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Cos'è per voi la fede?

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2011 13:58
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04/10/2011 12:40
 
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Gentilissima Caterina,
capisco che dando retta a me lei sta sacrificando del tempo che dovrebbe dedicare ad altri impegni ben più importanti, e mi spiace disturbarla ancora.

C'è però una questione essenziale, che vedo messa a nudo dalla sua recente breve annotazione. Qui stiamo raggiungendo realmente il nocciolo del problema, ed è cruciale chiarire bene ogni aspetto.

Lei dice: «... l'anima è ben altra cosa, è proprio lo spirito attraverso il quale Dio anima il corpo».
Ora, se anima e coscienza non coincidono, lei dovrebbe almeno dire che l'anima contiene la coscienza.

Vediamo perché. Una persona dotata di coscienza rimane tale (sé stesso) anche se subisce un danno fisico, l'amputazione di un braccio, per esempio. È d'accordo fin qui?
Anche se la persona subisce un danno sensoriale, per esempio perde la vista, rimane sempre lui. Siamo ancora d'accordo?
Se una persona subisce un danno neurologico grave, per esempio è colpita da un ictus, e le sue facoltà mentali risultano in parte compromesse, siamo ancora d'accordo che tuttavia si tratta sempre della stessa persona, che ha coscienza di sé e ha il senso della continuità con il sé stesso di prima dell'insulto cerebrale?

Bene, ammesso dunque che esista un'altra vita dopo la morte del corpo, dovrebbe essere l'anima, che passa nell'aldilà, a farsi veicolo della coscienza. Se così non fosse, ossia se la coscienza fosse legata al corpo, e con la fine della vita terrena andasse inesorabilmente a spegnersi, in che modo allora l'individualità potrebbe mantenere una continuità con la vita che ha trascorso sulla Terra, una volta che la sua anima fosse passata all'altro mondo?

Se l'anima “è ben altra cosa”, cos'è allora? Ma soprattutto, dal punto di vista di un credente che è devotamente religioso nella speranza della ricompensa del Paradiso, che cosa gli può importare che la sua anima vada a gioire le grazie del Paradiso, quando nulla di sé rimane in quell'anima, non la coscienza, non i sensi, non un ricordo, nessun frammento dell'esistenza passata?

Se l'anima non contiene il sé, è solo “spirito”, indifferenziato, privo di individualità, privo di personalità, privo di ricordi, di emozioni, di sentimenti, di passioni, di tutto ciò, insomma, che sperimenta un essere senziente; e se l'anima è priva anche di intelligenza e di sensibilità, chi mai si dovrebbe preoccupare di dove vada a finire la sua anima, o anche semplicemente se esista?

La dislocazione nel trascendentale, la dematerializzazione, la spiritualizzazione, la metafisica, portano a paradossi insolubili: riesce a vederlo?

Non mi risponda che l'anima è semplicemente il “soffio vitale” che anima il corpo. Questo è animismo primitivo. Anche gli animali sono vivi, però non hanno l'anima. Oppure ce l'hanno?

Mi chiarisca...

Cordialmente,
Moreno
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