A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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Riflessione sullo Spirito Santo

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2010 22:01
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Da: Soprannome MSN°Gino¹  (Messaggio originale) Inviato: 07/05/2004 18.24
"Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"
 Con questa antica formula inizia ogni preghiera dei cristiani; prima di ogni richiesta, lode, supplica, è invocato il mistero della trinità divina. Con la Persona del Padre è facile identificare il Dio - Creatore della Genesi o il genitore, a volte benevolo a volte irato, del Vecchio Testamento; quando si pensa a quella del Figlio viene subito in mente la figura di Gesù e il suo sacrificio.

 Molto più difficile, invece, è farci un'idea dello Spirito Santo.
 
Non perché la sua Persona abbia un ruolo minore o addirittura marginale della storia della Salvezza, ma per il suo particolarissimo modo di entrare nella nostra vita: Egli è presente in noi, ci avvolge, ci abbraccia teneramente, a volte ci scuote. Ma è come l'aria: sottile e impalpabile
 
"Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma Egli ha messo la nozione dell'eternità nel loro cuore, senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dall'inizio alla fine"
                                                                                                         Qoelet 3; 11
 
Quante volte ci siamo chiesti il perché di qualche tragedia, ci siamo arrabbiati di fronte ad un'ingiustizia, abbiamo gridato uno scoraggiato "Signore io non capisco!"…? Il progetto di Dio è troppo grande per essere compreso dalle nostre menti, ci sarà sempre qualcosa che va oltre il nostro orizzonte. Eppure in momenti particolari della nostra vita crediamo di avere afferrato il senso del mondo…magari solo per un breve, intensissimo attimo, un flash improvviso…poi ritornano i dubbi, i perché…, ma quel momento ci ha lasciati più ricchi, ci ha fatto intravedere un granellino di infinito ordine, di infinità bontà, di infinita pace: di Dio.
E quando le cose del mondo sembrano non bastarci sentiamo la nostalgia di quell'Assoluto appena sfiorato, sentiamo di appartenergli e di camminare verso quella luce abbagliante.
Ecco la grande forza dello Spirito che agita il cuore dell'uomo.
 
Guardiamo ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettiamoci alla prova tutte le volte che lo ritieniamo necessario. Quindi poniamo a noi stessi, e a noi stessi solamente, una domanda. […]
 
Questa strada ha un cuore? Se lo ha, la strada è buona. Se non lo ha, non serve a niente.


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Da: Soprannome MSN°Gino¹ Inviato: 07/05/2004 18.27
Si dice spesso che la Bibbia sia come un codice da interpretare, dove dietro ogni parola c'è un significato ancora più grande. Infatti anche per rappresentare lo Spirito Santo vengono usati dei simboli, il più frequente dei quali è quello del soffio, del respiro del vento. In ebraico esiste una sola parola che indica tutto questo: ruah.
 Come lo Spirito aleggiava sopra il caos prima della creazione, così Dio ha alitato sul primo uomo per donargli la vita.
"Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera"
Salmi 33; 6
<o:p></o:p> 
<o:p>Lo spirito è dunque ciò che ci mette in movimento, ciò che ci dà lo slancio e la forza di intraprendere azioni che possono sembrare folli agli occhi del mondo. Ma essere cristiani non è semplice, né tantomeno razionale.
 Cosa ci può essere di più sconvolgente di un Dio che muore in croce? E di un uomo che vince la morte?
Lo Spirito Santo ci dà la forza di essere nel mondo testimoni di Cristo, di un Dio che può sembrare esigente, che chiede rinunce e privazioni, ma che sa donare gioia e pace.
 Ognuno di noi deve però compiere un cammino personale verso di Lui: per fare questo bisogna liberare il cuore dai desideri della carne e vivere secondo lo Spirito.
"Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni agli altri"
Galati 5; 24-26
</o:p>
<o:p>
Spesso gli uomini faticano a riconoscere cosa sia "buono" veramente, così è facile che un bene minore, che può arrecare un piacere immediato, venga scambiato per un bene maggiore, cioè per tutto ciò che ci conduce verso Dio, verso il Bene Assoluto: la comunione con Lui.
L'uomo diventa in questo modo schiavo delle passioni, dei vizi, ripetendo in molteplici forme il peccato del popolo di Mosè nel deserto, l'adorazione di un vitello d'oro, oggi sostituito da un desiderio smodato di denaro, sesso, potere</o:p>
<o:p>"Tu ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te"
Sant'Agostino
</o:p>

