A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Il successo della riscoperta della Messa Antica (4)

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2012 12:40
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19/10/2010 12:07
 
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NOTIZIE UFFICIALI

Notizie Ufficiali

Amici.... siamo alla quarta pagina dedicata al successo della riscoperta della Messa Antica, cosa significa?

Significa da parte nostra la segnalazione ufficiale di TANTI CATTOLICI sparsi in Italia e nel Mondo che, con fatica ma anche fiducia, hanno  preso a cuore il MP del Papa Benedetto XVI, Summorum Pontificum, e si stanno prodigando per la sua totale applicazione a beneficio non soltanto personale, MA PER IL BENE COMUNE A TUTTA LA CHIESA....

In questo anno abbiamo visto una crescente partecipazione e coinvolgimento da parte di molti prelati Vescovi e Cardinali... Notizie ufficiali e le rispettive foto stanno documentando, in questi due Thread già completati, non una semplice partecipazione personale, ma un vero COINVOLGIMENTO di gruppo  ECCLESIALE...
Davvero eleviamo un Te Deum di ringraziamento e davvero vogliamo unirci anche noi a questi gruppi, a questi Vescovi e Cardinali, con loro vogliamo dire di essere con il Papa e di sostenerlo in questa grande opera di restauro Liturgico...

CLICCARE QUI PER I TRE THREAD RICCHI DI NOTIZIE UFFICIALI A RIGUARDO DI QUANTI STANNO APPLICANDO IL RITORNO DELLA MESSA ANTICA:

Il successo della riscoperta della Messa Antica

Il successo della riscoperta della Messa Antica (2)

Il successo della riscoperta della Messa Antica (3)


                                     img378/4301/santamessasicoramdeo2pipi8.jpg


Riprendiamo questo nuovo thread con una bellissima notizia:
VARESE HA LA SUA PRIMA MESSA TRADIZIONALE.....

e da Rinascimento Sacro,
cliccate qui per le foto:
Varese: le foto della prima Messa a Induno Olona






Pellegrinaggio al Santuario della B.V. di San Luca - Bologna

Cari amici, ecco alcune foto del pellegrinaggio al Santuario della B.V. di San Luca - Bologna, svoltosi sabato 16 ottobre 2010. Ringrazio il Sig. Emanuele Fiocchi (Rinascimento Sacro) per il permesso di pubblicare le foto. La S. Messa è stata celebrata da Don Andrea Bosio, sacerdote da tre anni, della Diocesi di S. Marino - Montefeltro. (don A.M.)

Ore 9: canto alla Madonna e partenza

Chi vuol venire dietro a Me...

Il bellissimo portico che arriva fino al Santuario: l'ultimo tratto è di circa 3 km

Ogni mistero è intervallato da canti

I cari amici Francescani dell'Immacolata ci sono sempre!

Le soste presso le cappelle dedicate a ciascun mistero permettono di prendere un po' di fiato

Siamo arrivati nei pressi dell'ingresso del santuario

Il nuovo altare non dipende da noi...

Le ugole d'oro del Cenacolo della SS.ma Trinità di Rimini

Confiteor

S. Vangelo

Il giovane turiferario

La Consacrazione

Il II Confiteor

La S. Comunione dei fedeli

Grazie, Madre Santissima, per questo giorno di Grazia!






[Modificato da Caterina63 19/10/2010 12:19]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Messe perugine



Le celebrazioni della S. Messa secondo il rito Tridentino ripartiranno dal 9 ottobre 2010 presso la Chiesa del Gesù (Piazza Matteotti 14, centro storico Perugia) con periodicità quindicinale (II° e IV° sabato del mese) alle ore 17:00 secondo il seguente calendario:


9 e 23 ottobre 2010

13 e 27 novembre 2010

11 e 18 dicembre 2010

8 e 22 gennaio 2011

12 e 26 febbraio 2011

12 e 26 marzo 2011

9 aprile 2011

14 e 28 maggio 2011

11 e 25 giugno 2011


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Cresime "straordinarie" presso la parrocchia di Trinità dei Pellegrini a Roma

Domenica scorsa, 26 settembre 2010, presso la parrocchia della Ss.ma Trinità dei Pellegrini in Roma, retta dalla Fraternità Sacerdotale di San Pietro, S.Ecc.Rma Mons. Fernando Arêas Rifan, (vescovo tit. di Cedamusa e Amministratore Apostolico dell’Amministrazione Apostolica personale di São João Maria Vianney, in Brasile, che lunedì 27 settembre si è recato dal Papa, in visita "ad limina Apostolorum", link) ha celebrato una messa prelatizia per la Confermazione di alcuni ragazzi della parrocchia.
Ecco alcune foto. Molte altre le potete vederne al sito della FSSP (link).
















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Roma: arriva il III Convegno del SP
maggio 2011
dal 13 al15


L’Associazione “Giovani e Tradizione” e il Sodalizio “Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum” comunicano ufficialmente la data del III Convegno sul Motu Proprio “Summorum Pontificum” di S.S. Benedetto XVI: Roma, Angelicum ,13-15 maggio 2011. Titolo: Il Summorum Pontificum, una speranza per la Chiesa. Nel pomeriggio di venerdì 13 maggio si inizierà con il pre-convegno riservato ai soli sacerdoti, religiosi e candidati al sacerdozio. Sabato 14 maggio il convegno prevede sue sessioni, una mattutina e una pomeridiana.

Il convegno si concluderà con la Santa Messa Pontificale nella Basilica di San Pietro all’Altare della Cattedra, domenica 15 maggio 2011 celebrata da Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Antonio Canizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Dopo la Santa Messa i convegnisti parteciperanno all’Angelus del Santo Padre Benedetto XVI alle ore 12,00 in Piazza San Pietro.

Ulteriori informazioni verranno date in seguito: www.giovanietradizione.org


Per chi lo volesse è sempre in tempo per parteciparvi.....

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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28/10/2010 12:22
 
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Nasce un gruppo stabile a Pescara

Associazione

BEATO MARCO D’AVIANO

Pro Missa Tridentina

Pescara


Gruppo stabile per l’applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum di Sua Santità Benedetto XVI


B. Marco d'Aviano
Kapuzinerkirche, Vienna
Abbiamo costituito questo gruppo con l’unico intento di riportare la celebrazione nella nostra Diocesi di Pescara della Santa Messa secondo l’antico rito gregoriano, o Messa Tridentina.

La Santa Messa dei Santi e dei Beati della Chiesa, da S.Francesco a S.Pio da Pietrelcina.

Impegniamoci insieme perché questo grande tesoro della Chiesa sia presente nella vita della nostra Diocesi per tutti i fedeli.







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Messe tridentine a Poggibonsi e Siena

A Poggibonsi e a Siena
le Messe tridentine per la festa di Cristo Re,
di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti


Domenica 31 Ottobre, solennità di Cristo Re, S.E. Mons. Juan Rodolfo Laise, Vescovo emerito di San Luis (Argentina), alle ore 9,30 celebrerà una solenne S. Messa nella Chiesa della Magione di Poggibonsi.
Dopo la Santa Messa una processione si dirigerà dalla Chiesa della Magione fino al ponte sullo Staggia: da lì Mons. Laise traccerà quattro benedizioni ai quattro punti cardinali con la Reliquia della Santa Croce recitando gli “incipit” dei quattro Vangeli: è la benedizione contro le inondazioni impartita per la prima volta dal Cardinale Silvio Oddi per la festa di Cristo Re del 1994, dopo le terribili alluvioni del 1992 (1 metro e 80 di acqua e fango) e del 1993 (tre metri), con disastrose conseguenze per il patrimonio storico-artistico, rappresentato dal Castello della Magione, e per la perdita di preziose testimonianze d’arte e di arredo anche religioso e di importanti documenti.
Nel pomeriggio alle ore 17,00 S.E. Mons. Laise celebrerà la S. Messa della festa di Cristo Re nella Chiesa di San Donato a Siena.
Lunedì 1° Novembre, solennità di Tutti i Santi, Mons. Laise celebrerà la S. Messa solenne nella Chiesa della Magione alle ore 9,30 e alle ore 17,00 nella Chiesa di S. Donato a Siena.
La sera del 1° Novembre, alle ore 21,15, i Maestri Alessio Cervelli e Mario Spinelli terranno un concerto d’organo nella Chiesa della Magione di Poggibonsi in onore di S.E. Mons. Laise, ospite della Milizia del Tempio nel Castello della Magione.
Martedì 2 Novembre, Commemorazione dei Fedeli Defunti, il Vescovo Mons. Laise celebrerà una solenne Messa di Requiem alle ore 17,00 nella Chiesa di S. Donato a Siena e alle ore 19,00 nella Chiesa della Magione a Poggibonsi.
Tutte le S. Messe nella Chiesa della Magione di Poggibonsi e di San Donato a Siena saranno celebrate nella forma straordinaria del rito romano (tridentino) da Mons. Laise il quale celebrerà nella Chiesa della Magione anche le Messe feriali di Mercoledì 27, Giovedì 28 e Venerdì 29 Ottobre alle ore 19,00 e di Sabato 30 Ottobre alle ore 18,00.
Dal 1° all’8 Novembre Il Sommo Pontefice concede l’Indulgenza Plenaria, applicabile solo per i Defunti, ai Fedeli Cattolici che visiteranno un Cimitero pregando, anche solo mentalmente, per i Defunti (Enchiridion Indulgentiarum).


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La Messa ad Arona


Ecco un’immagine della prima Messa celebrata ad Arona (provincia e diocesi di Novara, sponda piemontese del lago Maggiore) secondo il rito tradizionale il 23 ottobre 2010. Sacerdote celebrante don Marco Pizzocchi. La chiesa è quella della Beata Vergine di Loreto, nota localmente come Santa Marta perché un tempo vi aveva sede l’omonima confraternita: situata nella centralissima piazza del Popolo, è affacciata direttamente sul lago. La chiesa fu fondata nel 1592 grazie alla munificenza di Federico Borromeo, allora non ancora arcivescovo di Milano e cardinale: l’altare in marmi policromi è finemente studiato per esaltare la statua marmorea dell’Assunta opera di Marco Antonio Prestinari (1613), scultore attivo nella fabbrica del Duomo di Milano. Dietro di esso si sviluppa una riproduzione a grandezza naturale della Santa Casa del santuario di Loreto.

Numerosi i fedeli presenti alla celebrazione del 23 ottobre, che ha visto la chiesa piena. Santa Marta, inutilizzata per il culto da decenni, ospiterà ora il rito tradizionale ogni sabato alle 18.30 (per la foto si ringrazia Emanuele Sandon).
Il gruppo stabile di Arona



La Messa nel varesotto.



L'associazione "Ildefonso Cardinal Schuster" comunica con immensa gioia che sua Eminenza Reverendissima, l'Arcivescovo Dionigi Cardinal Tettamanzi ha concesso per la zona pastorale di Varese la celebrazione della Santa Messa in rito Ambrosiano Antico, secondo il Messale promulgato nel 1954 dal Beato Cardinal Schuster.  

La celebrazione ha luogo tutte le domeniche e feste di precetto alle ore 17,00 presso la chiesa di San Giuseppe in via Gritti (dietro la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista in piazza Giovanni XXIII) a Induno Olona.


Peter 3466623644
Carlo 3389256994
Alberto 3389256994


[Modificato da Caterina63 30/10/2010 12:43]
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31/10/2010 18:18
 
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Messa tradizionale a Radio Maria


Domenica 31 ottobre 2010 alle ore 10.30 l'emittente radiofonica Radio Maria, trasmetterà in diretta la Santa Messa celebrata da padre Konrad Zu Loewenstein nella chiesa dei ss. Simone e Giuda in Venezia, in occasione della Solennità di Cristo Re.

E' significativo che la trasmissione avvenga di domenica (anziché un un giorno feriale) e, ancor più, in una ricorrenza in cui il calendario tradizionale si discosta in modo eclatante da quello riformato (che, per sottolineare l'aspetto solo escatologico, e non più 'terreno', della Regalità di Cristo, ha spostato la festa all'ultima domenica dell'anno liturgico).

Al termine della celebrazione, verrà compiuta l'Esposizione Eucaristica con la recita della consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù e il canto delle litanie.

Fonte: Cordialiter
 


Un grazie di cuore a Jon Lord perchè...ehm!! avevo registrato, dal vivo li presente, l'omelia di Padre Konrad ma ho toppato con il nuovo registratore alcuni comandi..... Laughing
 
cliccate qui per l'audio della Messa registrata da Jon Lord..... 
 
Amici, la Chiesa era dignitosamente e sorprendentemente PIENA nonostante il brutto tempo!!!  
poichè padre Konrad, giustamente per i tempi dell'andata in onda ha fatto le cose con calma... ha spostato la nostra Comunione alla fine della Messa e dopo la Benedizione Eucaristica....credevo che la gente se ne andasse, che rimanessimo in pochi, invece si è formata una bellissima fila, eravamo davvero in molti....  
Abbiamo anche detto la Preghiera per Cristo Re, davvero molto toccante e ci auguriamo gradita al Signore....  
Un grazie ai Cantori!! per altro giovani! e non solo ricchi di talento, ma anche di grazia, gentilezza, PASSIONE e profonda dedizione!  
 
Un grazie all'organizzazione che ha reso possibile tutto questo e devo dire che è stato toccante Festeggiare CRISTO RE in un arredamento davvero DIGNITOSAMENTE USATO, antico, un vecchio prezioso non per le trine, ma per il suo VISSUTO.... un decoro davvero e paradossalmente moderno, ossia MAI PASSATO DI MODA!  
E un grazie a Padre Konrad.... entrando in Chiesa alle 10,00 mezz'ora prima della diretta, non stava passando il tempo a salutare a destra o a sinistra, ma stava a CONFESSARE, fino all'ultimo, fino a che è cominciata puntualmente la Santa Messa, i saluti dopo....  
A domani per la Festa di Tutti i Santi!!  
 
Grazie Signore!!!!


Come avevamo anticipato, oggi alle 10:30, la nota rete radiofonica "Radio Maria" ha trasmesso la Santa Messa cantata in Forma Straordinaria, celebrata dal Reverendo Konrad Zu Loewenstein in una Chiesa di San Simeon Piccolo con qualche microfono in più. Per chi si è perso la diretta, può magari ascoltarsi la Celebrazione in una delle registrazioni già comparse sul web. Noi invece proponiamo qualche scatto:











Omelia di padre Konrad Zu Loewenstein per la festa di Cristo Re 31,10,2010

In Nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen

Nostro Signore Gesù Cristo, il cui nome sia sempre benedetto, è re come Dio e come uomo.
E' re come Dio in quanto possiede assieme al Padre  allo Spirito Santo il potere più alto e più perfetto su tutto l'universo. E' re come uomo in virtù dell'intima unione tra la sua divinità e la sa umanità. e sull'umanità in particolare in virtù della Redenzione che gli diede il dominio assoluto su tutti gli uomini. E' re di tutti gli uomini: battezzati e non battezzati ; cedenti e non credenti; e non solo di ogni individuo, ma anche di ogni famiglia, di ogni istituto, di ogni società, di ogni paese e di ogni nazione.

Il papa Leone XIII dichiara: " L'impero di Cristo non si estende soltanto sui popoli cattolici ma abbraccia anche quanti sono privi di fede cristiana; di modo che tutto il genere umano è sotto la potestà di Gesù Cristo". E il papa Pio XI nella enciclica: 'Quas Primas' su Cristo Re aggiunge: "Non vi è differenza fra gli individui e le società domestica e civile.

E' Lui solo la fonte della salvezza privata e pubblica", come sta scritto negli Atti degli Apostoli: "in nessun altro c'è salvezza, ne sotto il cielo altro nome è stato dato agli uomini mediante il quale possiamo essere salvati". E' Lui solo l'autore della felicità e della prosperità sia per i singoli cittadini, sia per gli stati. Il regno di Cristo è sociale dunque ma anche e soprattutto spirituale: "Il mio regno non è di questo mondo" dice a Pilato.

Pio XI scrive: " Questo regno, nei vangeli, viene presentato in tal modo che gli uomini debbano prepararsi ad entrarvi per mezzo ella penitenza e non possano entrarvi se non per la fede e per il battesimo. Questo regno è opposto unicamente al regno di Satana e alla potestà delle tenebre e richiede dai suoi sudditi non solo l'animo distaccato dalle ricchezze e dalle cose terrene, la mitezza dei costumi, la fame e sete di giustizia; ma anche che essi rinneghino sé stessi e prendano la loro croce."

Più avanti nell'enciclica il papa aggiunge a queste virtù: le virtù dell'umiltà e ella carità. Essere membro del regno di Cristo consiste dunque nell'imitazione di Cristo; nell'imitazione della sua regalità come si è manifestata a noi durante la sua vita terrena. Non nell'esercizio della sua potestà regale, non nello splendore dei fasti ne nella vita raffinata dei re terreni; ma nella sottomissione alla volontà del suo padre, nella mitezza, nella povertà e bell'abiezzione, la più totale. questa sua regalità non si manifesta mai più chiaramente che nell'ora della sua passione e della sua morte, quando i soldati, intrecciata una corona di spine glie la posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quando gli venivano davanti e gli dicevano:" Salve, re dei giudei" e gli davano schiaffi.

E quando sotto l'iscrizione: Gesù nazareno, il Re dei Giudei, portando la stessa corona e vestito allora della porpora regale della su carne lacerata muore per amore di noi sul legno duro della croce. E da questa croce, da questo trono infinitamente più bello e più glorioso di tutti i troni di tutti i ree tutti gli imperatori di questa terra ci chiama ad avvicinarci a Lui ed ad abbassarci davanti all sua maestà divina e ad offrirgli la nostra vita intera, fino al'ultima goccia del nostro essere; a vivere, a soffrire ed a morire con Lui in terra, per regnare con lui e la Madonna Santa per sempre in cielo. Amen.

In Nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.




[Modificato da Caterina63 01/11/2010 09:51]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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02/11/2010 23:36
 
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2 Novembre, la mia prima Messa per i Defunti nella forma Straordinaria!
"Straordinaria", ma come è possibile definirla tale se per la prima volta che vi ho partecipato è stato come se fossi ritornata davvero a Casa?
Ogni anno vado a questa Santa Messa ed ogni anno ne uscivo sempre più insofferente, inappagata, vuota e soprattutto triste!
Ho sempre dato la "colpa" alla mia distrazione, alle mille faccende che forse, dicevo, mi impediscono di concentrarmi come vorrei....
Sono sempre andata con tutte le migliori speranze e buoni propositi, per uscirne ogni volta con mestizia...
Oggi ho detto "basta"! Voglio provare davvero da cosa dipende, cosa devo fare?
Mio figlio ripartiva per Milano e gli ho detto: "ci salutiamo qui, è la stessa cosa, ti accompagna papà alla stazione, io ti seguirò dalla Messa, NON posso rinunciarci...abbiamo i nostri Defunti per i quali pregare e le Anime del Purgatorio da ricordare..."
Per andare a san Simonin il Piccolo ci vogliono da casa circa 25/30 minuti a piedi, ho preso la Corona: primo mistero Doloroso, il Getsemani.... giusto il tempo per meditare il Rosario e per accompagnarmi con le Ave Maria!
Arrivo in Chiesa, il clima è davvero da Golgota, o se preferite da Getsemani!

Tutto è allestito per la Santa Messa, la presenza del feretro coperto con il drappo nero e la Croce e le 4 candele ai lati, offre immediatamente un clima di PREGHIERA, di silenzio, di partecipazione, di ricordo dei propri Cari, un ricordo per le Anime del Purgatorio, specialmente le più abbandonate e dimenticate!
Faccio in tempo a cominciare i 100 Requiem per le Anime che attendono da noi questo caro ricordo!
Inizia la Santa Messa, Padre Konrad sembra davvero di sapere dove ci sta conducendo, nell'anticamera del Paradiso.... è così fortemente concentrato su ciò che deve fare che sembra proprio di VEDERE Cielo e Terra incontrarsi, sull'Altare, il silenzio fatto di mestizia e tuttavia reso sacro e mistico dal canto squisitamente Sacro, toglie ogni tristezza, non è tristezza ciò che si prova bensì si accende un desiderio di Paradiso incredibile ed un desiderio di sapere che proprio in questi momenti il Signore, impietosito dal suo Servo, accoglierà certamente molte Anime dal Purgatorio, soccorrerà in questi momenti SACRI le Anime di quanti stanno morendo e spesso oggi abbandonati e senza Sacramenti.... quanti santi pensieri giungono in questi momenti!

Pensieri di Paradiso, di autentica salvezza, di forte desiderio di sentirsi e vedersi SALVATI grazie alla Santa Messa che stiamo vivendo!
I due cantori, davvero persone giovani e appassionati, intonano la Sequenza, il foglietto ci aiuta a seguirla sia in latino quanto in italiano, le parole sono davvero piene di VITA; è incredibile che mentre commemoriamo i Defunti, non c'è sentore di morte, ma bensì DI VITA...

Recordare, Jesu pie,
quod sum causa tuae viae
ne me perdas illa die.


....
Ricorda, o Gesù pio,
che io sono la causa della tua venuta;
non lasciare che quel giorno io sia perduto.
***
Era la prima volta che udivo queste parole nel contesto della Santa Messa..cantate, supplicate... ma perchè abbiamo perduto questi tesori? Come è potuto accadere?

Preces meae non sunt dignae,
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne


****
Le mie preghiere non sono degne;
ma tu, buon Dio, con benignità fa’
che io non sia arso dal fuoco eterno.
****
Perchè si teme di insegnare queste parole che sgorgano davvero da un cuore contrito e ben cosciente di avere bisogno di Gesù per essere salvato....Come si può pensare che le nostre preghiere siano più degne cambiando la Liturgia, imponendo stravaganze e cancellando Sequenze liturgiche? Come si può pensare che rendendo la Messa per i Defunti più "allegra" e senza più distinzione, senza più i paramenti neri che aiutano invece  ad entrare dentro il MISTERO DELLA MORTE RESA UN PASSAGGIO?
Non lo so, non ho risposte, ma so quello che ho vissuto stasera, e che non finirò mai di ringraziare il Signore per aver suggerito al Santo Padre, Suo Vicario in terra, di dare a TUTTI l'opportunità di RITORNARE davvero alla sorgente....
Si!
Dobbiamo ritornare alla sorgente!! Non agli "stravaganti archeologismi" come ammoniva Pio XII le cui parole comprendo pienamente da stasera....ma a quella sorgente che nella Messa detta erroneamente "antica", conserva invece l'impronta DELL'ETERNITA', conserva il passato, ci fa vivere nel presente aprendoci le porte verso il futuro....
Io non so come si risolverà questo gravissimo danno che è stato fatto a migliaia di fedeli, in qualità di "pecorella del piccolo gregge" so di dovermi e potermi fidare della Chiesa, MIA MADRE e del Santo Padre, Vicario di Cristo in Terra, il "Babbo mio dolce!"
Ma so anche che da parte mia dovrò e devo fare la mia parte, dare il mio contributo, pregare, offrire piccoli sacrifici, impegnarmi, divulgare e sperare!

