A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
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La Chiesa è davvero la grande Babilonia?

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2011 23:23
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico  (Messaggio originale) Inviato: 30/01/2003 12.51
Cito un articolo apparto su un sito:
 
"Se c'è un'istituzione verso la quale i Testimoni manifestano senza ritegno la loro ostilità, fino all'insulto e alla calunnia, questa è la Chiesa.
La Chiesa è da essi identificata (chissà poi perché?) con l'antica Babilonia, contro la quale i profeti scagliarono imprecazioni e minacce per i peccati che in essa si commettevano (La verità, ecc., op. cit, pagine 131-136).
Quindi la Chiesa si merita il titolo di "prostituta" e di "adultera spirituale" (pag. 133); essa è l'erede delle "dottrine e delle pratiche babiloniche" (pag. 134) ed è perciò urgente abbandonarla se ci si vuole salvare: "Uscite di mezzo a loro e separatevi... cessate di toccare la cosa impura" (pag. 135) (Questo invito fu rivolto da San Paolo [2 Cor. 6,17] ai cristiani di Corinto, manco a dirlo, proprio perché restassero fedeli alla Chiesa e abbandonassero i vizi dei pagani. Il testo biblico significa cioè tutto il contrario di quanto pretendono i Testimoni di Geova!).
 
Lasciare la Chiesa, dunque; ma per andar dove? È chiaro: dai Testimoni di Geova! Oppure dai pentecostali, anche se di dottrine profondamente diverse tra loro.
"Soffermatevi e chiedetevi: quale gruppo è massimamente conosciuto perché proclama il nome di Dio come lo proclamò Gesù? (Svegliatevi pag. 127)... In base all'evidenza non esitiamo a dire che sono i cristiani Testimoni di Geova" (Svegliatevi pag. 130).
Davanti a queste allucinanti affermazioni, vero invito all'apostasia, non ci resta che ricordare quanto la Bibbia insegna:
GESÙ CRISTO È IL CAPO UNICO ED ETERNO DEL SUO CORPO MISTICO CHE È LA CHIESA.
Dal Nuovo Testamento risulta infatti che Gesù ha voluto associare a sé, come in un unico organismo vivente, i suoi fedeli. La similitudine della "vite e dei tralci" (Gv. 15, 1-11) ne è una chiara rivelazione. In tale rapporto con i suoi discepoli, Cristo resta tuttavia la "vite", cioè la sorgente della linfa vitale che fluisce nei "tralci".
San Paolo ha fatto eco a questa rivelazione adducendo la similitudine del corpo umano: "Egli (Cristo) è il capo del corpo (ossia) della Chiesa" (Col. 1,18; vedi anche Ef. 5,23). Chiesa (in greco "Ekklesìa") significa appunto "raccolta" dei fedeli con Cristo, dei quali Egli è il capo. Perciò la Chiesa è detta "Corpo Mistico" di Cristo.
MA DAI VANGELI RISULTA ANCHE CHE GESÙ per unire al suo Corpo Mistico gli uomini di tutti i tempi, fino alla fine del mondo, HA DATO ALLA SUA CHIESA UNA COSTITUZIONE GERARCHICA.
Infatti:
- Gesù diede agli Apostoli il mandato di continuare la sua missione: "Come il Padre ha mandato me, così io mando voi" (Gv. 20,21). Il parallelismo è perfetto e i poteri che loro conferisce sono i "suoi" poteri divini. Infatti prosegue: "...a chi rimetterete i peccati saranno rimessi..." (Gv. 20, 23).
- Gesù diede a Pietro il primato sugli altri apostoli, facendolo Capo della Chiesa tutta.
Glielo promise quando gli disse: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa" (Mt. 16, 17-19); e glielo conferì quando gli disse: "Pasci i miei agnelli... pasci le mie pecorelle" (Gv. 21, 15-17).
- Gesù volle che a Pietro e agli Apostoli succedessero il Papa ed i Vescovi: diversamente la "sua" missione non avrebbe potuto continuare "fino alla fine del mondo" (Mt. 28,20).
Gli Apostoli, seguendo questa volontà di Gesù, trasmisero i loro poteri ad altri, per esempio Paolo a Timoteo e a Tito (1 Tim. 5,22; 2 Tim. 4,2-5; Tit. 1,5; 2,1).
Tale prassi della Chiesa primitiva ci è testimoniata dagli antichissimi scrittori ecclesiastici del I e II secolo, come Clemente Romano (Cor. 44,1-2) e Ignazio d'Antiochia (Sm. 8,1-2; 9,1).
 
Perciò ci chiediamo: come è possibile ignorare tutto ciò?
 
La storia dimostra che LA CONTINUITÀ APOSTOLICA C'È SOLO NELLA CHIESA CATTOLICA che è nata da Cristo ed ha proseguito ininterrottamente con gli Apostoli e con i loro successori, fino ai nostri giorni (Oltre ai documenti già ricordati, l'origine apostolica della Chiesa Cattolica è testimoniata dalla ininterrotta successione apostolica dei Vescovi di Roma, dei quali S. Ireneo ci dà la più antica lista, incominciando da San Pietro [Adv. haer. III, 3ss.]).
 
Ma i Testimoni di Geova quando sono nati? Nel 1876, dalla mente di Russel!
 
Come possono dire di essere loro il vero "gruppo che proclama il nome di Dio come lo proclamò Gesù Cristo"? (La verità, ecc. op. cit., pag. 130).
Alla stessa stregua chiunque può dichiararsi "ispirato" da Dio e inventare, abusando della Bibbia, una "nuova religione"!
 
Parliamone...
 
Pace
Salvatore


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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 30/01/2003 14.07
Molto interessante.......
Intanto che gli altri prendano visione del testo appena inserito....e voler, magari, porsi ad un confronto sereno......vorrei accostare a questi riferimenti....il Catechismo......perchè credo che sia interessante partire, appunto, da ciò che la Chiesa insegna....e magari segnalare eventuali riferimenti al Catechismo che forse si rendono incomprensibili, o che da molti NE E' VIETATA LA LETTURA......e il confronto biblico......Continuare a confrontarsi soltanto sul "sentito dire" o perchè alcuni pastori hanno insegnato solo una parte della Chiesa.....diventa veramente sterile e pericoloso.....ma l'invito è per tutti....perchè leggendo soprattutto il Catechismo mi sono resa conto che non si finisce mai d'imparare......

La Chiesa - prefigurata fin dall'origine del mondo

760 « Il mondo fu creato in vista della Chiesa », dicevano i cristiani dei primi tempi. 151 Dio ha creato il mondo in vista della comunione alla sua vita divina, comunione che si realizza mediante la « convocazione » degli uomini in Cristo, e questa « convocazione » è la Chiesa. La Chiesa è il fine di tutte le cose 152 e le stesse vicissitudini dolorose, come la caduta degli angeli e il peccato dell'uomo, furono permesse da Dio solo in quanto occasione e mezzo per dispiegare tutta la potenza del suo braccio, tutta l'immensità d'amore che voleva donare al mondo:

« Come la volontà di Dio è un atto, e questo atto si chiama mondo, così la sua intenzione è la salvezza dell'uomo, ed essa si chiama Chiesa ». 153

La Chiesa - preparata nell'Antica Alleanza

761 La convocazione del popolo di Dio ha inizio nel momento in cui il peccato distrugge la comunione degli uomini con Dio e quella degli uomini tra di loro. La convocazione della Chiesa è, per così dire, la reazione di Dio di fronte al caos provocato dal peccato. Questa riunificazione si realizza segretamente in seno a tutti i popoli: « Chi teme [...] [Dio] e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto » (At 10,35) 154.

