A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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VOGLIA DI PARADISO!! PREFERISCO IL PARADISO!!! svegliamoci per davvero! il Paradiso esite e ci attende!

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2011 22:35
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26/10/2010 17:56
 
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 Amici....si parla forse troppo poco dell'Inferno e troppo poco del PARADISO, oppure si parla scorrettamente dell'Inferno, per dire che non esiste o che si "svuoterà" (sic!) e si parla di un Paradiso terrestre... insomma, c'è molta confusione e dell'Inferno ne abbiamo parlato qui:

L'Inferno, Purgatorio e Paradiso esistono: non ci scherzare troppo! I NOVISSIMI

e qui

ATTENTI! Satana esiste ed è all'offensiva!

così come EVITARE di andare all'Inferno:

L' ESAME DI COSCIENZA.......e la preparazione per una buona Confessione dei peccati!

e il come andare in Paradiso:

I SACRAMENTI


e tenendo presente anche questo thread:

Novembre: Festa liturgica di Tutti i Santi e dei Nostri cari Defunti


Uniamo dunque a quelle riflessioni la VERITA' DELLA BEATITUDINE ETERNA....

Che cosa è il Paradiso? Cosa dice la Scrittura? e cosa insegna la Chiesa?

 AVVISO: assumendomi la responsabilità di ciò che posterò, resta inteso che il tutto deve essere interpretato esclusivamente secondo l'insegnamento della Chiesa Cattolica e che solo ad Essa e al suo Magistero ripongo ogni giudizio....
Si prega pertanto di non estrapolare singole parti per attribuire interpretazioni erronee e contrarie alla sana Dottrina!
Chi volesse copiare il seguente lavoro può farlo, ma indicando, per correttezza, la provenienza in modo che il testo integrale sia consultabile!

I testi che seguono sono tratti dal libro: "Il Paradiso" di M.R. Tozzi, alla sua quarta edizione con l'Imprimatur del 2 marzo 1939 con la supervisione e la Prefazione del sacerdote Giacomo Alberione (1884-1971) e beatificato da Giovanni Paolo II nel 2003....

I fatti sono dunque riportati integralmente e fedelmente, mentre la cronologia dei racconti, per una più facile lettura nel web, viene da me ricostruita anche per collegare un linguaggio del nostro tempo e problemi legati al nostro tempo....

Grazie!

LDCaterina


     
     (Paradiso - Divina Commedia - di Dante)




"PREFERISCO IL PARADISO"

Questa espressione è vera, e viene dal quel cuore grande che era e che aveva san Filippo Neri.....
Ai giovani che facevano chiasso, a proposito di coloro che si lamentavano, diceva:
Lasciateli, miei cari, brontolare quanto vogliono.
Voi seguitate il fatto vostro, e state allegramente, perché altro non voglio da voi se non che non facciate peccati. E quando doveva frenare l'irrequietezza dei ragazzi diceva: State fermi, e, sotto voce, se potete!

Ai giovani, san Filippo, l'ideatore degli Oratori veri e autentici, diceva: Non vi caricate di troppe devozioni, ma intraprendetene poche, e perseverate in esse. Non tante devozioni, ma tanta devozione...
E a tal proposito egli prediligeva il santo Rosario  ed insegnava infatti ai giovani:
"Sappiate, figliuoli, e credete a me, che lo so: non vi è mezzo più potente ad ottenere le grazie da Dio che la Madonna Santissima"...

Dunque TANTA DEVOZIONE piuttosto che molte devozioni e fatte male, o peggio, fatte in stato di peccato mortale.... e questo perchè? perchè ci giochiamo IL PARADISO....
Se alla Devozione non segue la conversione e l'immediata santa Confessione, dubitiamo allora di quella devozione....

san Filippo Neri


Nel Credo che professiamo diciamo, forse senza pensarci troppo: " Credo vitam aeternam!", ossia: Credo la vita eterna... quante volte ci pensiamo davvero a questa "vita eterna" e quante volte piuttosto, non facciamo di tutto per esorcizzarla e tenerla lontana da noi il più possibile?

San Francesco d'Assisi, giunto alla fine della sua vita terrena, pregò i suoi frati di intonargli il "Cantico del sole" aggiungendoci così quella bellissima espressione che abbiamo imparato a conoscre: SORELLA MORTE!
Poi, con i suoi frati cantava con vigore il Salmo 141 finchè alle parole: "Trai dal carcere l'anima mia.... Mi aspettano i giusti...." "sorella morte" gli spense la voce.

Tutto ciò, per atei ed anticattolici, indifferenti o liberali o radicali delle mode del tempo, questo può sembrare follia, sciocchezze, fatalismo, sentimentalismo.... per dei peccatori che sanno di ricevere da Cristo la salvezza e il perdono è un mistero, un affidamento di fiducia della propria anima, ma per san Francesco e per i Santi, come per i Martiri, questo passaggio di "sorella morte", spalanca le porte del Paradiso, e non può non infondere nel credente quel bisogno struggente dell'anima di intonare l'inno del trionfo....
Non a caso, provate a guardare come celebrano la morte di qualche confratello e consorella nei Monasteri:
non si nasconde la perdita della persona amata, la mestizia è palese, ma è composta, è salda nella fede, non è radicata nella sepoltura quanto piuttosto ci fa accompagnatori con lodi, preghiere e suppliche, dell'Anima che sta per elevarsi nell'elternità....

I nostri Funerali cosa sono diventati?
SPETTACOLI!!
Recitazione della vita del defunto con battimani alternati a mugoli di pianto, una sorta di reazione psicologica quasi per esorcizzare e sdrammatizzare l'evento luttuoso di un'Anima di cui in fondo non si conosce la destinazione....e guai a parlarne, sarebbe come offendere chi nel vita eterna non ci crede!
Oppure si beatifica e si canonizza direttamente il Defunto, attribuendo a Dio il nostro "giudizio".... salvo poi dimenticarlo appena finiti i Funerali e mai più pregare per quell'Anima, guai a dedicargli le Messe dette di Suffragio, sarebbe quasi un "politicamente scorretto"....

Ma se vogliamo parlare del Paradiso occorre parlare della morte....per questo san Francesco d'Assisi la chiamava "Sorella", perchè attraverso questo passaggio obbligatorio, egli poteva finalmente ricevere il premio pormesso da Gesù...

Dunque eccoci alla prima Verità indiscutibile:
il Paradiso esiste, Gesù ne ha parlato, Egli lo pone quale "PREMIO" per quanti lo hanno meritato!
Quanto ai "meriti" ci ritorneremo su....

Potremmo riempire il mondo, come di fatto già si fa, di nozioni dotte e pergamene e documenti in latino e in greco, per poter testimoniare la verità sul Paradiso, ma rivolgendoci a persone come noi siamo, semplici e battezzate, e comunque sia di buona volontà e desiderosi di verità, sarebbe già sufficiente citare la Dottrina Cattolica che sempre ha insegnato questo:
" dopo il giudizio particolare, l'anima se è senza peccato e senza debito di pena, va in Paradiso;
se ha qualche peccato veniale o qualche debito di pena, va in Purgatorio finchè abbia soddisfatto;
se è in peccato mortale, qual ribelle inconvertibile (ossia ostinato, rifiutando volutamente) a Dio, va all'Inferno (ossia non è Dio che ce lo manda, ma è l'anima che sceglie, Dio ci lascia liberi di scegliere)..." (dal Catechismo san Pio X n.99)

Il 25 marzo del 2007 così disse Benedetto XVI nell'Omelia:

«E' venuto Gesù per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l'inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore».

Dunque Gesù è venuto per salvarci!
Il Paradiso esiste veramente!
Se non riusciamo a convincerci dell'Inferno perchè per timore lo esorcizziamo con i passatempi delle mode, lasciamoci almeno persuadere dal Paradiso....

Ora, pochi sanno che sul Paradiso esiste il pronunciamento solenne dogmatico della Chiesa, nel suo esercizio dottrinale ed infallibile e che mise a tacere le varie eresie sulla sorte dell'anima....

Fu Papa Benedetto XII, il 20 gennaio del 1336 a definire solennemente quanto segue nella Costituzione
Benedictus Deus:

" Con autorità apostolica definiamo con questa Costituzione che avrà valore perpetuo;
che secondo la comune ordinazione di Dio, le anime di tutti i Santi sono in Cielo.
Là sono le anime di quei Santi che sono uscite da questo mondo prima della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo +;
là si trovano pure le anime dei Santi Apostoli, Martiri, Confessori, Vergini, e degli altri fedeli che sono morti dopo aver ricevuto il santo Battesimo di Cristo e nelle quali non c'era niente che avesse bisogno di purificazione quando esse si separarono dal corpo.
Là sono e saranno anche quei fedeli Defunti, i quali dopo la morte saranno stati purificati da ciò che eventualmente richiedeva una purificazione al momento della morte.
Là sono e saranno le anime dei bambini che sono rinate e rinasceranno mediante il Battesimo di Cristo e che dopo essere state battezzate, prima dell'uso della libera volontà, lasciarono questa vita.
Tutti questi furono e sono e saranno in Cielo, immediatamente dopo la morte e dopo la predetta purificazione, se di essa avranno bisogno, e da quel momento furono, sono e saranno là anche prima di riprendere i loro corpi e del Giudizio finale, dal momento stesso dell'Ascensione del nostro Salvatore e Signore Gesù Cristo +.
Essi furono, sono e saranno nel regno dei Cieli e nel Paradiso con Cristo, uniti alle schiere dei santi Angeli.
E dopo la passione e la morte di nostro Signore Gesù Cristo + contemplarono e contemplano la Divina Essenza con visione intuitiva, faccia a faccia, senza che alcuna creatura si frapponga come mezzo e oggetto propriamente intuitivo, ma in modo che la Divina Essenza si mostra ad essi immediatamente, svelatamente, chiara ed aperta.
E coloro che la contemplano godono questa Divina Essenza (cioè Dio) e così per tale contemplazione e fruizione le anime di quelli che già sono lassù, sono veramente beate ed hanno la vita eterna e il riposo eterno.
Ed anche le anime di quelli che in futuro moriranno, vedranno la stessa Verità e saranno rese felici del godimento di essa, e ciò prima del Giudizio Universale.
E la contemplazione della Divina Essenza, e il godimento della stessa, renderà inutile in essi l'esercizio della fede e della speranza, in quanto fede e speranza sono virtù teologali (ossia: virtù da esercitarsi in terra per giungere in Paradiso).
E dopo che una tale visione intuitiva, faccia a faccia, e tale godimento saranno cominciati in ess,i questa stessa contemplazione e questa stessa fruizione continuano e continueranno senza alcuna interruzione, da ora fino al Giudizio finale da allora per tutta l'eternità".

***********************

Ordunque, Papa Benedetto XII dichiarò così che le anime pienamente purificate sono in cielo e vedono la divina Essenza con una visione intuitiva ed anche facciale, senza la mediazione di alcuna creatura, ma immediatamente, grazie alla divina essenza che si manifesta loro senza veli, chiaramente, ed è per questo che sono veramente felici ed hanno la vita e la pace eterna .

Questa Costituzione non fa altro che riportare la Sacra Scrittura....
Nel Nuovo Testamento infatti, Gesù raffigura la beatitudine del Paradiso ad un banchetto di nozze ( Mt25 v. 10 ) e la chiama vita eterna...
In molti altri passi dei Vangeli Gesù accenna al Paradiso come a luogo di delizie e come premio per la fedeltà alla sua Persona e ai suoi insegnamenti :
“ La vita eterna consiste in questo: che conoscano TE, il solo vero Dio, e colui che hai inviato: Gesù Cristo” ( Gv17,3).
Anche san Paolo pone in risalto il carattere misterioso della beatitudine futura: “ Occhio non vide, orecchio non udì e cuore umano non gustò quello che Dio ha preparato per colore che lo amano” ( 1 Cor. 2 ,9).
Lo stesso san Giovanni pone l’idea fondamentale che la vita eterna si ottiene con la fede in Gesù, il Figlio di Dio, e che la vita eterna consiste nella visione immediata di Dio.
La Scolastica ne accentua l’assoluta soprannaturalità ed esige perciò una particolare luce di conoscenza, il cosiddetto lumen gloriae, cioè un dono abituale e soprannaturale dell’intelletto che rende questo capace della visione divina....

E la Chiesa stessa nella Liturgia per i Defunti, "sublime e suggestiva in quello che è la concezione della morte per noi cristiani, così prega:
"Per i tuoi fedeli, o Signore, la vita non è distrutta ma commutata:
e, demolita la casa di questa dimora terrestre, essi acquistano una dimora eterna nei cieli
"

Dunque il Paradiso esiste!
Appare davvero strano che ci si affanni ad attaccare la Chiesa e la stessa Fede Cattolica se in Essa non fosse contenuta davvero la Verità: che senso ha attaccare la Chiesa, che senso ha pretendere di farla tacere? Che cosa si teme? Temono la Verità!
Temono quel Gesù che non disse: "io vi dico la verità", no!
Egli disse "IO SONO LA VERITA' " e ancora vi aggiunse: Io sono la Vita, io sono la Via
....
Che senso ha attaccare la Chiesa se davvero non si credesse a queste parole?
Invece molti credono eccome a quello che Gesù disse, ma lo rifiutano, rifiutano di credere, ed ecco che muovono battaglia contro la Chiesa e lo fanno per esorcizzare la morte, per non assumersi le responsabilità di una condotta di vita che condanna il peccato, condanna ogni azione che ci impedisce di giungere in Paradiso!

continua.....

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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26/10/2010 23:57
 
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Abbiamo cominciato questo viaggio parlando anche di DEVOZIONE.... a cosa serve la DEVOZIONE AI SANTI se di essi non ascoltiamo i fatti che ci narrano e non mettiamo in pratica gli insegnamenti che ci hanno lasciato?
Ecco che così si rischia davvero l'idolatria, il culto della persona e la nostra fede diventa senimentale.... ma noi nel Credo diciamo anche che CREDO NELLA COMUNIONE DEI SANTI, e allora, perchè non li ascoltiamo per davvero e non poniamo in essi quella fiducia che solitamente sprechiamo per i ciarlatani del nostro tempo?

Ci sentiamo dire: vogliamo le prove di ciò che dite!!
ma scusate, davvero potete credere che tutto nasca e finisca su questa terra? Che prove avete che si nasce e si vive solo per questa vita? Se chiamiamo questa nostra vita "TEMPO" è evidente che in esso è contenuto UN PRINCIPIO ED UNA FINE  e che dentro noi viviamo ma che non cessiamo di vivere con esso....è semmai questo "TEMPO" che si evolve, che ha un inizio e che avrà anche la sua fine....
Il fatto che NON sappiamo come e quando questo Tempo finirà, non significa che sia una prova che l'eternità non esiste...al contrario, è proprio la PRECARIETA' del concetto di "tempo" che ci dice che "qualcosa" oltre il tempo c'è eccome e Gesù è venuto a spiegarci il cosa c'è....

Altro che "oscurantismo" ! La nostra santa Madre Chiesa è assai più illuminante di tanti falsi maestri....

Dunque, si parlava di Santi...
nella vita di san Giovanni Bosco si narra che nel 1860, in una visione consolantissima, vide la Mamma Margherita, deceduta già da qualche tempo, la quale era agile e sorriedente.
san Giovanni Bosco, il figlio, le disse:
- Oh madre mia, voi qui? Ma non siete dunque morta?
- Si, sono morta, ma vivo!
- E ditemi, madre, siete voi felice?
- Felicissima, figlio mio!
- Ditemi, siete in Paradiso?
- Ora si, in Paradiso, quantunque sia passata per breve nelle fiamme purificatrici del Purgatorio!
Don Bosco allora le chiese ancora:
- Che mi dite dei nostri giovani, ve ne sono in Paradiso?
- Si, tanti - e fece al figlio una lista di nomi.
- E ditemi, cosa si gode lassù?
- Tu mi chiedi l'impossibile - rispose la madre - perchè ciò che si gode quassù, non è possibile da spiegare, né si può esprimere.
Ed ecco che la tale visione fu avvolta, e con la madre, da una luce d'inesplicabile bellezza, come ricorda il santo, che riportò le ultime parole che sentì della madre:
- Giovanni, ti aspetto, per restare per sempre uniti...

