A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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La Chiesa Cattolica è idolatra ?

Ultimo Aggiornamento: 26/10/2010 22:41
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26/10/2010 22:37
 
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Da: cristianocattolico Inviato: 14/11/2002 18.49
Come hai notato in questi versi la prostrazione che viene fatta agli idoli (statue di dèi e non statue comuni come per esempio, statua di Garibaldi, di San Pietro ecc.) sono proibite da Dio.
Voglio raccontarti un piccolo aneddoto capitato a me stesso. Quando mi sposai comprai per ornare la mia casa, la statua della dèa Venere (un idolo), quando mi sono riconvertito al Cattolicesimo, decisi di mettere al suo posto la statua che rappresentava Maria (madre di Gesù). Dopo qualche giorno vennero a trovarmi i miei cognati (marito e moglie[sorella di mia moglie] tutte e due evangelici). Ho chiesto a loro se volevano la statua della dèa Venere. Sai cosa mi risposero?:
“E’ bellissima, ce la prendiamo, grazie”. Morale della favola, mi rimprovera di tenere la statua che rappresenta Maria, che per lui è idolo, mentre si prende la statua della dèa Venere che è veramente un idolo. Casi e contraddizioni della vita.
Ritornando alla nostra ricerca, ci sono prostrazioni non fatte a dèi, ma ad altri, come al diavolo, o ad altri che vengono confuse con Dio e/o sono prese come Dio, e questo è adorare.
Prostrare = Adorare :
(Matteo 4:9)
Tutte queste cosi io ti darò, se prostrandoti, mi adorerai.
“io” sarebbe il diavolo.
(Atti 10:25—26)
Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio andandogli incontro si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: “Alzati: anch’io sono un uomo!”
(Apocalisse 19: 10)
Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: “Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la Testimonianza di Gesù. E’ Dio che devi adorare”.

(Apocalisse 22:8-9)
Sono io, Giovanni, che ho visto e udito queste cose. Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell’Angelo che me
le aveva mostrate. Ma egli mi disse: “Guardati dal farlo! Io sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli, i profeti, e come coloro che custodiscono le parole di questo libro. E’ Dio che devi adorare”.
“Come vedete cari fratelli c’è parecchia differenza tra le prostrazioni in senso di rispetto e le prostrazioni in senso di adorazione, le prime sono ammesse da Dio, e nella Bibbia ne troviamo parecchi esempi, quando invece si tratta di adorazione viene sempre specificato “…per adorarlo..”
i fratelli protestanti creano molta confusione tra prostrazione di adorazione e prostrazione in segno rispetto, ci accusano di idolatria solo perché alcuni di noi si inchinano di fronte alle statue di santi in segno di rispetto. Praticamente si ergono a nostri giudici, credendo di leggere nel nostro cuore, accusandoci di adorare i santi, quando invece noi li rispettiamo, li veneriamo come campioni di fede, come esempi da imitare. E’ difficile far capire ai protestanti che i nostri inchini non sono in segno di adorazione ma in segno di rispetto, e queste ultime prostrazioni sono ammesse dalla Bibbia.”  Se parlando personalmente con diversi fratelli pentecostali, comincio a portare le prove bibliche delle prostrazioni in segno di rispetto, loro mi dicono: ‘va bene, ammettiamo che tu non adori i santi, ma tutti gli altri cattolici cosa fanno?’ praticamente sfuggono sempre davanti a un dialogo che li porta ad ammettere le prostrazioni in segno di rispetto, e si ergono a giudici di tutti coloro che rispettano i santi. Più volte ho suggerito di chiedere porta a porta ai cattolici se considerano i santi come dèi, ma mi hanno risposto che nessun cattolico risponderete di adorare i santi; e allora perché vi ergete a nostri giudici? Eppure i giudici interrogano gli accusati, espongono loro i capi di accusa, e li fanno parlare a loro discolpa, i giudici ascoltano gli accusati prima di condannarli, voi protestanti invece condannate senza ascoltare nessuno. La prova di adorazione idolatra sarebbe dentro i cuori degli idolatri, ma voi non potete leggere i cuori, quindi come fate a condannare o etichettare ‘idolatri’ noi cattolici? I cattolici sono forse dei mentitori quando dicono di non adorare i santi? Come fate a provare che sono (o siamo) mentitori? Eppure se io insisto nel dire che io non adoro i santi, molti fratelli protestanti sembrerebbero credermi, ma mi rendo conto che al prossimo incontro mi ripetono di nuovo le stesse cose, e le stesse accuse. Quindi da un lato dicono di non giudicarci, dall’altro (in pratica) lo fanno, e non vogliono sentire ragioni ne prove bibliche varie. Vengono talmente abituati a considerarci idolatri (dai loro pastori) che si possono paragonare ad uno stereo autoreverse, ripetono sempre le stesse cose e poi ricominciano da capo.
E così ogni volta si riparte con le stesse frasi, loro accusano i mi difendo e porto le prove, assicurando di non adorare i santi, loro sembrano credermi, ma al prossimo incontro mi ripetono le stesse accuse. Satana fa di tutto per separare noi cristiani, e tenta in tutti i modi di separarci dai santi campioni di fede, che con le loro preghiere possono aiutarci nel combatterlo. I molti protestanti che si ergono a nostri giudici non peccano forse di presunzione e orgoglio?” Ma sono sicuro che dopo aver letto questo studio, alcuni di loro ripenseranno al loro modo di giudicarci, e riconosceranno che è sbagliato, è sbagliato credere di poter leggere nel cuore altrui, giudicandolo (ndr).

