BASTA CON LE VOCI NON UFFICIALI DELLA CHIESA, si ascoltino solo i proclami ufficiali!

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Caterina63
00sabato 21 febbraio 2009 20:52
Ronde e critiche al Governo, Oltretevere smentiscono Monsignor Marchetto: “Non parla a nome del Vaticano”

CITTA’ DEL VATICANO - Quando la Santa Sede ''intende esprimersi autorevolmente'', lo fa usando ''mezzi propri e modi consoni'', come ''comunicati, note e dichiarazioni''; quindi, ''ogni altro pronunciamento non ha lo stesso valore''.

Lo ricorda il direttore della Sala Stampa di Oltretevere, padre Federico Lombardi, per il quale ''non di rado i mezzi di informazione attribuiscono al 'Vaticano', intendendo con cio' la Santa Sede, commenti e punti di vista che non possono esserle automaticamente attribuiti''.[SM=g1740730] 

Il portavoce del Papa non cita nessun esempio. Solo qualche ora prima, pero', il segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti, Monsignor Agostino Marchetto, ha criticato con forza le 'ronde' approvate dal Governo; un'opinione che e' stata automaticamente identificata come una condanna da parte del Vaticano del provvedimento. Padre Lombardi nota infatti che ''anche di recente si sono verificate attribuzioni non opportune''. Il portavoce vuole anche disperdere ogni sospetto di 'ingerenza' da parte delle autorita' vaticane: ''La Santa Sede - conclude -, nei suoi organi rappresentativi, manifesta rispetto verso le autorita' civili, che nella loro legittima autonomia hanno il diritto e il dovere di provvedere al bene comune''.

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Citta' del Vaticano, 21 feb - ''Sui provvedimenti del Governo italiano in materia di sicurezza non si puo' entrare nel merito 'perche' bisognera' vedere i risultati''': lo scrive l'Osservatore Romano dedicato all'approvazione del decreto anti-stupri del governo, riportando le dichiarazioni in merito rilasciate questa mattina dal presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco. Il quotidiano della Santa Sede riporta oggi, in prima pagina, anche la dichiarazione diffusa questa mattina dal portavoce vaticano, p. Federico Lombardi, che ha ricordato che quando la Santa Sede ''intende esprimersi autorevolmente'', lo fa usando ''mezzi propri e modi consoni'', come ''comunicati, note e dichiarazioni'', e che ''ogni altro pronunciamento non ha lo stesso valore''. La dichiarazione di p. Lombardi e' arrivata dopo che ieri il segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti, mons. Agostino Marchetto, interpellato da un'agenzia, aveva duramente criticato il provvedimento. Il quotidiano pontificio, nel suo articolo, ricorda anche la nota diffusa ieri sera dal Quirinale, intitolata ''Precisazione sulla leale collaborazione istituzionale tra Governo e Presidenza della Repubblica in materia di decreti legge'', in cui si chiarisce che il Colle ''concorre, in uno spirito di leale collaborazione istituzionale, a verificare i profili di costituzionalita', oltre che la coerenza e correttezza legislativa nel rapporto con l'attivita' parlamentare. Resta naturalmente l'autonoma ed esclusiva responsabilita' del Governo per scelte di indirizzo e di contenuto del provvedimento d'urgenza da sottoporre per l'emanazione al Presidente della Repubblica''.

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il testo ufficiale che uscirà domani sull'OR

Nota del Quirinale dopo la firma sul decreto legge
Il cardinale Bagnasco
sui provvedimenti in materia di sicurezza

    Roma, 21. Sui provvedimenti del Governo italiano in materia di sicurezza non si può entrare nel merito "perché bisognerà vedere i risultati":  così il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, è intervenuto in merito all'approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del cosiddetto "decreto antistupri", nel quale si prevedono diverse misure, che vanno dall'abolizione degli arresti domiciliari per chi è accusato di questo tipo di reato alla possibilità concessa ai sindaci di avvalersi di ronde non armate di volontari, per un maggiore controllo del territorio.

    Qualunque intervento - ha spiegato il cardinale Bagnasco parlando a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico ligure - dovrà essere fatto "nel rispetto certamente della nostra tradizione di solidarietà ma anche del diritto e della legalità" anche se "dobbiamo essere tutti sempre molto attenti e vigili per non perdere quei valori fondamentali della convivenza, della solidarietà, dell'umanesimo autentico che caratterizzano da sempre la nostra cultura e il nostro popolo".

Certi episodi aberranti - ha precisato poi il cardinale Bagnasco - dimostrano che l'uomo è sempre più spesso "alla ricerca di emozioni forti"; sono inizio di una condizione "che ci deve fare molto riflettere". L'attuale emergenza rappresenta quindi "una sfida educativa a cui siamo chiamati tutti quanti, come famiglia, come Chiesa e come società civile, perché è dentro al cuore dell'uomo che nascono le cose, le più belle ma anche le peggiori".

    Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri all'unanimità sarà probabilmente pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale" lunedì. Sulla decisione da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di porre la firma sul decreto, ieri sera il Quirinale ha diffuso la seguente nota, intitolata Precisazione sulla leale collaborazione istituzionale tra Governo e Presidenza della Repubblica in materia di decreti legge:  "È opportuno puntualizzare - vi si legge - il carattere della consultazione informale intervenuta, secondo una prassi consolidata, tra il Governo e la Presidenza della Repubblica in ordine allo schema di decreto legge in materia di sicurezza pubblica, poi approvato dal Consiglio dei ministri nella riunione odierna. Quando si ipotizzi, da parte del Governo, il ricorso a un decreto legge, la Presidenza della Repubblica concorre - in uno spirito di leale collaborazione istituzionale - a verificare i profili di costituzionalità, oltre che la coerenza e correttezza legislativa nel rapporto con l'attività parlamentare. Resta naturalmente l'autonoma ed esclusiva responsabilità del Governo per scelte di indirizzo e di contenuto del provvedimento d'urgenza da sottoporre per l'emanazione al Presidente della Repubblica".



(©L'Osservatore Romano - 22 febbraio 2009)
Caterina63
00domenica 22 febbraio 2009 21:52
DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, REV.DO P. FEDERICO LOMBARDI, S.I. , 21.02.2009


In tarda mattinata il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Rev.do P. Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato ai giornalisti la seguente dichiarazione:

Non di rado i mezzi di informazione attribuiscono al "Vaticano", intendendo con ciò la Santa Sede, commenti e punti di vista che non possono esserle automaticamente attribuiti. La Santa Sede, infatti, quando intende esprimersi autorevolmente usa mezzi propri e modi consoni (comunicati, note, dichiarazioni).

Ogni altro pronunciamento non ha lo stesso valore.

Anche di recente, si sono verificate attribuzioni non opportune. La Santa Sede, nei suoi organi rappresentativi, manifesta rispetto verso le autorità civili, che nella loro legittima autonomia hanno il diritto e il dovere di provvedere al bene comune.

[00322-01.02] [Testo originale: Italiano]

www.vatican.va
Caterina63
00lunedì 25 maggio 2009 18:33
Il cardinale Sandri e l'informazione in Vaticano

Un servizio insostituibile
contro le manipolazioni della verità


"L'Osservatore Romano", la Tipografia Vaticana e la Libreria Editrice Vaticana (Lev) offrono un "servizio insostituibile" al Papa, alla Curia Romana e alla Chiesa universale in un settore primario come quello delle comunicazioni, in un tempo in cui purtroppo si ricorre alla "manipolazione di quella verità che i mezzi di informazione dovrebbero con rispetto e rigore partecipare a tutti". Lo ha ribadito lunedì mattina, 25 maggio, il cardinale Leonardo Sandri, presiedendo l'annuale celebrazione promossa dalla comunità salesiana in Vaticano nella festa liturgica di Santa Maria Ausiliatrice.

All'indomani della ricorrenza, all'altare della cattedra della basilica Vaticana, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ha evidenziato come i lavoratori di queste tre realtà collaborino a illustrare e a diffondere il magistero del Pontefice in un'attività che li rende "ministri della Cattedra di Pietro". Avendo avuto diretta esperienza, come sostituto della Segreteria di Stato, di questo spirito di collaborazione, il porporato ha messo in luce l'"analfabetismo religioso, biblico, ecclesiale" che rende particolarmente "urgente che la Parola di Cristo, quella del suo Vicario in terra e della Chiesa siano correttamente conosciute". Un'urgenza ribadita nel Sinodo dei vescovi dedicato alla Parola di Dio "a motivo del contesto culturale in cui vive la Chiesa, il quale appare sempre più avulso dalla visione cristiana dell'uomo e della storia".

Ecco allora che a questa prima finalità del quotidiano lavoro al giornale, alla Poliglotta e alla Lev, si aggiunge la disponibilità verso i dicasteri romani. In tale contesto il prefetto ha ringraziato per la particolare attenzione riservata alle Chiese orientali cattoliche. "La loro missione è spesso sofferta - ha detto - ma non possono esimersi da essa perché le tradizioni spirituali dell'oriente cristiano costituiscono una ricchezza per tutta la Chiesa. Sono tradizioni che risalgono agli Apostoli e ai Padri:  sono il riferimento indispensabile alle nostre più vere origini e garantiscono il futuro dell'intera comunità ecclesiale".

