È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Prediche e Catechesi di Meditazioni di Padre Konrad (imperdibili!!)

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2012 17:40
Autore
Stampa | Notifica email    
ONLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
20/02/2011 18:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

 Omelia di padre Konrad sul valore del Silenzio
Natale 2010

"Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte giungeva a metà del suo corso, la Tua Parola onnipotente è scesa dal Cielo dal Tuo trono regale".

Questa frase iniziale della santa Messa di oggi, suggerisce che tutto il creato facesse silenzio per riverenza alla Venuta del Suo Creatore e Re, facesse silenzio per riceverLo come piccolo Bambino, come Luce nelle tenebre, e come Parola che tutto il creato aveva tanto desiderio di sentire.
E anche le persone di questo fanno silenzio davanti al mistero insondabile della Sua nascita; nessuno parla in questa scena di pace presentata agli occhi del nostro spirito; Maria e Giuseppe e l'Infante giacente nella Mangiatoia (non parla la Sua dolce Madre, non parla il Suo padre putativo), non parlano i Pastori; e quando più tardi arrivano i tre Magi, non parlano neanche loro ma cadono in ginocchio e Lo adorano offrendoGli i loro doni, mentre "la Sua Madre conservava tutte queste cose e le meditava".
Noi dobbiamo imparare il s i l e n z i o dalla Santa Famiglia o, in altre parole prese dal Deuteronomio: conoscere il tempo di parlare e il tempo di tacere.
Ciò comporta con se tre vantaggi.
Il primo è che il silenzio limita le occasioni di peccato: bisogna essere consapevoli del pericolo di peccare nelle nostre parole. Pensiamo quanti sono i peccati con la lingua: la bestemmia, la menzogna, l'inganno, la superbia, la malizia, l'impazienza, la critica distruttiva. O davanti a una persona o dietro alle sue spalle (quando distruggo anche la sua reputazione e do l'occasione di peccato a colui che mi ascolta), la seduzione, le parole impure, consigliare il peccato, assecondare il peccato altrui, eccetera....
Quando riflettiamo su questi peccati vediamo la necessità urgente di moderare e temperare la nostra lingua, di meglio tacere.
Se riusciremmo in questo (e ciò faremo colla grazia di Dio), avanzeremo molto sulla strada della perfezione, san Girolamo dice che colui che non pecca colla lingua è uomo perfetto.
Il secondo vantaggio del silenzio e che col silenzio evitiamo le parole inutili.
La Sacra Scrittura ci insegna che in molte parole non manca la colpa, e il Dottore della Chiesa sant'Alfonso ci insegna che discorsi lunghi sono sempre inutili.
Una sana ricreazione (anche con allegria) è una cosa bella e utile, ma la moderazione è necessaria anche qui.
Lo stesso vale per il silenzio interno, cioè per i nostri pensieri. Bisogna evitare pensieri inutili.
Cosa pensiamo quando camminiamo nella strada, per esempio? Meditiamo un'offesa (vera o immaginata) che abbiamo sofferta? Una cosa buona che abbiamo fatto, forse? Figuriamoci progetti fantastici per il futuro! Tutto questo non serve a nulla! Meglio è tenere il silenzio nella mente e alzare il nostro cuore a Dio.
Questo è difatti il terzo vantaggio del silenzio, ossia, che ci permette di lasciare le cose di questo mondo e alzare il cuore a Dio.
Non è facile questo nel mondo moderno, caratterizzato dal chiasso e dalla musica moderna che celebra incessantemente e dappertutto la natura caduta e i valori del mondo, come l'incessante amore dei sensi e le loro idolatrie.
Ma quando mortifichiamo la nostra lingua  ed immaginazione e ci ritiriamo dai discorsi e pensieri cattivi, o inutili, ci sentiamo arrivare alla presenza di Dio, che secondo un autore spirituale, è indistinguibile dal silenzio.
L'ideale verso il quale camminiamo così è vivere nel silenzio interno, nella presenza di Dio. Così il nostro cuore sarà come la terra silenziosa alla nascita di Gesù Cristo +, come la Santa Famiglia silenziosa nella stalla di Betlemme per accogliere la Parola di Dio. San Giovanni della Croce scrive: Il Padre pronunciò una Parola, che fu Suo Figlio, e sempre la ripete in un eterno silenzio, perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall'anima.
In questa maniera possiamo finalmente anche noi, accogliere e sentire la Parola di Dio.
Amen.

*************

Omelia Padre Konrad
zu Loewenstein del 6 febbraio 2011

sull'ADORAZIONE (parte prima)


In nomine Patris, et Filii, et Spiritui Sancti.

Queste ultime Messe, dopo l'Epifania prima del secondo ciclo dell'Anno liturgico, che va fino a Pasqua, le sante Messe cominciano con le parole  " Adoráte Deum, omnes Angeli eius "  e voglio cogliere l'occasione per parlare dell'Adorazione.
Uno scrittore francese ha detto una volta: che si potrebbero risolvere tutti i problemi del mondo se l'uomo facesse una cosa sola, e questa cosa è adorare Dio. Questo è lo scopo della creazione dell'Uomo e degli Angeli.