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Da: Soprannome MSN°Gino¹ Inviato: 07/05/2004 18.32
"Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore"
2 Corinzi 3; 17-18
C'è spesso tra gli uomini una sottile malinconia, un disagio, la sensazione di non essere mai a casa propria: da quando l'uomo non abita più nel giardino dell'Eden si sente in esilio, prigioniero in una terra non sua.
Lo Spirito è venuto per aprirci gli occhi e mostrarci che le nostre catene sono solo immaginarie. "Tu puoi scegliere il Bene": questo è il suo messaggio.
 
Nel Nuovo Testamento, dove l'azione dello Spirito è più palese, non vi sono rigidi precetti da osservare meccanicamente; vi regna la Grazia divina, il dovere è prima di tutto una sorprendente possibilità.
Cosa vuol dire dunque "camminare secondo lo Spirito"? Significa amare Dio e manifestare questo nostro amore con la preghiera, significa assecondare i desideri dell'anima che immancabilmente ci conduce verso l'alto perché sente di appartenere a Lui e a Lui di dover ritornare.
Con i "Dieci Comandamenti" Dio aveva consegnato a Mosè dieci importanti leggi che stringevano ancora di più il vincolo tra il Signore e il suo popolo. Ma erano ancora disposizioni "imperfette", adatte a persone che per lunghi anni non avevano conosciuto altre forme di potere se non lo schiocco della frusta degli inviati dei Faraoni. Mancava ancora dispiegata in tutta la sua interezza la Grazia dello Spirito Santo, che non soltanto permette di riconoscere il Bene ma dona anche la forza e la capacità di perseguirlo. Si tratta di un principio interiore di comportamento, non di una legge  che costringe dall'esterno.
Tuttavia la "Legge delle Tavole" rimane la prima tappa del cammino verso il Regno; Gesù infatti non ripudia le leggi dei Padri, ma aggiunge un nuovo capitolo nella storia della Salvezza.

"Ecco verranno giorni -dice il Signore- nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò un'alleanza nuova. Non come l'alleanza che ho concluso con il oro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo."
Geremia 31; 21-33

 Pronunciano le cosiddette "Beatitudini" Cristo non vuole creare una contraddizione o contrapposizione tra legge esteriore e legge interiore, cerca solamente di mettere in primo piano la vita secondo lo Spirito. Le leggi del Decalogo svolgono un ruolo di insegnamento, sono uno strumento che serve ad indicare ciò a cui porta la Grazia dello Spirito Santo, ma senza questo principio interiore le norme morali scritte non otterrebbero altro se non inadempienza e trasgressione.
Nella lettera ai Galati San Paolo annuncia la liberazione degli uomini, per opera del Signore, dai vincoli "degli elementi del mondo", intendendo con questa espressione tutte quelle prescrizioni legali dei Giudei con le quali Dio educava un popolo ancora immaturo.
"Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto; ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre. Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio."
Galati 4; 1-7
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

1 Corinzi 13; 1-13
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Da: Soprannome MSN°Gino¹ Inviato: 07/05/2004 18.36
È solo nella libertà che l'amore può nascere, altrimenti anche tutto ciò che sembra buono non è altro che qualcosa di imposto.
 Sin dall'alba dell'umanità il nucleo della società è la famiglia che ancora oggi, seppur faticosamente, resiste alle insidie del tempo. Cosa può avere determinato un successo così strepitoso? I fattori sono molteplici e l'argomento è oggetto di studio per gli esperti delle più disparate discipline, ma sicuramente uno di motivi principali si può individuare nel fatto che la famiglia è uno dei luoghi dello Spirito, perché non vi regna la legge ma l'amore.