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Da: cristianocattolico Inviato: 14/11/2002 18.53
Come, sicuramente, avrai notato, caro fratello, nei versi di Atti e Apocalisse, leggiamo: (Atti) “Cornelio andandogli incontro si gettò ai suoi piedi per adorarlo”, (Apocalisse) “Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo”, “mi prostrai in adorazione ai piedi dell’angelo”. Quindi lo stesso Luca (autore degli Atti) scrive che Cornelio si gettò ai suoi piedi per “adorarlo”, non scrive semplicemente: “si gettò ai suoi piedi”, no! Aggiunge la parola: “per adorarlo”, e noi sappiamo che “adorare” significa: “venerare Dio o un dio”, cioè: “riconoscere ‘Dio’ o ‘un dio’”. Per cui, Cornelio credette di trovarsi davanti un dio o Dio, ecco perché
Pietro lo fece rialzare, e lo dimostra da ciò che subito dopo gli disse: “Alzati: anch’io sono un uomo!”, come per dire, ed è chiarissimo, “guardati che io non sono Dio o un dio ma un uomo”, lo dice chiaro: “sono un uomo”, altrimenti avrebbe detto solamente: “Alzati”, e Luca non avrebbe scritto: “per adorarlo”.
Tanto è vero che lo stesso Luca negli Atti 16:29 per la stessa identica azione di prostrazione ha scritto: “si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila”, non ha aggiunto la parola “adorare”, e non leggiamo che Paolo e Sila lo fanno alzare, perché?
Perché il carceriere in loro non riconosceva Dio o un dio, ma un uomo di Dio, quindi non li adorò, ma semplicemente li venerò o li onorò, tanto è vero che subito dopo il carceriere disse: “Signori, cosa devo fare per essere salvato?” e Paolo cosa rispose?: “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia”, non disse: “Non ti devi più prostrare davanti a noi”.
Per Apocalisse 19:10 e 22:8-9 lo stesso discorso di Atti, infatti Giovanni scrive: “Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo”, “Udite e vedute che le ebbi, mi prostrai in adorazione ai piedi dell’angelo…”,  quindi Giovanni riconosce di aver pensato che quell’angelo era Dio, altrimenti non avrebbe scritto: “adorarlo” e “adorazione” che significa, come già detto, “riconoscere Dio” infatti l’angelo disse: “Non farlo! Io sono un servo come te...”, “Guardati dal farlo! Io sono un servo di Dio come te...”.
Infatti ci sono altri casi identici come Genesi 19:1 e Tobia 12:15-16 ecc., dove si è notato che gli angeli che hanno ricevuto la prostrazione, non hanno rimproverato nessuno e hanno accettato la prostrazione.
Quindi ripeto per l’ennesima volta, che la prostrazione fatta a Dio o agli dèi o a chi si riconosce un dio o superiore a Dio è ADORARE, mentre negli altri casi è solo un atto di venerazione o di onore con segno di grande rispetto e ossequio che non ha niente a che fare con l’adorazione.
E a tal proposito ti voglio far vedere di altri due casi, per confermare tutto ciò che ho detto riguardo a Paolo e di cui Luca stesso ci informa tramite gli Atti 14:8-18:
C’era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. Egli ascoltava il discorso di Paolo e questi, fissandolo con lo sguardo e notando che aveva fede di esser risanato, disse a gran voce: “Alzati in piedi!”. Egli fece un balzo e si mise
a  camminare.
La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, esclamò in dialetto licaonio e disse: “Gli dèi sono scesi tra noi in figura umana!”. E chiamavano Bàrnaba Zeus e Paolo Hermes, perché era lui il più eloquente.
Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all’ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: “Cittadini, perché fate questo?
Anche  noi   siamo  essere  umani,  mortali  come voi, e vi predichiamo di convertirvi da queste vanità al Dio vivente che ha fatto il cielo,  la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano.
Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada; ma non
ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori”.  E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall’offrire loro un sacrificio.

