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VOGLIA DI PARADISO!! PREFERISCO IL PARADISO!!! svegliamoci per davvero! il Paradiso esite e ci attende!

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2011 22:35
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27/10/2010 00:14
 
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Benedetto XVI concilio di Trento
(Benedetto XVI cfr Discorso ai Sacerdoti del 31.8.2006)





A che serve la vita? e a cosa servono quelle che chiamiamo "prove"?

....a guadagnare il Cielo!!

Stiamo attenti: dal momento che perdiamo il concetto fondamentale e direttivo della vita, facciamo naufragio.
La vita è già in se la prova e il Paradiso è merces, ossia il premio!
La morte è il termine delle prove, ed è coronamento del superamento della prova, premio della fedeltà, dice infatti Gesù: "Vieni, servo buono e fedele, entra nel gaudio del tuo Signore". (Mt.25,23)
e dice anche san Paolo: "...la nostra momentanea e leggera tribolazione produce per noi un eterno e sopra ogni modo sublime cumulo di gloria" (2Cor.4,17).

San Francesco d'Assisi a ventitre anni si ammalò gravemente e credette di essere giunto alla fine, invece guarì, e il suo animo maturò.
Egli guardò la vita non più con gli occhi del mondo, alla falsa luce dei valori mondani, ma alla vera luce del suo ultimo fine.
Tutto passa, ma tutto ritorna a Dio, ragione della nostra esistenza e fine ultimo nel tempo e nell'eternità!

E' riportato dalle Cronache missionarie questo fatto di mons. Tissot, che quando era Vescovo di Visigapatan in India, fu interrogato dal Capo della Missione protestante che gli chiedeva come mai i suoi Missionari, quelli cattolici appunto, non sentivano mai nostalgia di ritornare in patria e a casa, mentre i suoi ministri, pur lautamente pagati e pure con la moglie che recava attimi di consolazione, dopo un pò di tempo abbandonavano la missione e chiedevano un cambio per fare ritorno al proprio paese.
Il Vescovo sorridendo rispose:
- Io ho un mezzo che voi protestanti non avete. Voi date danari e beni, i vostri missionari non si fanno privazioni, hanno anche le mogli; io invece dò loro fatiche e privazioni, ma con una cambiale, quel centuplo che è un "Buono per il Paradiso"....

Oggi va di moda ESSERE BUONI, sembra che basti essere "buoni" per guadagnarsi il Paradiso.... ma come, non tutte le opere sono destinate per il Paradiso?
Pare proprio di no!
 
Dice il Vangelo:
Gesù attraversava città e villaggi e insegnava; intanto andava verso Gerusalemme.
23Un tale gli domandò:

- Signore, sono pochi quelli che si salvano?

Gesù rispose:

24- Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché vi assicuro che molti cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
25- Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta della sua casa, voi vi troverete chiusi fuori. Allora comincerete a picchiare alla porta dicendo: "Signore, aprici!", ma egli vi risponderà: "Non vi conosco. Di dove venite?"
26- Allora voi direte: "Noi abbiamo mangiato e bevuto con te, e tu hai insegnato nelle nostre piazze".
27- Alla fine egli vi dirà: "Non vi conosco
. Da dove venite? Andate via da me, gente malvagia!".
28- Piangerete e soffrirete molto, perché sarete cacciati via dal regno di Dio, ove ci sono Abramo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti.

********

Non si entra in Paradiso per strade larghe e facili, non vi si entra senza fare rinuncie, non si entra non si vive pienamente con l'ottica di Dio... ma insomma, allora in Paradiso non ci andrà nessuno?

Rispondiamo con l'appello della Vergine Maria a Fatima quando disse ai tre Pastorelli che l'Inferno era pieno di Anime, così come sappiamo che anche il Paradiso, grazie a Dio è ricco di miriadi e miriadi di Santi, Beati, Martiri e Confessori... in questi casi è più utile che ognuno di noi non risponda per l'altro se è salvato o meno, ma che risponda per se stesso cercando di comprendere se è sulla strada giusta per il Paradiso!

Non a caso la Chiesa non ha mai condannato nessuno all'Inferno, è un giudizio che spetta solo a Dio, la Chiesa però ci indica chi sono i Santi, chi sono coloro che si sono già guadagnati il Paradiso in modo da donare a noi un modello sull'unico Modello che abbiamo: Gesù Signore Asceso al Cielo dopo la Risurrezione.
La Chiesa ci dice come si va in Paradiso e quali sono i rischi per perderlo, poi sta ad ognuno di noi accettare o rifiutare.