Oggi il Signore mi ha concesso di "vivere" un pezzo di Paradiso, di sentirmi vicina ai miei amati Defunti VIVI IN CRISTO, mi sono sentita davvero vicina alla sofferenza delle Anime del Purgatorio, oggi per la prima volta alla Messa per i Defunti ne sono uscita morendo a me stessa, desiderando il Paradiso, pregando per chi ancora non l'ha raggiunto!

Gesù:
Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis


***
Prego supplice e in ginocchio,
il cuore contrito, come ridotto in cenere,
prenditi cura del mio destino.
***
pie Jesu Domine,
dona eis requiem. Amen


***
pio Signore Gesù,
dona a loro la pace.
Amen


***************************************************

La gioventù e la "Messa in latino": una testimonianza


Riceviamo e pubblichiamo con grande piacere questa bella testimonianza:

In nomine Patris... Introibo ad altare Dei... Ad Deum qui laetificat...
Ecco, dopo tanta attesa, finalmente, anch'io partecipo per la prima volta in vita mia alla Santa Messa nella forma extra-ordinaria (detta anche "Messa antica" e "Messa Tridentina"). Finora la mia esperienza è stata limitata a spezzoni di filmati, di registrazioni audio, di studio e di lettura dei riti che la compongono. Ora, però, è giunto il momento di passare, per così dire, dalla teoria alla pratica.

Certo, la mia è una situazione particolare. Ho 25 anni e quindi ho conosciuto, finora, esclusivamente Messe nella forma ordinaria. Ma l'approfondimento della mia vita di fede mi ha portato a conoscere e a sentirmi attratto da quella Messa che fu celebrata ovunque, nell'Orbe cattolico, sino agli anni Sessanta. Appassionarsi ad una liturgia cui non si è mai partecipato, specie per chi, come me, conosce non molto bene la lingua latina, potrebbe apparire cosa strana: eppure è stato così e non saprei nemmeno dire il perché. Certo, vi sono motivazioni razionali, ma in fondo si è trattato quasi di un "colpo di fulmine".

Così come non ho voluto e cercato l'avvicinamento alla forma extra-ordinaria, così la prima celebrazione cui ho assistito è nata un po' per caso. Ricordo poco dell'inizio: troppa emozione. Difficile è riuscire ad entrare nel ritmo della lingua latina, specie nel lungo salmo iniziale e nel doppio Confiteor, quello del sacerdote e quello dei fedeli. Mi prende un po' di scoraggiamento: forse, dopo tanta attesa, resterò deluso? Forse questa forma celebrativa non è adatta per me?

Poi però, coll'Aufer a nobis per la prima volta cade il silenzio. Ed è un silenzio che giunge per me a proposito, per cercare di smuovere il mio animo, per cercare di far mio quello che il sacerdote sta recitando in secreto: eppure è un silenzio carico di significato, lungi dall'essere un mero vuoto. Poi il Gloria, la lettura della Parola di Dio, la breve omelia, il Credo.

Non troppo dissimile dalla forma ordinaria, qui.

Poi inizia la seconda parte della Messa, quella che ruota attorno al Santo Sacrificio. E qui è veramente il silenzio a farla da padrone ed è per me un momento felice: in questo silenzio mi sento a mio agio, specie in quello del Canone. Quindi la celebrazione va avanti e giunge sino alla Comunione, in ginocchio e sulla lingua. Poi il ringraziamento, gli ultimi riti, la benedizione, l'ultimo Vangelo, le preci leonine. Oramai anche il latino mi suona più familiare e con più naturalezza utilizzo il mio messalino.

Alla fine ringrazio il Signore per avermi concesso di partecipare alla celebrazione, che si è rivelata, nonostante le iniziali titubanze, adatta alla mia sensibilità: ne sono felice. E prova di questo è che dopo la Messa sentivo (e sento tuttora il bisogno) di partecipare ancora a celebrazioni nella forma extra-ordinaria. Questo senza voler rinnegare la forma ordinaria, con la quale sono cresciuto e che ha nutrito la mia vita spirituale sino ad oggi: però la Messa Tridentina è diversa, molto vicina ai miei bisogni spirituali.

Concludo con un ultimo pensiero: talvolta si sente affermare che la forma extra-ordinaria ostacolerebbe una actuosa participatio. Questa mia prima esperienza, a dire il vero, è piuttosto contraria: le frequenti risposte al sacerdote, i momenti di silenzio per l'interiorizzazione e la pietà, i segni di croce... No, proprio non mi è parso di essere un inerte spettatore, ma piuttosto, nel mio piccolo, un partecipante del tutto attivo.

C. A.

 Immagine da venezia.fssp.it



[Modificato da Caterina63 14/11/2010 11:38]
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Messe in latino sull'Avvenire

Testata de L'Avvenire 14.11.2010 (courtesy d. Camillo)

Ci sono eventi che vi frastornano per un buon quarto d'ora. Uno di questi è trovare un articolo dedicato alla Messa in latino (quella vera!) nella prima pagina dell'Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale italiana. E leggervi solo parole d'encomio, di lirica suggestione, come del resto ci si aspetterebbe dall'autrice del pezzo: la scrittice Antonia Arslan, una delle più fini menti della nostra letteratura contemporanea e, come ogni credente innamorato della Bellezza, estimatrice del rito immemoriale.
Inverosimile... eppure è proprio l'Avvenire: lo attesta, più ancora del logo a sinistra, la presenza a destra della pubblicità per un qualche saggio del card. Martini (scritto, dice la presentazione, "per trovare la strada e guardare con fiducia al futuro"... grazie, ben gentile, ma preferiamo la ricetta dell'Arslan)
Ma ecco il testo dell'articolo:


MESSE IN LATINO

Mi è capitato spesso di andare alla Messa in latino, la frequentatissima messa delle 11, nella chiesa di Sant'Agnese a New York.

È meglio arrivare in anticipo.

C'è una folla di persone di tutte le origini vestita a festa: le donne bianche spesso in tailleur e cappellino, le nere in sontuose tuniche drappeggiate, l'usciere portoricano col suo ampio sorriso, la messicana vestita di viola, con un grande fiocco di raso sulla schiena, inginocchiata di fronte all'immagine della Vergine di Guadalupe.

La cerimonia è vivace e festosa, con musiche di grandi compositori e un coro raffinato.

Qui in Italia, a Venezia, alla chiesa di San Simon Picolo, ho trovato invece un rito austero e semplice, meno appariscente, ma forse, forse più autentico.

Non sembrava un'eccezione domenicale, ma il perpetuarsi di parole e gesti antichi, carichi di significati secolari, che il celebrante ripercorreva con noi, pur voltato com'era verso l'altare, pur pronunciando le parole di una lingua perduta.

Le persone assistevano assorte, leggendo i libretti, coi testi in latino e in italiano.

La musica e il canto stimolavano senza sovrapporsi: e la presenza del sacro mi parve sempre più intensa, come se altre antichissime voci affiancassero le nostre, voci dei morti e dei vivi, insieme fino alla Resurrezione.

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la mia piccola testimonianza

Embarassed  le parole della scrittrice Arslan Antonia mi hanno commossa e coinvolta molto, così come sono coinvolta ogni volta che vado alla Messa di sempre qui, appunto, a Venezia e concordo con la descrizione che ha fatto non solo perchè ho avuto modo di descrivere anch'io questo scenario da "anticamera del Paradiso", ma proprio per la famosa e tanto strumentalizzata "ACTUOSA PARTECIPATIO".... 
 
Un grande grazie va a padre Konrad, alla sua serietà, al suo impegno sacerdotale, per l'adorazione Eucaristica egli si mette li, in ginocchio sul nudo scalino, e con noi sta lì, in silenzio orante per un'ora, con noi.... si fa compagnia a Gesù e il sacerdote è lì a testimoniare la verità di questa Presenza che sa riempire un'ora di Silenzio, concluso il quale, vorresti essere ancora li e dire con gli apostoli: "Signore, non andiamo via! Faremo delle tende, e dormiremo qua.....non scendiamo a valle dove altra gente NON VUOLE CAPIRE quello che Tu sei....."  
e sembra sentire il Signore ripeterci: "Ma il vostro posto è là, la in mezzo a loro....e ciò che avete ricevuto, portatelo nel mondo...."  
 
e di nuovo, al termine della settimana, quando padre Konrad ci rammenta che alle 15,00 di ogni Domenica facciamo un pò di Adorazione Eucaristica, sembra riascoltare il Signore invitare: "e quando siete stanchi, venite con me, riposatevi un pò..."  
Grazie padre Konrad!  
e un grazie ai cantori della Domenica che devono prendere macchina e treno per venire fino a Venezia e per noi, cantare le Lodi di Dio...  
Con gratitudine, affetto e fraternità,


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Interessante anche l'intervento dal Blog Messainlatino di un altro forumista:


Guy Fakwes
Mi ricorda un vecchio brano di Ceronetti, quando capitò "per caso" alla Misericordia nel luglio 1990.  
 
Potrebbe anche trattarsi di un miraggio acustico. Si crede di udire ma non ce niente che emetta suoni. Tra miraggi della vista e dell'udito, così vivranno gli ultimi uomini sulla terra. Troppo avanti è ormai la desertificazione della vita. Alcuni miliardi di corpi che si muovono senz'anima non basta questo per dire che qua c'è la vita. L'esperienza che dico non è delle più avventurose: si entra semplicemente nella chiesa della Misericordia di Torino, alle dodici della domenica, e si aspetta che il prete esca a celebrare una Messa. E' quando comincia che ti pare di essere preso da un miraggio acustico - perché la Messa è detta in latino. Bisogna avere delle radici occidentali, non solo di conoscenza ma di inconscio (che quando si scopre o si decanta parla latino arcaico) perché avvenga il miracolo e Lazzaro si agiti tra le bende. Messa in latino con accompagnamento di gregoriano non è «concerto» non è «manifestazione culturale» non è «archeologia liturgica» e non ci si va in gita scolastica; è un momento di vita spirituale spennellato sul delitto di spegnimento, sul cancro dell'estinzione della bellezza come evento normale e reale, della bellezza come fondamento (che riconosceremo l'unico) dell'intelligibilità del mondo. Nel momento in cui il rito ha inizio hai subito la misura del deserto che siamo diventati, buttando via da autentici bruti un simile perfetto fiore. Il male portato all'interno della comunità cattolica europea (dico europea perché il resto del mondo chi sa dov'è e si raccoglie più intorno a qualcuno che a dei riti come la Messa) dalla feroce amputazione liturgica fatta gaiamente passare per riforma e rinnovamento da papi, vescovi, concilii e letterati, non si misura in cifre di presenze o di consensi: non si è trattato di un abolire avente in quell'abolizione mutante il proprio limite, ma di un'abolizione che seguita ad abolire, di un togliere che non finisce di togliere qualcosa a tutti, di una corrosione permanente introdotta direttamente nell'anima. Succede come quando si tagliano dei grandi alberi per far posto a un parcheggio asfaltato. Perso il bene dell'albero, l'asfalto è un danno che seguita a far danno, sebbene cento voci possano dire che è utile, necessario e che «ci voleva proprio».  
 
E ancora:  
 
Tra i graffiti dello straordinario castello d'Issogne si legge, con emozione, in francese del XVI: «Nell'anno 1535 la messa ha cessato di essere detta a Ginevra». Precisione della scure: «ha cessato». Quella fu una riforma: la Riforma. Morte, ma morte che rigenera. Per un certo tempo; perché tutto ha un tempo. Tutti fanno silenzio - la messa è sparita - e dal silenzio emerge un nuovo coro, più travagliato di Dio, più desideroso di àwicinarglisi. Così Calvino, Farei e compagni... Strangolarla col garrote subito, ma non avvilirla, non farla vivere, la Messa, per compromesso. La Messa della liturgia in volgare è un suo cessare ogni volta e un po' per volta, una gallina che non si finisce di spennare viva. E con quali cori!! «Signor ti vogliam bene...». Ma che roba è quella? Nessuna barriera... Allora, sull'altare può salirci anche Madonna. Alla Misericordia chi ci va ci andrà, spero, per disgusto dell'altra messa, e per disperazione e bisogno: per questo, essenzialmente. Tocca alla gente (di battuti e perplessi le città ne mettono insieme a milioni) e non ai preti, far rivivere il rito autentico. Ai preti reintrodurre il latino nello stomaco a forza, anche se dicono okay e hanno il personal e il fax in sacrestia, sarebbe proprio un'opera di misericordia. Il Vaticano ha dato questa concessionucola sperando probabilmente di chiudere, aprendo un pezzo di museo, la piaga. Ma la piaga è enorme, e che una realtà mistica con radici soprannaturali evidenti riapra come «museo della domenica» dalle 12 alle 13 per generosa tolleranza delle Autorità, è imperdonabile
.  
 
Questo articolo fu corresponsabile della mia prima volta alla messa tridentina. Speriamo lo stesso dell'articolo della Arslan, per molte altre anime.  




[Modificato da Caterina63 16/11/2010 12:22]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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28/11/2010 13:30
 
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Novena dell'Immacolata a Trinità dei Pellegrini



Parrocchia Santissima Trinità dei Pellegrini

FESTA DELL' IMMACOLATA CONCEZIONE

Novena preparatoria

Lunedì 29 Novembre – Martedì 7 Dicembre

Ore 17.45

Esposizione del Santissimo Sacramento

Santo Rosario

Canto delle Litanie

Preghiera all'Immacolata e canto del Tota Pulchra

Benedizione Eucaristica.

Ore 18.30

 S. Messa

Martedì 8 Dicembre

Solennità Liturgica dell'Immacolata Concezione

Ore 9.00 S. Messa letta

Ore 10.30 S. Messa Pontificale celebrata da Sua Eminenza il neo Cardinale Domenico BARTOLUCCI

Ore 17.30 Canto dei Vespri

Preghiera all’Immacolata di Pio XII

Canto del Tota Pulchra

Benedizione Eucaristica

Ore 18.30 S. Messa cantata


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Smile Padre Konrad, della Fraternità Sacerdotale san Pietro (FSSP) dalla Chiesa di san Simonin Piccolo, Venezia, ci annuncia il periodo d'Avvento e ci ricorda la Novena all'Immacolata e il Primo Sabato del mese....  
approfittiamone...  
 
scaricate qui l'audio:  
http://it.gloria.tv/?media=113193  
 
qui il sito ufficiale:  
http://venezia.fssp.it/pages/intro.php  
 
e il Blog ufficiale:  
http://venezia.fssp.it/pages/intro.php  


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cliccare sulle foto per ingrandirle

In 400 per la Santa Messa a Mirano (Venezia)











Gli organizzatori si aspettavano poche decine di fedeli, sabato scorso, in occasione della prima Messa in rito romano antico a Mirano, piccola città in provincia di Venezia. Ma anche le più rosee previsioni sono state superate e all'inizio della funzione erano presenti circa 400 fedeli, tutti del luogo. Merito va senza dubbio all'attività promozionale dell'infaticabile Francesco Boato, parrocchiano della chiesa di San Leopoldo Mandic. Don Konrad zu Loewenstein, cappellano della chiesa di San Simon Piccolo a Venezia, ha celebrato di fronte a un'assemblea raccolta e commossa. Unica nota stonata la lugubre architettura razionalista dell'edificio, che, come tutte le chiese moderne, non invita certo al sacro. Superba, come consuetudine, l'esecuzione musica da parte del maestro Nicola Lamon e di Antonio Furlan.





[Modificato da Caterina63 30/11/2010 15:48]
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01/12/2010 11:09
 
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Cari Amici,
   comunico che, in occasione del XX della morte del Servo di Dio Padre Tomas Tyn, OP, l'11 dicembre p.v., alle ore 10.30, come da allegato manifestino, sarà celebrata una S.Messa di Rito Straordinario, nella Basilica di San Domenico in Bologna.

   Allego inoltre l'indirizzo e-mail dove è possibile trovare l'ultimo numero del Notiziario di P.Tomas:
http://www.studiodomenicano.com/notiziario.htm .


   Profitto dell'occasione per augurare a tutti un Santo Natale.


   P.Giovanni Cavalcoli, OP

--


Padre Giovanni Cavalcoli, OP
Convento di San Domenico,
Piazza San Domenico 13,
40124 Bologna
Tel. 051.6400418 - 051.6400411
Cell. 334.7803456
email:
padrecavalcoli@gmail.com
www.studiodomenicano.com
www.arpato.org
http://arpatoblog.wordpress.com/





Basilica Patriarcale
 

di San Domenico in Bologna

Nella Cappella
 

dell’Arca di San Domenico



Sabato 11 Dicembre 2010 alle ore 10.30

In occasione del XX anniversario della morte

del Servo di Dio Padre TOMAS TYN, O.P.

SANTA MESSA in Rito Romano Antico

Celebrata dal

Rev.do Don ALFREDO MORSELLI

Parroco di Stiatico (Bologna)

Le melodie in gregoriano della Sacra Liturgia

saranno eseguite dal Coro Liturgico

del Cenacolo della Santissima Trinità

di Rimini


A cura della Vicepostulazione

della Causa di Beatificazione

del Servo di Dio P. Tomas Tyn, O.P.


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02/12/2010 23:49
 
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Carradori: "Il premio per il mio impegno per la Messa in Latino"



(cliccare sulle foto per l'ingandimento)

Nel giorno del mio onomastico ho ricevuto il premio “Veritas in charitate” dal Presidente Onorario dell’Associazione Internazionale “Petrus” il Cardinale Josè Saraiva Martins e dall’Arcivescovo- Prelato di Pompei Mons. Carlo Liberati presso il Centro Turistico "San Luca" di Battipaglia ( Salerno) alla presenza, tralaltro, di altri due importanti Porporati : i Cardinali Angelo Comastri, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro e Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, e Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato della Città del Vaticano.

Questa è la motivazione che è stata letta dal Presidente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Internazionale Petrus Gianluca Barile “ … ha fatto della difesa della gloriosa tradizione liturgica della Chiesa Cattolica, un motivo di vita… abbinando il suo amore per il Magistero, la passione per la nobile arte della musica sacra che avvicina la terra al cielo e attira a se’ il coro degli Angeli. Fedele e obbediente al successore di Pietro e alla Sede Apostolica, si è particolarmente distinto, negli ultimi anni, per la promozione del Motu Proprio SUMMORUM PONTIFICUM … compiendo così una validissima opera di evangelizzazione. San Pietro, Principe degli Apostoli, continui a vigilare paternamente su di lui , sui suoi collaboratori e sui suoi cari”.

Nel corso della cerimonia sono stati premiati membri della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Marina Militare, magistrati e operatori sociali che si dedicano, instancabilmente, all’assistenza di coloro che hanno bisogno, spesso quotidianamente, di assistenza di conforto.
Una bella manifestazione che ha esaltato, attraverso la presenza di tante persone impegnate nel sociale, la carità cristiana.

Nel ricevere il premio il mio pensiero è andato verso tutti i fratelli, che con uno zelo ed una generosità encomiabili si dedicano , con la preghiera e con l'impegno organizzativo personale e di gruppo, alla diffusione della Santa Tradizione Liturgica della Chiesa significata dal mirabile Motu Proprio “Summorum Pontificum” di Papa Benedetto XVI.

Doopo la pubblicazione del Motu Proprio quanti giovani si sono attivamente avvicinati alla feconda sorgente della Liturgia Cattolica a totale beneficio della propria spiritualità e quanti meno giovani hanno ritrovato spinta devozionale della loro gioventù nella Messa Tradizionale finalmente ridonata all’orbe cattolico !
Ringrazio l’Associazione Internazionale Petrus per questo immeritato premio che consegno a tutti coloro che si dedicano con entusiasmo e sacrificio alla splendida Tradizione Liturgica Cattolica in ogni parte del mondo.
O Santissima Vergine Maria, Madre della Chiesa, Ti preghiamo di proteggere il Papa Benedetto XVI e di indirizzare ogni nostra azione alla sola lode di Dio per l'esaltazione della Santa Madre Chiesa.

Andrea Carradori

 
EBBRAVO L'AMICO ANDREA!!!!!!! e vedi pure che ti combina l'amico Gianluca di Petrus..... 
 


[Modificato da Caterina63 02/12/2010 23:57]
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12/12/2010 17:10
 
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Un chitarrista alla Messa in latino




Riportiamo un post apparso sul blog Eikonographia (fateci un giro), gestito da un pittore - e chitarrista - bolognese, che ha iniziato a frequentare ogni tanto la Messa di sempre. Io ho sempre sostenuto che nell'animo dell'intonatore di canti dei Gen Gen, della ministra straordinaria della Comunione, del lettore di strascitate preghiere dei fedeli può (può...) celarsi il tradizionalista di domani. In fondo chi di noi (quantomeno sotto una certa età) non è dovuto passare per l'Alleluja delle lampadine, prima di scoprire che v'era qualcosa d'infinitamente migliore? Leggiamo allora con interesse questo resoconto delle impressioni di un neofita alla Messa tradizionale. E sia spunto per tutti a far conoscere ad altri, anche ai più 'improbabili', la bellezza del rito immemoriale.



Sarà circa un anno che, saltuariamente, partecipo alla messa festiva delle 18 presso la parrocchia di Santa Maria della Pietà, in via San Vitale. Pur essendo un brutto orario e pur essendo a circa 15 - 20 minuti di bicicletta da casa mia, vado là molto volentieri; a dire la verità molto più volentieri che in parrocchia da me dove non sono più tanto contento di andare a causa del compito che lì svolgo da circa 12 anni: suonare la chitarra. E' che non ne posso più delle canzonette, non ne posso più del fatto che il suonare sembri una performance mia e dell'altro chitarrista, non ne posso più del comportamento dell'altro chitarrista che mi fa pesare ogni volta che manco, non ne posso più di non poter pregare perché sono costretto a pensare ai canti (e non mi si venga a ripetere la solfa dell'agostiniano "chi canta prega due volte", perché certo sant'Agostino non aveva in mente un chitarrino che strimpella una canzonetta di musica leggera, ma chi declamava in musica i testi della preghiera); infine non ne posso più di agitarmi prima di ogni messa... perché suonare è una cosa che si fa in presa diretta, mentre io, pittore, non sono fatto per la presa diretta ma per ponderare ogni pennellata...

In due parole, non ne posso più di quella... benedetta... "partecipazione attiva" come la intendono loro, cioè che tutti, come api industriose devono per forza "fare qualcosa". Ma è mai possibile? La vera partecipazione attiva è la consapevolezza dell'assistere nella messa al sacrificio di Cristo sulla croce, che lì si rinnova. Per me stare inginocchiato in preghiera, in una panca né troppo indietro né troppo avanti, senza che nessuno ti chieda "vuoi leggere?" oppure "puoi fare l'offertorio?" o "come canto d'inizio fai il canto tale?", e lasciare che il prete compia il divino sacrificio, offrendo anche la preghiera mia e delle altre persone che sono in chiesa... ecco, questa è la partecipazione attiva.