762 La preparazione remota della riunione del popolo di Dio comincia con la vocazione di Abramo, al quale Dio promette che diverrà padre di un grande popolo. 155 La preparazione immediata comincia con l'elezione di Israele come popolo di Dio. 156 Con la sua elezione, Israele deve essere il segno della riunione futura di tutte le nazioni. 157 Ma già i profeti accusano Israele di aver rotto l'Alleanza e di essersi comportato come una prostituta. 158 Essi annunziano un'Alleanza nuova ed eterna. 159 « Cristo istituì questo nuovo Patto ». 160

La Chiesa - istituita da Gesù Cristo

763 È compito del Figlio realizzare, nella pienezza dei tempi, il piano di salvezza del Padre; è questo il motivo della sua « missione ». 161 «Il Signore Gesù diede inizio alla sua Chiesa predicando la Buona Novella, cioè la venuta del regno di Dio da secoli promesso nelle Scritture».162 Per compiere la volontà del Padre, Cristo inaugurò il regno dei cieli sulla terra. La Chiesa è « il regno di Cristo già presente in mistero». 163

764 « Questo regno si manifesta chiaramente agli uomini nelle parole, nelle opere e nella presenza di Cristo ». 164 Accogliere la parola di Gesù significa accogliere « il regno stesso di Dio ». 165 Il germe e l'inizio del regno sono il « piccolo gregge » (Lc 12,32) di coloro che Gesù è venuto a convocare attorno a sé e di cui egli stesso è il pastore. 166 Essi costituiscono la vera famiglia di Gesù. 167 A coloro che ha così radunati attorno a sé, ha insegnato un modo « nuovo di comportarsi », ma anche una preghiera loro propria. 168

765 Il Signore Gesù ha dotato la sua comunità di una struttura che rimarrà fino al pieno compimento del Regno. Innanzi tutto vi è la scelta dei Dodici con Pietro come loro capo. 169 Rappresentando le dodici tribù d'Israele, 170 essi sono i basamenti della nuova Gerusalemme. 171 I Dodici 172 e gli altri discepoli 173 partecipano alla missione di Cristo, al suo potere, ma anche alla sua sorte. 174 Attraverso tutte queste azioni Cristo prepara ed edifica la sua Chiesa.

766 Ma la Chiesa è nata principalmente dal dono totale di Cristo per la nostra salvezza, anticipato nell'istituzione dell'Eucaristia e realizzato sulla croce. L'inizio e la crescita della Chiesa « sono simboleggiati dal sangue e dall'acqua che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso ». 175 « Infatti dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa ». 176 Come Eva è stata formata dal costato di Adamo addormentato, così la Chiesa è nata dal cuore trafitto di Cristo morto sulla croce. 177

La Chiesa - manifestata dallo Spirito Santo

767 « Compiuta l'opera che il Padre aveva affidato al Figlio sulla terra, il giorno di pentecoste fu inviato lo Spirito Santo per santificare continuamente la Chiesa ». 178 Allora « la Chiesa fu manifestata pubblicamente alla moltitudine [ed] ebbe inizio attraverso la predicazione e la diffusione del Vangelo ». 179 Essendo « convocazione » di tutti gli uomini alla salvezza, la Chiesa è missionaria per sua natura, inviata da Cristo a tutti i popoli, per farli discepoli. 180

768 Perché la Chiesa possa realizzare la sua missione, lo Spirito Santo « la provvede di diversi doni gerarchici e carismatici, con i quali la dirige ». 181 « La Chiesa perciò, fornita dei doni del suo Fondatore e osservando fedelmente i suoi precetti di carità, di umiltà e di abnegazione, riceve la missione di annunziare e instaurare in tutte le genti il regno di Cristo e di Dio, e di questo regno costituisce in terra il germe e l'inizio ». 182

..................................

(151) Erma, Pastor, 8, 1 (Visio 2, 4, 1): SC 53, 96; cf Aristide, Apologia, 16, 7: BP 11, 125; San Giustino, Apologia, 2, 7: CA 1, 216-218 (PG 6, 456).

(152) Cf Sant'Epifanio, Panarion, 1, 1, 5, Haereses, 2, 4: GCS 25, 174 (PG 41, 181).

(153) Clemente d'Alessandria, Paedagogus, 1, 6, 27, 2: GCS 12, 106 (PG 8, 281).

(154) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 9: AAS 57 (1965) 12; Ibid., 13: AAS 57 (1965) 17-18; Ibid., 16: AAS 57 (1965) 20.

(155) Cf Gn 12,2; 15,5-6.

(156) Cf Es 19,5-6; Dt 7,6.

(157) Cf Is 2,2-5; Mic 4,1-4.

(158) Cf Os 1; Is 1,2-4; Ger 2; ecc.

(159) Cf Ger 31,31-34; Is 55,3.

(160) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 9: AAS 57 (1965) 13.

(161) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6; Id., Decr. Ad gentes, 3: AAS 58 (1966) 949.

(162) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57 (1965) 7.

(163) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.

(164) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57 (1965) 7.

(165) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57 (1965) 7.

(166) Cf Mt 10,16; 26,31; Gv 10,1-21.

(167) Cf Mt 12,49.

(168) Cf Mt 5-6.

(169) Cf Mc 3,14-15.

(170) Cf Mt 19,28; Lc 22,30.

(171) Cf Ap 21,12-14.

(172) Cf Mc 6,7.

(173) Cf Lc 10,1-2.

(174) Cf Mt 10,25; Gv 15,20.

(175) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.

(176) Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 5: AAS 56 (1964) 99.

(177) Cf Sant'Ambrogio, Expositio evangelii secundum Lucam, 2, 85-89: CCL 14, 69-72 (PL 15, 1666-1668).

(178) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 4: AAS 57 (1965) 6.

(179) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 4: AAS 58 (1966) 950.

(180) Cf Mt 28,19-20; Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 2: AAS 58 (1966) 948; Ibid., 5-6: AAS 58 (1966) 951-955.

(181) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 4: AAS 57 (1965) 7.

(182) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 5: AAS 57 (1965) 8.

 
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Da: Emiliano Inviato: 30/01/2003 14.17
Salvatore ha scritto:
<<La storia dimostra che LA CONTINUITÀ APOSTOLICA C'È SOLO NELLA CHIESA CATTOLICA >>
 
Secondo la mia modestissima opinione, in un discorso contro i TdG non ti conviene tirare in ballo la STORIA.
 
Non fossealtro perchè esiste da più tempo, la Chiesa Cattolica nè ha sicuramente commessi di più della Chiesa dei TdG.
 
Saluti
Emiliano

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 30/01/2003 15.17
Fa sempre piacere che se pur non s'interviene....comunque ci si legge...........visto che molti forum sono rimasti senza risposte di continuità, ci fa piacere quando certi argomenti suscitano interesse......
 
ATTENZIONE....il forum NON è stato aperto contro i T. di G., tuttavia sono loro che insegnano, insieme ai fondamentalisti protestanti che la Chiesa sarebbe la grande Babilonia biblica.....vogliamo vedere se questo insegnamento è vero?
 
Conviene sempre tirare in ballo gli interlocutori...altrimenti non sarebbe possibile un confronto...........ma noi non vogliamo confrontarci perchè diciamo di avere ragione....diciamo più semplicemente che tale insegnamento non è corretto.....le opinioni varieranno sempre.....altrimenti non esisterebbero le differenze anche a livello culturale.....non è sbagliato avere opinioni diverse.....è sbagliato, invece, usarle per accusare.....per denigrare.....per confondere.....per ingannare.....per fare proseliti.....Anche la Chiesa ha commesso sbagli analoghi nel tempo della storia passata.....nell'intervista a p.Tardiff sul forum della fede l'ho sottolineato apposta "AUTOCRITICA".....questa qualità sembra che scarseggi altrove.............il confronto serve ad imparare questo.....
 
I T.di G. non esistono da più tempo...gli stessi Pentecostali non hanno mai saputo dare una risposta delle proprie radici ai tempi delle Catacombe.....Stefano azzordò a dire che un s.Agostino era un evangelico pentecostale......amici....non è così che si può ricostruire la storia vera....se accettate della storia le Inquisizioni, le crociate, ecc...quali accuse di comportamenti poco evangelici.....dovrete riconoscere anche episodi di autentico spirito evangelizzante......se di antichità provata vogliamo parlare...essi sono i Valdesi.....ma prima di loro, nei Concilii che proclamarono la Trinità e la Theotokos...chi c'erano? chi fu? chi erano quei vescovi (oltre 600)?? Chie era s.Agostino che scrisse questa lettera al Papa? a quale Chiesa apparteneva??
 
 
 
 
 
 
 
Come vedete di materiale ce nè.....non sostiamo su polemiche sterili......non divaghiamo dicendo di sentirci offesi....o messi in causa...perchè la Chiesa lo è quotidianamente.........atteniamoci ai fatti....
 
Buon lavoro, C.
 
 

Rispondi
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Da: Soprannome MSNFiorenzo946 Inviato: 30/01/2003 15.59

In che senso la Chiesa ne ha commesso più della Chiesa (prego, della Società) dei t.d.G.? Che ne sai? Ma la conoscei bene la Storia della Societa per Azioni dei t.d.G. ?

Pace e bene

Paolo B.