C'è un'altra istituzione plurisecolare dove l'azione dello Spirito è evidente agli occhi di tutti: la Chiesa.
 
Il giorno di Pentecoste lo Spirito scese sugli Apostoli e questi cominciarono ad annunciare il regno di Dio. È proprio in questo giorno che la Chiesa inizia pubblicamente la sua opera: Gesù le aveva già dato inizio ristabilendo un nuovo patto con il popolo di Israele e predicando il Vangelo, ovvero la buona notizia della venuta del regno di Dio promesso nelle scritture.
Da qui prende origine la natura fondamentalmente missionaria della Chiesa: in essa si disvela e si realizza il progetto di Dio che il mistero di Cristo: stabilire la comunione degli uomini con Dio, ricapitolando in Cristo tutte le cose. Per compiere questa sua missione la Chiesa ha continuamente bisogno del sostegno dello Spirito, anzi, è stata definita "Tempio dello Spirito" perché lo Spirito Santo è l'anima stessa della Chiesa, il principio della sua vita, l'origine dei doni, dei ministeri, dei carismi.
"A ciascuno è data una manifestazione dello Spirito per l'utilità comune"
1 Corinzi 7;7
Senza lo Spirito Santo infatti la Chiesa sarebbe una semplice organizzazione politica e il cristianesimo un'ideologia: attraverso la sua azione invece avviene un salto qualitativo. Dallo stato materiale si passa ad una condizione più alta, quella spirituale.
 
Lo Spirito dunque può essere paragonato al collante che tiene insieme il mondo: nonostante tutti i tragici fatti che sembrano porre barriere insuperabili tra popolazioni vicine, nonostante che dislivelli economici e sociali separino sempre di più le persone magari anche di una stessa città, è facile riconoscere in chi ci sta davanti un nostro fratello.
Basta guardarlo negli occhi per capire, qualunque sia la sua cultura, razza, lingua, religione, che anche lui prova i nostri stessi sentimenti, si pone le nostre stesse domande, è figlio del nostro stesso Padre. Ma questa somiglianza non è possibile vederla con gli occhi: se ci fermiamo all'apparenza noteremo solo le differenze, come la pelle più scura o più chiara, i vestiti troppo vecchi o troppo nuovi; essere fratelli è una sensazione che nasce nel profondo, una consapevolezza che abbiamo in noi.
 È lo Spirito che ce lo suggerisce. Non solo grazie all'azione benefica che ha in noi, ma anche grazie al ruolo che ricopre nel mistero della SS. Trinità: è la Persona che pone in relazione il Padre e il  Figlio, è l'amore che li lega. Nella Trinità sono unite tre persone identiche ma diverse.
 Proprio questa "unità nella diversità" dovrebbe farci riflettere sull'attualità del messaggio dello Spirito; oggi i problemi più grandi sorgono dalla difficoltà della pacifica convivenza non solo fra popoli di differente cultura, ma anche all'interno di gruppi a prima vista omogenei.
 Ecco quindi la risposta dello Spirito: le differenze sono una grande ricchezza de difendere e non inutili reminiscenze di un lontano passato; ogni uomo ha i suoi particolarissimi talenti da investire nel grande affare della vita.
 Gesù in una famosa parabola (Giovanni 15; 1-8) ha esclamato: "Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla". L'elemento essenziale perché ogni pianta sopravviva è che in essa vi scorra la linfa vitale: nella Vigna del Padre, simbolo della comunione di tutti i cristiani, della Chiesa, dello stesso Corpo di Cristo, la linfa è lo Spirito Santo, che scorre e porta il suo frutto ai tralci.
 Lo Spirito lancia continuamente il suo messaggio di pace, così come la Colomba (un altro suo simbolo) aveva portato il ramoscello di ulivo a Noè per annunciargli la fine del diluvio e della collera di Dio.
"Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore."
Giovanni 14; 26-28

