Chi è il sacerdote? (da una discussione del gennaio 2004 con un pentecostale)

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Caterina63
00venerdì 28 agosto 2009 16:55
 Quanto segue proviene da un lavoro-risposta del gennaio 2004 facciamo notare, con immensa gratitudine alla Provvidenza che già 5 anni orsono, rispondavamo alle dispute citando il Santo Curato d'Ars, oggi solennemente dichiarato Patrono e modello dei Sacerdoti da Benedetto XVI....



Un evangelico (non un pastore) insegna quanto segue:

Amico, avrei bisogno d’essere spiegato appieno cosa vuoi dire col termine "prete".  Se vuoi sostenere che il prete è sacerdote, ti sbagli di molto e sei fuori strada.

Sacerdote si traduce: ‘offritore di sacrifici’, sarebbe colui che indossa i panni sacerdotali d’Aronne, secondo il vecchio patto; che scanna la vittima del sacrificio, per poi offrirla a Dio. Questi non hanno alcun posto nella Chiesa di Cristo. Gesù Cristo non ha affidato la sua Chiesa nelle mani dei sacerdoti che indossano i panni d’Aronne, ma ai comuni suoi discepoli, apostoli e suoi seguaci.

.......

Risposta:
comprendo che ognuno è libero di credere ciò che vuole, ma per carità...non prendiamo lucciole per lanterne.....se non altro NON offriamole come INSEGNAMENTI BIBLICI, teniamoceli come nostre opinioni.......pregandoci sopra!
Innanzi tutto:
l'intera discussione sul Sacerdote deve essere letta in chiave CRISTOLOGICA, noi non abbiamo infatti alcun sacedorzio se ciò non provenisse dall'unico SACERDOZIO ASSUNTO DAL CRISTO e dato agli Apostoli la sera che ricordiamo quale Giovedì Santo!
In tal senso distinguiamo il Sacerdozio propriamente inteso, ossia MINISTERIALE, dal sacerdozio comune a tutti i battezzati...

....già ai tempi degli Apostoli c'erano le divisioni, parlavano del loro tempo come fosse finito e sono trascorsi 2000 anni.....mentivano loro? No di certo!! vv.21 "Non vi scrivo perchè non conoscete la verità, ma perchè avete conoscenza di essa e perchè nessuna menzogna è dalla verità....."

Veniamo infatti alla Scrittura:

chi è il Sacerdote MINISTERIALE? È l’“Uomo di Dio” (2 Tim. 3, 17). Difatti, è solo Dio che lo sceglie e lo chiama da mezzo agli uomini, con una vocazione specialissima (Mt.19,10-12)
(“Nessuno assume da sé questo onore, ma solo chi è chiamato da Dio”: Ebr. 5, 4), lo separa da tutti gli altri (“segregato per il Vangelo”: Rom. 1, 1), lo segna con un carattere sacro che durerà eternamente (“Sacerdote in eterno”: Ebr. 5, 6) e lo investe dei divini poteri del Sacerdozio ministeriale perché sia consacrato esclusivamente alle cose di Dio: il Sacerdote “scelto fra gli uomini è costítuito a pro’ degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati” (Ebr. 5, 1-2).
E Sacerdote Ministeriale poichè a lui sono affidati i MISTERI DI DIO (1Cor.4,1)

Il brano in questione di Ebrei 5 NON è affatto superato, non è relegato al popolo ebraico e dice "Ogni pontefice, preso di tra gli uomini, è costituito in favore degli uomini nelle cose che riguardano Dio".......Paolo non sta affatto dicendo che TUTTO E' FINITO, bensì che attraverso il Cristo, Sacerdote Eterno, ora gli Apostoli non devono più offrire sacrifici animali, ma Lui l'Agnello senza macchia condotto al macello è la vittima sacrificale.....
Cristo NON può certo essere sacerdote di sè stesso, non avrebbe alcun senso.....è l'uomo di Dio, chiamato alla vocazione sacerdotale che Dio NON ha rinnegato al popolo ebraico, e che si  COMPLETA NELLA RIVELAZIONE DEL CRISTO.....

Perciò dire che "gli apostoli non erano sacerdoti", vuol dire non aver capito nemmeno l'Ultima Cena.......l'Istituzione dell'Eucarestia che NON viene data in mezzo alle folle durante uno dei suoi incontri, bensì Gesù PREPARA L'EVENTO, e chiama solo i Dodici...

E a questo punto una risposta che si può dare a questo evangelico è il brano di Ebrei 5, 11-14.....

Per questo il Sacerdote è il vero prolungamento di Gesù; partecipa della stessa vocazione e missione di Gesù; impersona Gesù negli atti più importanti della redenzione universale (culto divino ed evangelizzazione); è chiamato a riprodurre nella sua vita l’intera vita di Gesù: vita verginale, povera, crocifissa. È per questa conformità a Gesù che egli è “ministro di Cristo fra le genti” (Rom. 15, 16), guida e maestro delle anime (Matt. 28, 20).

    S. Gregorio Nisseno scrive:
 “Colui che ieri era confuso col popolo, diventa suo maestro, suo superiore, dottore delle cose sante e capo dei sacri misteri”.

Ciò avviene ad opera dello Spirito Santo, poiché “non è un uomo, non un angelo, non un arcangelo, non una potenza creata, ma lo Spirito Santo quegli che investe del Sacerdozio” (S. Giovanni Crisostomo).
 
Lo Spirito Santo configura l’anima del Sacerdote a Gesù, impersona Gesù in lui, di modo che il Sacerdote all’altare opera nella stessa Persona di Gesù(S. Cipriano), ed “è padrone di tutto Dio” (S. Giovanni Crisostomo).

