Cos'è una BENEDIZIONE?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
(Teofilo)
00giovedì 15 ottobre 2009 15:54
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 1 di 10 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Gino¹  (Messaggio originale)Inviato: 12/11/2003 9.17
Cari amici, ieri parlando con dei ragazzi del mio coro parrocchiale che avevano comprato una macchina nuova e cercavano il parroco per benedirla gli ho fatto questa domanda "Ma perchè vuoi benedirla?  Sai che significa benedire una macchina o la casa dove abitiamo??" ....
e non ha saputo rispondere se non che pensa che sia una cosa buona, allora ho cercato di spiegare quali sono i benefici che provengono da una benedizione spiegando loro che come la intendevano loro era come una "scaramanzia" e che era peccato e ho cercato qualcosa pure in internet.
Dal sito www.qumran2.net  ho trovato questo documento di Padre Gian Franco Scarpitta che vi riporto:
CHE COS’ E’ UNA BENEDIZIONE?
Benedizioni su benedizioni… Vengono esercitate molto spesso dai sacerdoti e dai diaconi e riguardano differenti oggetti, persone e strutture lavorative, a seconda delle circostanze per le quali se ne fa richiesta.
Vi è la signora devota alla Madonna o al Santo Padre Pio che ci avvicina in sacrestia per fare benedire la coroncina del rosario; vi è la famiglia che ha appena acquistato una nuova auto e, parcheggiatala di fronte all’ingresso della chiesa parrocchiale, chiama il sacerdote perché possa apporvi la benedizione; vi sono coloro che intraprendono una nuova attività lavorativa avendo da poco realizzato un esercizio commerciale, come nel caso di un negozio o di un bar e concordano con il parroco l’appuntamento perché, prima dei festeggiamenti inaugurali, possa "tagliare il nastro affisso alla porta", recitare una preghiera e aspergere l’acqua benedetta sulla mobilia e la merce esposta; vi sono coloro che hanno acquistato o preso in affitto una nuova abitazione e si mettono d’accordo con il parroco perché possa "venire a casa nostra a benedire". E quando il parroco visita le famiglie del suo territorio in occasione delle benedizioni nell’imminenza della Pasqua, puntualmente gli si apre la porta, lo si fa’ entrare, lo si ascolta mentre recita la formula sul benedizionale, lo si accompagna per i locali dell’appartamento indicandogli i mobili e i ripiani con le varie suppellettili sui quali è invitato ad aspergere acqua benedetta. Intanto, qualcuno della casa è andato ad avvertire la vicina della presenza del prete, affinché anche lei possa ricevere la benedizione della sua dimora…
E molte persone, ben al corrente che il sacerdote, aspersorio alla mano, si farà trovare nella loro zona a tale giorno e a tale ora, organizzano la loro giornata in modo tale da farsi trovare in casa mettendo in ordine le varie stanze o predisponendo i loro oggetti preferiti sui quali intendono far eseguire quel gesto sacerdotale. Ma se la signora Tizia, che vive sola, in quel momento non potrà esserci? Niente paura: ha lasciato le chiavi di casa alla vicina raccomandandole di fare entrare il sacerdote anche nel suo appartamento e a tale scopo ha fatto trovare sul tavolo della sala da pranzo l’offerta di 5 euro a lui indirizzata per il servizio!
Ma che cos’è una benedizione?
Siamo sicuri che chi la chiede e la riceve sia al corrente di ciò che essa costituisca e di quello che essa comporti?
Il fatto che molte persone ci interpellino tante volte per chiedere benedizioni suggerisce che presso di loro vi sia pur sempre una certa predisposizione interiore e per questo motivo ci spinge a concludere che in un certo qual modo un certo barlume di fede vi sia in tutti; tuttavia,ahimè, l’esperienza pastorale insegna che nella maggior parte dei casi molta gente nel chiedere al sacerdote codesta pratica non si mostri convinta né cosciente di ciò che domanda, esternando esplicita refrattarietà nel mostrare interesse intorno al significato della presenza del ministro in tali circostanze, al senso reale della benedizione, al suo scopo e alle necessarie disposizioni di atteggiamento che essa richiede da parte nostra, una volta che la si è ricevuta… Quello che conta è che il prete non rifiuti di benedire la mia auto/casa/moto, ecc! Io gli do l’offerta e non mi deve negare la benedizione!
E quale stupore poi assale noi sacerdoti nel constatare che molte richieste di benedizioni vengono effettuate per motivi di superstizione o di scaramanzia come nel caso della signora che vuol fare benedire l’automobile perché ha subito parecchi incidenti, o in quello del contadino che chiede si getti un po’ di acqua benedetta sul suo campo "perché finora ha prodotto legna secca anziché uva o frutti"; o ancora il caso della donna che chiede al prete di buttare acqua benedetta in ogni angolino dell’appartamento, nessuno escluso, poiché "è da un po’ di tempo che litigo con mio marito e i miei figli non riescono a laurearsi, mentre mia suocera sta male e mi apostrofa di parolacce…"! Sono casi, questi ultimi, in cui il ministro di Dio è chiamato ad esercitare il particolar modo la virtù della pazienza, senza darsi alla riprovazione o alla critica ma tentando con tutti i mezzi di inculcare nell’interessato l’idea che la benedizione non comporta un immediato cambiamento in positivo della situazione attuale lamentata, quasi alla stregua di un portafortuna, e che determinati problemi sono in realtà determinati dalla nostra incapacità di collocarci sotto l’ottica della Provvidenza accettando ogni sorta di prova.
Forse questo file non servirà a colmare le lacune di consapevolezza di cui sopra nella mentalità della gente, tuttavia vogliamo almeno tentare di rispondere alla domanda che nessuno ci rivolge mai tutte le volte che ci chiede di benedire un locale o un oggetto e che tuttavia costituisce un interrogativo non indifferente nell’ambito della nostra vita cristiana: Che cos’è una benedizione?