 

>From: "DIFENDERE LA VERA FEDE" <DIFENDERELAVERAFEDE@GROUPS.MSN.COM> >Reply-To: "DIFENDERE LA VERA FEDE" <DIFENDERELAVERAFEDE@GROUPS.MSN.COM> >To: "DIFENDERE LA VERA FEDE" <DIFENDERELAVERAFEDE@GROUPS.MSN.COM> >Subject: Re: La Chiesa è veramente la grande Babilonia? >Date: Thu, 30 Jan 2003 05:17:51 -0800 >


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Consiglia Elimina    Messaggio 6 di 32 nella discussione 
Da: cristiano Inviato: 30/01/2003 16.58
Cristiano-cattolico non perde occasione per dire inesattezze. Ho controllato le pubblicazioni ufficiali dei Testimoni di Geova e ho parlato con alcuni di loro. Secondo il loro intendimento, giusto o sbagliato che sia, Babilonia la Grande è l'insieme delle religioni false che allontanano gli uomini da Dio.Quindi non c'è affatto un discorso anti-cattolico, che è tipico delle comunità evangeliche di tipo pentecostale, ma, a quanto mi è dato di capire, un discorso di più ampio respiro che dovrebbe spingere il credente a verificare se quanto crede è in armonia con la Parola di Dio e a rigettare insegnamenti che hanno il suono della verità ma portano lontano da essa.
Questo ad onor del vero. Poi che le loro spiegazioni siano la verità rispetto alle proposte della Chiesa Cattolica è un altro discorso. Ma credo che confronti e dialoghi si possano fare solo dopo che si riportano dati e notizie autentiche.
 
Cristiano

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Consiglia Elimina    Messaggio 7 di 32 nella discussione 
Da: cristiano Inviato: 30/01/2003 16.59
Dimenticavo. Raptor ha detto che bisogna sempre indicare la fonte da cui si prende una notizia. Questa norma non vale per cristiano-cattolico ?
 
Cristiano

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 8 di 32 nella discussione 
Da: Emiliano Inviato: 30/01/2003 18.44
Per Caterina:
Certo Caterina che leggo...se no che senso avrebbe la mia iscrizione a questa bacheca?
Se nello specifico ti riferisci al post sulle date... come ho scritto in quel thread lo ho abbandonato perchè l'ipocrisia regnava sovrana. Sono però sempre in attesa di quanto ha promesso Raptor. (anche se il mio tempo per partecipare è abbastanza limitato)
 
Per Paolo:
Credo di conoscere discretamente la "Storia delle Religioni" e quindi anche quella della Chiesa di Geova.
 
Saluti
Emiliano
 

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 9 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_Raptor Inviato: 30/01/2003 19.17
Emiliano scrive:
Sono però sempre in attesa di quanto ha promesso Raptor. (anche se il mio tempo per partecipare è abbastanza limitato)
 
In realtà anche il mio tempo e la mia memoria sono abbastanza limitati. Cosa ho promesso e in quale forum?

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Consiglia Elimina    Messaggio 10 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 30/01/2003 21.11
Facciamo così Emiliano.....per quanto riguarda le risposte che Raptor dovrebbe darti....richiedile nel forum che per te è rimasto sopseso....altrimenti ci perdiamo.....
e si potrebbe pensare che anche questo argomento.....non abbia colto il segno....ma il segno l'ha colto....sbaglio?
 
Sono scaturite molte domande....che attendono....
 
Buon lavoro....C.

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Consiglia Elimina    Messaggio 11 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNFiorenzo946 Inviato: 30/01/2003 23.10

Scusami la mia non è una critica, ma se conosci bene i t.d.G., perché continui a chiamarla chiesa? Ripeto, non è chiesa ma è SOCIETA' .

Pace



 



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Numero di iscritti che ha consigliato questo messaggio. 0 suggerimenti  Messaggio 11 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNFiorenzo946 Inviato: 30/01/2003 23.10
Questo messaggio è stato eliminato dal gestore o dall'assistente gestore.

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Da: Soprannome MSNFiorenzo946 Inviato: 30/01/2003 23.10
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Consiglia Elimina    Messaggio 14 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 30/01/2003 23.34
Scusate....ho tolto io i due ultimi, perchè inavvertitamente Paolo deve aver dato una triplice mandata del medesimo messaggio......
 
Forse non si è capito il senso del forum....c'è un titolo che apre la discussione....e che è una domanda.....scaturita da accuse che la Chiesa sistematicamente riceve......un tentannamento di risposta c'è stata, ha scaturito altre domande....che attendono.....
 
Rispondo ora a Cristiano....il sito di partenza del riferimento è preso da un gruppo che confuta la questione geovista....non è stato inserito perchè NON volevamo attribuire al forum un altro significato......a noi interessa la domanda principale...da chi parte la questione non ci interessa se non per confrontarci negli aspetti dottrinali...l'argomento è aperto e rivolto a tutti.....
 
Infine concordo con Paolo....mi spiace, ma non si può definire chiesa la Congregazione della Torre di Guardia.....non è la Chiesa di Cristo dal momento che non riconosce in Cristo il Figlio di Dio in senso proprio, cioè, il Cristo tutto vero Dio e tutto vero uomo.......in un'unica persona......INCARNATA nel seno di Maria.......
 
Fraternamente C.
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 31/01/2003 9.54
Certo che vale anche per me, e chiedo scusa per essermi dimenticato di inserire la fonte ma rimedio subito:
 
 
Per favore, nei dialoghi che con te caro cristiano, quello che mi da più fastidio non è quello che dici riguardo la Bibbia, la Chiesa ecc., che sono sempre smontabili nonostante tutte le tue citazioni a dizionari vari; ma come ti comporti.
Cioè, dici di domandare ad alcuni tdG, quanto in realtà tu stesso sei un anziano tdG.
Come ti ho spiegato più volte, (e tu tenti sempre di divincolarti) una persona che crede veramente in quello che fa e che studia, non dovrebbe nascondersi, per dissimulare la propria appartenenza di fede. I pentecostali ad esempio, su di loro si può dire che sbagliano su alcuni punti, ma non certo che nascondano la loro appartenenza di fede, anzi ne vanno orgogliosi, e questo è ammirevoli.
Ecco perchè li considero in buona fede, e li stimo come brave persone.
Anche molti tdG sono brave persone, perchè in buona fede.
Ma tu caro cristiano mi lasci molto perplesso nel tuo modo di comportarti.
Da quando ti sei iscritto in questo sito, hai sempre voluto dare l'impressione di essere un studioso biblico, distaccato da ogno appartenenza confessionale o settaria.
Ma leggendo i tuoi post, risulta chiaro che studioso lo sei di sicuro, ma testimone di Geova pure.
Nonostante tu non voglia ammetterlo, e che dici di tenere alla tua privacy.
Io non ti sto chiedendo il tuo vero nome e cognome, a solo la tua appartenenza di fede, non ti sto chiedendo l'indirizzo di casa.
Il modo di comportarsi dei tdG iscritti in questo sito, mi torna strano, e diverso da tutti gli altri, pentecostali e protestanti vari, che anche se accusano la Chiesa cattolica di questo o di quell'altro, almeno dichiarano sempre in cosa credono, e a quale confessione appartengono.
Non ti preoccupare non mi sto strappando i capelli, vedendo che tu ti ostini a non voler ammettere la tua appartenenza alla Società Torre di Guardia, ma trovo alquanto anomalo questo tipo di comportamento.
Vero è che dato che sei partito così ormai devi seguitare a sgusciare, e non ammettere mai che sei un tdG.
Comunque il fatto che la Chiesa cattolica venga dipinta Babilonia la grande è vero, e non sono solo i tdG a farlo.
Questo forum non è stato aperto contro i tdG, ma in difesa della Chiesa cattolica, allo scopo di mettere in chiaro i molti aspetti delle azioni che ha compiuto la Chiesa nel corso dei secoli.
Per ora devo staccare, continuerò nelle prossime ore.
 
Pace
Salvatore
 

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Da: Soprannome MSNStefanoS79 Inviato: 31/01/2003 17.08
Non mi stupisce il comportamento di cristiano, per quello che ho potuto vedere nella mia vita, non ho mai conosciuto persone più false, meschine, ipocrite dei geovisti.
Non dico che sono tutti così, dico che quelli che ho conosciuti io sono la feccia peggiore di questo mondo.


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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_Raptor Inviato: 31/01/2003 19.12
Cristiano si sta comportando abbastanza bene. Il non voler rivelare a quale denominazione religiosa appartiene ( anche se facilmente immaginabile) è un suo diritto e il regolamento di questo sito non prevede che lo si debba necessariamente fare.
 