Ma per poter essere anche noi portatori di pace dobbiamo per prima cosa fare pace con noi stessi e questo è possibile solo nel silenzio e nella preghiera. Lo Spirito infatti è anche "Maestro della Preghiera", intercede per noi e guida le nostre parole.
"Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio."
Romani 8; 26-27

"Siediti ai bordi dell'aurora, per te si leverà il sole. Siediti ai bordi della notte, per te scintilleranno le stelle. Siediti ai bordi del torrente, per te canterà l'usignolo. Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlerà"
7L. Vahira
 
"Quando pregate vi innalzate a incontrare nell'aria quelli che pregano nel medesimo istante; voi non potete incontrarli che nella preghiera. Perciò questa visita all'invisibile tempio non sia che un'estasi e una dolce comunione"
G. K. Gibran

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Da: Soprannome MSN°Gino¹ Inviato: 07/05/2004 18.39
È difficile trovare momenti di pausa per pensare a Dio; nella confusione in mezzo a cui viviamo è difficile sentire persino le parole di un nostro amico che ci saluta, figuriamoci il richiamo di Dio.
 Eppure Dio avrebbe tante cose belle da dirci… che non siamo soli, che lui ci ama, che tiene un posto per noi…; quando non sappiamo che decisione prendere dobbiamo chiedere aiuto allo Spirito e lui ci farà da guida, sarà come la torcia per l'esploratore, sarà la nostra candela per le zone oscure della vita.

Possiamo infatti vedere le cose con la Luce o senza la Luce. In se stesse esse sono statiche, prive di vita, forme vuote. Con lo Spirito Santo invece acquistano vitalità e funzionalità, hanno finalmente un senso ed un uso nell'economia della Salvezza.

Nicodemo, un capo dei Giudei, andò da Gesù di notte per parlare con lui (Gv 3; 1-21). Il Rabbi gli rivolse queste parole: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio". Nicodemo rimase un po' turbato, non capiva quello che Gesù volesse dire. Questo perché non aveva compreso che il modo di parlare del maestro era fortemente simbolico. "Rinascere dall'alto" significa abbandonare l'uomo vecchio, carnale e tutto ripiegato su se stesso, per diventare uomo nuovo, spirituale, che non si sa da dove venga né dove vada, come il vento. Rinascere nello Spirito quindi, ma non per rinnegare la materialità, la corporeità bensì per conferirle dignità superiore tramite l'ingresso in una nuova dimensione.

Nell'Antico Testamento c'è una grandiosa immagine dell'azione vivificante dello Spirito, la visione delle ossa aride da parte del profeta Ezechiele (Ez 37; 1-10). In una valle piena di ossa ormai secche lo Spirito invocato da Ezechiele dà nuova vita e fa rinascere carne e nervi in quello che ormai sembrava perduto.
"Spirito, vieni dei quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano"
Ez 37; 9

Pace, Gino


  

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Da: Soprannome MSN°Gino¹ Inviato: 09/05/2004 19.54
"Vieni, Spirito Santo, .... senza la tua forza nulla è nell'uomo" (Sequenza).
 
Una delle circostanze in cui l'uomo, in cui ognuno di noi avverte l'incapacità, la sua nullità è quella della SOFFERENZA profonda.
E' necessario che lo Spirito santo ci infonda la fortezza per renderci capaci di portare certe croci con serenità che, da un punto di vista umano non lasciano sperare sollievo.
"Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza - dice San Paolo - e lo spirito stesso intercede con insistenza per noi con gemiti ineffabili" Rm. 8,26.
Egli si fa preghiera di ognuno di noi cristiani prega con noi e per noi e ci coinvolge nel mistero di una supplica alla quale il Padre non può resistere.
Quando sotto il peso della sofferenza non riusciamo a pregare, ci resta una sola risorsa: unirsi al gemito segreto che, dal fondo del nostro cuore, lo Spirito eleva al Padre e ripetere la preghiera di Cristo "ABBA' PADRE, NON QUELLO CHE VOGLIO IO, MA QUELLO CHE VUOI TU" Mc. 14,36.
Per quanto ci vogliamo distaccare e vogliamo rinnegare la nostra volontà e tutte le nostre cattive tendenze per conformarci a Cristo, non riusciremo mai da soli a raggiungere a un distacco o a un rinnegamento totale.
Abbiamo bisogno di Forza che può darci solo lo Spirito Santo.
Abbandoniamoci con fiducia all'azione dello Spirito e chiediamo a Lui la forza necessaria per dire col cuore "Padre sia fatta la tua volontà".
 
