Una ventiquattr'ore di preghiera per la pace in Terra Santa
"Guardate con speranza all'Uomo Nuovo, poiché proprio voi giovani siete la speranza per un futuro di giustizia e di pace".
È la consegna affidata alla nuove generazioni cristiane del Medio Oriente dal segretario del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax, il vescovo Mario Toso, in occasione della seconda Giornata internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa, che si celebrerà il 31 gennaio.
In un messaggio inviato agli organizzatori e ai partecipanti all'iniziativa, il presule salesiano sottolinea come l'autentica pace non sia "solo frutto del nostro impegno. Essa - spiega - è un dono di Dio, è frutto della fede in Dio".
Ecco, allora, "la speciale importanza" di questa Giornata internazionale "per incontrarsi e fissare insieme lo sguardo su Gesù Cristo". Un invito che è rivolto in particolare ai giovani, chiamati - ha sottolineato monsignor Toso - a offrire "una testimonianza e un servizio all'umanità intera".
"Non temete", li ha incoraggiati, sebbene il mondo sia "purtroppo segnato da ingiustizie e conflitti, da sentimenti di odio e violenza che turbano l'esistenza della famiglia umana".
Si tratta di fatti - aggiunge il segretario del dicastero della Giustizia e della Pace - "che non possono lasciare indifferenti", perché "tutti, e noi cristiani per primi, siamo chiamati a essere operatori di pace": questa infatti "è la vocazione dei cristiani" e soprattutto dei giovani cristiani.
Per cui, anche se "la situazione che vive oggi il mondo potrebbe sembrare un monte insormontabile", essi non devono scoraggiarsi, ma avere fede e perseverare - afferma il messaggio - "nella preghiera per la pace". Essa - sottolinea citando sant'Agostino - è un "bene tanto grande, che anche tra le cose terrene e mortali nulla si desidera con maggior ardore, nulla infine si può avere di più perfetto".
Il vescovo Toso conclude ricordando un insegnamento di san Giovanni Bosco, che proprio il 31 gennaio viene venerato come padre e maestro dei giovani: "Chi prega si occupa della cosa più importante di tutte".
La Giornata quest'anno si svolgerà, domenica 31, in contemporanea in ben mille città di tutto il mondo: celebrazioni di messe e momenti di adorazione eucaristica scandiranno una ininterrotta ventiquattr'ore di preghiera da Gerusalemme, Betlemme e Gaza a Roma, passando per Mosca, Londra, Parigi, New York. Anche in molti Paesi dell'Asia, dell'Africa e in America Latina tanti giovani hanno aderito all'iniziativa.
(©L'Osservatore Romano - 22 gennaio 2010)