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Nella Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani

Ultimo Aggiornamento: 29/01/2011 11:11
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21/01/2011 15:30
 
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“La condivisione come espressione di unità”


Quarto giorno della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani


ROMA, giovedì, 20 gennaio 2010 (ZENIT.org).- Pubblichiamo le letture bibliche e il commento per il quarto giorno della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani che quest'anno ha come tema: “Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera (cfr. Atti 2,42)”.



* * *


Isaia 58, 6-10

Digiunare significa dividere il pane con chi ha fame


Salmo 37(36), 1-11

Abbi fiducia nel Signore e fa' il bene


Atti 4, 32-37

Tutto quello che avevano lo mettevano insieme


Matteo 6, 25-34

Voi invece cercate prima il regno di Dio



Commento:

Il segno della continuità con la Chiesa apostolica di Gerusalemme è la fedeltà all'insegnamento degli apostoli, la comunione, lo spezzare il pane e la preghiera. La chiesa di Gerusalemme oggi, ci ricorda però anche la conseguenza pratica di tale fedeltà, cioè la condivisione. Gli Atti degli Apostoli dicono semplicemente: "Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno" (At 2, 44-45). La lettura di oggi del libro degli Atti degli Apostoli collega tale condivisione radicale con la potenza apostolica della testimonianza della resurrezione del Signore Gesù, e una grande grazia era su tutti loro. Più tardi, i persecutori dei cristiani annotarono con una certa accuratezza "quanto essi si amassero reciprocamente".

Tale condivisione di risorse caratterizza la vita del popolo cristiano anche nell'odierna Gerusalemme. È il segno della loro continuità con i primi cristiani, e, di conseguenza, un segno e una sfida per tutte le chiese; collega la proclamazione del vangelo, la celebrazione dell'eucaristia, e la comunione all'interno della comunità cristiana con la radicale uguaglianza e la giustizia per tutti. Nella misura in cui tale condivisione è una testimonianza alla resurrezione del Signore Gesù, e segno della continuità con la Chiesa apostolica di Gerusalemme, è segno della nostra unione gli uni con gli altri.

Esistono molti modi di condivisione. Vi è quello di condivisione radicale della Chiesa apostolica, dove nessuno veniva lasciato in situazione di indigenza. Vi è la condivisione reciproca dei pesi, delle lotte, del dolore e della soffrenza. Vi è la condivisione reciproca delle gioie e dei traguardi, delle benedizioni e delle guarigioni. Vi è la condivisione dei doni e delle prospettive proprie di ciascuna tradizione alle altre, anche nell'attuale condizione di separazione; vi è un ecumenico "scambio di doni". Questa generosa condivisione è la conseguenza pratica della nostra fedeltà all'insegnamento degli apostoli e alla comunione; è la conseguenza della nostra preghiera per l'unità dei cristiani.


Preghiera:

O Dio di giustizia, il tuo donare è senza limiti. Ti ringraziamo per averci provveduto di ciò di cui abbiamo bisogno, cosicché tutti abbiamo il necessario per vivere. Preservaci dal peccato egoistico di avidità, e rendici strumenti del tuo amore, capaci di condividere tutto quello che Tu ci dai, a testimonianza della tua generosità e della tua giustizia. Come seguaci di Cristo tuo Figlio, guidaci ad agire insieme nei luoghi di miseria umana, dove le famiglie sono allontanate dalle loro case, dove i deboli sono nelle mani dei potenti, dove la povertà e la disoccupazione distruggono la vita. Te lo chiediamo nel nome di Gesù, nell'unità dello Spirito Santo. Amen.






“Vivere nella fede della resurrezione”


Settimo giorno della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani


ROMA, domenica, 23 gennaio 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo le letture bibliche e il commento per il settimo giorno della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani che quest'anno ha come tema: “Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera (cfr. Atti 2,42)”.





* * *

Isaia 60, 1-3.18-22

Chiamerai le tue mura: "Salvezza", le tue porte: "Gloria al Signore"

Salmo 118(117), 1.5-17

Sono sfuggito alla morte: ora vivrò

Romani 6, 3-11

Per mezzo del battesimo ci ha uniti alla sua morte, (...) così anche noi vivessimo una nuova vita

Matteo 28, 1-10

Gesù disse: "Non abbiate paura".

Commento:

La fedeltà dei primi cristiani all'insegnamento degli apostoli, alla comunione, allo spezzare il pane e alle preghiere fu realizzata, soprattutto, dalla potenza vivente di Gesù risorto. Questa potenza tuttora vive e anche i cristiani di Gerusalemme oggi ne sono testimoni. Qualsiasi siano le difficoltà della situazione in cui si trovano, per quanto somigli al Getsemani e al Golgota, essi sono consapevoli, nella fede, che tutto è reso nuovo dalla verità della resurrezione di Gesù dai morti.

La luce e la speranza della resurrezione cambia tutto. Come profetizza Isaia, è la trasformazione dall'oscurità alla luce; è l'illuminazione per tutti i popoli. La potenza della resurrezione si irradia da Gerusalemme, luogo della passione del Signore, e attira tutte le nazioni con la sua luce. Questa è la nuova vita, in cui il male viene sconfitto e una nuova certezza si trova nella salvezza e nella lode.

Nel salmo viene celebrata l'esperienza centrale cristiana, di passaggio dalla morte alla vita, segno permanente dell'amore costante di Dio. Questo passaggio dal terrore della morte a una nuova vita, è la realtà che definisce tutti i cristiani, perché, come insegna l'apostolo Paolo, noi, nel battesimo, siamo entrati nella tomba con Cristo, e siamo risorti con lui. Siamo morti con Cristo e viviamo per condividere la sua vita risorta. E così possiamo vedere il mondo in modo diverso, con compassione, pazienza, amore e speranza; perché, in Cristo, la lotta presente non può mai essere l'intera storia. Anche come cristiani divisi, sappiamo che il battesimo che ci unisce è un passaggio dalla croce alla luce della resurrezione.

Nella prospettiva cristiana, questa vita di resurrezione non è semplicemente un concetto, o un'idea che può aiutare; è radicata in un evento vitale, nel tempo e nello spazio. È questo evento che ascoltiamo narrato nel vangelo con grande umanità e pathos. Da Gerusalemme il Signore risorto si manifesta ai suoi discepoli di tutti i tempi, chiamandoci a seguirlo senza paura. Egli ci precede.

Preghiera:

O Dio, protettore della vedova, dell'orfano e dello straniero, in un mondo in cui molti conoscono la disperazione, Tu hai fatto risorgere tuo Figlio Gesù per dare speranza all'umanità e rinnovare la terra. Continua a rafforzare e unificare la tua chiesa nella sua battaglia contro le forze della morte nel mondo, dove la violenza contro l'umanità e contro la creazione oscura la speranza della nuova vita che offri.

Te lo chiediamo in Cristo risorto, nella potenza del tuo Spirito. Amen.



[Modificato da Caterina63 25/01/2011 18:59]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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