Per quanto riguarda il comportamento di determinate persone credo che tutti possiamo tranquillamente riconoscere che dappertutto troviamo persone false, meschine, ipocrite così come possiamo trovare persone autenticamente convinte in ciò che credono.Io ho trovato persone così anche fra i TdG che conosco. Forse Stefano avrà avuto semplicemente più sfortuna.
 
Quindi, una volta di più, invito tutti a concentrarsi sulle dottrine piuttosto che sugli uomini.

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 31/01/2003 19.32
Vero è che non sopporto il modo di agire nascondendosi dei tdG su Internet, ma non posso assolutamente dire che tutti i tdG siamo falsi, o cattive persone, ho anche qualche amico tdG (non amico per la pelle, ma amico) e posso dire che molti di loro sono brave persone, dignitose e corrette. Con almeno una decina di tdG siamo in ottimi rapporti, di stima e rispetto reciproco.Conoscendoci evitiamo di parlare di dottrina, e ci limitiamo solo ai rapporti personali, di conoscenza e di rispetto reciproco. Io non ho mai fatto di tutta l'erba un fascio, nè dei tdG nè dei pentecostali.
Anche di questi ultimi posso parlare bene, a livello personale, non sicuramente a livello dottrinale.
 
In ogni caso continuo col parlare della Chiesa:
 
Il cristiano deve seguire l'insegnamento di Gesù.
Ma, tenuto conto che
-   Gesù ha parlato in ebraico/aramaico e per i suoi contemporanei ebrei,
-   il Nuovo Testamento è giunto a noi scritto in greco: dunque c'è stata una traduzione,
-   ogni testo scritto va interpretato,
      si sono posti assai presto nella Chiesa due problemi:
*   come stabilire il senso esatto dell'insegnamento di Gesù?
*   come attuare il suo insegnamento in caso di situazioni nuove?
Equivalentemente: chi ha l'autorità di interpretare in modo sicuro il pensiero di Gesù? Facciamo due esempi:
1) Dice Gesù: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, [...] non può essere mio discepolo" (Lc 14, 26).
    Come intendere questa frase? alla lettera?
2) Che cosa insegna Gesù a proposito delle pillole anticoncezionali? Resta difficile trovare nel Nuovo Testamento una risposta a questo problema, dato che non esisteva ai tempi di Gesù e degli apostoli!
2. La risposta
Per rispondere a questi delicati problemi procediamo per gradi.
a) La testimonianza dei primi cristiani
      Se vogliamo conoscere oggi il pensiero di Gesù di Nazareth, non possiamo rivolgerci direttamente a Lui, poiché non possediamo documenti scritti da Lui; dobbiamo allora rivolgerci a coloro che furono vicini a Lui e che divennero i fondatori del Cristianesimo: gli apostoli.
      Molti di essi però hanno preferito raccontare a voce i fatti e i detti di Gesù, anziché scriverli.
      Coloro che hanno ascoltato gli apostoli ed hanno creduto alla loro parola sono diventati cristiani e, pur non avendo conosciuto Gesù, si sono messi a loro volta a predicare ad altri il suo vangelo, così come essi stessi lo avevano imparato dagli apostoli.
      Si è creata in questo modo una tradizione orale su Gesù, tradizione che si è sviluppata nell’arco di almeno venti anni.
      Alla radice di questa tradizione c’era comunque l’insegnamento degli apostoli, in grado di intervenire, a voce o per scritto, per correggere eventuali deviazioni, rettificare errate interpretazioni, completare insegnamenti lacunosi (così infatti è successo più volte a Pietro e a Paolo).
Questa tradizione è comunemente chiamata «costitutiva», in quanto è l’unica sostanziale fonte delle nostre conoscenze su Gesù e finisce con la morte dell’ultimo apostolo. Dopo tale data infatti non può più essere accolta nessuna affermazione «nuova» su Gesù, in quanto non potrebbe più esserne controllata la veridicità.
Inizia il tempo della tradizione «conservativa» (orale o scritta) che può soltanto tramandare l’insegnamento di e su Gesù.
      Siccome c'era il rischio che la tradizione orale si alterasse, sorse la necessità di metterla per scritto.
      Furono perciò prodotti e cominciarono a circolare nelle comunità cristiane vari scritti,
-     o di apostoli che erano stati con Gesù fin dall’inizio della sua attività,
-     o di Paolo che si era convertito dopo la morte di Gesù e che confermava di averlo visto risorto,
-     o di discepoli che avevano raccolto direttamente l’insegnamento orale di qualche apostolo.
La necessità di mettere per scritto le tradizioni su Gesù nasceva anche dal fatto che la fine del mondo, che qualche cristiano attendeva come imminente, in realtà non veniva e intanto gli apostoli cominciavano a morire.
      Poiché questi scritti sorsero in comunità cristiane che avevano udito gli apostoli, sarebbero stati rifiutati, se il loro discorso fosse stato diverso dall'insegnamento apostolico. Così è successo per almeno una lettera falsamente attribuita a Paolo (cfr. 2 Tess 2,1), per tutti i vangeli dichiarati «apocrifi», per la Didaché, ecc.
      Furono dunque le comunità cristiane a giudicare quali fossero i libri da accettare come vincolanti per la fede e lo fecero in base alla conformità di essi con la tradizione orale apostolica: il Nuovo Testamento.
      La fede cristiana perciò non potè fondarsi sul Nuovo Testamento, ma sulla Tradizione (di cui il Nuovo Testamento era certamente una parte):
-     sia perché, almeno da vent'anni, il Cristianesimo c'era già, senza che ci fossero i libri che poi formeranno il Nuovo Testamento;
-     sia perché non era scritto nella Bibbia quali fossero i libri della Bibbia.
    Conclusione
      I libri del N.T. contengono la genuina tradizione apostolica su Gesù. Ma questo si può accettare ciò solo se si dà fiducia alla Chiesa del I-II secolo, che abbia selezionato bene questi libri e li abbia garantiti e tramandati lungo i secoli.
      (Chi non accetta questo non riuscirà ad arrivare a conoscere con sicurezza i fatti e i detti di Gesù).
 
Sto citando un testo presente nel mio sito e che non ho scritto io, questo a scanso di equivoci.
 
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 31/01/2003 19.35
b) La testimonianza degli apostoli su Gesù
      Leggendo ora i documenti del Nuovo Testamento, si vede che il punto fondamentale che gli apostoli hanno tramandato su Gesù è che egli è risorto.
      Però, per gli apostoli, la risurrezione di Gesù non è solo importante come fatto realmente successo, ma anche come garanzia che Gesù stesso ha dato per essere creduto quando diceva
-     di essere Figlio di Dio;
-     di portare la parola di Dio (verità): cfr. Mt 12,38-40; 16,4; Lc 11,29-32; Gv 2,18-22; At 2,36; 10,36-43; Rom 10,9-10 (riprende un’idea di Deut 18,18-22: "Dio susciterà un profeta come Mosè").
      Atto di fede negli apostoli è essenzialmente accogliere questa testimonianza.
      Chi sceglie di dar fiducia agli apostoli che trasmettono il fatto eccezionale della risurrezione di Gesù non ha più difficoltà a fidarsi di loro per tutto quanto raccontano su Gesù.
E perciò accetta che gli apostoli abbiano
1.      tramandato in modo sostanzialmente fedele i fatti e i detti di Gesù;
2.      interpretato correttamente il senso delle sue parole (anche nell’adattarle alle esigenze delle varie comunità in cui le hanno predicate);
3.   fatto su Gesù un discorso vero, quando dissero che parlava a nome di Dio (profeta) e quindi portava la verità di Dio.
      Ciò vale anche per Paolo, in quanto le comunità del I-II secolo hanno accettato i suoi scritti al pari di quelli degli altri apostoli (cfr. 2 Pt 3,15-16).
È abbastanza frequente oggi, soprattutto negli ambienti ebraici, sentir dire che Gesù era un rabbino che ha operato ed insegnato all'interno dell'ebraismo e che è stato Paolo ad alterare il suo messaggio, presentando un Cristianesimo diverso da quello di Gesù.
A chi afferma questo è necessario fare i complimenti: per poter dire che Paolo ha alterato il messaggio di Gesù, egli deve conoscere il messaggio di Gesù! Ma da quali documenti?
 