Prima  Precedente  2-10 di 10  Successiva  Ultima  Elimina risposte 
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 2 di 10 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 12/11/2003 9.23
<DIR> <DIR>

</DIR></DIR>

Dottrina sulle benedizioni

Le benedizioni da noi comunemente conosciute vengono definite benedizioni invocative , poichè riguardano sempre che si invochi Dio su persone, cose, oggetti, luoghi e strutture.

Accanto ad esse vi sono le benedizioni costitutive meglio note come consacrazioni. Queste ultime vengono dette così per il fatto che… costituiscono la persona ad essere consacrata in modo speciale da Dio: benedizioni costitutive sono quelle della consacrazione delle vergini o la professione religiosa attraverso i famosi voti di povertà, castità, obbedienza.

Quelle che assumono maggiore rilevanza per il nostro argomento sono quindi le prime, cioè le benedizioni invocative, dette anche sacramentali.

Nella Sacra Scrittura tutte le benedizioni hanno per soggetto primario Dio, che interviene sulla storia e sulla vita dell’uomo in modo benefico, manifestando la sua misericordia. E’ il caso della benedizione concessa ad Abramo che diventerà capostipite di una lunga discendenza (Gen 12) o delle " grandi benedizioni di cui al libro del Deuteronomico (23, 1-4). Vi sono anche casi di benedizione il cui soggetto è l’elemento umano che intende benedire e lodare il Signore, ma anche in questi casi il soggetto primario è Dio in quanto codeste manifestazioni di amore e di riconoscenza nei Suoi confronti si danno sempre in conseguenza di ciò che Egli ha compiuto a vantaggio del suo popolo (Salmo 31; 34).

Molte benedizioni si realizzano nel quadro dell’Alleanza fra l’uomo e Dio, un patto per il quale il popolo potrà sempre usufruire dell’assistenza benevola del Signore impegnandosi a mettere in pratica i Suoi comandamenti.

Ne deriva che ogni benedizione consiste nello sguardo provvidente e benevolo di Dio nei riguardi dell’uomo: Dio ama l’uomo e lo assiste in tutte le circostanze, mentre questi si impegna a fare la Sua volontà in tutto e per tutto. La pienezza di ogni benedizione divina risiederà in Cristo Figlio di Dio, venuto a redimere l’uomo dalla schiavitù del peccato e rendendo presente Dio Padre nella sua stessa persona per opera dello Spirito Santo (Mt 28, 19-20).

Ma il testo che più può venirci in aiuto per comprendere la nostra analisi è quello della Genesi al cap I: in esso si nota come già l’attività creatrice di Dio in se stessa costituisca una benedizione; ma vi è altresì una frase ricorrente di non secondaria importanza che pervade tutto il testo: "E Dio vide che era cosa buona". Man mano che Egli crea il cosmo nella varietà degli elementi, si sofferma ad osservarlo e… "ne dice bene", cioè lo guarda con atteggiamento di approvazione. Il che significa che Dio guarda con benevolenza ogni singola cosa e ciascun elemento anche minimo della sua creazione… quindi lo benedice.