Quando solitamente ascoltiamo di queste testimonianze, vogliamo sempre ulteriori episodi e davvero i Santi ne hanno tanti che ci hanno tramandato...

Un giorno in cui i genitori della nobile Agnese romana, piangevano inconsolati sulla tomba della loro figliola,
il buon Dio permise che la giovane fanciulla vi recasse loro un pò di conforto, ed ecco che ella apparve tutta raggiante, accompagnata da un gruppo di Vergini osannanti, e disse:
- Miei amati genitori, non piangetemi come se fossi morta, sappiate che io godo in Paradiso una vita novella, in compagnia di queste Vergini e presso Colui che con tutto il mio cuore ho conosciuto e amato sulla terra, Egli ha mantenuto le Sue promesse, sappiatemi così ora felice e siate pronti per unirvi a questa gloria eterna...."

Alcuni nel sentire queste storie scrollano le spalluccie, ponendo un ghigno di disapprovazione, non gli basta come prova, eppure è strano dal momento che poi credono ai racconti vaneggianti di chi promette un paradiso in terra, una vita senza vecchiaia, una vita senza malattie come se questo tempo fosse già per loro l'eternità....

C'è un fatto riportato nella cronaca di san Tommaso d'Aquino, il grande Dottore della Chiesa,
un giorno apparve a san Tommaso l'anima di una sorella che era deceduta nel Monastero di santa Maria di Capua, di cui era Badessa, e le apparve in una luce di splendore, trionfo di gloria.
Reso già familiare alle cose soprannaturale, il Santo non temette di porsi in dialogo immediato con quella santa Anima e a chiederle subito cosa ne fosse stato dei suoi due fratelli Arnaldo e Landolfo, morti anch'essi.
- Quanto a Landolfo - risposte l'anima pia - trovasi ancora in Purgatorio, ove soffre molto ed ha grande bisogno di soccorsi (ossia Messe di Suffragio e preghiere), Alrnaldo invece è in Paradiso e vi gode un alto grado di gloria per aver difeso la Chiesa e il Sommo Pontefice contro le empie aggressioni dell'imperatore Federico. Quanto a te, mio caro fratello - aggiunse - ti attende un posto magnifico, in ricompensa di ciò che stai facendo per la Chiesa e per tutte le anime. Affrettati a dar l'ultima mano ai vari lavori che hai incominciato, poichè ben presto sarai unito a noi -.

La storia stessa conferma che il santo Dottore non visse a lungo da quel fatto.

Ma sempre raccontato da san Tommaso, interessante anche questo episodio.
Egli stava pregando nella Chiesa di san Domenico a Napoli, d'un tratto vide avvicinarsi a lui il confratello Romano che a Parigi gli era succeduto alla cattedra di teologia.
Tommaso gli andò incontro credendolo appunto a Parigi, ignorandone la morte, e subito gli chiese come stava la sua salute, come era andato il viaggio e quali notizie portava....
- Non sono più di questo mondo - disse il confratello  sorridendo -
 e per la misericordia di Dio posseggo già il Bene supremo; e d'ordine Suo sono qui per incoraggiarvi nei vostri lavori, a seguito delle vostre tante suppliche e preghiere.
- Ditemi - chiese Tommaso - sono in stato di grazia?
- Si, fratello mio! E il Signore è davvero contento di voi e le vostre opere sono a Lui graditissime.
- E voi - replicò Tommaso - avete forse provato il Purgatorio?
- Si  per una quindicina di giorni del vostro tempo, a causa di alcune infedeltà che scioccamente credetti inutili e superflue e non sufficientemente espiate.

Allora Tommaso, affaccendato che era per dipanare alcune questioni teologiche, volle profittare della santa occasione per avere un suggerimento sul mistero della beatifica visione e non fece in tempo a fare la domanda che il confratello rispose con un verso del Salmo XLVII:
"Sicut audivimus, sic vidimus in civitate Dei nostri, ossia: ciò che conoscemmo per mezzo della fede, lo vediamo coi nostri occhi nella città di Dio..."
Pronunziate queste parole, la visione disparve lasciando Tommaso in un profondo stato di adorazione al Santissimo e animato da grandissimo zelo per il Paradiso
.

E' la Scrittura stessa che ci conferma in questa fede!
santo Stefano ce lo rammenta nel racconto della sua lapidazione: nel momento cruciale della sua morte, si spalancarono i Cieli e il suo sguardo potè contemplare la santissima Trinità e chiudere gli occhi a questo mondo, per splancarli nell'eternità.
Ed è ancora san Paolo che ci parla di visione, il quale ebbe poi a scrivere d'aver udito da lassù "arcane parole che ad un uomo non è lecito ripetere" (cfr. 2Cor.12,4)

Certo, ognuno di noi vorrebbe avere il privilegio di fare una esperienza simile, ma spesso NON vogliamo viverne le conseguenze!!!
Siamo più disposti a vivere una vita nel dubbio ma che non ci impegni nella santità, piuttosto che vivere una esperienza simile e vivere poi già da santi...
Siamo più disponibili ad una vita cristiana del "fai da te" piuttosto che vivere come ci consigliano i Santi....
L'esperienza della Fede è alla portata DI TUTTI e di chiunque voglia davvero "incontrare" la Verità, il Signore Gesù...
Quante anime, avvolte in vite tribolate ma con il santo timor di Dio, hanno saputo INTUIRE per grazia ciò che i Santi qui riportati conobbero attraverso una visione?
La nostra fede cristiana e prettamente Cattolica ci offre su un piatto d'argento quelle stesse verità ai quali i Santi pervennero per vie straordinarie...
Si! esistono le VIE STRAORDINARIE attraverso le quali il Signore opera proprio per fecondare, arricchire e promuovere la via ordinaria che è quella che noi tutti percorriamo
...

Ma come possiamo comprendere ancor meglio tutto questo e parlare ancora di un Paradiso da conquistare?

Qualcosa di geniale ce la dice qui il santo Padre Benedetto XVI nell'omelia del 25. marzo del 2007, ascoltiamolo attentamente:

Il brano evangelico narra l’episodio della donna adultera in due suggestive scene: nella prima assistiamo a una disputa tra Gesù e gli scribi e i farisei riguardo a una donna sorpresa in flagrante adulterio e, secondo la prescrizione contenuta nel Libro del Levitico (cfr 20,10), condannata alla lapidazione.
Nella seconda scena si snoda un breve e commovente dialogo tra Gesù e la peccatrice.
Gli spietati accusatori della donna, citando la legge di Mosè provocano Gesù – lo chiamano "maestro" (Didáskale) - chiedendogli se sia giusto lapidarla.

Conoscono la sua misericordia e il suo amore per i peccatori e sono curiosi di vedere come se la caverà in un caso del genere, che secondo la legge mosaica non presentava dubbi. Ma Gesù si mette subito dalla parte della donna; in primo luogo scrivendo per terra parole misteriose, che l’evangelista non rivela, e poi pronunciando quella frase diventata famosa:"Chi di voi è senza peccato (usa il termine anamártetos, che viene utilizzato nel Nuovo Testamento soltanto qui), scagli per primo la pietra contro di lei" (Gv 8,7). Nota sant’Agostino che "il Signore, rispondendo, rispetta la legge e non abbandona la sua mansuetudine". Ed aggiunge che con queste sue parole obbliga gli accusatori a entrare dentro se stessi e guardando se stessi a scoprirsi peccatori. Per cui,"colpiti da queste parole come da una freccia grossa quanto una trave, uno dopo l’altro se ne andarono" (In Io. Ev. tract 33,5).

Uno dopo l’altro, dunque, gli accusatori che avevano voluto provocare Gesù, se ne vanno "cominciando dai più anziani fino agli ultimi". Quando tutti sono partiti il divino Maestro resta solo con la donna. Conciso ed efficace il commento di sant’Agostino: "relicti sunt duo: misera et misericordia, restano solo loro due, la misera e la misericordia" (Ibid.).

Fermiamoci, cari fratelli e sorelle, a contemplare questa scena dove si trovano a confronto la miseria dell’uomo e la misericordia divina, una donna accusata di un grande peccato e Colui, che pur essendo senza peccato, si è addossato i peccati del mondo intero. Egli, che era rimasto chinato a scrivere nella polvere, ora alza gli occhi ed incontra quelli della donna. Non chiede spiegazioni, non esige scuse. Non è ironico quando le domanda: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?" (8,10). Ed è sconvolgente nella sua replica: "Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più" (8,11).

Ancora sant’Agostino, nel suo commento, osserva: "Il Signore condanna il peccato, non il peccatore. Infatti, se avesse tollerato il peccato avrebbe detto: Neppure io ti condanno, va’, vivi come vuoi… per quanto grandi siano i tuoi peccati, io ti libererò da ogni pena e da ogni sofferenza. Ma non disse così"(Io. Ev. tract. 33,6)

Cari amici, dalla parola di Dio che abbiamo ascoltato emergono indicazioni concrete per la nostra vita. Gesù non intavola con i suoi interlocutori una discussione teorica: non gli interessa vincere una disputa a proposito di un’interpretazione della legge mosaica, ma il suo obbiettivo è salvare un’anima e rivelare che la salvezza si trova solo nell’amore di Dio. Per questo è venuto sulla terra, per questo morirà in croce ed il Padre lo risusciterà il terzo giorno.

E’ venuto Gesù per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l’inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore.

Anche in questo episodio, dunque, comprendiamo che il vero nostro nemico è l’attaccamento al peccato, che può condurci al fallimento della nostra esistenza. Gesù congeda la donna adultera con questa consegna: "Va e d’ora in poi non peccare più". Le concede il perdono affinché "d’ora in poi" non pecchi più.

In un episodio analogo, quello della peccatrice pentita che troviamo nel Vangelo di Luca (7,36-50) Egli accoglie e rimanda in pace una donna che si è pentita. Qui, invece, l’adultera riceve il perdono in mondo incondizionato. In entrambi i casi – per la peccatrice pentita e per l’adultera – il messaggio é unico.
In un caso si sottolinea che non c’è perdono senza pentimento; qui si pone in evidenza che solo il perdono divino e il suo amore ricevuto con cuore aperto e sincero ci danno la forza di resistere al male e di "non peccare più".
L’atteggiamento di Gesù diviene in tal modo un modello da seguire per ogni comunità, chiamata a fare dell’amore e del perdono il cuore pulsante della sua vita.


continua.....

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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27/10/2010 00:14
 
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Benedetto XVI concilio di Trento
(Benedetto XVI cfr Discorso ai Sacerdoti del 31.8.2006)





A che serve la vita? e a cosa servono quelle che chiamiamo "prove"?

....a guadagnare il Cielo!!

Stiamo attenti: dal momento che perdiamo il concetto fondamentale e direttivo della vita, facciamo naufragio.
La vita è già in se la prova e il Paradiso è merces, ossia il premio!
La morte è il termine delle prove, ed è coronamento del superamento della prova, premio della fedeltà, dice infatti Gesù: "Vieni, servo buono e fedele, entra nel gaudio del tuo Signore". (Mt.25,23)
e dice anche san Paolo: "...la nostra momentanea e leggera tribolazione produce per noi un eterno e sopra ogni modo sublime cumulo di gloria" (2Cor.4,17).

San Francesco d'Assisi a ventitre anni si ammalò gravemente e credette di essere giunto alla fine, invece guarì, e il suo animo maturò.
Egli guardò la vita non più con gli occhi del mondo, alla falsa luce dei valori mondani, ma alla vera luce del suo ultimo fine.
Tutto passa, ma tutto ritorna a Dio, ragione della nostra esistenza e fine ultimo nel tempo e nell'eternità!

E' riportato dalle Cronache missionarie questo fatto di mons. Tissot, che quando era Vescovo di Visigapatan in India, fu interrogato dal Capo della Missione protestante che gli chiedeva come mai i suoi Missionari, quelli cattolici appunto, non sentivano mai nostalgia di ritornare in patria e a casa, mentre i suoi ministri, pur lautamente pagati e pure con la moglie che recava attimi di consolazione, dopo un pò di tempo abbandonavano la missione e chiedevano un cambio per fare ritorno al proprio paese.
Il Vescovo sorridendo rispose:
- Io ho un mezzo che voi protestanti non avete. Voi date danari e beni, i vostri missionari non si fanno privazioni, hanno anche le mogli; io invece dò loro fatiche e privazioni, ma con una cambiale, quel centuplo che è un "Buono per il Paradiso"....

Oggi va di moda ESSERE BUONI, sembra che basti essere "buoni" per guadagnarsi il Paradiso.... ma come, non tutte le opere sono destinate per il Paradiso?
Pare proprio di no!
 
Dice il Vangelo:
Gesù attraversava città e villaggi e insegnava; intanto andava verso Gerusalemme.
23Un tale gli domandò:

- Signore, sono pochi quelli che si salvano?

Gesù rispose:

24- Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi assicuro che molti cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
25- Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta della sua casa, voi vi troverete chiusi fuori. Allora comincerete a picchiare alla porta dicendo: "Signore, aprici!", ma egli vi risponderà: "Non vi conosco. Di dove venite?"
26- Allora voi direte: "Noi abbiamo mangiato e bevuto con te, e tu hai insegnato nelle nostre piazze".
27- Alla fine egli vi dirà: "Non vi conosco
. Da dove venite? Andate via da me, gente malvagia!".
28- Piangerete e soffrirete molto, perché sarete cacciati via dal regno di Dio, ove ci sono Abramo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti.

********

Non si entra in Paradiso per strade larghe e facili, non vi si entra senza fare rinuncie, non si entra non si vive pienamente con l'ottica di Dio... ma insomma, allora in Paradiso non ci andrà nessuno?

Rispondiamo con l'appello della Vergine Maria a Fatima quando disse ai tre Pastorelli che l'Inferno era pieno di Anime, così come sappiamo che anche il Paradiso, grazie a Dio è ricco di miriadi e miriadi di Santi, Beati, Martiri e Confessori... in questi casi è più utile che ognuno di noi non risponda per l'altro se è salvato o meno, ma che risponda per se stesso cercando di comprendere se è sulla strada giusta per il Paradiso!

Non a caso la Chiesa non ha mai condannato nessuno all'Inferno, è un giudizio che spetta solo a Dio, la Chiesa però ci indica chi sono i Santi, chi sono coloro che si sono già guadagnati il Paradiso in modo da donare a noi un modello sull'unico Modello che abbiamo: Gesù Signore Asceso al Cielo dopo la Risurrezione.
La Chiesa ci dice come si va in Paradiso e quali sono i rischi per perderlo, poi sta ad ognuno di noi accettare o rifiutare.

Si narra di un nobile polacco, il quale molto si prodigava in opere buone, fino a sostenere sacrifici enormi e di carattere economici. Allorchè avanzò con gli anni un notte fece questo sogno:
Mi sembrò di essere levato in un'altra regione, straordinariamente bella e a me sconosciuta. Ivi scorsi un gran numero di figure celesti che parevano occupate a scrivere colla massima sollecitudine.
Mi avvicinai ad uno di questi Esseri angelici e lo interrogai qual cosa mai scrivessero con tanta premura.
Con la più grande affabilità egli mi rispose:
- Noi siamo gli Angeli di Dio e scriviamo qui, in queste pagine del libro della vita, le buone intenzioni degli uomini che sono sulla terra.