Non ci sarà da meravigliarsi, allora, se la dignità del Sacerdote viene considerata “celestiale” (S. Cassiano), “divina” (S. Dionisio), “infinita” (S. Efrem), “venerata con amore dagli stessi Angeli” (S. Gregorio Nazianzeno), tanto che “quando il Sacerdote celebra il Sacrificio Divino, gli Angeli stanno vicini a lui, e in coro intonano un cantico di lode in onore di colui che si immola” (S. Giovanni Crisostomo). E ciò avviene ad ogni S. Messa!

S. Francesco d’Assisi non volle diventare Sacerdote perché si riteneva troppo indegno di così eccelsa vocazione. Venerava i Sacerdoti con tale devozione da considerarli suoi “Signori”, poiché in essi vedeva solamente “il Figlio di Dio”; e il suo amore alla Eucaristia si fondeva con l’amore al Sacerdote, il quale consacra e amministra il Corpo e Sangue di Gesù.

Durante le persecuzioni, nei primi secoli, un oltraggio particolare ai Vescovi e ai Sacerdoti consisteva nell’amputare loro le mani, perché non potessero più né consacrare né benedire. I cristiani raccoglievano quelle mani e le conservavano come reliquie fra gli aromi. Anche il bacio delle mani del Sacerdote soprattutto dopo la Messa, è una espressione delicata di fede e di amore a Gesù che il Sacerdote impersona.

Una donna paralitica da quindici anni, chiese al Papa Leone IX di poter bere l’acqua da lui adoperata durante la S. Messa per l’abluzione delle dita. Il Santo Papa accontentò l’inferma in questa richiesta umile come quella della Cananea che chiese a Gesù “le briciole che cadono dalla mensa dei padroni” (Matt. 15, 27). E fu subito guarita anch’essa.

La fede dei Santi era davvero gigante e operante! Vivevano di fede (Rom. 1, 17) e operavano per fede con un amore che non ammetteva limiti quando si trattava di Gesù. E il Sacerdote per essi era né più né meno che Gesù. “Nei Sacerdoti vedo il Figlio di Dio”, diceva S. Francesco d’Assisi. “Ogni volta che vedete un Sacerdote - predicava il S. Curato d’Ars - pensate a Gesù”.

e così ancora predicava il Santo Curato d'Ars:

Chi fa discendere Gesù nelle candide ostie? Chi mette Gesù nei nostri Tabernacoli? Chi dona Gesù alle nostre anime? Chi purifica i nostri cuori per poter ricevere Gesù?... Il Sacerdote, solo il Sacerdote. Egli è il “ministro del Tabernacolo” (Ebr. 13, 10), è il “ministro della riconciliazione” (2 Cor. 5, 18), è il “ministro di Gesù per i fratelli” (Col. 1, 7), è il “dispensatore dei misteri divini” (1 Cor. 4, 1). E quanti episodi non si potrebbero narrare di Sacerdoti eroici nel sacrificare se stessi per donare Gesù ai fratelli? Ne riferiamo uno solo fra i tanti.

Veneriamo il Sacerdote e siamogli grati perché ci dona Gesù; ma soprattutto preghiamo per la sua altissima missione, preghiamo e supplichiamo sempre che si MANTENGA FEDELE perchè Gesù non gli ha promesso qui sulla terra che avrebbe retto alle tentazioni, ma anzi perchè proprio scelto e chiamato a questa missione, Satana ancora di più lo tenterà e lo perseguiterà. Il Sacerdote deve essere seguito ogni giorno dalle nostre preghiere per la sua costante puificazione  e fedeltà a Dio, san Paolo chiedeva sempre PREGHIERE PER IL LORO MINISTERO, Gesù ci invita a pregare il "Padrone della messe che mandi operai, che li protegga e li custodisca", occorre pregare e chiedere la loro santificazione perchè se sono santi il vantaggio è nostro. Il Sacerdote è degno delle nostre attenzioni perche è la missione stessa di Gesù: “Come il Padre ha mandato Me, così io mando voi” (Giov. 20, 21). Missione divina che fa girar la testa e impazzir di amore, a rifletterci fino in fondo. Il Sacerdote “è assimilato al Figlio di Dio” (Ebr. 7, 3), e il Santo Curato d’Ars diceva che “solo in cielo misurerà tutta la sua grandezza. Se già sulla terra lo intendesse, morrebbe non di spavento, ma di amore... Dopo Dio, il Sacerdote è tutto”.



Ma come può fare tutto ciò se non è davvero “uno” con Gesù? Per questo Padre Pio da Pietrelcina diceva: Il Sacerdote o è un santo o è un demonio”. O santifica o rovina. Ma quale disastro incalcolabile non provoca il Sacerdote che profana la sua vocazione con un indegno comportamento o addirittura la calpesta rinnegando il suo stato di consacrato ed eletto del Signore (Giov. 15, 16)?

Il S. Curato d’Ars, è scritto nei Processi canonici, versava lagrime abbondantissime “pensando alla disgrazia dei sacerdoti che non corrispondono alla santità della loro vocazione”.

E P. Pio da Pietrelcina ha descritto visioni angosciose sulle sofferenze spaventose di Gesù per colpa di sacerdoti indegni e infedeli. Per questo nei Gruppi di preghiera Padre Pio un posto speciale lo riversava ai Sacerdoti e per la loro santità....ma se invece di pregare si va in giro godendo dei danni dei singoli sacerdoti, che benefici possono derivare?

Ma da qui a negare l'esistenza del sacerdozio e del sacerdote Ordinato, vuol dire proprio non aver capito nulla di Cristo....

Fraternamente Caterina


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