"Davanti a Maria Ausiliatrice - ha proseguito - mi faccio interprete delle intenzioni che portate nel cuore; presento a Lei le vostre famiglie e coloro che soffrono, con un ricordo di gratitudine e di suffragio per le persone care che ci hanno lasciato. La solennità dell'Ascensione del Signore da poco celebrata, ci porta col pensiero alla Chiesa celeste, dove Maria regna col Figlio Gesù. La Chiesa - ha aggiunto facendo riferimento alle letture proclamate poco prima - scorge Maria stessa nella Donna misteriosa dell'Apocalisse". "Presso il Signore - ha aggiunto il cardinale - Maria è il nostro aiuto:  è l'Ausiliatrice. Sempre vicina al cuore del Figlio, ora dispone maternamente a nostro favore della potenza di Cristo Gesù. Egli ha compiuto la salvezza del nostro Dio. Il segno del compimento è Maria, che non si stanca di perorare presso l'Agnello la causa del nostro perdono".

Perciò se hanno motivo di esultare quanti abitano i cieli, tanto "più noi, destinatari della misericordia dell'Agnello Immolato e Glorificato, siamo chiamati a lodare il Signore con canti di gioia". Da qui l'esortazione a innalzare "la lode a Dio dal cuore e trovi conferma nella vita. Sia motivo di lode a Dio la nostra ordinaria testimonianza cristiana. E la fedeltà alla personale vocazione. Lodiamo il Signore nella nostra professione, mai rassegnandoci a lasciare senz'anima il lavoro, che è parte tanto consistente della nostra esperienza di vita".

All'omelia il celebrante ha poi sottolineato come dalla patrona principale dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice e della famiglia salesiana si continui a ricevere ancora oggi l'invito a entrare "nel Cenacolo della nuova Gerusalemme, che è la Chiesa. Con Lei - ha auspicato - ripetiamo l'invocazione che conclude l'Apocalisse, a sigillo di tutta la Divina Rivelazione:  Veni Domine Iesu! Sì, vieni Signore e donaci il tuo Santo Spirito. Il vino nuovo del vangelo odierno è proprio lo Spirito del Crocifisso Risorto:  in lui troviamo la fonte della definitiva gioia. La festa delle nozze eterne si affaccia nel tempo e lo santifica grazie al Pane e al Vino Eucaristici. Maria è il nostro aiuto nell'ora in cui senza lo Spirito di Cristo la vita rischia di perdere il suo senso nuziale. Quando le contrarietà tentano di soffocarci e le notti interiori ed esteriori offuscano la luce del Risorto, seminando nella mente e nei cuori il dubbio circa Cristo e la fede, Maria ci ripete:  "Fate quello che vi dirà"".

Parlando della Madonna di san Giovanni Bosco, in precedenza il pensiero del celebrante era andato al santuario di Torino, divenuto l'emblema della santità del sacerdote fondatore dei salesiani e padre dei giovani:  "Una santità che Maria ha coltivato e portato a vette riconosciute e indicate dalla Chiesa a tutti i cristiani per la loro esemplarità".


Dalla Cattedra del beato Apostolo il cardinale ha infine chiesto ai presenti di pregare Maria, aiuto dei cristiani, per Benedetto XVI affinché "il pellegrinaggio appena compiuto in Terra Santa porti frutti abbondanti:  rechi alla comunità cattolica un forte incoraggiamento a perseverare nella testimonianza là dove la Pasqua e la Pentecoste incominciarono a illuminare il mondo; e favorisca per tutti gli abitanti di quella terra benedetta la pace, che porta il nome di Cristo".

All'inizio del rito il direttore della comunità salesiana in Vaticano e della Tipografia Vaticana - Editrice "L'Osservatore Romano", don Pietro Migliasso, che ha concelebrato, ha rivolto un breve saluto al cardinale Sandri a nome di tutta l'assemblea. In particolare ha accennato all'invocazione del giorno precedente perché la Vergine "Auxilium christianorum" sia Madre della Chiesa che è in Cina. E i cattolici cinesi sono stati ricordati anche durante le intenzioni di preghiera.
Hanno partecipato al rito, diretto dai cerimonieri pontifici Karcher e Sanchirico, dipendenti de "L'Osservatore Romano" (con il direttore Giovanni Maria Vian e il vicedirettore Carlo Di Cicco), della Tipografia Vaticana e della Libreria Editrice.

Tra i concelebranti, monsignor Maurizio Malvestiti, capo ufficio della Congregazione per le Chiese Orientali, che ha proclamato il Vangelo; don Giuseppe Colombara, direttore del servizio fotografico del giornale; gli incaricati delle edizioni spagnola e polacca de "L'Osservatore Romano", padre Arturo Gutiérrez e don Wladyslaw Gryzlo; e padre Piotr Olszewski, un religioso  polacco  dei carmelitani scalzi a Roma in questi giorni per festeggiare i vent'anni dell'ordinazione sacerdotale.



(©L'Osservatore Romano - 25-26 maggio 2009)
Caterina63
00giovedì 26 agosto 2010 10:05

Mons. Fisichella: "Famiglia Cristiana non rappresenta i Cattolici."

«È lecito che Famiglia Cristiana formuli certi giudizi, anche se questo appare del tutto tendenzioso. Quello che non è corretto è attribuirli al mondo cattolico...».

Così si esprime, chiaramente, S.E.R. Mons. Rino Fisichella (già cappellano di Montecitorio, e Rettore della P.U.L.) prendendo le distanze dal settimanale cattolico [???, o meglio catto-cattolico? n.d.r.] dopo l'ennesimo articolo che tradisce lo schieramento a sinistra (e non solo politico, ahinoi!) della rivista.

L'arcivescovo è intervenuto su alcuni punti nevralgici della politica: dal ruolo e dal disagio dei cattolici al federalismo. Il Giornale lo ha intervistato.
Ben detto, Eccellenza!
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Monsignore, Famiglia Cristiana in queste ore ha accusato Berlusconi di aver spaccato il mondo cattolico. Che cosa ne pensa?
«Penso che un giornale possa formulare giudizi, anche se questo su Berlusconi appare del tutto tendenzioso, dato che in altri momenti storici - ad esempio quando Moro e Fanfani fecero il centrosinistra - ci fu una divisione dei cattolici. Non mi sembra che il problema sia Berlusconi, il problema sono i programmi. In ogni caso non è corretto né giusto far credere che questo giudizio sia stato formulato dal mondo cattolico. I cattolici sono una galassia e si sbaglia pensando di interpretarne il pensiero basandosi su un’editoriale di Famiglia Cristiana o anche su un’analisi formulata da una sottocommissione preparatoria della Settimana Sociale. I vescovi stessi sono chiamati ad esprimersi sull’istanza etica di un programma elettorale, un po’ meno sui singoli interventi che non sono di nostra competenza. Ad esempio non si è detto nulla sul pacchetto sicurezza in quanto tale ma si è parlato, molto, soltanto del decreto riguardante le espulsioni. Poi però magari si tace sul fatto che l’immigrato viene trattato come merce di scambio».

Le ultime settimane sono state un’escalation di divisioni, faide, insulti...
«Stiamo ancora attraversando una fase di cambiamento che dura ormai da troppo tempo e che finisce per logorare il Paese. L’impossibilità di fare delle reali riforme finisce per allontanare i cittadini dalla politica e dalle istituzioni. Manca una visione d’insieme. Quando alle uscite polemiche e alla gara a chi la spara più grossa: non credo che questo abbia realmente a che fare con la politica, la quale invece si basa sulle scelte a favore del bene comune e della vita e non sulle battaglie verbali o sulla pura gestione del potere».

Più d’uno, in questi giorni, ha parlato dei «disagio dei cattolici». In che cosa consiste?
«Beh, abbiamo vissuto nel passato anche recente stagioni così diverse e così drammatiche da non doverci spaventare per il momento di oggettiva confusione e debolezza che attraversa l’Italia. Più che parlare di disagio, credo sia necessario rafforzare la convinzione nei cattolici ad assumersi responsabilità politiche che non possono essere demandate ad altri».