I vangeli non sono certo stati scritti da Gesù!
 Gesù non ha scritto nulla che ci sia giunto e perciò il suo messaggio lo conosciamo solo da quelle comunità che hanno accettato come fondamentale per il Cristianesimo anche l’insegnamento di Paolo: evidentemente l'hanno visto come omogeneo all'insegnamento di Gesù. Il sospetto che queste comunità non abbiano capito le differenze fra i due messaggi ne farebbe sorgere legittimamente un altro, che cioè non abbiano neanche capito quello di Gesù.
 
c) Le risposte del Nuovo Testamento
            Alla domanda: Chi ha autorità di interpretare in modo sicuro il pensiero di Gesù? il Nuovo Testamento risponde:
1.   Lo Spirito Santo
      Interprete autorevole del pensiero di Gesù è lo Spirito Santo, dato da Gesù risorto ai discepoli, cioè alla Chiesa.
DOCUMENTAZIONE
 «Io pregherò il Padre che vi darà un altro Paràclito (difensore), affinché (sia) con voi nei secoli, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede né lo conosce. Voi lo conoscete, perché rimane presso di voi e sarà in voi... il difensore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel nome mio, egli vi insegnerà tutto e vi farà ricordare tutte le cose che io dissi a voi» (Gv 14,16-26).
 «Quando sarà venuto Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà verso tutta la verità; infatti non parlerà da se stesso, ma dirà (lett. parlerà) quanto ascolta e vi annuncerà le cose a venire» (Gv 16,13).

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 31/01/2003 19.37
      2.   La coscienza del cristiano
      Lo Spirito Santo opera anzitutto attraverso la coscienza del cristiano. Il cristiano infatti ha ricevuto lo Spirito di Gesù e perciò in generale sa come attuare concretamente il pensiero di Gesù nella sua vita.
DOCUMENTAZIONE
 Pietro a loro: «Cambiate mentalità e sia battezzato ciascuno di voi nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei vostri peccati e riceverete il dono del Santo Spirito» (Atti 2,38-39).
 Avendo udito allora gli apostoli che erano in Gerusalemme che la Samaria aveva accolto la parola del Dio, mandarono a loro Pietro e Giovanni, i quali, arrivati, pregarono per loro perché ricevessero Spirito Santo; infatti non era ancora disceso su nessuno di essi, ma soltanto erano stati battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano le mani su di essi e ricevevano Spirito Santo (Atti 8,14-17).
 Voi però non siete ne(lla) carne ma ne(llo) spirito, se veramente (lo) Spirito di Dio abita in voi. Se poi qualcuno non ha (lo) Spirito di Cristo, questo non è di lui. Se invece Cristo (è) in voi, il corpo (è) morto a causa de(l) peccato, mentre lo Spirito (è) vita per giustificazione.
   Se poi lo Spirito di colui che risuscitò Gesù da morti abita in voi, colui che risuscitò Cristo da morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito inabitante in voi (Rom 8,9-11).
      3.   Gli apostoli - Pietro - la Chiesa
      La coscienza però non è la norma ultima per interpretare con sicurezza il pensiero di Gesù. Essa infatti può avere dei dubbi nel realizzarlo concretamente (cfr. Rom 14, 23: "Chi è incerto,...").
            Tale autorità invece Gesù l'ha data:
a)      agli apostoli
      Essi erano la fonte autentica per interpretare l'insegnamento di Gesù. Egli infatti aveva detto loro:
 «Chi riceve voi riceve me e chi riceve me riceve Colui che mi ha mandato» (Mt 10,40).
 «Chi ascolta voi, ascolta me; e chi disprezza voi, disprezza me; chi poi disprezza me, disprezza Colui che mi ha mandato» (Lc 10,16).
 (Disse Gesù): «Io ho comunicato loro la tua parola e il mondo li ha odiati... Santificali per la verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato nel mondo me, anch'io ha mandato nel mondo loro: E per essi io santifico me stesso, affinché essi pure siano santificati per la verità» (Gv 17,14-19).
Inoltre gli apostoli affermano di agire con l’autorità dello Spirito Santo nel decidere per es. la non necessità della circoncisione (At 15,28).

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 31/01/2003 19.39
b)   a Pietro
      Secondo le parole di Gesù, gli apostoli avevano bisogno di essere confermati nella fede. Questa funzione Gesù l`ha data a Pietro:
 (Disse Gesù a Pietro): «Io a te dico che tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell'ade non prevarranno contro di lei. Darò a te le chiavi del regno dei cieli e ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16,18-19).
Secondo la mentalità ebraica, «legare» e «sciogliere» vuol dire valutare se una determinata azione cade o no sotto la legge. Cfr. Gv 5,18: "Gesù scioglieva il sabato".
Comunemente gli ebrei riconoscevano questa prerogativa di «legare e sciogliere» ai loro rabbini.
Secondo alcuni esegeti è anche il potere di assolvere o no i peccati, ma questo è meno documentabile.
 «Simone, Simone, ecco il satana cercò di vagliarvi come grano; io pregai per te affinché non venga meno la tua fede; e tu una volta convertito conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,31-32).
Si ritiene che i «fratelli» siano gli altri apostoli.
Quando dunque ebbero mangiato dice a Simon Pietro Gesù: «Simone di Giovanni mi ami più di questi?». Dice a lui: «Certamente, Signore, tu sai che ti voglio bene». Dice a lui: «Pasci i miei agnellini». Dice a lui nuovamente una seconda volta: «Simone di Giovanni mi ami?». Dice a lui: «Certamente, Signore, tu sai che ti voglio bene». Dice a lui: «Pasci le mie pecorelle». Dice a lui per la terza volta: «Mi vuoi bene?». E disse a lui: «Signore, tutto tu sai, tu conosci che ti voglio bene». Dice a lui Gesù: «Pasci le mie pecorelle» (Gv 21,15-17).
«Agnellini» e «pecorelle» si ritiene che significhino gli altri apostoli o/e tutti i fedeli.
Ma, dopo la morte degli apostoli, a chi riferirsi per avere un'interpretazione autentica?