Pace
Gino
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Da: Mery Inviato: 10/05/2004 21.01
Gino ho letto attentamente tutto quanto hai scritto, parole bellissime che mi hanno dato una forte carica e devo dire che ne avevo veramente bisogno....Ho ritrovato in questa comunità persone con un cuore grande,pieno d'amore, persone ricche di fede.... che Dio vi benedica....
 
Lode a Dio...
 
P.s. Non ero sparita, ho avuto un pò di problemi al pc e un pò di problemi di salute....ma sono di nuovo tra voi....

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 10/05/2004 22.35
....cara Mery è bellissimo rileggerti.....quelle due parole scambiate al telefono mi hanno fatto immenso piacere......
 
Il Veni Creator Spiritus...citato da Gino, la famosa sequenza......La sequenza  della Pentecoste  fu chiamata "aurea" , per la ricchezza del pensiero, per la grande devozione , per la bellezza poetica. Fu composta fra il 1150 e il  1250 , forse da Stefano Langton, contemporaneo di Lotario dei conti di Segni, nato nel 1161, cardinale a 27 anni, papa a 37 , nel 1198, col nome di Innocenzo III. Ci sono , comunque, diversi critici che attribuiscono a Innocenzo III il Veni , Sancte  Spiritus..
 
In questo sito una meditazione sulla Sequenza.....
 
Io vi riporto la parte che mi ha colpito di più....anche se difficile scegliere una sola parte.......
 
Senza la tua forza,
nulla è nell ' uomo,
nulla senza colpa.

Fare l ' umile esperienza della debolezza umana, della nostra  impotenza, nonostante i buoni propositi, le sincere intenzioni; debolezza e impotenza non solo nelle azioni , ma anche nei pensieri, nell 'amore : accettare con umiltà e semplicità questa situazione, è una garanzia del nostro cammino verso Dio. Pietro disse a Gesù : " Signore , insieme a te sono pronto a subire il carcere e anche la morte" (cf. Lc 22,33). Pietro è indubbiamente sincero , ma Gesù sa che cosa c'è nel cuore dell 'uomo e non ha bisogno che alcuno glielo dica (cf. Gv 2,24-25), "Non ora , Pietro, ora non puoi seguirmi, mi seguirai più tardi" (cf. Gv. 13,36).

Fraternamente per tutti voi (per salvato che è intervenuto nel forum sulla Preghiera e per tutti), Caterina......


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Da: Mery Inviato: 10/05/2004 22.44
....cara Mery è bellissimo rileggerti.....quelle due parole scambiate al telefono mi hanno fatto immenso piacere......
 
E' stato un vero piacere anche x me Caterina...ma non mancheranno altre occasioni...e le parole nn saranno più due...

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Da: Soprannome MSN°Gino¹ Inviato: 17/05/2004 7.58
 
Vorrei ripartire da una frase di un precedente messaggio...
 
"ABBA' PADRE, NON QUELLO CHE VOGLIO IO, MA QUELLO CHE VUOI TU" Mc. 14,36.
 
Carissimi, ieri ho vissuto una giornata bellissima...  sono stato a un ritiro diocesano del RnS dal titolo "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina...." relatore il Dr Philippe Madre della Comunità delle Beatitudini....
In realtà la giornata di ieri è stata preparata da 4 giornate a partire dal mercoledì e fino a ieri ci sono state per ogni giorno delle preparazioni alla giornata di ieri con un mini-seminario sull'intercessione per gli ammalati...
Non sono stato a queste giornate per motivi di lavoro ma ho ordinato la serie di CD registrate delle giornate...
 
