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SOLIDARIETA' ECCLESIALE (2) come, dove e a chi aiutare?

Ultimo Aggiornamento: 06/11/2015 18:23
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12/07/2011 21:41
 
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L'alto Commissario dell'Onu per i rifugiati denuncia la condizione dei profughi somali

Il disastro più grave


Quasi quattrocentomila persone stipate nel campo di Dadaab in territorio kenyano

 

NAIROBI, 12. In Somalia si consuma il più grave disastro umanitario in atto nel mondo. Lo ha dichiarato ieri il responsabile dell'alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr), António Guterres, dopo aver visitato i campi profughi di Dadaab, in Kenya, vicino al confine con la Somalia.

A Dadaab, il più grande complesso di campi profughi al mondo, ci sono ormai quasi quattrocentomila persone, molte di più di quante le strutture allestite possano ospitarne, e ne continuano ad arrivare migliaia ogni giorno. Guterres ha parlato di una situazione ormai disperata. I dati dell'Unhcr relativi alle ultime settimane parlano di 1.700 arrivi giornalieli di somali in fuga dalla devastante siccità che ha colpito il Corno d'Africa e soprattutto la Somalia, dove si somma alle devastazioni di una guerra civile che si protrae da un ventennio e della quale non s'intravede ancora la fine.

I profughi arrivano in Kenya dopo settimane di cammino e il tasso di mortalità a Dadaab è molto alto a causa del cibo insufficiente. I tassi di malnutrizione sono allarmanti tra i nuovi arrivi e soprattutto tra i bambini. Molte madri hanno riferito al personale dell'Unhcr e delle organizzazioni umanitarie che operano nei campi profughi della perdita dei loro bambini durante l'estenuante viaggio. Una simile situazione si registra anche tra i profughi somali che si dirigono in Etiopia, anch'essi incontrati nei giorni scorsi da Guterres. Dall'inizio dell'anno in Etiopia sono arrivati circa 54.000 somali, per l' ottanta per cento donne e bambini. La metà di questi ultimi sono malnutriti in modo grave. Tra i piccoli profughi, già indeboliti, l'incidenza delle malattie è la più alta registrata oggi in tutto il mondo.
La Somalia, a causa della concomitanza con la guerra, è il Paese del Corno d'Africa dove le conseguenze della siccità in atto sono più devastanti. Ma la situazione è drammatica nell'intera regione, dal Kenya all'Etiopia, a Gibuti, alla Tanzania. Secondo le agenzie dell'Onu, oltre due milioni di bambini del Corno d'Africa risultano malnutriti e bisognosi di urgenti aiuti salvavita. Mezzo milione di questi bambini si trova ad affrontare un imminente pericolo di vita, con conseguenze durature per lo sviluppo fisico e mentale.

Più in generale, si stima che dieci milioni di persone abbiano bisogno di assistenza umanitaria immediata, quasi il doppio di quelli che le diverse agenzie dell'Onu, a partire dal Programma alimentare mondiale (Pam) riescono al momento ad aiutare. La crisi è la peggiore degli ultimi cinquant'anni pur in una regione che ha purtroppo familiarità con la siccità. Il prolungarsi di quest'ultima e il massiccio aumento dei prezzi dei generi alimentari stanno peggiorando le condizioni di molte famiglie. Anche in questo caso, la condizione peggiore è quella della Somalia, dove necessità di aiuto almeno un terzo della popolazione, senza considerare i rifugiati all'estero.



(©L'Osservatore Romano 13 luglio 2011)

Commissione per la Carità del Papa
Le offerte possono essere inviate al Circolo S. Pietro -
Obolo - sul c.c.p. n. 49796006.


SPECIFICARE NELLA CAUSALE:
Commissione per gli Aiuti Internazionali



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Conto corrente postale

Per fare una donazione puoi utilizzare i bollettini già prestampati oppure quelli in bianco disponibili in tutti gli uffici postali. Il numero di conto corrente postale di ACS è 932004, l'indirizzo è "Aiuto alla Chiesa che Soffre"- Piazza S. Calisto, 16 - 00153 Roma.
PER LA CAUSALE SCRIVERE: "AIUTI INTERNAZIONALI, PROFUGHI SOMALI"

**********************

Vi sono inoltre due Fondazioni papali, la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, impegnata nella lotta alla desertificazione e per lo sviluppo nei paesi africani di quella regione, e la Fondazione “Populorum Progressio”, che finanzia progetti delle comunità campesine, meticce ed afroamericane povere dei paesi dell’America Latina.


Quanti vogliono affidare al Santo Padre il loro dono possono farlo tramite versamento su: 

Conto corrente postale n. 603035 delle Poste Italiane
intestato a Pontificio Consiglio COR UNUM 
V- 00120 Città del Vaticano 
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Pontificio Consiglio “Cor Unum”
Conto N. 603035
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                    I-00144 Rome, Italy
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Si prega di specificare la causale e di indicare chiaramente il proprio nome ed indirizzo.