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 31/01/2003 19.40
c)   ai discepoli, cioè alla Chiesa
      Il Nuovo Testamento riconosce l'autorità di interpretare infallibilmente il pensiero di Gesù alla Chiesa, cioè all'insieme dei discepoli di Gesù.
DOCUMENTAZIONE
-      Parole dette da Gesù
   «Amen dico a voi: quanto legherete sulla terra sarà legato in cielo e quanto scioglierete sulla terra, sarà sciolto in cielo» (Mt 18,18).
È il potere dato ai discepoli di Gesù (la Chiesa) di interpretare la legge cristiana, parallelo a quello dato a Pietro in Mt 16,19.
   «Io pregherò il Padre che vi darà un altro Paràclito (difensore), affinché (sia) con voi nei secoli, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede né lo conosce. Voi lo conoscete, perché rimane presso di voi e sarà in voi... il difensore, lo Spirito santo che il Padre manderà nel nome mio, egli vi insegnerà tutto e vi farà ricordare tutte le cose che io dissi a voi» (Gv 14,16-26).
   «Quando sarà venuto Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà verso tutta la verità; infatti non parlerà da se stesso, ma dirà (lett. parlerà) quanto ascolta e vi annuncerà le cose a venire» (Gv 16, 13).
-      Parole dette dagli apostoli
* Paolo
   «...la casa di Dio, che è (la) Chiesa (= assemblea) di Dio vivente, colonna e fondamento della verità» (1 Tim 3,15).
   «Sapete quali istruzioni abbiamo dato a voi da parte del Signore Gesù... Pertanto chi disprezza (questi precetti) non disprezza un uomo, ma il Dio che ha anche donato a voi il suo Spirito santo» (1 Tess 4,2-8).
* Giovanni
   «Quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui (= Gesù) rimane in voi e non avete necessità che qualcuno insegni a voi; ma come la sua unzione insegna a voi riguardo a tutte le cose, ed è vera e non è menzognera, e come insegnò a voi, così rimanete in lui» (1 Gv 2,27).
   «... per la verità che rimane in noi (= i cristiani) e sarà con noi in eterno» (2 Gv 2).
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 03/02/2003 9.24
    La Chiesa è infallibile
            Da questi testi del Nuovo Testamento deriva che lo Spirito di verità, che è lo Spirito di Gesù, è costantemente presente nei discepoli di Gesù e li assiste in modo che essi non errino nell’interpretare quanto Gesù ha insegnato ed è contenuto nella tradizione orale e scritta: questa è l’infallibilità della Chiesa.
NB. L'affermazione che "la Chiesa è infallibile" stupisce i non cristiani. Infatti, se la Chiesa è l'insieme di tutti i cristiani, come può la somma di tante persone, ognuna delle quali fallibile, dare origine ad un organismo infallibile? La somma  è della stessa natura degli addendi!
La risposta si può dare solo alla luce della fede: Gesù ha garantito che nella Chiesa è presente il suo Spirito che guida la Chiesa verso tutta la verità.
La Chiesa qui non è più vista nella sua realtà sociologica, (= l'insieme dei cristiani), ma nel suo mistero: la presenza nel tempo dello Spirito di Gesù.
Ecco perché vale il principio teologico: "La Chiesa ha i poteri che agendo dimostra di avere"!
            L’infallibilità è il servizio (a volte si dice "potere") di interpretare con sicurezza il senso delle affermazioni di Gesù e degli apostoli in relazione alla vita del cristiano. Riguarda perciò solo la fede e la morale.
DOCUMENTAZIONE PATRISTICA
L'infallibilità-inerranza della Chiesa fu riconosciuta, fra gli altri, da
1. Melitone di Sardi, verso la metà del II sec.:
   «La Chiesa è deposito della verità» (Omelia per la Pasqua, 40).
2. Ireneo di Lione, verso il 170:
- «Ricevuto il messaggio e la fede, la Chiesa lo custodisce (...) e proclama, insegna e trasmette la verità» (Adversus hæreses, l. 1, 10,2).
- «Questa (fede) l’abbiamo ricevuta dalla Chiesa e la custodiamo: essa, per opera dello Spirito di Dio, come un deposito prezioso contenuto in un vaso di valore, ringiovanisce e fa ringiovanire anche il vaso che la contiene.
Alla Chiesa infatti è stato affidato il dono di Dio...; e in lei è stata deposta la comunione con Cristo, che è lo Spirito Santo, conferma della nostra fede... Dove è la Chiesa, lì è anche lo Spirito di Dio; dove è lo Spirito di Dio, lì è la Chiesa e ogni grazia. Lo Spirito poi è verità» (Adversus hæreses, l. 3, 24,1).
- «Dio giudicherà tutti coloro che sono al di fuori della verità, cioè fuori dalla Chiesa» (Adversus hæreses, l. 4, 33,7).
3. Cipriano di Cartagine, nel 251:
   «La sposa di Cristo non sarà mai adultera... Lei ci conserva per Dio... Non può avere Dio per Padre chi non ha la Chiesa per madre» (De Ecclesiae unitate, 6).
4. Origene, verso la metà del III sec.:
   «La Sacra Scrittura afferma che tutta la Chiesa di Dio è il corpo di Cristo, animato dal Figlio di Dio (...); come l’anima vivifica e muove il corpo (...), così il Logos muove come si conviene ed anima l’intero corpo che è la Chiesa» (Contro Celso, VI, 48).
5. Tertulliano da Cartagine, nel III sec.:
   «È vero che ogni dottrina (insegnamento) che sia in accordo con le Chiese fondate dagli apostoli, sorgenti della fede, è da considerare fondata sulla verità, poiché è la verità che conserva quanto le Chiese hanno ricevuto dagli apostoli, gli apostoli da Cristo, e Cristo da Dio (Padre); invece, ogni dottrina che contraddice la verità delle Chiese e degli apostoli e di Cristo e di Dio deve essere giudicata come proveniente dalla menzogna» (De præscriptione hæreticorum, 21).

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Consiglia Elimina    Messaggio 24 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 03/02/2003 9.29
Concretamente l'infallibilità della Chiesa è stata espressa in modo felice da Vincenzo di Lérins (430 circa), mediante il seguente principio tradizionale:
«È norma di fede ciò che è stato creduto
-  da tutti,
-  dovunque
-  sempre».
E in caso di controversia, cioè quando le Chiese siano divise?
 
4. L'infallibilità nella Chiesa
I cristiani (= la Chiesa, che è infallibile) hanno (sempre e dovunque ) riconosciuto come infallibili
-     il vescovo di Roma in quanto successore di Pietro,
-     il Concilio Ecumenico, cioè l'insieme dei vescovi riuniti, in quanto successori degli apostoli.
 
      Sviluppiamo queste idee.
a) L'infallibilità del Concilio e del Papa
            Come si è visto, Gesù ha dato l'infallibilità agli Apostoli e a Pietro.
            La Chiesa, infallibile, ha sempre e dovunque interpretato che quelle frasi di Gesù vadano applicate anche
-     ai successori di Pietro, cioè i vescovi di Roma (papi);
-     ai successori degli apostoli, cioè i vescovi riuniti nel Concilio Ecumenico.
      Su questo punto non sono d’accordo i Protestanti ed in parte anche gli Ortodossi.
- Per i Protestanti la fede si fonda sulla "sola Scrittura" e nella sacra Scrittura non è scritto che i testi citati a favore dell’infallibilità di Pietro e degli apostoli si possano estendere al Papa ed al Concilio Ecumenico.
- Per gli Ortodossi è infallibile il Concilio Ecumenico, ma non il papa, vescovo di Roma. Quantunque in antico essi accettassero l'infallibilità del papa (almeno fino al tempo del patriarca Fozio, sec. IX), dal sec. XI di fatto non l'accettarono più
.
      Vediamo in dettaglio.
      La Chiesa ha giudicato infallibili:
      1.   Il Collegio Episcopale (= Conc. Ecumenico)
      La Chiesa ha sempre e dovunque riconosciuto che i vescovi riuniti insieme e sotto il primato del vescovo di Roma (successore di Pietro e primo dei vescovi) sono infallibili in quanto successori degli apostoli e portavoci della fede di tutta la Chiesa: Concilio Ecumenico.
Le prove di questa affermazione si ricavano dalla storia dei Concili Ecumenici. Solo piccoli gruppi di cristiani hanno rifiutato di riconoscere come infallibili alcune loro decisioni.
      2.   Il vescovo di Roma
      Potrebbe darsi il caso (e storicamente si è dato) che intere comunità, magari con i loro vescovi, diano interpretazioni divergenti su qualche punto della fede cristiana.
Per esempio nel sec. XVI le Chiese di Germania, con Lutero e molti vescovi, davano dei cap. 5-8 della lettera ai Romani interpretazioni opposte rispetto alle chiese italiane.
     
In questi casi chi ha ragione? Il cristiano chi deve seguire, dato che l’unanimità (= tutti, dovunque e sempre!) non c’è più?

      Siccome è difficile riunire un Concilio Ecumenico, ecco allora l’utilità o la necessità dell’infallibilità del papa.
      La Chiesa ha infatti sempre e dovunque riconosciuto che il vescovo di Roma è infallibile, in quanto successore di Pietro e portavoce della fede di tutta la Chiesa.
Le prove storiche di questa affermazione sono molte, almeno fino al sec. XI. Poi, con la divisione fra Roma e Costantinopoli (1054), l’affermazione venne contestata in Oriente.
Basta citare, tra i tanti, i seguenti pochi dati:
- Verso il 96, Clemente, vescovo di Roma, interviene nelle questioni interne alla Chiesa di Corinto, senza che nessuno metta in discussione il suo diritto di farlo.
- La presidenza dei primi Concili Ecumenici (IV-V sec.), anche se tenuti in Oriente, è stata affidata al vescovo di Roma, che la esercitava attraverso suoi delegati.
- Al concilio di Calcedonia, un sobborgo di Costantinopoli, (anno 451), dopo la lettura del tomo a Flaviano di papa Leone Magno, i vescovi applaudirono dicendo: «Questa è la fede dei Padri. Pietro ha parlato per bocca di Leone».

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Consiglia Elimina    Messaggio 25 di 32 nella discussione 
Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 03/02/2003 9.34
Il Concilio Vaticano I il 18.7.1870 ha sintetizzato così la fede tradizionale:
     
 «Il romano pontefice, quando parla "ex cathedra", cioè quando, adempiendo il suo compito di pastore e dottore di tutti i cristiani in base alla sua suprema autorità apostolica, definisce una dottrina riguardante la fede o la morale che tutta la Chiesa deve ritenere, per l’assistenza divina a lui promessa nel beato Pietro, gode di quella infallibilità, di cui il divino Redentore ha voluto dotare la sua Chiesa nel definire una dottrina riguardante la fede o la morale.
      Perciò le definizioni dello stesso romano pontefice sono irreformabili di per sé e non per il consenso della Chiesa.
   