Tuttavia, la più nobile delle creature è l’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio e collocato al centro della creaturalità medesima. Tutte le cose vivono e sussistono in virtù dell’attività e del trastullo di Adamo, nonché in funzione di lui ed è soprattutto in questo senso che vengono viste da Dio come cosa buona, cioè benedette. Tutto nella terra e nella realtà cosmica muove a beneficio dell’uomo e ha l’unica funzionalità di mostrarsi a vantaggio dell’umanità soltanto; pertanto nell’ottica di Dio ogni cosa è benedetta perché funzionale all’uomo e non in se stessa. Ma tutto ciò non è stato costitutivo di fortuna e di benessere per Adamo; non perché Dio avesse smesso ad un certo punto di benedirlo, ma perché Adamo, lungi dall’essere fedele alla familiarità con il suo creatore ha preferito macchiarsi con la famosa colpa del frutto proibito. Con il peccato Egli ha rifiutato la benedizione = sguardo benedicente di Dio e la comunione con le creature e pertanto ora si trova in situazioni di avversità sia con l’Uno che con le altre.

Per Adamo quindi, la benedizione divina in se stessa non è stata apportatrice di frutti benefici, avendo lui stesso scelto di rifiutarla con il peccato.

Il passo sopra menzionato trova la sua attualità nelle benedizioni di cui facciamo richiesta ogni giorno al sacerdote e ci permette di comprendere il tema di queste secondo i seguente concetto. Quando si chiede una benedizione:

  1. Si ha fede che Dio ama tutta la sua creazione e provvede continuamente ad essa.

  2. Si rendono pertanto grazie a Dio e gloria a Lui per ogni dono del creato

  3. Si riconosce che al centro della creazione vi è sempre l’uomo

  4. Che gli oggetti vengono quindi benedetti in funzione dell’uomo e della sua attività: nel benedire una determinata cosa il sacerdote invoca Dio perché guardi con amore quell’oggetto specifico in quanto verterà a beneficio dell’uomo e questi ne farà l’uso corretto.

  5. Ne deriva che l’uomo sarà disposto a realizzare la volontà di Dio in relazione all’oggetto medesimo

Cosicchè quando si benedice un’automobile non si pronuncia una formula magica su di essa né si asseconda un’usanza tradizionale e priva di senso, ma si invoca il Signore perché guardi con amore le persone che ne faranno uso, le protegga nei loro viaggi e sia il loro compagno di cammino.Come dice lo stesso rituale delle benedizioni dei veicoli (Benedizionale, pag. 411) coloro che si porranno alla giuda dell’auto useranno perizia e prudenza e considereranno Dio come il loro continuo compagno. Venendo a mancare queste prerogative, la benedizione non sarà sufficiente a scongiurare eventuali pericoli e incidenti.

Quando si benedicono le mura domestiche: si invoca la protezione di Dio sulla determinata dimora affinché gli abitanti di essa conducano una vita conforme alla rettitudine evangelica e trovino in Dio il loro punto di riferimento; tale dovrà essere il comportamento dei suddetti.

Quando si benedice un oggetto di pietà o di devozione (un crocifisso, un’immagine, una coroncina) lo si fa’ per chiedere a Dio che il suo proprietario viva la reale devozione verso ciò che esso rappresenta.

Tutte le circostanze della vita sono occasioni di riscontro della presenza di Dio e legittimano pertanto la volontà di invocarne la presenza di amore e di misericordia e, in questo senso, chiedere le benedizioni vuol dire riconoscere Dio presente in tutte le situazioni ed esprimere la fede che da Lui dipende ogni cosa e ogni situazione, ma chiedere che si benedica un oggetto solo per la soddisfazione che venga benedetto o per scongiurare un’eventuale disgrazia non comporta necessariamente che si esterni un atto di fede.

In più, alla presenza benedicente di Dio corrisponde sempre la collaborazione dell’uomo; ragion per cui si è carenti nella fede allorché si ometta di far seguire l’avvenuto rito di benedizione alla pratica del retto agire cristiano nelle varie circostanze. Che poi la benedizione una volta ricevuta debba essere corredata debitamente con la continua preghiera e la vita sacramentale è un’evidenza che deriva da sé medesima: lo stesso Dio benedicente che ci accompagna nelle circostanze della vita va’ incontrato ogni giorno nella dimensione dell’orazione e in modo particolare nel suo Figlio Gesù Cristo realmente presente nell’Eucarestia di ogni Domenica.

A riprova di questo fatto si potrebbe apportare la realtà che il De benedictionibus, oltre a prevedere tante circostanze in cui si possono celebrare benedizioni, dispone altresì che il loro ministro non sempre debba essere necessariamente il sacerdote: anche i diaconi sono preposti alle benedizioni e in determinati casi previsti dal Documento lo possono essere anche certi laici qualificati "a motivo del loro incarico o ministero ad essi affidato" (Cit. M. Augè, Liturgia. Storia, celebrazione, teologia, spiritualità, Paoline, Cinisello Balsamo 1996, Le benedizioni, pagg. 219-226) come nel caso dei padri di famiglia, dei religiosi o dei catechisti in determinate circostanze stabilite dall’Ordinario (Benedizionale pag. 28) quando manchino sacerdoti o diaconi.

