie orripilanti, e vanno in giro di notte a spaventarsi a vicenda, chiedendo ad ogni casa (dove si può fare): "Dolcetto o scherzetto?".

Ma questa festività è davvero satanica come alcuni pensano, o è semplicemente una sbiadita e secolarizzata riproposizione di una festa cristiana da rievangelizzare? Dirò di più: è in radice una festa cattolica, con più di 1300 anni di storia, ma la banalizzazione attuale la sta stravolgendo.

Iniziamo dal nome: Halloween viene dall'antico inglese All Hallows eve, indica cioè la vigilia della festa di tutti i Santi (Hallow è l'antico modo di dire santo, come si vede ancora nel Padre Nostro inglese: hallowed be thy name, sia santificato il tuo nome).

Questa vigilia è festeggiata fin dall'VIII secolo, da quando cioè il Papa di Roma Gregorio III spostò al 1° Novembre la solennità di Tutti i Santi, pare su richiesta di monaci irlandesi (Papa Gregorio VI, su istanza del Re franco, estese la festività a tutto l'Occidente nell'835).

Il collegamento con feste autunnali di origine celtiche non è affatto così popolare prima della fine del XIX secolo, quando si inizia a parlare dell'apparentamento di Halloween con Samhain. Piuttosto si potrebbe dire che nell'area celtica sono sopravvissuti nella festa cristiana alcuni costumi del tempo pagano (per es. il falò, le lanterne, come è avvenuto per la festa di Natale e il suo albero).

E' vero infatti che la data del 1° Novembre, fino all'epoca di Carlo Magno e oltre, era una specie di capodanno pagano dei paesi nordici, e lo spostamento a questa data della festa di Ognissanti, a cui presto si unì il ricordo dei defunti, poteva servire anche a battezzare e risignificare usi e tradizioni. Ma come vedremo in un prossimo post, la vigilia di Tutti i Santi e le sue tradizioni non sono un'esclusiva celtica, anzi, vedi
qui un articolo di Repubblica di oggi sul tema (ohibò!).


L'aspetto che più inquieta oggi, cioè i travestimenti da demoni, fantasmi e zombie, è invece certamente più cristiano che pagano. Non sto parlando delle streghe! Halloween non ha niente a che vedere con una "notte delle streghe". Questa sì che è una nota spuria, entrata con l'inganno nell'immaginario contemporaneo per aver dato credito proprio ai detrattori della festa. Sono invece  di casa spiriti e anime dei morti, e anche qualche diavolo, perchè no. Non dimentichiamo che la festa di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti sono parenti stretti non solo nella liturgia, ma anche nell'immaginario popolare. Ci sono dei giorni particolari nel calendario antico, quando il velo che separa la terra dei vivi e quella dei morti si fa più sottile ed è possibile che questi ultimi passino di nuovo dalla "nostra" parte.

I primi attacchi alla festa di Halloween vengono dai cristiani protestanti dell'Inghilterra posr-riforma. Essi cercano - vittoriosamente - di far abolire la cattolicissima festività di Ognissanti insieme alle tradizioni esterne del Natale. Questo accade nel 1647. I cattolici irlandesi fuggiti in America un paio di secoli dopo per cercare un luogo di libertà religiosa e un rifugio dalla carestia porteranno con sè le ataviche tradizioni.

Alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo, le proteste anti-Halloween avvengono proprio negli Stati Uniti e sono segnatamente anti-cattoliche (specificamente anti-irlandesi). La commercializzazione delle festività e la moda dei film horror degli anni '70 e '80, hanno contribuit, infine, a dare una cattiva nomea alla vigilia di Tutti i Santi.

La seconda persecuzione anti-cattolica di Halloween avviene negli anni '80, condita di leggende metropolitane come il veleno nei dolcetti o le lame di rasoio nascoste nei lecca-lecca. Le accuse di paganesimo (cavalcate dal movimento New Age e Wiccan, che vi ha inserito abbondantemente le streghe), e di satanismo, insisti e insisti, fecero presa, rendendo sospetta la festività nata invece proprio per esorcizzare la paura della morte e del demonio. Jack Chick, famoso fumettista e fondamentalista anticattolico, guidò questo attacco.