Non crede che i cattolici siano in questo momento un po’ emarginati dalla scena politica?
«Non credo siano emarginati, non credo siano ininfluenti. Al contrario, ritengo l’impegno dei cattolici determinante per il progresso del Paese. Bisogna essere miopi per non accorgersi che ci sono tanti uomini e donne che magari non si vedono spesso in Tv, ma che s’impegnano per il bene comune e sono coerenti con la loro fede».

fonte IlGiornale 25.08.2010
blog di A. Tornielli, Sacri Palazzi.
foto Rai.it



è il secondo richiamo che arriva a Famiglia (S)Cristiana.... il primo fu di padre Lombardi...accadde già nel febbraio 2009 quando, sempre su questioni politiche quali l'immigrazione, il segretario del pontificio consiglio per la pastorale dei migranti aveva espresso un negativo parere CONTRO IL GOVERNO, facendo affermazioni apparentemente ufficiali, quasi attribuendole alla Santa Sede e naturalmente prontamente pubblicato dalla rivista che si vende nelle parrocchie.......allora comparve questo monito sull'OR  
 
- Quando la Santa Sede ''intende esprimersi autorevolmente'', lo fa usando ''mezzi propri e modi consoni'', come ''comunicati, note e dichiarazioni''; quindi, ''ogni altro pronunciamento non ha lo stesso valore''.  
Lo ricorda il direttore della Sala Stampa di Oltretevere, padre Federico Lombardi, per il quale ''non di rado i mezzi di informazione attribuiscono al 'Vaticano', intendendo con cio' la Santa Sede, commenti e punti di vista che non possono esserle automaticamente attribuiti''
 
 
ma il 14 agosto del 2008, padre Lombardi fu esplicito contro la PREPOTENTE campagna disfattista del giornale paolino:  
 
FAMIGLIA CRISTIANA: S.SEDE, NON ESPRIME POSIZIONE CHIESA  
 
Le critiche di Famiglia Cristiana al Governo e ad altri soggetti politici non rappresentano la posizione della Chiesa. Il settimanale dei paolini, infatti, ha spiegato padre Federico Lombardi all'Agi, "e' una testata importante della realta' cattolica ma non ha titolo per esprimere ne' la linea della Santa Sede ne' quella della Conferenza Episcopale Italiana". "Le sue posizioni - ha spiegato il portavoce vaticano - sono quindi esclusivamente responsabilita' della sua direzione".  

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è possibile, cari Vescovi, che voi possiate emanare una circolare che vieti ai parroci di VENDERE questa rivista all'interno delle Chiese fino a quando, tale settimanale, non la smetterà di imporre le sue opinioni disfattiste e moderniste spacciandole quale pensiero di tutta la Chiesa e ancora peggio della Santa Sede ?  
Grazie!

Caterina63
00martedì 21 settembre 2010 18:39

Comunicato della Segreteria di Stato



È nota la chiara volontà, più volte manifestata da parte delle autorità della Santa Sede, di piena trasparenza per quanto riguarda le operazioni finanziarie dell'Istituto per le Opere di Religione (Ior). Ciò richiede che siano messe in atto tutte le procedure finalizzate a prevenire terrorismo e riciclaggio di capitali.

Per questo le autorità dello Ior da tempo si stanno adoperando nei necessari contatti e incontri, sia con la Banca d'Italia sia con gli organismi internazionali competenti - Organisation for Economic Co-operation and Development (Oecd) e Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali (Gafi) - per l'inserimento della Santa Sede nella cosiddetta White List.

La Santa Sede manifesta perciò perplessità e meraviglia per l'iniziativa della Procura di Roma, tenendo conto che i dati informativi necessari sono già disponibili presso l'ufficio competente della Banca d'Italia, e operazioni analoghe hanno luogo correntemente con altri istituti di credito italiani.
Quanto poi agli importi citati si fa presente che si tratta di operazioni di giroconto per tesoreria presso istituti di credito non italiani il cui destinatario è il medesimo Ior.

La Santa Sede tiene perciò a esprimere la massima fiducia nel presidente e nel direttore generale dello Ior.


(©L'Osservatore Romano - 22 settembre 2010)

Caterina63
00mercoledì 27 aprile 2011 19:05
[SM=g1740733] Non è la prima volta che se ne parla e spesso ci si chiede, a riguardo: ma non c'è il COPYRIGTH?

Senza dubbio appare ed è fuorviante pensare che il Papa voglia mettere restringimenti al suo Magistero, o a quello Ecclesiale o all'immagine stessa della Chiesa, e allora ragionevolmente ci si chiede spesso come vada interpretato il copyrigth  a riguardo della funzione dei LAICI che attraverso Internet operano per la Chiesa e con la Chiesa?

Ecco che giunge una risposta interessante e che, ragionevolmente, è quanto il sito Difendere la Vera Fede persegue da anni....


http://www.lapoliticaitaliana.it/Articolo/?d=20110329&id=31905

CITTÀ DEL VATICANO 27 marzo 2011 - Nell'era di internet anche il Vaticano corre ai ripari e adotta una nuova legge sui diritti d'autore per tutelare maggiormente l'immagine, la voce e i contenuti dell'insegnamento del Papa. Ne dà notizia l«Osservatore romano' in un articolo nel quale Carlo Carrieri e Sergio Aumenta espongono i contenuti di una normativa sul diritto d'autore che aggiorna quella del 1960 per "tutelare l'autenticità del Magistero". "Nel contesto dell'evoluzione tecnologica in atto - si legge sul giornale vaticano - la tutela del diritto di autore e dei diritti connessi (di esecuzione, di riproduzione e via dicendo) è stata messa significativamente alla prova". In particolare, "la maggiore facilità di diffusione dei dati, se da un lato rende sempre più accessibile il patrimonio delle informazioni in ogni parte del mondo, favorendo la stessa opera evangelizzatrice, dall'altro richiede una maggiore attenzione per garantire l'integrità dei contenuti, soprattutto quando questi facciano riferimento all'insegnamento evangelico o al magistero ecclesiastico".

Aggiornando la legge promulgata da Giovanni XXIII nel 1960, la Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano ha deciso che, in futuro, la normativa vaticana integrerà automaticamente la normativa italiana che eventualmente si modificasse nel corso del tempo, "salvo la possibilità di intervenire per disapplicare eventuali norme non utili o per introdurne di nuove più specifiche per rispondere alle particolari esigenze della realtà vaticana".

In cosa consiste?

In particolare, "si tiene in grande conto l'esigenza della diffusione dei testi originali del Magistero, che ogni privato ha la possibilità di scaricare liberamente dal sito internet della Santa Sede e di diffondere, purché non ne tragga profitto economico". Il Vaticano intende "tutelare non solo i diritti di diffusione e riproduzione, ma soprattutto l'originalità e integrità dei testi del Magistero che, pertanto, è giuridicamente illecito (oltre che eticamente riprovevole) modificare". Quanto alle immagini e alla voce del Pontefice, il Vaticano ha "una viva esigenza di protezione da abusi ed utilizzi non appropriati".

Insomma, "scopo della legge non è quindi di sottrarre alla libera fruibilità personale i testi del Magistero, che continueranno a essere disponibili per attività non lucrative, ma di proteggerne l'integrità e in definitiva l'autenticità dei contenuti".


 in sostanza, come accennavamo, non è accettabile usare il Magistero ecclesiale e del Pontefice per estrapolarlo e fargli dire ciò che NON dice....
Ricordiamo anche che come Cattolici abbiamo il dovere di rispettare quel Comandamento che ci mette in guardia dalla "falsa testimonianza" ossia, attribuire ad altri ciò che non hanno detto....e questo, se vogliamo, è anche un pò ciò che riguarda quei testi dal Vaticano, del Papa o Ecclesiali, spesse volte MANIPOLATI, DISTORTI, STRUMENTALIZZATI....

Caterina63
00martedì 29 novembre 2011 12:31
[SM=g1740733] IL PAPA FA SUL SERIO!!! [SM=g1740721] [SM=g1740722]

«Più controllo sui testi a firma del Papa»

Una circolare riservata ricorda a tutti i dicasteri della Curia romana che nulla può essere divulgato senza il controllo della Segreteria di Stato

Andrea Tornielli
Città del Vaticano 28.11.2011

I cardinali e vescovi della curia romana che guidano i dicasteri romani hanno ricevuto una circolare che ricorda loro la prassi riguardante la pubblicazione dei testi pontifici: nulla può essere divulgato a firma del Papa se prima non ha passato il vaglio della Segreteria di Stato di Benedetto XVI.

 

Il documento riservato è stato reso noto dal sito curato da Sandro Magister, che alcuni giorni fa ne aveva già rivelato l’esistenza, collegando la circolare al disappunto che avrebbe provocato all’interno del Vaticano il documento del Pontificio consiglio per la Giustizia e la pace dedicato alla crisi finanziaria: in quel testo si chiedeva l’istituzione di una autorità mondiale in grado di regolare le transazioni finanziarie. L’ipotesi che il giro di vite si riferisse al documento del Pontificio consiglio – che era firmato dal cardinale presidente Peter Kodwo Appiah Turkson e dal vescovo segretario Mario Toso – era stata messa fortemente in dubbio dal vaticanista americano del «Catholic News Service» John Thavis.

 

Come correttamente riconosce anche Magister, la circolare non si riferisce a quel documento (che pure ha fatto discutere all’interno della Santa Sede), ma soltanto ai testi, messaggi e documenti che vengono pubblicati con firma papale. La circolare è stata inviata dall’arcivescovo Angelo Maria Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, e afferma che «nel caso di pubblicazione di un documento a firma del Santo Padre» questo «sia inviato, con ragionevole anticipo rispetto alla data prevista di divulgazione, in originale e nelle sue eventuali traduzioni, in formato cartaceo e su supporto elettronico, alla Segreteria di Stato, la quale, dopo attenta revisione del contenuto, si prenderà cura di effettuarne la distribuzione ai mezzi di comunicazione sociale della Santa Sede».