Se poi uno vuol suonare, o fare qualsiasi altra cosa, che lo faccia pure, ma non fa più per me. Ecco perché sono agli sgoccioli nel suonare in parrocchia da me... l'unica cosa che mi preoccupa un po' è come fare per dirlo al mio parroco...

Ma torniamo alla messa di Santa Maria della Pietà: non vado lì solo perché non devo fare nulla, ma perché è una delle poche messe della città in rito antico (detto Vetus Ordo). Per chi non lo sapesse, si tratta della messa "preconciliare", e balza agli occhi per essere detta in latino con il sacerdote rivolto verso il tabernacolo, o "spalle al popolo", come si usa dire. Questo rito è stato reso di nuovo libero nel 2007 da papa Benedetto XVI con il Motu Proprio "Summorum Pontificum".

Mercoledì, festa dell'Immacolata, essendo stato in viaggio da Como a Bologna la mattina e avendo perso la messa delle 11 in parrocchia (che peccato...!!), ho potuto recarmi ancora una volta alla messa tridentina di Santa Maria della Pietà. Da quando un caro amico me l'ha fatta conoscere non ne ho più potuto fare a meno, e nei lunghi periodi di assenza dovuti a impegni o al dover suonare in parrocchia, ne sento davvero la mancanza. Se poi sono in viaggio, guardo sempre se per caso nelle vicinanze ce ne sia una: che bello è stato la scorsa estate a Treviri, in Germania, poter assistere e - in Germania! - poter capire quello che veniva detto!

L'altro giorno dunque, poco prima della messa, noto che c'è più gente del solito (vista l'ora tarda e la poca conoscenza di questa messa - oltre che una marea di pregiudizi - non ce n'è mai tanta), e anche qualche turista che coglie l'occasione di una messa alle 18 per soddisfare il precetto della festa. Ad un certo punto un signore con la borsa di una macchina fotografica a tracolla e un bambino si avvicinano al mio vicino di posto e gli chiedono, forse stupiti dallo strano modo di apparecchiare l'altare: "ma in che lingua viene detta la messa?". "In latino" risponde la persona seduta. E il turista: "ma non si capisce niente!"

Allora l'altro gli mostra il messalino con la traduzione a fronte, e il foglio con le parti proprie della festa in latino e in italiano. Poi, durante la messa, visto che sono seduti dietro di me, sento che anche il bambino dice : "ma non si capisce niente!"

Quello del latino sembra un problema, ma in realtà non lo è affatto: tanti che sanno della mia partecipazione al rito antico, mi dicono: "ma tu non lo sai il latino!". Vero! Ma la frequenza costante a questa messa abitua l'orecchio facendo prima conoscere il suono delle parole, poi le insegna a pronunciare e, poco alla volta, si abitua anche alle traduzioni a fronte. Perché non è che a ogni messa si legge tutta la traduzione delle parti che il prete dice in latino, ma - almeno io faccio così - mi focalizzo e medito su un brano, che la volta dopo sarà un altro, oppure lo stesso... non so, non importa. Poi le letture sono in italiano, e questo non è male, anche se pure di esse si potrebbe leggere la traduzione. Riguardo a questo, sempre pensando dell'estate scorsa in Germania, avrei preferito le letture in latino che in tedesco...

Poi il latino è una lingua sacra non per finta: siamo o no credenti? Non è solo cultura: ogni parte della messa detta in latino ha una sua... come chiamarla?, trascendenza? Ogni testo, non solo per quello che viene detto, ma per il semplice fatto di essere detto in latino, ha come un "profumo" di antico oltre che di santo.

La mente umana non capisce sempre tutto; se penso a quante volte, studiando, mi distraggo e devo rileggere due o tre volte la stessa riga di un testo... credo che l'italiano nella messa sia un modo per darci l'impressione di capire tutto; ma mi chiedo io: quanti ascoltano veramente tutto, parola per parola? Certo, l'italiano dà la possibilità di capire, ma di fatto bisognerebbe entrare nella testa di ciascuna persona per sapere se è veramente così.

E mi chiedo anche: perché perdere la bellezza (la quale non è un optional!) e la sacralità di una lingua carica delle preghiere di secoli e secoli di Santi e Padri della Chiesa se, tra latino e italiano la comprensione effettiva è molto simile?

Io ho presente, essendo formato nell'iconografia bizantina e russa, la bellezza delle liturgie ortodosse completamente espresse nella lingua antica, il greco o il paleoslavo. Perché perdere la bellezza di una Tradizione antichissima ed estremamente viva (e vivificata dallo Spirito), per avere l'illusione della comprensione immediata dei testi?

Avrei altre cose da aggiungere, e le dirò prima o poi. Non sono un esperto di liturgia, parlo molto... "a pelle", però mi piacerebbe far cogliere anche ad altri che la bellezza e la sacralità di quello che ho imparato a conoscere e ad amare in questa messa non sono barriere che ci allontanano da Dio, ma doni grandi attraverso cui Egli si mostra e ci benedice. Latino compreso.



                                          


Buone notizie da Pistoia

Diocesi di Pistoia
Chiesa della Madonna del Carmine
piazza del Carmine, Pistoia
Tutti i sabati, ore 18:30
Celebrazione della
Santa Messa
nella forma straordinaria del rito romano
secondo il Missale Romanum
del beato Giovanni XXIII
(in latino, con canto gregoriano e organo)
Periodo natalizio:
Venerdì 24 dicembre 2010: ore 21
Sabato 1 gennaio 2011: ore 18:30
Mercoledì 5 gennaio 2011: ore 18:30

Tutti i primi sabati del mese, ore 18:10
Recita del Santo Rosario
“Non c’è nessuna contraddizione tra l’una e l’altra edizione del Missale Romanum. Nella storia della Liturgia c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto”.
Benedetto XVI,



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L'Ecclesia Dei interviene in Croazia

Al momento non risulta alcuna Messa cum populo in forma straordinaria in Croazia, in latino o in antico slavo (si allude al rito slavonico o glagolitico, in uso nelle parti dell'ex Jugoslavia da tempo immemorabile, fino agli anni Sessanta quando riti immemoriali – compreso questo, ossia la Messa di Sempre tradotta in antico slavonico – vennero travolti dall’ecatombe liturgica del novus ordo). E questo avviene non certo per mancanza di interesse tra i laici. Dal 2008, diversi fedeli laici di Zagabria, capitale della Croazia, hanno insistito per l'applicazione di Summorum Pontificum nella loro Arcidiocesi, senza risultato.

Per immaginare quali ostacoli abbiano dovuto affrontare e quali sforzi sopportare i fedeli croati, fatevi un’idea a questo link: vi troverete tutto il carteggio (in serbocroato e in inglese) tra loro, l’arcidiocesi e la Commissione Ecclesia Dei.

Leggete ad esempio la lettera 28 ottobre 2009 degli apparatchnick dell'Arcidiocesi di Zagabria, in cui fan le pulci perfino sui cognomi dei richiedenti e sul numero di parrocchie da cui essi provengono per inferirne che essi non sono rappresentativi di un gruppo ‘stabile’ e trovare la scusa per rigettare la richiesta. Veramente un esercizio particolarmente istruttivo dell'arte di stravolgere il testo e il senso del motu proprio Summorum Pontificum per oscurarne il significato ovvio e per frustrare la sua attuazione.

Ora però il blog croato Toma Blizanac ha pubblicato la seguente lettera dalla PCED, ripresa da Rorate caeli:


Pontificia Comissio "Ecclesia Dei"

N. ---

Città del Vaticano, 25 novembre 2010

Caro Signor.---,

Questa Pontificia Commissione desidera ringraziarvi per la vostra gentile lettera dell'8 novembre 2010.

Questa Pontificia Commissione è in grado di informarvi che dopo aver contattato sua Eminenza il Cardinale Josip Bozanić, ha ricevuto la garanzia della sua Eminenza, che sarà celebrata la Santa messa in forma straordinaria in una delle chiese a Zagabria.

Con ogni buon auspicio

Cordiali saluti in Cristo,

Rev.mo Mons. Guido Pozzo
Segretario


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20/12/2010 11:52
 
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ECCO COME SI ADEGUA UNA CHIESA CATTOLICA!



di Francesco Colafemmina

Foto di una messa tridentina? No! Si tratta della messa riformata celebrata con la massima dignità ad Orientem da S.E. Mons. Luigi Renna, Vescovo di San Severo e dal parroco della chiesa madre di San Nicandro Garganico don Roberto De Meo, coadiuvato dal viceparroco (a voi tutti spero già noto) don Matteo De Meo.

Le immagini sono dell'8 dicembre scorso, quando, dopo vari anni di lunghi restauri, la chiesa madre di Sannicandro Garganico è stata restituita ai fedeli grazie agli sforzi dei fratelli De Meo e all'uso oculato dei fondi della CEI e della Regione Puglia e dei fedeli. Si è trattato, come tutti potete vedere, di un "adeguamento al contrario", ossia di un ripristino della bellezza di una antica chiesa perché continui ad essere la casa del Signore, senza la necessità di mutare ciò che gli antenati ci hanno lasciato, ma accrescendo la devozione e la spiritualità del luogo sacro, nell'ottica della continuità.

Qui di seguito potete vedere la chiesa com'era fino a pochi anni fa:



Parroco e vice parroco celebrano da anni ad Orientem secondo il nuovo rito, suscitando grande commozione e forte partecipazione spirituale nei fedeli. Peccato che in occasione di questa magnifica riapertura di una antica chiesa del Gargano, qualche voce stonata si sia levata nel clero diocesano, decisamente intollerante dinanzi all'assenza dell'altarino per la celebrazione coram populo!
Come si sa queste voci, stantie e apertamente antipapali sono in vivo contrasto con la maggioranza dei fedeli. Basta guardare le immagini della cerimonia in questo video: il popolo è festante, banda ed arciconfraternite si dirigono verso la chiesa madre riportata al suo antico splendore e i fedeli non esitano a cantare il tantum ergo con vigoria e sicurezza.



Un esempio memorabile di come spesso si considerino i fedeli alla stregua di indotte pecorelle, preoccupate per il latinorum o per quei gesti antichi e solenni che, al contrario di quanto pensano certi ideologi, ci rammentano, senza mediazioni intellettualistiche, la sacralità dell'azione liturgica. E fa specie che alcuni sacerdoti invece di ammirare il Santo Padre, di seguirne l'esempio e di indignarsi dinanzi agli abusi liturgici che affliggono Nostro Signore e allontanano le anime da Dio, si imbarchino in inutili quanto asfittiche critiche rivolte a dei bravi sacerdoti e al loro Vescovo, rei di aver celebrato la Santa Messa "dando le spalle al popolo" (rei come peraltro lo stesso Pontefice!).

Mons. Lucio Renna celebra ad Orientem


Il Papa celebra ad Orientem nella Cappella Sistina


Il Papa celebra ad Orientem nella Cappella Paolina

Ringraziamo invece Sua Eccellenza Mons. Renna per il coraggio e la virtù dimostrati con la sua partecipazione devota e sincera a questa splendida liturgia. Invito pertanto tutti i lettori di Fides et Forma ad inviare un messaggio di ringraziamento a Sua Eccellenza, per testimoniare la sete di spiritualità sincera, di sacralità non estetizzante ma autentica, di cui tutti noi fedeli abbiamo bisogno e di cui è viva testimonianza l'opera magnifica di recupero della chiesa madre di Sannicandro Garganico.

Questa l'email del Vescovo: cancelleria@diocesisansevero1.191.it

Questo invece l'indirizzo completo:

S.E.R. Mons. Luigi Renna
Diocesi di San Severo
Curia Diocesana
Via Soccorso, 38
71016 San Severo

Aggiungo poi un importante appello che viene direttamente dal Parroco e Vice Parroco della chiesa madre. Appello che si rivolge a quanti volessero contribuire con offerte alla copertura dell'esposizione finanziaria sostenuta personalmente dai due sacerdoti per completare le operazioni di restauro e che ammonta a circa 100.000 euro.

Ecco il testo dell'Appello:

La chiesa Madre di San Nicandro Garganico (FG), dedicata a Santa Maria del Borgo, necessita di un'imponente opera di restauro. La chiesa risalente al periodo tardo medievale, fu ricostruita e ampliata dopo il grande terremoto del 1600. Gli ultimi significativi lavori di restauro furono fatti nel 1901. Dopo di che il tempo, e le scarse possibilità economiche-ovvie per un paese del Sud nei decenni trascorsi- hanno segnato profondamente l’edificio sacro, bisognoso ora di urgenti lavori di restauro. A questo bisogna aggiungere i non pochi danni causati dal clima di “cambiamento” e di “semplificazione” del post-concilio: rimozione e dispersione dell’antico coro ligneo, decadimento degli antichi altari marmorei del settecento (opera dell’artista napoletano Vairano), che non venendo più usati sono stati soggetti a una lento processo di degrado, rimozione delle antiche balaustre; ornamenti, decorazioni e affreschi ottocenteschi rovinati e ricoperti con intonaco, come del resto tutta la chiesa, composta da tre navate centrali, e quattro cappelle laterali. Così nel 2003 i parroci, don Roberto de Meo e don Matteo de Meo decidono di mettere mano ad un’opera di restauro generale per riportarla al suo antico splendore. A tutt’oggi grazie ai fondi CEI (ottoxmille) e ad altri fondi regionali ( complessivamente seicentomila euro) è stato rifatto il tetto e consolidata gran parte della struttura. Ma i lavori continuano per il restauro degli interni: affreschi, decorazioni, antichi altari, tra cui quello maggiore che verrà riutilizzato per la celebrazione ad orientem, pavimentazioni, cappelle laterali ecc... Il parroco fa appello ai fedeli che iniziano a recare le loro offerte. Ma le forze non bastano. I sacerdoti, nel 2009 accendono un mutuo di duecentomila euro che viene onorato ogni mese con l’aiuto dei fedeli che si sono autotassati. Ma i lavori incontrano numerosi imprevisti in corso d’opera, e la spesa aumenta. Attualmente mancano all’appello altri centomila euro. Ora non abbiamo più forze, quelle del posto non bastano, e la nostra Diocesi non ha fondi sufficienti per venirci incontro. Per questo ci rivolgiamo a chiunque, privati e associazioni, voglia darci una mano per portare a compimento una tale opera.

Le nostre chiese del passato sono tutt’oggi un patrimonio vivente della fede che va conservato e soprattutto riscoperto e vissuto, e appartiene a tutti!

Aiutateci a completare il progetto di recupero per far si che la chiesa venga restituita nel suo antico splendore ai fedeli, ed a tutti quelli che hanno a cuore la storia e la cultura di un popolo.

Il Signore vi benedica.

Don Roberto e Don Matteo De Meo


Per aiutare Don Roberto e Don Matteo potete inviare le vostre offerte tramite al seguente conto corrente con la causale "Pro Restauro Chiesa Madre":

IBAN: IT 06 A 01030 78270 000000 028559

Parrocchia Santa Maria del Borgo Via Chiesa Madre - 71015 - San Nicandro Garganico (FG)

Banca Monte dei Paschi di Siena - Filiale di Apricena (FG)


[Modificato da Caterina63 21/12/2010 19:37]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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28/12/2010 10:10
 
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Una 'straordinaria' prima Messa

Domenica 19 dicembre, il giorno successivo all'ordinazione di cinque novelli sacerdoti nella cattedrale di Albenga - per inciso, più di qualsiasi altra diocesi ligure - uno di questi, don Tomasz Jochemczyk, ha voluto celebrare la sua prima Messa nella forma straordinaria del rito romano nella parrocchia di Dolcedo, in cui ha svolto il ministero diaconale e di cui sarà ora viceparroco. Ecco qualche foto.


L'altare - e il Sindaco - in attesa del rito

L'arrivo dei chierici
 

Gli Araldi del Vangelo posizionano la Madonna di Fatima da loro portata
 

L'inizio della Messa
 

Suddiacono, Diacono, il novello Sacerdote e il prete assistente (da sin. a destra)
 

Ecce Agnus Dei




Le suore francescane dell'Immacolata baciano i palmi del neosacerdote
 
Foto per Messainlatino. Insieme a don Tomaso, Jose e Francesco (a sin.), Gabriele (a destra, davanti) ed Enrico (dietro)


Don Tomasz ci ha raccontato la storia della sua conversione. Polacco, lavorava da tempo come barman in un night club; quando, avendo saputo dell'arrivo un 13 maggio, per la prima volta in Polonia, della Madonna di Fatima pellegrina, è entrato nella Chiesa dove la statua si trovava per la venerazione dei fedeli. Vi è rimasto tutta la notte, per uscirne con la convinzione di volersi dedicare al sacerdozio. E ora il proposito si è realizzato.

Ispiranti le parole che il Parroco, don Giancarlo Cuneo, ha scelto per il saluto al novello prete, tratte dalle lettere pastorali del cardinal Siri. Eccone un assaggio:

Il nostro ufficio, quello che ci è intrinsecamente proprio, è di attendere alle Cose Sante. Noi siamo «in his quae sunt ad Deum» (Ebrei, V. 1). Le Cose Sante sono: il Divin Sacrificio, i Santi Sacramenti (tra i quali il più difficile ad amministrarsi, il più impegnativo è quello della Penitenza), i Sacramentali, l'Ufficiatura Divina, la preghiera dei singoli fedeli e di tutto il popolo, che noi dobbiamo incessantemente promuovere, guidare, elevare.
Questa è la nostra parte. Con essa si dà il necessario alla redenzione, al perdono dei peccati, alla salvezza eterna. In tale parte nessuno che non abbia il sacerdozio ci può sostanzialmente sostituire. In tale parte nessuno può mettersi alla pari con noi.
Però tale parte lega a Dio, al Suo servizio, alla Sua gloria quanto è in noi e qualunque possibilità della nostra vita.
Il sacerdozio non ha consacrato qualcosa di noi al servizio di Dio, bensì tutto, ed anzitutto l'intelligenza; infatti la prima obbedienza è intellettuale ed è obbedienza della mente alla parola di Dio od a quanto viene garantito direttamente o indirettamente dalla parola di Dio.
Le «Cose Sante» delle quali siamo i ministri alzano un limite invalicabile tra noi e quello che è profano. Qualunque atteggiamento esterno richiesto da ragioni contingenti non potrebbe mai legittimare un qualsivoglia distacco spirituale da questa nostra totale dedizione al servizio di Dio.

 Agiamo come se l'Ufficiatura Divina - quella che a noi si conviene per prima - durasse tutta la vita e come se ogni nostra azione, anche la più apparentemente neutra, ne facesse parte e fosse - come dovrebbe - assorbita dalla stessa Divina Liturgia. Non accettiamo ragionamenti o costumi che si addicono solo all'umana cecità ed all'umana debolezza. Non riteniamo mai che il miglior bene delle anime possa essere il frutto di un patteggiamento col diavolo. Rimaniamo sulla predella dell'Altare e se dovesse accadere a noi di trattare di cose umane che all'Altare direttamente non appartengono, facciamolo sempre senza abbandonare, quanto a intenzione, a dirittura ed a stile, la predella dell'Altare.

********************************************


 Caro don Tomasz Jochemczyk ,  
non sarebbe giusto pregare perchè tu.... "scenda dalla croce"..... al contrario, ciò che posso e voglio donare a te e a quanti come te, quest'anno, hanno ricevuto i primi Ordini e comunque l'Ordinazione al Sacerdozio come anche l'amico Raimondo Mameli, coautore con Elvis Cuneo e Daniele di Sorco del libro Introibo ad altare Dei, il dono, dunque, che chiedo per voi è IL SANTO SACERDOZIO DI CRISTO, che possiate diventare SANTI affinchè anche noi, laici consegnati dalla Provvidenza alle vostre cure, possiamo diventare santi....  
Auspico così un Anno Nuovo davvero ricco di grazia e carico della "buona battaglia"!  
Auguri a tutti!



Fraternamente CaterinaLD

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30/12/2010 15:33
 
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di fra Francesco M. Iuliani FI
http://www.diocesiportosantarufina.it/home/news_det.php?neid=864

Domenica 26 dicembre 2010 abbiamo avuto una grande grazia, un bel regalo di Natale nella nostra Parrocchia di Santa Maria di Nazareth: è venuto a farci visita Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto della Segnatura Apostolica, creato Cardinale di Santa Romana Chiesa appena un mese fa dal Santo Padre Benedetto XVI. Il prelato ha celebrato la Santa Messa nella forma straordinaria, dunque in latino, con un solenne pontificale davvero ricco di bellezza e di sacralità.

Con grande piacere possiamo dire che i fedeli hanno risposto con entusiasmo alla visita del Cardinale, hanno gremito la Chiesa parrocchiale sin dall’inizio della celebrazione eucaristica e hanno partecipato con attenzione alla lunga liturgia aiutati dai sussidi, con traduzioni in italiano delle letture e delle orazioni della Santa Messa.

All’ora stabilita Mons. Burke con il nostro Vescovo S.E. Mons. Gino Reali, i Fondatori dei Francescani dell’Immacolata P. Stefano M. Manelli e P. Gabriele M. Pellettieri e i ministri sacri sono entrati processionalmente nella Chiesa che per l'occasione era stata abbellita in modo particolare e dopo una breve adorazione del Santissimo Sacramento è iniziata la vestizione del Cardinale con i paramenti sacri; i ministranti, frati e giovani della Parrocchia, hanno portato gli abiti liturgici color oro per la vestizione del Cardinale al trono. Subito dopo è iniziato il rito della Messa con le suggestive preghiere ai piedi dell’altare e il confiteor.

Ad ornamento di tanta solennità c’è da sottolineare anche la bravura della corale composta da frati e suore che con le loro voci hanno aiutato a partecipare meglio al grande mistero del Sacrificio dell’Altare e a rendere evidente la magnifica solennità della liturgia. La Santa Messa è proseguita con l’Introito, il Kyrie, il Gloria in excelsis Deo, la lettura e la proclamazione del Vangelo domenicale; poi è arrivato il consueto momento dell’omelia in cui il Cardinale ha davvero toccato le menti e i cuori degli uditori con parole piene di sapienza. La Santa Famiglia di Nazareth è un modello anche nel mondo odierno, nella nostra città, nelle nostra parrocchia, per vivere profondamente e cristianamente il matrimonio e per rivitalizzare con Cristo la cellula fondamentale della società, la famiglia.

Illuminanti sono state anche le parole che Sua Eminenza ha espresso circa il mistero della Messa e sulla conseguente bellezza della liturgia antica che riesce ad esprimere in modo mirabile la fede della Chiesa nella presenza reale del Signore Gesù nel Sacramento dell'altare; ha inoltre esortato noi, Francescani dell’Immacolata, a far conoscere questo grande tesoro della Chiesa che ha radici millenarie e si è congratulato per la possibilità che si dà ai fedeli, in questa parrocchia, di poter partecipare anche alla liturgia antica (vai al testo completo dell'omelia).