   Se qualcuno osa contraddire questa definizione sia scomunicato».
Riflessioni su questa definizione:
a) Il vescovo di Roma ha la stessa infallibilità che ha la Chiesa.
b) Fondamento: il papa non è infallibile perché l’ha detto egli stesso (sarebbe un circolo vizioso!) e neppure perché gli ha dato l’infallibilità il Concilio Ecumenico, ma perché la Chiesa gliel’ha sempre riconosciuta (compresa la Chiesa di Costantinopoli, almeno fino ai tempi di Fozio - sec. IX).

c) L’infallibilità del papa è funzionale, cioè non legata alla persona, ma alla funzione-servizio che il vescovo della Chiesa di Roma svolge nei confronti della comunione di tutte le Chiese.
d) L'importanza del vescovo di Roma è dovuta al fatto che egli è il successore dell’apostolo Pietro, al quale Gesù ha garantito che non andrà fuori strada nella fede (cfr. Lc 22,31-32; Mt 16,16-19; Gv 21,15-17). La fede della Chiesa di Roma (che si esprime attraverso il suo vescovo) è dunque il metro su cui misurare la fede di tutte le altre Chiese.
L'importanza del vescovo di Roma non viene dal fatto di essere stata Roma la capitale dell'impero, ma dalla presenza di Pietro , anche se è logico che Pietro, per diffondere meglio la fede abbia scelto le città più grandi dell'impero, come Antiochia e Roma.
e) Le decisioni del papa sono irreformabili di per sé e non per il consenso della Chiesa, perché c’è bisogno dell’infallibilità del papa soprattutto quando la Chiesa è divisa nell’interpretare qualche punto della fede.
 
b) I limiti all'infallibilità del Concilio ecumenico e del vescovo di Roma
      La Chiesa ha messo alcune limitazioni nell'esercizio dell'infallibilità: 
1.   Per il Concilio
-  deve essere "ecumenico", cioè universale (tutti i vescovi devono essere stati invitati);
-        può definire solo verità che riguardino la fede o la morale, non la storia, le scienze,...;
    deve dire espressamente, in modo inequivoca-bile, che intende vincolare la fede di tutti i cristiani (la formula usata spesse volte è «anátema sit» = "sia scomunicato", ma possono essere usate formule equivalenti);
-       deve procedere all’unanimità (o a stragrande maggioranza 2);
-       deve essere in armonia col vescovo di Roma.

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 03/02/2003 9.42
Con la speranza che questo lavoro di Salvatore non venga ignorato....vorrei sottolineare questa frase:
2.   Il vescovo di Roma
      Potrebbe darsi il caso (e storicamente si è dato) che intere comunità, magari con i loro vescovi, diano interpretazioni divergenti su qualche punto della fede cristiana.
Per esempio nel sec. XVI le Chiese di Germania, con Lutero e molti vescovi, davano dei cap. 5-8 della lettera ai Romani interpretazioni opposte rispetto alle chiese italiane.
............
 
Infatti.....prima di quel periodo NON si ritenne necessario avanzare sulla questione dell'infallibilità del Papa......semplicemente perchè non esistevano pericoli così ingenti.......con il protestantesimo...vi aderirono molti vescovi....ignari del pericolo incombente...cioè...LA CREAZIONE DI UNA CHIESA AL DI FUORI DELLA CHIESA.......un vescovo scismatico....essendo "sacerdote in eterno"....ha comunque il potere di creare e nominare nuovi sacerdoti....ceratmente restano fuori dalla comunione della Chiesa......se questi è fuori di Essa......ecco che sottolineare l'infallibilità del Papa......era una GARANZIA per i fedeli....che specialmente in quegli anni vissero nella grande confusione......tanti furono ingannati.......molti se ne andarono dalla Chiesa, ma molti altri fecero ritorno......e molti altri pur restando nel clima protestante, rimasero comunque nella Chiesa.......
 
Se non ci fosse stato il Protestantesimo....probabilmente non sarebbe stato necessario dichiarare l'infallibilità del Papa......
 
S.Caterina da Siena che si auspicava la FINE del potere temporale.......invitatava già tutti i credenti...di affidarsi al MAGISTERO.......per lei contava la sucessione di Pietro........e il Collegio episcopale in obbedienza a questa Cattedra.....non ebbe timore a dire davanti ad essi riuniti  a Roma......"Chi non sostiene che Egli (Papa Urbano, visto che i Cardinali di Avignone avevano eletto un antipapa) è il solo e vero sucessore di Pietro, sia anatema....è un apostata.....".....l'antipapa....si congedò da solo.....e stiamo parlando del 1300.....quando Lutero era ancora uno sconosciuto......
 
Fraternamente C.
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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 11/02/2003 23.55
.   Per il vescovo di Roma
   Come per il Concilio Ecumenico, la Chiesa ha messo alcune limitazioni nell’esercizio della sua infallibilità:
-      può definire solo verità che riguardano la fede o la morale (questo è detto anche nella definizione del Concilio Vaticano I);
-      deve dire espressamente, in modo inequivocabile, che intende vincolare la fede di tutti i cristiani.
c)    Precisazioni
1.      Sull'infallibilità in generale
a)   Il cristiano ha il dovere di essere, nella sua vita, in armonia con Gesù Cristo.
      Il Magistero nella Chiesa e, in particolare,  il vescovo di Roma o il Concilio sono strumenti che lo aiutano a scoprire qual è il genuino insegnamento cristiano in tante situazioni, anche nuove, che la vita (Provvidenza?) presenta. Non possono sostituirsi a lui nella decisione da prendere.
b)      Occorre notare che, quando il vescovo di Roma o il Concilio ecumenico fanno una affermazione che riguarda la fede o la morale,
- o intendono usare la loro infallibilità (ma lo devono dire espressamente);
- o non intendono usarla.
      Nel primo caso quell'affermazione deve essere da tutti i cristiani riconosciuta come verità e quindi vincolante in coscienza.
      Nel secondo invece, il cristiano non è vincolato (a meno che citino affermazioni già precedentemente definite come infallibili da Concili Ecumenici o da papi).
      In questi casi, se un cristiano ha delle valide ragioni per dissentire, può farlo (mantenendo però sempre il rispetto dovuto all'autorità), a suo rischio di andare contro Gesù Cristo.
      Se invece è nel dubbio, ma segue quanto dice l'Autorità, presumibilmente non va contro gli insegnamenti di Gesù Cristo. C'è infatti da presumere che, prima di pronunciarsi, l'Autorità abbia indagatato a fondo per scoprire qual è la genuina tradizione cristiana.
c) Occorre notare che tra infallibilità e non-infallibilità, non esiste una mezza infallibilità (= l'Autorità non è infallibile, ma è come se lo fosse!).
d)   È importante precisare che le definizioni conciliari o pontificie non creano nuove verità di fede, ma le riconoscono come tali, soprattutto quando vengono negate da qualcuno.
      La Chiesa infatti non ha una dottrina propria, ma conserva quella di Gesù.
2.      Sull'infallibilità del vescovo di Roma
a)   A volte si sente fare questa obiezione: "E se un papa impazzisse e definisse infallibilmente come verità di fede un'affermazione che la Chiesa non ha mai creduto?".
      La risposta può venire solo da un atto di fede: lo Spirito Santo (e solo lui!) garantisce che questo non avverrà mai, cioè non è possibile che ci sia contraddizione fra papa e Chiesa.
      Parallelamente non è possibile che ci sia contraddizione fra un papa e un altro, o fra un papa e un Concilio Ecumenico, o fra un Concilio Ecumenico ed un altro, quando si tratta di definizioni infallibili... lo Spirito Santo non va in vacanza! 
b)      Quando si dice che il papa è infallibile, non si intende dire che è impeccabile (= non può peccare): il papa può peccare come qualsiasi altro cristiano.
c)      Occorre distinguere tra infallibilità e primato del vescovo di Roma.
      Primato significa che il vescovo di Roma, in quanto successore di Pietro (che nella prima comunità aveva una funzione di capo degli apostoli), è il primo dei vescovi, il capo del collegio episcopale, il presidente naturale del concilio ecumenico, colui che ha la responsabilità della comunione fra tutte le Chiese (ciò era accettato anche dagli ortodossi - cfr. la questione storica di Fozio e di Cerulario).
Giovanni Paolo II, nell'enciclica Ut unum sint del 25.05.1995, si è detto disposto a rivedere il modo di intendere il primato: "Sono convinto di avere a questo riguardo una responsabilità particolare, soprattutto nel constatare l’aspirazione ecumenica della maggior parte delle Comunità cristiane e ascoltando la domanda che mi è rivolta di trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all’essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova" (n. 95).
d)  Primato non vuol dire però che il papa sia il "capo della Chiesa cattolica" o una sorta di "supervescovo".
     Per la propria diocesi, capo nella Chiesa è ogni vescovo.
   Il Concilio Vaticano II infatti ha insegnato che «l’episcopato è sacramento» (cfr. Lumen Gentium, n. 21).
   Ciò significa che il vescovo riceve l' autorità da Gesù Cristo, di cui è vicario, non dal papa (che pure in Occidente nomina i vescovi) e celebra i sacramenti a nome proprio, non a nome del papa.
Due citazioni "romane" confermano questa idea:
* l'iscrizione della basilica di S. Sabina in Roma (V sec.).
Sopra l'ingresso vi è un mosaico di dedica della basilica. Il testo latino è in oro su sfondo azzurro e dice testualmente:
"Quando Celestino aveva il sommo grado apostolico e rifulgeva nel mondo intero come il primo dei vescovi, questa (Chiesa) che tu contempli costruì un prete dell'Urbe (Roma) (nato) da stirpe Illiria, Pietro, uomo degno di tanto nome, (perché) dalla nascita nutrito nell'aula di Cristo, ricco per i poveri, povero per se stesso, che, fuggendo dai beni della vita presente, meritò di sperare (di ricevere) la futura".
* lettera di papa Gregorio Magno (590 - 604), in risposta ad una lettera di Eulogio, patriarca di Alessandria d'Egitto.
   «Gregorio ad Eulogio, vescovo di Alessandria.
   La santità vostra, a me molto cara, ha parlato molto diffusamente nelle sue lettere della cattedra di san Pietro, dicendo che quell’apostolo in persona siede ora su di essa fino a che avrà dei successori. A dire il vero, io riconosco la mia indegnità non solo nell’onore dei capi, ma anche nel numero dei fedeli: tuttavia, ho accettato di buon grado tutto ciò che è stato detto in rapporto alle affermazioni sulla cattedra di Pietro fatte da colui che detiene la cattedra di Pietro.
   E per quanto gli onori distintivi non mi entusiasmino affatto, mi sono tuttavia molto rallegrato perché voi, o santissimi, avete dato a voi stessi ciò che avete speso per me.
   Chi mai non sa che la santa Chiesa è stata resa stabile sulla solidità del capo degli apostoli, che ricevette nel nome la fermezza dell’animo, tant’è vero che Pietro trae il suo nome da "pietra"? A chi la voce della Verità dice: "Ti darò le chiavi del Regno dei cieli"? A chi dice ancora: "E tu, una volta che avrai mutato d’animo, da’ forza ai tuoi fratelli" e, poi, di nuovo: "Simone di Giovanni, mi ami? Pasci le mie pecore"?
   Pertanto, anche se gli apostoli sono molti, proprio in virtù di quel primato spiccò per autorità la sola sede del capo degli apostoli, che, in tre luoghi (cioè Roma, Alessandria e Antiochia - nota nostra), è di una sola persona. Egli glorificò la sede, ove accettò di fermarsi per sempre e di terminare la vita terrena; egli diede prestigio alla sede, ove inviò il suo discepolo evangelista; egli diede stabilità alla sede, ove sedette per sette anni, anche se avrebbe poi dovuto allontanarsene. Poiché, dunque, una sola e di un solo apostolo è la sede a capo della quale, per l’autorità divina, siedono ora tre vescovi, tutto il bene che sento dire di voi, lo ascrivo a me».
e)   Il Concilio Vaticano II ha parlato inoltre di collegialità dei vescovi: ciò vuol dire che i vescovi, uniti al vescovo di Roma, oltre che la responsabilità sulla loro diocesi, hanno anche una corresponsabilità ed un certo controllo sulle altre Chiese (Lumen Gentium, n. 20-23).