 

Una procedura, si legge ancora nella circolare, che «ha come fine primario la difesa dell’integrità del magistero petrino, che potrebbe essere lesa dalla circolazione di testi non ancora revisionati o indebitamente divulgati prima della scadenza dell’embargo sulla loro pubblicazione». L’obbligo di sottoporre alla Segreteria di Stato (un organismo che nella riforma voluta da Paolo VI dovrebbe svolgere la funzione di «cabina di regia» della curia e che negli anni ha assunto sempre più poteri e competenze rispetto alle congregazioni) non si riferisce dunque ai testi sottoscritti dai responsabili dei dicasteri curiali. Si riferisce soltanto ai testi di messaggi preparati a nome del Papa dai vari organismi vaticani.

 

Che cosa ha provocato dunque l’iniziativa di monsignor Becciu, che ha agito su input del cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone dopo un summit tenutosi il 4 novembre? Perché ricordare le «norme vigenti» a tutta la Curia romana? All’origine della circolare, come rivelato dal «Catholic News Service» nei giorni scorsi c’è un disguido verificatosi il 20 ottobre, quando l’agenzia online della Santa Sede, «Vatican Information Service» (VIS), pubblicò il testo del messaggio di Benedetto XVI in occasione della 98° Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, con cinque giorni d’anticipo rispetto alla data stabilita per la pubblicazione e la presentazione in Sala Stampa vaticana.

 

Incidenti di percorso nell’era dell’informazione globale e del Web sono all’ordine del giorno. Ma è fuori dubbio che ancora una volta, la pubblicazione anticipata in un sito collegato alla Santa Sede e i mugugni interni per un documento di un Pontificio consiglio, evidenzino Oltretevere il persistere di problemi di governo o perlomeno di coordinamento.

 

Di certo la necessità di un giro di vite sul controllo dei testi papali è uno dei sintomi della crescita esponenziale di produzione di documenti, discorsi, messaggi, interventi, che si è verificata negli ultimi quarant’anni. Sono cresciuti tantissimo gli interventi del Papa, ma anche gli interventi, i testi, le istruzioni dei singoli dicasteri.

 

«Il Verbo di fece carta» e «Papelorum progressio», sono le due battute con cui si ironizza su questa crescita. Una quantità di parole che difficilmente riescono ad arrivare ai fedeli o anche soltanto al clero e che possono sembrare talvolta motivate dal voler certificare l’utilità dell’esistenza in vita di certi organismi vaticani: per far vedere che esistono, devono produrre testi.

 

Più volte si è parlato della necessità di una riforma della Curia romana che ne sfoltisse i ranghi e la semplificasse, lasciando magari soltanto la preminenza ai messaggi papali. Come pure da più parti si erano levate voci che invitavano a una maggiore moderazione nella produzione di testi. Nel 1995 lo scrittore Vittorio Messori era arrivato a chiedere «anno sabbatico di silenzio» contro la fiumana di testi clericali (cioè vaticani e della Conferenza episcopale». «Se qualcuno avesse la pazienza di leggere tutto il pubblicato – aveva detto Messori – non basterebbero 24 ore al giorno, questa “documentite” provoca effetti negativi perché aumenta la confusione: quello che manca in materia di fede è proprio la chiarezza. E i superstiti cattolici hanno l’impressione che la fede sia una faccenda molto complicata».

 

I collaboratori del Papa nella Curia romana prendendo sul serio queste parole di Ratzinger forse scriverebbero un po’ di meno. [SM=g1740721]


Caterina63
00giovedì 26 gennaio 2012 16:20
[SM=g1740733]per comprendere la gravità  dei fatti per i quali appare oggi il seguente comunicato stampa ufficiale, CLICCATE QUI ....


NOTA DEL DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE, P. FEDERICO LOMBARDI, S.I., A PROPOSITO DI UNA TRASMISSIONE TELEVISIVA

La trasmissione televisiva "Gli intoccabili" andata in onda ieri sera, accompagnata dall’abituale contorno di articoli e commenti può essere oggetto di molteplici considerazioni, a cominciare dalla discutibilità del metodo e degli espedienti giornalistici con cui è stata realizzata, per continuare con l’amarezza per la diffusione di documenti riservati. Ma non è di questo che ora vogliamo principalmente parlare, essendo oggi tutto ciò fin troppo abituale, sia come metodo generale, sia come stile di informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa cattolica. Proponiamo piuttosto due semplici considerazioni che non hanno trovato spazio nel dibattito.

La prima. L’azione svolta da mons. Viganò come Segretario Generale del Governatorato ha certamente avuto aspetti molto positivi, contribuendo ad una gestione caratterizzata dalla ricerca del rigore amministrativo, del risparmio e del raddrizzamento di una situazione economica complessiva difficile. Questi risultati, ottenuti durante la Presidenza del card. Lajolo, sono chiari e non sono negati da nessuno. Una valutazione più adeguata richiederebbe tuttavia di tener conto dell’andamento dei mercati e dei criteri degli investimenti nel corso degli ultimi anni, ricordare anche altre circostanze importanti, come i risultati notevolissimi dell’attività dei Musei Vaticani, con flusso accresciuto di pubblico e orari di apertura più ampi, ricordare le finalità non puramente economiche ma di supporto della missione della Chiesa universale da parte dello Stato della Città del Vaticano che sono motivo di spese anche notevoli, e così via. Alcune accuse poi – anche molto gravi – fatte nel corso della trasmissione, in particolare quelle nei confronti dei membri del Comitato Finanza e Gestione del Governatorato e della Segreteria di Stato di Sua Santità, impegnano la Segreteria di Stato stessa e il Governatorato a perseguire tutte le vie opportune, se necessario legali, per garantire l’onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa, il Papa e il bene comune. In ogni caso, i criteri positivi e chiari di corretta e sana amministrazione e di trasparenza a cui si è ispirato mons. Viganò continuano certamente ad essere quelli che guidano anche gli attuali responsabili del Governatorato, nella loro provata competenza e rettitudine. E ciò è coerente con la linea di sempre maggiore trasparenza e affidabilità e di attento controllo sulle attività economiche su cui la Santa Sede è chiaramente impegnata, nonostante le difficoltà, come dimostrano anche le adesioni alle Convenzioni internazionali di cui si dà notizia – per casuale coincidenza – proprio quest’oggi. Insomma, l’avvicendamento alla guida del Governatorato non intende certamente essere un passo indietro rispetto alla trasparenza e al rigore, ma un ulteriore passo avanti.

La seconda. Discussioni e tensioni, comprensibili differenze di opinioni e posizioni, vengono sottoposte alla valutazione di un giudizio superiore proprio perché questo è in grado di vedere le questioni in una prospettiva più ampia e con criteri più comprensivi. Un procedimento di discernimento difficile sui diversi aspetti dell’esercizio del governo di un’istituzione complessa e articolata come il Governatorato – che non si limitano a quelli del giusto rigore amministrativo - è stato invece presentato in modo parziale e banale, esaltando evidentemente gli aspetti negativi, con il facile risultato di presentare le strutture del governo della Chiesa non tanto come toccate anch’esse dalle fragilità umane – ciò che sarebbe facilmente comprensibile - quanto come caratterizzate in profondità da liti, divisioni e lotte di interessi. In questo diciamo senza timore che si è andati e si va spesso ben aldilà della realtà; che la situazione generale del Governatorato non è così negativa come si è voluto far credere; che tanta disinformazione non può certamente occultare il quotidiano e sereno lavoro in vista di una sempre maggiore trasparenza di tutte le istituzioni vaticane, e infine che non bisogna dimenticare che il Governo della Chiesa ha al suo vertice un Pontefice di giudizio profondo e prudente, la cui dirittura al disopra di ogni sospetto garantisce la serenità e la fiducia che giustamente si attendono coloro che operano al servizio della Chiesa e i fedeli tutti. In questa prospettiva va riaffermato decisamente che l’affidamento del compito di nunzio negli Stati Uniti a mons. Viganò, uno dei compiti più importanti di tutta la diplomazia vaticana, data l’importanza del Paese e della Chiesa cattolica negli Stati Uniti, è prova di indubitabile stima e fiducia da parte del Papa.

 

*******************

 

si legga anche qui:

"Nessuno è a conoscenza di un processo avvenuto all'interno delle Sacre Mura, in cui sono stati sentiti tutti gli accusati ed i testi citati da Viganò (Il Giornale). Riflessioni (R.)"

[00116-01.01]

  [SM=g1740733] Nota del Governatorato Città del Vaticano, relativa alle due lettere dell'arcivescovo Viganò

CITTA' DEL VATICANO, 4 FEB. 2012 (VIS). Di seguito riportiamo la dichiarazione rilasciata questa mattina dalla Presidenza del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, a firma del Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente emerito, del Presidente, Arcivescovo Giuseppe Bertello, del Vescovo Giuseppe Sciacca, Segretario Generale e del Vescovo Giorgio Corbellini, già Vice Segretario Generale.