Tutte le volte che mi trovi ad amministrare la benedizione presso una famiglia o un negozio, un laboratorio, ecc, è mia preferenza che tutti i presenti si raccolgano tutti insieme per prendere parte al rito, sospendendo le attività o i lavori che sul momento si svolgono: in tal modo si esprime con maggior rilievo che, come del resto prevedono le rubriche, il senso ecclesiale della benedizione: in ciascuno dei riti, nella persona del ministro è la Chiesa intera che chiede a Dio la sua benedizione attraverso la riflessione sulla Scrittura, la preghiera di lode el’invocazione, essendo essa stessa benedizione in quanto Sacramento di Cristo e fautrice, assieme a Lui dell’opera di santificazione nel mondo. La Chiesa in questo agisce sotto l’azione dello Spirito Santo per l’edificazione del popolo di Dio.


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 3 di 10 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Gino¹Inviato: 12/11/2003 9.25

Che cosa c’entra l’aspersione dell’acqua?

Essa è un elemento aggiuntivo che costituisce solo un segno esteriore della benedizione. Viene usato in parecchie circostanze, ma potrebbe anche essere omesso.

Anche l’acqua, quale facente parte dell’intera realtà del creato che vive in funzione della vita e dell’attività dell’uomo è oggetto di benedizione. Essa viene a maggior ragione benedetta quando si impartiscono altre benedizioni particolari (case, uffici, impianti sportivi, ecc..)per essere aspersa in dette circostanze. Ma perché proprio l’acqua?

Come afferma sempre lo stesso rituale delle varie benedizioni, l’acqua ricorda il nostro battesimo, sacramento con il quale siamo stati incorporati a Cristo e siamo rinati a vita nuova. La sua presenza nel rito della benedizione- ripetiamo comunque solo simbolica- mentre ci ricorda di essere stati battezzati, ci esorta in quelle medesime circostanze a vivere il battesimo con maggiore intensità, eludendo ogni forma di peccato e seguendo la volontà di Dio in tutto e per tutto. Il senso cristiano delle benedizioni infatti suppone che in Cristo vi sia la maggiore benedizione divina rivolta all’uomo; e poichè coloro che sono associati a Cristo nel battesimo si dispongono alla sua sequela condividendone la missione, il Sacramento del battesimo viene giustamente ricordato nella materia dell’acqua mentre si benedicono luoghi e strutture.

Essendo essa solo un segno e non la realtà della benedizione, non è affatto necessario che la si asperga in tutti i luoghi, né vi è carenza di formula benedizionale allorché l’aspersione si ometta in determinati angoli e/o luoghi dell’appartamento: piuttosto, quello che essa esprime e ci invita a ricordare è il nostro essere cristiani in forza del battesimo.

Oltre all’acqua in determinati casi fungono da segni anche l’incenso, espressione di venerazione e onore rivolto alla divinità; o anche l’imposizione delle mani realizzata secondo l’esortazione di Cristo: "imporranno le mani sui malati ed essi guariranno"(Mt 16, 18).

Sia lodato Gesù Cristo.

(Teofilo)
00giovedì 15 ottobre 2009 15:56
Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 4 di 10 nella discussione 
Da: lisaInviato: 12/11/2003 9.47
Fanno riflettere questi scritti, è vero , ripensando a vari episodi mi rendo conto che spesso la benedizione (casa, ufficio, persona etc.), viene vissuta allo stesso modo di chi invece della benedizione porta con sè un amuleto portafortuna, sentendosi in qualche modo al riparo da sfortune varie, dice bene lo scritto , la benedizione non la si subisce (seppur in senso positivo), ma la si vive, si partecipa, continuando come ben dice il sacerdote, dopo la benedizione a tenere un comportamento cristiano, spesso invece questo aspetto della benedizione è del tutto trascurato ritenendo che tutto si concentri nel rito della benedizione e dell'aspersione.
la benedizione quindi non è una pozione magica che libera dalla sfortuna e allontana le disgrazie, la benedizione è una speciale richiesta di protezione, ma la protezione non è solo fisica, anche il nostro spirito ha bisogno di essere protetto e nutrito, anzi credo sia l'aspetto principale su cui chiedere protezione.
grazie a Gino per averci dato questi ulteriori spunti di riflessione!!
lisa 