Tanto potente fu l'aggressione culturale e mediatica alla festività, che anche molti genitori americani di origine cattolica, negli anni '90, finirono per credere alla propaganda. E' da allora che nelle parrocchie cattoliche americane si cercano dei sostituti e delle alternative alla "macabra mascherata".
Si sono imposte due alternative:

a) Una festività di ringraziamento per il raccolto, e questa ha in realtà più punti di contatto con il mondo pagano di quanti ne abbia la festa infantile dei morti.

b) Un party a base di bambini vestiti da angioletti e santi celebri: un modo simpatico per cristianizzare una festa già cristiana.

In verità, la festa di Halloween, con il suo contorno funerario, non sarebbe altro che un modo di insegnare "ritualmente" ai bambini a non aver paura della morte. Forse è proprio l'esplicita menzione della morte e la sua esposizione che fa paura agli adulti, e la vogliono nascondere.
Ma il medioevo conviveva quotidianamente con la morte e la popolazione ne aveva certo meno timore da quando il cristianesimo le aveva insegnato che essa non è definitiva, ma è già stata sconfitta dalla Risurrezione di Cristo.

Ogni cattedrale cattolica nordica, se notate, ha quegli orrendi gargoiles di pietra: mostri sì, ma pietrificati. I codici miniati e i grandi dipinti nelle chiese sono pieni di demoni che svolazzano ai margini. Queste immagini sono assolutamente cattoliche. Perché? Perché Cristo ha vinto la morte e il diavolo, e l'ha incatenati. Dopo Cristo, la morte ha perso il suo pungiglione e ci si può scherzare insieme: abbaia come un cane alla catena, che a volte, se ti prende di sorpresa, ti può spaventare, ma non ti può azzannare. Il diavolo, pensando di poter fare prigioniero Cristo nella morte sulla croce, si è ritrovato ad afferrare Dio stesso. E questo si è messo a girare per gli inferi, abbattendo le porte dell'inferno e liberando i morti.

I defunti di Halloween tornano per ricordarci che vivi e i morti non sono così lontani come alla cultura odierna piacerebbe farci credere: "Quali siete voi, eravamo anche noi; e come siamo noi, domani sarete pure voi", continuano a dirci i trapassati.

Perciò se la festa di Halloween, ben preparata con le sue lanterne di zucca e i suoi fantasmini che bussano alle porte, viene opportunamente evangelizzata, può diventare un potente alleato culturale per parlare e celebrare la sconfitta del diavolo e della morte, ridotti ormai a ombre di se stessi, presi in giro anche dai bambini. In fondo è tutto merito di Colui che ha fornito a tutti la possibilità della Santità, riaprendo le porte del Paradiso con la sua stessa morte e risurrezione. E il ricordo dei morti che vivono tra noi si sdoppi nel cristiano ringraziamento per tanti fratelli Santi in cielo e nella preghiera per tanti fratelli in via di purificazione per giungere alla meta.

Non lasciamo che i piccoli crescano senza prendere "confidenza" con la realtà delle cose ultime. Il paradiso di Ognissanti deve essere visto nella prospettiva del purgatorio e anche dell'inferno. Confidiamo nell'intelligenza dei più piccoli e nella loro capacità di distinguere la fantasia, anche un tantino macabra - come a loro piace -, dalla realtà. E dopo le scorribande notturne, non teniamoli lontani da una visita al cimitero, a trovare i cari morti, quelli veri, di famiglia, che riposano in attesa del risveglio, non per spaventare, ma per gioire insieme a noi per sempre.



Testo presto da: http://www.cantualeantonianum.com/2009/10/halloween-la-festa-cattolica-di-cui-non.html#ixzz12kXiptWr


Interessante leggere anche qui:

[Modificato da Caterina63 18/10/2010 23:54]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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18/10/2010 23:58
 
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Halloween prima di Halloween: le tradizioni regionali italiane per la ricorrenza dei Defunti


Nei giorni che vanno dal 31 ottobre al 2 novembre ci sono in ogni regione d'Italia antiche tradizioni, purtroppo spesso obliate, che rassomigliano a quelle di Halloween, tacciate oggi di di paganesimo e newage satanico. In realtà molte delle usanze irlandesi attecchite e divulgate poi dalla commercializzazione subita negli USA, avevano un corrispettivo nelle altre culture cattoliche del continente europeo. Anzi, quando si pensa alle radici cristiane dell'Europa, bisognerebbe anche pensare al "ponte dei morti", in cui si ricordano i defunti, si esorcizza - antropologicamente parlando - la paura, e si festeggia la vita alle soglie dell'inverno.

