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Le Apparizioni della Vergine a Lourdes a santa Bernardette

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2017 14:37
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25/08/2012 00:12
 
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DICEMBRE
Comte Lafond:
Suor Marie-Bernard… questa suora non è buona a nulla, eppure viene considerata come il tesoro di Saint-Gildard; la guardano come il palladio della città vescovile e si attribuisce a lei la salvezza durante l’invasione del 1870; i prussiani erano in tutti i dipartimenti vicini e quasi alle porte di Nevers. Il cavaliere Gougenot des Mousseaux che vide Bernadette a quell’epoca, le pose alcune domande: «Alla grotta di Lourdes, o in seguito, avete avuto qualche rivelazione relativa all’avvenire e ai destini della Francia? La Vergine non vi ha per caso incaricata di trasmettere avvertimenti o minacce per la Francia?». «No». «I prussiani sono alle porte: non vi mettono paura?». «No». «Dunque non c’è nulla da temere?». «Io non temo che i cattivi cattolici». «Non temete nient’altro?». «No, nulla».


1871

Madre Marie-Thér èse Bordenave:
Verso la fine del 1870 o all’inizio del 1871, c’erano ancora delle ambulanze in casa madre; un giorno si incendiò la farmacia; la novizia di turno ne fu talmente impressionata che per 24 ore soffrì di terribili dolori. Suor Marie-Bernard, impietosita, disse a una suora, dopo aver esaurito tutte le medicine: «Provo a darle dell’acqua di Lourdes; pregate con me e fatelo con fervore». Lo fecero: qualche minuto dopo i dolori erano cessati.


PRIMA DI AGOSTO
Suor Madeleine Bounaix:
Ero colpita dalla sua rettitudine e dalla sua sincerità. Non credo che abbia mai mentito e a questo proposito, mi ricordo un episodio che ha confermato la mia opinione. Un giorno parlavamo di Lourdes e di Bartrès, e mi disse: «Non potete immaginare quanto fossi ignorante. Figuratevi che mio padre, venuto a trovarmi, mi vide alla guardia del gregge, assai triste. Poiché mi chiese la causa di questo, gli risposi: “Guarda un po’ le mie pecore, parecchie hanno la schiena verde”. E lui, ridendo: “È l’erba che hanno mangiato che risale sul dorso: forse morranno”. Io allora piansi a calde lacrime, e mio padre, vedendomi così addolorata, mi consolò e mi spiegò che era il marchio del commerciante cui le avevano vendute». Udendo questa storia, mi misi a ridere e le dissi: «Ma come? Eravate tanto ingenua da credere una cosa simile?». Mi rispose: «Cara mia, poiché non sapevo mentire, credevo a tutto quello che mi dicevano».

Un giorno parlavamo delle pratiche di pietà verso la Madonna. Le dissi che ce n’era una alla quale tenevo molto: recitare dodici Ave Maria in onore dei dodici privilegi della Madre di Dio. Mi rispose con un’aria felice e soddisfatta: «Continuate questa pratica, è assai gradita alla Madonna».

AGOSTO
Suor Vincent Garros, al secolo Julie Garros,
amica d’infanzia di Bernadette:
A Lourdes c’era una congregata, conosciuta con il nome di signorina Claire, molto pia e da tempo sofferente. Al mio arrivo in casa madre, Bernadette mi chiese sue notizie, e io le dissi: «Non soltanto soffre con pazienza, ma dice anche queste parole, che mi sorprendono veramente: “Soffro molto, ma se non basta, che il Signore ne aggiunga ancora!”». Suor Marie-Bernard fece una riflessione: «È ben generosa; io non farei altrettanto. Mi accontento di quello che mi manda».


Le piaceva anche raccontarmi che del gregge che le era affidato, le piaceva in modo particolare un agnellino bianco. Quando era riuscita a farsi la sua cappellina nei campi, lui veniva a demolirla con una cornata; e quando guidava il gregge, l’agnellino prendeva la rincorsa e con una cornata sotto le ginocchia, la faceva cadere, cosa che la divertiva tanto. Per punirlo, Bernadette gli dava del pane con il sale, di cui era ghiotto.

Al noviziato, dicevo a Bernadette ammalata in infermeria: «Soffrite molto, vero?». Mi rispose: «Che vuoi? La Madonna me l’ha detto che non sarei stata felice in questo mondo, ma nell’altro».

Spesso consigliava di perdonare, di non dimenticare l’invocazione del Padre Nostro: «Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo…».
Mi disse anche: «Quando passi davanti alla cappella, se non hai il tempo di fermarti, incarica il tuo angelo custode di portare il tuo messaggio al Signore nel tabernacolo. Lo porterà e poi ti raggiungerà di nuovo».

Credo che Bernadette meditasse sui misteri, perché un giorno in cui le dissi che non riuscivo a pregare, a meditare, mi suggerì questo mezzo: «Trasportati al Monte degli Olivi o ai piedi della croce, e rimani là: il Signore ti parlerà e tu lo ascolterai». Talvolta le dicevo: «Ci sono stata, ma il Signore non mi ha detto niente». Tuttavia, continuavo a pregare.

Le dissi un giorno: «Come potete rimanere così a lungo in azione di grazia?». Mi rispose: «Penso che è la Madonna che mi dà Gesù Bambino. Lo prendo. Gli parlo e lui mi parla».

So che, tra i santi, Bernadette aveva una devozione particolare per san Giuseppe. Ripeteva queste invocazioni: «Fatemi la grazia di amare Gesù e Maria come vogliono essere amati. San Giuseppe, pregate per me. Insegnatemi a pregare». E a me diceva: «Quando non si riesce a pregare, ci si rivolge a san Giuseppe».

