ATTENTI, SACERDOTI E FEDELI: NON CI SI PUO' CONFESSARE VIA iPOD o altro

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Caterina63
00giovedì 10 febbraio 2011 19:11

Confessione via iPod, iPhone e iPad?

Leggiamo una nota che l'account FaceBook di Rai Vaticano ha pubblicato il 05 febbraio 2011.
Ne riportiamo il testo per coloro che siano registrati al Social Network.
(Se n'è data notizia anche qui, da cui è tratta la foto e qui, sulle applicazioni Apple).
La scorsa estate, al termine di un suo articolo contro il distributore di Ostie consacrate (link), lo sconcertato Andrea Tornielli, per provocazione, si interrogava "A quando le assoluzioni via sms?"Ma, ahinoi, è stato quasi profeta!
Leggete cosa ha "osato" approvare un vescovo a-stelle-e-scrisce.

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DA OGGI CI SI CONFESSA CON L’IPOD - IN ITALIA COSTA SOLO 1,59 euro
..Incredibile ma vero. Da oggi è possibile confessarsi con l’iPod, iPda e l’iPhone.
di Franco Mariani ..

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L’imprimatur è venuto dal vescovo statunitense di Fort Wayne-South Bend Monsignor Kevin Rhodes.

Patrick Leinen, promotore e cofondatore di Little iApps, la compagnia che ha realizzato l'applicazione, ha dichiarato che, “rispondendo all’invito di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dello scorso anno, l'obiettivo con questo progetto era quello di offrire un'applicazione digitale che rappresenti davvero i 'nuovi media al servizio della Parola'”.
[ma sempre la Parola. Ma Gesù Vivo e Vero nel Tabernacolo, se lo scordano tutti? n.d.r.]
Solo che sembra molto azzardata la decisione del vescovo americano, visto che questo genere di autorizzazioni può essere concesso solo dai competenti dicasteri vaticani.
Qui sembrerebbero interessati la Penitenzieria Apostolica, per il discorso sigillo confessionale, Congregazione dei Sacramenti, per l’aspetto liturgico, e la Congregazione per la Dottrina della Fede, per un aspetto più generale.

Vedremo come reagiranno a questa notizia.

Hanno collaborato per la parte testo il francescano Thomas Weinandy, direttore esecutivo del Segretariato per la Dottrina e le Pratiche Pastorali della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, e padre Dan Scheidt, pastore della chiesa cattolica Regina Pacis di Mishawaka (Indiana).
[ovviamenti tutti cattolici, ça va sans dire. Non si sa se gli anglicani avrebbero osato tanto... n.d.r.]
Ma la cosa non finisce qui: “Siamo uomini cattolici e amiamo la nostra Chiesa, e vogliamo essere in comunione con le sue azioni”, ha spiegato Leinen, "Il nostro desiderio è invitare i cattolici a impegnarsi nella loro fede mediante la tecnologia digitale. Per questo vorremmo continuare a creare applicazioni dinamiche che possano aiutare i cattolici nella loro vita quotidiana”.

E l’escamotage per andare sul sicuro, ed avere anche una buona pubblicità, aggiungiamo noi, riferisce l’imprenditore è stato quella di ricevere l’imprimatur del vescovo.

Con l'imprimatur, ha aggiunto, potremmo permettere ai membri della comunità cattolica di sentirsi sicuri del fatto che la nostra applicazione mira a costruire sulla grande storia e tradizione della nostra Chiesa, ma abbracciando nuovi media”. Certo non è la prima realizzazione, visto che altri programmi come “Mea Culpa – Esame di Coscienza Cattolico per Cattolici” e “iConfess – Guida alla Confessione” sono stati creati sempre per l'iPhone,
ma è il primo riconosciuto da un vescovo.

Il programma, “Confessione: un'applicazione cattolica romana” (nella foto), è stato sviluppato come aiuto “per quanti già frequentano il sacramento e per coloro che desiderano riaccostarvisi”, viene spiegato nel comunicato stampa ufficiale. L'applicazione offre un esame di coscienza, una guida passo dopo passo al sacramento, l'atto di dolore e altre preghiere. Molteplici utenti possono accedere a profili protetti da password in cui possono preparare l'esame di coscienza, controllando aspetti pertinenti alla propria confessione e ponendo note personali. [ma almeno, c'à da sperare, che, come i libricini del Buon Cristiano (spariti dopo il CVII), così anche il marchingegno elettronico, dopo un (dubbio) esame di coscienza, esorti il fedele ultra informatizzato a recarsi da un prete in carne ed ossa, per ricevere la vera e sola valida assoluzione? n.d.r.]

Confession: a Roman Catholic app è disponibile anche in Italia, costa 1,59 euro, si può installare su iPhone, iPod Touch e iPad.

FRANCO MARIANI
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AGGIORNAMENTO.

Come era prevedibile e giusto, il no alle eventuali e improbabili confessioni via iPod et similia, è venuto anche da padre Lombardi.
 
Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede ha ribadito che per i Sacramenti ci vuole presenza del Sacerdote. Su questo non c'era dubbio alcuno ma ha fatto bene p. Lombardi a chiarire la questione e a sgombrare il campo da equivoci o da scenari possibilistici.
Il Gesuita ha ribadito quanto avevamo considerato anche noi: se l'applicazione serve solo come preparazione alla S. Confessione, ok. Ma il suo utilizzo come preludio per una possibile e futura assoluzione dai peccati è sicuramente negato ed impossibile.

Ecco le sue parole:

"Recentemente si è parlato di un’applicazione dell’iPhone da utilizzare per confessarsi: padre Lombardi ha spiegato, per evitare qualsiasi equivoco, che “è essenziale capire bene che il Sacramento della Penitenza richiede necessariamente il rapporto di dialogo personale fra il penitente e il confessore e l’assoluzione da parte del confessore presente.

Questo non può essere sostituito da nessuna applicazione informatica”.
Quindi “non si può parlare in nessun modo di ‘Confessione per iPhone’.

In un mondo in cui tuttavia molte persone usano supporti informatici per leggere e riflettere (ad esempio anche testi per pregare…)”, padre Lombardi ha sottolineato che “non si può escludere che qualcuno rifletta in preparazione alla Confessione aiutandosi con strumenti digitali, come in passato lo si faceva con testi e domande scritte su fogli di carta, che aiutavano ad esaminare la propria coscienza [i c.d. messalini o libretti di "preparazione alla S. Confessione", che avevamo citato sopra, n.d.r.].
In questo caso si tratterebbe di un sussidio pastorale digitale che qualcuno potrebbe trovare utile, pur sapendo bene che non è per nulla un sostituto del Sacramento. Naturalmente – ha osservato il portavoce vaticano - è anche importante che vi sia una vera utilità pastorale e non si tratti di un business alimentato da una realtà religiosa e spirituale importante come un Sacramento”.

padre Federico Lombardi



 ATTENTI AMICI!!!! NON CASCATECI! LA CONFESSIONE VIA iPOD E SIMILI NON E' VALIDA!!!!


Caterina63
00giovedì 10 febbraio 2011 19:57

Padre Lombardi spiega l'uso dell'iPhone nella confessione


Non sostituisce la presenza fisica del sacerdote


CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 9 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Il programma Confessione per iPhone e altre nuove tecnologie simili possono aiutare a realizzare l'esame di coscienza, ma non potrebbero mai sostituire il dialogo personale tra il penitente e il sacerdote, o non ci sarebbe sacramento.

Lo ha spiegato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, di fronte ai dubbi espressi da alcuni giornalisti che coprono le informazioni vaticane circa l'imprimatur concesso all'applicazione Confessione per iPhone, come ha reso noto ZENIT (cfr.
4 febbraio 2011).

Di fronte ad alcune informazioni che suggerivano che si trattava di confessioni “attraverso” iPhone, padre Lombardi ha spiegato che “è essenziale capire bene che il Sacramento della Penitenza richiede necessariamente il rapporto di dialogo personale fra il penitente e il confessore e l’assoluzione da parte del confessore presente”.

“Questo non può essere sostituito da nessuna applicazione informatica”, e quindi “non si può parlare in nessun modo di ‘Confessione per iPhone’”, ha spiegato.

In un mondo in cui molte persone usano supporti informatici per leggere e riflettere (ad esempio anche testi per pregare), ha tuttavia aggiunto, “non si può escludere che qualcuno rifletta in preparazione alla Confessione aiutandosi con strumenti digitali, come in passato lo si faceva con testi e domande scritte su fogli di carta, che aiutavano ad esaminare la propria coscienza”.

In questo caso, ha sottolineato, si tratterebbe di “un sussidio pastorale digitale che qualcuno potrebbe trovare utile, pur sapendo bene che non è per nulla un sostituto del Sacramento”.

“E' anche importante che vi sia una vera utilità pastorale e non si tratti di un business alimentato da una realtà religiosa e spirituale importante come un Sacramento”, ha dichiarato.

Il programma, “Confessione: un'applicazione cattolica romana”, è stato sviluppato dalla compagnia Little iApps e ha ricevuto pochi giorni fa l'imprimatur da monsignor Rhodes, Vescovo di Fort Wayne-Southbend (Stati Uniti).

Secondo quanto ha spiegato allora a ZENIT Patrick Leinen, promotore e cofondatore di Little iApps, il programma, alla cui creazione hanno collaborato Thomas Weinandy, direttore esecutivo del Segretariato per la Dottrina e le Pratiche Pastorali della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, e Dan Scheidt, pastore della chiesa cattolica Regina Pacis di Mishawaka (Indiana), è progettato per la preparazione della confessione.

L'applicazione offre l'esame di coscienza, una guida passo dopo passo del sacramento, l'atto di dolore e altre preghiere.

Non è il primo programma con queste caratteristiche, perché esistono anche “Mea Culpa – Esame di Coscienza Cattolico per Cattolici” e “iConfess – Guida alla Confessione”, creati per lo stesso uso in dispositivi come l'iPhone, ma è il primo a ricevere l'imprimatur da parte di un Vescovo.


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