La Santa Messa è proseguita nel modo consueto e ha avuto il suo momento più alto nella consacrazione; il suono dell’organo, l’incenso, l’orientamento alla Croce del celebrante, il silenzio, le genuflessioni hanno davvero reso pregnante il momento in cui si ripresenta il Sacrificio della Croce in modo reale e sostanziale sull’altare. Altro momento importante è stato quello della Comunione, in cui tra l’altro, i fedeli si sono accostati numerosi per ricevere il Corpo di Cristo con atteggiamento devoto e rispettoso, ricevendo il Signore in ginocchio e sulla lingua, come prescrive il Rito Romano Antico e come il Santo Padre insegna attraverso le Sue celebrazioni eucaristiche. Al termine della Messa è stato suggestivo il momento della svestizione del Cardinale avvenuta al trono. Infine, Sua Eminenza, dopo aver indossato la cappa magna (un lungo mantello rosso), segno della dignità dei Cardinali, principi della Chiesa, si è avviato processionalmente in sacrestia.

Nel teatro della Parrocchia, infine, c’è stata la foto di gruppo del Cardinale con il Vescovo, i Sacerdoti, i ministranti, i frati e le suore e il saluto con tanto di indulgenza plenaria; Sua Eminenza non ha mancato, prima di ritornare in Vaticano, di benedire tutte le famiglie della Parrocchia e di pregare per tutte le nostre necessità.

Ringraziamo il Signore e l’Immacolata per questo giorno di grazia e speriamo che il Cardinale possa tornare a visitarci.

P. Stefano M. Manelli e P. Gabriele M. Pellettieri, Fondatori dei Francescani dell'Immacolata
 

il coro composto dai Frati e dalle Suore della Congregazione

 la Chiesa gremita di fedeli

il parroco, P. Settimio Manelli, mentre assiste Sua Eminenza

  

solenne Benedizione al termine del rito

dopo la Messa, Mons. Gino Reali saluta il Card. Burke 

il Card. Burke imparte una speciale Benedizione ai Religiosi e alle Religiose
della Congregazione dei Francescani dell'Immacolata


OMELIA
di S.E.R. il Sig. Cardinale Raymond Leo Burke
Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica

ROMA - Casalotti, Parrocchia di Santa Maria di Nazareth
26 dicembre 2010, Festa della Santa Famiglia

Sia lodato Gesù Cristo!

Il mistero dell’amore divino verso di noi, che si esprime in modo perfetto e meraviglioso nella Natività del Nostro Signore Gesù Cristo, necessita, per la sua grandezza e profondità, una celebrazione di otto giorni. Durante l’ottava di celebrazione della Natività di Gesù, noi riceviamo la grazia di conoscere più compiutamente il mistero e di viverlo più ardentemente nelle circostanze della nostra vita quotidiana. Il mistero è che Dio si è fatto uomo per salvarci dai nostri peccati e per donarci la sua vita, il settiforme dono dello Spirito Santo. San Paolo ha descritto il mistero con queste parole della Lettera ai Galati che abbiamo appena ascoltato: "Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio" (Gal 4,4-7).

La realtà del mistero della Incarnazione Redentiva è che noi siamo figli di Dio nel Suo unico Figlio, Gesù Cristo, Seconda Persona della Santissima Trinità fatta carne, fatta uno di noi, nato dalla Vergine Maria a Betlemme.


Il Vangelo di oggi sottolinea per noi sia la realtà dell’Incarnazione sia il suo fine, la Redenzione. Quando Maria, la Madre di Gesù, e San Giuseppe, il suo Padre adottivo e Custode, presentarono il neonato Bambino Gesù nel tempio a Gerusalemme, il sant’uomo Simeone e la santa donna Anna, hanno subito parlato del destino del Divino Bambino, un destino che non sarebbe nient’altro che la battaglia definitiva contra il Maligno e le sue forze sul Calvario, riuscendo in una vittoria di vita, la Risurrezione, Ascensione e Pentecoste, l’effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa e nell’anima di ogni membro della Chiesa. Simeone, prendendo il Bambino Gesù tra le braccia, ha pregato il Signore in termini chiarissimi e incontrovertibili: "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la sua salvezza, ...” (Lc 2,29-30). E la profetessa Anna, vedendo il Bambino Gesù nelle braccia di Simeone “si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme” (Lc 2,38).

Il Vangelo ci dice che, dopo la Presentazione, Gesù, nel quale lo Spirito Santo era presente in tutta la Sua potenza, “cresceva e si fortificava, pieno di sapienza” (Lc 2,40). Queste parole si applichino alla nostra vita di figli nel Figlio unico di Dio. Grazie all’Incarnazione Redentiva, lo Spirito Santo è stato riversato nelle nostre anime, purificandoci e fortificandoci per fare le cose di Dio, per vivere una vita santa in questo mondo per arrivare alla fine del nostro pellegrinaggio terreno, cioè la vita eterna nel Regno dei Cieli.

Nel contesto di questa celebrazione della Santa Messa nella forma straordinaria del Rito Romano, vorrei sottolineare l’aspetto più elevato e perfetto della nostra vita in Cristo, cioè la nostra partecipazione nel culto divino, specialmente per la celebrazione del Sacrificio Eucaristico. L’unione del cielo e della terra, compiuta per la Natività del Nostro Signore Gesù Cristo, per Sua Morte sulla Croce e per Sua Risurrezione, si realizza sempre di nuovo per noi nella Santa Messa. Per il Sacrificio Eucaristico, Gesù fa sempre presente il Sacrificio di Calvario, dandoci il dono del Suo Corpo e del Suo Sangue, con l’anima e la divinità, come cibo spirituale per sostenerci nel nostro pellegrinaggio sulla terra e per portarci certamente alla nostra dimora duratura in Cielo (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1374).

La realtà dell’Incarnazione Redentiva che ci stupisce in questi giorni deve stupirci di nuovo e sempre più profondamente ogni volta che assistiamo alla Santa Messa. Il Rito della Messa, sviluppato nella Chiesa sotto la guida dello Spirito Santo, in ogni suo dettaglio volge i nostri occhi a vedere il grande Mistero dell’amore di Dio per noi, amore incommensurabile e incessante, compiuto nell’azione della Santa Messa.

Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, ma non in ragione del Concilio, la modalità di riforma del Rito della Messa per certi versi ha abbastanza oscurato l’azione divina nella Santa Messa, unendo cielo e terra, e ha indotto alcuni al pensiero erroneo che la Santa Liturgia è una nostra attività, che in qualche senso noi abbiamo inventato e con la quale allora noi possiamo fare esperimenti.

La verità della Sacra Liturgia è ben diversa. Infatti, la Sacra Liturgia è l’azione di Gesù Cristo, vivo nel Suo Corpo Mistico per l’effusione dello Spirito Santo; è il Suo dono a noi, che dobbiamo ricevere, apprezzare e salvaguardare secondo le indicazioni dei nostri Pastori e specialmente del Santo Padre, il Vicario di Cristo sulla terra, e perciò Pastore della Chiesa Universale. Siamo chiamati così nel tempo attuale ad accogliere l’insegnamento e la disciplina che il nostro Santo Padre Benedetto XVI ci ha dato nella sua Lettera Apostolica Summorum Pontificum, per la quale egli ha voluto restaurare la forma del Rito della Messa per esprimere più pienamente ed efficacemente la verità della Sacra Liturgia.

Stabilendo “il Messale Romano promulgato da San Pio V e nuovamente edito dal Beato Giovanni XXIII” come “forma straordinaria della Liturgia della Chiesa”, il Santo Padre ha voluto tenere questa forma del Rito “nel debito onore per il suo uso venerabile e antico”, che risale al pontificato di San Gregorio Magno e che è stato sempre rispettato e salvaguardato lungo la plurisecolare vita della Chiesa (“Missale autem Romanum a S. Pio V promulgatum et a beato Ioanne XXIII denuo editum ... extraordinaria expressio eiusdem «Legis orandi» Ecclesiae ... ob venerabilem et antiquum eius usum debito gaudeat honore”: Benedictus PP. XVI, Lettera Apostolica «Motu proprio data», Summorum Pontificum, “De usu extraordinario antiquae formae Ritus Romani”, 7 Iulii 2007, Acta Apostolicae Sedis, 99 [2007], p. 779, art. 1).

Le due forme, cioè la forma ordinaria e la forma straordinaria, dell’unico Rito Romano non significano nessuna divisione nella Chiesa ma rispecchiano l’unità organica del culto divino lungo i secoli cristiani ed infatti provvede per il mutuo arricchimento delle due forme per esprimere più fedelmente la realtà del culto divino, l’azione di Dio che viene a incontrarci con il dono incomparabile del Suo amore verso di noi, il dono del Figlio di Dio fatto uomo, soprattutto nella Santissima Eucaristia.

Così il nostro Santo Padre, al tempo della promulgazione della Lettera Apostolica Summorum Pontificum, ha scritto queste parole ai Vescovi di tutto il mondo: "Non c’è nessuna contraddizione tra l’una e l’altra edizione del Missale Romanum. Nella storia della Liturgia c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e dar loro il giusto posto" (Benedictus PP. XVI, Epistula “Ad Episcopos Catholicae Ecclesiae Ritus Romani”, 7 Iulii 2007, Acta Apostolicae Sedis, 99 [2007], p. 798).

Seguendo il magistero del Santo Padre, molto giustamente celebriamo il Rito Romano secondo la forma straordinaria oggi per aiutarci ad entrare più pienamente nella conoscenza del Mistero della Fede, il mistero dell’amore di Dio verso di noi, ed rispondere al mistero con amore puro e disinteressato verso Dio ed il prossimo.

Visitando la vostra parrocchia oggi, vorrei, in modo particolare, ringraziare l’Eccellentissimo e Reverendissimo Monsignor Gino Reali, Vescovo di questa Diocesi di Porto - Santa Rufina, che mi ha invitato a celebrare questa Santa Messa e ci onora con la sua presenza, e i Frati dell’Immacolata che hanno la cura della Parrocchia, per la loro cura a provvedere per la più fedele, e perciò ricca, celebrazione possibile del Rito Romano per i parrocchiani. In modo particolare, ringrazio loro per la fede cattolica autentica e devota che esprimono in tutte le celebrazioni della Sacra Liturgia e che nutrono con la regolare celebrazione della forma straordinaria del Rito Romano.

Venendo in mezzo a voi in questo santo tempo della Natività del Nostro Signore Gesù Cristo, prego, in modo speciale, per la vostra parrocchia di Santa Maria di Nazareth, quale grande famiglia di famiglie cattoliche, perché tutte le case nella parrocchia trovino aiuto nella parrocchia per essere veri santuari di Dio, case nelle quali l'amore di Cristo, ricevuto in modo più pieno e perfetto per la partecipazione alla Santa Messa, animi tutti e si estenda ai vicini e a tutti i fratelli della comunità più estesa. Nel mondo di oggi c'è grande sete di Cristo e della libertà che Egli solo ci offre. Nelle case cattoliche e nella parrocchia i nostri fratelli devono trovare le fonti di acqua viva, le fonti di grazia divina, le fonti del Magistero della Chiesa e dei Sacramenti, specialmente, la Penitenza e la Sacra Eucaristia, che possono estinguere la sete spirituale di un mondo tristemente secolarizzato.

Preghiamo perché voi parrocchiani, per la vostra partecipazione alla Sacra Liturgia, celebrata in fedeltà al magistero del Santo Padre, cresciate nell'amore di Cristo e portiate questo amore in ogni settore della vostra attività quotidiana. Che Santa Maria di Nazareth, Madre di Dio, interceda per voi perché seguiate il suo esempio nel donare i vostri cuori a Gesù, trovando nel Suo Sacratissimo Cuore la fonte della purificazione da ogni peccato e della fortificazione dell’anima per una vita cattolica fedele e generosa.

Adesso, nel Sacrificio Eucaristico eleviamo i nostri cuori, uniti con il Cuore Immacolato di Maria, al glorioso Cuore trafitto di Gesù, aperto dalla lancia del centurione e sempre pronto ad accoglierci, affinché, nell’incontro col Signore Eucaristico, possiamo essere purificati e fortificati per divenire, con Santa Maria di Nazareth, una fonte viva di incoraggiamento e sostegno nella sequela di Cristo per i nostri fratelli. Uniti con il Cuore Eucaristico di Cristo, diventiamo con Cristo, come fu Santa Maria, Madre di Dio, un’oblazione di puro e gratuito amore per i nostri fratelli.

È nel Cuore Eucaristico di Cristo che troviamo l'ispirazione e la forza per essere, con Santa Maria, forti e affidabili testimoni di Cristo e della Sua Chiesa, e così le vostre case e la vostra parrocchia diventeranno centri della nuova evangelizzazione, della trasformazione della nostra società secondo il Cuore di Gesù.

Cuore di Gesù, formato dallo Spirito nel seno della Vergine Madre, abbi pietà di noi;

Cuore Immacolato di Maria, prega per noi;
San Giuseppe, prega per noi.
San Francesco d’Assisi, prega per noi.
San Massimiliano Kolbe, prega per noi.
San Pio di Pietrelcina, prega per noi.

*     *     *

> altre immagini QUI.




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Un'altra messa tridentina a Roma ogni sabato.


celebrazioni a cura del Gruppo Stabile "San Luigi Orione - Roma"

*
Basilica di San Nicola in carcere
via del teatro Marcello
in Roma
ogni sabato

ore 18:00

SANTA MESSA TRIDENTINA

celebrata dal sac. don Giuseppe Vallauri
. .

*
celebrazioni di febbraio
sabato 05 Febbraio
dalle ore 15:30 fino alle 19:30
"un giorno con Maria"
al termine:

SANTA MESSA SOLENNE Tridentina
.
.
*
celebrazioni di Maggio
PELLEGRINAGGIO A LOURDES
dal 29 Maggio al 04 Giugno
costo Euro 600

per info: rivolgersi alla Signora Alessandra Petrucciani telefono 340/4774545


Dalle Marche

Venerdì 21 gennaio 2011
Festa di Sant'Agnese V e M.
.Potenza Picena (Arcidiocesi di Fermo )
21:00
Chiesa di San Francesco
SANTA MESSA CANTATA
(rito antico)
per la Venerazione della statua della Santa e preghiera per il Papa Benedetto XVI.
.
*
.
Mercoledì 2 febbraio 2011
Festa detta della "Candelora"
Potenza Picena
21:00
chiesa di San Francesco
Benedizione delle candele, processione e
SANTA MESSA CANTATA (rito antico)
.
*
.
Domenica 6 febbraio 2011
Quinta Domenica dopo l'Epifania
Campocavallo di Osimo

ore 15:30

Parrocchia-Santuario della B.V.Addolorata, dei Francescani dell'Immacolata.
.
SANTA MESSA PONTIFICALE
.

celebrata da
Sua Em.za Rev.ma il Signor (neo) Cardinale
Walter Brandmüller,
Diacono di San Giuliano dei Fiamminghi,
già Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche
su invito di Sua Ecc.za Rev.ma Monsignor Edoardo Menichelli,
Arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo
.
Il servizio musicale sarà svolto dalla Schola Cantorum " Santa Cecilia" di Corridonia,

Direttore Maestro Alessandro Pucci.
Organista : Maestro Simone Baiocchi.
Servizio liturgico dei ministranti del Santuario di Campocavallo.


il Cardinale di Zagabria: sì alla S. Messa in latino!



Un nostro giovane lettore croato, Viktor Glasnović, tramite FaceBook, ci invia la copia di una lettera, data il 05.01.2011 a firma del vescovo Ausiliario per Zagabria S. Ecc. Rev.ma Mons. Ivan Šaško, per comunicarci una bella notizia.
Sintetizzandola suona così:
"L'Arcivescovo di Zagabria, S. Em. Cardinal Josip Bozanić, accogliendo le richieste dei fedeli per l'assegnazione di una chiesa per la celebrazione della S. Messa secondo il Messale di Beato Giovanni XXIII e secondo le disposizioni del Motu Proprio di Benedetto XVI, ha incaricato un sacerdote, il Rev.do don Stanislav Vitković per la S. Messa nella Forma Straordinaria del Rito Romano, con inizio dal 20 febbraio 2011, ogni Domenica e festa di precetto alle ore 11.3o, assegnando la chiesa di S. Marino in Zagabria (scelta appositamente perchè ben si presta a questa celebrazione!)."
I nostri rallegramenti per i fratelli croati e i migliori auguri! (che in croato suona così: "Čestitamo našoj braći u Hrvatskoj za latinske mise! Svako dobro!"

.Roberto

*
Ecco il testo della lettera, che il lettore ci ha inviato:
.
ARCHDIOCESE OF ZAGREB
ARCHDIOCESAN CHANCERY

No.: 43/2011 ........................................................................................................Zagreb, 5 January 2011

Mr. ***
10 000 Zagreb

Dear Mr. ***,

I inform you that the Archbishop of Zagreb, His Eminence Cardinal Josip Bozanić, accepting your petitions has appointed the Reverend Monsignor dr. Stanislav Vitković, prebendary, to take care of and be at disposal in the Archdiocese of Zagreb for the celebration of the Holy Mass according to the Roman Missal, published in 1962, in accordance with the regulations of the Motu Proprio Summorum Pontificum of Pope Benedict XVI.

At the same time, it has been decided that he will begin this service on 20 February 2011. Church of St. Martin in Zagreb (Vlaška street, 36) is made available for the use in the above mentioned celebrations of Mass. Holy Mass according to the Missal of Bl. John XXIII will be celebrated there every Sunday and Holy Day of Obligation at 11:30 am.

I ask you, therefore, to refer all further questions related to the celebrations of the Holy Mass according to the Roman Missal from 1962 to the address of Archdiocesan Chancery in Zagreb.

In Christ, High Priest and Lord and the communion of His Church,

+ Ivan Šaško
Auxiliary bishop of Zagreb, Vicar General
.

*

Piccola annotazione storica.

L'ultima S. Messa in latino che era stata celebrata a Zagabria, era più anni fa quando un sacerdote croato, membro della FSSP, rev.do Ante Sumić, (che ora è in Nigeria) appena ordinato Sacerdote celebrò la sua prima messa (ovviamente) in latino.
Ah, prima della vocazione, il reverendo era un giocatore professionista di Rugby.

(le foto di don Ante risalgono al 26.04.2009)


[Modificato da Caterina63 20/01/2011 17:53]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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27/01/2011 12:23
 
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Liturgia tradizionale, perché continuano a chiedere il "permesso" ai vescovi?


Ci sono alcuni fedeli laici che sono molto bravi a organizzare dei gruppi stabili di persone interessate all'antica liturgia, riescono persino a trovare un sacerdote disponibile alla celebrazione del Santo Sacrificio “more antiquo”. Poi però a mio avviso commettono un errore. Decidono di chiedere il “permesso” al vescovo diocesano per poter procedere alla prima Messa tridentina.
 
Questa cosa non riesco proprio a capirla. In passato, ai tempi della “Quattuor abhinc annos” del 1984, bisognava supplicare il vescovo di concedere una Messa di San Pio V, ma con il Motu Proprio “Summorum Pontificum”, non è più necessario chiedere permesso ad alcuno. Se esiste un gruppo stabile e se c'è un prete disponibile, che motivo c'è di andare a chiedere il permesso all'ordinario diocesano? Gesù nel Vangelo ha esortato i suoi discepoli ad essere candidi come colombe, ma anche di essere astuti “sicut serpentes”.

Se uno ha la grazia di avere come proprio vescovo, un uomo apostolico e zelante come Mons. Mario Oliveri, allora in questo caso non ci sono problemi, si può tranquillamente comunicargli la notizia dell'avvenuta costituzione del gruppo stabile. Ma se il proprio vescovo diocesano è noto per le sue “poche simpatie” per l'antica liturgia, che bisogno c'è di andare a chiedergli il permesso (non necessario) di poter iniziare le celebrazioni tridentine? Non sempre in questi casi il vescovo risponde in maniera paterna: “Sì, è un vostro diritto concessovi dal Vicario di Cristo. Celebrate pure more antiquo se per voi è di edificazione spirituale”.

Alcuni lettori potrebbero rispondermi che, anche se non venisse chiesto il permesso al vescovo, prima o poi verrebbe a saperlo lo stesso, e potrebbe ugualmente proibire oppure ostacolare mediante severe restrizioni la celebrazione della Messa tridentina. Anche questo è possibile, ma già è più difficile che avvenga. Un conto è non dare il “permesso” alla Messa di San Pio V (è sufficiente non rispondere alla richiesta dei fedeli), altro conto è proibire esplicitamente (magari mediante lettera firmata) tale celebrazione.

Una volta che la celebrazione regolare della liturgia antica è stata avviata, è più difficile ostacolarla. Del resto i vescovi ci tengono alla loro reputazione, e non gli fa piacere che i propri fedeli scrivano a Roma.
 

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Belgio: primo pontificale tridentino del Primate, il 30 gennaio 2011


Carissimi, un nostro lettore ci sengala questa buona, anzi ottima notizia che arriva dal Belgio! L'Arcivescovo Mons. Andrè-Joseph Léonard, per la prima volta dopo 40 anni, celebrerà una
.
SOLENNE MESSA PONTIFICALE
secondo la Forma Straordinaria del Rito Romano
.
Domenica 30 gennaio 2011
ore 18.30
.
chiesa dei Minimi
(Minimenstraat 62, 1000)
Bruxelles
.
Sulla figura e sull'elezione di Mons. Léonard, Arcivescovo di Bruxelles, che ha individuato in una liturgia accurata una delle priorità del suo episcopato ed è vicino alla FSSP belga, si possono vedere, tra gli altri, alcuni nostri precedenti post: Link, Link2 e Link3


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Da Perugia : Santa Messa in onore del Beato Sebastiano Valfrè C. O.

Domenica 30 gennaio 2011
ore 17:00

chiesa di San Filippo Neri
Via dei Priori (centro storico)
Perugia

SANTA MESSA CANTATA
nella forma straordinaria
del rito romano

in onore del Beato Sebastiano Valfrè C. O.
in occasione del suo dies natalis


per informazioni: sanfilippoperugia@libero.it




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Pontificale a Treviso del Card. Burke 29 gennaio.


sabato 29 gennaio
ore 11:00
chiesa del Monastero della Visitazione
(via G.B. Mandruzzato, 22, Treviso)


SANTA MESSA PONTIFICALE
nella Forma Extraordinaria del Rito Romano

Celebrata da Sua Em.za Cardinale Raymond Leo Burke

Ordinario: Missa Papae Marcelli



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Silvi : Santa Messa Solenne di Padre Nuara O.P.







Domenica scorsa, 30 gennaio ci siamo recati in diversi a Silvi, provincia di Teramo, invitati dagli amici del “gruppo stabile” di quella bella e antica Città per assistere alle ore 11,30 alla Santa Messa Solenne, nel rito antico, nella Chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore.
La Santa Messa, in terzo, è stata officiata dal Reverendo Padre Vincenzo M. Nuara, O.P. della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”, dal Rev.do Can. Don Fabrizio Luzi, vice Parroco della Basilica Cattedrale di San Benedetto del Tronto, Diacono ed dal Rev.do M.° Don Danilo Belotti, Parroco di San Rocco, San Pasquale e San Giuseppe in Torrevecchia Teatina ( Chieti), Suddiacono.
Cerimoniere Francesco ( Franco) Sanfilippo.
Entrando in chiesa sono rimasto colpito dallo stupendo rivestimento di color verde, che si intravvede nelle foto, realizzato appositamente per l’altare e il presbiterio da un anziano sarto della parrocchia.