Comunque veniamo a ieri:   come al solito per motivi di lavoro mi sono perso gli insegnamenti della mattina e sono arrivato lì alle 15.30, 1/2 ora per trovare un parcheggio che grazie a Dio ho trovato a circa 2 km dal ritiro....  mentre mi accingevo ad entrare da dentro sentivo il canto "Gesù t'adoriamo, ti proclamiamo nostro Re, Tu sei quì, proprio in mezzo a noi....." un canto che AMO fare e cantare specialmente quando siamo in ADORAZIONE davanti al RE...
entrando ho visto un mantello di gente.... (nel capannone dove di solito ci riuniamo per i ritiri diocesani ci sono 2000 posti a sedere.. ieri oltre i posti a sedere pieni c'erano parecchie persone all'impiedi come me nei vari corridoi) che insieme adorava e cantava al Signore... 
 
Ora secondo voi, il Signore poteva non ascoltare tutte quelle preghiere??
 
Alle 16.00 c'è stata la S. Messa celebrata da Padre Matteo La Grua, uno degli esorcisti della Diocesi di Palermo e Assistente Spirituale del RnS a Palermo e subito dopo la Preghiera per gli Ammalati....
 
Vi dico che ho pregato per tutti voi, oltre che per mia figlia di 5 anni che ha problemi alla colonna vertebrale e vari problemi che non vi sto a dire... e ho assistito a parecchie GUARIGIONI istantanee e queste persone SUBITO, come nella chiamata dei discepoli... "ed essi SUBITO, lasciate le reti lo seguirono..." si recavano verso il centro della sala dove c'erano i sacerdoti che pregavano, per ringraziare il Signore....  pensavo ai 10 lebbrosi di cui solo uno tornò indietro a ringraziare Gesù e mi chiedevo se quelli che non si erano recati lì davanti non fossero molto di più... e ringraziavo continuamente il Signore per le meraviglie che vedevo coi miei occhi....
 
Beh, il Signore ha guarito anche 3 persone affette da CANCRO, scandite dalla voce di Philippe Madre che ha un grande dono di conoscenza (grazie Gesù per esserti servito di queste persone per comunicarti a noi)....
 
lo Spirito Santo che continuamente invocavamo con canti in lingue e con preghiere fortissime ha fatto GRANDI COSE per tutti noi, amici, ogni giorno non dimentichiamoci di Dio, cerchiamo di trovare un tempo per LUI....
 
La sera sono arrivato a casa soddisfatto e anche se non avevo ricevuto una Grazia di guarigione ero felice per quelle persone cui il Signore ha voluto beneficare e pensavo "Chissà quale felicità quelle persone guarite dal cancro, Grazie Signore per tutto quello che hai dato alla mia povera vita, grazie per le mie figlie, grazie per tutti gli amici che mi hai messo accanto, grazie perchè esisto e perchè mi hai chiamato alla tua sequela".
 
Pace e bene
Gino

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Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 17/05/2004 23.06
Grazie caro Gino per questa testimonianza.
 
I raduni del RnS sono davvero sentiti ed edificanti. Non voglio naturalmente dire che i raduni di altre associazioni non lo siano, perchè ogni gruppo vive e sente la bellezza del carisma che il SIgnore gli dona.
 
Per noi che abbiamo sperimentato le grandezze di Dio nel RnS, continiuamo a sentirlo sempre forte in quegli incontri sia regionali che nazionali in cui maggiormente si sente la Sa presenza.
 
Quest'anno in Abruzzo, precisamente il 23 di Maggio, avremo la giornata regionale con la presenza del coordinatore nazionale, Salvatore Martinez:  davvero un grande dono del Signore per il nostro movimento.
 
Se qualche abruzzese ci legge tenga presente di questo appuntamento al palasport di Roseto degli Abruzzi.
 
Con affetto
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