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Da: cristianocattolico Inviato: 14/11/2002 18.58
E gli Atti 28:7-10:
Nelle vicinanze di quel luogo c’era un terreno appartenente al “primo” dell’isola, chiamato Publio; questi ci accolse e ci ospitò con benevolenza  per tre giorni. Avvenne che il padre di Publio dovette mettersi a letto colpito da febbre e da dissenteria; Paolo l’andò a visitare e dopo aver  pregato gli impose le mani e lo guarì, dopo questo fatto, anche gli altri isolani che avevano malattie accorrevano e venivano sanati;
ci  colmarono di onori e al momento della partenza ci rifornirono di tutto il necessario.
Nel primo caso (Atti 14:8-18) la gente ha preso Barnàba per il dio Zeus (Giove) e Paolo per il dio Hermes Mercurio), infatti il sacerdote del dio Zeus voleva offrire, ai due apostoli, assieme alla folla, un sacrificio. Giustamente Paolo e Barnàba non volevano essere considerati dèi per cui non volevano sacrifici, infatti hanno detto: “Noi siamo esseri umani come voi e vi predichiamo di convertivi di queste vanità al Dio vivente”. Oltretutto, questa gente era politeista e non conoscevano Paolo, Barnàba e Gesù Cristo, per cui li volevano onorare (adorare) come dèi e non per quelli che erano.
Nel secondo caso (Atti 28:7—10) Paolo non era considerato un dio e anche qui ha guarito gli isolani, come nel caso precedente, con l’imposizione delle mani.
Cosa hanno fatto gli isolani? Lo hanno onorato.
Beh! Ti risulta che Paolo ha impedito di essere onorato? O, Dio lo ha punito? NO!
Questo riconferma che non è proibito onorare o pregare gli uomini di Dio per andare a Gesù, come non è proibito Onorare o venerare la croce, cosa che non fanno i protestanti.
Perché bisogna onorare o venerare la Croce? Cos’è la Croce?
La “Croce” è uno strumento di morte che è servito nel caso di Gesù, a far morire Lui, e la Sua morte è servita a espiare i peccati degli altri.
Quindi questo terribile strumento di morte per i Cristiani è diventato uno strumento da venerare, perché è stato un mezzo per salvare l’umanità. Leggiamo e verifichiamo le Sacre Scritture:
(Matteo 10:38)
Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.
(Luca 14:27)
Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
Come noti Gesù parla proprio di “CROCE”, come di uno strumento bello che serve per la salvezza. E’ come per dire: “Chi non porta la propria sofferenza tramite la sua malattia”. Ecco la malattia è la “croce”, come per Gesù la sua sofferenza veniva procurata dalla malattia che era la “croce”.
Quindi per Gesù la “croce” è una cosa bella.
Infatti, ripeto, Gesù non dice solo: “Chi non viene dietro di me, non può essere mio discepolo”, ma: “Chi non porta ‘la propria croce’ e non viene dietro di me…”.
La stessa cosa è per:
(Luca 9:23)
Poi, a tutti, diceva: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segue.
(i Corinti 1:17-18)
Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché  non venga vana la croce di Cristo.
La parola della croce... infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi è potenza di Dio.
(Galati 5:11)
..E’ dunque annullato lo scandalo della Croce?
(Galati 6:12,124)
Quelli che vogliono fare bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della Croce di Cristo.
…Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù cristo.
(Efesini 2:16)
…e per rinconciliare tutte e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della Croce.
(Filippesi 3:18)
Perchè molti, ve l’ho già detto, più e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della Croce di Cristo.
Ecc, ecc.