La chiesa era strapiena di fedeli che hanno devotamente seguito, moltissimi stavano in piedi, il sacro rito tenendo in mano il libretto , bilingue, che conteneva l’ordinarium ed il proprium.
Prima della Messa c’è stata la proclamazione, in lingua italiana, delle letture da parte di un giovane Sacerdote in talare e cotta : tutti erano attenti e composti.
Quel Parroco mi ha poi detto che si era svegliato alle cinque per arrivare in tempo a Silvi …
La Santa Messa ha avuto inizio con il rito dell’Asperges.

L’omelia di Padre Nuara è stata molto bella ed incisiva : ha esortato i fedeli a rimanere fortemente ancorati alla dottrina della Chiesa ed ha invitato tutti di pregare per il Papa, per i Vescovi e per i Sacerdoti.
Quale edificazione spirituale per tutti noi sono state le ispirate parole di Padre Nuara !
Ho notato una particolare attenzione e devozione da parte dei tantissimi fedeli presenti, fra i quali molti giovani.

Il coro parrocchiale, formato soprattutto da ragazze e da bambine, ha cantato tutto l’ordinarium eseguendo la Messa VIII in canto gregoriano.

Il Maestro del coro mi ha detto che avevano fatto molte prove per imparare tutta la Messa gregoriana !
Fra i fedeli erano presenti anche il Sindaco di Silvi con diversi suoi collaboratori che, alla fine del sacro rito, si sono recati in Sagrestia per salutare Padre Nuara ed i Sacerdoti.
Significativa anche la presenza di alcuni giovani Sacerdoti e seminaristi : terminata la Messa, hanno sfogliato il Messale chiedendo alcune spiegazioni liturgiche.

Mi scuso per aver postato un numero maggiore di foto della Messa rispetto a quante sono consigliate dalla Redazione : la fede , la devozione e l'organizzazione di domenica scorsa nella Parrocchia del Santissimo Salvatore possono giustificare l'aumento, una tantum, delle foto pubblicate.
E' anche un modo semplice ma efficare per dire un " grazie" di cuore agli amici di Silvi per questa lezione di “ fede vissuta” nella Liturgia della Chiesa !

Andrea Carradori





[Modificato da Caterina63 02/02/2011 23:58]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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30/01/2011 21:40
 
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Il Pontificale del Cardinal Burke in Treviso: qualche immagine



Una Messa Pontificale "straordinaria" quella Celebrata quest'oggi dal Cardinal Raymond Leo Burke nella Chiesa del Monastero delle Suore della Visitazione, appena fuori le mura della città di Treviso. Il Rito è stato organizzato dai Sacerdoti, Seminaristi e le Suore Adoratrici dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, in visita nel Monastero in cui si venera il cuore di San Francesco di Sales, patrono dell'Istituto. Primo Pontificale in Forma Extraordinaria in terra veneta dopo il Motu Proprio di Papa Benedetto XVI e gran ritorno della cappa magna scomparsa da decenni dalle Celebrazioni Liturgiche del Nord Est. La Missa Papae Marcelli, tra i più grandi capolavori della musica sacra di tutti i tempi, ha coronato la fastosa Liturgia.






























































Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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10/02/2011 19:05
 
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Padre Tomas Tyn patrono della Messa Tridentina a Ferrara

Dai nostri amici ferraresi.
La celebrazione della Liturgia è la glorificazione di Dio e la santificazione dell’uomo: essa deve essere santa e santificante.
È la santità che impedisce alla celebrazione di essere opera umana [opus hominum] anziché opera divina [opus Dei].
(Card. Carlo Caffarra)


Coordinamento «pro Summorum Pontificum» Servo di Dio Padre Tomas Tyn - Ferrara
7 febbraio 2011

Cari amici,

con grande gioia e riconoscenza siamo felici di annunciare che, con il benestare del Rev.mo Prof. Padre Giovanni Cavalcoli O.P., Vicepostulatore della Causa di Beatificazione di Padre Tomas Tyn, da oggi 7 Febbraio 2011 il Coordinamento «pro Summorum Pontificum» di Ferrara è ufficialmente affidato alla protezione celeste del Servo di Dio Padre Tomas Tyn.
Ogni S.Messa Gregoriana celebrata nella Chiesa dei Teatini in Ferrara alle ore 17 (18 orario estivo) di ciascun giorno festivo avrà come intenzione, oltre a quella particolare, l’impetrazione della grazia della beatificazione di Padre Tomas.
La denominazione del sodalizio è pertanto da oggi cambiata in: Coordinamento «pro Summorum Pontificum» Servo di Dio Padre Tomas Tyn – Ferrara.

Sua EminenzaRev.ma il Card. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, Giudice nella causa di beatificazione, ha inoltre approvato la seguente preghiera ufficiale del suddetto Coordinamento, che potremo recitare al termine delle S. Messe di cui sopra:

"Padre Tomas, tu che amasti la libertà al punto di offrire la tua vita per essa,
ottienici di essere sempre fedeli al tuo esempio di dedizione estrema.
Tu che amasti la Verità e la proclamasti in ogni momento della tua vita,
ottienici di amarla e proclamarla allo stesso modo, opportune et importune, e di essere sempre fedeli ad Essa.
Tu che fosti un esempio di carità e misericordia divina per tutti i tuoi penitenti,
ottienici di essere sempre caritatevoli e misericordiosi verso i nostri fratelli.
Tu che amasti il Santo Sacrificio della Messa di un amore speciale e riconoscesti in esso il Paradiso in terra datoci per la nostra santificazione,
ottienici lo stesso amore e il medesimo spirito di servizio verso di esso.
Tu che fosti esempio di perfetta ortodossia cattolica
ottienici di essere sempre fedeli al Magistero del Papa e della Chiesa
e di non vergognarci mai di annunciarlo al nostro prossimo.
Tu che fosti un esempio di obbedienza perfetta,
ottienici sempre la comunione piena con Santa Madre Chiesa.
Tu che fosti in modo evidente un "alter Christus" per l'Ordine Sacro ricevuto e che con la potenza dello Spirito Santo hai saputo convertire tanti cuori e suscitare sacre vocazioni,
aiutaci ad essere anche noi testimoni di Cristo coraggiosi, sapienti e generosi.
Tu che fosti figlio ardentemente devoto della Vergine Santissima,
proteggi noi con la tua intercessione presso l'Altissimo, con l'aiuto della Santissima Madre di Dio.
Proteggi questo sodalizio e la Liturgia che esso diffonde, mentre noi affidiamo alla Madre Santissima questa preghiera perché tu possa presto assurgere all'onore degli altari.
Amen."

Con l'approvazione dell'Arcivescovo di Bologna, Card. Carlo Caffarra, 7 Febbraio 2011

Cordiali saluti

Laus Deo

Massimo Martinucci




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San Benedetto del Tronto

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'appello di un gentile lettore:

Spett.le Direzione Messainlatino,

da un anno sono un frequentatore della Messa tridentina di Campocavallo di Osimo ed ogni domenica tra andata e ritorno, (S.Benedetto del Tronto-Osimo) percorro 160 Km. Sono arrivato alla decisione di costituire un gruppo presso la nostra diocesi per cui colgo l'opportunità che voi mi offrite di poter pubblicare un annuncio volto a quelle persone che desiderano come me il Rito antico:
"Sono della diocesi di S.Benedetto del Tronto c’è qualcun altro del luogo interessato alla Messa tridentina" ?

Un grande grazie

franco
cell. 335 6620577


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Immagini dal futuro - vestizione e tonsure al Buon Pastore

“L’esattezza delle sacre cerimonie dà tale risalto e maestà all’ecclesiastiche funzioni, che ne restano eccitati a divozione non meno i fedeli, che i nemici stessi della cattolica religione. Ben ce ne rende testimonianza S. Agostino (lib IX Confess.), il quale protesta di aver ricavato gran frutto, gran risentimento di compunzione e molte lagrime di tristezza quando, ancor laico, si trovava presente alle funzioni della Chiesa, le quali rappresentano più al vivo colla varietà delle sacre cerimonie, colle genuflessioni, cogli inchini, cogli incensi, il culto che rende la corte celeste a Dio sedenti super thronum, et Agno: e ben molte volte è accaduto, che grandi personaggi contrari a noi di fede, essendosi abbattuti a vedere le sacre funzioni celebrate con quella maestà e raccoglimento, con quell’esattezza dei sacri riti, che si conviene, abbiano aperto gli occhi alla luce della vera fede, e riconosciuta la santità della nostra religione.”
Giuseppe Baldeschi, Esposizione delle Sacre Cerimonie, Roma 1931









I nostri migliori auguri ai 12 nuovi chierici (tra cui anche un italiano) dell’Istituto del Buon Pastore a Courtalain che in occasione del giorno 2 Febbraio, Festa della Purificazione della Vergine Maria, hanno deciso di lasciar morire l’uomo vecchio e di riverstirsi dell’uomo nuovo e dedicare la propia vita in umile servizio alla Chiesa!


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Pontificale "ordinario" a Malta

Per tramite di FaceBook (di cui anche il Santo Padre lo scorso 24 gennao 2011, in occasione del Messaggio per la Giornata Mondiale della Comunicazione sociale -qui- , ha riconosciuto le potenzialità e le possibili applicazioni cristianamente orientate) ci è giunta notizia di una solenne pontificale in Cattedrale.
Perchè ne riportiamo notizia? Guardando le foto, lo capirete.Ci dicono che per la chiesa diocesana maltese, sia una cosa consueta, ma si rimane ogni volta estasiati e stupiti. E un po' "invidiosi". La cosa mirabile è che si tratta di una celebrazione Novus Ordo.
L'occasione è stata la Festa della Conversione di San Paolo che, pur cadendo il 25 gennaio, è stata anticipata, per decisione del Capitolo Metropolitano della Cattedrale, al precedente domenica 23 gennaio alle ore 09:30. La festa e stata celebrara con I primi vespri e Messa alla vigilia (sabato 22 gennaio ore 17:45) e puoi con la Messa solenne nella mattina (il 23 gennaio ore 09:30).
Nelle due occasioni l'arcivescovo di Malta è entrato nella catedrale con la cappamagna. Il rito della messa e stato il rito nuovo.

La celebrazione è stata officiata da Mons. Paul Cremona O.P, con l'assistenza dei Canonici, in abito proprio corale, nella Cattedrale di Mdina, che ha per titolo proprio la Conversione di S. Paolo
.

L'uso della Cappamagna, come ci comunicano i nostri "amici" di FaceBook maltesi, è regolarmente usata in questa occasione, il 29 giugno per la festa dei Ss. Pietro e Paolo, e anche il 9 e 10 febbraio nella parrocchia di Valletta (perche il co-catedrale di Valletta e dedicato a San Giovanni Battista), durante i festeggiamenti in occasione della memoria del naufragio di San Paolo sull'isola.
Un unico rammarico sostanziale, che offusca un po' lo smalto solenne degli aspetti, pur rilevanti, ma di secondo piano, degli addobbi della chiesa e dell'uso della cappamagna: notiamo che nella cattedrale son spariti gli inginocchiatoi! E che all'atto dell'adorazione del Santissimo Sacramento il Vescovo non toglie lo zucchetto.
Ci auguriamo che i fedeli restino comunque toccati dalla grazia di Dio e traggano i copiosi beneifici del Divino Sacrificio celebrato, bisogna ammetterlo, con grande fede, serietà, riverenza, devozione e ieraticità. Così come dovrebbero essere tutte le S. Messe ("antiche" o "moderne"che siano!).
Ringraziamo Mark Micallef per le foto e Antonio Margheriti Mastino e quanti altri ci hanno dato notizia sull'evento.
.
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[Modificato da Caterina63 12/02/2011 12:42]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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16/02/2011 09:59
 
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A 16 anni scopre la Messa tridentina: "Ora voglio farmi battezzare"

Commossi, pubblichiamo questa bellissima lettera che un giovanissimo (oggi 18 anni) lettore francese, Jeffrey Berland, ci ha inviato tramite FaceBook.

E' davvero molto toccante per la testimonianza che descrive, e per il mirabile evento che racconta.
Avevamo chiesto il permesso di poterla pubblicare sul nostro blog, e il giovane, prontamente e senza alcun timore (tipico di chi ha fede salda e animo puro), ce lo ha accordato volentieri, autorizzandoci anche a inserire il suo nome! Permesso di cui lo ringraziamo.

Il ragazzo, che conosce bene l'italiano, ci ha inviato la lettera traducendola egli stesso nella nostra lingua.
Non aggiungiamo nessun commento, sarebbe inutile e non adeguato della bellezza delle righe così spirituali e emozionanti di Jefrrey.
Ci rallegriamo con lui per la sua forza di volontà e per la grazia che ha ricevuto da Dio (a tal punto da volere il Battesimo), e lo ringraziamo per la bella testimonianza di fede.
Che sia da esempio per tutti noi!
E da monito per molti preti e vescovi!
Sicuramente per molti sacerdoti "modernisti" (di cui si parlerà nella lettera qui appresso) che temporeggiavano inveci di pensare alla salvezza delle anime "verrà un giorno"!
Grazie Jeffrey.
(il sottolineato è notro).
*
Ho scoperto la Messa tridentina a 16 e ora voglio farmi battezzare
di Jeffrey Berland,
10 febbraio 2011
.
Di origine, la mia famiglia è cattolica, e i miei nonni sono religiosi, ma diciamo che la fede ha saltato la generazione dei miei genitori e zii... La grande parte dei miei zii sono anticlericali! Mia madre è divorzata 3 volte, e mio padre (morto da un anno) aveva i raggiomenti dei protestanti sulla Chiesa.
Ma io da piccolo ho sempre creduto! Dio mi ha fatto il regalo della grazia e della fede!
Ho sempre avuto la coscienza di Dio. E anni fa ho deciso che mi volevo fare battezzare. Ma si deve capire che nella mia famiglia non si parlava mai di Dio, di religione, ecc.
I miei genitori erano ignoranti per quanto riguarda la religione... mentre a me ha sempre interessato.
Già da bambino scrivevo delle poesie su Dio, e quasi tutte le mie poesie avevano un legame colla fede. E infatti io non conoscevo niente sulla messa tridentina.

Mi volevo dunque fare battezzare, ma non so come spiegare, io ho sempre incontrato dei sacerdoti "modernisti" che non mi hanno mai dato la voglia di continuare il mio progetto... poi la messa in francese non mi piaceva molto. Ma sapevo qual'era la religione vera, e volevo continuare il mio camino spirituale.
Un giorno (avevo 16 anni), che avevo scelto per dovere cattolico di andare alla messa alla cattedrale e che ero in ritardo mi sono rimasto [forse intendeva dire "ricordato", n.d.r.] che c'era una messa un po' più tardi, in una piccola chiesa vicina alla cattedrale... ci sono andato, ho scoperto la messa tridentina che mi ha incantato.

Ma mio padre non voleva che io frequentassi gli "estremisti". Per forza, ho iniziato la procedura di battesimo coi modernisti... Ma c'era sempre un problema, non mi insegnavano niente, e non c'era nessun progresso verso il battesimo. Le parole erano "non preoccuparti hai tutto il tuo tempo, Dio poi aspettare ancora anni e anni..."
Poi, arrivato per i miei studi a Bordeaux, ho scelto di seguire la messa in latino, e di farmi insegnare la religione qua.
I sacerdoti, la gente, la messa, i canti, tutto mi è piaciuto. Ho sentito che con la messa tridentina, c'era un vero rispetto della liturgia, del sacrificio divino, della tradizione, ecc.

Fa 1 anno e mezzo che preparo il mio battesimo, e normalmente mi farò battezzare alla notte di Pasqua.
Ma un esempio del rigetto della mia famiglia: nessun vuole essere il mio padrino; aveva accettato un cugino, ma poi ha rifiuto perché a avuto delle pressioni dei miei zii. Mia madre dice che non è normale di andare alla messa ogni domenica: ha "paura" che io divenga pretre (che certo sono tutti dei pedofili). Ora, cerco a condurre mia sorellina nella fede, che anche lei ha avuto il miracolo di credere, mentre nè la madre, nè il padre (non abbiamo lo stesso padre) credono nè si interessano alla Chiesa.
.
.
E ha solo 18 anni!
Auguri, caro Jeffrey, bon courage! Grazie, e non demordere!
Buon cammino anche per la tua sorellina.
Ti saremo vicini con la preghiera e quando vuoi, anche solo per un saluto, scrivici pure!!
Con affetto,
i tuoi amici di Messainlatino.


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Fraternamente CaterinaLD

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28/02/2011 14:32
 
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[SM=g1740722] Santa Messa solenne in rito romano antico celebrata in Roma, nella basilica di san Giovanni in Laterano, dal Reverendo Padre Stefano Maria Manelli, fondatore dei Francescani dell'Immacolata, in occasione della ricorrenza dell'ottavo centenario dell'approvazione della regola di san Francesco d'Assisi, 16 Aprile 2009

www.gloria.tv/?media=133783



[SM=g1740717]


[SM=g1740733] ALTRE NOTIZIE, RICHIESTE ED INFORMAZIONI....DA MESSAINLATINO...


Gruppo stabile a Siracusa.

Un gruppo di fedeli di Siracusa ci chiede di pubblicare la loro mail per trovare altre persone interessate nella loro diocesi siracusana alla richiesta della celebrazione della Messa gregoriana.
Sarebbe significativo che anche in quella che fu la primissima comunità cristiana fondata dall'Apostolo Pietro in viaggio verso Roma (e la seconda in assoluto dopo quella nata in Antiochia: Ecclesia Syracusana prima Divi Petri filia et prima post Antiochenam Christo dicata, come si legge in un'epigrafe nella Cattedrale) venga ri-celebrata la Santa Messa antica.


Speriamo che siano molti i fedeli siracusani, orgogliosi ed emuli dei propri predecessori nella fede, che scriveranno a gregorianasiracusa@libero.it per rinvigorire le fila del gruppo stabile e dar via così alle celebrazioni in rito antico tradizionale.
Roberto

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Studenti di Verona chiedono la Messa Tridentina in Università

Eh sì, la Messa in latino è una cosa per anziani, per nostalgici, è una pratica devozionale arcaica, un teatrino incomprensibile e non certo accattivante. Eh già. Si sa.
Lo vadano a dire a questo gruppo di studenti universitari di Verona.
Ecco una lettera che ci giunge, via FaceBook, con una fausta notizia!
Assicuriamo ai ragazzi le nostre preghiere, e siamo sicuri che anche i nostri lettori si uniranno nella preghiera perchè la loro richiesta venga accolta con onestà intellettuale e di coscienza da parte dei responsabili.
Roberto
*
11 febbraio 2011
Gent.ma redazione,
volevo informarVi che un gruppo di circa 15 studenti (coloro che la richiedono sono di piu') dell'Università di Verona ha inviato al Rettore, al Vescovo di Verona e al direttore del Centro Pastorale di Verona una petizione scritta per avere una celebrazione mensile della Messa tridentina presso la cappella Universitaria dell'Ateneo di Verona sita presso la Chiesa di San Paolo in Campo Marzio; la celebrazione, nelle intenzioni dei richiedenti, dovrebbe aver luogo una volta al mese. [...]
Il gruppo stabile, previsto dal Motu Proprio, c'è già in Facoltà e molti docenti hanno simpatizzato con questa richiesta.
A celebrarla dovrebbe essere don Wilmar Pavesi, sacerdote incaricato dal Vescovo di Verona monsignor Giuseppe Zenti per l'assistenza spirituale dei fedeli che son legati alla Messa di San PioV.
Chi l'ha richiesta (studenti di diverse facoltà dell'Ateneo Veronese) mi ha chiesto di inviarVi la notizia; le lettere sono partite ieri.
Si vuol chiedere ai lettori del Vostro blog di pregare per la buona riuscita.
Affidiamoci alla Santa Vergine di Lourdes di cui oggi ricorre la festività.
Vi prego di darne notizia, se potete.
In Ihesu
Lorenzo M.




*************

[SM=g1740733] Comunicato per i fedeli di Fara in Sabina (Rieti)

Giriamo ai nostri lettori questo annuncio, e speriamo che siano in molti ad aderire, creando così un nuovo luogo dove sarà celebrata stabilmente la S. Messa tridentina. Coraggio! "Ad maiorem Dei gloriam"
Roberto


"Il Parroco di Sant'Antonino a Fara in Sabina, Diocesi Suburbicaria di Sabina-PoggioMirteto (Ri), vuole conoscere se ci sono i fedeli interessati alla celebrazione della S. Messa nel rito tradizionale tutte le Domeniche alle ore 12:00.
Telefonare al 0765-277270 per chiedere informazione".

**********************************

[SM=g1740733] Appello per i fedeli nella diocesi di Noto

Ci scrive tramite FaceBook un lettore siciliano, che ci chiede di ospitare un suo appello-annuncio.
E noi con piacere diamo spazio alla sua cortese richiesta, finalizzata alla costitusione di un Gruppo Stabile "Summorum Pontificum" per la Diocesi di Noto.
Amici siciliani, contattatelo numerosi!
Roberto


*
E' da 2 anni che mi interesso del rinnovamento liturgico voluto dal Sommo Pontefice attraverso il Summorum Pontificum.
Ho pellegrinato diverse volte ad Acireale per poter assistere alla S. Messa di sempre (circa 120Km ad andare ed altrettanti per tornare a casa), e l'ultima solenne del 20 Febbraio scorso mi ha fatto comprendere che occorre da parte di noi laici un maggior impegno affinché quanto già concessoci non venga meno. Anzi, con l'aiuto di Dio, e la perseveranza, sono certo che lì ove il VO non è stato più celebrato può tornare ad offrire i suoi frutti spirituali.
Pertanto non solo segnalo la creazione di un gruppo di FB: Per chi desidera la S.Messa Tradizionale nelle Diocesi di Ragusa e Noto diocesi relativamente vicine e facenti parti dell'Arcidiocesi Siracusa, ma desidero comunicare il mio contatto per poter ricevere adesioni per poter costituire un Coordinamento o Diocesano o extra-diocesano per l'applicazione del Summorum Pontificum.
Sino ad oggi per ben 15 anni ho servito la mia comunità parrocchiale con l'animazione musicale di una chiesa molto giovane ove il parroco, pur non essendo più tanto giovincello, ha espresso la propria contrarietà a quelle che vengono ritenute posizioni "arcaiche". Sono certo, o almeno fortemente speranzoso, che in qualche angolo di queste due diocesi possa trovarsi un sacerdote dall'animo sensibile e possibilmente disponibile a celebrare con il messale del Beato Giovanni XXIII.
Con rinnovata speranza che il mio appello possa trovare lettori e fedeli pronti a raccogliere le sfide del domani per il ritorno alla tradizione.
Gianni Cicciarella.
email: giannicicciarella@gmail.com

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Nuovo centro S. Messa antica a Barletta.