  "La pubblicazione abusiva delle due lettere di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò, la prima indirizzata al Santo Padre in data 27 marzo 2011, la seconda al Cardinale Segretario di Stato in data 8 maggio, è per il Governatorato dello SCV motivo di grande amarezza.

  Le asserzioni in esse contenute non possono non causare l'impressione che il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, invece di essere uno strumento di governo responsabile, sia un'entità inaffidabile, in balia di forze oscure. Dopo attento esame del contenuto delle due missive, la Presidenza del Governatorato ritiene suo dovere di dichiarare pubblicamente che le dette asserzioni sono frutto di valutazioni erronee, o si basano su timori non suffragati da prove, anzi apertamente contraddetti dalle principali personalità invocate come testimoni.

  Senza entrare nel merito delle singole affermazioni, la Presidenza del Governatorato ritiene di dover attirare l'attenzione sui seguenti sicuri elementi di giudizio.

2. I bilanci preventivo e consuntivo del Governatorato, dopo essere stati approvati dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, vengono regolarmente sottoposti alla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, la quale li esamina nei propri uffici e li fa esaminare anche dal suo collegio di Revisori Internazionali. La Prefettura stessa ha, del resto, la possibilità di esaminare in ogni momento, senza preavviso, la documentazione di tutti gli Uffici del Governatorato nello stesso iter della sua produzione.

3. Come noto, gli investimenti finanziari del Governatorato, affidati a gestori esterni, subirono rilevanti perdite durante la grande crisi internazionale del 2008. Secondo criteri contabili stabiliti dalla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede in aderenza ai criteri stabiliti in Italia, dette perdite vennero distribuite anche sull'esercizio del 2009, che segnò quindi un passivo per Euro 7.815.000. Va per altro rilevato che, a prescindere dalle perdite finanziarie, la gestione economico-funzionale del Governatorato restò in attivo. Il passaggio dal risultato negativo per Euro 7.815.000 del bilancio consuntivo del 2009 al risultato positivo (finale) per Euro 21.043.000 del 2010 fu dovuto principalmente a due fattori: alla gestione degli investimenti finanziari del Governatorato, affidata dal Cardinale Presidente all'APSA Sezione Straordinaria nel 2009, e, in misura ancor maggiore, agli eccellenti risultati dei Musei Vaticani.

  4. Gli appalti per nuove opere di un certo rilievo - come per es. il restauro in corso del Colonnato di Piazza S. Pietro o la costruzione della fontana di S. Giuseppe - vengono assegnati con regolare gara e dopo esame da parte di una commissione ad hoc, istituita di volta in volta dal Cardinale Presidente. Per i lavori di non grande entità la Direzione dei Servizi Tecnici si avvale del proprio personale o anche di ditte esterne qualificate, ben conosciute, sulla base di prezziari in uso in Italia.

5. La Presidenza del Governatorato dello SCV esprime piena fiducia e stima agli illustri membri del Comitato Finanza e Gestione e li ringrazia per il prezioso contributo da loro prestato con riconosciuta professionalità e non poco dispendio di tempo, senza alcun onere per il Governatorato, confidando di poter continuare ad avvalersi del loro consiglio anche in futuro.

  La Presidenza conferma altresì la sua piena fiducia nelle Direzioni e nei vari Collaboratori, essendosi rivelati infondati - dopo accurato esame - sospetti e accuse, come del tutto infondata sino ad apparire risibile, la notizia, debitrice di un certo giornalismo assai poco serio, secondo la quale sarebbero state effettuate intercettazioni telefoniche e ambientali all'interno di un procedimento meramente amministrativo e disciplinare!

  6. La Presidenza è ben consapevole del fatto che la gestione del Governatorato, seppur già ben ordinata e proficua, può essere ulteriormente perfezionata in conformità alle raccomandazioni espresse dalla Società di Gestione McKinsey, incaricata nel 2009 dal Cardinale Presidente su proposta del Comitato Finanza e Gestione. L'attuazione delle proposte migliorative avanzate dalla McKinsey, già da tempo avviata, sarà proseguita nello stesso spirito, e si ribadisce che la trasparenza e il rigore, lodevolmente perseguiti dalla precedente Presidenza, con pari impegno e altrettanta serenità, sono perseguiti anche dagli attuali Superiori.

  7. Il Governatorato tutto - Presidenza, Direttori, Capi Ufficio, impiegati e lavoratori - desidera riaffermare la comune ferma volontà di continuare ad impiegare tutte le forze nel servire, con fedeltà ed integrità totale, il Sommo Pontefice, nella consapevolezza del grande onore e della grande responsabilità, che esso ha nell'essere al servizio del Papa.

[SM=g1740733]
Caterina63
00giovedì 9 febbraio 2012 14:50
INVITIAMO QUANTI VOGLIONO DAVVERO DIRSI CATTOLICI E DICONO DI AMARE VERAMENTE LA CHIESA, A NON LASCIARSI NAUFRAGARE CON CERTA INFORMAZIONE MEDIATICA.... AFFIDIAMOCI ALLA VOCE UFFICIALE DELLA CHIESA.... [SM=g1740733]


ULTERIORE DICHIARAZIONE DELLA SALA STAMPA A PROPOSITO DI AFFERMAZIONI INFONDATE SU I.O.R. E A.I.F.

In fine mattinata la Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Nella trasmissione "Gli Intoccabili" di La 7 di ieri, mercoledì 8 febbraio, sono state fatte affermazioni infondate e diffuse informazioni false sull’Istituto per le Opere di Religione e l’Autorità di Informazione Finanziaria.

Al riguardo, facendo seguito a quanto già specificato nella Dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede di ieri, 8 febbraio, si precisa quanto segue:


1. L’affermazione che lo I.O.R. è una banca non corrisponde a verità; lo I.O.R. è una Fondazione di diritto sia civile che canonico regolata da un proprio statuto; non mantiene riserve e non concede prestiti come una banca. Tanto meno è una "banca off-shore". Di fatto, nella citata trasmissione viene usato tale termine non per illustrare il vero carattere e la funzione dello I.O.R., ma per creare un’impressione di illegalità. Lo I.O.R. si trova all’interno di una giurisdizione sovrana e opera in un quadro normativo e regolamentare, che comprende anche la legge antiriciclaggio vaticana. Quest’ultima, la Legge CXXVII, è stata adottata proprio per essere in linea con gli standard internazionali.

2. L’insinuazione che le normative vaticane non consentirebbero le indagini o i procedimenti penali relativi a periodi precedenti all’entrata in vigore della Legge CXXVII (1° aprile 2011), non corrisponde a verità.

La discussione durante il menzionato programma si riferiva alle parole riportate in un "memo esclusivo". Tale documento è senza alcun valore ufficiale e rappresenta unicamente le valutazioni di chi l’ha scritto. Per di più, ivi non si afferma l’impossibilità di indagini o procedimenti penali per periodi precedenti al 1° aprile 2011; non emerge la resistenza dello I.O.R. a collaborare in caso di indagini o di procedimenti penali su fatti precedenti al 1° aprile 2011. Per quanto riguarda la cooperazione tra lo I.O.R. e l’A.I.F., lo I.O.R. ha cooperato nel fornire informazioni su transazioni avvenute anche prima di tale data.

Le affermazioni fatte durante la trasmissione non corrispondono quindi a verità: secondo la normativa vaticana in materia di antiriciclaggio l’Autorità giudiziaria vaticana ha il potere di indagare anche transazioni sospette avvenute in periodi precedenti al 1° aprile 2011, e ciò anche nel quadro della cooperazione internazionale con i giudici di altri Stati, inclusa l’Italia.

3. I rapporti dello I.O.R. con banche non italiane sono sempre stati attivi e, a differenza di quanto è stato affermato, è stata ridotta solo limitatamente l’attività con le banche italiane. Lo I.O.R., così come fanno anche gli enti finanziari italiani, si avvale dei servizi di banche estere (italiane e non) quando essi sono più efficienti e a minor costo. Tutti i movimenti in contanti, poi, sono certificati con documenti doganali. Come prassi, tutti i movimenti di denaro sono regolarmente tracciati ed archiviati.

4. Per quanto riguarda la norma che regola il movimento di denaro contante, è importante precisare che lo I.O.R. controlla e controllava anche i movimenti frazionati (c.d. step transactions) per un totale di  15.000 nei dieci giorni consecutivi. Per di più, l’articolo 28, comma 1, lett. b), del nuovo testo della Legge CXXVII, modificato per Decreto del Presidente del Governatorato il 26 gennaio 2012, stabilisce che i soggetti sottoposti agli obblighi della medesima Legge (tra i quali lo I.O.R.) devono eseguire «gli obblighi di adeguata verifica: … quando eseguono transazioni occasionali il cui importo sia pari o superiore ad euro 15.000, indipendentemente dal fatto che siano effettuate con una transazione unica o con più transazioni collegate».