Per noi cristiani è il tempo della preghiera perchè le anime dei defunti trovino la pace. E' diffusa la credenza che i morti tornino a bussare alla porta dei vivi per chiedere suffragi per la loro anima nelle pene del Purgatorio. La realtà teologica viene popolarmente "messa in scena" attraverso le usanze e le tradizioni locali, in parte simili le une alle altre, in parte originali.

In Valle d’Aosta, ad esempio nella notte a cavallo fra l’1 e il 2 novembre, si usava vegliare davanti ai fuochi lasciando sulle tavole delle pietanze per i morti che si credeva dovessero visitare le case dei vivi.

Anche la tradizione piemontese voleva che nell’apparecchiare la tavola, nella stessa notte, si aggiungesse un coperto per il defunto che torna a far visita ai vivi. In Val D’Ossola le famiglie, dopo aver cenato, si recavano al cimitero per lasciare le case vuote ai defunti che tornavano in visita. Il suono delle campane segnava il momento del ritorno a casa e simboleggiava la riconciliazione dei morti.

Le zucche sono le protagoniste della tradizione veneta soprattutto nella cucina di questo periodo (famoso il risotto di zucca). Una volta svuotate le zucche venivano dipinte e trasformate in lanterne. Le candele poste al loro interno rappresentavano la resurrezione.


Secondo alcune tradizioni, le «Fave dei morti» dovrebbero sostituire le carezze di un nostro caro che è morto. Questi dolcetti devozionali si consumano da antichissimo tempo in molte regioni durante la ricorrenza dei defunti, in Umbria li chiamano «Stinchetti dei Morti» e in Veneto «Ossi da Morti».
Modellate a forma di fave, le Fave dei Morti di solito si preparano con una base di mandorle tritate e zucchero, farina, burro, buccia di limone. Le Marche hanno una ricetta peculiare.

La "Carità di murt" era invece l’antica usanza emiliana legata all'abitudine dei poveri di recarsi di casa in casa chiedendo cibi di ogni genere per calmare così le anime dei defunti. Questa usanza è diffusa sotto vari nomi anche in altre regioni, ed è alla base del rito dei bambini di andare di casa in casa vestiti da fantasmini: sono le anime dei defunti che chiedono un dono (una preghiera), e in cambio si astengono dal far scherzi o spaventare.
Anche in Abruzzo, oltre alla decorazione delle zucche, i giovani bussavano di porta in porta, chiedendo offerte in memoria dei defunti: un vero e proprio rituale "da Halloween" si direbbe!

I pugliesi onoravano le anime dei loro defunti apparecchiando tavole destinate esclusivamente al passaggio degli spiriti che, secondo la credenza popolare, rimanevano a dimorare nelle case fino a Natale se non fino all'Epifania.

In Sicilia e in altre regioni del Sud quella di Ognissanti è una festa speciale, soprattutto per i più piccoli che ricevono doni dai defunti. Dolci e frutta secca sono il premio che si aggiudicano i ragazzi che sono stati buoni durante l’anno.

In Sardegna, secondo la tradizione, la famiglia dopo cena non sparecchiava la tavola: gli avanzi rimanevano lì per accogliere le anime dei defunti. Altra peculiarità è la festa delle "anime" detta anche "a su mortu mortu": gruppi di bambini vanno per i paese bussando di casa in casa, dicendo di essere "is animeddas". E’ una ricorrenza sarda evidentemente gemella della anglosassone festa di Halloween. I bambini percorrono le strade del paese chiedendo dolci ai passanti; il dolce è considerato un pegno dato in ricordo dei propri cari scomparsi. Nel nuorese un altro elemento accomuna la festa sarda a quella anglossassone, soprattutto nel passato. Anche qui le zucche venivano intagliate con facce spiritate ed utilizzate per fare scherzi e spaventare i più piccoli.


Ricordiamo la preghiera e la visita ai defunti, che in compagnia dei Santi, sono sempre con noi,
non solo la vigila di Halloween!


CLICCANDO QUI
TROVERETE LE MEDITAZIONI ADATTE





Testo presto da: http://www.cantualeantonianum.com/2009/10/halloween-prima-di-halloween-le.html#ixzz12kZqM6V9

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