Ogni domenica
ore 20:00

chiesa del Purgatorio
in Corso Garibaldi - Barletta (Bt)

verrà celebrata la
SANTA MESSA
nella forma straordinaria del Rito Romano
.
I nostri rallegramenti e i migliori auguri! [SM=g1740721]







[SM=g1740738]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Messa in latino a Bari


da Cordialiter

Contrariamente a quanto riportato su altri siti, la Messa tridentina a Bari non viene più celebrata il sabato sera, bensì ogni domenica alle ore 10. Il celebrante è Mons. Nicola Bux, Consultore dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, oppure un altro sacerdote appartenente al clero regolare.

La Messa in rito antico viene officiata presso la chiesa di San Giuseppe, sita nel suggestivo borgo antico di Bari, da non confondere (come erroneamente riportato altrove) con la chiesa parrocchiale di San Giuseppe sita nel quartiere Madonnella. Si prega di avvisare amici e parenti interessati all'antica "Messa in latino".





**********

Lecce: intervista al card. Raymond Leo Burke

di Linda Cappello

Come mai ha deciso di intraprendere questo viaggio in Puglia?
«Sono stato invitato dalla facoltà di Giurisprudenza dell’università di Bari, su espresso desiderio del professore Raffaele Coppola, che ha i suoi natali nel Salento. Mi ha invitato più di un anno fa per partecipare ad una giornata di studio sulla sacra liturgia. Venerdì ho partecipato ad un dibattito su questo tema e sono stato molto onorato di ricevere dall’Università il sigillo d’oro. Poi ho celebrato la messa nella cattedrale di Bari e sabato sera sono invece andato a Taranto».

Lei celebra la messa in latino nella chiesa di Santa Chiara. Il rito romano rappresenta più un ritorno al passato oppure una nuova prospettiva per il futuro?
«Certamente una prospettiva per il futuro, che sarà arricchito da tutta la tradizione liturgica. Papa Benedetto XVI ci ha insegnato che quello che è stato bello nella liturgia di tutti i secoli deve essere apprezzato anche oggi. Lo stesso rito romano che celebriamo oggi, così come accadeva prima del Concilio, è un modo per arricchire la nostra celebrazione.
Non deve essere inteso come una negazione della riforma conciliare, ma solo un modo per mantenere il senso della continuità del nostro culto».

Come replica a coloro che sostengono che la messa in latino potrebbe essere meno comprensibile per la gente comune?
«Sono cresciuto con il rito romano, che consente di far capire perfettamente l’azione della messa. Il suo messale ed i testi più comuni diventavano una parte della nostra vita, non era una cosa strana. Se una persona vuol comprendere il vero significato della messa sono certo che non avrà difficoltà, anche se per seguire più attentamente il rito è preferibile utilizzare il messale. Di certo è più articolato, ci sono molti gesti, ma sono tutti molto belli. Aiutano i fedeli a vedere la realtà della messa, che è l’ incontro del cielo con la terra. Il rito ci aiuta a vedere la realtà».







***********


S. Quaresima tridentina a Trieste

La parrocchia e Cappella Civica della B.V. del Rosario in Trieste si appresta a celebrare degnamente questo incipiente tempo di Quaresima, promuovendo una ricca serie di celebrazioni liturgiche secondo il rito romano gregoriano.
..
Domenica 13 marzo,
alle ore 16.15
dalla chiesa di S. Maria Maggiore
..avrà inizio la solenne processione penitenziale con il crocifisso ligneo settecentesco, e seguirà un percorso per le contrade della parrocchia al canto della Litanie dei Santi, rientrando nella chiesa parrocchiale. Qui il pavimento sarà cosparso di foglie d’alloro che, calpestato, emana un profumo gradevole: è un richiamo a Cristo, il quale, umiliato e maltrattato, effuse le soave fragranza della santità, imitato nell’esempio dai Santi e dai Martiri. L’alloro è simbolo di quella vittoria che si consegue quando si soffre uniti al Signore, segno del trionfo sul male e sul peccato. Sarà poi cantato il Miserere composto da Luigi Ricci (1809-1859), già maestro della Cattedrale tergestina, seguirà il canto del Vexilla regis, la benedizione con la reliquia della S. Croce ed infine la s. messa letta con cantici..
Alle 18:30
vi sarà la solenne Via Crucis, sul testo composto da S. Leonardo da Porto Maurizio, autore pure delle musiche dei versetti che introducono le 14 stazioni.
...
.
Tutti i venerdì di Quaresima
avrà luogo il pio esercizio della Via Crucis, in forma semplice;
.
-
le domeniche pomeriggio,
invece, si terrà la “Via Crucis” di S. Leonardo.
..
..
venerdì 18 marzo
primi vespri cantati
per la festa di s. Giuseppe, patrono della Chiesa universale,
... sabato 19 marzo
ore 09.00
messa cantata per la festa di S. Giuseppe con musiche del card. Giovanni Cagliero;
...
.
Sabato 19 marzo II Quaresima
ore 19:00
s. messa domenicale (prefestiva) letta con cantici per la II di Quaresima.
.
.
Domenica 27 marzo III domenica
messa letta con musiche appropriate.
..

Venerdì 1 aprile
messa letta con cantici davanti al SS.mo Sacramento solennemente esposto,
seguita dal canto delle Litanie del S. Cuore e dalla benedizione eucaristica.
.
.
Sabato 2 aprile
ore 18.30
solenne officiatura dei defunti, con assoluzione al catafalco
prima della s. messa letta prefestiva con canti,
.la stessa sarà ripetuta domenica 3, dopo la Via Crucis solenne.
..
.
Sabato 09 aprile
ore 19:00
saranno aperte le “Quarant’Ore”:
messa prefestiva con cantici
.
.
Domenica 10 aprile
ore 11:00
La V domenica, che apre il tempo “di Passione”, s. messa solenne, al cui termine il SS.mo Sacramento sarà portato processionalmente per le vie della parrocchia;
ore 17.30
s. messa letta coram Exposito” ed ora di adorazione;
.
lunedì 11 e martedì 12 aprile
ore 17.30
il Signore sarà esposto tutto il giorno e santa messa in latino, seguita dall’ora di adorazione.
...
Sabato 16 aprile prefestiva della domenica delle Palme
ore 19:00
vi sarà, come di consueto, messa solenne prefestiva con processione e canto del Passio, ove le “turbe” musicate da L.T. de Victoria saranno interpretate dal coro parrocchiale;
..
...
il SACRO TRIDUO PASQUALE
si svolgerà secondo il rito gregoriano e comincerà
.
Mercoledì Santo
ore 21.00
con il solenne canto di Mattutini e Lodi del Giovedì Santo, mercoledì santo alle ore 21.00, sarà interamente accompagnato dal canto del coro “Sospiri”, proveniente per l’occasione da Oxford (Regno Unito), diretto dal m.o Chris Watson. Il servizio liturgico, oltre che dai ragazzi della parrocchia, sarà assicurato dal alcuni chierici della Fraternità Sacerdotale S. Pietro, coll’intervento di rev.di sacerdoti dalla Svizzera e da altre località prossime.

Questo sacro tempo e l’intenso programma costituisca veramente una seria occasione di riflessione, pentimento e conversione ad un’autentica vita cristiana.



*********************

I Fratelli Oblati di San Benedetto festeggiano San Giuseppe con la S. Messa nel rito di San PioV


*
Sabato 19 marzo
Festa di San Giuseppe
ore 10:00
.
Santuario Madonna della Celletta in Argenta (Fe)
SANTA MESSA
nel rito di San Pio V (forma straordinaria del Rito Romano)
celebrata dal Rev. Sac. Don Alfredo M. Morselli
*
La Comunita' dei Fratelli Oblati di San Benedetto.


*************



La Quaresima "straordinaria" a Diano S. Pietro / Borganzio (Imperia)

La S. Messa nella forma straordinaria del Rito Romano sarà celebrata ogni sabato e preceduta da un'ora di Adorazione Eucaristica
.

Parrocchia in frazione DIANO BORGANZO
SABATO 12 marzo I di Quaresima
ore 16:00 - Adorazione Eucaristica
ore 17:00 - S. MESSA
.

Da segnalare la solennità di San Giuseppe Sposo della B.V.M., confessore e patrono della Chiesa universale.Parrocchia in DIANO S. PIETRO (nella foto l'altare)
SABATO 19 MARZO - Iustus ut palma florebitORE 16:00 - Adorazione Eucaristica
ORE 17:00 - S. MESSA CANTATA

.
Parrocchia in frazione DIANO BORGANZO
SABATO 26 MARZO - III di Quaresima
ORE 16:00 - Adorazione Eucaristica
ORE 17:00 -
S. MESSA
.

Parrocchia in DIANO S. PIETRO
SABATO 2 APRILE - IV di Quaresima "Laetare"
ORE 16:00 - Adorazione Eucaristica
ORE 17:00 - S. MESSA
.

Parrocchia in frazione DIANO BORGANZO
SABATO 9 APRILE - Dominica prima Passionis
ORE 16:00 - Adorazione Eucaristica
ORE 17:00- S. MESSA
.
Parrocchia in DIANO S. PIETRO
SABATO 16 APRILE - Dominica Secunda Passionis seu "in Palmis de passione Domini"
ORE 16:00 - Adorazione Eucaristica
ORE 17:00 - S. Messa





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[Modificato da Caterina63 17/06/2011 21:29]
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[SM=g1740733] Saturday, April 9, 2011: Penitential procession through the streets of Rome at Roman Basilica of San Nicola in Carcere with chanting of Litany of the Saints.

Con il cardinale Burke e i Frati e le Suore dell'Immacolata

www.youtube.com/user/ioannessonnen

it.gloria.tv/?media=144817




[SM=g1740717]



[SM=g1740738]

****************************************************************


[SM=g1740722]

www.gloria.tv/?media=164082


il servizio video è proprio del sito diocesano

In piena conformità alle indicazioni del Santo Padre Benedetto XVI, è stata inserita quest'anno nel programma delle celebrazioni in onore della Madonna di San Luca, anche una santa Messa nella forma straordinaria del rito romano: il rito è quello descritto nel Messale promulgato da San Pio V e nuovamente edito nel 1962 dal beato Giovanni XXIII, che ne dispose una parziale riforma. Insieme al Messale Romano promulgato nel 1970 da Paolo VI e giunto ad una nuova edizione sotto il Beato Giovanni Paolo II, essi sono due usi dell'unico rito romano.
La celebrazione è stata officiata da mons. Massimo Mingardi, canonico metropolitano e convisitatore diocesano: erano presenti il vicario generale, mons. Giovanni Silvagni, alcuni canonici e altri sacerdoti.
Il servizio all'altare è stato curato con molta attenzione e pietà dai ministranti del Cenacolo della Santissima Trinità di Rimini. Il canto è stato eseguito dal coro del Cenacolo e dalle Suore Francescane dell'Immacolata.
Per la Messa in canto è stato utilizzato il formulario diocesano proprio della Beata Vergine di San Luca, già in vigore prima della riforma liturgica.
Non c'è nessuna contraddizione, scrive Benedetto XVI, tra l'una e l'altra edizione del Missale Romanum. Nella storia della Liturgia c'è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti, scrive ancora il Papa, conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto.
Il rito antico è certamente impegnativo, e per il celebrante, che deve conoscere molte preghiere a memoria ed eseguire i riti con grande precisione, ma soprattutto per l'assemblea che compie in gran parte il suo ruolo specifico con un grande silenzio: un silenzio che non è affatto passività, ma è tensione del cuore e accoglienza del mistero divino.
Uno dei frutti di questa riscoperta del rito antico, accanto al rito riformato, è forse proprio la possibilità di comprendere che la partecipazione attiva e fruttuosa alla Liturgia, insegnata dal Vaticano II, non consiste prima di tutto nel fare o dire qualcosa, ma nella coscienza profonda che nei santi misteri è Dio che è all'opera per la nostra santificazione (mons. Andrea Caniato). Immagini di Roberto Bevilacqua.



[SM=g1740717]

[SM=g1740722] "Le chiedo di prendere atto di come i vari elementi esterni trovato qui - dall'architettura al canto, le nuvole di incenso e per i paramenti, le candele, ecc - tutti lavorano in armonia, contribuendo non solo allo splendore esterno della stessa liturgia, ma ci attira con forza, muovendosi noi, invitandoci, verso l'interno nelle profondità del culto divino ". -
"... la bellezza è uno dei più grandi bisogni dell'umanità, ma è la radice da cui i rami della nostra pace e il frutto della nostra speranza uscito bellezza anche rivelatrice di Dio, perché, come Lui, un lavoro di bellezza è pura gratuità. si ci chiama alla libertà e strappa dall'egoismo ". (Benedetto XVI, Omelia La Sagrada Familia)

"La bellezza ... ha il potere sottile di attrarre e ci chiama. I Greci lo sapeva talmente bene che hanno chiamato la bella di kalon [τň καλόν], dal verbo kaleo [καλέω] significato di chiamare o si avvicinano." (Armand Maurer, A proposito di bellezza)

"... la bellezza della salmodia, canti sacri e testi, le candele, l'armonia dei movimenti e della dignità di cuscinetto. Con l'arte sovrana la liturgia esercita un'influenza davvero seducente sulle anime, che lo tocca direttamente, anche prima che lo spirito percepisce la sua influenza. "(Dom Gerard Calvet, quattro vantaggi della Liturgia)
-
La bellezza che invita; Messa in Rito ambrosiano sull'Altare di Santa Caterina da Siena in santa Maria sopra la Minerva
www.gloria.tv/?media=179101




[SM=g1740717]

[SM=g1740722]
[Modificato da Caterina63 03/08/2011 23:28]
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15/06/2011 20:50
 
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mercoledì 15 giugno 2011

Modena: la Messa tridentina del Card. Burke ha attirato tantissimi fedeli

La domenica di Pentecoste (12.06.2011) Si è celebrata a Modena la S. Messa pontificale del Card. Burke presso la chiesa parrocchiale dello Spirito Santo (di cui avevamo dato annuncio anche noi qui). I nostri rinnovati complimenti al parroco don Bellei, ai suoi collaboratori: Duc in altum! Di seguito un resoconto tratto dal quotidiano locale, a firma di Marco Amendola. (da segnalare le ultime righe, con l'intervento di un giovane studente! il sottolineato è nostro).

La messa in latino fa il pienone
Rito d’altri tempi in Santo Spirito con il cardinale americano Burke
di Marco Amendola, La Gazzetta di Modena, 13.06.2011



Forte l'emozione per i fedeli della parrocchia dello Spirito Santo, in via Fratelli Rosselli. Ieri mattina, per chiudere il periodo di Pentecoste, il cardinale Raymond Burke ha celebrato la messa secondo l'antico rito romano, la forma liturgica straordinaria reintrodotta da Papa Benedetto XVI.
[...] In molti ieri hanno potuto assistere alle celebrazioni del cardinale, arcivescovo anche di Saint Louis in America e membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, che è stato accolto come una star da tutti i fedeli, con tanto di tappeto rosso all'ingresso e alla presenza delle autorità cittadine.
[...] «[...] A Modena nella nostra città questa forma di celebrazione non si svolgeva dal 1996 e per la nostra parrocchia è un grande orgoglio farla oggi qui» ha detto don Giorgio Bellei durante l'omelia davanti ai suoi parrocchiani.
Sono le parole di Luciano Gariselli, storico volontario della parrocchia a descrivere la sensazione di tutti: «Per la nostra comunità è una cosa molto importante e siamo molto contenti che sia venuto il cardinale. Il merito è stato anche di don Giorgio che ritiene importante il rito rito romano per l'educazione della vita cristiana. Noi tutte le domeniche alle 18 lo celebriamo».
Soddisfazione anche negli occhi di Marco, che si è sposato qui nel 2004 ed oggi papà della piccola Alice: «È un grande onore avere qui con noi il cardinale Burke. Soprattutto è molto bella la ricchezza dei paramenti e dei vestiti. La chiesa poi è veramente piena». A
ntico e moderno dunque, ma anche alcune voci discordi all'uscita.
Come quella della signora Rocca: «Sono venuta per curiosità. Pensando all'antico andava bene, ma riproposta oggi è troppo difficile da seguire. Io sono abituata per il rinnovamento dello Spirito Santo con delle messe gioiose e festose. Per una volta va bene ma non in modo continuativo» conclude.
«Anche io non la condivido. Mi piace la nostra solita liturgia con la partecipazione vera di tutti» aggiunge Angela, casalinga e parrocchiana.
Tra i fedeli riuniti c’è Giacomo, un giovane studente: «Questa celebrazione solenne è diversa dal solito. È molto profonda e ti senti più vicino alle funzioni. Per me, che non vengo mai questo genere di messa, rappresenta una bella occasione. Non capita tutti i giorni».




fonte: La Gazzetta di Modena
13 giugno 2011
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Un mesto anniversario.

Un nostro collega argentino, ci fa sapere un doloroso anniversario.

Il 6 giugno 2011 è passato un anno da quanto è stata chiusa la Cappella del Sacro Cuore a Buenos Aires. Quale il motivo? facile da intuire. Leggete di seguito (una nostra traduzione) e ne avrete sconsolante conferma.

Roberto



Il 6 giugno dell'anno scorso, terminata la solennità del Corpus Domini, un diabolico furore si è scatenato sulla parrocchia del Sacro Cuore Cappella di Buenos Aires.
Un uomo, che difficilmente sarebbe potuto essere distinto come un prete cattolico, è apparso all'improvviso e ha interrotto il canto alla Vergine e cominciato a rimproverare i fedeli che non capivano cosa stesse succedendo.
Ma quali potevano mai essere le colpe di quelle persone? Molte, secondo la mente e il cuore del progressismo che governa la Chiesa a Buenos Aires. Ma tutto può essere riassunto in poche parole: il loro impegno verso le vera liturgia cattolica, che così difficilmente sta cercando di ripristinare il Santo Padre Benedetto XVI.
Quel prete non poteva tollerare che una fonte di "infezione" inquinasse il quartiere con la sua strana pratica della Comunione in ginocchio, col canto gregoriano, col Canone Romano detto in latino, ecc.
Non poteva tollerare il gran numero di giovani che, Domenica dopo Domenica, riempivano la piccola chiesa, attratti dalla tradizionale pietà religiosa.
Non poteva tollerare il Santissimo Sacramento solennemente portato in processione (sotto un baldacchino, che terribile!), due volte all'anno a benedire con la Sua amorevole presenza nelle strade di quartiere, che sono stati privati ​​di Lui per molti anni.
Non poteva tollerare la predicazione chiara, vibrante, apertamente e rigidamente cattolica del Dott. Alfredo Sáenz, SJ, di fama internazionale, che ha dato il suo pio apporto a questa cappella umile nel quartiere.
[...]
E, soprattutto, non riusciva a perdonare che questa comunità avesse ottenuto col suo precedente parroco, ora in esilio, l'applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum
Comunità che non potrà mai dimenticare il cardinale Bergoglio, che ha praticato un piano per boicottare la volontà del Papa espressa in tale documento.
Per tutto questo, questa Messa solenne del Corpus Domini è stata l'ultima.
Oggi, la Cappella del Sacro Cuore è chiusa. Mentre le sette protestanti fortemente suonano le campane delle case.
[...]Da qui, chiediamo ai nostri lettori di pregare per l'apertura anticipata della Cappella del Sacro Cuore di Gesù (che sarebbe una meraviglia), ricordando che noi onoriamo il momento in cui, dopo molti anni, brillavano brevemente la solenne rito tridentino tra le sue antiche mura.
appena pubblicato un mese!


Quel prete, era il Cardinale.


Fonte: pagina Catolica

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Macerata : la consacrazione dei "Figli del Sacro Cuore"



Sabato 18 giugno alle ore 18 nella Cattedrale San Giuliano di Macerata ci sarà la Consacrazione dei "Figli del Sacro Cuore di Gesù" officiata da Sua Eccellenza Rev.ma Claudio Giuliodori che nella Solennità dell’Immacolata Concezione 2010, in forza dei canoni 312 – 320 del Codice di Diritto Canonico, aveva eretto l'Associazione Pubblica di Fedeli denominata "Regina dell'Amore" ed approvato il Direttorio dei Consacrati "Figli del Sacro Cuore di Gesù"... i quali hanno scelto di vivere la vita consacrata all'interno dell' Associazione stessa nella perfezione evangelica con la professione dei consigli di obbedienza, povertà, castità, … considerato il tempo trascorso e che annualmente i membri della comunità hanno l'innovato la loroprofessione; visto che nel tempo si è andato chiarendo il carisma della nuova Comunità; preso atto della celebrazione eucaristica avvenuta a Paray Le Monial, il 19 agosto 2010, dove i membri hanno ulteriormente consacrato la loro vita rinnovando la professione dei consigli evangelici di obbedienza, povertà e castità confermando la volontà di viverli in modo perpetuo;valutata la vita umana, di fede, di preghiera e pastorale realizzata dai membri stessi e dalla Comunità nel suo insieme; …con il presente Decreto stabilisco che il giorno 18 giugno 20 Il, nei primi Vespri della Solennità della Santissima Trinità, venga celebrata una solenne liturgia eucaristica dove si consacreranno i membri della Comunità dei "Figli del Sacro Cuore di Gesù" secondo le disposizioni di diritto e di fatto approvate all'interno del Direttorio, Invoco l' intercessione dei Santi della nostra Diocesi su questa Comunità perché i Consacrati sappiano vivere i consigli evangelici con la necessaria e dovuta testimonianza di vita.
Affido fin d'ora la Comunità dei "Figli del Sacro Cuore di Gesù" all'intercessione della Vergine Maria, Madre della Misericordia, principale patrona della Diocesi, perché sia Lei a custodirla e a portarla ogni giorno di più all'incontro con il Signore Gesù.
Invoco la benedizione della Santissima Trinità perché, sull'esempio di questi Consacrati, il Padre chiami, attraverso la forza dello Spirito Santo, tanti operai nella Sua messe a donare tutta la propria vita al Sacro Cuore di Gesù, per la gloria di Dio, l'annuncio del Vangelo e la salvezza delle anime
” . ( Dal Decreto Vescovile di Consacrazione ) www.figlidelsacrocuore.it/chi-siamo/decreto-di-consacrazione-figli-del-sacro-cuore...
Una particolare preghiera di ringraziamento alla Madonna della Misericordia per l’opera impareggiabile che il giovane Sacerdote Don Gianluca Merlini, Segretario Generale della Curia e Cerimoniere Vescovile, sta facendo con lo scopo di incrementare le vocazioni .


I Consacrati, accompagnati dal Vescovo, si recheranno in pellegrinaggio alla Tomba dell'Apostolo Pietro.








Andrea Carradori
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Italia Cattolica.


Cantuale Antonianum ha, come del resto imponeva il suo nome, pubblicato una relazione della processione a Padova in onore di Sant'Antonio, tenutasi due giorni fa in occasione della festa del santo.