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Da: Soprannome MSNcristiano-cattolico Inviato: 11/02/2003 23.59
Il cristiano e l'infallibilità
In concreto, come fa il cristiano a sapere se una certa affermazione riguardante la fede cristiana è vera?
La Tradizione cristiana risponde:
un'affermazione riguardante la fede cristiana è sicuramente vera se
-     o è scritta inequivocabilmente nel N.T. (con unanimità di interpretazione da parte della Chiesa);
-     o è stata creduta come verità di fede da tutti, dovunque e sempre (il "sensus Ecclesiae" = il sentire cristiano);
-     o è stata definita infallibilmente da un vescovo di Roma o da un Concilio ecumenico.
 Al di fuori di questi casi, il cattolico può personalmente accettare come verità di fede anche altre affermazioni contenute nella tradizione, ma non ha il diritto di imporle come tali ad altri o di giudicare come eretico (scomunica) chi non la pensa come lui
 
 I dogmi e il magistero ecclesiastico
a)   Si chiama dogma una verità della fede cristiana che tutti i cristiani devono ritenere.
      La negazione di essa costituisce una eresia (v. p. 173) e pone fuori della Chiesa.
      I dogmi possono essere di due tipi:
-      definiti: quando c'è stato un pronunciamento infallibile di un papa o di un concilio ecumenico  (es. la divinità di Gesù, che fu definita dal concilio di Nicea del 325).
Una verità cristiana, importante per la fede, diventa dogma definito quando qualche gruppo di cristiani la nega, facendo nascere una spaccatura nella Chiesa. In tal caso l'Autorità (papa o concilio ecumenico) interviene a definire infallibilmente.
-          non definiti: quando si tratta di verità pacificamente credute da tutti, dovunque e sempre (es. la risurrezione di Gesù è un dogma che non è mai stato definito, perché non è mai stato messo in discussione da cristiani).
Occorre notare che non tutte le affermazioni che si insegnano al catechismo sono dogmi di fede. Ci sono anche punti che è possibile credere come verità, senza che la loro negazione costituisca un'eresia ed escluda dall'appartenenza alla Chiesa (es. le apparizioni di Lourdes, il limbo dei bambini,...).
b)   Si intende per magistero ecclesiastico l'insegnamento pubblico dato dai vescovi.
      Si distingue in
-      magistero ordinario: è l'insegnamento comunemente trasmesso attraverso la predicazione dei vescovi;
-      magistero straordinario: è l'insegnamento dato solennemente attraverso una definizione dogmatica di un Concilio ecumenico o di un vescovo di Roma.

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Da: Soprannome MSNTGfonte Inviato: 02/11/2003 16.51
Riprendo questo forum semplicemente per spiegare che Cristiano-Cattolico si è sbagliato nell'attribuire a noi tdG l'idea che la Chiesa Cattolica sia Babilonia la Grande.
Spiego meglio: noi crediamo che Babilonia la Grande sia l'insieme di tutte le false religioni del mondo, include la cristianità (con cristianità intendiamo il cristianesimo apostata che include anche la Chiesa Cattolica) e le religioni non cristiane.
 
TGfonte
 
 

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 02/11/2003 18.19
Caro TGFonte spero che ti accorga della contraddizione che dici....riporto le tue parole...
 
1) Cristiano-Cattolico si è sbagliato nell'attribuire a noi tdG l'idea che la Chiesa Cattolica sia Babilonia la Grande. 
 
2) noi crediamo che Babilonia la Grande sia l'insieme di tutte le false religioni del mondo ..... che include anche la Chiesa Cattolica....
 
....se l'italiano non è cambiato di recente....TGFonte ha detto che la Grande Babilonia è la Chiesa Cattolica...dunque dove avrebbe sbagliato cristiano cattolico?
Questo forum si apre con una domanda che invita al confronto.....
 
Ma i Testimoni di Geova quando sono nati? Nel 1876, dalla mente di Russel!
 
Come possono dire di essere loro il vero "gruppo che proclama il nome di Dio come lo proclamò Gesù Cristo"? (La verità, ecc. op. cit., pag. 130).
Alla stessa stregua chiunque può dichiararsi "ispirato" da Dio e inventare, abusando della Bibbia, una "nuova religione"!
.......
allora TGFonte,
1) puoi riportarmi i nomi di qualche vescovo che da dopo la morte degli Apostoli appoggi le vostre dottrine e che sostenga la vostra evangelizzazione?
2) Puoi portarmi nomi di vescovi (anziani, chiamali come vuoi) che durante la lotta dottrinale sulla Trinità abbia appoggiato la vostra dottrina trinitaria quando TUTTA la Chiesa di allora emetteva la Dottrina della Trinità ?
 
Per ora mi sembra sufficiente, ma ti prego di non uscire fuori dalle domande fatte...se non hai risposte, non aggiungere altro...perchè verrà automaticamente cancellato.......grazie....
 
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNTGfonte Inviato: 02/11/2003 21.17
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 02/11/2003 22.41
Il messaggio di TGFonte non è stato cancellato, sta qui:
......
da questo forum attendo solo risposte da TGFonte  inerenti alle domande del messaggio 30.......
 
C.
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