Tale risposta stimolò la mia curiosità e volendo sapere come mi trovassi io in fatto di meriti per l'eternità, chiesi:
- Non potrei vedere che cosa è registrato nella mia pagina?
- Perchè no? - rispose - e fra i molti fogli trasse fuori il mio.
Quale stupore però, o meglio, quale spavento mi assalì nel trovare vuota la mia pagina ad eccezione di qualche rigo.
- Ma come è possibile che io finora non abbia raccolto meriti per la vita eterna? Eppure ho compiuto molte opere buone, ho sostenuto anche privazioni e sacrifici!
- Amico - rispose l'Angelo con dolcezza - in questi fogli viene registrato solo ciò che gli uomini fanno  "in nome di Dio, per Lui, e per amor Suo"....

***

Senza alcun dubbio questa storia come tante altre non vanno ne generalizzate da una parte, così come neppure estremizzate dall'altra, ciò che è importante comprendere è che molte opere buone non vengono fatte "per amore di Dio, nel suo Nome e per il Suo Regno", ma vengono fatte per se stessi, in nome proprio, o in nome di una ideologia o di un partito, il povero viene così strumentalizzato e perfino abusato, usato, così come il malato o il carcerato, chiunque abbia veramente bisogno e trova nel suo "Samaritano" non il volto di Dio, ma l'immagine di una idea sociale alla quale essere riconoscente.

Qualcuno direbbe: e che male ci sarebbe? in fondo il povero sarebbe soccorso, il malato e il carcerato visitati, ecc... non è la stessa cosa?
Non proprio! Se è il volto di Dio che vogliamo vedere nel bisognoso, anche il bisognoso deve sapere che chi lo soccorre è Dio per mezzo della persona che lo aiuta, diversamente noi non scorgeremo nel bisognoso il volto di Dio e il bisognoso non saprebbe mai che deve ringraziare Dio....

Chiediamoci: quanti lavorano per il Paradiso?

Un giorno san Francesco di Sales ebbe questo dialogo con un muratore:
- Che cosa fate di bello fratello?
- faccio muri da mane a sera.
- E perchè murate? - chiese il santo -
- Oh bella! per guadagnar quattrini!
- E perchè volete guadagnare quattrini?
- Ma per comprare pane da mangiare!
- E perchè?
- Come perchè? Per poter vivere!
- E perchè vivete voi?
Ecco che qui il muratore non trovò risposta, come probabilmente saremmo rimasti senza risposta anche noi che abbiamo letto questo breve dialogo, se fosse stato rivolto a noi!
Il Santo allora con un sorriso gli fornì il suggerimento per la risposta: ricordando al buon uomo che il fine ultimo non è il pane da mangiare ma è "lavorare per il Signore, per andare un giorno a goderlo per l'eternità...."

Il pensiero autentico del Paradiso dà al mondo e alla vita il corretto orientamento; alla nostra esistenza e alla nostra attività il senso divino: la vita e il lavoro è un esercizio di ascesi che ci prepara al Paradiso!

Noi condanniamo senza dubbio la tremenda rassegnazione con cui Lutero, a Caterina Bora che gli mostrava il bel cielo stellato, rispondeva:
- Bello, ma non è più per noi!

Vero o falso che sia questo resoconto, dobbiamo considerare che moltissima gente ragiona proprio così!
Un sacerdote riceveva una lettera in questi termini:
"E' davvero triste vedere la povera gente, le brave donne del popolo, che vi dicono con dolorosa rassegnazione: Il Paradiso non è per noialtri!"

Purtroppo molti pensano che il Paradiso è per i religiosi, per i Santi, per chi soffre... si certo, il Paradiso è anche per loro, ma non solo per loro e non è detto che  alcuni religiosi lo abbiano conquistato!
E' preoccupante invece che ci sia gente rassegnata a non avere il Paradiso, rassegnata a non possedere questa immensa ricchezza!
E' preoccupante che ci siano poveri e disgraziati nella vita che per colpa di chi non sa parlare loro di Paradiso, rischia di restare povera e disgraziata anche per l'eternità!
Appare incredibile eppure sembra che questa sorta di malattia spirituale sia comunissima perfino tra i buoni e che per i "cattivi" diventi un motivo di rivolta contro il loro destino, in una rassegnazione suicida!
Ma niente di tutto ciò è più falso!
Il Paradiso E' PER TUTTI, ma come ci rammentano le parole di Gesù: non tutti vi entreranno soprattutto quelli che fanno i furbi, che prendono la via "larga", quelli che pensano che si possa passare una vita senza Dio, o peggio, contro Dio, rifiutarlo, e poi con un'opera buona guadagnarsi il Paradiso!
Il Paradiso è per coloro che rientrano nell'elenco delle Beatitudini, ricordate?

20 Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21 Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
22 Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo.
23 Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli.

***********

Quanto motivo di rallegrarsi hanno dunque i veri umili, per i quali questa terra è davvero valle di pianto!
Questa è la morale di Gesù:
- alle ricchezze fine a se stesse Egli oppone la felicità dei poveri che in Dio hanno la loro altissima dignità;
- ai violenti che mirano alle conquiste a spese di altri, Egli oppone la mansuetudine;
- agli avidi di piacere, Egli oppone la gioia delle lacrime;
- a chi ha fame e sete di giustizia Egli offre la Sua Giustizia ma non su questa terra, bensì in Paradiso;
- alle anime prive di pietà Egli offre il perdono e la misericordia per dare a tutti la possibilità di guadagnare il Paradiso;
- ai sensuali Egli offre l'attrattiva della purezza;
- a coloro che fremono sotto il giogo dei prepotenti Egli offre il gaudio dei veri pacifici che sono perseguitati in vista di una eternità gloriosa....
Quale smacco per chi rema contro Dio!
Ma quanti oggi intendono correttamente l'insegnamento di Cristo?
Quanti lo ascoltano?
Quanti vogliono davvero conquistare il Paradiso?

Per la maggior parte degli uomini, soprattutto in questo tempo, gli interessi di questo mondo dominano ogni cosa....assorbono tutte le attività tanto da non avere più tempo da dedicare a Dio; falsano le idee; distolgono dalla vera pietà; raffreddano le devozioni; si attivano per abbattere la religione; additano la Chiesa come nemica da abbattere.
E quando non si cerca altro che ricchezze, piaceri, onori, soddisfazioni, si perde il senso del Regno di Dio, si perde il Paradiso!

Per qualcuno può sembrare assurdo, incomprensibile e perfino contraddittorio che le lacrime, la sofferenza, l'umiltà, la vera pietà, il dolore offerto nelle ingiustizie, sono le vere basi sulle quali Dio ha deciso di poggiare le fondamenta del Suo Regno, ma questo è comprensibile se l'Uomo impara a conoscere la storia di Dio, la storia della Sua divina Incarnazione, del motivo che lo ha spinto ad umiliarsi Egli stesso facendosi Uomo come noi, per morire come noi, per strappare l'Uomo stesso dal dominio della natura decaduta....

Se si rifiuta di credere all'Inferno, e al Peccato Originale, si finisce per rifiutare il Paradiso perchè non se non si crede all'uno, non si crederà neppure all'altro!

E allora:
- sappiamo resistere col nostro Carattere di Cristiani donatoci dal Battesimo;
- dominare il male con le tante virtù di cui i Sacramenti ci forniscono continuamente;
- essere testimonianza viva dell'onore e della Gloria di Dio;
- desiderare davvero il Paradiso.

Due sono le strade, o corsie se volete, preferenziali, per il Paradiso:
- la via dell'innocenza;
- la via della penitenza.

Per la via dell'innocenza vi entrano i Bambini morti dopo aver ricevuto il Battesimo e quelle Anime che rimasero innocenti anche nella crescita e che mai si macchiarono di peccati mortali;
per la via della penitenza entrano tutte quelle Anime che dopo il Battesimo peccarono mortalmente, ma che tuttavia lavarono le proprie colpe con il vero pentimento, con autentiche lacrime, col vivo desiderio di essere lavati col Sangue di Cristo.

"Signore - implorò il Buon Ladrone accanto al Crocefisso - ricordati di me quando sarai nel tuo Regno;
e Gesù morente rispose: Oggi tu sarai con me, in Paradiso!" (Lc.23,42-43)

Può il testamento di uno che muore, specialmente se chi sta morendo è Gesù Cristo, il Signore Dio, dire la menzogna?

Santa Teresina del Bambin Gesù, morta a 24 anni, canonizzata e Dottore della Chiesa diceva che i suoi Santi preferiti in Cielo erano i santi Innocenti e il Buon Ladrone, perchè essi - per così dire - "hanno rubato il Paradiso, impietosendo il Cuore di Dio"


************************

Nella SECONDA APPARIZIONE a Fatima, apprendiamo:

13 giugno 1917

Scritto da Lucia di Fatima nel 1941 per ordine di sua ecc. mons. José Alves Correia da Silva, che le ordinò di scrivere qualsiasi altra cosa che ricordasse sugli avvenimenti di Fatima.

Dopo aver recitato il Rosario con Giacinta e Francesco ed altre persone presenti, vedemmo di nuovo il riflesso della luce che si avvicinava (e che noi chiamavamo «lampo»); e, subito dopo, la Madonna sopra l'elce, tutto come nel mese di maggio.

— Che cosa volete da me? — domandai.

— Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese, che recitiate il Rosario tutti i giorni e che impariate a leggere. Poi dirò quello che voglio.

Chiesi la guarigione di un malato.

— Se si converte, guarirà durante l'anno.

Vorrei chiedervi di portarci in Cielo.

— Sì, Giacinta e Francesco li porterò presto. Ma tu resterai qua ancora per un po'. Gesù vuol servirsi di te per farmi conoscere e amare. Lui vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato
.

— Resto qui sola? — domandai afflitta.

— No, figlia. E tu soffri molto per questo? Non ti scoraggiare. Io mai ti lascerò. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio. —

************************

il breve dialogo fra la Vergine Maria e i tre Pastorelli, specialmente con Lucia, è davvero INCORAGGIANTE e illuminante.... notare l'affizione di Lucia nel constatare di dover rimanere ancora sulla terra....e notare la richiesta del desiderio di andare in Paradiso...

Vi lascio meditare su questo passo di sant'Agostino dal Sermone 38, scrive:

" Non vuoi lasciare il mondo, ma il mondo lascia te, anche se vuoi seguirlo... La fatica passa, viene il riposo.
Passano le false letizie, viene eterno il bene che l'anima fedele ha desiderato, il bene verso il quale sospira con ardore ogni pellegrino di questo mondo.
Viene la Patria beata, la Patria celeste, la Patria popolata dagli Angeli, la Patria dove nessun cittadino muore, dove non può entrare alcun nemico, la Patria dove per l'eternità Dio ti sarà amico e dove non temerai alcun avversario...."

e ancora, nel Sermone 19, spiega:

" Riconosciamo cosa è riservato in alto a chi onora Dio, lassù dove ci viene raccomandato di tenere i nostri cuori e noi rispondiamo che sono rivolti al Signore.
E Dio non voglia che mentiamo almeno in quell'ora, in quel momento, in quell'attimo di tempo, quando così rispondiamo...che c'è per me lassù?
La Vita eterna, l'incorruzione, il regno con Cristo, la società con gli Angeli, dove non sarà nessun turbamento, nessuna ignoranza, nessun pericolo, nessuna tentazione: ci sarà invece la vera, sicura, stabile tranquillità.... il Paradiso che l'uomo invano cerca sulla terra....
Non vi stupiscono forse le cose create? E cosa sarà allora chi le ha create?
E' Lui la ricompensa della vostra fede. Avari, che cosa potrà mai bastarvi, se Dio stesso non vi basta?

Godremo, fratelli, di una visione mai contemplata dagli occhi, mai udita dalle orecchie, mai immaginata dalla fantasia: una visione che supererà tutte le bellezze terrene, quella dell'oro, dell'argento, dei boschi e dei campi, del mare, del cielo, del sole e della luna, delle stelle e degli angeli.
La ragione è questa: che essa è la fonte di ogni altra bellezza....

Desiderare le cose Celesti, anelare alle cose eterne, aspirare alla Patria che sta in alto e non teme nemici: dove non si perde l'amico, dove si vive in perfetta concordia senza alcuna privazione, dove nessuno nasce perchè nessuno muore, dove nessuno deve progredire e nessuno viene meno, dove non si ha ne fame ne sete, perchè+ si è saziati dall'immortalità e nutriti eternamente dalla Verità...."





continua..............
 
[Modificato da Caterina63 06/08/2011 22:35]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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27/10/2010 09:09
 
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[SM=g1740717] [SM=g1740720] Una breve pausa, prima di riprendere, affinchè possiamo focalizzare meglio l'importanza dell'EUCARESTIA attraverso la quale non svolgiamo semplicemente un "rito" quasi stessimo compiendo una sorta di "alchimia" o di magia...piuttosto riflettiamo su quel MEMORIALE che non significa "memoria di qualcuno che è morto", ma bensì di Colui che morendo E' VIVO, E' RISORTO, E CI HA ATTIRATI TUTTI A SE...
L'autentico significato di MEMORIALE è come una specie di MOVIOLA, una sorta di film, se così comprendete meglio, attraverso il quale NOI, oggi, ritorniamo indietro nel tempo, SUL GOLGOTA, su quel Calvario dove si consumò quel Sacrificio per la nostra redenzione...

Quando il Sacerdote compie il MEMORIALE noi RIVIVIAMO quel momento come se si stesse ripetendo ma in modo incruento, noi siamo li, ai piedi della Croce con Maria e Giovanni, con le Pie Donne che non abbandonarono il Maestro, siamo li per RIVIVERE quel Mistero d'Amore mentre Gesù non viene ricrocifisso, ma ci fa RIVIVERE QUEI MOMENTI!

Questo non è fare memoria come si fa per un Defunto amato o per COMMEMORARE UN AVVENIMENTO, NO!!

Questa catechesi è molto importante, è FONDAMENTALE per poter comprendere davvero cosa è accaduto, i benefici che ne riceviamo, il significato quando diciamo "DOVE'E' O MORTE IL TUO PUNGIGLIONE?",
è importante per comprendere poi la Risurrezione, è importante per comprendere l'esistenza DEL PARADISO.... [SM=g1740733]

it.gloria.tv/?media=104780

INNI E CANTI

Inni e canti sciogliamo, o fedeli,
al Divino Eucaristico Re:
Egli ascoso nei mistici veli
cibo all’alma fedele si die’.

Dei tuoi figli lo stuolo qui prono,
o Signor, dei potenti ti adora:
per i miseri implora perdono,
per i deboli implora pietà.

Sotto i veli che il grano compose,
su quel trono raggiante di luce,
il Signor dei signori si ascose
per avere l’impero dei cuor.

O Signor che dall’ostia radiosa
sol di pace ne parli e d’amor,
in Te l’alma smarrita riposa,
in Te spera chi lotta e chi muor.



[SM=g1740738]

[SM=g1740757]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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La Pasqua con Benedetto XVI






LA PERFETTA FELICITA' DELL'UOMO


Uno degli errori più frequenti, soprattutto in questi tempi, è l'idolatria e l'esaltazione del proprio INDIVIDUALISMO....e di conseguenza facciamo trionfare ogni forma di egoismo e di egocentrismo!
Cosa significa?
Che per esaltare noi stessi, stiamo cacciando Dio dalle nostre vite!!

Quando pensiamo alla sofferenza, alla morte, alle prove della vita, perfino ad un concepimento registrato oramai nella nostra cultura come uno "stato di MALATTIA" (sic!), pensiamo esclusivamente a noi stessi, con la devastante conseguenza che, come dice la Scrittura: chi si innalza, sarà abbassato!
Ed ecco la depressione, l'inquietudine, lo scoraggiamento, il pessimismo, la perdita della fede....