Riportiamo qui il filmato della processione, cui ha assistito un'enorme folla di circa centomila persone. Il video è molto asciutto e non indulge a folklorismi da film americano degli anni Cinquanta (in cui, se il film è ambientato in Italia, appare sempre una processione o un gruppo di preti col saturno in testa). Nondimeno non manca nulla: confraternite, associazioni, bande, paggetti, madri cristiane, figlie di Maria, carabinieri col pennacchio (ah! la loro vista mi fa quasi ricredere su quanto si diceva ieri, circa l'importanza di uno Stato confessionale). Ma non v'è nulla di meramente coreografico: è la Fede che si esprime pubblicamente e ha il sacrosanto coraggio di rendersi, con orgoglio, visibile a tutti. Come i nostri avi hanno fatto per secoli e secoli nelle vie di paesi e di città.

Quando confrontiamo lo stato deliquescente del cattolicesimo nordeuropeo con quello, certo malato ma non ancor moribondo, della nostra Italia, non abbiamo da cercare strane teorie sociologiche per comprenderne la ragione: è l'aver conservato qualche scampolo di Tradizione e di devozioni popolari, a fare tutta la differenza. Come diceva quel savio vescovo, dopo l'ennesimo convegno parolaio o la solita assemblea della CEI: si facessero meno chiacchiere, e più processioni...

Enrico
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Promosso un vescovo africano pro motu proprio

Mons. Pascal N'Koué




Mons. Pascal N'Koué, vescovo di Natitingou nel Benin, è stato nominato dal Santo Padre arcivescovo della sede metropolitana di Parakou, sempre nel Benin. La notizia ci fa particolarmente piacere perché il vescovo N'Koué non ci è sconosciuto: non solo aveva accolto generosamente l'abbé le Pivain, proveniente dalla Fraternità San Pietro, ma è anche uno dei pochissimi (anzi, forse l'unico a nostra conoscenza) che abbia reso pubblica la sua relazione per il triennio di applicazione del motu proprio; e leggete che cosa ha scritto (fonte: SPO):

Enrico
**********************

Natitingou, 15 giugno 2010

Eminenza Reverendissima,

È con gioia che, su sollecitazione della Nunziatura Apostolica in Benin, La informo della nostra esperienza con il Motu Proprio di Papa Benedetto XVI "Summorum pontificum".

Innanzitutto, vorrei dire che la forma straordinaria del rito romano è stata introdotta nella mia diocesi nell'ottobre 2003, quindi prima del Motu Proprio. La mia convinzione che queste due forme possano coesistere pacificamente e per arricchirsi la vicenda è fuori discussione e da lunga data. A mio modesto parere, le due forme non pongono alcun problema. I conflitti provengono dai nostri cuori malati e intossicati o dalle nostre ideologie provocate dalla ristrettezza della nostra mente e dalla nostra formazione troppo quadrata.

Come leggerete nel rendiconto allegato, redatto da padre Denis Le PIVAIN, parroco di San Giovanni Battista, non ci sono state tempeste a Natitingou, ma nondimeno un po' di turbulenza… Il sacerdote non intraprende nulla senza consultare il vescovo. Questo è uno dei suoi grandi meriti. L'unità della Chiesa oblige. In conseguenza, c'è una notevole simpatia e armonia tra tutti i sacerdoti a questo proposito.

Personalmente, devo confessare che la celebrazione nell’antica forma è una fortuna per il mio giovane clero e per  tutta la diocesi. Permette di valorizzare ulteriormente l'altare (preghiere ai piedi dell'altare), il sacro silenzio, le secrete, la molteplicità dei segni di croce e genuflessioni e anche il fatto che sia tutto rivolto verso la croce (posizione ad orientem). In breve, il rito tridentino ci dà la possibilità di meglio comprendere e apprezzare il rito detto di Paolo VI.

Molti dei miei sacerdoti, senza alcuna pressione da parte mia, spontaneamente hanno iniziato ad imparare a celebrare la messa di San Pio V, o più precisamente la messa di Papa Giovanni XXIII. Ovviamente, più si insiste sulla "ars celebrandi", più le due forme si influenzano positivamente. Quando le rubriche sono interiorizzate, la liturgia tocca i fedeli per la sua bellezza e la sua profondità; e non c'è più bisogno di litigare sul mistero, il sacro, l’adorazione, la maestà di Dio e la partecipazione attiva. Tutto va da sé. Inoltre, il canone romano e i gesti liturgici dell’antico rito sono più vicini alla nostra religiosità e sensibilità africana. Parlo solo per mia diocesi.

Il mio desiderio è che un giorno ogni sacerdote sappia celebrare nelle due forme. Non è impossibile, soprattutto se se lo si introduce nei nostri seminari. Ma qui a Natitingou, noi non possiamo applicare il rito antico puramente e semplicemente, senza tenere conto della luce di "Sacrosanctum concilium". C’è tutto. La forma straordinaria non può ignorare il Concilio Vaticano II, proprio come la forma ordinaria non può ignorare il rito antico senza impoverirsi. C'è un equilibrio da mantenere. La Commissione "Ecclesia Dei" sembra incoraggiarci a proseguire in questo senso.

Finisco invocando i sacri Cuori di Gesù e di Maria su tutti i sacerdoti. È l'amore di Dio che salverà il mondo e non i  riti come tali. Lavoriamo per stimolare questa passione per il Crocifisso, che ci ha amati e si è dato per noi.

Nella speranza di aver risposto per poco che sia alla Sua domanda, La assicuro, Eminenza Reverendissima, della mia fedele collaborazione nella Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica.

Mons. Pascal N’KOUE


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Santa Messa a Sant'Antonio, Padova







Giovedì 21 Luglio, ore 11:30


Pontificia Basilica di Sant'Antonio in Padova
Cappella della Madonna Mora


Missa Cantata
nella Forma Extraordinaria del Rito Romano


Celebra P. Konrad Zu Loewenstein FSSP





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un grazie a Padre Enzo Poiana, Rettore della Basilica del Santo!!

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Il primo Congresso Eucaristico Nazionale dopo il Motu Proprio prevede anche la forma extraordinaria !




E’ stato varato il programma ufficiale del XXV Congresso Eucaristico Nazionale che si terrà in Ancona e in diversi centri della Metropolia dal 4 all’11 settembre prossimi.
Tutti i fedeli , legati all’antica liturgia valorizzata dal Motu Proprio “Summorum Pontificum” e dalla recente Istruzione “Universae Ecclesiae”, possono usufruire di questa preziosa possibilità :
“Nel corso della settimana verrà celebrata la Santa Messa nella forma extraordinaria del Rito Romano nel Santuario di Campo Cavallo di Osimo, come già avviene”.
http://www.congressoeucaristico.it/congresso_eucaristico_nazionale/settimana_cen/00004009_Lunedi_5.html
Ringraziamo S.E.Rev.ma Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, Mons. Roberto Peccetti, Vicario Generale dell’Arcidiocesi e il Dott.Marcello Bedeschi , Segretario Generale del Congresso Eucaristico Nazionale.


Andrea Carradori



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La Messa cantata al Santo: qualche immagine



Qualche bello scatto della Missa Cantata celebrata quest'oggi all'Altare più antico della Basilica antoniana, tra il dolce sguardo della Vergine e il Bambino di Rainaldino di Francia e la gentilissima accoglienza dei Frati Conventuali del Santo (e della Santa Sede), che per l'ennesima volta hanno assicurato uno spazio per la Forma Extraordinaria del Rito Romano. Una "Messa tridentina" (Celebrata con quella nobilis simplicitas di conciliare memoria) che ci auguriamo riesca a conquistare i numerosi Altari delle Chiese diocesane del Veneto. Ad majora!









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[Modificato da Caterina63 22/07/2011 22:27]
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"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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10/08/2011 12:26
 
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Grande raduno della TRADIZIONE al celebre Santuario biellese

Le chiese di Vocogno e Domodossola dove si celebra la

Messa tradizionale invitano al

Pellegrinaggio della Tradizione

alla Madonna di Oropa


Sabato 24 settembre 2011

ore 10,30 Raduno in Basilica Antica e processione di salita alla Basilica Nuova.

ore 11.00 Santa Messa solenne in Basilica Nuova.

ore 15,00 S.Rosario di fronte all'immagine miracolosa in Basilica Antica.

Per chi non desidera consumare il pranzo al sacco, ristorante a € 18.00

ore 16.00 possibilità di visita al Museo del tesoro di Oropa, € 2.00

Per partecipare a questo grande evento è necessario prenotarsi (singole persone, famiglie e gruppi), entro il 14 settembre, telefonando a: Don Alberto Secci 349/28.48.054 oppure a Don Stefano Coggiola 348/24.63.990.

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ATTENZIONE: CHI E' DI TRIESTE E DINTORNI, NE APPROFITTI

Assuna extraordinaria a Trieste, con Mons. Pozzo.

Trieste
Cappella Civica della B.V. del Rosario - Piazza Vecchia

SABATO 13 AGOSTO - ore 19.00:
S. Messa Solenne nella forma extraordinaria del Rito Romano
Celebrata da Mons. Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione “Ecclesia Dei”
i canti saranno eseguiti dal Coro “Sonore Vocal Ensemble” di Oxford (U. K.)

DOMENICA 13 AGOSTO
ore 09.00, 11:00 - Ss. Messe d'orario
ore 10.00: S. Messa Prelatizia (letta) nella forma extraordinaria del Rito Romano
ore 12.00: S.Messa (letta) in Rito Romano Extraordinario
ore 19.00: S. Messa Solenne festiva dell'Assunzione della B. V. M. al cielo, nella forma extraordinaria del Rito Romano, celebrata da don Marek Grabowski, Sacerdote novello della Fraternità Sac. San Pietro; terrà la predica Mons. Pozzo.

LUNEDÌ 15 AGOSTO - Solennità dell'Assunta
ore 08.00: S. Messa Prelatizia (letta) nella forma extraordinaria del Rito Romano
ore 09.00 e 11:00 - Ss. Messe d'orario
ore 10.00: S.Messa (letta) nella forma extraordinaria del Rito Romano
ore 12.00: S.Messa (letta) nella forma extraordinaria del Rito Romano
ore 18.30: Secondi Vespri Solenni dell'Assunzione della B. V. M.
Celebra: don Marek Grabowski, Sacerdote novello della Fraternità Sac. San Pietro
ore 20.45: Concerto del Coro “Sonore Vocal Ensemble” di Oxford (U. K.)

MARTEDÌ 16 AGOSTO
ore 09.00: S. Messa Solenne in onore di S. Gioacchino, padre della Beata Vergine Maria, nella forma extraordinaria del Rito Romano Celebra: don Daniel Kretschmar, Sacerdote novello

al termine: Assoluzione al Tumulo, per tutti i fedeli defunti

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A  priests waits for the arrival of Pope Benedict XVI at the Almudena  Cathedral to celebrate a mass during the World Youth Day festivities in  Madrid on August 20, 2011. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the  evening at an airbase southwest of the capital, where the pilgrims will  spend the night under the stars on an esplanade the size of 48 football  pitches.Pope Benedict XVI arrives at the Almudena Cathedral to celebrate a  mass during the World Youth Day festivities in Madrid on August 20,  2011. The pope will hold a 'Prayer Vigil' in the evening at an airbase  southwest of the capital, where the pilgrims will spend the night under  the stars on an esplanade the size of 48 football pitches.

 

 

 

GMG "extraordinaria" 3




Mons. Dominique Rey, vescovo di Fréjus-Toulon, ha celebrato un pontificale per i giovani extraordinari, presso la parrocchia San Francisco de Sales.

Fonte: Juventutem USA

GMG "extraordinaria" 2





S.E. mons. Robert Le Gall,vescovo di Tolosa, ha celebrato un pontificale tridentino nella parrocchia di San Francesco.

Fonte: Juventutem USA


GMG "extraordinaria" con mons. Aillet



Giovani della GMG ad una S. Messa Tridentina celebrata dal Vescovo di Bayonne Aillet. una foto che ci rinfranca lo spirito!

Benedetto XVCI a Madrid per la GMG 2011
 

Don Bux in Sicilia: l'inarrestabile fascino della Tradizione








Un tripudio di fedeli, ma soprattutto, tantissimi giovani per la Messa solenne che è stata celebrata venberdì 26 agosto scorso a Biancavilla, per la prima volta dopo la riforma liturgica post-conciliare. Se a Roma, nel maggio scorso, avevamo assistito ad un esercito di sacerdoti fedeli alla tradizione, qui c’è stata la novità di una falange di giovanissimi ministranti (età media 16 anni) innamorati della Tradizione, provenienti  dalle Parrocchie di Biancavilla, coordinati dal Collegio liturgico “Card. Francica Nava” di Catania. Ritornano in mente le parole dell’antico inno: Qual falange di Cristo Redentore…!  
I canti della liturgia sono stati animati dai giovani dell'Associazione "Maria SS. dell'Elemosina" di Biancavilla diretti dal M° Giuseppe Malgioglio, di Catania, con la straordinaria partecipazione del M° Paolo Cipolla.

La Basilia Santuario era gremita di fedeli che in orante silenzio hanno assistito al solenne rito celebrato da don Nicola Bux,  con l’assistenza di Don Ambrogio Monforte (novello sacerdote) e di un diacono permanente, entrambi della diocesi di Catania.  

Nella conferenza don Nicola ha sottolineato proprio questa straordinaria presenza di giovani dicendo testualmente: “Lo Spirito Santo soffia dove vuole e come vuole. Arriverà il momento in cui non potrà essere ignorato, neanche dai Vescovi! Questo movimento inarrestabile è frutto dello Spirito Santo… e di internet!”.  
Nel Suo intervento, inoltre, don Nicola si è soffermato sul necessario recupero del concetto del “Sacro”. “L’uomo – ha detto – ha bisogno del sacro, che altro non è se non la presenza di Dio. A noi spetta il compito di portare Cristo nel mondo, per proseguire la Sua opera, santificando il mondo laddove esso deve essere sanato dall’azione redentrice di Cristo”.

Grazie all’avviso su Messa in latino sono venuti a conoscenza della celebrazione anche amici di Catania, Acireale, Siracusa, Lentini, Noto, Paternò e Monreale che hanno preso parte alla serata. Tra di essi anche diversi seminaristi. Tra i molti messaggi significativi proposti da don Nicola, vi è stato  l’invito a creare un coordinamento regionale in Sicilia, come già realizzato con frutto in altre regioni d’Italia (ad es. in Puglia).  

Ulteriori foto sono pubblicate sul sito: www.santamariaelemosina.it 



[Modificato da Caterina63 01/09/2011 22:03]
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25/09/2011 23:07
 
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Successo del primo Pellegrinaggio della Tradizione al Santuario mariano di Oropa

«O quam beatus, o Beata, quem viderint oculi tui» (“Oh, davvero è beato, o Vergine Beata, colui sul quale si posano i tuoi occhi”) è la scritta che si trova sull'architrave del portale della chiesa della Madonna Bruna della Basilica Antica di Oropa e sono le parole con le quali don Alberto Secci ha introdotto la sua bellissima omelia della Missa in solemnitate Beatae Mariae Virginis de Oropa in occasione del primo pellegrinaggio della Tradizione dell’Italia Nord-Ovest, che si è tenuto sabato 24 settembre proprio al Santuario biellese. Da più di quarant’anni non veniva qui celebrata una Messa solenne tridentina e oggi, grazie al Santo Padre Benedetto XVI, con il suo Sommorum Pontificum, 500-600 fedeli hanno potuto assistere alla celebrazione del Santo Sacrificio del Figlio di Dio all’altare dove si trova l’affresco dello Sposalizio di Maria Vergine.


«Siamo qui pellegrini, non per fare manifestazioni», ha ancora detto don Alberto, «ma per chiedere grazie e metterci sotto lo sguardo della Madonna, per essere sotto i suoi occhi… Di quante grazie abbiamo bisogno: di una Fede più grande; di un amore più grande per Dio e il prossimo; di santità nelle nostre case; di salute per servire il Signore; di pazienza e costanza nelle prove… Ma dopo aver domandato tutte le grazie, dobbiamo elevare a Dio il nostro infinito ringraziamento perché possiamo celebrare la Messa di sempre all’altare di Oropa… Perché il mondo non si pone più sotto gli occhi della Madonna? Il mondo e tanti della Chiesa seguendo il mondo non accettano più che le persone sentano il peso della Croce. Tuttavia non si può piacere a Dio e alla Madre, non si può essere beati senza la Croce. Chi sfugge la Croce ne trova una più terribile».

Il coro ha cantato la Messa gregoriana cum jubilo e la sacralità è scesa in tutta la chiesa: le persone, immerse nella preghiera e protette dalle distrazioni, grazie al clima spirituale che questo rito diffonde, hanno assistito con grande silenzio e concentrazione. Fra i canti è stato anche possibile ascoltare l'inno, non più cantato da decenni, Maria che dolce nome, composto, proprio ad Oropa, da Padre Maggi, collaboratore dell'allora Patriarca di Venezia, Giuseppe Sarto, ovvero il futuro papa san Pio X.
Il Santuario Reginae Montis Oropae, il più importante santuario mariano delle Alpi, trasuda Fede millenaria. Questo diamante celeste, incastonato fra le montagne, sorge a 1.200 metri, sopra Biella, in cima alla valle omonima. È uno di quei luoghi sacri dove sono i muri, le pietre, la terra a cantare a gran voce la Tradizione: è una rocca dedicata alla Madonna che porta in sé il sigillo dei santi che hanno fatto grande la storia della Chiesa e che le hanno permesso, con l’intervento di Dio, di trasmettere l’integrità della Fede.
Lo sviluppo del Santuario subì diverse trasformazioni nel tempo, fino a raggiungere le monumentali dimensioni odierne tramutandosi da luogo di passaggio a luogo di destinazione per i pellegrini animati da un forte spirito devozionale. Il maestoso complesso è frutto dei disegni dei più grandi architetti sabaudi: Arduzzi, Gallo, Beltramo, Juvarra, Guarini, Galletti, Bonora che hanno contribuito a progettare e a realizzare l’insieme degli edifici che si svilupparono tra la metà del XVII e del XVIII secolo. Dal primitivo sacello all'imponente Basilica Superiore, consacrata nel 1960, lo sviluppo edilizio ed architettonico è stato grandioso.
Articolato su tre piazzali a terrazza, il complesso è imperniato su due grandi luoghi di culto: la Basilica Antica, realizzata all'inizio del XVII secolo e in cui si venera la Madonna Nera e la Chiesa Nuova. Completano la struttura monumentali edifici, chiostri e la solenne scalinata che conduce alla Porta Regia.
Cuore spirituale del Santuario è la Basilica Antica che è stata realizzata nel Seicento, in seguito al voto fatto dalla città di Biella in occasione dell'epidemia di peste del 1599. Nel 1620, con il completamento della chiesa, si tenne la prima delle solenni incoronazioni che ogni cento anni hanno scandito la storia del Santuario. Innalzata sul luogo dove sorgeva l'antica chiesa di Santa Maria, conserva al suo interno, come un prezioso scrigno, il sacello eusebiano, edificato nel IX secolo. Nella calotta e nelle pareti interne del sacello sono visibili preziosi affreschi risalenti al Trecento, opera di un ignoto pittore, detto il Maestro di Oropa. All'interno del sacello è custodita la statua della Madonna Nera, realizzata in legno di cirmolo.
Secondo la tradizione, la statua della Vergine Maria, che si dice opera dell’evangelista san Luca (alcuni studi fanno, invece, risalire la statua alle mani di uno scultore valdostano del XIII secolo), venne portata da Sant'Eusebio dalla Palestina, nel IV secolo, mentre fuggiva dalla persecuzione ariana. Ispirato da sant’Atanasio, il quale aveva scritto la Vita di sant’Antonio, iniziatore del monachesimo in Oriente, fondò a Vercelli una comunità sacerdotale, simile a una comunità monastica. Questo cenobio diede al clero dell’Italia settentrionale una significativa impronta di santità apostolica e suscitò figure di Vescovi santi come Limenio e Onorato, successori di Eusebio a Vercelli, Gaudenzio a Novara, Esuperanzio a Tortona, Eustasio ad Aosta, Eulogio a Ivrea, Massimo a Torino. Il Vescovo tenace e coraggioso, come ha ancora detto don Alberto nella predica, «fu martire per stenti, per umiliazioni e sofferenze … È un Vescovo cattolico che ha subito l’indicibile per difendere la Chiesa che era stata contaminata dall’Arianesimo. Visse il Vangelo della sofferenza, quella morale e fisica, per salvare la Chiesa e il Cristianesimo. Non spaventiamoci, allora, di fronte a qualche sacrificio».
Oggi viviamo una situazione similare al tempo di sant’Eusebio con l’invadenza del Modernismo in vasti strati della Cattolicità. Oggi, come allora, la Chiesa ha bisogno di uomini di Fede provata, coraggiosi e fieri di fare gli interessi di Dio e della Verità che, senza badare a meschini calcoli, sappiano difendere la Sposa di Cristo dagli attacchi del nemico: il demonio, con le sue seduzioni mondane.

La Chiesa, oggi, ha bisogno di un clero che risponda alle invocazioni di san Louis-Marie Grignon de Montfort (1673-1716), il poeta per eccellenza di Maria Santissima, il quale, nella sua sublime Preghiera Infocata, supplicava la Santissima Trinità di fortificare e rinvigorire gli eletti del Signore, i sacerdoti:
«Che cosa ti chiedo? Liberos! Sacerdoti liberi secondo la tua libertà […].
Liberos! Uomini totalmente dedicati a te per amore e disponibili al tuo volere, uomini secondo il tuo cuore. Non deviati né trattenuti da progetti propri, realizzino tutti i tuoi disegni e abbattano tutti i tuoi nemici, come novelli Davide con in mano il bastone della Croce e la fionda del rosario.
Liberos! Uomini simili a nubi elevate da terra e sature di celeste rugiada, pronte a volare dovunque le spinga il soffio dello Spirito Santo. I profeti hanno visto anche loro quando si chiedevano: Chi sono quelli che volano come nubi?. Andavano là dove lo Spirito li dirigeva. […].
Le lotte e persecuzioni che la progenie di Belial muoverà ai discendenti di tua Madre, serviranno solo a far meglio risaltare quanto efficace sia la tua grazia, coraggiosa la loro virtù e potente tua Madre. A lei infatti hai affidato fin dall’inizio del mondo l’incarico di schiacciare con il calcagno e l’umile cuore la testa di quell’orgoglioso.
Altrimenti fammi morire! Mio Dio, non è meglio per me morire piuttosto che vederti ogni giorno così crudelmente e impunemente offeso e trovarmi sempre più nel pericolo di venire travolto dai torrenti di iniquità che ingrossano? Preferirei mille volte la morte!
Mandami un aiuto dal cielo, o toglimi la vita! […].
Il regno speciale di Dio Padre è durato fino al diluvio e si è concluso con un diluvio d’acqua. Il regno di Gesù Cristo è terminato con un diluvio di sangue. Ma il tuo regno, Spirito del Padre e del Figlio, continua tuttora e finirà con un diluvio di fuoco d’amore e di giustizia. […].
Chi sono questi animali e questi poveri, che abiteranno nella tua terra e saranno nutriti dai cibi dolci che hai loro preparato? Non sono forse questi missionari poveri, abbandonati alla Provvidenza e saziati dall’abbondanza delle tue delizie? Non sono essi i misteriosi animali di cui parla Ezechiele?. Avranno la bontà dell’uomo, perché ameranno il prossimo con disinteresse e impegno; il coraggio del leone perché arderanno di santo sdegno e prudente zelo di fronte ai demoni figli di Babilonia; la forza del bue, perché si sobbarcheranno alle fatiche apostoliche e alla mortificazione del corpo, e infine l’agilità dell’aquila, perché contempleranno Dio.
Tali saranno i missionari che tu vuoi mandare nella tua Chiesa. Essi avranno un occhio d’uomo per il prossimo, un occhio di leone per i tuoi nemici, un occhio di bue per se stessi e un occhio d’aquila per te».
Di questi uomini di Dio ha bisogno per la sua Chiesa, così è stato, così sempre sarà, fino alla fine dei tempi.