5. L’affermazione del magistrato Luca Tescaroli secondo la quale il Vaticano non avrebbe dato risposta alle rogatorie riguardanti il caso Banco Ambrosiano-Calvi non corrisponde a verità. In merito si precisa che la rogatoria del 2002 non risulta pervenuta in Vaticano. Anche all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, dopo una prima ricerca effettuata negli Archivi, la richiesta di rogatoria internazionale presentata dal Tribunale di Roma nel 2002 non risulta mai pervenuta. Alle altre due è stato fornito regolare riscontro, indirizzato all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Come affermato nella Dichiarazione di ieri, la Santa Sede e le autorità del Vaticano hanno doverosamente cooperato con la magistratura e le altre autorità italiane e ciò risulta dalla documentazione accessibile agli ufficiali sia della Santa Sede sia della Repubblica Italiana.

I fatti sopra descritti dimostrano che la presentazione compiuta nella menzionata trasmissione risulta parziale e non contribuisce ad avere un quadro obiettivo della realtà descritta.

 IN BREVE: CONFUTATE DA SALA STAMPA AFFERMAZIONI INFONDATE IOR E AIF

Città del Vaticano, (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico un Comunicato confutante le affermazioni contenute in un articolo apparso oggi sul quotidiano "L'Unità", intitolato "Riciclaggio, quattro preti indagati. I silenzi del Vaticano sui controlli". Di seguito riportiamo alcuni estratti del Comunicato:

"L'articolo (...) rappresenta, purtroppo, una notevole mancanza di serietà di indagine da parte dell’Autrice". [SM=g1740729]

Anzitutto vanno fatte due osservazioni introduttive. Il titolo parla dei silenzi del Vaticano. (...) Ciò è del tutto infondato: la Santa Sede e le autorità del Vaticano hanno doverosamente cooperato con la magistratura e le altre autorità italiane. Le accuse avanzate nell’articolo riprendono critiche ormai superate. (...) Si tratta, infatti, di accuse 'riciclate' e che la giornalista, in passato, ha già pubblicato più volte. Rievocarle nuovamente non serve a renderle vere. Ci si chiede se l’articolo non costituisca una sorta di pubblicità per una trasmissione televisiva serale".

"Per quanto concerne il contenuto dell’articolo si precisa quanto segue":

(...) "L’accusa principale è che lo I.O.R. è stato coinvolto in un’attività illegale e non ha dato assistenza alle Autorità italiane che perseguivano queste persone. (i presunti riciclatori di denaro)

"Ciò non è corretto. Anzitutto, l’articolo non riferisce che, a partire dagli anni 2006-2007, lo I.O.R. si è impegnato con determinazione nell’analisi dei conti e nella verifica dei suoi clienti per accertare e riferire l’eventuale esistenza di transazioni sospette. Questo impegno dello I.O.R. (che la stampa, curiosamente, sembra ignorare), inteso ad individuare transazioni sospette, anticipa di alcuni anni la stessa adozione della Legge N. CXXVII contro il riciclaggio, del 30 dicembre 2010, da parte dello Stato della Città del Vaticano".

"Inoltre, come è noto alle Autorità italiane, e come risulta dalla documentazione accessibile agli officiali sia della Santa Sede, sia della Repubblica Italiana, lo I.O.R. ha cooperato ripetutamente con le Autorità italiane ad ogni livello. (...) Lo I.O.R. ha fornito informazioni, anche al di fuori dei canali formali, nel periodo precedente la costituzione dell’Autorità vaticana di Informazione Finanziaria (A.I.F.). La cooperazione del Direttore Generale dello I.O.R., Dottor Paolo Cipriani, è stata definita 'tempestiva ed esaustiva' in documenti di funzionari italiani. Infatti, in uno dei casi, è stata proprio l’azione rapida del Dottor Cipriani a permettere la messa sotto accusa di una delle persone indicate".

"Dopo aver consultato l’A.I.F.,  si può anche precisare quanto segue:

- Non è vero che lo I.O.R. non abbia fornito informazioni all’A.I.F. sulle materie in questione.

- Non è vero che l’A.I.F. non abbia inoltrato queste informazione alla U.I.F. (Unità di Informazione Finanziaria italiana).

- Quanto a una delle persone menzionate nell’articolo (...) le Autorità italiane non hanno mai avanzato una richiesta all’A.I.F. Perciò sarebbe stato evidentemente impossibile per l’AIF 'rispondere' alla sua controparte italiana.

"Tutti questi punti, relativi alle comunicazioni fra l’A.I.F. e la controparte italiana, risultano nei documenti conservati dall’A.I.F. con specifici numeri di protocollo".

L’articolo, inoltre, non riferisce che una delle persone in esso menzionate – il Reverendo Bonaccorsi – il 6 giugno 2011 è stata dichiarata innocente, con sentenza confermata in appello. L’effetto, purtroppo diffamatorio, dell’articolo risulta dall’utilizzo del termine “incriminato”, in relazione al Presidente dello I.O.R., Professor Ettore Gotti Tedeschi, e al Direttore Generale, Dottor Paolo Cipriani. Né l’uno né l’altro sono mai stati incriminati, ma piuttosto indagati".
[SM=g1740722]

Caterina63
00martedì 14 febbraio 2012 14:20

Leaks vaticani. Padre Lombardi spiega perché

lomb

La nota che segue è stata diffusa nella serata di lunedì 13 febbraio.

Non è una nota ufficiale. Non figura nel bollettino della sala stampa vaticana. È semplicemente di iniziativa e di responsabilità di padre Federico Lombardi, in quanto direttore della Radio Vaticana.

Con questa nota, le repliche vaticane – di varia caratura – all’ultima fuga di documenti sono divenute cinque: delle precedenti, due erano relative al governatorato dello Stato della Città del Vaticano e due allo IOR, Istituto per le Opere di Religione.

Il riferimento che padre Lombardi fa alla “storia del complotto contro il papa” riguarda il foglio anonimo consegnato all’inizio di gennaio dal cardinale Darío Castrillon Hoyos al segretario di Stato Tarcisio Bertone, foglio costruito su presunte confidenze del cardinale Paolo Romeo a suoi interlocutori durante un suo viaggio in Cina, e reso pubblico il 10 febbraio da “Il Fatto Quotidiano“.

*

“È SEGNO CHE IN GIOCO È QUALCHE COSA DI IMPORTANTE…”

di Federico Lombardi

Oggi dobbiamo tenere tutti i nervi saldi perché nessuno si può stupire di nulla. L’amministrazione americana ha avuto wikileaks, il Vaticano ha ora i suoi leaks, le sue fughe di documenti che tendono a creare confusione e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce del Vaticano, del governo della Chiesa e più ampiamente della Chiesa stessa.

Quindi, calma e sangue freddo, e molto uso della ragione, cosa che non tutti i media tendono a fare. Si tratta di documenti di natura e peso diversi, nati in tempi e situazioni diverse: altro sono le discussioni sulla migliore gestione economica di una istituzione con molte attività materiali come il Governatorato; altro sono appunti su questioni giuridiche e normative in corso di discussione e su cui è normale che esistano opinioni diverse; altro sono memoriali farneticanti che nessuna persona con la testa sul collo ha considerato seri, come quello recente sul complotto contro la vita del papa.

Ma tant’è; mettere tutto insieme giova a creare confusione. Una informazione seria dovrebbe saper distinguere le questioni e capirne il significato differente. È ovvio che le attività economiche del Governatorato devono essere gestite saggiamente e con rigore; è chiaro che lo IOR e le attività finanziarie devono inserirsi correttamente nelle norme internazionali contro il riciclaggio. Queste sono evidentemente le indicazioni del papa. Mentre è evidente che la storia del complotto contro il papa, come ho detto da subito, è una farneticazione, una follia, e non merita di essere presa sul serio.

Certo c’è qualcosa di triste nel fatto che vengano passati slealmente documenti dall’interno all’esterno in modo da creare confusione. La responsabilità c’è dall’una e dall’altra parte. Anzitutto da parte di chi fornisce questo tipo di documenti, ma anche di chi si dà da fare per usarli per scopi che non sono certo l’amore puro della verità. Perciò dobbiamo resistere e non lasciarci inghiottire dal gorgo della confusione, che è quello che i malintenzionati desiderano, e restare capaci di ragionare.

In certo senso – è un’antica osservazione della saggezza umana e spirituale – il verificarsi di attacchi più forti è segno che è in gioco qualche cosa di importante.

Alla grande serie di attacchi alla Chiesa sul tema degli abusi sessuali è giustamente corrisposto un impegno serio e profondo di rinnovamento lungimirante. Non una risposta di corto respiro, ma di purificazione e rinnovamento. Ora abbiamo ripreso in mano la situazione e sviluppiamo una forte strategia di guarigione, rinnovamento e prevenzione per il bene di tutta la società.

Allo stesso tempo si sa che vi è in corso un impegno serio per garantire una vera trasparenza del funzionamento delle istituzioni vaticane anche dal punto di vista economico. Si sono pubblicate nuove norme. Si sono aperti canali di rapporti internazionali per il controllo. Ora, diversi dei documenti recentemente diffusi tendono proprio a screditare questo impegno. Paradossalmente ciò costituisce una ragione di più per perseguirlo con decisione senza lasciarsi impressionare. Se tanti si accaniscono, si vede che è importante. Chi pensa di scoraggiare il papa e i suoi collaboratori in questo impegno si sbaglia e si illude.