" Chi vince lo farò colonna nel Tempio del mio Dio e non ne uscirà più fuori " (Ap.3,12)

Ora, per vincere significa che c'è una battaglia da combattere e QUALCUNO che da Giudice consegna il premio...
il premio è Dio stesso!! Ecco il Tabernacolo di Dio con gli Uomini, e con essi vi abiterà, ed essi vivranno in Lui per sempre, Egli asciugherà dagli occhi ogni lacrima e non vi sarà più morte, dolore, sofferenza, ingiustizia...

Se tutto questo viene vissuto da noi esclusivamente senza Dio, è idolatria, individualismo, egoismo, egocentrismo, dove si è mai visto che degli atleti si siano premiati da se stessi?
E dove si è mai visto, nel campo del lavoro (a parte la corruzione e la disonestà appunto) che qualche operaio o impiegato si sia autopromosso ad altro livello?
Perchè, dunque, rincorriamo i meriti, legittimi, della nostra vita sociale e rinneghiamo i meriti che sono necessari per la vita eterna?

Come per il lavoro c'è un inizio, una carriera, un procedere avanti ed un termine, così è per l'Anima la quale vive nel corpo con un inizio fin dal concepimento, vivendo e preparandosi per la vita futura che non avrà più fine, la morte infatti essendo stata SCONFITTA, non distrugge il corpo per sempre, ma diventata un PASSAGGIO anche i nostri corpi subiranno una TRASFORMAZIONE.... trasformazione adatta alla vita futura ed eterna!

Per voler trovare un senso anche filosofico all'eternità del Paradiso, bisogna AVER FIDUCIA nel solenne discorso di Gesù per il quale il Paradiso è VITA ETERNA!
Nel famoso discorso sull'Eucarestia, nel capitolo 6 di Giovanni, Gesù dice:
"Io sono il pane di vita!" s'intenda bene ciò che dice Gesù e le sue parole, Egli non dice "io vi do il pane della vita" ma dice IO SONO il pane di vita!
come quando  non disse: "io vi dico la verità", no! MA disse:  IO SONO LA VERITA'
e ancora vi aggiunse: Io sono la Vita, io sono la Via
....

Fate attenzioni a queste parole, sono fondamentali!!
Gesù non ci da "qualcosa" per farci stare meglio o per illuderci come una sorta di effetto placebo...no! Gesù CI DA SE STESSO!

Dice ancora nel discorso sull'Eucarestia al capitolo 6 di Giovanni:
"Questo (LUI STESSO) è il pane disceso dal cielo (Incarnazione nel seno della Vergine Maria), affinchè chi ne mangia NON muoia.... Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna, e io lo risusciterò all'ultimo giorno.... Chi mangia di questo pane vivrà eternamente..."

Parole durissime da comprendere! Infatti Pietro dice a Gesù che il suo linguaggio è "duro, chi potrà intenderlo?" e avverte che molti, ascoltato il discorso, se ne stavano andando DELUSI...
Gesù non li ferma!
Non cambia il suo discorso, non modifica i termini come siamo soliti fare noi per cercare di fermare la gente che va via.... al contrario, Gesù risponde a Pietro con una domanda che ci fa piegare le ginocchia: "VOLETE ANDARVENE ANCHE VOI?"

Andarcene? e dove Signore? sembra dire Pietro con le nostre preoccupazioni di oggi!
TU SOLO HAI PAROLE DI VITA ETERNA! Ecco la meravigliosa professione di Fede!
PAROLE DI PARADISO=VITA ETERNA!

Ma santo cielo, come possiamo davvero rimanere indifferenti davanti all'Eucarestia, davanti a Dio che disceso dal Cielo si è fatto NUTRIMENTO PER NOI!

TU SOLO HAI PAROLE DI VITA ETERNA! eppure NON gli crediamo!
Molta gente preferisce ascoltare i ciarlatani, i maghi, i tarocchi e quant'altro e sapete perchè?
PERCHE' NON CI CREDONO LORO STESSI! Si ricorre ai ciarlatani i quali a loro volta sanno perfettamente che nessuna "divinità" da loro evocata potrà mai rispondere loro come risponderebbe DIO!

ECCO LA FEDE DEL FAI DA TE!!
Le parole di Gesù diventano un opcional, modificabili a proprio piacimento, mentre ciò che "IO VOGLIO" diventa parola definitiva, diventa una fede, diventa un credo!
Si rigetta la Chiesa ma si finisce per costruirne tante di nuove a seconda dei nostri gusti, perfino con una divinità: se stessi elevati a divinità....
si adorano le proprie idee, si evocano le proprie sofferenze salvo poi PRENDERSELA CON DIO quando ci accadono episodi dolorosi... si compie anche il rituale della soddisfazione dei propri sensi senza più alcuna misura, senza alcuna morale, senza alcuna etica....
Rinneghiamo la VERA FEDE per vivere una propria fede... fatta su misura, in un certo senso  molti si comportano ancora come quei Discepoli che ascoltato il Discorso di Gesù sull'Eucarestia, invece di accogliere UMILMENTE quella Verità, se ne andarono....andarono via per crearsi una loro fede...

Ma davvero siamo così stolti?
Quando Gesù dice che il suo giogo E' LEGGERO non ci sta ingannando, se la nostra croce si fa pesante non è colpa di Gesù, ma è colpa nostra che NON guardiamo Lui, che non seguiamo LUI...
LA SUA CROCE E' STATA PESANTE! da allora le nostre croci si sono allegerite, per questo abbiamo la schiera di Martiri... se infatti Essi avessero posto la loro attenzione esclusivamente sulle proprie croci, non sarebbero mai diventati Martiri, ma Essi vinsero CON E PER IL SANGUE DELL'AGNELLO, PERCHE' CON LA PROPRIA CROCE, SI LASCIARONO AIUTARE DA CRISTO...

Ancora dice Gesù nel capitolo 11 di Giovanni:
IO SONO LA RISURREZIONE, chiunque vive e crede in me non morrà in eterno!
anche qui attenzione: Gesù non dice IO VI DO la Risurrezione, ma dice IO SONO la risurrezione....
e ancora, non dice "chiunque vive e crede in ciò che io darò..." ma dice CHIUNQUE VIVE E CREDE IN ME...

E' Dio che ha trasfuso nell'anima la pienezza della SUA VITA e per questo l'anima partecipa dell'immutabile IMMORTALITA' DI DIO...
Vivremo perchè Dio VIVE!
Il concetto di "morte dell'anima" non è il suo dissolvimento nel nulla, tutto ciò che Dio ha creato non finisce nel nulla, non si dissolve, MA SI TRASFORMA!
Nella Scrittura la chiave interpretativa della "morte dell'anima" è la sua DANNAZIONE ETERNA!
Ma questo NON è colpa di Dio E' LA NOSTRA SCELTA CHE HA GENERATO LA MORTE DELL'ANIMA!

Dio ci lascia liberi di scegliere, rispetta la nostra volontà, ma ben conoscendo la nostra debolezza, ha istituito la Chiesa la quale attraverso i Sacramenti sgorgati dal suo Cuore trafitto in Croce, manda nel mondo Apostoli e Discepoli in ogni tempo a dire agli uomini LA VERITA' SU DIO e la verità sulla nostra situazione e sulla nostra sorte...
Dopo di che siamo liberi di scegliere da chi stare: in Paradiso o all'Inferno!

Eppure....quanta gente SCEGLIE L'INFERNO SENZA NEPPURE SAPERE DI COSA STA PARLANDO?
quanta gente rifiuta il Paradiso senza neppure sapere di cosa sta parlando?


Dice sant'Agostino nei suoi Sermoni:
"Oh beata quella creatura che s'immerge nella Sua beatitudine!
Beata, poichè Tu dimori in essa eternamente e la inondi di luce;
beata perchè la nutri con cibo che non imputridisce;
beata perchè la consoli nel momento della prova.
Quale sarà la sua vita SE NON TU?
E quali i suoi giorni se non la Tua eternità?"

Notiamo bene come anche sant'Agostino sottolinea, egli non dice giammai: quale sarà la sua vita se non un'altra che tu le darai? Assolutamente no! ma ricalca la Persona di Cristo: quale sarà la sua vita se non TU, TU STESSO SIGNORE?
"Anima santa - prosegue il santo Padre della Chiesa - non ti è data UN'ALTRA VITA, ma ENTRI NELLA SUA..."

Ecco come l'Eucarestia ci fa PREGUSTARE questa Verità che i Santi amano chiamare: L'ANTICAMERA DEL PARADISO!
si amici! l'Eucarestia e tutta la Liturgia che le ruota attorno che la Chiesa ha chiamato "Messa" è L'ANTICAMERA DEL PARADISO, per questo NON possiamo modificare la Messa a seconda delle nostre voglie, per questo Benedetto XVI sottolinea che la Liturgia non può essere lasciata alla libertà creativa delle singole comunità....
NOI NON SIAMO DELLA FEDE "FAI DA TE", Signore - continuiamo a ripetere con Pietro - dove vuoi che andiamo? TU SOLO HAI PAROLE DI VITA ETERNA, PAROLE DI PARADISO!

Si!
Il Paradiso "è nostro" ed è alla portata di tutti, ma bisogna volerlo!
Meditiamo le parole di san Paolo che nella Prima Lettera ai Corinti e capitolo 9 così dice:

24 Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!
25 Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una incorruttibile.
26 Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria,
27 anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato.



continua..........

P.S. nella prossima puntata o capitolo, parleremo del Paradiso e di Maria Santissima, l'unica Creatura umana che ne gode già interamente la pienezza "IN ANIMA E CORPO"...il nostro esempio, il nostro "prototipo"...
seguiteci e pregate per me!

[Modificato da Caterina63 27/10/2010 10:55]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

Vi invitiamo a riscoprire o scoprire il Trattato della Vera Devozione a Maria
cristianicattolici.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

[SM=g1740733]

e se volete a visitare il sito del Movimento Domenicano del Rosario:
www.sulrosario.org
info@sulrosario.org

Il testo della canzone è il seguente:

Ave Maria Mia
(di M. Viaggi)

Ave, Ave, Ave Maria, mia

Ave Maria, soltanto, soltanto mia!

- T'arrivi col fumo d'incenso

la forza del mio "ti penso";

metto nelle Tue mani

le mie speranze, il mio domani,

certa che Tu ascolti una preghiera in più.

Ave, Ave, Ave Maria...

- Come petali le note raccogli già,

il vento le porta da qua;

di quanti Figli hai

non ne abbandoni mai.

Fiamma di candela che accendo

che accendo col pensiero a Te

che la mia vita difendi col Tuo Velo.

Ave, Ave, Ave Maria....



it.gloria.tv/?media=80273




[SM=g1740750]

[SM=g1740757]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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Pio XII Dogma Maria Assunta in Cielo


(frase dell'immagine tratta  dal Documento Munificentissimus Deus del venerabile Pio XII per la proclamazione del Dogma di Maria Assunta in Cielo in anima e corpo del 1° novembre 1950)

San Paolo dice a Timoteo 2,4
"Chi potrà separarci dall'amore di Cristo? La tribolazione forse o l'angoscia, la fame, la nudità, il pericolo, la persecuzione? ... Ma di queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di Colui che ci ha amati!
Io poi sono sicuro che nè la morte, nè la vita, nè angeli, nè i principati, nè le virtù, nè le cose presenti, nè le future, nè la potenza, nè l'altezza, nè la profondità, nè altra cosa creata potrà separarmi dalla carità di Dio, ch'è in Gesù Cristo Signor Nostro...."

Nessuno, e nessuna cosa può separarci da Dio, nessuna, sottolinea san Paolo, può farci perdere il Paradiso, un solo ostacolo esiste: LA NOSTRA VOLONTA'....
Il Paradiso è stato così creato per noi, è nostro, ma bisogna volerlo!

Molte Anime si scoraggiano perchè, dicono, di non avere la fede: "Ma se la fede è un dono a me Dio non l'ha donata!"
Chiacchiere!!
Certamente che la fede è un dono, ma come per tutto: hai forse pagato perchè il sole ti illuminasse di giorno e ti riscaldasse e ti rendesse liete le giornate? Hai forse tu creato la luna, o l'hai tu forse pagata perchè adombrasse le tue notti con i suoi cicli e le maree? Hai forse tu creato e stabilito la forza di gravità che ti permette di stare con i piedi per terra?
TUTTO E' DONO!! Cominci a comprendere, Anima diletta, che cosa è il mondo e di come Dio l'avesse preparato per te? Si! Tutto è dono, la tua stessa vita è dono se Dio non ti avesse animata del Suo santo alito vitale! Come puoi pensare dunque che Dio che ti ha creato non possa donarti la fede se tu glielo chiedi?
Ma tu, glielo chiedi davvero questo dono o pretendi dell'altro?
- io prego - dice l'anima sconfortata - ma questa fede non arriva, non la vedo!

Ma Anima benedetta! La fede "non si vede" con gli occhi del corpo, ma con gli occhi dell'anima stessa, con il cuore, con la mente!
E' come il vento: non lo vedi, ma lo senti arrivare; non lo vedi, ma vedi gli effetti che produce; non lo vedi, ma godi di quella brezza quando il calore del sole non ti lascia respirare.
Quando fa caldo vai in cerca del fresco, non pensi di vedere il fresco, ma ne cerchi immediatamente i benefici!
Se vuoi "vedere" questa fede, devi cercare i BENEFICI, e in ciò che produce tu avrai le prove che cerchi!
Ma devi avere tanta pazienza!

Guardiamo a Maria Santissima, la Madre di Dio!
guardiamo Lei e da Lei impariamo quella santa pazienza che è una delle virtù che Dio ama molto perchè molto la esercita per noi!
Maria, in attesa di "vedere" e di capire, "conservava tutte queste cose nel suo cuore", così ci dice l'Evangelista san Luca, ecco come Maria esercitava la Fede!
La fede deve essere nutrita continuamente, altrimenti si perde, altrimenti non arriva perchè, come abbiamo spiegato fino adesso, parliamo anche di VOLONTA'...

La Beata Vergine Maria: appena l'Arcangelo Gabriele le portò l'Annuncio, il divino Concepimento non era ancora avvenuto perchè Dio attendeva che la volontà di Maria si esprimesse pienamente e liberamente...

Vedete come avvenne il dialogo:
- Ave piena di grazia, il Signore è con te!
Appena ebbe udite queste parole, ella rimase turbata, non comprendeva...
- non temere Maria, la rassicura subito il divino Messaggero, perchè hai trovato grazia presso Dio....
dopo la spiegazione, ma trovate tutto il testo nel Vangelo di san Luca al capitolo 1 dal vers.26 fino al 56 con il Magnificat compreso, Maria ancora pone domande:
- Come avverrà questo poichè non conosco uomo?
Il Signore non gli manda un marito, non gli promette un marito, Ella era già castamente promessa in sposa al santo e buon Giuseppe perchè avrebbe dovuta proteggere Lei e il Divino Bambino, allora dopo l'ulteriore spiegazione del divino Messaggero, Maria non teme più di non comprendere, non cerca più altre risposte, ma si affida completamente al Suo Signore e dice:
- Ecco la serva del Signore; si faccia di me quello che hai detto!
Solo dopo questo "Si" l'Arcangelo partì da Lei perchè la sua missione si era conclusa e con successo; la volontà di Maria era stata espressa, con questo "Si" avviene il prodigioso Concepimento per opera dello Spirito Santo!

Chi non si sforza di imitare questo "Si" mariano, non può dirsi vero discepolo di Cristo!
e non può dirsi discepolo di Maria Santissima!

La sorella del grande san Tommaso d'Aquino chiedeva al saggio fratello:
- Io voglio diventare santa: che cosa occorre per divenirlo?
- Se vuoi, lo sarai! rispose il santo!