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Pontificio Consiglio “Cor Unum”
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Codice BIC-SWIFT per Poste Italiane S.p.A.:  BPPIITRRXXX 

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Bonifico bancario in altre valute dall'estero (Dollaro Americano USD,  Dollaro Australiano AUD, Dollaro Canadese CAD, Sterlina Britannica GBP, Franco Svizzero CHF, Yen Giapponese JPY):
  

Pontificio Consiglio "Cor Unum

Conto N.: 603035

 

Banca: Banco Posta, Poste Italiane S.p.A.

 

Indirizzo:        Viale Europa, 175; I-00144 Roma, Italia
 
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Codice SWIFT: BROMITR1204 

Si prega di specificare la causale ed indicare chiaramente il proprio nome ed indirizzo.

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CARITAS ITALIANA

Per sostenere gli interventi si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite c/c postale n. 347013 specificando nella causale: "Emergenza  Africa 2011".
 
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:

    * c/c postale n. 347013
       
    * Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma
      Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113
       
    * UniCredit, via Taranto 49, Roma
      Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
       
    * Banca Prossima, via Aurelia 796, Roma
      Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
          
    * Intesa Sanpaolo, via Aurelia 396/A, Roma
      Iban: IT 95 M 03069 05098 100000005384
         
    * CartaSi e Diners, telefonando al n. 06 66177001, orario di ufficio

 

Un milione di euro per l'emergenza siccità dalla Conferenza episcopale italiana

Impegno senza sosta
nel Corno d'Africa

 

di ALESSANDRO TRENTIN

Prosegue senza sosta l'impegno delle organizzazioni caritative cattoliche per i soccorsi nei Paesi del Corno d'Africa colpiti dalla devastante siccità. Come sottolinea a "L'Osservatore Romano" il presidente della Caritas in Somalia, il vescovo di Djibouti e amministratore apostolico di Mogadiscio, Giorgio Bertin, "la rete sta lavorando bene e nel pieno delle capacità per fronteggiare una situazione che, soprattutto nel centro-sud della Somalia, è drammatica". Anche sul fronte economico continuano ad affluire risorse. La Conferenza episcopale italiana (Cei) ha stanziato un milione di euro per affrontare l'emergenza.

"In risposta all'accorato invito del Santo Padre - si legge in un comunicato - a operare per sollevare le popolazioni del Corno d'Africa colpite da una grave siccità e dalla conseguente carestia, la presidenza della Cei invita a pregare per le comunità e a sostenere le iniziative di solidarietà promosse dalla Caritas italiana". La presidenza, è aggiunto, "per far fronte alle necessarie emergenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite, ha stanziato un milione di euro dai fondi derivanti dall'otto per mille. L'apposito comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo mondo provvederà all'erogazione della somma accordata, accogliendo le richieste che stanno pervenendo e perverranno, sostenendo direttamente progetti di enti ecclesiali locali che operano in collegamento con le istituzioni caritative della Cei o delle diocesi del luogo".


Soltanto in Somalia sono oltre due milioni e mezzo le persone che necessitano di sostegno, in particolare per quanto riguarda la somministrazione di cibo e di medicinali. "La situazione è peggiorata soprattutto negli ultimi mesi - spiega monsignor Bertin - per le mancate piogge che generalmente cadevano nel periodo primaverile". Un segnale, aggiunge il presule, "si è avuto nelle scorse settimane, quando un inarrestabile numero di profughi hanno iniziato ad affluire nei campi di soccorso, fuggendo dalle loro terre non a causa dei conflitti, ma proprio per la siccità". 


I volontari delle Caritas e delle ong collegate sono dispiegati in varie aree: ai confini tra Kenya ed Etiopia, fra le altre, è operativa l'agenzia "Trocaire" della Conferenza episcopale d'Irlanda, mentre la Caritas del Lussemburgo è presente nel nord-est del Somaliland. Il presidente della Caritas in Somalia puntualizza che "molto positiva è anche la collaborazione con alcune organizzazioni caritative locali a Mogadiscio e nel basso Juba". Le ondate di profughi si concentrano su tre principali direttive, precisa monsignor Bertin: "migliaia di persone si stanno dirigendo verso i campi di soccorso situati in Kenya, nel sud dell'Etiopia e a Mogadiscio". Secondo i calcoli delle Nazioni Unite tra gennaio e giugno almeno 135.000 profughi avrebbero abbandonato le loro terre ma secondo una stima del presidente della Caritas in Somalia "sono almeno 20.000 i rifugiati presenti attualmente nel solo sud dell'Etiopia". Il presule conclude esortando "a sostenere le Caritas e ad accompagnare l'opera di ricostruzione".



(©L'Osservatore Romano 20 luglio 2011)

 





[Modificato da Caterina63 19/07/2011 23:10]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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