Mi diceva anche: «Quando sei davanti al Santissimo, da una parte hai vicino la Madonna che ti ispira quello che devi dire al Signore, e dall’altra il tuo angelo custode che prende nota delle tue distrazioni».

Diceva: «Dobbiamo ricevere bene il Signore abbiamo tutto l’interesse di fargli buona accoglienza, un’accoglienza amabile, perché allora deve pagarci l’affitto».

Mi diceva che prima di compiere qualsiasi azione, bisogna purificare l’intenzione. Le osservavo che era difficile. Mi rispose: «Bisogna farlo, perché si agisce meglio e costa meno».

Diceva: «Se lavori per le creature, non avrai ricompensa e ti stancherai molto di più».
Un’altra volta all’infermeria mi disse: «Ti darò una buona merenda». C’era della frutta sciroppata. Me la porge e mi dice: «Oggi è sabato, non ne mangeremo; faremo questa piccola mortificazione per la Madonna».
Bernadette, ne sono certa, ha sempre controllato i suoi moti interiori. A questo proposito mi diceva: «Il primo moto non ci appartiene, ma il secondo sì».

Quando aveva le crisi d’asma – piuttosto frequenti – faceva pena. Non si è mai lamentata, passata la crisi, diceva: «Grazie, Signore!».

La Vergine le aveva chiesto di pregare per i peccatori; doveva farlo certamente. A più riprese mi ha detto: «Preghiamo per la tale famiglia, perché la Vergine la converta».

Spesso, dopo le preghiere, Bernadette aggiungeva: «Signore, liberate le anime del purgatorio». Di tanto in tanto, recitavamo insieme la corona dei defunti e la finivamo: «Dolce Cuore di Gesù, siate il mio amore, dolce Cuore di Maria, siate la mia salvezza. Gesù mio, misericordia! Concedete il riposo eterno alle anime dei fedeli defunti».

NOVEMBRE
Suor Eléonore Bonnet:
Il giorno di Ognissanti, appresi che Bernadette era malata. Conoscendo il suo amore per i fiori, colsi delle violette, fiorite, malgrado la stagione, lungo il muro della cucina, e gliele mandai per mezzo di una novizia che lavorava all’infermeria.


Madre Marie-Thérèse Bordenave:
Una superiora le chiedeva un giorno se non avesse mai provato un sentimento di compiacenza per i favori che la Vergine le aveva fatto. «Che cosa pensate di me? Volete che non sappia che se la Madonna mi ha scelta, è perché ero la più ignorante? Se ne avesse trovata una più ignorante, avrebbe preso lei».


Suor Joseph Ducout:
L’ho vista soffrire moralmente e fisicamente. Nella sofferenza, mai una parola che esprimesse il suo dolore. Prendeva il crocifisso, lo guardava, e basta.


Suor Madeleine Bounaix:
«Che cosa fate qui?» mi disse. «Sono in partenza, e aspetto la madre maestra». Riprese: «Dove andate?». «A Beaumont». «Ebbene, sorella, non dimenticate ciò che vi dico: dovunque siate, ricordatevi sempre di lavorare solo per il Signore. Capite, vero? Per il Signore».


DICEMBRE
Suor Victoire Cassou:
Bernadette mi disse: «Per la messa di mezzanotte, mettetevi vicino a me. C’è posto». Ne fui felice. Potei così constatare quanto fosse pia e raccolta. Nascosta dietro il suo velo, nulla poteva distrarla. Dopo la comunione, entrò in un raccoglimento così profondo, che uscirono tutti, senza che lei sembrasse neppure accorgersene. Le rimasi a fianco, perché non avevo nessuna voglia di andare in refettorio con le mie compagne. La contemplai a lungo, senza che se ne accorgesse. Il suo volto era radioso e celestiale, come durante l’estasi delle apparizioni.

Quando la suora incaricata di chiudere le porte della chiesa venne a compiere il suo dovere, agitò con forza i catenacci. Solo allora Bernadette uscì dal suo stato simile a un’estasi.
Uscì dalla cappella e io la seguii. E nel chiostro, si chinò su di me e mi sussurrò: «Non avete preso niente (in refettorio)?». Le risposi: «Neppure voi». Si ritirò in silenzio e ci separammo così.

1872

AGOSTO

Suor Eudoxie Chatelain:
Aveva una devozione speciale per san Giuseppe, cosa che mi stupiva un po’, dato che era la figlia privilegiata della Madonna. Un giorno le udii dire: «Vado a fare una visitina a mio padre». Era san Giuseppe: andava spesso a pregarlo in cappella.


Diceva: «Amate tanto il Signore, figlie mie. È tutto qui».

AGOSTO-SETTEMBRE
Durante una ricreazione una novizia prende un pipistrello caduto.
Grandi esclamazioni. Bernadette è presente.
Suor Julienne Capmartin:
«Oh, come potete tenere in mano una bestia così orribile!» dissi: «È l’immagine del diavolo!».

Suor Marie-Bernard divenne seria e si volse verso di me: «Sappiate, sorella, che nessun animale è l’immagine del diavolo; non c’è che l’offesa a Dio che possa esserlo».

Disse: «Quando noi teniamo troppo a qualche cosa, questo non piace a Dio».

Una volta mi sorprese che leggevo nel mio libro di figlia di Maria, mentre lei mi aveva raccomandato di rimanere bene avvolta sotto le coperte… Allora mi prese bruscamente il libro dicendo: «Ecco un fervore imbastito di disubbidienza, ve lo dico io!». Ho avuto un bel richiedere il mio libro, non l’ho più visto…

[SM=g1740758]  continua....
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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