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 5 di 10 nella discussione 
Da: Soprannome MSNSoloGesùSalvaInviato: 12/11/2003 13.03
Pace a tutti da Michele,
chi lo dice che un evangelico non può essere in accordo con un cattolico?
Ecco fratelli e sorelle, vi dimostro con chiarezza che qui sono daccordo con quanto ha riportato Gino.
Capisco che può suonare male, stona, e si creano dubbi, ma chi è ad instaurare i dubbi quando i dialoghi possono invece camminare insieme se anche da posti diversi?
Cerchiamo quello che ci unisce per chè abbiamo tante cose in comune!
Certo che non condivido tanto la benedizione di oggetti di culto, ma questo nasce da una cultura che ho diversa dalla vostra e che per me ha valore solo se è scritta nell'evangelo, ma nel fondo del cuore non mi sento di apportare nessuna condanna perchè non trovo neanche scritto che debbo condannare chi la pensa diverso da me.
E comunque sia l'uso di benedire è biblico ed evangelico. Non mi voglio interessare all'oggetto, è un problema che riguarda voi, ma al fatto che bendire lo possiamo fare, anzi, mai maledire è proprio un contrario, abbiamo il dovere come cristiani di benedire tutto perchè dalla genesi è Dio che ci dice che tutto ciò che Lui ha creato è cosa buona, dobbiamo benedire ogni cosa nel suo nome perchè ce l'ha donata per usarla ed è cosa buona tutto ciò che ci aiuta a crescere nella fedeltà a Dio e dobbiamo scanzare tutto quello che ci allontana da Dio.
Per questo io non mi preoccupo se benedite anche le statue, e non mi importa se altri evangelici si scandalizzano per questo. Se questi culti vi allontano da Dio sappiate accorgervene in tempo prima che sia tardi, ma se però sentite veramente di essere vicino a Dio, io non posso ne condannarvi ne altro.
Restiamo avvicinati dalla verità dell'evangelo che bendire è un dovere del cristiano.
Che il Signore ci benedica tutti

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 6 di 10 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 13/11/2003 9.53
Caro Michele NON approfondirò con te la questione del culto CON le statue (ho detto CON e non ALLE.....) perchè attraverso il tuo rispetto sarebbe da stolti imporre i sensi di una dottrina che non si accetta per partito preso e quindi potrebbe rovinare fin anche un rapporto di rispetto come dimostri.......
Tuttavia volevo non solo ringraziare, ma anche sottolineare come ciò che hai detto sia vero.....ABBIAMO IL DOVERE COME CRISTIANI DI BENEDIRE......e ringrazio Gino perchè ha sottolineato aspetti pochi noti ALLA NOSTRA TRADIZIONE......fra l'altro SECOLARE.....
Della benedizione di un altare ci riporta la notizia anche s.Agostino....dopo la costruzione di una nuova Chiesa sulla tomba di un vescovo morto martire.....
Aggiungo a ciò che ha detto a Gino un altro aspetto antico:
Una volta i genitori, specie il padre, aveva il compito la sera DI BENEDIRE LA FAMIGLIA.......il Concilio Vaticano II ha ripreso l'importanza di questi SEGNI ESTERIORI, e ogni coppia sposata, in virtù del SACRAMENTO DEL MATRIMONIO....DOVREBBE.......benedire i propri figli.....
Questa usanza, ritenuta "bigotta" negli anni '60/'70, ha mandato in "pensione" questa opportunità nelle famiglie....ebbene amici....RIPRENDIAMOLA....chi ce lo impedisce???
A tavola, almeno la sera visto che a pranzo difficilmente tutta la famiglia è riunita, riprendiamo l'usanza DI BENEDIRE LA TAVOLA, riprendiamo l'usanza della Chiesa primitiva che SEGNAVA CON IL PICCOLO SEGNO DELLA CROCE, LA FRONTE DEI BAMBINI....prima di coricarsi.....
Il segno della croce è stato ABOLITO DAL PROTESTANTESIMO NON DI LUTERO.......ma subito successivo a lui......NON vi è alcun documento protestante che sappia dare una soddisfacente spiegazione di questa eliminazione......mentre abbiamo già da Tertulliano e da Giustino (anno 100) testimonianze che questo segno veniva fatto ogni giorno e praticato COME GESTO DI ESORCIZZARE i nuovi credenti.....almeno il segno con le dita di una piccola croce sulla fronte, ABBIAMO DOCUMENTI SCRITTI.....
Riprendiamo queste sante abitudini amici....convinti NON di superstizione, ma di INVOCAZIONE della protezione di Dio, così come facevano i nostri fratelli e sorelle cristiane anche prima di recarsi al martirio......
BENEDICIAMO I NOSTRI FIGLI prima che vadano a dormire, benediciamoli la mattina quando vanno a scuola.....Le Lettere Apostoliche iniziano e terminano con segni e gesti di BENEDIZIONE.....la Messa inizia e termina con la benedizione......
Che anche la nostra giornata INIZI E TERMINI CON UNA BENEDIZIONE......
Gesù dice di BENEDIRE I NOSTRI NEMICI......ma se non impariamo prima a benedire gli amici, come riusciremo a farlo verso i nemici?
Ama il prossimo tuo come te stesso......ma se prima non sappiamo benedire noi stessi in ogni situazione della vita, come riuscire a benedire il prossimo?
Che cosa vuol dire "benediciamo il Signore con la nostra vita" se non includesse in questa frase anche L'ESTERIORITA'....i segni, i gesti.....che lo stesso Gesù non si vergognava di rendere palesi......Nell'istituire l'Eucarestia Gesù, si legge "PRESE IL PANE pronunziò la preghiera di benedizione"...questa preghiera che pronunciò, noi NON la conosciamo perchè non è stata riportata.....poi lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo......Così fece per il calice "RESE GRAZIE  e lo passò a loro".....(Mt.26,26)
Marco (14,22) dice analogamente: " egli prese il pane E LO BENEDI'.......poi prese un calice  E LO BENEDI'....."
Luca (22,19) dice analogamente: "Poi, preso un pane, RESE GRAZIE....allo stesso modo (cioè del pane) prese il calice dicendo....."
Giovanni invece non ci riporta la benedizione eucaristica, però attenzione, egli ci rivela UNA INQUIETITUDINE ed un fatto...IL TRADIMENTO DI GIUDA proprio durante l'Eucarestia....e il gesto affettuoso dell'apostolo che poggia la sua testa sul petto di Gesù.......per chiedergli una informazione...."Signore chi è colui che ti tradirà?"......
Poniamocela anche noi questa domanda......di fronte proprio al mistero Eucaristico.....
BENDICIAMO CERTAMENTE IL SIGNORE CON LA NOSTRA VITA, MA NON VERGOGNAMOCI NEMMENO DI USARE GESTI E SIMBOLOGIE ESTERIORI......
e attenzione
IL SEGNO DELLA CROCE NON E' UN SEMPLICE SIMBOLISMO, ma è UN CANALE ATTRAVERSO IL QUALE ENTRA IN SCENA e si rende attiva.... TUTTA LA SANTA TRINITA'......
Fraternamente Caterina