Si narra di un nobile polacco, il quale molto si prodigava in opere buone, fino a sostenere sacrifici enormi e di carattere economici. Allorchè avanzò con gli anni un notte fece questo sogno:
Mi sembrò di essere levato in un'altra regione, straordinariamente bella e a me sconosciuta. Ivi scorsi un gran numero di figure celesti che parevano occupate a scrivere colla massima sollecitudine.
Mi avvicinai ad uno di questi Esseri angelici e lo interrogai qual cosa mai scrivessero con tanta premura.
Con la più grande affabilità egli mi rispose:
- Noi siamo gli Angeli di Dio e scriviamo qui, in queste pagine del libro della vita, le buone intenzioni degli uomini che sono sulla terra.

Tale risposta stimolò la mia curiosità e volendo sapere come mi trovassi io in fatto di meriti per l'eternità, chiesi:
- Non potrei vedere che cosa è registrato nella mia pagina?
- Perchè no? - rispose - e fra i molti fogli trasse fuori il mio.
Quale stupore però, o meglio, quale spavento mi assalì nel trovare vuota la mia pagina ad eccezione di qualche rigo.
- Ma come è possibile che io finora non abbia raccolto meriti per la vita eterna? Eppure ho compiuto molte opere buone, ho sostenuto anche privazioni e sacrifici!
- Amico - rispose l'Angelo con dolcezza - in questi fogli viene registrato solo ciò che gli uomini fanno  "in nome di Dio, per Lui, e per amor Suo"....

***

Senza alcun dubbio questa storia come tante altre non vanno ne generalizzate da una parte, così come neppure estremizzate dall'altra, ciò che è importante comprendere è che molte opere buone non vengono fatte "per amore di Dio, nel suo Nome e per il Suo Regno", ma vengono fatte per se stessi, in nome proprio, o in nome di una ideologia o di un partito, il povero viene così strumentalizzato e perfino abusato, usato, così come il malato o il carcerato, chiunque abbia veramente bisogno e trova nel suo "Samaritano" non il volto di Dio, ma l'immagine di una idea sociale alla quale essere riconoscente.

Qualcuno direbbe: e che male ci sarebbe? in fondo il povero sarebbe soccorso, il malato e il carcerato visitati, ecc... non è la stessa cosa?
Non proprio! Se è il volto di Dio che vogliamo vedere nel bisognoso, anche il bisognoso deve sapere che chi lo soccorre è Dio per mezzo della persona che lo aiuta, diversamente noi non scorgeremo nel bisognoso il volto di Dio e il bisognoso non saprebbe mai che deve ringraziare Dio....

Chiediamoci: quanti lavorano per il Paradiso?

Un giorno san Francesco di Sales ebbe questo dialogo con un muratore:
- Che cosa fate di bello fratello?
- faccio muri da mane a sera.
- E perchè murate? - chiese il santo -
- Oh bella! per guadagnar quattrini!
- E perchè volete guadagnare quattrini?
- Ma per comprare pane da mangiare!
- E perchè?
- Come perchè? Per poter vivere!
- E perchè vivete voi?
Ecco che qui il muratore non trovò risposta, come probabilmente saremmo rimasti senza risposta anche noi che abbiamo letto questo breve dialogo, se fosse stato rivolto a noi!
Il Santo allora con un sorriso gli fornì il suggerimento per la risposta: ricordando al buon uomo che il fine ultimo non è il pane da mangiare ma è "lavorare per il Signore, per andare un giorno a goderlo per l'eternità...."

Il pensiero autentico del Paradiso dà al mondo e alla vita il corretto orientamento; alla nostra esistenza e alla nostra attività il senso divino: la vita e il lavoro è un esercizio di ascesi che ci prepara al Paradiso!

Noi condanniamo senza dubbio la tremenda rassegnazione con cui Lutero, a Caterina Bora che gli mostrava il bel cielo stellato, rispondeva:
- Bello, ma non è più per noi!

Vero o falso che sia questo resoconto, dobbiamo considerare che moltissima gente ragiona proprio così!
Un sacerdote riceveva una lettera in questi termini:
"E' davvero triste vedere la povera gente, le brave donne del popolo, che vi dicono con dolorosa rassegnazione: Il Paradiso non è per noialtri!"