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Da: cristianocattolico Inviato: 14/11/2002 19.01
Come hai notato, caro fratello, in questi versi sopraccitati viene risaltato abbastanza la “CROCE”:
1) prenda la sua Croce. — 2) Non venga resa vana la Croce — La parola della Croce.. .è potenza di Dio — 3) E’ dunque annullato lo scandalo della Croce? — 24) solo per non essere perseguitati a causa della Croce. Ma non ci sia altro vanto che nella Croce. — 5) per mezzo della Croce.
-6) Si comportano da nemici della Croce.
e come hai notato non si parla di Gesù, in prima persona, ma della “CROCE”, come di uno strumento da rispettare, onorare, venerare.
Lo stesso Giovanni al cap. 3 del verso 124 ci informa:
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il figlio dell’uomo.
Cosa significa “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto”? Per quale motivo fu innalzato il serpente? Per la salvezza del popolo di Dio. La stessa cosa è per Gesù Cristo. Gesù fu messo nella croce per la salvezza dell’umanità.
Ora il serpente dov’era messo? Sull’asta.
Ma perché sull’asta? Non poteva essere messo a terra direttamente? Eppure fu messo sull’asta. Quindi il popolo guardava l’asta dov’era messo il serpente per la sua salvezza, alla stessa maniera bisogna guardare “la Croce”, perché c’era Dio figlio che l’ha reso Santa, per essere salvato.
Come dicevo, bisogna onorare “la Croce” perché essendoci stato Dio figlio a contatto è diventato un oggetto sacro. Perché dov’è Dio tutto è sacro, quindi bisogna adorare Dio e onorare o venerare ciò che ha toccato o appartiene a Lui.
Perché Giosuè si prostrò dinanzi all’Arca? (Giosuè 7:6) Perché c’era la “legge di Dio” e nello stesso tempo Dio faceva sentire la sua voce dall’Arca.
Leggiamo “Giosuè 5:15”:
Rispose il Capo dell’esercito del Signore a Giosuè: “Togli i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale stai: è Santo”. Giosuè così fece.
Chi c’era stato sopra quel luogo per essere santo, rispettato e onorato (il luogo) per doversi togliere i sandali?
“Il capo dell’esercito del Signore”.
Alla stessa maniera pensa Gesù Cristo (Dio) che toccò la “Croce”. Dio ha reso sacro e santo:

IL MONTE:
— (Esodo 19:10—12)
Il Signore disse a Mosè: “Và dal popolo e purificalo oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché
nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista di tutto il popolo. Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo:
Guardatevi dal salire sul monte e dal toccare le falde.
Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.
— (Ebrei 12:18—20)
Voi infatti non vi siete accostati a un luogo tangibile e a un fuoco ardente, nè a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a
suono di parole, mentre quelli che udivano scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola; non potevano infatti sopportare
l’intimazione:  Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata.

L’ARCA DELL’ALLEANZA:
— (1 Cron. 15:1—2)
Egli si costruì edifici nella città di Davide, preparò il posto per l’arca di Dio ed eresse per essa una tenda. Allora Davide disse: “Nessuno,
se non i leviti,  porti l’arca di Dio  perché Dio li ha scelti come portatori dell’arca e come suoi ministri per sempre”.
— (Giosuè 6:12~114)
Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l’arca del Signore; i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di ariete davanti
all’arca del Signore, avanzavano suonando le trombe; l’avanguardia li precedeva e la retroguardia seguiva l’arca del Signore; si marciava a suon di tromba. Girarono intorno alla città, il secondo giorno, una volta e tornarono poi all’accampamento. Così fecero per sei giorni. ecc.
L’ALTARE
— (Esodo 29:37)
Per sette giorni farai il sacrificio espiatorio per l’altare e lo consacrerai. Diverrà allora una cosa santissima e quanto toccherà l’altare
sarà santo.
Nota: Quando l’animale e qualsiasi cosa toccava l’altare consacrato dall’uomo, diventava santo. Pensa per “la croce” di Cristo toccata da Dio.
L ‘OLOCAUSTO
— (Levitico 6:17—20)
Il Signore disse ancora a Mosè: “Parla ad Aronne e ai suoi figli e dì loro: Questa è la legge del sacrificio espiatorio. Nel luogo dove si immola
l’ olocausto sarà immolata davanti al Signore la vittima per il peccato. E’ cosa santissima. La mangerà il sacerdote che l’offrirà per il peccato;
dovrà mangiarla in luogo santo, nel recinto della tenda del convegno. Qualunque cosa ne toccherà le carni sarà sacra.