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 7 di 10 nella discussione 
Da: Crociato2Inviato: 13/11/2003 11.06
Buona giornata a tutti.
Ottimo!
Finalmente qualcuno ritorna a sottolineare l'importanza e la necessità che abbiamo e dobbiamo di benedire i nostri figli!
Ricordo mio bisnonno (siamo di origine umbra e da piccolo vivevo nel casolare con loro, è morto alla bella età di 99 anni, lucido e con il Padre Nostro sulle labbra) che la sera, quando ero bambino, prima di andare a dormire ci benediva tutti.
Crescendo poi in una grande Città come Roma, fui distolto dalla politica dalle ragioni di una fede che vedevo come un ostacolo alla naturale espressione ideologica, e naturalmente il mio accanimento si rivoltò contro i preti, contro la Chiesa che secondo il mio parere convinto, erano il simbolo di questo ostacolo.
Attribuisco pertanto a quelle benedizioni ricevute da bambino, nonchè alla grazia femminile cristiana di mia moglie (la donna che Dio in misericordia mi pose accanto), la mia conversione!
Oggi benedico mio figlio, lo facciamo insieme, e ci benediciamo a nostra volta la mattina prima di uscire da casa e la sera quando ci corichiamo, oltre davanti alla tavola imbandita, ed altri oggetti che non teniamo per superstizione, ma come un sostegno ed un incoraggiamento per proseguire la vita il più possibile fedele ai valori cristiani.
Sia lodato Gesù e Maria, buona giornata da Luca

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 8 di 10 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/06/2004 18.51
Siccome c'è qualcuno che ha un pò le idee confuse sulle "cose della Chiesa".....ricambiando i sentimenti di reciproca stima, gli rammento che ha sbagliato il titolo del forum perchè non è vero che solo i preti cattolici possono benedire........, iniziare un forum con un titolo che asserisce che solo i preti possono benedire ovviamente è un falso in partenza.....
Buona meditazione fraternamente caterina
(altro non aggiungo dal momento che dove codesta persona mi chiama in causa non sa forse che li ho il veto e non posso a lungo fare queste spole a distanza....)

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 9 di 10 nella discussione 
Da: Soprannome MSNlizzie9821EInviato: 21/06/2004 21.16
Purtroppo l'ignoranza e la presunzione abbondano sempre più...