Quanto alla questione delle pretese lotte di potere in vista del prossimo conclave, invito ad osservare che i pontefici eletti in questo secolo sono stati tutti personalità di altissimo e indiscusso valore spirituale. È chiaro che i cardinali hanno cercato e cercano di eleggere qualcuno che meriti il rispetto del popolo di Dio e possa servire l’umanità del nostro tempo con grande autorità morale e spirituale. La lettura in chiave di lotte di potere interne dipende in gran parte dalla rozzezza morale di chi la provoca e di chi la fa, che spesso non è capace di vedere altro. Chi crede in Gesù Cristo per fortuna sa che – checché se ne dica o se ne scriva oggi sui giornali – le vere preoccupazioni di chi porta responsabilità nella Chiesa sono piuttosto i problemi gravi dell’umanità di oggi e di domani. Non per nulla crediamo e parliamo anche di assistenza dello Spirito Santo.

Roma, 13 febbraio 2012

<<< >>>

NOTA BENE !

Il blog “Settimo cielo” fa da corredo al più importante sito “www.chiesa”, curato anch’esso da Sandro Magister, che offre a un pubblico internazionale notizie, analisi e documenti sulla Chiesa cattolica, in italiano, inglese, francese e spagnolo.

Gli ultimi tre servizi di “www.chiesa”:

11.2.2012
> La prima volta di Marie Collins
È stata abusata da un sacerdote a tredici anni. È la prima vittima ad aver reso testimonianza della sua tragedia in un congresso ufficiale della Chiesa. Inaugurato a Monaco un Centro internazionale per la protezione dei bambini

9.2.2012
> Cina. Il cardinale Zen contro Sant’Egidio
E anche contro una rivista di Comunione e Liberazione. “Con il buon cuore si possono fare cose cattive”, scrive. E spiega perché le diplomazie parallele dei due movimenti recano più danno che aiuto ai cattolici cinesi

7.2.2012
> Diario Vaticano / Mario Monti, il prediletto
“La Civiltà Cattolica” lo incensa. “L’Osservatore Romano” lo osanna. Benedetto XVI gli dà udienza. Ma il record di velocità di Berlusconi nell’essere ricevuto dal papa resta imbattuto. Quanto a Prodi, per lui furono dolori

 

[SM=g1740771] 


Caterina63
00mercoledì 25 aprile 2012 15:33

mercoledì 25 aprile 2012

"VATILEAKS", NOTIFICAZIONE DELLA SEGRETERIA DI STATO

COMPLOTTI CONTRO IL PAPA, FUGA DI NOTIZIE, CORVI E TALPE IN VATICANO, TRADIMENTI DI CARDINALI E VESCOVI: LO SPECIALE DEL BLOG

NOTIFICAZIONE DELLA SEGRETERIA DI STATO, 25.04.2012

TESTO IN LINGUA ITALIANA

A seguito della recente divulgazione in televisione, sui giornali ed in altri mezzi di comunicazione di documenti coperti dal segreto d’ufficio, il Santo Padre ha disposto la costituzione di una Commissione Cardinalizia, per un’indagine autorevole che faccia piena luce su tali episodi.

Sua Santità ha chiamato a far parte della suddetta Commissione Cardinalizia, che agirà in forza del mandato pontificio a tutti i livelli, gli Eminentissimi Signori Cardinali Julián Herranz, il quale è stato designato a presiederla, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi.

La Commissione Cardinalizia si è insediata il 24 aprile corrente per stabilire metodo e calendario dei lavori.

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE

In the wake of recent leaks of reserved and confidential documents on television, in newspapers and in other communications media, the Holy Father has ordered the creation of a Commission of Cardinals to undertake an authoritative investigation and throw light on these episodes.

His Holiness has determined that the said Commission of Cardinals, which will act at all levels on the strength of its pontifical mandate, shall be presided by Cardinal Julián Herranz, and shall have as its members Cardinal Jozef Tomko and Cardinal Salvatore De Giorgi.

The Commission of Cardinals celebrated its first sitting on 24 April to establish the method and timetable for its activities.

Bollettino Ufficiale Santa Sede
 
 
Caterina63
00martedì 16 ottobre 2012 15:28

PRECISAZIONE SEGRETERIA DI STATO SU ORDINI EQUESTRI

Città del Vaticano, 16 ottobre 2012 (VIS). La Segreteria di Stato, a seguito di frequenti richieste di informazioni in merito all'atteggiamento della Santa Sede nei confronti degli Ordini Equestri dedicati a Santi o aventi intitolazioni sacre, ritiene opportuno ribadire quanto già pubblicato in passato:

Oltre ai propri Ordini Equestri (Ordine Supremo del Cristo, Ordine dello Speron d'Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), la Santa Sede riconosce e tutela soltanto il Sovrano Militare Ordine di Malta —ovvero Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta— e l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e non intende innovare in merito.

Tutti gli altri Ordini —di nuova istituzione o fatti derivare da quelli medievali—non sono riconosciuti dalla Santa Sede, non potendosi questa far garante della loro legittimità storica e giuridica, delle loro finalità e dei loro sistemi organizzativi.

Ad evitare equivoci purtroppo possibili, anche a causa del rilascio illecito di documenti e dell'uso indebito di luoghi sacri, e ad impedire la continuazione di abusi che poi risultano a danno di molte persone in buona fede, la Santa Sede conferma di non attribuire alcun valore ai diplomi cavallereschi e alle relative insegne che siano rilasciati dai sodalizi non riconosciuti e di non ritenere appropriato l'uso delle chiese e cappelle per le cosiddette "cerimonie di investitura".

[SM=g1740733]

Caterina63
00sabato 23 febbraio 2013 14:25

[SM=g1740758] SANTA SEDE: NOTA DELLA SEGRETERIA DI STATO

Pubblichiamo il testo integrale diffuso questa mattina dalla Segreteria di Stato della Santa Sede.

La libertà del Collegio Cardinalizio, al quale spetta di provvedere, a norma del diritto, all‘elezione del Romano Pontefice, è sempre stata strenuamente difesa dalla Santa Sede, quale garanzia di una scelta che fosse basata su valutazioni rivolte unicamente al bene della Chiesa.

Nel corso dei secoli i Cardinali hanno dovuto far fronte a molteplici forme di pressione, esercitate sui singoli elettori e sullo stesso Collegio, che avevano come fine quello di condizionarne le decisioni, piegandole a logiche di tipo politico o mondano.

Se in passato sono state le cosiddette potenze, cioè gli Stati, a cercare di far valere il proprio condizionamento nell‘elezione del Papa, oggi si tenta di mettere in gioco il peso dell‘opinione pubblica, spesso sulla base di valutazioni che non colgono l‘aspetto tipicamente spirituale del momento che la Chiesa sta vivendo.

È deplorevole che, con l‘approssimarsi del tempo in cui avrà inizio il Conclave e i Cardinali elettori saranno tenuti, in coscienza e davanti a Dio, ad esprimere in piena libertà la propria scelta, si moltiplichi la diffusione di notizie spesso non verificate, o non verificabili, o addirittura false, anche con grave danno di persone e istituzioni.

Mai come in questi momenti, i cattolici si concentrano su ciò che è essenziale: pregano per Papa Benedetto, pregano affinché lo Spirito Santo illumini il Collegio dei Cardinali, pregano per il futuro Pontefice, fiduciosi che le sorti della barca di Pietro sono nelle mani di Dio.



[SM=g1740733]
Caterina63
00mercoledì 21 ottobre 2015 15:36

  ATTENTI..... ANCHE QUESTO SITO VI CHIEDE SEMPRE DI VERIFICARE LE FONTI QUANDO SI PARLA DEL PAPA E DELLA CHIESA....



Lombardi: notizia su salute Papa infondata, irresponsabile, inqualificabile

Padre Lombardi - AP

Padre Lombardi 

21/10/2015 

Totalmente infondata, gravemente irresponsabile e non degna di attenzione: così il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha definito la notizia su una presunta patologia che avrebbe colpito il Papa: notizia diffusa da un organo di stampa italiano. Padre Lombardi, all’inizio del briefing odierno sul Sinodo, ha ribadito con forza la sua smentita, già diffusa ieri sera, dopo le verifiche fatte con le fonti opportune, compreso il Santo Padre. Ma ascoltiamo la sua dichiarazione:

“Nessun medico giapponese è venuto in Vaticano a visitare il Papa; non vi sono stati esami del tipo indicati dall’articolo. Gli uffici competenti mi hanno confermato che non vi sono stati voli di elicotteri arrivati in Vaticano dall’esterno, neppure nel mese di gennaio… Perlomeno ... se non erano fantasmi, non si sono visti! Posso confermare che il Papa gode di buona salute… Se eravate in Piazza stamattina lo avete visto anche voi. E se correte dietro di lui nei viaggi lo sapete. Al più ha qualche problema alle gambe, ma la testa mi sembra assolutamente perfetta!

Ribadisco che la pubblicazione avvenuta è un grave atto di responsabilità, assolutamente ingiustificabile e inqualificabile. Ed è ingiustificabile anche continuare ad alimentare simili informazioni infondate. Per cui ci si augura che questa vicenda si
chiuda - quindi - immediatamente.