Purtroppo molti pensano che il Paradiso è per i religiosi, per i Santi, per chi soffre... si certo, il Paradiso è anche per loro, ma non solo per loro e non è detto che  alcuni religiosi lo abbiano conquistato!
E' preoccupante invece che ci sia gente rassegnata a non avere il Paradiso, rassegnata a non possedere questa immensa ricchezza!
E' preoccupante che ci siano poveri e disgraziati nella vita che per colpa di chi non sa parlare loro di Paradiso, rischia di restare povera e disgraziata anche per l'eternità!
Appare incredibile eppure sembra che questa sorta di malattia spirituale sia comunissima perfino tra i buoni e che per i "cattivi" diventi un motivo di rivolta contro il loro destino, in una rassegnazione suicida!
Ma niente di tutto ciò è più falso!
Il Paradiso E' PER TUTTI, ma come ci rammentano le parole di Gesù: non tutti vi entreranno soprattutto quelli che fanno i furbi, che prendono la via "larga", quelli che pensano che si possa passare una vita senza Dio, o peggio, contro Dio, rifiutarlo, e poi con un'opera buona guadagnarsi il Paradiso!
Il Paradiso è per coloro che rientrano nell'elenco delle Beatitudini, ricordate?

20 Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21 Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
22 Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo.
23 Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli.

***********

Quanto motivo di rallegrarsi hanno dunque i veri umili, per i quali questa terra è davvero valle di pianto!
Questa è la morale di Gesù:
- alle ricchezze fine a se stesse Egli oppone la felicità dei poveri che in Dio hanno la loro altissima dignità;
- ai violenti che mirano alle conquiste a spese di altri, Egli oppone la mansuetudine;
- agli avidi di piacere, Egli oppone la gioia delle lacrime;
- a chi ha fame e sete di giustizia Egli offre la Sua Giustizia ma non su questa terra, bensì in Paradiso;
- alle anime prive di pietà Egli offre il perdono e la misericordia per dare a tutti la possibilità di guadagnare il Paradiso;
- ai sensuali Egli offre l'attrattiva della purezza;
- a coloro che fremono sotto il giogo dei prepotenti Egli offre il gaudio dei veri pacifici che sono perseguitati in vista di una eternità gloriosa....
Quale smacco per chi rema contro Dio!
Ma quanti oggi intendono correttamente l'insegnamento di Cristo?
Quanti lo ascoltano?
Quanti vogliono davvero conquistare il Paradiso?

Per la maggior parte degli uomini, soprattutto in questo tempo, gli interessi di questo mondo dominano ogni cosa....assorbono tutte le attività tanto da non avere più tempo da dedicare a Dio; falsano le idee; distolgono dalla vera pietà; raffreddano le devozioni; si attivano per abbattere la religione; additano la Chiesa come nemica da abbattere.
E quando non si cerca altro che ricchezze, piaceri, onori, soddisfazioni, si perde il senso del Regno di Dio, si perde il Paradiso!

Per qualcuno può sembrare assurdo, incomprensibile e perfino contraddittorio che le lacrime, la sofferenza, l'umiltà, la vera pietà, il dolore offerto nelle ingiustizie, sono le vere basi sulle quali Dio ha deciso di poggiare le fondamenta del Suo Regno, ma questo è comprensibile se l'Uomo impara a conoscere la storia di Dio, la storia della Sua divina Incarnazione, del motivo che lo ha spinto ad umiliarsi Egli stesso facendosi Uomo come noi, per morire come noi, per strappare l'Uomo stesso dal dominio della natura decaduta....

Se si rifiuta di credere all'Inferno, e al Peccato Originale, si finisce per rifiutare il Paradiso perchè non se non si crede all'uno, non si crederà neppure all'altro!

E allora:
- sappiamo resistere col nostro Carattere di Cristiani donatoci dal Battesimo;
- dominare il male con le tante virtù di cui i Sacramenti ci forniscono continuamente;
- essere testimonianza viva dell'onore e della Gloria di Dio;
- desiderare davvero il Paradiso.

Due sono le strade, o corsie se volete, preferenziali, per il Paradiso:
- la via dell'innocenza;
- la via della penitenza.

Per la via dell'innocenza vi entrano i Bambini morti dopo aver ricevuto il Battesimo e quelle Anime che rimasero innocenti anche nella crescita e che mai si macchiarono di peccati mortali;
per la via della penitenza entrano tutte quelle Anime che dopo il Battesimo peccarono mortalmente, ma che tuttavia lavarono le proprie colpe con il vero pentimento, con autentiche lacrime, col vivo desiderio di essere lavati col Sangue di Cristo.