I CONSACRATI
— (Salmi 105:15)
“Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti”.
GLI INDUMENTI E/O LE RELIQUIE
— (Matteo 9:20 e 22)
Ed ecco una donna, che soffriva d’emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle
e toccò il lembo del suo mantello. ...E in quell’istante guarì.
— (Matteo 14:36)
…e lo pregavano di poter toccare almeno l’orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.
— (Atti 19:11—12)
Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo, al punto che si mettevano sopra fazzoletti  o  grembiuli che erano stati a contatto con lui (Paolo)  e le malattie  cessavano e gli spiriti fuggivano.
I MORTI
— (2 Re 13:20—21)
Poi Eliseo morì e fu  posto nel sepolcro. In quello stesso anno bande di predoni Moabiti vennero nel paese. Or, mentre alcuni stavano seppellendo un morto, ecco, videro questi predoni e impauriti gettarono il cadavere nel sepolcro di Eliseo. Ma appena quel morto ebbe toccato le  ossa di Eliseo, risuscitò, si alzò in piedi e se ne andò.
Ora cominci a comprendere perché tutte le cose, le persone toccate o appartenenti da/a Dio devono essere onorate? Per rispetto di Dio.
Quindi la “Croce”, “Maria” (madre di Gesù), gli “Apostoli”, i “Santi”, gli “Angeli”, come 1’ “Arca dell’alleanza”, il “serpente di bronzo”, i “consacrati” o ciò che rappresentano, ecc., devono essere onorati, venerati (ma non adorati), portati in processione, o messi in qualsiasi luogo, perché appartenenti a Dio Padre, a Gesù (Dio Figlio) e allo Spirito Santo (Dio) e per cui sacri a Dio.
Nella video Cassetta ho sentito il fratello evangelico (con gli occhiali) di nome Salvo che ha detto che ci sono diversi tipi di adorazione:
- Adorazione per dulia ecc.
E il pastore ha ribadito che Gesù avendo detto: “Solo a Lui rendi culto.”, la Chiesa Cattolica automaticamente è idolatra.

Senza fare commenti leggiamo le definizioni di “Culto” e di “Immagini sacre” sul “DIZIONARIO DEL CRISTIANESIMO” di Enrico Zoffoli, della SINOPSIS - INIZIATIVE CULTURALI.
CULTO. — Manifestazione sensibile della stima dovuta ad una persona che eccelle  per singolari doti di spirito. — Supremo - e più propriamente detto — è quello religioso che spetta a Dio, riconosciuto come Signore assoluto dell’universo e della vita umana (c. di latria).
— Segue il c. dovuto all’umanità di Cristo, anch’essa adorabile per la Persona del Verbo a cui appartiene. — E un c. d’ordine inferiore si deve alla Vergine (c. di protodulia) agli Angeli e ai Santi (c. di dulia, assoluto), e alle reliquie ed immagini dei medesimi (c. di dulia, relativo)
IMMAGINI SACRE. - Le immagini che rappresentano Dio, il Cristo, la Vergine, gli Angeli e i Santi rispondono ad una fondamentale esigenza del pensiero umano, bisognoso di elevarsi alla considerazione dell ‘immateriale e dell ‘invisibile in base all ‘esperienza del sensibile:
non è “umano” un solo pensiero che in qualche modo non si riferisca a dei “fantasmi”.
Le condizioni richiamate dal Magistero erano pienamente comprensibili. Si richiedeva che:
a) le rappresentazioni fossero ispirate al dogma, capaci di elevare lo spirito e coltivare la pietà cristiana…;
b) il culto fosse “relativo”, non “assoluto”, ossia non si arrestasse alla immediata materialità dell’immagine (tela, legno, pietra, metallo...), quasi che in essa risiedessero virtù occulte o qualcosa di divino (“non quod credatur intesse  aliqua in iis divinitas vel virtus”) ma si riferisse esclusivamente alla persona rappresentata…
c) si rispettasse la distinzione tra culti di “latria”, dovuto solo a Dio; e di “dulia” o “venerazione” per la Vergine e i Santi...: nessuna creatura può essere adorata;
Quindi non adorazione come afferma il fratello Salvo (e non è un concetto filosofico) ma “manifestazione sensibile della stima dovuta ad una persona che eccelle per singolari doti di Spirito”.
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