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13.9.59 quando il Papa e i Vescovi Consacrarono l'Italia a Maria, oggi Benedetto XVI la rinnova

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2011 15:21
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Unità d'Italia, il Papa a Santa Maria Maggiore il 26 maggio

Unità Italia/ Papa e vescovi a Santa Maria Maggiore il 26 maggio

Preghiera per affidare il paese unito alla Vergine Madre

Città del Vaticano, 3 mag. (TMNews)

Accogliendo l'invito del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, il Papa si recherà nella basilica di Santa Maria Maggiore giovedì 26 maggio alle 17.30 per presiedere la recita del rosario insieme con i vescovi italiani riuniti in assemblea generale. "Con tale preghiera - sottolinea una nota della prefettura della casa pontificia - i vescovi italiani intendono ribadire il vincolo particolare con l'Italia, rinnovandone l'affidamento alla Vergine Madre nel 150.mo dell'unità politica del paese". (TMNews)

COMUNICATO DELLA PREFETTURA DELLA CASA PONTIFICIA, 03.05.2011

Accogliendo l’invito del Card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Santo Padre Benedetto XVI si recherà nella Basilica di Santa Maria Maggiore, giovedì 26 maggio 2011, alle ore 17.30, per presiedere la recita del Santo Rosario, insieme con i Vescovi Italiani, riuniti in Assemblea Generale.

Con tale preghiera i Vescovi Italiani intendono ribadire il vincolo particolare con l’Italia, rinnovandone l’affidamento alla Vergine Madre nel 150° dell’unità politica del Paese.

Bollettino Ufficiale Santa Sede

«Siamo qui – ha detto il cardinale Bagnasco nel 2009 – anche per fare memoria del 50° anniversario della consacrazione dell’Italia al Cuore immacolato di Maria (13.9.1959), un evento che ha segnato coloro che l’hanno vissuto in prima persona e che ha segnato altresì la storia religiosa della Chiesa e del Paese». Il Porporato ha spiegato che i gesti che si compiono nel segno della fede non restano in superficie come dei gesti esteriori e convenzionali, ma scendono in profondità come dei semi buoni che, una volta deposti, portano frutto secondo i tempi e i modi che Dio solo conosce.

In questo contesto, il Presidente della Cei ha affermato come da un capo all’altro dell’Italia il numero sconfinato di chiese e santuari, di cappelle ed edicole dedicati alla Madonna siano come «un grande abbraccio, il segno visibile di una presenza che illumina e rassicura come lo sguardo di una madre».

Di fronte alla devozione del popolo alla Vergine, alle tradizioni radicate nel cuore della gente, non solo degli adulti, ma anche dei ragazzi e dei giovani, il Cardinale ha sostenuto che i vescovi sono «testimoni spesso commossi e grati».

Un    primo piano del card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e    presidente della Cei.
 card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei (foto Giuliani).

Il Presidente della Cei ha riconosciuto che «la devozione alla Madonna non subisce tracolli col tempo, è sempre fresca e profonda, irriga l’anima e orienta a Dio, supera indenne e feconda le temperie culturali più diverse».

Ha reso noto il messaggio di Benedetto XVI che in merito ha scritto: «I vescovi italiani vollero consacrare l’Italia al Cuore immacolato di Maria. Di tale atto così significativo e profondo, voi rinnoverete la memoria, confermando il particolarissimo legame di affetto e devozione che unisce il popolo italiano alla celeste Madre del Signore. Volentieri mi unisco a questo ricordo».

Facendosi guidare dall’esempio di Maria, la quale «è stata anche la prima e più fedele discepola», il Cardinale ha auspicato che «la devozione nostra e del nostro popolo tocchi l’anima e la vita, i sentimenti e le decisioni» di tutti i credenti.

«Tutti – ha riconosciuto – siamo esposti alla tentazione di correre sulle cose disperdendo quanto il Signore ci dona di ispirazioni, grazie, incontri, affetti. Anche noi vescovi corriamo questo rischio pressati da responsabilità molteplici e gravi».

Ma «il cuore della Vergine – ha continuato il Porporato – non è un semplice e geloso contenitore di ricordi, un puro esercizio di memoria: è anche il luogo della riflessione» perché «è storia di salvezza. La riflessione di Maria si rivela così desiderio e ricerca della volontà di Dio. Per questo è preghiera».

A questo proposito, dopo aver ricordato grandi mistici come Francesco d’Assisi, Teresa d’Avila, il Curato d’Ars e Teresa di Calcutta, il Cardinale ha concluso invocando la Madonna affinché «ci faccia crescere come pastori secondo il cuore di Cristo, ricordando le parole di Giovanni Maria Vianney: "Il sacerdozio è l’amore del cuore di Gesù"» (cf A. Gaspari, Zenit, 12.11.2009).


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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