Perché, Don Alberto, ha pensato al Santuario di Oropa come luogo sacro del primo pellegrinaggio della Tradizione dell’Italia Nord-Ovest?

«Innanzitutto è il più grande santuario delle Alpi e poi è la storia intrinseca di questo luogo sacro a richiamare l’attenzione: qui ha trovato riparo sant’Eusebio, qui vivevano gli eremiti, separati dal mondo, uniti a Dio e alla Madonna, custode della Fede cattolica. I santi amano il silenzio, perché in esso si trova la voce di Dio e Dio chiama spesso i Suoi in disparte. La Madonna visse nel silenzio e nella grande umiltà ed Ella, che visse in disparte, ci insegna la custodia della Fede.

Da cosa deriva il “successo” di questa iniziativa?

Questo successo è dato dalla grande semplicità…. C’è tanto bisogno di semplicità! Recarsi al Monte di Oropa, assistere alla Santa Messa, sostare in preghiera con il Santo Rosario questo è ciò che si è fatto: non c’erano altri scopi pastorali in questo pellegrinaggio. La gente ha bisogno di semplicità. La crisi della Chiesa è crisi della Fede e la Fede ha bisogno di semplicità, di essere presi in disparte, di tornare alle piccole comunità, non c’è bisogno di grandi programmi, proprio come ha detto Benedetto XVI durante il suo discorso nella Cappella di San Carlo Borromeo del Seminario di Freiburg im Breisgau (24 settembre 2011):
«Sinceramente dobbiamo però dire che c’è un’eccedenza delle strutture rispetto allo Spirito. Aggiungo: La vera crisi della Chiesa nel mondo occidentale è una crisi di fede. Se non arriveremo ad un vero rinnovamento nella fede, tutta la riforma strutturale resterà inefficace. Ma torniamo alle persone […] Hanno bisogno di luoghi, dove possano parlare della loro nostalgia interiore. E qui siamo chiamati a cercare nuove vie dell’evangelizzazione. Una di queste vie potrebbe essere costituita dalle piccole comunità, dove si vivono amicizie, che sono approfondite nella frequente adorazione comunitaria di Dio».

Perché le persone sentono la necessità di tornare alla Santa Messa di sempre, entrata per molti anni nell’oblio?

Perché, nella Santa Messa di sempre, Dio parla subito, senza mediazioni. Nel Vetus Ordo è Dio che agisce e la Chiesa tutta si unisce a questa offerta. La vita è drammatica, sia nel dolore, sia nei momenti di felicità. L’equilibrio è lo stato migliore per l’uomo, ma è difficilissimo raggiungerlo: in questa Messa l’equilibrio è perfetto. Nella Santa Messa di sempre si “torna a casa”, come dalla propria madre: la mamma non è una pedagoga, ma è una mamma; così la Messa non è scuola di pedagogia religiosa, bensì altare di Sacrificio, dove avviene una realtà di sconvolgente amore: il Figlio di Dio che si immola ogni volta che il sacerdote sale all’altare.

Che cosa ha da offrire la Tradizione al cattolico “svezzato”, “vaccinato”, “impegnato”, come si usa dire “adulto”, degli anni Duemila?

Gli presenta la scuola dell’umiltà di fronte a Dio. La maggior parte dei cattolici “adulti” sono tristi e si sono messi in una solitudine sensibile: hanno fatto la Chiesa come volevano, ma ora non sanno più che cosa farne. Nella Tradizione c’è una Storia grande che ti conduce… per fare qualcosa di veramente nuovo. Il Figlio, spesso, non fa quello che fa il padre, ma nella tradizione familiare trova le sue radici di appartenenza. Nella Tradizione si vive una grande gioia di Fede, ben coscienti del dramma attuale; ma non si ha la saccenza e tracotanza di organizzare la preghiera altrui con nuovi sistemi di evangelizzazione. C’è tutto nella Tradizione, perché lì sta la Verità. Si torna a casa e si mettono le ossa al loro posto: qui c’è l’obbedienza vera e quando si obbedisce alla Verità si è in armonia, proprio come la natura che, obbedendo al Creatore, è perennemente in equilibrio.
Vivere di grazia e secondo le leggi di natura è il più bel destino che un’anima possa desiderare in terra».




Il pellegrinaggio si è chiuso nel pomeriggio con la recita del Santo Rosario nella Chiesa antica, stracolma ancora di gente, dove le litanie lauretane sono risuonate nella loto magnifica semplicità e nel loro genuino affidamento filiale. Nel 2020, ha infine ricordato don Alberto, si svolgerà una nuova incoronazione della statua di Oropa. Quest'anno è, dunque, il primo pellegrinaggio di un’auspicabile novena annuale.


Cristina Siccardi



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06/10/2011 17:53
 
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Messa tridentina: la testimonianza di un neofita

Il lettore Stefano ci ha fatto pervenire le sue impressioni relative alla sua prima Messa in forma Straordinaria. Le pubblichiamo con minimi aggiustamenti, ritenendole meritevoli di essere divulgate.
Non è la prima testimonianza di questo genere che ci capita di leggere e, ne siamo sicuri, non sarà l'ultima.


Il giorno 30 settembre è stato pubblicato un post relativo alla Festa per la Madonna del Santo Rosario a Trieste. E’ la chiesa in cui sono stato battezzato, mentre la mia parrocchia attuale è dedicata a S. Pio X. Curiose coincidenze, considerati gli innumerevoli salvataggi del sottoscritto compiuti dalla Santa Madre di Dio con l’ausilio della suddetta Corona, e il mio recente interesse per la Tradizione della Chiesa, oltre che per una religiosità “d’altri tempi”, per così dire, alla quale la mia spiritualità è - innegabilmente - affine. Ma sono un cosiddetto neo-cattolico, nato nell’anno della conclusione del dibattuto Concilio e cresciuto, per varie cause, in una confusione (e ignoranza) religiosa di base.

La Santa Messa del primo di ottobre è stata la prima Messa in forma Straordinaria a cui ho partecipato, spinto da varie motivazioni, non ultimi i contenuti del presente blog. Prima della ore 19:00 di sabato, la mia esperienza in merito era quindi limitata a qualche sporadica lettura; semplice diplomato, a livello zero per quanto riguarda le nozioni di latino, e a livello base per quanto riguarda il Catechismo. Niente di cui vantarsi quindi, ma, come dicevo, incline ad una sensibilità un po’ d’antan, e infinitamente debitore al Cielo per le Grazie ricevute.
Approfitto del post in questione per alcune brevi impressioni.
Il latino. E’ vero: per chi non lo conosce, l’impatto è inizialmente – anche se in apparenza - traumatico, pur disponendo degli opportuni libretti in doppia lingua, all’interno dei quali è comunque non facile districarsi senza un minimo di istruzioni di base.

La comprensione, però, si può costruire col tempo, e non è affatto detto che la lingua parlata sia garanzia di ‘partecipazione’. Anzi. Detto questo: ascoltare la preghiera recitata con un idioma antico in un contesto solenne come questo ridimensiona, a mio vedere, tutte le possibili problematiche di tipo ‘pratico’; destinare, dedicare, riservare una lingua antica come il latino - non esposta tra l’altro alla intemperie della lingua parlata - per le funzioni in cui la Chiesa si rivolge ‘ufficialmente’ al Creatore, a me pare un patrimonio da preservare a tutti i costi. Non è da trascurare inoltre il problema intrinseco della lingua parlata le cui espressioni, per associazione di idee, possono facilmente portare a ‘distrazioni’. Quanto ho ascoltato sabato sera era in grado di innalzare cuore e mente: non vedo motivo per perdere, o rischiare di perdere, un simile tesoro.

La Musica Sacra: non c’è commento da fare (anche il solo confronto con quanto si sente normalmente durante le Sante Messe celebrate ‘normalmente’ la domenica risulterebbe offensivo), ma rimane solo il sentito ringraziamento all’eccellente coro ed analoga orchestra della parrocchia, diretti da Elia Macrì.
Fedeli: sarà stato il contesto, ma ho avuto l’impressione di percepire una compostezza ed un decoro raramente incontrati in una Santa Messa celebrata nella forma Ordinaria. L’ età dei presenti era, prevedibilmente, superiore alla media, ma c’erano anche dei giovani.
Il sacerdote rivolto all’altare: perfetto. Considerarlo un atto di scortesia (o simili) nei confronti dei fedeli significa – a mio parere - avere delle manie di persecuzione o, forse, avere seguito un numero eccessivo di lezioni per il miglioramento dell’autostima.

Infine, vedere l’Ostia consacrata salvaguardata dalle mani dei presenti è stato un vero e proprio sollievo; ciò che si percepisce, grazie anche al frequente inginocchiarsi, è una sorta di profonda solennità, devozione, dignità, sacralità: per il Signore che si sacrifica (e che merita il meglio, come ha sottolineato il parroco don Stefano); per il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità, adorati nel miglior modo che la nostra misera natura permetta; per una Chiesa e per la sua Tradizione a loro volta vissute, amate e rispettate, dalle migliaia di Santi che lo Spirito ha suscitato nel corso dei secoli. Perché scendere a baratti e compromessi nell’adorazione di Chi non esitato a sacrificare tutto sé stesso per noi?
Mi scuso per la prolissità e se ho detto delle ovvietà.


[SM=g1740738] [SM=g1740750]

Interessante articolo di Luca Dombrè dal sito papalepapale.com


NEW YORK. PER LE STRADE DI BABELE, CORAM DEO

 

un’inchiesta sull’ortodossia e la messa antica

nel cuore dell’ultimo impero d’Occidente:

Manhattan

Essere ri-convertiti al cattolicesimo da Mark Zuckerberg. A Midtown sulla 37ma e Broadway, capire di stare veramente “morendo a te stesso”. Quella sagoma di donna snella nel suo contegno atemporale, rivolta all’Essenziale. Sulle strade di Babele, lei, Augustina. Teddy; quel senso del sacro che oggi è inversamente proporzionale all’età. Eddy: “l’arcivescovo Dolan non sapeva”. Incontro con padre James; “I vecchi vescovi hanno i giorni contati”. Infine, diaologo con Mark, di fronte al Madison Square Garden



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Domenica 27 novembre nella Rettoria di San Lorenzo in Giustenice (SV) - Diocesi di Albenga-Imperia, il Vicario Generale Mons. Giorgio Brancaleoni dopo aver celebrato la Santa Messa N.O. nella Prima domenica di Avvento, ha benedetto l'Oratorio rinnovato e dedicato all'Immacolata della Medaglia Miracolosa, la cui festa ricorreva proprio domenica scorsa (foto)

http://4.bp.blogspot.com/-DyUy3wwYLqQ/TtebOZxZ9NI/AAAAAAAAC4U/zC-gsPImcJg/s1600/Brancaleone.jpg

Grande concorso di popolo ed emozione unica allo svelamento della statua di Maria Santissima.
Questa devozione sia per la mia piccola Parrochia motivo per risvegliarci dal torpore e per ritornare a Gesù, attraverso proprio l'Amore per la Vergine Santa.

Abbiamo voluto anche istituire la "Compagnia della Medaglia Miracolosa" per la conversione dei peccatori e per diffondere ancor più l'Amore che ognuno di noi deve ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria! Invito tutti a volersi iscrivere... Siano benedetti Gesù e Maria!

L'Arciprete - Rettore di Giustenice,
Don Federico Basso.

Per altre foto si può visitare l'album sul profino in FaceBook della Parrocchia

[SM=g1740722]


S. Messa settimanale all'Ateneo Pontificio "Regina Apostolorum" in Roma



Dal prossimo martedì 6 dicembre 2011 nella cappella dell' Ateneo Pontificio Regina Apostolorum inizierà il ciclo di celebrazioni settimanali della S.Messa in Rito Romano Antico.


La S. Messa nella Forma Extraordinaria del Rito Romano si svolgerà ogni martedì alle ore 13.00


L'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sarà quindi il primo ateneo appartenente alla Santa Sede, a celebrare una S.Messa in Rito Romano Antico, settimanalmente.

[SM=g1740722]


[Modificato da Caterina63 04/12/2011 14:55]
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Mezzanotte: Santa Messa di Natale a Venezia

Alcune immagini della Santa Messa di Natale di mezzanotte nella chiesa di San Simeon Piccolo a Venezia, celebrata da don Konrad zu Loewenstein (FSSP). In una delle foto, i due cantori: il maestro Nicola Lamon (a sinistra) e Antonio Furlan. Cliccate sulle foto per ingrandirle...


















chiesa di S. Ignazio di Loyola - p.zza dello Spirito Santo - Pistoia

SANTE MESSE nella Forma Extraordinaria del Rito Romano
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sabato 24 dicembre 2011 : Natale del Signore In Nativitate Domini ore 23.00;
sabato 31 dicembre 2011: Ottava di Natale In Octava Nativitatis Domini ore 21:00 (prefestiva)
giovedì 05 gennaio 2012: Epifania del Signore In Epiphania Dómini ore 18:30 (prefestiva)


S. Natale in rito antico ad Atessa (Ch)

chiesa Madonna Assunta - via A. Gramsci, Atessa (Ch)
Domenica 25 dicembre - Santo Natale
ore 17:30 SANTA MESSA nella Forma Extraordinaria del Rito Romano
celebrata da Don Elias Stolz F.S.S.P.X



Santo Natale in rito antico a Perugia. Festa di Santo Stefano.

A Perugia le Sante Messe nella forma extraordinaria del rito romano saranno celebrate :
- Santo Natale ore 17:00 presso la chiesa di S. Filippo Neri di Perugia in Via dei Priori (centro storico).

- S. Stefano lunedì 26 dicembre ore 10:30 presso la chiesa di S. Stefano di Perugia in Via dei Priori (centro storico).

Gli amici perugini desiderano, con l'occasione, augurare di cuore a tutti un Santo Natale .
Possano essere, essi scrivono, giorni di serenità, pace e luce che solo il Signore che nasce e si fa uomo può donare in maniera piena e totalmente gratuita.
A.C.



Santo Natale in rito antico a Tolentino (MC). Il tradizionale Te Deum del 31 dicembre

Tolentino ( MC)
Centro Storico : Chiesa del Sacro Cuore ( detta "dei sacconi")
Lunedì 26 dicembre 2011, Festa di Santo Stefano, Protomartire

ore 18,00 S. MESSA CANTATA nella forma extraordinaria del Rito Romano
celebrata dal Rev.do Parroco Don Andrea Leonesi
Debutto del Coro di Voci Bianche " Angeli Mariae"di Tolentino diretto da Vania Longhi.
Bacio del Bambinello.

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Tolentino, Insigne Basilica di San Nicola da Tolentino, retta dai Padri Agostiniani
Sabato 31 dicembre 2011, ore 18,30
SOLENNE TE DEUM tradizionale e BENEDIZIONE EUCARISTICA
Canto del Te Deum, del polifonista romano Giuseppe Pitoni ( 1657 – 1743) alternato con il canto gregoriano ( da oltre 200 anni si canta questo Inno di lode sempre nello stesso modo).
Schola Cantorum " Giuseppe Bezzi" della Basilica di San Nicola diretta da Andrea Carradori.

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Tolentino, Insigne Basilica di San Nicola da Tolentino, retta dai Padri Agostiniani
Domenica 1° gennaio 2012, ore 19,15
SOLENNE CANTO DEL VENI CREATOR SPIRITUS ( in canto gregoriano ) e BENEDIZIONE EUCARISTICA.
Schola Cantorum " Giuseppe Bezzi" della Basilica di San Nicola diretta da Andrea Carradori.

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Tolentino, Insigne Basilica di San Nicola da Tolentino, retta dai Padri Agostiniani
Visita al tradizionale Presepio completamente rinnovato, realizzato dai PP.Agostiniani con la collaborazione degli amici della Confraternita di Sant'Agostino di Trani.



S. Natale in rito Antico a Firenze

Venerabile Confraternita di S. Francesco Poverino
Piazza SS. Annunziata n. 2 – Firenze
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FESTIVITÀ NATALIZIE 2011 e LITURGIA IN RITO ROMANO ANTICO IN LATINO

24 dicembre 2011
ore 23:45 - S. MESSA CANTATA nella forma extraordinaria del Rito Romano

25 dicembre 2011 Natale di N.S.G.C.
ore 10:00 - S. MESSA piana
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Tutte le domeniche e feste di precetto, alle ore 10:00 S. Messa

S. Natale in rito antico a Napoli

Congregazione dell'Oratorio di Napoli (di fronte al Duomo)
Programma Natalizio

16-24 Dicembre Novena di Natale: chiesa Monumentale Altare del s. Natale
ore 11.30 esposizione del Ss Sacramento
canto della novena in canto gregoriano, benedizione Eucaristica e s. Messa.

25 Dicembre NATALE DEL SIGNORE
ore 12.00 S. Messa solenne del giorno
ore 13.00 S. Messa
ore 14.00 Canto dei Vespri


30 Dicembre 2011 - Concerto Spirituale
ore 18.00: Musiche sacre dal sec. XVI al XIX

31 dicembre 2011
ore 11.30 Esposizone del SS Sacramento canto del te Deum e S. Messa di ringraziamento

1° Gennaio 2012 : Ottava di Natale e Solennità della S.S. Madre di Dio.
SS. Messe ore 12.00 e 13.00

***

chiesa di S. Teresa degli Scalzi, via S. Teresa degli Scalzi - Napoli, vicino al Museo Nazionale

24 dicembre 2011 ore 24:00 S. Messa cantata V.O. di Mezzanotte




S. Natale in rito antico a Città di Casterllo con le Suore F.I.

Suore Francescane dell'Immacolata
Monastero delle Murate - Città di Castello

24 dicembre 2011 - Natale di N.S.G.C.


ore 23:00 circa Mattutino solenne cantato
ore 24.00 Santa Messa di Mezzanotte nella forma extraordinaria del Rito Romano
al termine Lodi cantate

25 dicembre 2011
ore 9.30 S. Messa cantata nella forma extraordinaria del Rito Romano
*
Ogni giorno feriale: S. Messa cantata V.O. alle ore 7.30
Ogni giorno festivo: S. Messa cantata V.O. alle ore 9.30

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Francia: Vescovo ausiliare celebra il S. Natale in Rito Antico


Il 25 dicembre 2011, nella parrocchia di San Giovanni Battista a Le Plessis-Robinson, in Francia, S.E. Mons. Nicolas Brouwet (foto di repertorio), Vescovo Ausiliare di Nanterre (dall'aprile 2008), ha officiato la S. Messa di Natale secondo la Forma Extraordinaria del Rito Romano, secondo il motu proprio Summorum Pontificum.
Il nome di questo bravo Vescovo (e coraggioso, visto le posizione più che contrarie al Rito Antico -già ai tempi dell'indulto del 1988- del proprio superiore, il Vescovo diocesano Mons. Daucourt) non è nuovo ai fedeli francesi vicini alla Tradizione. Egli, nonostante il parere contrario di Daucourt, partecipa ai pellegrinaggi "tradizionali" a Chartes il giorno di Pentecoste (si veda qui) durante i quali celebra la S. Messa in rito antico.

fonte: Risposte Catholique via Acción Litúrgica


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Bilancio 2011 della Tradizione Cattolica

dall'amico Cordialiter:

Siamo ormai a fine anno, è giunto il momento di stilare il bilancio 2011 della Tradizione Cattolica, che ancora una volta si è chiuso in maniera positiva. Ripercorriamo insieme i principali avvenimenti:

- È aumentato (ormai è ben oltre quota 200) il numero di vescovi e cardinali che hanno celebrato la Messa tradizionale dopo la promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum nel 2007. Il conteggio è tenuto dal mio amico José Luis Cabrera Ortiz, presidente di “Una Voce Málaga”.

- Nel mondo è aumentato il numero delle Messe tradizionali celebrate nei giorni di precetto.

- La Santa Sede ha "liberalizzato" tutti i riti liturgici utilizzati dagli ordini religiosi (ad esempio il rito domenicano) nel 1962.

- L'istruzione “Universae Ecclesiae” ha fortunatamente messo la parola fine alla querelle della Comunione sulle mani nel rito antico (secondo alcuni era possibile, secondo altri no), chiarendo al n. 28 che il Motu Proprio Summorum Pontificum deroga a quei provvedimenti legislativi inerenti la liturgia emanati dal 1962 in poi. Quindi la pratica della Comunione sulle mani non è ammessa nel rito antico. Roma ha parlato, la controversia è chiusa.

- Il Papa ha nominato il nuovo nunzio apostolico in Italia, il quale lascia ben sperare per il futuro.

- Anche quest'anno sono state numerose le vocazioni religiose e sacerdotali negli istituti legati all'antica forma liturgica.

- L'armata rossa modernista ha continuato a perdere importanti posizioni strategiche. Ormai è un esercito in rovinosa ritirata.

Come non rendere grazie a Dio per tutto ciò? Ovviamente non ci sono state solo rose e fiori, sono infatti proseguite in vari modi le persecuzioni dei denigratori della Messa gregoriana, ma come ho già spiegato in passato, costoro contribuiscono indirettamente alla crescita del movimento liturgico legato alla forma straordinaria della liturgia.

Speriamo che il 2012 sia un anno di ulteriore crescita della Tradizione Cattolica nel mondo, per il bene delle anime e la maggior gloria di Dio. Speriamo che possa nascere la tanto auspicata prelatura personale per tradizionalisti con la quale potremo finalmente liberarci dalle catene della schiavitù modernista. Se ad esempio in una cittadina ci sono solo parroci modernisti (pensiamo a coloro che non credono più alla Risurrezione di Cristo, alla Presenza Reale, al peccato originale, all'esistenza del purgatorio, all'eternità dell'inferno, eccetera), potremo finalmente aprire una parrocchia dove si respira un'aria cattolica.


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[Modificato da Caterina63 31/12/2011 21:16]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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09/01/2012 12:40
 
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[SM=g1740733]Amici.... dato il successo  di questo argomento, con ben oltre le cinquantamila visite..... e l'inizio dell'Anno Nuovo, apriamo una nuova pagina:

CLICCATE QUI

il successo della riscoperta della Messa Antica (5)

e Buon Anno a tutti!

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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