Ad un sacerdote un tale diceva che sarebbe stato per lui impossibile imitare Maria dal momento che il Figlio Divino lo ebbe in carne in Lei!
Il bravo sacerdote spiegava che si sbagliava, il brav'uomo, se pensava di rinchiudere il "si" di Maria esclusivamente alla sua personale Incarnazione; quel "Si", gli spiegava, appartiene a tutti noi, appartiene principalmente ai Battezzati ma anche a chi vuole diventare cristiano: non si va in Paradiso se non si dice quel "SI", per questo Maria ci è stata data come Madre, e noi siamo come quei Figli ubbidienti che con la Madre e come la Madre sanno dire un "si" pieno e generoso al Padre:
- Si Padre! Voglio che avvenga in me tutto ciò che Tu vuoi!
e questo perchè se la Beatissima Vergine Maria, per grazia singolare fu scelta dal Signore e per sua scelta e volontà rispose a questa scelta con un generoso "si", anche per noi avviene lo stesso, anche noi diventiamo "Tempio dello Spirito Santo" Tempio di Dio, anche noi incarniamo, spiritualmente, Gesù nostro Signore, anche noi lo ospitiamo nel cuore mediante la santissima Eucarestia!

Ricordate quando Gesù per tre volte chiede al povero Pietro: ma mi ami tu?
- Si, Signore, rispondeva Pietro afflitto che non comprendeva il perchè di queste tre insistenze, Tu lo sai che io ti amo!
Quando Gesù si ebbe sincerato di questo amore, ecco che gli annuncia anche la pena ma con essa la promessa del Paradiso!

Gesù si fa desiderare troppo! disse qualcuno, e forse è anche vero, ma non pensiamo mai  a quanto lo facciamo penare?

Una volta santa Teresa d'Avila, mentre pregava e tribolava per le dure prove e tentazioni...dice a Gesù:
- Signore, come tratti duramente chi ti ama! E' davvero difficile seguirti sulla Croce...
Gesù la consola rispondendole:
- Ma io è così che tratto i miei AMICI....
santa Teresa che aveva l'umorismo tipico dei Santi, risponde a getto:
- Ora capisco perchè ne hai così pochi!

Santa Teresa d'Avila non intendeva che Gesù ci tratta male, ma piuttosto che la VIA STRETTA è una realtà che ci purifica, ci santifica, ci è necessaria!

Pensate alla Beata Vergine Maria, Lei che aveva Concepito il Verbo Divino deve affrontare una incomprensibile situazione quando Gesù ebbe dodici anni:
- Gesù non è più nella carovana, il timore dei due Genitori cresce e decidono di tornare indietro, da dove erano partiti. Ed ecco che il loro istinto di Genitori saggi li spinge verso il luogo dove erano sicuri di trovarlo, AL TEMPIO e lo trovano a discutere, a soli dodici anni, con i maestri della fede....
"Perchè mi cercavate? Non sapevate che devo attendere alle cose del Padre mio?"
NON SAPEVATE? chiede Gesù!
Certo che lo sapevano, ma non sapevano come questo sarebbe avvenuto
!
san Luca nel Vangelo scrive: ma essi non compresero ciò che Lui aveva detto!
Una situazione davvero imbarazzante sotto molti aspetti!
Ma come si risolve?
Che Gesù tornò a casa con i santi Genitori e dice san Luca: "ed era loro sottomesso", e la Madre "serbava tutte queste cose nel suo cuore, meditandole" e così Gesù cresceva in sapienza davanti a Dio e davanti agli uomini! (Lc.2, 47-52)


- Voglio essere il primo oratore nel Foro e nel Senato! - gridò Cicerone;  allora studiò, si applicò e con tenacia vi riuscì e l'eloquenza latina raggiunse l'apogeo della gloria....

- Voglio creare la tragedia italiana - disse l'Alfieri, egli si fece perfino legare al tavolino e, sforzandosi con quel suo "volli, sempre volli, fortissimamente volli", ci regalò un'opera che brilla come stella nella drammatica italiana....

Perchè allora, quando si tratta di gridare: VOGLIO ANDARE IN PARADISO ci si scandalizza, si ridacchia, si fanno passare i cattolici per ridicoli e sciocchi sognatori?

Quando l'Apostolo Paolo ci avverte che siamo in battaglia, cosa vi credete mai che siamo chiamati a combattere? colui che non vuole che andiamo in Paradiso, l'Antico Avversario!
siamo chiamati a combattere le tentazioni che vogliono farci credere che il Paradiso non esiste o che non è per noi, ma come ci descrive la Sacra Scrittura la Santa Vergine Maria, la Donna, descritta nella Genesi e che abbraccia tutta la Chiesa? Mentre schiaccia la testa del Nemico per la potenza della sua Stirpe che è Nostro Signore Gesù Cristo!
Che scena sarebbe mai questa se il Paradiso non esistesse? E che vita mai sarebbe la nostra?

Dice san Paolo nella 1Tessalonicesi 4, 12-16
Non vogliamo che vi disperiate quando muore qualche persona, come fanno coloro che non hanno fede!"

Come si comportò infatti Maria ai piedi della Croce? Ella era forse disperata? Diremmo piuttosto ADDOLORATA e come tale la veneriamo infatti! ma non disperata!
Come si comportò Gesù appena seppe della morte di Lazzaro e tutti intorno a Lui erano addolorati? Pianse! ci dice il Vangelo, Gesù pianse, eppure sapeva che li a breve Egli stesso l'avrebbe resuscitato, Gesù pianse perchè partecipava veramente al dolore di chi aveva amato l'amico Lazzaro.
E ci sono altri episodi dove in tutti non v'è disperazione, ma dolore associato AD UNA MANIFESTAZIONE DI FEDE e ancora, alla forza DI VOLONTA' NELL'OTTENERE UN MIRACOLO, quante volte Gesù dice infatti, nel compiere un miracolo: Và IN PACE, LA TUA FEDE TI HA SALVATO!

Dio ci salva, Dio fa tutto, Dio è l'Onnipotenza, eppure ha bisogno della nostra volontà e della nostra adesione, Egli non può darci il Paradiso se non lo vogliamo!

Guardiamo a Maria: non desiderava forse Ella di restare con il proprio Figlio per l'eternità?
E un Figlio così Onnipotente, negherebbe forse alla Madre quelle promesse di Paradiso e di beatitudine eterna riscattata con il proprio Sangue?
La Beata Vergine Maria ci indica così la strada, la VIA(=GESU' stesso), per andare in Paradiso! per chiedere il Paradiso, per desiderarlo, per non perdere la fiducia lungo il percorso, Lei è la Stella del Mattino...

Guardate quanto è più semplice andare in Paradiso e quanto sia invece più complicato rifiutarlo!
Ci avete mai pensato a questo?

Basta dire: Voglio andare in Paradiso! e naturalmente PERSEVERARE in questa volontà, e il resto, pensate voi, lo farà Gesù stesso, lo farà Maria stessa, lo faranno i Santi aiutandoci, lo fa la Chiesa attraverso i Sacramenti....

Dicono TUTTI i Santi quanto sia potente l'intercessione di Maria Santissima presso il Suo Divin Figlio!
Tutti l'hanno sperimentata e tutti sostengono quanto la Madre sia una garanzia che Gesù ci ha donato per andare in Paradiso!

Del Santo Curato d'Ars si racconta questo fatto:
una pia Signora, vestita a lutto gli si presentò in forti lamenti e lacrime per raccomandargli l'anima del marito defunto da poco. Il poveretto era morto senza ricevere i Sacramenti!
- Non era praticante - diceva piangendo la povera vedova - le chiacchiere politiche l'avevano reso arido e indifferente alla religione: che ne sarà di lui? continuava a dire quasi sconsolata!
La risposta del Santo Curato è davvero di santa dottrina, rispose alla Signora:
- Signora, non vi disperate! Come potete dubitare  a che il Signore non abbia a giudicarlo riconoscendo ciò che erano le sue colpe da ciò che furono le tentazioni del mondo? Ricordate il mazzo di fiori che egli portava ogni sabato dalla campagna per onorare l'altarino della Madonna lungo la via? Ebbene, sappiate che la Vergine Maria lo ha ricompensato con un atto di contrizione perfetta in punto di morte, mercè il quale l'anima così benedetta di vostro marito ha potuto ritrovare la via del Paradiso dove, in fondo al suo cuore, aveva sempre desiderato di approdare!

***
E' da annotare che il Santo Curato non aveva mai visto quella Signora, nè conosciuto il Defunto!

Anche i peccati mortali possono essere perdonati! Basta  pentirsi veramente e desiderare il Paradiso!

Esiste per esempio la pia pratica delle Tre Ave Maria, molti Santi che l'hanno sperimentata la definiscono il "filo d'oro" per ritrovare in ogni momento la strada che porta al Paradiso!

La Chiesa applica e riconosce a Maria Santissima quanto il Divin Verbo, Sapienza del Padre, dice di se stesso nel Libro della Sapienza 8,32-35
" Or dunque, o figli, ascoltatemi:
Beati quelli che praticano le mie vie.
Ascoltate i miei avvertimenti per diventare saggi, non li ricusate!
Beato l'uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno alla mia porta,
e aspetta all'ingresso della mia casa.
Chi troverà me, avrà trovata LA VITA(=GESU'),
e dal Signore riceverà la salute
..."

Chi ascolta e segue Maria troverà Gesù, la Vita, perchè dove è il Figlio lì è la Madre e dove sta la Madre  lì sta con il Figlio Divino che l'ha Assunta in Cielo!




continua.....



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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28/10/2010 23:29
 
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[SM=g1740738] Ecce sacerdos magnus
qui in diebus
suis placuit Dco et incentus est
iustus et inventus est iustus,
Ecce sacerdos magnus
qui in diebus suis placuit Deo
et inventus est iustus.

Tratto dal fascicolo del CD "The Priests"
che spiega così il brano:

"Si tratta di un pezzo musicale di Edward Elgar che può andare a testa alta sia nella parte ecclesiastica che nella controparte orchestrale laica...
Una traduzione approssimativa del testo sarebbe: - Contemplate il Grande Sacerdote, che nei suoi giorni ha servito il Signore, e che è stato appena trovato".
Il testo proviene dalla Liturgia delle Ore, che è recitato ad intervalli regolari ogni giorno dal Clero e dalle Comunità religiose di tutto il mondo.
Di solito la si canta all'ordinazione di un Vescovo nella sua Cattedrale".

Quando la bella musica si fonde con le immagini per dire un Grazie a TUTTI i Sacerdoti del mondo per la loro Vocazione e per il loro "Fiat" al nostro servizio....e supplicare il Padrone della Messe perchè mandi Operai, e ci doni sempre santi sacerdoti dai quali proviene anche la nostra santità di laici...

Un Grazie al Santo Padre Benedetto XVI per questo Anno Sacerdotale, una vera perla di Grazia!

it.gloria.tv/?media=51198





[SM=g1740717]


[SM=g1740757]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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Siamo così quasi giunti al termine di questo brevissimo percorso, dove non tutto è stato trattato e ciò sarebbe impossibile, ma dove almeno ci auguriamo di aver acceso nei vostri cuori una sensibilità per il Paradiso!

Ci manca da analizzare come, a confermare questa verità, ci viene non ultima DALLA RAGIONE.... anche se qualche accenno c'è stato poichè la stessa discussione è già indice dell'uso della ragione quando abbiamo parlato, appunto, dell'autentica FELICITA' dell'uomo, della ricerca motivata anch'essa dalla ragione del perchè nasciamo e che senso ha morire.....quando poniamo dei dubbi, quando facciamo domande, mettiamo in funzione la ragione...

Quando parliamo del Paradiso si faccia attenzione a non banalizzarlo con una idea astratta, con un sentimentalismo: il fine ultimo della nostra esistenza, dell'uomo in quanto ESSERE non è affatto qualcosa di "fantastico" e di meramente ideale, piuttosto è la ragione stessa che ci dice che questo fine ultimo, ossia il Paradiso, l'eternità, esiste in modo assoluto e perfino necessario!

Basta chiedersi da dove provenga e cosa mai sia questa profondissima aspirazione dell'anima ALLA FELICITA': perchè l'Uomo sperimenta in se stesso questo desiderio?
Nel momento in cui la ragione si mette in moto per cercare una risposta, abbiamo già scoperto che esiste una realtà per l'Uomo stesso che supera i confini del nostro tempo, il punto cruciale non è dunque la risposta che in fondo abbiamo trovato, quanto SCEGLIERE SE CREDERE O NON CREDERE, accettare o rifiutare....
come vediamo bene si ritorna così alla FEDE! Ma ad una fede non irragionevole, piuttosto RAGIONEVOLE e ricca di prove che il Signore stesso arricchisce continuamente per aiutarci nella scelta, pur lasciandoci sempre LIBERI di scegliere
!

Può, dunque, il grande desiderio dell'Uomo di trovare la felicità restare eternamente insoddisfatto a causa della morte del corpo?
O può la felicità che cerchiamo, essere circoscritta esclusivamente ai desideri del mondo legati inesorabilmente ad un tempo che, per quanto lungo, è pur sempre limitato e destinato a finire?

Non vogliamo omettere la testimonianza di quel grande corifeo dell'incredulità che fu Victor Hugo.
Egli, in occasione del discorso tenuto al Parlamento francese del 1850, circa la necessità dell'istruzione religiosa, ebbe a fare una splendita apologia sulla reale esistenza della vita futura, ecco alcuni stralci del suo discorso:

" In quanto a me, poichè il caso vuole che io parli in questo momento, e che sì gravi parole escano da una bocca sì poco autorevole, mi sia permesso di dirlo qui e di dichiararlo:
Altamente lo proclamo da questa tribuna, io credo, profondamente credo ad un mondo migliore.
Esso è per me ben più reale di questa misera chimera che noi divoriamo e che chiamiamo vita, esso è sempre dinnanzi ai miei occhi, ci credo con tutte le potenze della mia convinzione, e, dopo tante lotte, tanti studi e tante prove, esso è la suprema consolazione dell'anima mia
!"

Molti Uomini del grande pensiero letterario e filosofico, per quanto manifestassero spesso l'incredulità ed apparissero lontani da Dio, finirono sempre, in ultima istanza, a fare pronunciamenti in favore dell'esistenza di Dio e della vita futura, quando questa veniva messa a rischio e definitivamente in discussione dai movimenti liberali antireligiosi di ogni tempo!

Questa beatitudine futura, tuttavia, non potrà esercitare alcun influsso benefico nella nostra vita morale, se alla base non si attiva la nostra VOLONTA' "io credo, io voglio", non si attiva se se non ci pensiamo seriamente! E' necessario PENSARE AL PARADISO, desiderarlo, metterlo in conto nelle nostre faccende quotidiane!
E' come quando ci muoviamo per fare una gita, o se preferite un pellegrinaggio, ci muoviamo per raggiungere la meta!
Così è questa nostra vita umana e terrena: un pellegrinaggio provvisto di una meta: il Paradiso!

Per questo il Paradiso è identificato anche con il termine di PATRIA!

Pensate che il termine PATRIA è ben presente in molti versi della Sacra Scrittura e dunque già molti secoli prima che noi ne sviluppassimo il così detto "AMOR DI PATRIA" con il nazionalismo, il patriottismo....
Quanti Soldati, volenti o dolenti, hanno dato la propria vita per la Patria?
Quanti EROI ricordiamo nei nostri libri di storia, nelle piazze, nei monumenti, nelle varie ricorrenze patriottiche?

Bene disse Gesù nelle parole che ci riporta san Luca cap. 4,24
 Nessun profeta è bene accetto in patria.