"Signore - implorò il Buon Ladrone accanto al Crocefisso - ricordati di me quando sarai nel tuo Regno;
e Gesù morente rispose: Oggi tu sarai con me, in Paradiso!" (Lc.23,42-43)

Può il testamento di uno che muore, specialmente se chi sta morendo è Gesù Cristo, il Signore Dio, dire la menzogna?

Santa Teresina del Bambin Gesù, morta a 24 anni, canonizzata e Dottore della Chiesa diceva che i suoi Santi preferiti in Cielo erano i santi Innocenti e il Buon Ladrone, perchè essi - per così dire - "hanno rubato il Paradiso, impietosendo il Cuore di Dio"


************************

Nella SECONDA APPARIZIONE a Fatima, apprendiamo:

13 giugno 1917

Scritto da Lucia di Fatima nel 1941 per ordine di sua ecc. mons. José Alves Correia da Silva, che le ordinò di scrivere qualsiasi altra cosa che ricordasse sugli avvenimenti di Fatima.

Dopo aver recitato il Rosario con Giacinta e Francesco ed altre persone presenti, vedemmo di nuovo il riflesso della luce che si avvicinava (e che noi chiamavamo «lampo»); e, subito dopo, la Madonna sopra l'elce, tutto come nel mese di maggio.

— Che cosa volete da me? — domandai.

— Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese, che recitiate il Rosario tutti i giorni e che impariate a leggere. Poi dirò quello che voglio.

Chiesi la guarigione di un malato.

— Se si converte, guarirà durante l'anno.

Vorrei chiedervi di portarci in Cielo.

— Sì, Giacinta e Francesco li porterò presto. Ma tu resterai qua ancora per un po'. Gesù vuol servirsi di te per farmi conoscere e amare. Lui vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato
.

— Resto qui sola? — domandai afflitta.

— No, figlia. E tu soffri molto per questo? Non ti scoraggiare. Io mai ti lascerò. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio. —

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il breve dialogo fra la Vergine Maria e i tre Pastorelli, specialmente con Lucia, è davvero INCORAGGIANTE e illuminante.... notare l'affizione di Lucia nel constatare di dover rimanere ancora sulla terra....e notare la richiesta del desiderio di andare in Paradiso...

Vi lascio meditare su questo passo di sant'Agostino dal Sermone 38, scrive:

" Non vuoi lasciare il mondo, ma il mondo lascia te, anche se vuoi seguirlo... La fatica passa, viene il riposo.
Passano le false letizie, viene eterno il bene che l'anima fedele ha desiderato, il bene verso il quale sospira con ardore ogni pellegrino di questo mondo.
Viene la Patria beata, la Patria celeste, la Patria popolata dagli Angeli, la Patria dove nessun cittadino muore, dove non può entrare alcun nemico, la Patria dove per l'eternità Dio ti sarà amico e dove non temerai alcun avversario...."

e ancora, nel Sermone 19, spiega:

" Riconosciamo cosa è riservato in alto a chi onora Dio, lassù dove ci viene raccomandato di tenere i nostri cuori e noi rispondiamo che sono rivolti al Signore.
E Dio non voglia che mentiamo almeno in quell'ora, in quel momento, in quell'attimo di tempo, quando così rispondiamo...che c'è per me lassù?
La Vita eterna, l'incorruzione, il regno con Cristo, la società con gli Angeli, dove non sarà nessun turbamento, nessuna ignoranza, nessun pericolo, nessuna tentazione: ci sarà invece la vera, sicura, stabile tranquillità.... il Paradiso che l'uomo invano cerca sulla terra....
Non vi stupiscono forse le cose create? E cosa sarà allora chi le ha create?
E' Lui la ricompensa della vostra fede. Avari, che cosa potrà mai bastarvi, se Dio stesso non vi basta?

Godremo, fratelli, di una visione mai contemplata dagli occhi, mai udita dalle orecchie, mai immaginata dalla fantasia: una visione che supererà tutte le bellezze terrene, quella dell'oro, dell'argento, dei boschi e dei campi, del mare, del cielo, del sole e della luna, delle stelle e degli angeli.
La ragione è questa: che essa è la fonte di ogni altra bellezza....

Desiderare le cose Celesti, anelare alle cose eterne, aspirare alla Patria che sta in alto e non teme nemici: dove non si perde l'amico, dove si vive in perfetta concordia senza alcuna privazione, dove nessuno nasce perchè nessuno muore, dove nessuno deve progredire e nessuno viene meno, dove non si ha ne fame ne sete, perchè+ si è saziati dall'immortalità e nutriti eternamente dalla Verità...."





continua..............
 
[Modificato da Caterina63 06/08/2011 22:35]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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