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 10 di 10 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 21/06/2004 22.41
Perchè i cattolici portano le cose al prete per benedirle?
..........
Intanto partiamo da un fatto culturale e sociale che segue la storia di ogni civiltà........le autorità usavano ed usano INAUGURARE UN QUALCOSA APPENA COSTRUITO PER IL BENE DELLA COLLETTIVITA'......questo accadeva sia in forma laica..che in forma religiosa verso le divinità alle quali ci si appellava per UNA SORTA DI PORTAFORTUNA......ma anche per INGRAZIARSI IL POPOLO......per esempio vi è una citazione di quando furono inaugurate le terme a Pompei (fu distrutta dal Vesuvio nel 70 d.C.), partecipò la popolazione e serviva per acquistarsi dei voti.....
Che cosa accade nella cristianità?
Quando Gesù viene portato nel Tempio a soli otto giorni per la circoncisione...E' UNA BENEDIZIONE che il bambino riceveva e riceve.....per mezzo appunto del sacerdote, di colui che faceva e fa da tramite nelle ritualità sacre.....attenzione questo non toglie al cristiano laico di benedire..il discorso qui è diverso......
Già negli Atti leggiamo di gente che si riversa dagli apostoli per ricevere UNA BENEDIZIONE......
e già nel primo secolo troviamo l'usanza di BENEDIRE L'ACQUA....L'OLIO.....STRUMENTI CHE SERVIVANO PER IL BATTESIMO.......ma attenzione.....ERA ED E' IL SEGNO DELLA CROCE CON LE PAROLE NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO A RENDERE EFFETTIVA LA BENEDIZIONE....
La benedizione vera e propria è nata CON I MARTIRI...si....la benedizione sulle persone che i vescovi compivano DOPO L'EUCARESTIA serviva da INCORAGGIAMENTO PER AFFRONTARE IL MARTIRIO......ma non solo questo....per i cristiani della prima ora il Gesù che venivano a conoscere NON ERA RIDOTTO SOLO ALLO STATO UMANO come accade oggi per molte chiese......ERA DIO.....vi era dunque una sacralità molto vissuta e profonda che noi oggi non ci sognamo nemmeno......i cristiani che andavano al martirio sapevano senza nessuna laurea che andavano a morire per difendere la loro appartenenza a GESU' VERO DIO INCARNATO.....da qui, coloro che venivano in contatto con questi martiri venivano considerati BENEDETTI......
All'epoca NON ESISTEVA LA SOLA SCRIPTURA MA UNO STILE DI VITA MOLTO SPIRITUALE.......che si basava sulla fedeltà al proprio vescovo verso il quale i cristiani non solo credevano, ma tutto gli portavano......anche per benedizioni varie.....
Ne deriva che ogni benedizione consiste nello sguardo provvidente e benevolo di Dio nei riguardi dell’uomo: Dio ama l’uomo e lo assiste in tutte le circostanze, mentre questi si impegna a fare la Sua volontà in tutto e per tutto. La pienezza di ogni benedizione divina risiederà in Cristo Figlio di Dio, venuto a redimere l’uomo dalla schiavitù del peccato e rendendo presente Dio Padre nella sua stessa persona per opera dello Spirito Santo (Mt 28, 19-20).
"E Dio vide che era cosa buona". Man mano che Egli crea il cosmo nella varietà degli elementi, si sofferma ad osservarlo e… "ne dice bene", cioè lo guarda con atteggiamento di approvazione. Il che significa che Dio guarda con benevolenza ogni singola cosa e ciascun elemento anche minimo della sua creazione… quindi lo benedice.....
Quando si chiede una benedizione:

  1. Si ha fede che Dio ama tutta la sua creazione e provvede continuamente ad essa.

  2. Si rendono pertanto grazie a Dio e gloria a Lui per ogni dono del creato

  3. Si riconosce che al centro della creazione vi è sempre l’uomo

  4. Che gli oggetti vengono quindi benedetti in funzione dell’uomo e della sua attività: nel benedire una determinata cosa il sacerdote invoca Dio perché guardi con amore quell’oggetto specifico in quanto verterà a beneficio dell’uomo e questi ne farà l’uso corretto.

  5. Ne deriva che l’uomo sarà disposto a realizzare la volontà di Dio in relazione all’oggetto medesimo

Cosicchè quando si benedice un’automobile non si pronuncia una formula magica su di essa né si asseconda un’usanza tradizionale e priva di senso, ma si invoca il Signore perché guardi con amore le persone che ne faranno uso, le protegga nei loro viaggi e sia il loro compagno di cammino.Come dice lo stesso rituale delle benedizioni dei veicoli (Benedizionale, pag. 411) coloro che si porranno alla giuda dell’auto useranno perizia e prudenza e considereranno Dio come il loro continuo compagno. Venendo a mancare queste prerogative, la benedizione non sarà sufficiente a scongiurare eventuali pericoli e incidenti.