Gesù che nascendo in questo mondo, e lasciandosi perfino censire appena nato e che dunque aveva una patria terrena, parlava di questa Patria futura, e ci ha portato le prove di questa Patria definitiva, ma non venne ascoltato e venne Crocifisso... ma non era un "eroe" come tanti a cui fare un monumento e ricordarlo semplicemente come esempio.... Egli era davvero DIO Incarnato che non ha difeso un ideale di vita futura, ma ci ha dato se stesso in qualità di CHIAVE PER ENTRARE IN PARADISO....
Ha CONSEGNATO queste chiavi a Pietro affinchè mediante i SACRAMENTI distribuiti dalla Chiesa, l'Uomo potesse usufruirne per entrare in Paradiso, ossia andare da Gesù, da Dio per l'eternità, conseguendo la soddisfazione di quella felicità lungamente cercata qui sulla terra....

Come si fa a dire che tutto ciò è irragionevole?
La negazione di tutto ciò NON è una prova che il Paradiso non esiste, piuttosto è L'AFFERMAZIONE che esso esiste e che per diverse motivazioni UMANE - e dunque non provate - viene negato!

Se chiedessimo ad una persona, nata cieca, di che colore è il latte, o il cielo, o un prato, ragionevolmente NON potrebbe rispondere con perfezione, egli avrebbe solo una pallida idea di che cosa sia il COLORE.
Ma se tu gli spieghi che il prato è verde, o che il latte è bianco e lui lo negasse perchè appunto non lo vede, ma ne ha solo una vaga idea data con gli strumenti a sua disposizione, tale negazione non potrebbe mai essere usata come prova, ma questa persona sarebbe arricchita di un elemento su cui ragionare e porre LA SUA FIDUCIA, ossia: il prato è verde, anche se NON lo vedo!

Noi, dice san Paolo, siamo come ciechi, vediamo opaco, ma il Signore ha messo in moto una struttura, la santa Madre Chiesa, attraverso la quale ci da moltissimi elementi per mettere in funzione la ragione e il cuore, e CREDERE anche se al momento non vediamo come vorremmo!
Ricordate la parabola del ricco Epulone e del povero Lazzaro?
Al capitolo 16 del Vangelo di san Luca, leggiamo:

24 Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
25 Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
26 Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.
27 E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre,
28 perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.
29 Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.
30 E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
31 Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi
».

***************************

Vedete Anime benedette, come siamo messi in guardia costantemente!
Ma noi siamo come quelli che non ascoltano?
Se il ricco pone la supplica ad Abramo, affinchè mandi qualcuno ad avvisare i fratelli a cambiare vita per non rischiare di perdere la beatitudine eterna, significa che abbiamo anche le risposte, abbiamo le prove, solo che le rifiutiamo! E perciò, dice Abramo, è inutile mandare altri avvertimenti, le prove le avete, se non credete a queste, se non credete ai Profeti, non crederete neppure ad uno che resuscitasse dai morti, PERCHE' MANCA LA VOLONTA' DI CREDERE!
Non mancano le prove, non manca la ragione, manca la VOLONTA'
!

Eppure quanta volontà e quanta fede poniamo in chi ci racconta falsità contro Dio, contro la Sua santa Chiesa, contro la verità del Paradiso!!

Il punto è: a favore di chi usiamo la ragione?
a favore di chi spendiamo la nostra volontà?
Vedete Anime benedette come molto dipende da noi?
La Fede in Gesù Cristo con tutto quel che comporta è quella VERITA' che getta fasci di luce sulla stessa RAGIONE che pretendiamo di usare, getta luce sulla scienza umana, non la offusca affatto!
In Cristo Gesù vengono davvero risolti tanti ardui problemi ETICI E MORALI....
Egli è la CHIAVE di volta di un mistero che pur restando tale finchè restiamo sulla terra, ci viene dispiegato se soltanto lo volessimo!

Senza dubbio occorre fare attenzione a quelle concezioni puerili del Paradiso, o peggio associate a definizioni contrarie alla Dottrina Cattolica, concezioni magari promosse da altre fedi ma che con descrizioni distorte e artificiose contribuiscono all'offuscamento della verità, indeboliscono la fede vera che per il Paradiso impegnano tante altre condizioni, dispiegate nella Dottrina Cattolica, per poterci entrare.
Non esistono tante forme di Paradiso, nè esiste un Paradiso come alcune falsi fedi raccontano dove tutti saremmo semplicemente uguali, esiste un unico Paradiso nel quale ci sono diversi gradi di Beatitudine poichè la Giustizia di Dio non premia tutti allo stesso modo, ma come dice la Scrittura: ognuno riceverà il proprio premio!
 

Dice sempre san Paolo nella Lettera 1 ai Corinti cap. 4

 5 Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.

Per questo dobbiamo DESIDERARE IL PARADISO e desiderarlo come insegna la santa Chiesa, ricordate infatti cosa dice san Paolo nel capitolo prima citato?

Prima Lettera ai Corinti e capitolo 9 così dice:

24 Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo!

noi non dobbiamo preoccuparci se gli altri lo hanno guadagnato, dobbiamo piuttosto impegnarci che ognuno di noi lo guadagni!
Quando saremmo al cospetto di Dio, non ci verrà chiesto cosa ha fatto quello, cosa ha fatto quell'altro, ma Dio ci chiederà: TU COSA HAI FATTO? COME TI SEI COMPORTATO? HAI CREDUTO? PERCHE' NON HAI AVUTO FEDE QUANDO IO TI DAVO TUTTE LE PROVE CHE CERCAVI?

AMA IL PROSSIMO TUO COME AMI TE STESSO!!
 ma perdonatemi Anime benedette, se prima non amiamo noi stessi cercando e vivendo per il Paradiso, che razza di futuro potremmo promettere al Prossimo che ci chiede consolazione per la morte dei propri cari e se lui stesso è moribondo e si sta disperando perchè non crede nell'eternità?


Il Paradiso E' SODDISFAZIONE ED INCONTRO PERSONALE CON DIO, è felicità propria che poi naturalmente si esplica fin da qui nella COMUNIONE DEI SANTI come abbiamo sopra ricordato!
I Santi hanno davvero AMATO IL PROSSIMO COME HANNO AMATO SE STESSI CERCANDO E VIVENDO PER IL PARADISO!
diversamente noi daremmo al Prossimo non l'Amore di Dio, ma il nostro egoismo, le nostre menzogne, la nostra insicurezza.
Non basta, come dicevamo all'inizio di questo cammino, compiere un'opera buona verso un povero, la prima vera forma di Carità autentica, spiega san Paolo è la VERITA'!
Amare il Prossimo per davvero significa dare ad esso la VERITA' che è Gesù stesso! è il Paradiso, è la beatitudine eterna, tutto il resto è in più!


LA NOSTRA PATRIA E' NEI CIELI, dice san Paolo ai Filippesi!
e chiunque voglia può diventarne cittadino già da ora, fin da qui sulla terra dove siamo in una sorta di esilio...
Siamo come i migranti in cerca di un posto dove spendere le risorse della nostra esistenza, cercando la felicità, cercando la pace... il Paradiso è la nostra destinazione definitiva!

Dall'immigrante non si chiede forse di INTEGRARSI alle leggi della nostra società e cultura?
E quando l'immigrante non vi si adegua, non nascono forse conflitti e rivalità?
A maggior ragione anche noi DOBBIAMO vivere su questa terra rispettando LE LEGGI DI DIO, la Sua Cultura, accogliendo le SUE PROMESSE che non sono come quelle delle ideologie e dei politicanti di turno!
Per vivere davvero nella pace che desideriamo occorre cominciare fin da questa vita terrena vivere come se fossimo nella Patria eterna: VI DO LA MIA PACE, dice Gesù appena risorto, NON COME QUELLA CHE IL MONDO VI DA!

Ma dobbiamo desiderarla davvero, cercarla e perseguirla!
Tutto questo non è forse conferma della ragione?

Forse che la Madre di Dio abbia vissuto senza usare la propria ragione nel seguire il proprio Figlio fin sotto la Croce dolorosa?
Forse  attendeva nel Cenacolo insieme agli Apostoli, senza alcuna ragione, che accadesse qualcosa che potesse dare l'avvio alla missione della Chiesa di cui Ella è Madre?

Un giorno san Pietro, guida degli Apostoli in qualità di Vicario di Cristo, domandò a Gesù che cosa avrebbero ricevuto in compenso per aver lasciato tuttto per seguirlo fedelmente, e Gesù rispose:
"Riceverete il centuplo e la vita eterna!" (Mt.19,29)

Ma chi è mai quello stolto che rifiuti un'offerta del genere?
Se il direttore di una fabbrica o di un ufficio impiegatizio, andasse dall'operaio o dall'impiegato dicendogli:
- Ascolta, ho bisogno che tu mi sponsorizzi questo prodotto, è molto importante, non solo ne guadagnerà l'azienda, ma potremo aiutare tanti altri a trovare un lavoro! Mi ci puoi andare? Ti avverto che però sarai per ora aggravato dal lavoro, dovrai fare molti sacrifici e forse molti non ti crederanno mandandoti via in malo modo, forse potresti rimetterci anche la vita!
- Si, dice l'operaio, o l'impiegato, ma io cosa ci guadagno?
- Ti farò avere parte agli utili per sempre!

come rispondereste voi?
A maggior ragione:  nessuna RAGIONE può dirsi tale se di fronte alla promessa di un centuplo e di una vita eterna e beata, l'operaio o l'impiegato la rifiutasse....

La Madre di Dio ce lo rammenta continuamente: non solo attraverso alcune apparizioni confermate dalla Santa Chiesa alle quali qualcuno potrebbe non credere e non dare troppa importanza, ma che si creda almeno al fatto quale Madre di Dio Ella è credibile a tal punto che Gesù stesso, Suo Figlio Divino, è pronto a concedere ogni grazia per sua intercessione!

Il rapporto tra Madre e Figlio è molto più forte in virtù del Concepimento e di nove mesi di gestazione (a parte i casi disperati e di incomprensibili aborti attraverso i quali questo legame è tristemente spezzato, ma che sono appunto casi disperati e non la normalità), dal Padre noi riceviamo L'EREDITA'(=Gesù Cristo nostro Signore e la Vita Eterna promessa), LA PATERNITA' appunto (=ADOZIONE A FIGLI), ma è dalla Madre (=nella Chiesa con il santo Battesimo, Maria e la Chiesa sono indivisibili) che riceviamo di rinascere: il Padre dona dunque alla Madre la sua stessa eredità e la Madre la distribuisce ai Figli!
Sempre Dio è il donatore, l'unico donatore, che ha scelto questa Madre per dispensare le sue grazie!

Oh certo! potrai sempre dire che tutto ciò è irragionevole e proviene dal SENTIMENTO, e che dunque non è prova della ragione!
Ma questo è falso! è sentimentalismo!
Il sentimento generato da Dio insegnato dalla santa Chiesa, e concretamente vissuto che cambia una vita, cambia la vita dell'Uomo rendendolo migliore, non è irragionevolezza, nè sentimentalismo, ma è puro frutto DELLA RAGIONE e senza dubbio anche di una Fede accolta incondizionatamente
!

La Fede e la Ragione non sono affatto in contraddizione fra loro, al contrario, la Fede MUOVE LA RAGIONE e la ragione usata in modo onesto conferma l'opportunità della Fede!
Se nell'usare la ragione si cominciasse a DISTORCERE la dottrina che dispiega la vera Fede per imporre la personale opinione spesso influenzata dall'andamento storico, o imporre una pessima opinione che si ha della Chiesa per giungere a negare la verità dottrinale, certamente non avremmo l'opportunità di comprendere, nè di conoscere realmente la verità sull'Uomo! e senza dubbio la fede stessa rischierebbe di diventare una specie di feticcio legato esclusivamente ai sentimenti....

Ma questo sarebbe un modo scorretto di usare la ragione!

- L'uso autentico della ragione è quando, alle tante domande che ci poniamo, anche se le risposte non soddisfano, non si imponga a tutti i costi un rifiuto della Verità elevandolo a risposta ragionevole....
- L'uso autentico della ragione è L'UMILTA' di riconoscere i propri limiti e laddove non si hanno risposte risposte soddisfacenti, lasciare sempre una porta aperta per futuri aggiornamenti....
- L'uso autentico della ragione è anche quando, ricevute talune risposte, anche se non sono complete, umilmente si riconosce ad esse il giusto VALORE e ben riconoscendo, ragionevolmente appunto, che tali risposte non possono essere complete non perchè ne manchi la completezza, ma perchè E' NECESSARIO UN ATTO DI VOLONTA' CHE IMPLICA LA FEDE...
- L'uso autentico della ragione non esclude la FEDE, nè la minimizza, ma la tiene in alta considerazione soprattutto quando accanto alla teoria C'E' LA PRATICA, OSSIA LA TESTIMONIANZA DI UNA VITA ESEMPLARE e che deve essere riconosciuta come prova!
- L'uso della ragione accetta ed accoglie CON UMILTA' la testimonianza autentica di un Santo senza irriderlo o sminuirlo nel suo martirio....
- L'uso dell'autentica ragione non s'impone mai, e per questo impegna maggiormente la Fede a diventare TESTIMONIANZA CONCRETA di ciò che ragionevolmente non è possibile provare....

- L'uso della ragione infine, sostiene la fede, MA LA FEDE PUO' ESSERE VISSUTA ANCHE SENZA LA RAGIONE nel senso che chi ha fede vera e concreta e la vive davvero, POSSIEDE GIA' LA RAGIONE, mentre al contrario, la ragione ha bisogno DELLA TESTIMONIANZA della fede senza la quale diventa irragionevolezza e finendo per negare Dio, si eleva la ragione a divinità e così s'impone un pensiero contro Dio e contro l'Uomo stesso!

Il Paradiso, così, è ragionevolmente dispiegato e dalla fede provato!
 
continua la parte finale.....



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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La festività del 1 novembre

I santi fanno bella la Chiesa



di Pier Giordano Cabra


Amo i santi perché la loro frequentazione mi rende ottimista. Quando li incontro, nella memoria della Chiesa o nella vita quotidiana, mi sento portato altrove dal soffio tonificante dello Spirito, lungi dai lamenti catastrofici sul nostro tempo, al di sopra dell'amarezza desolante e dalla sfiducia nel futuro.

Essi soffrono per il male, ma sanno che il bene è più forte. Non si lamentano. Pregano e agiscono. Prima di denunciare gli altri, fanno i conti con se stessi, mettendo ordine in casa propria.
Amo i santi perché hanno fatto e fanno bella la Chiesa.

Quando sento, anche in questi giorni, voci di sfiducia nei suoi confronti, mi onoro di presentarli, con una punta di orgoglio familiare, come i risultati più riusciti delle sue fatiche, i fiori più profumati del suo campo, la sua gloria, sempre vivi e nuovi anche negli inverni più gelidi.

Amo i santi perché in ciascuno di loro riconosco un tratto del volto di Cristo.

E, contemplando la loro straordinaria varietà, mi viene da pensare che la storia abbia per scopo segreto quello di comporre, epoca dopo epoca, il disegno dell'incomparabile volto del mio Signore, proprio attraverso le loro sempre nuove fattezze:  in uno il suo volto sofferente, nell'altro il volto rasserenante, in quello il volto misericordioso, nell'altro il volto operoso.
Sempre un volto con lo sguardo verso l'alto, per meglio servire chi sta accanto.

Amo i santi feriali, quelli che crescono silenziosamente nelle persone che corrono dalla mattina alla sera per onorare il loro compito, e talvolta non sanno di alimentarli dentro di sé, tanto sono umili e generose.

Esse sorridono là dove altri imprecano, sono fedeli là dove altri desistono, perdonano là dove altri covano vendetta, "lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera" (Romani, 12, 12).

Amo i santi perché son partiti da mediocri come me, ma guardando Te, o mio Signore, si sono staccati da se stessi, si sono messi a disposizione del tuo Spirito e in tal modo sono stati inventivi, contribuendo a risolvere problemi di annuncio, di servizio, di dialogo, di convivenza, di rinnovamento.