Piccola osservazione. Lo stesso quotidiano che ha pubblicato le notizie "scoop" sul Papa questa mattina, ha pubblicato vicino una intervista al prof. Maira, a proposito di tumori celebrali… Il prof. Maira mi ha telefonato, di sua iniziativa, questa mattina, dicendomi che si trovava a New York, che non sapeva nulla di nulla. Una gentile giornalista gli ha fatto una intervista generica sui tumori celebrali, senza dirgli assolutamente nulla del contesto per cui gliela faceva e in cui sarebbe stata pubblicata. Egli ha risposto a delle domande generiche sui tumori celebrali, ma poi ha visto – con sua enorme sorpresa – com’era stata collocata e presentata questa mattina. Questo è un piccolo particolare, tanto per capire il tipo di contesto in cui abbiamo avuto questa notizia, questa mattina”.




 

Caterina63
00giovedì 5 novembre 2015 13:49

Lombardi: Vaticano prosegue senza incertezze strada buona amministrazione


Padre Lombardi - RV

Padre Lombardi - RV





04/11/2015 




Il Vaticano sta procedendo senza incertezze sulla strada della trasparenza e della buona amministrazione: è quanto afferma il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in risposta alla pubblicazione di due libri che, attingendo a documenti riservati, vorrebbero dimostrare il contrario. Pubblichiamo di seguito alcune riflessioni di padre Lombardiseguite da una sua risposta a domande di giornalisti a proposito di indagini in corso in Vaticano:


Pubblicazione libri risultato di attività illecita
La pubblicazione di due libri che hanno per argomento istituzioni ed attività economiche e finanziarie vaticane è oggetto di curiosità e di commenti largamente diffusi. Facciamo alcune osservazioni. Com’è noto, una buona parte di ciò che è stato pubblicato è il risultato di una divulgazione di notizie e documenti di per sé riservati e quindi di un’attività illecita che viene quindi perseguita penalmente con decisione dalle competenti autorità vaticane. Ma non è di questo che vogliamo ora parlare, dato che è già oggetto di molta attenzione.

In buona parte informazioni già note
Ci interessa ora riflettere piuttosto sul contenuto delle divulgazioni. Si può dire che in buona parte si tratta di informazioni già note, anche se spesso con minore ampiezza e dettaglio, ma soprattutto va notato che la documentazione pubblicata è perlopiù relativa a un notevole impegno di raccolta di dati e di informazioni messa in moto dal Santo Padre stesso per svolgere uno studio e una riflessione di riforma e miglioramento della situazione amministrativa del Vaticano e della Santa Sede. 

Gran parte informazioni dall'archivio della COSEA 
La COSEA (Commissione Referente di Studio e Indirizzo sull’Organizzazione delle Strutture Economico-Amministrative della Santa Sede) dal cui archivio proviene buona parte della informazione pubblicata, era stata infatti istituita dal Papa il 18 luglio 2013 a tale scopo e poi sciolta dopo il compimento del suo incarico. Non si tratta quindi di informazioni ottenute in origine contro la volontà del Papa o dei responsabili delle diverse istituzioni, ma generalmente di informazioni ottenute o fornite con la collaborazione di queste stesse istituzioni, per concorrere allo scopo positivo comune.

Letture diverse a partire dagli stessi dati
Naturalmente, una gran quantità di informazioni di tal genere va studiata, compresa e interpretata con cura, equilibrio e attenzione. Spesso sono possibili letture diverse a partire dagli stessi dati.

Il caso del Fondo Pensioni: dal buco alla lettura rassicurante
Un esempio è quello della situazione del Fondo Pensioni, sul quale sono state espresse in successione di tempo valutazioni molto diverse, da quelle che parlano con preoccupazione di un grande “buco”, a quelle che forniscono invece una lettura rassicurante (come risultava nei Comunicati ufficiali autorevolmente pubblicati tramite la Sala Stampa della Santa Sede).

Origine dei beni della Chiesa
Com’è ovvio vi è poi tutto il discorso sulle finalità e gli impieghi dei beni che appartengono alla Santa Sede. Beni che presi nel loro complesso si presentano come ingenti, sono in realtà finalizzati a sostenere nel tempo attività di servizio vastissime gestite dalla Santa Sede o istituzioni connesse, sia a Roma, sia nelle diverse parti del mondo. Le origini delle proprietà di questi beni sono varie, e vi sono a disposizione da tempo anche strumenti adatti per conoscerne la storia e gli sviluppi (ad esempio, è bene informarsi sugli accordi economici fra Italia e Santa Sede nel contesto dei Patti Lateranensi e sulla opera di impostazione di una efficace amministrazione, svolta da Pio XI con l’aiuto di ottimi ed esperti collaboratori, opera comunemente riconosciuta come saggia e lungimirante anche negli aspetti di investimenti all’estero e non solo a Roma o in Italia).

Obolo di San Pietro: finalità varie
Per quanto riguarda l’Obolo di San Pietro è necessario osservare che i suoi impieghi sono vari, anche a seconda delle situazioni, a giudizio del Santo Padre, a cui l’obolo viene dato con fiducia dai fedeli per sostenere il suo ministero. Le opere di carità del Papa per i poveri sono certamente una delle finalità essenziali, ma non è certo intenzione dei fedeli escludere che il Papa possa valutare egli stesso le urgenze e il modo di rispondervi, alla luce del suo servizio per il bene della Chiesa universale. Il servizio del Papa comprende anche la Curia Romana – in quanto strumento del suo servizio -, le sue iniziative fuori della Diocesi di Roma, la comunicazione del suo magistero per i fedeli nelle diverse parti del mondo anche povere e lontane, l’appoggio alle 180 rappresentanze diplomatiche pontificie sparse nel mondo, che servono le Chiese locali e intervengono come gli agenti principali per distribuire la carità del Papa nei diversi paesi, oltre che come rappresentanti del Papa presso i governi locali. La storia dell’Obolo dimostra tutto ciò con chiarezza.

Riconoscere il molto che è del tutto giustificato da illegalità da eliminare
Nel corso del tempo queste tematiche ritornano periodicamente, ma sono sempre occasione di curiosità o di polemiche. Bisognerebbe avere la serietà per approfondire le situazioni e i problemi specifici, in modo da saper riconoscere il molto (assai più di quanto generalmente non si dica, e sistematicamente taciuto dal genere di pubblicazioni di cui stiamo parlando) che è del tutto giustificato e normale e ben amministrato (compreso il pagamento delle tasse dovute) e distinguere dove si trovano inconvenienti da correggere, oscurità da illuminare, vere scorrettezze o illegalità da eliminare.

Lavoro complesso tuttora in corso
Proprio a questo è indirizzato il faticoso e complesso lavoro iniziato per impulso del Papa con la costituzione della COSEA, che ha compiuto da tempo il suo lavoro, e con le decisioni e iniziative che sono tuttora in corso di sviluppo e attuazione (e che almeno in parte sono seguite appunto a raccomandazioni della stessa COSEA alla fine del suo lavoro). La riorganizzazione dei Dicasteri economici, la nomina del Revisore generale, il funzionamento regolare delle istituzioni competenti per il controllo delle attività economiche e finanziarie, ecc., sono una realtà oggettiva e incontrovertibile.

Informazioni legate a fase lavoro ormai superata
Una pubblicazione alla rinfusa di una grande quantità di informazioni differenti, in gran parte legate a una fase del lavoro ormai superata, senza la necessaria possibilità di approfondimento e valutazione obiettiva raggiunge invece il risultato – purtroppo in buona parte voluto – di creare l’impressione contraria, di un regno permanente della confusione, della non trasparenza se non addirittura del perseguimento di interessi particolari o scorretti.

La strada della buona amministrazione procede senza incertezze
Naturalmente ciò non rende in alcun modo ragione al coraggio e all’impegno con cui il Papa e i suoi collaboratori hanno affrontato e continuano ad affrontare la sfida di un miglioramento dell’uso dei beni temporali al servizio di quelli spirituali. Questo invece è ciò che andrebbe maggiormente apprezzato e incoraggiato in un corretto lavoro di informazione per rispondere adeguatamente alle attese del pubblico e alle esigenze della verità. La strada della buona amministrazione, della correttezza e della trasparenza, continua e procede senza incertezze. E’ questa evidentemente la volontà di Papa Francesco e non manca certo in Vaticano chi vi collabora con piena lealtà e con tutte le sue forze.

Risposta di padre Lombardi a domande di giornalisti a proposito di indagini in corso in Vaticano
L’Ufficio del Promotore di Giustizia presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, a seguito di un rapporto dell’Autorità di Informazione Finanziaria, nel mese di febbraio 2015 ha avviato le indagini relative ad operazioni di compravendita di titoli e transazioni riconducibili al Sig. Gianpietro Nattino. Il medesimo Ufficio ha richiesto la collaborazione dell’Autorità giudiziaria italiana e svizzera mediante lettere rogatorie inoltrate per vie diplomatiche il 7 agosto 2015.





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