Questo scopo si raggiunge in parte già sulla terra, ma nella sua pienezza nel cielo, l'Adorazione è l'onore manifestato ad un Altro in virtù della Sua eccellenza superiore, per mostrare la propria sottomissione a Lui.
L'Adorazione è sia interna, cioè mentale, sia esterna cioè corporale. L'Adorazione interna è più importante di quella esterna, ma tutte e due sono dovute a Dio dall'uomo perchè l'uomo è composto  dalla mente e dal corpo, e deve adorare Iddio pienamente, ossia con mente e anima altrettanto. Di fatti l'atto esterno di adorazione è necessario per eccitare il nostro affetto per sottomettersi a Dio, e l'adorazione interna, se è autentica, ci preme a manifestarla in gesti esterni.

L'obbligo di adorare Dio è la conseguenza della Sua eccellenza superiore, anzi, in infinita che esige la nostra pienissima sottomissione. Questo obbligo viene stesso dal primo Comandamento: "Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio avanti a me", perchè questo Comandamento ci ordina di adorare Lui solo come nostro supremo Signore, viene espresso ugualmente nel Deuteronomio con le parole citate dal nostro Signore Gesù Cristo + a Satana: "adora il Signore Dio tuo, e a Lui solo rendi culto" (cfr. Tentazioni di Gesù + nel deserto, riportate nei vangeli di: Matteo 4,1-11, Marco 1,12-13 e Luca 4,1-13).

L'Adorazione si rende a Dio in tutti gli atti del culto divino, e in un senso particolare nel culto del Santissimo Sacramento e che, per ricordare, non è ne segno, ne figura, ne virtù (come hanno preteso gli eretici), non è pane che contiene Dio, come tutte le cose contengono Dio, non è pane benedetto, non è  pane sacro, non è neanche la divinità sotto le apparenze di pane, ma Gesù Cristo + sotto l'apparenza di pane nella Sua divinità e la sua umanità diventato Sangue ed Anima, per questo il Santissimo Sacramento esige il culto particolare dell'adorazione.

Per ricordare quando il Santissimo Sacramento è esposto, si fa una doppia genuflessione e un inchino di testa profondo entrando in chiesa, passando davanti al Sacramento e lasciando la chiesa; quando il Sacramento è nel Tabernacolo si fa una genuflessione semplice entrando, passando e uscendo, si prende l'acqua benedetta si fa un segno di Croce + venendo e partendo, e non si parla, se si deve comunicare qualche cosa ad altrui nella chiesa, si fa a voce bassa.

In questo riguardo, carissimi fedeli, non possiamo non accennare alla mancanza di adorazione da parte dei fedeli moderni, purtroppo anche membri del clero, intermediari che siamo fra Dio e l'uomo, entrando in chiesa passando davanti al Santissimo senza il minimo segno di rispetto, parlando a voce alta come se fossero in un luogo di incontro pubblico, o in un museo, anche al telefonino e, carissimi amici, ricevendo la santissima Eucarestia dopo esser mancati alla santa Messa domenicale, o alla santa purezza con altrui o da soli....

La Santa Eucarestia è, come scrive Romano Amerio: il fastigio del sacro, il mezzo per cui tutte le anime vengono condotte indietro all'Uno Dio, che è la loro origine, non c'è niente che è più grande, più glorioso, ne più prezioso sulla terra, se abbiamo trascurato la Santissima Eucarestia, abbiamo trascurato tutto!

L'atto principale dell'Adorazione è il Sacrificio nel quale la sottomissione dell'uomo a Dio viene espressa, nel senso stretto, nella distruzione di una cosa sensibile che rappresenta l'uomo stesso, così l'uomo riconosce la perfezione infinita e la maestà dell'Essere Divino, il Suo sovrano dominio sopra l'uomo, che è venuto all'esistenza che esiste e che è stato salvato per mezzo Suo.

La distruzione della cosa sensibile rappresenta l'offerta definitiva a Dio della vita e di tutto l'essere dell'uomo il suo corpo, la sua anima, la sua intelligenza e la sua volontà e tutto ciò che è. Il Sacrificio perfetto, l'atto di Adorazione perfetto è quello del Calvario, perchè è il Sacrificio di Dio a Dio, il puro e il perfetto Sacrificio, il Sacrificio per eccellenza. Questo Sacrificio viene perpetuato nel santo Sacrificio della Messa che è lo stesso Sacrificio. A questo Sacrificio l'uomo partecipa: il celebrante in modo sacramentale e spirituale, il fedele in modo spirituale. La partecipazione spirituale a questo Sacrificio consiste nel sacrificare se stessi in unione col santo Sacrificio del Calvario. Quanto sublime è la nostra vocazione cattolica, non è per niente che siamo obbligati ad assistere alla Santa Messa ogni settimana!

Adoriamo dunque Dio durante la Santa Messa, e ogni giorno col sacrificio di noi stessi e di tutta la nostra vita, tutta la nostra persona, le gioie e le pene, affinchè un giorno possiamo adorarLo +  pienamente in Cielo con gli Angeli, secondo lo scopo unico della nostra creazione.

In nomine Patris, et Filii, et Spiritui Sancti.

Sia lodato Gesù Cristo +




[Modificato da Caterina63 12/03/2011 17:42]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:53. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com