Quando si benedicono le mura domestiche: si invoca la protezione di Dio sulla determinata dimora affinché gli abitanti di essa conducano una vita conforme alla rettitudine evangelica e trovino in Dio il loro punto di riferimento; tale dovrà essere il comportamento dei suddetti.

Quando si benedice un oggetto di pietà o di devozione (un crocifisso, un’immagine, una coroncina) lo si fa’ per chiedere a Dio che il suo proprietario viva la reale devozione verso ciò che esso rappresenta.

Dio non sta li a giudicare ora la superstizione che altri vedono inq uesti gesti ...ma LEGGE IL CUORE DELL'UOMO......e Lui sa e conosce le motivazioni....che spingono gli uomini di ogni tempo a fare ricorso a chi, chiamato ed inviato devono benedire.....per ricordare all'uomo che Dio non abbandona mai nessuno...

Gli evangelici pentecostali non possono comprendere perchè non hanno i riti, non usano la sacralità, certamente ne hanno a modo loro, per carità, nessuno li giudica per questo....ma non comprendono perchè non sanno riconoscere dai vangeli quando Gesù parlando ai suoi dava delle indicazioni specifiche NON ALLE FOLLE MA SOLO AI SUOI......cioè a quelli che sarebbero diventati dopo la sua Ascensione al Cielo, i ministri del culto DELL'EUCARESTIA dalla quale tutto parte, perfino le benedizioni che gli stessi evangelici possono fare...cioè essi fanno perchè alle loro spalle la Chiesa eleva anche per lo il sacrificio perfetto di benedizione........

L'acqua è importante nelle benedizioni? NO!...perchè l'acqua è solo una forma esteriore del gesto sacro......che CI RICONDUCE AL BATTESIMO......a "quell'acqua" che ci ha redenti e rigenerati mediante l'intervento della Trinità ss.ma....

Ma per dare una risposta risolutiva alla domanda d'inizio occorre parlare del sacerdote......

Al sacerdote NON vengono portati i doni, ma per mezzo suo vengono portati a Dio i doni che i  fedeli presentano all'altare insieme al pane ed il vino ed eventualmente altre offerte per le necessità dei poveri, in molte occasioni specie di pellegrinaggi si pongono anche vari oggetti. Il sacerdote riceve i doni e depone solo sull'altare, il pane e il vino per la celebrazione dell'Eucaristia, gli altri doni sono così soggetti ad una unica benedizione che Cristo stesso esegue durante il compimento prodigioso dell'Eucarestia, benedizione per eccellenza.

E chi è il Sacerdote? È l’“Uomo di Dio” (2 Tim. 3, 17). Difatti, è solo Dio che lo sceglie e lo chiama da mezzo agli uomini, con una vocazione specialissima (“Nessuno assume da sé questo onore, ma solo chi è chiamato da Dio”: Ebr. 5, 4), lo separa da tutti gli altri (“segregato per il Vangelo”: Rom. 1, 1), lo segna con un carattere sacro che durerà eternamente (“Sacerdote in eterno”: Ebr. 5, 6) e lo investe dei divini poteri del Sacerdozio ministeriale perché sia consacrato esclusivamente alle cose di Dio: il Sacerdote “scelto fra gli uomini è costítuito a pro’ degli uomini in tutte le cose di Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati” (Ebr. 5, 1-2).

Chi è che ci prepara l’Eucaristia e ci dona Gesù? È il Sacerdote. Se non ci fosse il Sacerdote, non esisterebbero né il Sacrificio della Messa, né la S. Comunione, né la Presenza Reale di Gesù nei Tabernacoli

S. Gregorio Nisseno scrive: “Colui che ieri era confuso col popolo, diventa suo maestro, suo superiore, dottore delle cose sante e capo dei sacri misteri”.

S.Giovanni Crisostomo dice: Ciò avviene ad opera dello Spirito Santo, poiché “non è un uomo, non un angelo, non un arcangelo, non una potenza creata, ma lo Spirito Santo quegli che investe del Sacerdozio”

S.Cipriano: Lo Spirito Santo configura l’anima del Sacerdote a Gesù, impersona Gesù in lui, di modo che il Sacerdote all’altare opera nella stessa Persona di Gesù” , ed “è padrone di tutto Dio”

La venerazione per le mani consacrate del Sacerdote, baciate con riverenza dai fedeli, è da sempre nella Chiesa. Basti pensare che durante le persecuzioni, nei primi secoli, un oltraggio particolare ai Vescovi e ai Sacerdoti consisteva nell’amputare loro le mani, perché non potessero più né consacrare né benedire. 

e qui...le nostre strade si dividono...rispetto chi la pensa diversamente, ma non dite che di risposte non ne abbiamo date.......

Fraternamente Caterina

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:24.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com