Non mi stancherò mai di amare i santi perché spero sempre che mi diano una mano per camminare libero come loro lungo la loro via, che è la tua.
Perché lì, sulla tua e loro strada, Tu possa trovami quando mi comanderai di venire a te, a lodarti per sempre assieme a loro.


(©L'Osservatore Romano - 31 ottobre 2010)



Amici, in attesa di postare le conclusioni (mai definitivie, ognuno potrà approfondire sempre più maggiormente) delle riflessioni iniziate qui, sulla Verità che è il Paradiso, mi sembra saggio, doveroso ed importante postare anche le parole del Papa che all'Angelus di Domenica ci richiama alla BELLEZZA DELLA CONVERSIONE attraverso la quale si accede al Paradiso.... ascoltiamolo con fiducia!!

Il Papa durante la preghiera mariana di domenica 31 ottobre commenta la conversione di Zaccheo

Dio non esclude nessuno


"Dio non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi umani, ma vede in ognuno un'anima da salvare". Lo ha ricordato il Papa domenica 31 ottobre, rivolgendosi alle migliaia di fedeli raccolti in piazza San Pietro per la preghiera mariana dell'Angelus.

Cari fratelli e sorelle!
L'Evangelista san Luca riserva una particolare attenzione al tema della misericordia di Gesù. Nella sua narrazione, infatti, troviamo alcuni episodi che mettono in risalto l'amore misericordioso di Dio e di Cristo, il quale afferma di essere venuto a chiamare non i giusti, ma i peccatori (cfr. Lc 5, 32). Tra i racconti tipici di Luca vi è quello della conversione di Zaccheo, che si legge nella liturgia di questa domenica. Zaccheo è un "pubblicano", anzi, il capo dei pubblicani di Gerico, importante città presso il fiume Giordano.

I pubblicani erano gli esattori dei tributi che i Giudei dovevano pagare all'Imperatore romano, e già per questo motivo erano considerati pubblici peccatori. Per di più, approfittavano spesso della loro posizione per estorcere denaro alla gente. Per questo Zaccheo era molto ricco, ma disprezzato dai suoi concittadini. Quando dunque Gesù, attraversando Gerico, si fermò proprio a casa di Zaccheo, suscitò uno scandalo generale. Il Signore, però, sapeva molto bene quello che faceva. Egli, per così dire, ha voluto rischiare, e ha vinto la scommessa:  Zaccheo, profondamente colpito dalla visita di Gesù, decide di cambiare vita, e promette di restituire il quadruplo di ciò che ha rubato. "Oggi per questa casa è venuta la salvezza", dice Gesù, e conclude:  "Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto".

Dio non esclude nessuno, né poveri né ricchi. Dio non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi umani, ma vede in ognuno un'anima da salvare ed è attratto specialmente da quelle che sono giudicate perdute e che si considerano esse stesse tali. Gesù Cristo, incarnazione di Dio, ha dimostrato questa immensa misericordia, che non toglie nulla alla gravità del peccato, ma mira sempre a salvare il peccatore, ad offrirgli la possibilità di riscattarsi, di ricominciare da capo, di convertirsi. In un altro passo del Vangelo, Gesù afferma che è molto difficile per un ricco entrare nel Regno dei cieli (cfr. Mt 19, 23). Nel caso di Zaccheo, vediamo proprio che quanto sembra impossibile si realizza:  "egli - commenta san Girolamo - ha dato via la sua ricchezza e immediatamente l'ha sostituita con la ricchezza del regno dei cieli" (Omelia sul salmo 83, 3). E san Massimo di Torino aggiunge:  "Le ricchezze, per gli stolti sono un alimento per la disonestà, per i saggi invece sono un aiuto per la virtù; a questi si offre un'opportunità per la salvezza, a quelli si procura un inciampo che li perde" (Sermoni, 95).

Cari amici, Zaccheo ha accolto Gesù e si è convertito, perché Gesù per primo aveva accolto lui! Non lo aveva condannato, ma era andato incontro al suo desiderio di salvezza. Preghiamo la Vergine Maria, modello perfetto di comunione con Gesù, affinché anche noi possiamo sperimentare la gioia di essere visitati dal Figlio di Dio, di essere rinnovati dal suo amore, e trasmettere agli altri la sua misericordia.

Numerosi, come di consueto, i gruppi di fedeli che, provenienti da diversi Paesi del mondo, si sono ritrovati insieme per partecipare all'incontro di preghiera con il Papa. Benedetto XVI, dopo aver guidato la recita dell'Angelus, ha salutato nelle varie lingue i presenti.

Cari amici, ieri, nella cattedrale di Oradea Mare in Romania, il Cardinale Péter Erdo ha proclamato beato Szilárd Bogdánffy, vescovo e martire. Nel 1949, quando aveva 38 anni, egli fu consacrato vescovo in clandestinità e quindi arrestato dal regime comunista del suo Paese, la Romania, con l'accusa di cospirazione. Dopo quattro anni di sofferenze e umiliazioni, morì in carcere. Rendiamo grazie a Dio per questo eroico Pastore della Chiesa che ha seguito l'Agnello fino alla fine! La sua testimonianza conforti quanti anche oggi sono perseguitati a causa del Vangelo.

. A tutti auguro una buona domenica e una buona settimana. Grazie per la vostra presenza! Buona domenica!


(©L'Osservatore Romano - 2-3 novembre 2010)


                                            Pope Benedict XVI prays in front of late Pope John Paul II's tomb in the Vatican Grotto at the Vatican November 2, 2010.





[Modificato da Caterina63 09/11/2010 13:10]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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03/11/2010 08:58
 
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           Benedetto XVI



Che cosa, dunque, ci fa perdere o ci farebbe perdere questo diritto del Paradiso?
IL PECCATO ORIGINALE....
Trattare ora qui del Peccato Originale sarebbe troppo lungo, ma se abbiamo compreso bene il perchè Dio "si fece Carne" e il discorso del Paradiso fino a qui trattato, abbiamo già le basi per comprendere come il Peccato Originale abbia boigottato questo nostro diritto che Gesù è venuto a riconsegnarci attraverso la sua esistenza in mezzo a noi, la sua morte e la sua gloriosa Risurrezione!

In Luca 23, quando Gesù sta morendo sulla Croce, non è solo una promessa quella che rivolge al Buon Ladrone pentito, ma per la prima volta parla di PARADISO:
Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

Il Peccato CI ALLONTANA DA DIO.... allontanarsi da Dio significa RINUNCIARE AL PARADISO....
non dobbiamo temere il peccato semplicemente perchè ci "vieta" di fare ciò che ci piacerebbe fare nella TRASGRESSIONE, ma dobbiamo temere il peccato perchè CI IMPEDIREBBE di entrare nel Regno dei Cieli!

Non esiste una alternativa all'Inferno e al Paradiso.... o si andrà nell'uno o si andrà nell'altro, la Scrittura lo dice: " chi pecca danneggia se stesso. Chi si compiace del male sarà condannato " (Siracide 19) e ancora, dal Siracide 33 " 14 Di fronte al male c'è il bene, di fronte alla morte, la vita; così di fronte al pio il peccatore. "
Siamo liberi di scegliere, ma non esiste una terza via!
Seppur molti dubitano di Dio, asserendo che dopo la morte non ci sarebbe nulla, non verrebbero privati o dell'uno o dell'altro, non credere in Dio non annulla la verità e realtà su ciò che troveremo dopo la morte!

Scrive il Pedrini:
" Quando si sradica un grande albero, i contadini, prima di troncare l'ultima radice, si preoccupano di guardare da che parte pende la cima, perchè sanno che cadrà precisamente dalla parte ove essa pende".
Così è per noi!
Dobbiamo tendere costantemente al Cielo. Noi possiamo fin da ora arguire come moriremo e da che parte pendiamo: se moriremo bene, o se succederà il contrario: o la vita nella beatitudine eterna, o la morte dell'anima nella desolazione e nella tribolazione eterna.
Non è Dio che ci condanna CONTRO IL NOSTRO STESSO DESIDERIO, al contrario, Egli ci lascia liberi di scegliere, per questo ha mandato il Suo Unico Figlio non soltanto ad avvisarci, ma ad assumersi l'onere più gravoso di questa scelta e di questa fatica mediante la sua Passione e morte nella quale ha sconfitto la morte e distrutto ciò che ci impediva la beata visione!

Il grande sant'Agostino ha parlato molto del Paradiso!
In una predica così disse:
"Supponiamo che Dio vi prometta di vivere cent'anni, anche mille anni, nell'abbondanza e nel bene, nell'agiatezza e nella salute, ma a condizione di NON regnare con Lui..."
il Santo Vescovo venne interrotto dai fedeli che gridarono: "PEREANT UNIVERSA!" ossia, Perisca ogni cosa, MA CI RESTI DIO!

Perchè oggi ci è così difficile DESIDERARE DIO? Lo invochiamo per noi, ma anche per i Sacerdoti invitandoli a rimarcare nelle loro prediche il DESIDERIO DEL PARADISO, il desiderio di Dio!


"Che cosa giova - dice Gesù nel Vangelo di Matteo 16 - all'uomo guadagnare anche tutto il mondo se poi perde l'anima? E che darà l'uomo in cambio della sua anima? "

La fede è la guida della ragione..... e la ragione dimostra che abbiamo mille prove per credere nel Paradiso, o almeno per alimentare un dubbio santo che alimenti il desiderio di Paradiso!
E' come l'uomo che costruisce oggi per assicurarsi qualcosa di buono per il domani, egli non ha prova che domani vivrà, eppure si da da fare per prepararsi a vivere il suo futuro, egli non vede il suo futuro, ma ci spera, ci crede, lo desidera!
Perchè allora tanta difficoltà per un futuro oltre questa esistenza umana? Perchè non alimentare oltre che la vita materiale ANCHE LA VITA DELL'ANIMA?


In Apocalisse 21 leggiamo questi passi consolatori:

«Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il "Dio-con-loro".
4 E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
5 E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose»; e soggiunse: «Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.
6 Ecco sono compiute!
Io sono l'Alfa e l'Omega,
il Principio e la Fine.
A colui che ha sete darò gratuitamente
acqua della fonte della vita.
7 Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio.
8 Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolàtri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte».
9 Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell'Agnello». 10 L'angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. 11 Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. 12 La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d'Israele. 13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. 14 Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello.


*************

E' evidente che queste descrizioni non possono essere comprese dalla nostra terrena immaginazione, poichè l'autentico senso rimane per noi misterioso e spirituale, tuttavia questi passi ci permettono di arguire l'immenso splendore della "Città di Dio" e dice il Salmista:
"Grandi cose sono state dette di te, città santa di Dio....!" (Sal. 86)
"Come belle e gioconde, o Signore, sono le tue abitazioni. La mia anima si strugge e si consuma dal desiderio di giungervi..." (Sal.83)

Dice ancora sant'Agostino della "Città di Dio":
" O casa stupenda, o palazzo incantevole, sfolgorante di celeste luce, come io sono rapito dalla tua bellezza che non teme confronti e di quella beata dimora della gloria del mio Dio che l'ha costruita ed in cui Egli stesso abita.
Ah! possiedano pure i peccatori la terra, e si lascino accecare dalla polvere che sollevano, io amo meglio ritirarmi nella mia tranquilla stanzuccia ed ivi intonare cantici di amore nella foga della mia rdente passione e viva brama per la tua bellezza!
Ivi voglio pure con inenarrabili sospiri deplorare la miseria del mio pellegrinaggio e sollevare il mio cuore all'altezza della Celeste Gerusalemme che è la mia vera Patria..., ed a cui tendono i più dolci desideri del mio spirito..."

Ma Anime benedette! Quali prove andate ancora cercando?
Perfino il filosofo pagano Plotino ebbe a dire che quantunque la si pensi, la visione di Dio è di una bellezza così sublime e degna di tanto amore che senza di essa l'uomo, ancorchè abbia abbandonza di beni e felice nella sua libertà di scegliere, sarebbe tuttavia un essere INFELICISSIMO ED INQUIETO!

E non disse forse sant'Agostino che il nostro cuore è inquieto fin quando non trova Dio e in Lui riposi?
E non è la vera felicità che le vite dei Santi ci trasmettono con le loro storie?
Sacerdoti! Perchè non parlate della gioia dei Santi nelle vostre omelie? Perchè non infondete il desiderio di Paradiso negli animi dei fedeli?

Vi sono due quadri grandiosi e terribili al tempo stesso: la vita terrena dell'Uomo e la vita dell'Uomo dopo la morte.
Giobbe al capitolo 8 dice:
3 Può forse Dio deviare il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4 Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha messi in balìa della loro iniquità.
5 Se tu cercherai Dio
e implorerai l'Onnipotente,
6 se puro e integro tu sei,
fin d'ora veglierà su di te
e ristabilirà la dimora della tua giustizia;
7 piccola cosa sarà la tua condizione di prima,
di fronte alla grandezza che avrà la futura.
8 Chiedilo infatti alle generazioni passate,
poni mente all'esperienza dei loro padri,
9 perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo,
come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra.
10 Essi forse non ti istruiranno e ti parleranno
traendo le parole dal cuore?
11 Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?

***

e il Salmo 89 che dice:
Gli anni della nostra vita sono settanta,
ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore;
passano presto e noi ci dileguiamo
.
 ......

il secondo quadro è invece descritto da Gesù stesso che ci parla sempre del Regno dei Cieli, del compimento della sua missione, di un "posto" che andava a preparare, della soddisfazione che riceveremo se, prendendo ogni giorno la nostra croce, lo seguiremo in capo al mondo...
Quali altre prove andate cercando?

La vita presente è cominciata per il compimento di quella futura e definitiva!

san Giovanni descrive la bellezza di Maria Santissima nel capitolo 12 dell'Apocalisse, la Donna vestita di sole, ma come dev'essere poca cosa quest'immagine in confronto alla realtà!
Quale STUPORE ebbero la piccola Bernadette e i tre Pastorelli di Fatima nel vedere la Beatissima Vergine Maria viva, eternamente VIVA e regale!
Dice il Libro della Sapienza capitolo 3 che:
"Quelli che confidano nel Signore COMPRENDERANNO LA VERITA'; i fedeli verranno uniti a Lui nell'Amore, perchè grazia e pace è riservata agli eletti di Dio..."
I superbi NON possono comprendere non perchè Dio non vuole salvarli, ma perchè essi stessi con la superbia e l'orgoglio di sentirsi superiori a Dio, negandolo, rifiutano di comprenderlo e così scelgono loro di non andare in Paradiso....

Sant'Anselmo paragona queste delizie ad un oceano:
"Come nel mare un pesce è circondato interamente dall'acqua e giammai potrebbe vivere senza di essa, così l'anima del giusto sarà immersa nel gaudio di Dio; gaudio interbamente, gaudio esternamente, gaudio in profondità, gaudio ovunque..."
e se qui sulla terra Dio possiede i giusti e risiede in essi attraverso l'Eucarestia che ci trasforma in TEMPIO SANTO DI DIO, così nel Paradiso noi saremmo immersi in Dio, vedendolo "faccia a faccia" come dice l'apostolo Paolo.

San Bernardo ebbe il privilegio di assaporare il Paradiso, spiegandone il fatto disse:
"Oh! mi fosse dato gustarTi ancora una volta, mio Signore, al prezzo di mille morti!!
Se è così grande il piacere dell'anima allorchè, una goccia di beatitudine celeste viene a pervaderla, che cosa sarà poi nel Cielo, dove la beatitudine di Dio ci inonderanno a guisa di fiume per l'eternità? "

Non è forse vero che la mente dell'uomo SPASIMA in cerca della verità, spasima in cerca di un anima da amare?
Questa sete di verità, questa sete d'amore non potrà che estinguersi eternamente nel Paradiso!

Ricordiamo sant'Agostino nelle sue Confessioni quando dice:
" Finchè il mio cuore era nell'abisso del peccato, avevo sete di verità, ero inquieto, dubitavo di poterla trovare.
Soltanto mediante Gesù Cristo ho trovato grazia e VERITA' e la sua piena luce che sempre resta e non diminuisce mai e non risplenderà che per noi in Cielo, dove il gaudio di Dio, che è Verità, sarà davvero l'eterna beata vita!"

Non preoccupiamoci di voler usare la ragione per strappare i veli dei Misteri con i quali Dio ha voluto circondare la nostra esistenza perchè fossimo più liberi di attingere alla Verità con un atto di volontà liberatoria, piuttosto preoccupiamoci di lavorare per guadagnare questo traguardo, giunti al quale ogni velo sarà tolto e tutti nostri dubbi saranno sciolti!
Dio SI E' FATTO CARNE per condividere con noi questo cammino, dice san Bonaventura:
"In Dio, unico Sommo Bene, troverai  TUTTO!
Desideri bellezza? Libertà e fortezza? Vita generosa? Sapienza, ebbrezza? Compagnia di vere amicizie? Onori e ricchezze? Durata e sicurezza?
In Cristo Risorto è la bellezza; in Cristo la vera libertà e la nostra forza; in Cristo la Vita Eterna; in Cristo l'eterna Sapienza e l'ebbrezza; nella Comunione dei Santi e in Maria Santissima la compagnia di amici veri; nella corona della gloria il tuo onore e ricchezza; il Suo regno non avrà mai fine!"

SIAMO CHIAMATI PER ANDARE IN PARADISO!
Ci vogliamo davvero andare?
E allora, Anime benedette! rincorrete a questo traguardo, le armi sono la Preghiera, la Confessione frequente con la penitenza e il desiderio di non voler offendere più Dio con i nostri peccati, la Santa Messa alla quale non andare per soddisfare semplicemente un precetto, ma proprio con il gusto di assaporare l'anticamera del Paradiso... preghiamo sempre, ogni giorno, usiamo la Devozione al Rosario, le sante Giaculatorie, i buoni propositi...

Napoleone diceva ai suoi soldati che stavano per menar battaglia in terra d'Egitto:
"Ricordatevi che dall'alto di queste piramidi 40 secoli vi contemplano..."
O Cristiano!! ma tu hai dall'Alto dei Cieli Dio Onnipotente, la Vergine Maria, la Comunione di tutti i Santi che ti contemplano.... hai un Paradiso di delizie che sflogora sulla tua storia e ti attende, ti mostra i suoi trofei, le vittorie di Cristo, la sua potente Risurrezione che ti addita il posto che per te Egli ha preparato...avanti ancora un poco, sursum corda, in alto i cuori e poi... il Paradiso è tuo!

Invochiamo i Santi con le parole di sant'Agostino:
"O voi tutti, fedeli Santi di Sion... Voi Santi tutti che siete per sempre sicuri e tranquilli, per sempre festosi e gaudenti, vi prego per la vostra carità, poichè sicuri di voi e della vostra felice sorte, di essere anche di noi solleciti; siate solleciti, ve ne scongiuriamo, della nostra molteplice miseria, della nostra inquietudine, delle nostre angustie.
Pregate per noi miserabili, affinchè aiutati dalle vostre Preghiere possiamo giungere, con salva nave e merce integra al porto della perpetua salute, della quiete, della vera pace, della sicurezza eterna".





P.S.
Il lavoro generale termina qui..... più avanti provvederemo ad inserire degli approfondimenti sull'argomento!
Desideriamo il Cielo! Prendiamo il santo Rosario ed incamminiamoci con gaudio!!


[Modificato da Caterina63 09/11/2010 15:13]
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07/01/2011 16:06
 
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[SM=g1740733] LA VITA ETERNA, IL PARADISO.... NON E' UN MITO.....




Non è un mito
   

«L'uomo moderno l’aspetta ancora questa vita eterna, o ritiene che essa appartenga ad una mitologia ormai superata? In questo nostro tempo, più che nel passato, si è talmente assorbiti dalle cose terrene che talora riesce difficile pensare a Dio come protagonista della storia e della nostra stessa vita.

L’esistenza umana però, per sua natura, è protesa a qualcosa di più grande, che la trascende; è insopprimibile nell’essere umano l’anelito alla giustizia, alla verità, alla felicità piena. Dinanzi all’enigma della morte, sono vivi in molti il desiderio e la speranza di ritrovare nell’aldilà i propri cari. Come pure è forte la convinzione di un giudizio finale che ristabilisca la giustizia, l’attesa di un definitivo confronto in cui a ciascuno sia dato quanto gli è dovuto.

Congedo di Mosè dal popolo e sua morte, miniatura del sec. IX   (Bibbia di Carlo il Calvo), Abbazia di San Paolo fuori le Mura, Roma.
Congedo di Mosè dal popolo e sua morte, miniatura del sec. IX (Bibbia di Carlo il Calvo),
Abbazia di San Paolo fuori le Mura, Roma (foto G. Giuliani).

Anche per i cristiani talvolta la "vita eterna" appare solo come una qualificazione quantitativa, come "una vita che dura per sempre". Essa in realtà è una nuova qualità di esistenza, pienamente immersa nell’amore di Dio, che libera dal male e dalla morte e ci pone in comunione senza fine con tutti i fratelli e le sorelle che partecipano dello stesso Amore.

L’eternità può essere già presente al centro della vita terrena e temporale, quando l’anima, mediante la grazia, è congiunta a Dio, suo ultimo fondamento. Tutto passa, solo Dio non muta.

Dice un salmo: "Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre" (72-73,26).

Tutti i cristiani, chiamati alla santità, sono uomini e donne che vivono saldamente ancorati a questa "Roccia"; hanno i piedi sulla terra, ma il cuore già nel Cielo, definitiva dimora degli amici di Dio.

La "vita eterna" non è dunque qualcosa di staccato dalla vita di tutti i giorni e in fondo inutile. Essa è "il nostro ultimo e definitivo destino, che dà senso alle situazioni quotidiane".

Ravviviamo il gioioso sentimento della comunione dei santi e lasciamoci attrarre da loro verso la meta della nostra esistenza: l’incontro faccia a faccia con Dio. Preghiamo che questa sia l’eredità di tutti i fedeli defunti, non soltanto dei nostri cari, ma anche di tutte le anime, specialmente quelle più dimenticate e bisognose della misericordia divina.

La Vergine Maria, regina di tutti i santi, ci guidi a scegliere in ogni momento la vita eterna, la "vita del mondo che verrà", come diciamo nel Credo; un mondo già inaugurato dalla risurrezione di Cristo, e di cui possiamo affrettare l’avvento con la nostra conversione sincera e le opere di carità» (Benedetto XVI, 1.11.2006).

http://www.stpauls.it/madre/0910md/0910md01.htm

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Un Paradiso...per contemporanei


Intervista a Giuseppe Corigliano, portavoce in Italia dell’Opus Dei


di Marialuisa Viglione

ROMA, martedì, 8 marzo 2011 (ZENIT.org).- A parlare di Paradiso agli uomini di oggi con termini contemporanei è Giuseppe Corigliano, portavoce in Italia dell’Opus Dei, nel libro edito da Mondadori “Preferisco il Paradiso”.

Uscito quattro mesi fa è già alla quinta edizione. Il titolo è la risposta di Filippo Neri a chi gli offriva il cardinalato. In effetti l'ingegnere-scrittore vuole proprio sottolineare quanto la felicità, tipica dell'innamorato, avvicini all’esperienza del Cielo e sia un'esperienza di gran lunga superiore a qualsiasi altra. “Il Paradiso non è un posto, è uno stato, una condizione in cui ci troveremo alla fine della vita. E si sperimenta già in terra quando si ama”.

Un vademecum per la felicità, un aiuto per essere buoni cristiani con allegria anche nelle avversità, scritto con chiarezza per tutti, in riferimento al Nuovo e all’Antico Testamento. “Ho voluto spiegare cos’è l'Antico Testamento perché c'è chi pensa che sia il testamento del bisnonno”.

Come si arriva in Paradiso?

Corigliano: Chi sa trovare la felicità qui sulla terra è sulla buona strada per arrivare al Paradiso. La chiave è l’amore, l’essere innamorati.

Un successo parlare del Paradiso agli uomini del terzo millennio, ingegner Corigliano, come se lo spiega?

Corigliano: Molti hanno bisogno di sentir parlare di Dio e di cosa c’è dopo la morte. Sono rimasto impressionato dalla sete di Dio che ho trovato in tante persone. Anche nei luoghi della laicità, come nella sede del Corriere della Sera. A presentare il mio lavoro sono stati il direttore De Bortoli e un azionista di spicco, Tronchetti Provera, con cui è nata un’amicizia.

Lei ha girato l’Italia per presentare il libro. È piaciuto anche ai non cattolici?

Corigliano: Sì, anche a quelli lontani da Dio. Lo stesso Corrado Augias, che si dichiara non credente, ha detto che il libro gli ha dato serenità. Del resto, ho scritto pensando soprattutto a quelli che non conoscono Dio.

In effetti prende a prestito termini anche da altri mondi, come quello della moda. Nel libro parla della griffe dei cristiani.

Corigliano: Sì. Dice Gesù: da questo vi riconosceranno. Dal come sapete volervi bene. E’ un distintivo, una griffe.

San Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei, è un maestro in questo.

Corigliano: Da lui ho imparato molto, infatti ho citato le sue opere tra cui Cammino. Lui è stato un modello, ci ha insegnato a voler bene, ed è un’arte.

Come nasce l’idea di scrivere sul Paradiso?

Corigliano: Premetto che non è un’opera rigorosa. C’è il catechismo per questo. È un approccio diverso, per aiutare con un linguaggio che raggiunge tutti ad essere già felici qui, anticipo del Paradiso.

Ma cosa sappiamo del Paradiso?

Corigliano: Le immagini di Gesù sono felici. Parla di banchetto, di brindisi. Poi c’è san Paolo che c’è stato e ha visto cose indicibili, che né occhio vide né orecchio udì.

Comunica con grande facilità e si legge molto volentieri, pur essendo argomenti profondi che toccano il centro della vita.

Corigliano: I santi sono attraenti. Penso a san Josemaría, a Giovanni Paolo II che cantava la Morenita come inno alla Madonna. È negativo che si parli di Dio in modo afflittivo.

Come ha scoperto questo nuovo modo di vivere la fede?

Corigliano: La grande scoperta è stata che Dio non è un controllore-contabile, che il comandamento nuovo non è essere casto o colto, ma saper voler bene.

E per fare questo?

Corigliano: Non basta il buon carattere, occorre vivere come piccoli figli di Dio. E più si è piccoli, più la vita è serena. Dio è un papà e questo ci dà uno stile di vita, fatto di abbandono.

Affronta il peccato originale e l’indignazione.

Corigliano: Proprio perché la nostra è una natura ferita, ci vuole pazienza con se stessi e con gli altri. Non indignarsi. Oggi va di moda indignarsi, ci sono intere collane di libri. Ed è un concetto molto pericoloso, perché sottintende la perfezione, che non è di questo mondo.

Renzo Arbore si è interessato al libro.

Corigliano: Mi ha chiamato dopo che essere stato ospitato a Matrix, incuriosito per quello che dissi sulla casa del Padre. Avevo detto che ho cambiato molte case, ma quando torno a casa di mio nonno in Calabria, mi stendo sul letto e guardo il lampadario primi Novecento, e mi sento a casa. Il Paradiso è così, è la patria, la casa del Padre dove il cuore riposa.

Per vivere bene basta sapere che Dio esiste?

Corigliano: Non è importante solo la scoperta intellettuale. Se non si ha un rapporto esistenziale con Dio, se non si è amici di Dio non è sufficiente. Anche il demonio sa che Dio esiste. Come i bambini hanno un’intimità con i genitori, così noi con Dio.

In due parole, il suo libro.

Corigliano: Una parabola e un episodio. Il figliol prodigo. Il padre lo vede da lontano. Quindi lo aspettava sul terrazzo. Non gli dà un vestito ma il vestito più bello, e non un vitello grasso, ma il vitello grasso. E fa festa, con l’idea dell’allegria.

E l’episodio del fariseo e della peccatrice. “Non sa che tipo di donna gli sta ai piedi”. E Gesù risponde: “Tu non mi hai dato il bacio e lei non smette di baciarmi i piedi. Non mi hai dato l’acqua per i piedi e questa mi lava i piedi con le lacrime”. Alla rigidità del fariseo si contrappone la grandezza di questa donna.

Si tratta di due confessioni. “ho peccato contro il cielo e contro di te. Non sono più degno di entrare in questa casa”, dice il figliol prodigo. E la peccatrice piange su se stessa per i peccati. E c’è il perdono.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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24/03/2011 22:20
 
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Lettera d'addio di Santa Teresina


da Cordialiter:

Riporto la lettera d'addio che Santa Teresa di Lisieux scrisse qualche mese prima di morire a Padre Roulland, sacerdote missionario e suo fratello spirituale.

Fratello mio,
                      [...] Quando riceverà questa lettera, sicuramente avrò lasciato la terra. Il Signore, nella sua infinita misericordia, mi avrà aperto il suo regno e potrò attingere ai suoi tesori per prodigarli alle anime che mi son care. Sia pur certo, fratello mio, liberata dal peso dell'involucro mortale, volerà felice verso le lontane regioni da lei evangelizzate. Ah! Fratellino mio, lo sento bene, le sarò molto più utile in cielo che sulla terra ed è per questo che vengo ad annunziarle con tanta gioia il mio prossimo ingresso nella città beata, sicura che parteciperà alla mia gioia e ringrazierà il Signore di offrirmi così il mezzo per aiutarla più efficacemente nelle sue opere apostoliche.

Conto molto di non restare inattiva in cielo; il mio desiderio è di lavorare ancora per la Chiesa e per le anime. È quello che domando al buon Dio e sono sicura che egli mi esaudirà. Forse che gli Angeli non si occupano continuamente di noi senza cessare mai di contemplare il volto di Dio, di perdersi nell'oceano senza rive dell'Amore? Perché Gesù non mi dovrebbe permettere d'imitarli?

Vede bene, fratello mio, che se lascio il campo di battaglia, non lo faccio per il desiderio egoistico di riposarmi; il pensiero della beatitudine eterna fa appena trasalire il mio cuore. Da tanto tempo ormai la sofferenza è divenuto il mio cielo quaggiù e stendo ad immaginare come potrò acclimatarmi in un Paese dove la gioia regna mescolanza alcuna di tristezza. Bisognerà che Gesù trasformi la mia anima e le dia la capacità di godere, altrimenti non saprei sopportare le delizie eterne.

Ciò che m'attira verso la patria dei cieli, è la chiamata dei Signore, è la speranza di amarlo finalmente come ho tanto desiderato e il pensiero che portò farlo amare da una moltitudine di anime che lo benediranno in eterno.

Non avrò il tempo, fratello mio, d'inviarmi le sua commissioni per il cielo, ma me l'immagino facilmente. Del resto basta che me le accenni appena: capirò a volo e porterò fedelmente i suoi messaggi a nostro Signore, alla nostra Madre Immacolata, agli Angeli, ai suoi Santi preferiti. Domanderò per lei la palma del martirio e le sarò vicino, a reggere la sua mano perché possa cogliere senza sforzo questa palma gloriosa. Poi voleremo insieme felici verso la patria celeste, circondati da tutte le anime che saranno la sua conquista.

Arrivederci, fratello mio, preghi molto per sua sorella; preghi per nostra Madre il cui cuore sensibile e materno non sa rassegnarsi al pensiero della mia partenza.

Conto su di lei per consolarla. Sono, per l'eternità, la sua sorellina

Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo

["Gli Scritti" di S. Teresa di Gesù Bambino, Edizioni OCD, traduzione a cura di Dante Giovannini].

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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